Sei sulla pagina 1di 17

STORIA DELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI

FONTI PRIMARIE= documenti diplomatici (ma anche stampa, testimonianze, media). Sulla base delle fonti primarie sono costruite le FONTI SECONDARIE= letteratura, studi monografici. A causa delle rigide regole che gestiscono la documentazione diplomatica, molto difficile accedervi: in Europa vige la regola dei 30 ANNI (i documenti possono essere aperti solo allo scadere dei 30 anni); Vaticano, Cina, Taiwan ed ex Unione Sovietica non permettono lapertura degli archivi neanche dopo i 30 anni. Solo negli Stati Uniti esiste il FREEDOM OF INFORMATION ACT (FOIA)= atto per la libert di informazione, che permette a chiunque laccesso totale o parziale agli archivi ci consente di fare storia anche su questioni recenti. EMPIRE BY DOCUMENTATION= finch gli archivi rimangono inaccessibili per gli storici, la storia non diventa competitiva es. per molti anni la Guerra Fredda stata la storia degli USA, poich la storia dellURSS non era competitiva. La storia delle relazioni internazionali ha inizio nel 1919. NOVITA della PRIMA GUERRA MONDIALE: - COINVOLGIMENTO DI POTENZE MONDIALI: nasce da questioni europee ma coinvolge potenze come USA, Russia, Giappone. In realt il primo momento di passaggio degli USA da potenza regionale a potenza mondiale avviene con la guerra ispanoamericana, combattuta nel 1989 tra Stati Uniti e Spagna in merito alla questione cubana. Gli USA entrano nel primo conflitto mondiale il 6 aprile 1917, in base alle seguenti motivazioni: motivi economici (prestiti USA agli stati europei); motivi di sicurezza (vedi caso Lusitania, transatlantico britannico affondato dai sottomarini tedeschi nel 1915); consapevolezza che sarebbe scaturito un nuovo ordine a seguito del conflitto; motivazione umanitaria (gi nel 1989 a Cuba gli USA erano intervenuti perch si stava svolgendo un dramma umanitario; ora, a seguito della violazione tedesca della neutralit del Belgio, torna la necessit di esportare ideali umanitari Make the world safe for democracy). - GUERRA TOTALE: mentre prima veniva coinvolto solo il fronte esterno (lesercito), ora viene coinvolto anche il fronte interno (la popolazione civile). Leconomia si trasforma in economia di guerra: i mezzi produttivi sono tutti orientati ad appoggiare la guerra; le donne sostituiscono gli uomini nelle fabbriche. - USO INNOVATIVO DELLA PROPAGANDA: criminalizzazione del nemico. La guerra conflitto tra bene e male, perci non ci sono soluzioni di compromesso: il male deve essere annientato. CAP.II IL FALLIMENTO DELLA POLITICA DI SICUREZZA 18 GENNAIO 1919: CONFERENZA DI PARIGI vi partecipano solo i vincitori della Prima guerra mondiale, e procede su due binari: un assemblea (che non giunge a decisioni) ed un comitato di 4 grandi (Lloyd Gorge per la Gran Bretagna, Vittorio Emanuele Orlando per lItalia, Georges Clemenceau per la Francia, Woodrow Wilson per gli USA). LEuropa centro-orientale profondamente trasformata: gli antichi imperi austro-ungarico e ottomano cessano di esistere; nascono stati ex novo (Cecoslovacchia, Jugoslavia, Romania). - la PACE deve essere PUNITIVA per i tedeschi, poich la Germania ha commesso il crimine di aver scatenato la guerra; - per questo motivo la Germania tenuta a pagare i DANNI; - cambia il modo di intendere la guerra: nellottica passata si indagava solo sulle modalit con cui era combattuta una guerra (IUS IN BELLO = legittimit della condotta della guerra); ma ora non ci sono pi solo un vincitore e un perdente, c un criminale si iniziano ad indagare le ragioni, i perch: la Germania criminale per COME ha condotto la guerra, ma soprattutto PERCHE ha provocato la guerra (IUS AD BELLUM = diritto alla guerra, diritto di ricorrere alla forza armata). Per queste motivazioni la Germania deve pagare non pi delle INDENNITA(= pagamenti dovuti per un pregiudizio non conseguente ad atto illecito che, quindi, non generano responsabilit civile), ma poich responsabile di aver inflitto dei danni

