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Componenti per le misure digitali - 1

Componenti per le misure digitali

1 - Convertitori DA
Convertitore DA a rete pesata Il convertitore digitale/analogico a rete pesata costituisce un esempio intuitivo di come si possa ottenere una tensione analogica da un codice numerico. Il convertitore impiega una rete di resistori, ciascuno di valore doppio del precedente (Fig.1.1), e si serve di un generatore di riferimento Vref.

Fig.1.1 - Convertitore DA a rete pesata. Gli interruttori che consentono di collegare le diverse resistenze allalimentazione Vref sono comandati dai bit di pertinenza e vengono chiusi quando il bit corrispondente pari ad 1. In conseguenza della massa virtuale presente sul nodo sommatore allingresso dellamplificatore operazionale, la corrente I risulta:
I = Bi
i=0 n -1

Vref R

2i

(1.1)

mentre la tensione in uscita Vo risulta: Vo = Vref I = n n 2 2 R

Bi 2i
i=0

n-1

(1.2)

Tale espressione, a parte il segno (che pu essere cambiato invertendo la polarit di Vref), proprio la definizione di un generico valore analogico in funzione del codice digitale Bi. Laccuratezza del convertitore legata allaccuratezza e alla stabilit della tensione di riferimento, che deve quindi essere realizzata con un generatore di elevata qualit, e dei rapporti tra i resistori. A questo proposito utile osservare che, sebbene i resistori utilizzati
B

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nei circuiti integrati presentino derive termiche relativamente elevate, i rapporti tra le resistenze hanno una stabilit termica molto migliore, dal momento che i resistori integrati sono molto vicini tra di loro e sono sottoposti alle stesse condizioni termiche e quindi a variazioni percentuali molto simili. In ogni caso, se il numero di bit elevato risulta difficile garantire, nella pratica, che ciascun resistore sia di valore doppio del precedente, con una tolleranza che sia coordinata con la risoluzione. Convertitore DA a rete R/2R Linconveniente segnalato al paragrafo precedente pu essere superato con una rete a scala, impiegando resistori con due soli valori: R e 2R (Fig.1.2). In questo modo risulta relativamente agevole realizzare dei resistori integrati i cui rapporti restino accurati e stabili anche in presenza di variazioni di temperatura significative.

Fig.1.2 - Convertitore DA a rete R/2R. In questo circuito, la corrente Ii che fluisce nel generico ramo verticale di resistenza 2R indipendente dalla posizione del proprio interruttore. Infatti i due morsetti dingresso delloperazionale u0 ed u1 risultano entrambi al potenziale di massa, o per connessione diretta (punto u0) ovvero per la massa virtuale (punto u1) imposta dalla controreazione dello stadio invertente. Pertanto la corrente del ramo verticale corrispondente al bit Bi sar inviata direttamente a massa nel caso in cui Bi=0, mentre arriver al nodo sommatore in ingresso alloperazionale qualora fosse Bi=1. In questo secondo caso la corrente Ii del generico ramo contribuir alla corrente totale I che entra nel nodo sommatore, percorrendo quindi la resistenza R di controreazione dellamplificatore operazionale. La corrente erogata dal generatore risulta costante e pari a Iref = Vref/R in ogni condizione. Infatti, come si pu facilmente constatare partendo dallultimo nodo a destra e risalendo verso monte, il generatore di riferimento Vref vede sempre una resistenza di valore R qualunque sia la combinazione degli switch. La corrente Iref in uscita dal generatore di riferimento si dimezza a ciascun nodo. Infatti i due rami visti dalla corrente entrante nel generico nodo presentano ciascuno una resistenza di valore pari a 2R. Lo switch comandato dallMSB controlla il contributo maggiore di corrente, pari a Iref/2, mentre a quello comandato dallLSB associato il contributo pi piccolo, pari a Iref/2n. In definitiva la corrente al nodo sommatore delloperazionale risulta:
B B B

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I = Bi
i=0

n -1

I ref 2
n i

= Bi
i=0

n -1

Vref

1 R 2 n i

(1.3)

mentre la tensione in uscita : Vo = RI = Vref 2


n

Bi 2i
i =0

n 1

(1.4)

