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REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

N. 521/10 Reg.Dec. N. 1372 Reg.Ric.

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Sicilia- ANNO 2008 na, in sede giurisdizionale, ha pronunciato la seguente DECISIONE sul ricorso in appello n. 1372/08 proposto da INSOLIA CARMELA rappresentata e difesa dallavv. Giuseppe Corso, elettivamente domiciliata in Palermo, via Marco Polo n. 53, presso lo studio dellavv. Giovanni Marc; contro - la COMMISSIONE ESAMINATRICE DEL CONCORSO PER ESAMI E TITOLI PER LACCESSO AI RUOLI PROVINCIALI DEGLI INSEGNANTI DI SCUOLA ELEMENTARE, BANDITO CON D.D. 2.4.1999, in persona del suo Presidente pro tempore e lUFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE DI SIRACUSA, in persona del legale rappresentante pro tempore, entrambi rappresentati e difesi dallAvvocatura distrettuale dello Stato di Palermo, presso i cui uffici, in via A. De Gasperi n. 81, sono ope legis domiciliati; e nei confronti di GRIMALDI MARIA, non costituita in giudizio; per lannullamento della sentenza del T.A.R. per la Sicilia - Sezione staccata di Catania (sez. IV) - n. 1205/08, del 23 giugno 2008.

Visto il ricorso in appello con i relativi allegati; Visto latto di costituzione in giudizio, depositato il 29 dicembre 2008, nellinteresse degli appellati; Vista lordinanza n. 232/09 di questo Consiglio di Giustizia Amministrativa, di rigetto dellistanza cautelare proposta dallappellante; Vista la memoria, depositata il 29 giugno 2009, in difesa degli appellati; Visti gli atti tutti della causa; Relatore il Consigliere Pietro Ciani; Uditi alla pubblica udienza del 10 luglio 2009 lavv. G. Corso per Carmela Insolia e lavv. dello Stato Mango per la Commissione esaminatrice e per lUfficio scolastico provinciale appellati; Ritenuto in fatto e considerato in diritto quanto segue: FATTO La ricorrente ha partecipato al concorso per esami e titoli per laccesso ai ruoli provinciali degli insegnanti di scuola elementare espletato nel corso dellanno 2000. In esito alla correzione degli elaborati, alla stessa stato assegnato il punteggio di 29,40, mentre alle prove orali ha ottenuto 40/40 e punti 6 nella prova di lingua straniera. In seguito a ricorso giurisdizionale presentato da altra concorrente, Corsaro Alessandra, ed al provvedimento di sospensione adottato dal T.A.R. di Catania, la Commissione ha proceduto al riesame di numerosi elaborati, relativi ai concorrenti citati in detto ricorso, per

accertare ipotesi di plagio. Il riesame ha indotto la Commissione, nella seduta dell11 agosto 2000, ad annullare per plagio lelaborato dellodierna ricorrente, con la seguente motivazione: su un totale di 111 righi presenta 53 tratti dal testo di Bellinzona e Magon Scuola come, Scuola perch Ediz. Elmedi Milano, 1994, p. 109-111. La decisione di annullamento per plagio, con contestuale declaratoria di nullit degli esami orali sostenuti, ha determinato lesclusione della ricorrente dalla graduatoria provinciale. Avverso tale provvedimento, la signora Insolia Carmela ha proposto gravame dinanzi al T.A.R. Catania, il quale ad una prima sommaria delibazione ha accolto la relativa istanza cautelare, respingendo successivamente, il ricorso con la sentenza oggi gravata. Con lappello in epigrafe, la ricorrente ha dedotto che la composizione della Commissione giudicatrice avvenuta in violazione dellart. 7, n. 3, del bando di concorso, sia per quanto riguarda la nomina del Presidente che per la sostituzione di un membro della commissione, in quanto le stesse non sono state fatte attingendo a soggetti appartenenti alle categorie corrispondenti. Ha, poi, eccepito il difetto di motivazione della sentenza impugnata, laddove ha ritenuto inammissibile, per genericit, la censura relativa alla violazione ulteriore del comma 6 del citato art. 7 del bando di concorso. Inoltre, non vi sarebbe corrispondenza tra lelaborato della ricorrente Insolia Carmela, la cui valutazione sarebbe avvenuta, tra