deve pagare le RIPARAZIONI (= pagamenti dovuti per un danno, ossia un pregiudizio conseguente ad atto illecito e come tale fonte di responsabilit civile). Durante la Conferenza di Parigi vengono siglati numerosi trattati, tra cui il TRATTATO DI VERSAILLES (28 GIUGNO 1919), siglato con la Germania, la quale percepisce come un DIKTAT le CLAUSOLE PUNITIVE a lei imposte: - rinuncia a tutte le colonie; - restituzione dellAlsazia-Lorena alla Francia; - lo Schleswig settentrionale va alla Danimarca; - la provincia di Posen, la Prussica occidentale e gran parte della Slesia vanno alla Polonia; - cessione alla Polonia del corridoio di Danzica (che diventa Citt libera) per consentirle lo sbocco sul mare (rinascita di una Polonia forte in funzione anti-tedesca, ma anche importante per le relazioni con i sovietici); - divieto di coscrizione obbligatoria e riduzione delle forze armate a 100.000 unit; - pagamento delle riparazioni. REVISIONISMO = posizione che assumono tutti i paesi che ritengono ingiuste le clausole della conferenza di pace (Germania in primis); ANTIREVISIONISMO = posizione di tutti i paesi che si adoperano affinch non vengano cambiate le clausole della conferenza di pace (Francia in primis) infatti la FRANCIA la potenza che ha subto i danni maggiori. Pur avendo ottenuto dalla guerra risultati clamorosi (dettare la pace alla Germania, recuperare lAlsazia e la Lorena, ottenere il mandato su Siria e Libano), la Francia avverte pi di ogni altro paese europeo il problema della SICUREZZA contro la rinascita di un pericolo germanico la Francia vincitrice appare la potenza egemone e anche la potenza che, pi di ogni altra, vuole la completa esecuzione di tutte le clausole del trattato di Versailles (ESECUZIONISMO). Tuttavia la Germania, seppur sconfitta politicamente e posta nelle condizioni di non poter nuocere militarmente, non soverchiata n territorialmente n economicamente, ma soprattutto conserva la capacit di recuperare il proprio dinamismo: non vengono infatti toccati i margini produttivi (capacit di produrre), non viene distrutto limpianto industriale, ma neanche le risorse umane. Per proteggersi da eventuali attacchi futuri della Germania, Clemenceau richiede la creazione di una RENANIA indipendente (al fine di creare uno stato cuscinetto tra Francia e Germania), ma USA e Gran Bretagna rispondono negativamente per motivi diversi: per gli USA il distaccamento della Renania in contrasto con il PRINCIPIO DI AUTODETERMINAZIONE DEI POPOLI (= uno dei 14 punti di Wilson, che sancisce il diritto di un popolo ad ottenere lindipendenza o scegliere autonomamente il proprio regime politico); per la Gran Bretagna accogliere questa richiesta significherebbe rafforzare troppo la Francia, al punto da renderla potenza egemone in Europa; inoltre la Germania subirebbe eccessive perdite economiche. Cos viene stabilita la SMILITARIZZAZIONE della Renania, cio il divieto per la Germania di disporre in tale territorio di truppe e fortificazioni ci ha per la Francia sia una valenza difensiva (la Renania resta una striscia vuota che lascerebbe il tempo di preparare lapparato difensivo in caso di attacco tedesco), sia una forte connotazione offensiva ( una striscia vuota facilmente occupabile in caso di attacco francese). A garantire ulteriore sicurezza alla Francia: - viene siglato da USA e Gran Bretagna un TRATTATO DI GARANZIA ANGLOAMERICANO, che protegge la Francia da eventuali violazioni delle altre clausole; - a seguito del trattato di Versailles nasce il COVENANT = documento istitutivo delle SOCIETA DELLE NAZIONI, che prevede degli strumenti per risolvere le controversie internazionali senza luso della forza e per contrastare le eventuali violazioni (difesa dellintegrit territoriale e dellindipendenza politica, anche utilizzando la forza se necessario). Tuttavia la Francia esce dal trattato di pace con un rinnovato problema di sicurezza, poich gli USA NON RATIFICANO il trattato di Versailles (ci significa anche la mancata ratifica del trattato di garanzia anglo-americano e della Societ delle Nazioni): infatti le elezioni americane del 1918 vedono vincenti i repubblicani, che al Senato bloccano la ratifica per diversi motivi:

favorire lisolazionismo; per contrastare leccessivo ammontare delle riparazioni; per contrastare larticolo 10 della Societ delle Nazioni: i Membri della Societ si impegnano a rispettare, e a proteggere contro ogni aggressione esterna, l'integrit territoriale e l'attuale indipendenza politica di tutti i Membri della Societ. Infatti esso va contro a due principi della politica estera statunitense, visto che da una parte impone agli USA di intervenire nelle controversie europee, dallaltra autorizza lEuropa ad intervenire negli affari americani. Come risultato, gli USA non si uniranno mai alla Societ delle Nazioni e negozieranno una pace separata con la Germania (trattato di Berlino, 1921). La Francia tesse allora due politiche: - POLITICA DI ALLEANZE: la Francia guarda alla Polonia come prima alleata in chiave anti-tedesca e anti-sovietica stringe un patto di mutua assistenza con la Polonia nel 1921 e con la Cecoslovacchia nel 1924; - ANTIREVISIONISMO: la Francia non accetta compromessi, i tedeschi devono pagare tutte le riparazioni (ESECUZIONISMO). Se ci non avvenisse, i francesi non pagherebbero i debiti nei confronti degli Stati Uniti si crea cos un circolo vizioso, poich gli USA si allontanano sotto il profilo della sicurezza, ma rimangono legati alla Francia sotto il profilo economico. GRAN BRETAGNA la vittoria britannica clamorosa, infatti nel 1919-20 limpero inglese raggiunge la sua massima estensione: ai territori gi dominati si aggiungono quelli ereditati dallimpero ottomano (mandato su Palestina e Iraq); predominio incontrastato nel Mediterraneo; consolidamento delle relazioni con le nuove dinastie arabe (prima hashemita, poi saudita) e rafforzamento dei protettorati sul Golfo Persico; egemonia in Persia; eredit di gran parte delle colonie germaniche in Africa. Tuttavia inizia un processo di ridimensionamento delle potenze europee che fa spazio a nuove potenze e determina la perdita del primato britannico di potenza mondiale. Lloyd Gorge avverte che uneventuale nuova guerra sarebbe fatale per la Gran Bretagna, perci lobbiettivo che anima la politica estera inglese del dopoguerra proprio evitare unaltra guerra attraverso la politica di APPEASEMENT: essa si basa sullidea che la guerra vada tassativamente evitata, anche a costo di sacrifici, compromessi, concessioni. A riguardo ci sono 2 correnti storiografiche: - appeasement la politica adottata dallInghilterra negli anni 30 con lo scopo di placare le mire espansionistiche di Hitler e conseguentemente scongiurare lintervento militare contro la Germania; - sono talmente forti le costanti della politica della Gran Bretagna che si pu parlare di appeasement gi a partire dagli anni 20 (con la differenza che negli anni 20 la Gran Bretagna applica tale politica da una posizione di forza, mentre negli anni 30 passa in una posizione di debolezza). Condizioni che portano la Gran Bretagna ad abbracciare la politica di appeasement: - processo di democratizzazione del Commonwealth: poich i dominions britannici ottengono sempre maggiore capacit contrattuale nei confronti di Londra, essi difficilmente si sarebbero fatti trascinare in un nuovo conflitto europeo a fianco degli inglesi; - in caso di nuovo conflitto la Gran Bretagna sola: la Francia non un alleato credibile poich mira principalmente a garantirsi la sicurezza sul fronte tedesco; gli USA si sono sottratti dalla Societ delle Nazioni; - la situazione economica negativa (deficit della bilancia commerciale, disoccupazione, debiti con USA, fermento sociale di difficile controllo) la ripresa economica obbiettivo primario; - difficolt militari: la Gran Bretagna ha truppe dislocate in troppi territori; inoltre 1919 legge dei 10 anni (= divieto di guerra per 10 anni);