2 - Convertitori AD
Convertitore AD ad approssimazioni successive Il convertitore analogico/digitale pi utilizzato quello ad approssimazioni successive, il cui schema mostrato in Fig.2.1. Esso utilizza al suo interno un convertitore DA inserito in un circuito a retroazione, nel quale la tensione VDAC prodotta dal DAC viene confrontata, per mezzo di un comparatore, con la tensione analogica da convertire Va. Luscita del comparatore Vo pu quindi assumere due stati. Per fissare le idee supporremo, per esempio, che si verifichi: stato alto (1) se Va>VDAC e stato basso (0) se Va<VDAC.

Fig.2.1 - Convertitore AD ad approssimazioni successive. Il controllo della procedura gestito dal registro ad approssimazioni successive (Successive Approximation Register, SAR), allinterno del quale vi un contatore che ha la particolarit di portare a uno, in corrispondenza di ogni impulso di clock, una cifra binaria del codice duscita, a partire dal bit pi significativo. Per comprenderne il funzionamento, si consideri lesempio di Fig.2.2 dove riportata la procedura di aggiornamento per un convertitore a quattro bit (16 livelli). Supponiamo che il valore analogico da convertire Va sia compreso fra 11q e 12q. Inizialmente viene posto a 1 lMSB del convertitore DA, lasciando a 0 tutti gli altri bit. Corrispondentemente luscita analogica del DAC pari a FSR/2. Al confronto del comparatore la tensione analogica Va risulta maggiore di quella VDAC prodotta dal convertitore DA e pertanto la tensione duscita Vo alta. Il registro ad approssimazioni successive mantiene lMSB pari ad 1 e passa a determinare il bit n-2, ponendolo provvisoriamente ad 1 e quindi incrementando la tensione VDAC di una quantit pari a met di quella precedente.

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Fig.2.2 - Procedura di aggiornamento ad approssimazioni successive. Il valore complessivo della VDAC ora pari a 12q e il comparatore porter bassa la sua uscita. Per questo motivo, il registro ad approssimazioni successive ritiene che il bit n-2 debba essere pari ad 0 e passa a determinare il bit n-3, con modalit perfettamente analoghe. La routine prosegue fino alla convergenza della VDAC verso la Va. Tale risultato sar raggiunto a meno di q (o come si usa pi spesso dire nella pratica, LSB, sebbene questa terminologia sia a rigore poco corretta), in un numero di passi pari al numero di bit n del convertitore. Il periodo di impulsi del clock, cio la durata di ogni passo, deve essere superiore alla somma dei ritardi di propagazione dei circuiti contenuti nellanello di retroazione, cio del contatore, del convertitore DA e del comparatore. Per questo motivo il convertitore ad approssimazioni successive non un convertitore molto veloce, ma consente una buona risoluzione: per un convertitore a 12 bit un valore tipico del tempo di conversione di alcuni microsecondi, che consente quindi una velocit di campionamento di poche centinaia di migliaia di campioni al secondo (kSample/s). Convertitore AD flash Il convertitore AD flash un convertitore veloce. Infatti il risultato voluto si ottiene non attraverso una routine a passi successivi, bens in modo quasi istantaneo applicando in modo diretto la tensione di ingresso a un numero di comparatori pari al numero dei livelli di quantizzazione. In ciascun comparatore la tensione viene confrontata con la tensione corrispondente al livello di quantizzazione considerato. In Fig.2.3 riportato le schema di principio per un convertitore a tre bit. La tensione da convertire Va applicata in parallelo a uno dei due ingressi di ciascun comparatore. La tensione allaltro ingresso ottenuta ripartendo la tensione di riferimento Vref in 2n intervalli di ampiezza q, mediante delle resistenze tarate di valore R. Soltanto la prima e lultima resistenza hanno valori diversi (rispettivamente R/2 e 3R/2) al fine di centrare lintervallo di indifferenza rispetto al livello di quantizzazione: in tal modo infatti la prima tensione di riferimento pari a q/2 e le successive aumentano di quantit sempre pari a q. I valori di tensione cos ottenuti costituiscono le soglie di scatto per i diversi comparatori.
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Nellesempio rappresentato in Fig.2.3 il valore analogico da convertire Va compreso fra le soglie di scatto 4,5q e 5,5q: in tal caso tutti i comparatori da 1 a 5 hanno uscita (per esempio) alta, mentre i restanti comparatori 6 e 7 hanno uscita bassa.

