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DOMENICA, 4 MAGGIO 2008 LEGGERE 13

ELLA CONTESTAZIONE. UN BILANCIO PROBLEMATICO RICOSTRUZIONE – LA STORIA DEL RAGAZZO BRUCIATO DALLE MOLOTOV

Con l’«Angelo azzurro»


«Una
finiscono anche i sogni
giovinezza
che l’avvenire Trent’anni fa, il 1° ottobre 1977, pieni di molotov. ritano, che ai funerali di Roberto
inquieta un «commando» terroristico, La mancata verità su «L’Angelo Crescenzio, nella parrocchia di
troppo spesso». staccatosi da un corteo studente- Azzurro» non chiama in causa San Giulio d’Orta, pronuncia pa-
«Stampa: sco di Lotta Continua e dell’Auto- soltanto la debolezza degli appa- role inequivocabili: «Come si può
non inghiottire». invocare la solidarietà – è la do-
«Annegano manda che il primo collaboratore
le conquiste, del card. Ballestrero rivolge a se
salgono stesso e a tutti i presenti – quando
i profitti»: si rende impossibile la coesistenza
accanto e la costruzione in comune di un
all’analisi mondo migliore? Non possiamo
politica invocare nessuna alta finalità, per
emerge comportamenti così disumani».
dai manifesti Parole come pietre, fatte pro-
del Maggio prie da «l’Osservatore romano».
francese Certamente non è giusto crimi-
un’inquietudine nalizzare tutti i giovani che par-
più profonda. teciparono al corteo, ma i «capi»
A destra: potevano immaginare che l’uso
il primo delle molotov fosse un «gioco in-
manifesto del ’68 nocente»?
e, sotto, quello In una società democratica l’uso
«storico» della violenza non può mai esse-
degli studenti re accettato. Il ’77 – come scrive
torinesi Babando – fu la tomba del ’68
all’occupazione perché aprì una ferita insanabile
di Palazzo tra chi scelse la lotta armata (Br e
Campana Prima Linea) e chi, anche per la
nell’autunno ‘67. vergogna dell’atroce morte di Ro-
berto Crescenzio, scelse il pieno
ritorno nella legalità. Ma l’anno
«horribilis» (con la cacciata di Lu-
ciano Lama dall’Ateneo romano, i
fatti di Bologna, quelli di Torino)
fu anche la premessa della spal-
nomia, incendiava in via Po il bar rati dello Stato, ma anche l’effetti- lata terroristica del ’78, con l’as-
«L’Angelo Azzurro» ed uccideva, va coincidenza tra «pentimento» sassinio di Aldo Moro e della sua
bruciandolo vivo con le molotov, e conversione. scorta, che cancellò la prospettiva
lo studente–lavoratore Roberto Viene il dubbio, leggendo le 185 di un incontro costruttivo tra Dc
Crescenzio. È stato «un tragico pagine del documentatissimo e Pci, nella linea del superamento
errore tecnico», disse un giovane lavoro di Babando, che esiste della «guerra fredda».
dirigente del movimento, Silvio una concezione strumentale Dalle testimonianze raccolte da
Viale, nell’assemblea studentesca del «potere», machiavellica: una Babando emerge che i protago-
a Palazzo Nuovo che fece seguito sorta di doppio binario, ieri nisti de «L’Angelo azzurro» ben
al corteo «assassino». Il futuro gi- i cortei rivoluzionari, oggi lo poco avevano compreso del pro-
Attraverso necologo, ora leader radicale, per sbocco istituzionale. Babando, getto politico del «compromesso
quei fatti sarà indagato, sconterà tra tanti opportunisti e volta- storico», che pur tenacemente
i manifesti parigini sei mesi di carcere preventivo e,
dopo un anno di latitanza a Lon-
gabbana, fa emergere alcune
figure positive, tra cui l’allora
avversarono. Ricordano, pensan-
do al Manzoni, la viltà di don
passa dra, inseguito da un mandato
di cattura, verrà definitivamente
presidente del Consiglio regio-
nale, il comunista Dino Sanlo-
Abbondio più che la durezza del-
l’Innominato: lanciano la pietra
la contestazione prosciolto. Ma la sua tesi: «erro-
re tecnico» campeggia come un
al «potere macigno nella ricostruzione di
una delle pagine più buie della
stagione terroristica subalpina,
costituito» compiuta da un giornalista co-
raggioso, fuori dal coro, Bruno
e al sistema Babando. Perché, trent’anni dopo,
l’autore di quell’«errore tecnico»
capitalistico: che causò una vittima innocente,
è ancora sconosciuto. Ci furono
ma anche condanne giudiziarie definitive (3
anni e 6 mesi per Francesco D’Ur-
una riflessione si, Angelo De Stefano, Angelo Lu-
paria, Alberto Bonvicini; 3 anni
critica sul ruolo e 3 mesi per Stefano Della casa),
ma non per l’assassinio dello stu-
non sempre limpido dente–lavoratore.
In una coraggiosa intervista a «la
dell’informazione Repubblica» il sindaco di allora,
Diego Novelli, ha accusato di
omertà la «casta» dirigenziale che
PROTAGONISTA DEL MOVIMENTO CATTOLICO TORINESE promosse il corteo «antifascista»,
perché non venne mai consentita