opinione pubblica (sia le elite sia le masse): fortemente pacifista, chiede una politica di mantenimento della pace la prima Guerra Mondiale deve porre fine a tutte le guerre (1919 nasce in Galles la scuola idealista: Zimmern sostiene che lumanit deve essere immunizzata dalla guerra). E un errore tradurre la parola appeasement in pacifismo, poich tale politica nasce da un calcolo politico dellinteresse nazionale, non da un generico rifiuto della violenza. La Gran Bretagna porta avanti la politica dellappeasement innanzitutto a partire dai rapporti franco-tedeschi: il distaccamento della Renania accrescerebbe in modo eccessivo legemonia francese e creerebbe una situazione potenzialmente esplosiva. Per quanto riguarda le riparazioni, la Gran Bretagna non appoggia lesecuzionismo francese, ma RICOSTRUZIONISTA = le riparazioni non devono annientare economicamente la Germania, perch ci nuocerebbe allintero continente europeo; inoltre gli inglesi sostengono che le colpe dei padri non debbano ricadere sui figli, poich ci farebbe sorgere nelle nuove generazioni risentimenti tali da rendere pi probabili nuovi focolai di conflitti. RUSSIA: la RIVOLUZIONE BOLSCEVICA (24 ottobre 1917) porta alluscita dei russi dalla prima Guerra Mondiale con la pace di BREST-LITOVSK (3 marzo 1918). A seguito della rivoluzione dottobre, le potenze europee non sanno come interloquire con la Russia (atteggiamento ambivalente che porta i bolscevichi a pensare di essere strumento per la guerra delle potenze occidentali). Le truppe anglo-francesi affiancano lArmata Bianca non tanto in chiave antibolscevica, quanto perch il fronte sovietico rimasto sguarnito. Solo quando cade la Germania, la posizione anti-bolscevica degli occidentali inizia a divenire ideologica: in particolar modo la Gran Bretagna teme che lideologia rivoluzionaria attecchisca in maniera incontrollata non tanto in patria, quanto nelle zone dellimpero coloniale nel 1921 viene firmato un accordo in cui la Russia bolscevica si impegna a non esportare la propria ideologia in territorio britannico. Inoltre nel 1921 in Russia viene varata la Nuova Politica Economica (NEP)= sistema di riforme economiche in parte orientate al libero mercato (ripristino della propriet privata per piccole parti delleconomia). Il pericolo rivoluzionario si allontana anche se la politica estera sovietica rimane incerta, fino a che diventa evidente il desiderio della Russia di uscire dallisolamento durante la CONFERENZA DI GENOVA (aprile 1922): essa convocata da Francia e Gran Bretagna, le quali invitano Russia e Germania: - tema delle riparazioni: la Gran Bretagna ricostruzionista di Lloyd Gorge favorevole a una ridiscussione generale dei problemi europei, mentre la Francia esecuzionista di Raymond Poincar intende costringere i tedeschi a mantenere sino in fondo i loro impegni; - obbiettivo della Gran Bretagna: riportare Germania e Russia ad essere interlocutori internazionali, anche a costo di scendere a compromessi; la Francia invece non disposta ad alcun compromesso; - la Francia vuole limmediato indennizzo delle imprese privatizzate dalla Russia, mentre la Gran Bretagna cerca un accordo. Francia e Gran Bretagna non raggiungono alcun accordo. Prima di arrivare a Genova, il ministro degli esteri sovietico Cicerin cerca a Berlino laccordo col ministro degli esteri tedesco Rathenau, ma questultimo rifiuta. Tuttavia il mancato accordo anglo-francese spinge sovietici e tedeschi a stringere il TRATTATO DI RAPALLO (16 aprile 1922), con cui: - si impegnano a riconoscersi reciprocamente; - si impegnano a non pagarsi alcuna riparazione; - si accordano su scambi di carattere militare; - si accordano sulla possibilit di sperimentazione militare tedesca in territorio russo. Gli accordi di Rapallo, a scapito di Francia e Gran Bretagna, rappresentano il sodalizio degli esclusi ed ha come conseguenza il riavvicinamento delle due nazioni isolate sulla scena politica internazionale: la Germania sconfitta e la Russia comunista (il futuro patto di non aggressione Molotov-Ribbentrop del 1939 sar detto il rinnovato accordo di Rapallo).