Fig.2.3 - Convertitore AD flash. Linsieme delle uscite di ciascun comparatore viene convertito dal blocco di codifica nella corrispondente parola binaria B2 B1 B0 (per un convertitore a tre bit). Lelevata velocit di conversione dovuta alla comparazione simultanea della tensione analogica Va con tutti i possibili valori discreti di tensione. A fronte della elevata velocit di conversione (valori tipici del tempo di conversione sono dellordine dei nanosecondi, corrispondenti a velocit di 1001000 Msample/s) sussistono difficolt di realizzazione per convertitori con un numero elevato di bit. Ad esempio un convertitore a 10 bit richiederebbe limpiego di 2n-1=1023 comparatori (di norma integrati in un singolo chip). Un valore tipico per questi convertitori 8 bit. Il numero di comparatori richiesto pu essere ridotto effettuando la conversione AD in due fasi, come riportato in Fig.2.4. Dapprima si realizza una conversione a bassa risoluzione con m bit e passo di quantizzazione qm = FSR/2m, essendo FSR il fondoscala del convertitore. Successivamente un convertitore DA riconverte il codice a bassa risoluzione in un segnale analogico che viene sottratto dal segnale analogico originario. Tale differenza, che risulta al massimo pari a qm/2, viene codificata in un secondo convertitore AD con k bit, il cui range di ingresso lintervallo qm/2 e il cui passo di quantizzazione qk = qm/2k = FSR/2m+k Si ottengono in tal modo due codici che rappresentano rispettivamente gli m bit pi significativi ed i k bit meno significativi e costituiscono una parola di codice con n = m+k bit. Il numero di comparatori complessivamente richiesto risulta (2m-1)+(2k-1), contro i (2n-1) di un convertitore flash diretto.
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Fig.2.4 - Convertitore AD flash in due fasi. Per esempio, un sistema con due convertitori a 4 bit ciascuno richiede un numero di comparatori pari a 30, mentre un convertitore diretto a 8 bit richiede 255 comparatori. Per contro la doppia conversione e le operazioni accessorie rallentano il processo e possono introdurre incertezze aggiuntive. Circuito di sample and hold Per poter realizzare la conversione AD di un segnale variabile nel tempo necessario che il segnale analogico venga campionato e il valore del campione estratto venga mantenuto costante per il tempo occorrente affinch il convertitore AD operi la conversione nel codice binario. Il campionamento di un segnale analogico ottenuto, da un punto di vista pratico, mediante il circuito di campionamento e tenuta (sample & hold), con uno schema di base come in Fig.2.5. In linea di principio la memorizzazione del campione realizzata, come mostrato nel circuito di sinistra, tramite un condensatore C che viene caricato al valore del segnale analogico presente in ingresso durante il tempo in cui linterruttore (switch) SW rimane chiuso (fase di sample) e che mantiene invariato tale valore quando linterruttore aperto (fase di hold).

Fig.2.5 - Circuiti di sample & hold. Nel circuito a destra in Fig.2.5, a monte e a valle del condensatore di memoria sono presenti due buffer, che hanno lo scopo di consentire la carica rapida del condensatore durante la fase di sample e di evitarne la scarica sulla resistenza di carico durante la fase di hold. Il transitorio di campionamento, rappresentato nella Fig.2.6, inizia con il comando di sample applicato al morsetto di controllo dellinterruttore (di tipo statico). La tensione in uscita comincia a seguire lingresso con un tempo di salita che dipende sia dalle possibilit di variazione (slew-rate) del buffer in ingresso che dalla costante di tempo del circuito di carica. Il tempo di acquisizione (acquisition time) il tempo necessario perch luscita raggiunga il suo valore finale, con un prefissato margine, dopo la transizione hold to sample. Poich tale tempo dipende dallescursione della tensione durante il transitorio, nelle specifiche di questi dispositivi viene indicato il tempo di acquisizione relativo alla massima escursione del segnale.