laltro, in violazione del principio dellanonimato, e quello della Corsaro Alessandra, sopra indicata, che aveva segnalato i casi di plagio. Infine, la rilevata copiatura di ampi brani del testo sopra citato, a parere della ricorrente, non giustificherebbe la sua esclusione perch le parti ritenute copiate potrebbero essere state imparate a memoria e, quindi, rielaborate nel corso dello svolgimento del tema assegnato. Si costituivano gli odierni appellati, che insistevano per la reiezione del gravame. Con ordinanza n. 232/09, questo Consiglio di Giustizia Amministrativa ha rigettato la domanda di sospensione dellefficacia della sentenza appellata, proposta dalla ricorrente con latto di appello. Alla pubblica udienza del 10 luglio 2009 la causa stata trattenuta in decisione. DIRITTO 1) Lappello infondato e, pertanto, va respinto. Con il primo motivo, la signora Insolia ha eccepito la violazione dellart. 7, n. 3, del bando nella parte in cui, disciplinando la composizione delle commissioni, prevede che, quando alle prove scritte partecipano pi di 500 candidati, come nel caso in esame, la commissione principale integrata, per ogni gruppo di 500 o frazione di 500 concorrenti, da altri tre componenti, di cui uno, scelto tra i direttori didattici, svolge le funzioni di presidente. Al riguardo, osserva il Collegio che lart. 404, 11 comma, del D.lgs. n. 297/94 prevede che, dei tre componenti di ogni sottocommissione, uno pu essere scelto tra i presidi e i direttori didattici, il ch

significa che tale scelta, lungi dal costituire un obbligo, rientra chiaramente nellambito del potere discrezionale dellAmministrazione che, nella circostanza, stato determinato, nel senso contestato dalla ricorrente, dalla dichiarata impossibilit di conferire lincarico ad un direttore didattico che non si trovasse nella posizione di incompatibilit derivante dallaver insegnato nei corsi di preparazione al concorso in argomento. 2) Per quel che concerne leccezione di parte appellante circa

lasserito difetto di motivazione in cui sarebbe incorso il primo giudice rigettando la censura concernente la presunta violazione del gi citato art. 7, comma 6, secondo cui la sostituzione di un membro della commissione, colpito da impedimento nel corso degli esami, debba avvenire attingendo ad altro soggetto appartenente alla categoria corrispondente, rileva il Collegio che la superiore censura va rigettata per inammissibilit, attesa la sua genericit, essendo priva di riferimenti a casi specifici, cos come condivisibilmente statuito dal Giudice di prime cure. 2.1) Devesi altres rigettare, il secondo motivo dappello in quanto

sufficiente che sia stato accertato il plagio, a nulla rilevando che ci sia avvenuto con riferimento al testo di Bellinzona /Magon piuttosto che dal confronto con lelaborato della signora Corsaro Alessandra. N lodierna ricorrente pu legittimamente invocare la violazione del principio dellanonimato, posto che il riesame del suo elaborato avvenuto in esecuzione del provvedimento di sospensione adottato dal T.A.R. Catania.

3)

Per quel che concerne, infine, la superiore terza censura, non

sussistono motivi per discostarsi dal giudizio espresso dalla Commissione del riesame, che ha ritenuto sussistente il plagio avendo individuato con precisione il testo da cui la stessa ha letteralmente tratto ampi brani del proprio elaborato. Invero, le dimensioni e le modalit con cui il plagio avvenuto inducono ad escludere ragionevolmente che la ricorrente abbia potuto riprodurre cos fedelmente ci che aveva asseritamente memorizzato nel corso della sua preparazione al concorso in argomento. Lesclusione decisa dalla suddetta Commissione va considerata atto dovuto ai sensi dellart. 13 del D.P.R. n. 487/94, modificato ed integrato dal D.P.R. n. 695/96, dalla legge n. 127/87 e dal D.P.R. n. 246/97, ed alla luce del consolidato orientamento che, al riguardo, si affermato in giurisprudenza. Conclusivamente, dellimpugnata sentenza. Ritiene il Collegio che ogni altro motivo od eccezione possa essere assorbito in quanto ininfluente ed irrilevante ai fini della presente decisione. Appare equo, tuttavia, disporre lintegrale compensazione delle spese e degli onorari del presente grado di giudizio. P. Q. M. Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, in sede giurisdizionale, definitivamente pronunciando, respinge lappello in epigrafe. lappello va respinto, con conferma

Spese compensate. Ordina che la presente decisione sia eseguita dallAutorit amministrativa. Cos deciso in Palermo, dal Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, in sede giurisdizionale, nella camera di consiglio del 10 luglio 2009, con lintervento dei signori: Raffaele Maria De Lipsis, Presidente, Chiarenza Millemaggi Cogliani, Paolo DAngelo, Filippo Salvia, Pietro Ciani, Estensore, Componenti. F.to: Raffaele Maria De Lipsis, Presidente F.to: Pietro Ciani, Estensore F.to: Maria Assunta Tistera, Segretario Depositata in segreteria il 14 aprile 2010

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