ITALIA: il Patto di Londra, firmato segretamente il 26 aprile 1915, prevedeva che lItalia entrasse in guerra a fianco dellIntesa, e in cambio avrebbe ottenuto, in caso di vittoria, il Trentino, il Tirolo fino al Brennero, la Venezia Giulia, la penisola istriana esclusa Fiume, parte della Dalmazia, numerose isole dell'Adriatico, l'arcipelago del Dodecaneso, la base di Valona in Albania e il bacino carbonifero di Adalia in Turchia. Alla Conferenza di Parigi del 1919 lItalia non in grado di esigere il pieno rispetto del trattato di Londra: vengono concessi i territori confinanti con lAustria, mentre rimangono in forse i territori confinanti con la Jugoslavia questo perch il primo un paese vinto, mentre il secondo uno stato nuovo: la Jugoslavia, unita a Romania e Cecoslovacchia dalla Piccola Intesa (sistema di alleanze concordato tra 1920 e 1938) rappresenta la contropartita ad eventuali revisionismi di reminiscenza dellimpero austro-ungarico (alla base della Piccola Intesa c lantirevisionismo). Prende forma la tesi della VITTORIA MUTILATA, formulata da Gabriele dAnnunzio, secondo cui lItalia stata privata dei giusti risultati dei suoi sacrifici in realt la maggioranza degli storici sostiene che tale tesi non sia fondata, dato che gran parte delle richieste italiane sono state accolte. Il mito della vittoria mutilata stato congeniale al fermento sociale relativo agli anni 1919-20-21, favorendo il diffondersi del nazionalismo e del revisionismo italiani, nel cui alveo avrebbe attecchito il fascismo. LItalia un paese vincitore ma scontento e inquieto. POSIZIONE DELLITALIA DI MUSSOLINI IN POLITICA ESTERA: lItalia entra prepotentemente nellottica del revisionismo, ottica alimentata dal mito della vittoria mutilata. Con il consolidarsi del regime autoritario (dal 1924 totale controllo dellinformazione), Mussolini inizia a perseguire una politica di collaborazione con il governo di Londra. LItalia non ha problemi immediati di sicurezza: - alleata alla Gran Bretagna non ha nemici visibili nel Mediterraneo; - non ha nemici visibili sul continente; - circa Fiume, gli Jugoslavi si rassegnano ad accettarne definitivamente, nel 1924, lannessione allItalia; - dal 1925 lAlbania diventa prima un satellite e poi un campo dazione esclusivo per lItalia (di contro la Jugoslavia stringe unalleanza con la Francia nel 1927). Lunico problema che, in astratto fino al 1933 e poi in modo sempre pi pressante, preoccupa lItalia lindipendenza austriaca: non lAustria in s a rappresentare una minaccia, ma lipotesi di ANSCHLUSS, cio di annessione dellAustria alla Germania ci eliminerebbe lAustria come stato cuscinetto, perci fondamentale che non sia consentito lAnschluss: in questo caso lItalia anti-revisionista, ma poich Mussolini nutre anche lambizione di esercitare in Europa una politica di prestigio, non pu farsi portavoce dellanti-revisionismo, visto che esso ha gi come punto di riferimento la Francia (legata a Polonia, Romania, Jugoslavia, Cecoslovacchia). Essendo qui limitatissimo il margine di manovra italiano, Mussolini si fa dunque portavoce del revisionismo, stando bene attento a far s che sia evitato lAnschluss. Perch Mussolini cerca di attuare una politica estera di prestigio? Perch stretto il nesso tra politica estera e politica interna = una politica estera di prestigio creerebbe largo consenso interno. Tuttavia non si pu parlare di politica estera fascista fino agli anni 30, quando verr inaugurata la politica del pendolo o politica