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Fig.2.6 - Transitorio temporale di campionamento. Il ritardo di apertura (aperture delay time) il tempo richiesto perch luscita smetta di inseguire lingresso dopo la transizione sample to hold. Tale tempo non costante e la dispersione dei suoi valori costituisce il fenomeno di jitter. Durante la fase di mantenimento anche presente un decadimento delluscita (droop) dovuto alle perdite del condensatore; inoltre luscita risente delle variazioni del segnale di ingresso (feedthrough). Tali fenomeni, di solito limitati, non sono rappresentati in figura. Nella pratica, la tensione in uscita dal sample & hold deve rimanere sufficientemente costante, affinch il successivo convertitore AD possa portare a termine il processo di conversione con unaccuratezza che sia coordinata con la sua risoluzione.

3 - Caratteristiche dei convertitori AD e DA


Parametri statici La caratteristica ingresso-uscita di un convertitore AD o DA una gradinata, come visto nel capitolo che tratta delle problematiche generali della conversione analogico-digitale. Collegando tra loro i punti medi di ogni gradino si ottiene una retta passante per lorigine con una pendenza di 45. Tale retta pu essere anche interpretata come la caratteristica di un convertitore teorico con un numero infinito di bit. La caratteristica reale del convertitore differisce da questa retta ideale per un insieme di motivi che vengono solitamente riassunti in alcune cause di incertezza tipiche: offset, errore di guadagno, non linearit. Tali importanti parametri verranno di seguito descritti graficamente facendo uso di diagrammi che caratterizzano gli errori e che, bench qui illustrati per i convertitori DA, valgono in linea di principio anche per i convertitori AD. Questi diagrammi vengono per semplicit riferiti al caso del convertitore teorico con infiniti bit, ossia trascurando gli effetti della quantizzazione. Errori di offset e di gain In Fig.3.1 sono rappresentati gli errori di offset (A) e di gain (B) per un convertitore DA (considerando il codice digitale sulle ascisse). Lerrore di offset indica che la caratteristica reale non passa per lorigine degli assi, e cio che luscita non nulla in presenza di un ingresso nullo. Graficamente questo fenomeno rappresentato dalla traslazione della caratteristica ideale parallelamente a se stessa. In ogni punto della scala si avr quindi un errore costante che costituisce appunto loffset.

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Fig.3.1 - Errori di offset (A) e di gain (B). Lerrore di guadagno (gain error) dovuto alla imprecisione nel valore del riferimento di tensione o alle tolleranze dei guadagni degli stadi di amplificazione o attenuazione che precedono il convertitore vero e proprio. Tale causa di incertezza si manifesta come una variazione di pendenza della caratteristica reale rispetto a quella ideale e quindi come una variazione percentuale costante in ogni punto della scala. Se tali errori fossero noti in valore e segno sarebbe possibile compensarne gli effetti sulle uscite, ma ci un caso molto raro nella pratica. Spesso nei convertitori sono presenti dei terminali che permettono di ridurre, mediante opportuni circuiti esterni, gli effetti di ciascuna di queste cause. Anche in presenza di tale compensazione resterebbe comunque un valore residuo, incerto in valore e segno, che comporta la definizione di una fascia di incertezza attorno alla caratteristica ideale lungo tutto il campo di misura. Errori di non linearit A causa delle non idealit dei componenti impiegati, i passi di quantizzazione di un convertitore possono essere diversi luno dallaltro lungo il campo di misura. In questa situazione la caratteristica reale del convertitore non pi una retta, dando luogo a errori detti di non linearit. Si possono definire due tipi di errori di non linearit, a seconda della caratteristica che interessa evidenziare. Lerrore di non linearit integrale (integral nonlinearity, INL) di un convertitore DA dato dalla differenza, per ogni parola di codice, fra il valore effettivo della tensione analogica in uscita e quello della retta ideale di migliore approssimazione, vedi Fig.3.2. Essendo tale differenza variabile, in termini sia assoluti che percentuali, nei diversi punti della scala, le specifiche dei dispositivi forniscono il valore massimo di questo errore, senza specificare in quale punto della scala esso si manifesta. Nellesempio di Fig.3.2, il massimo errore di non linearit integrale si ha in corrispondenza del codice 110. Lerrore di non linearit differenziale (differential nonlinearity, DNL) viceversa riguarda due codici adiacenti. Nel caso ideale, i valori analogici corrispondenti a due codici adiacenti dovrebbero differire di un passo di quantizzazione q (o di un LSB). Quando ci non accade si parla di non linearit differenziale.