a con san Gregorio


la piena individuazione delle re-
sponsabilità (e c’era di mezzo una
vita umana).
Nella sua documentata inchiesta
Bruno Babando indica impor-
tanti personalità odierne della
dra di Storia bizan- di Torino, a Isidoro di Siviglia e a San scuola politica non partitica – preci- politica, del giornalismo, della
Lettere. Nel 1976 gli Gregorio di Nazianzo, teologo greco, sa fratel Enrico – non un’accademia cultura che parteciparono al cor-
edra di Storia della poeta e asceta. Seguendo gli insegna- di discussioni astratte, ma un luogo teo, ma che non seppero rompere
izione classica. Ha menti del fondatore dei Fratelli delle dove si riflette sull’uomo come per- (per motivi da accertare) l’omertà
la traduzione del- Scuole Cristiane, san Giovanni Batti- sona e come cittadino, per sottrarlo a della «casta» extra parlamentare,
ne epistolografica sta de La Salle, fratel Enrico non ha immotivate spinte verso l’insoddisfa- non consentendo a Polizia e Ma-
o il Giovane per la trascurato il suo impegno di maestro zione e la depressione e indurlo a una gistratura di compiere una «vera
afia dello stesso Pli- e educatore, una missione di cui par- fattiva operosità per il bene comune». giustizia». Questo è un nodo po-
demia delle Scienze la ad esempio nel volume «Insegnare L’hanno frequentata personaggi che litico e culturale ancora aperto,
derazione della sua è impegnativo e bello» (Rivista Lasal- hanno poi assunto importanti incari- perché fa supporre l’esistenza di renzo, che per primo intuisce la (o meglio la motolov) e scappano.
ita conoscenza del- liana, 2005), in cui dà suggerimenti chi amministrativi o politici. La scuo- una potentissima lobby degli ex tragedia dell’avversione terrori- Ed il grande merito di Bruno Ba-
ci latini, gli è stato didattici su come tenere lezioni nelle la è gratuita, dura due anni, ha lezioni di Lotta Continua e dei diversi stica e che, quindi, rifiuta la tesi bando è di aver ricordato a tutti
are all’Enciclopedia varie discipline indicate dai program- con cadenza settimanale e, al termine, gruppi contigui. dei «compagni che sbagliano», che Roberto Crescenzio era una
ella Oraziana edite mi ministeriali. gli iscritti possono partecipare a un Certamente ogni persona, dopo promuovendo un questionario persona degna di rispetto.
Ultimo, ma non meno importante, master di specializzazione. tanti anni, ha diritto di cambiare popolare di massa contro il ter- C.D.
ella letteratura cri- l’impegno civile di fratel Enrico. Quasi Fratel Enrico ha infine dato vita al vita, di convertirsi e riabilitarsi. rorismo; Sanlorenzo fu lucido e • B. Babando, Non sei tu l’Angelo
Enrico eccelle per in contemporanea con l’iniziativa dei gruppo del «Sicomoro» (indirizzato Ma conversione e silenzio non coraggioso: se, dopo 21 vittime, azzurro, Marco Valerio, Torino–
dità, da Clemente Gesuiti padre Sorge e padre Pintacu- alla formazione nell’ambito dell’as- vanno d’accordo. Perché ieri il terrorismo in Piemonte fu Roma 2008, pagine 186, 16 euro.
n Cipriano, da San- da, gli ispiratori della cosiddetta «pri- sociazionismo cattolico) e alle lezioni come oggi non è compatibile sconfitto, un merito specifico Il libro viene presentato il pros-
Girolamo, da San mavera palermitana», ha fondato a «L’incontro con il capolavoro», dedi- con la democrazia la partecipa- gli va riconosciuto. simo 5 maggio alle 18 nell’Aula
mo a Sant’Agosti- Torino (1987) la Scuola di formazione cato ai grandi della letteratura mon- zione a cortei ove, notoriamente, Un’analoga citazione merita il Magna di Palazzo Nuovo, via S.
mo, primo vescovo Socio–politica «De Gasperi»: «È una diale. ci sono giovani con tascapani Vescovo ausiliare mons. Livio Ma- Ottavio, 18.

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