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Fig.3.2 - Errori di non linearit integrale (INL) e differenziale (DNL). Si veda in proposito la Fig.3.2, dove sono evidenziati i codici adiacenti (100) e (101) che corrispondono ai livelli analogici ideali L4 = 4q e L5 = 5q (vedi le frecce tratteggiate). Nella stessa Fig.3.2 riportata anche la caratteristica di trasferimento reale, nella quale si vede che il livello analogico reale L5 non supera di q il livello L4. Anzi, il livello L5 risulta addirittura inferiore a L4. Ci accade perch la caratteristica ha perso la monotonicit (cio non sempre crescente, ma presenta un flesso). In generale, lerrore di non linearit differenziale per liesimo punto della caratteristica definito come la differenza: [q - (Li - Li-1)]. Nellesempio della Fig.3.2, a causa della perdita di monotonicit, lerrore di non linearit differenziale risulta maggiore di 1 LSB. Quando tale fenomeno di verifica in un convertitore DA facente parte di un convertitore AD del tipo ad approssimazioni successive, si ha la perdita del codice (missing code). Accuracy Laccuratezza (accuracy) il parametro che riassume la bont della conversione. Per un convertitore DA la differenza tra leffettiva uscita analogica e quella teorica corrispondente a un assegnato codice in ingresso. Per un convertitore AD la differenza tra il segnale in ingresso e il livello analogico rappresentato dal codice in uscita. Fra le cause di errore figurano senzaltro quelle viste in precedenza, oltre al rumore, alle derive, ecc. Per i convertitori ad alta risoluzione (1618 bit) laccuracy dipende, oltre che dalla qualit dei componenti, anche dal progetto della scheda contenente il circuito stampato: per esempio, rilevante il problema delle masse. Di solito laccuracy coordinata con la risoluzione, e dovrebbe essere compresa entro la fascia di LSB. Parametri dinamici Tempo di assestamento e di salita Il tempo di assestamento (settling time) un parametro importante nelle applicazioni veloci dei convertitori DA. Per un generico dispositivo rappresenta il tempo richiesto perch una tensione in uscita si avvicini al valore finale, entro un assegnato margine di errore, avendo applicato in ingresso una variazione a gradino. Usualmente il gradino in ingresso pari al
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valore corrispondente al fondoscala, mentre il limite di errore fissato in LSB. Un altro parametro usuale, fra le specifiche, il tempo di salita (rise time). Questo il tempo necessario perch luscita passi dal 10 % al 90 % del valore finale. In Fig.3.3 mostrato un diagramma temporale che illustra le definizioni del settling time ts e del rise time tr.

Fig.3.3 - Tempi di salita e di assestamento. Si osservi come il settling time vari a seconda del margine di errore tollerato sulluscita: in particolare il settling time cresce se si riduce lapprossimazione tollerata in uscita. Inoltre, lentit del settling time dipende anche dal fatto che siano o meno presenti sovraelongazioni (overshoot) delluscita. Il tempo di assestamento per un convertitore DA in larga misura determinato dallo slew-rate dellamplificatore operazionale duscita. Lo slewrate un indice della velocit di variazione delluscita e si misura in V/s. Queste specifiche sono determinanti per la massima velocit operativa del convertitore DA. Sebbene per i convertitori AD il parametro dinamico pi importante sia il tempo di conversione, definito come lintervallo di tempo tra listante nel quale viene dato il comando di inizio conversione e quello in cui la conversione ha termine, anche per questi dispositivi devono essere fatte considerazioni sul settling time, con riferimento ai circuiti campionatori (sample & hold) e ai multiplexer di cui si parler nel capitolo sui sistemi di acquisizione dati. In tali casi, il tempo di assestamento dipende anche dallimpedenza duscita del generatore equivalente applicato al convertitore AD e di cui si vuole digitalizzare la tensione. Glitches Per un convertitore digitale/analogico DA, quando il codice digitale rappresenta valori attorno a met scala e si ha una variazione di un LSB, corrispondente ad un intervallo elementare di quantizzazione q, tutti i bit cambiano stato. Ad esempio per un convertitore a sei bit, si hanno 26 = 64 livelli di quantizzazione: il valore a met scala : 011 111 corrispondente a 0x25+1x24+1x23+1x22+1x21+1x20 = 0+16+8+4+2+1 = 31 mentre il successivo valore : 100 000 corrispondente a 1x25+0x24+0x23+0x22+0x21+0x20 = 32+0+0+0+0+0 = 32 Se, nel realizzare questa variazione, gli interruttori sono pi veloci nel commutare verso lo stato off (10) di quanto non lo siano a commutare verso lo stato on (01), esister un breve intervallo di tempo durante il quale tutti i bit sono a zero e luscita del DAC risulta nulla (vedi Fig.3.4). Successivamente, completate le transizioni degli switch, viene prodotto il valore corretto di tensione sulluscita.

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Fig.3.4 - Il fenomeno del glitch. Questo fenomeno determina la comparsa sulluscita di impulsi spuri (glitch), di ampiezza rilevante (pari a met del valore di fondoscala), particolarmente difficili da eliminare con azioni di filtraggio. Si rendono cos necessari appositi circuiti, detti deglitcher, per rimuovere gli impulsi spuri, o quantomeno per attenuarne gli effetti. Tali circuiti sono normalmente costituiti da dispositivi che mantengono luscita del convertitore inalterata finch non terminata loperazione di commutazione degli switch.

4 - Convertitori Tensione-Tempo
Convertitore a doppia rampa Esaminiamo infine una categoria di convertitori che trasformano il valore di una tensione costante applicata al loro ingresso in una sequenza di impulsi, che vengono contati in un certo intervallo di tempo. Il valore della tensione costante da convertire pu essere ancora prodotto con un circuito di sample & hold e mantenuto in ingresso per il tempo necessario alla conversione. Un possibile schema a blocchi del convertitore a doppia rampa rappresentato in Fig.4.1, dove si possono distinguere due parti. La prima formata da uno stadio analogico dingresso, contenete essenzialmente un circuito integratore e un comparatore. La seconda parte comprende un contatore di impulsi, una porta e una sezione di controllo. Gli impulsi sono prodotti da un orologio accurato (clock), con periodo Tc, e vengono lasciati passare dalla porta fra i due istanti (start e stop). Al circuito dingresso del convertitore pu venire applicata la tensione incognita di valore costante Vx, oppure la tensione costante di riferimento Vref. La commutazione da un ingresso allaltro avviene tramite uno switch (sw), comandato dalla logica di controllo. La misura prende avvio quando il controllo chiude lo switch sulla tensione costante Vx in ingresso e contemporaneamente apre la porta (start) per il passaggio degli impulsi di clock.

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Fig.4.1. - Schema del convertitore a doppia rampa. In ingresso allintegratore, per la presenza della massa virtuale sul morsetto invertente delloperazionale, la corrente risulta costante e pari a I = Vx/R. La corrente I fluisce anche nel condensatore C (che supponiamo inizialmente scarico) e lo carica ad una tensione che ha landamento di una rampa:
vc ( t ) = 1 t 1 t 1 0 I d = RC 0Vx d = RC Vx t C

(4.1)

Lintegrazione della tensione incognita Vx prosegue per un primo intervallo di tempo la cui durata T0 fissa. Nella Fig.4.2 rappresentato landamento temporale della tensione vc(t) in uscita dallintegratore. Nellesempio abbiamo assunto la tensione Vx negativa e pertanto in uscita la tensione vc(t) una rampa in salita. Il valore finale dellintegrazione diverso a seconda del valore della tensione incognita Vx. Questo fatto evidenziato in Fig.4.2 riportando due rampe relative a due tensioni incognite Vx e Vx1. Poich il tempo T0 costante, gli impulsi di clock (con periodo Tc) che passano attraverso la porta sono in numero costante N0 qualunque sia il valore della tensione incognita Vx. Trascorso il tempo T0, dopo il quale la rampa vc(t) ha raggiunto il valore V (o V1), il circuito di controllo provvede, tramite switch, a commutare lingresso dellintegratore sulla tensione di riferimento Vref.

Fig.2.4 - Andamenti delle tensioni nel convertitore a doppia rampa. Perch il convertitore a doppia rampa funzioni correttamente necessario che le tensioni Vx e Vref siano di segno opposto. In tal modo, quando lo switch commuta sulla tensione di riferimento costante Vref (di polarit opposta a Vx) pu iniziare una fase di scarica del
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condensatore e quindi una rampa discendente. Nel caso in esame, essendo Vx negativa, la tensione di riferimento Vref sar positiva: Vref = VR. Inizia quindi la rampa discendente che, partendo dal valore iniziale, si abbassa con pendenza costante fino a incontrare lasse dei tempi. Il passaggio per lo zero della tensione determina lo scatto del comparatore. Il cambiamento di stato della sua uscita viene impiegato come segnale di stop al passaggio degli impulsi. Il numero N di impulsi contati in questo secondo intervallo di tempo T dipende evidentemente dal valore iniziale V e quindi dal valore della tensione Vx. Lescursione della tensione vc nellintervallo di salita e in quello di discesa risulta da:

in salita vc =

1 VxT0 = V RC 1 in discesa vc = V Vref T = 0 RC


NTc N = VR N 0Tc N0

(4.2)

Da cui si ottiene:
VxT0 = Vref T Vx = VR

(4.3)

Laccuratezza della misura dipende, in pratica, solo dallaccuratezza dal riferimento VR. Infatti, i parametri passivi (quali resistenza e capacit dellintegratore) e il periodo Tc del clock non hanno variazioni importanti nellarco di tempo (T0+T) in cui si realizza la misura. La risoluzione del dispositivo dipende dal numero fisso N0 di impulsi contati nella prima rampa. Per esempio, supponendo N0 = 10.000 impulsi, la risoluzione relativa del dispositivo di 10-4. Dunque, se la tensione di riferimento pari a 10 V, la risoluzione (la minima tensione che pu essere apprezzata) 1 mV. Infine, la durata complessiva della misura dipende dalla frequenza del clock. Per esempio, supponiamo che il clock abbia frequenza di 1 MHz (1.000.000 di impulsi al secondo) e che, in corrispondenza della tensione di fondoscala VFS, il numero di impulsi contati nella rampa discendente, sia NFS = N0 = 10.000. Pertanto risulta che, durante il tempo della misura (T+T0), vengono contati complessivamente 20.000 impulsi. La durata nominale della misura a fondoscala 20.000/1.000.000 = 20 ms. Si tratta di un tempo relativamente piccolo, tanto che in alcuni strumenti si fanno molte misure e si presenta il risultato come una media satistica. Il convertitore a doppia rampa (con le sue varianti) si impiega tipicamente nei multimetri digitali. Infatti, come noto, il multimetro digitale misura il vero valore efficace (TRMS, True Radical Mean square) delle tensioni alternate attraverso un convertitore AC-DC, che trasforma il vero valore efficace in una tensione continua: questa tensione continua viene poi misurata con un convertitore a doppia rampa.

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