del peso determinante (=equidistanza tra Gran Bretagna - Francia e Germania). La politica di prestigio e revisionistica di Mussolini corre su due binari: - ESPANSIONE AFRICANA - ESPANSIONE ADRIATICA (ai danni di Albania e Grecia) Un esempio di politica estera mussoliniana di prestigio rappresentato dalla CRISI DI CORFU: nellagosto 1923 vengono uccisi 5 ufficiali italiani sul confine greco-albanese, presumibilmente da ribelli albanesi. Mussolini d unultimatum alla Grecia: vuole un processo e il pagamento dei danni entro 4 giorni. Quando Mussolini fa occupare lisola dai militari, il governo greco si rivolge alla Societ delle Nazioni, la quale per non riesce ad esprimersi allunanimit a causa dellopposizione della Francia. La crisi si chiude con le scuse del governo greco ed il ritiro dei militari italiani. Nellambito del DISARMO NAVALE, viene convocata tra il novembre 1921 e il febbraio 1922 la CONFERENZA NAVALE DI WASHINGTON affinch le potenze vincitrici regolino i rapporti di

forza tra le grandi flotte da guerra (USA e Gran Bretagna intendono ridimensionare laccresciuto potere del Giappone). Nelloccasione vengono siglati: - il TRATTATO DELLE QUATTRO POTENZE (USA, Gran Bretagna, Francia, Giappone), detto anche Patto per il Pacifico, affinch venga rispettato lo status quo nel Pacifico; - il TRATTATO DELLE CINQUE POTENZE (USA, Gran Bretagna, Francia, Giappone e Italia) che stabilisce le quote di naviglio, limitandone quindi la costruzione (il rapporto di 5 per gli USA, 5 per la Gran Bretagna, 3 per il Giappone, 1.75 per la Francia e 1.75 per lItalia) questo rappresenta un successo soprattutto per gli USA, considerato che fino ad allora la potenza navale per eccellenza era la Gran Bretagna. Alla Conferenza di Parigi il Giappone si era visto assegnare il mandato su alcune isole del pacifico gi appartenute alla Germania (gli arcipelaghi delle Marshall, delle Caroline e delle Marianne) ed il controllo dello Shantung; ora la Conferenza di Washington conferma la crescita del ruolo internazionale dellimpero del Sol Levante, anche se con il TRATTATO DELLO SHANTUNG la penisola ritorna sotto la sovranit cinese infatti interesse di tutti che il Giappone non si espanda eccessivamente ai danni della Cina, nel rispetto della POLITICA DELLA PORTA APERTA (= impegno da parte di ciascuna potenza a non attuare in Cina discriminazioni commerciali a danno degli altri occidentali). In cambio il Giappone ottiene concessioni sulla ferrovia manciuriana. CRISI DELLA RUHR linsuccesso della Conferenza di Genova persuade il primo ministro francese Poincar della necessit di ricorrere alla forza: nel gennaio 1923 truppe francesi e belghe occupano la zona pi ricca e industrializzata della Germania, il bacino carbonifero della Ruhr e ne iniziano lo sfruttamento, definendone i proventi come compensi in natura, pegni produttivi per le mancate riparazioni. Il governo di Berlino incoraggia la resistenza passiva della popolazione, impedendo al personale tedesco di lavorare nelle fabbriche (continuando comunque a garantire loro lo stipendio) e costringendo cos i francesi, con laiuto di tecnici belgi e italiani (i quali non condannano la violazione francese in cambio del silenzio sulloccupazione italiana di Corf) ad occuparsi delle imprese. Loccupazione della Ruhr il tracollo del paese: la Germania precipita nella crisi monetaria e nellinarrestabile aumento dellinflazione, cos il nuovo cancelliere tedesco, GUSTAV STRESEMANN, decreta la fine della resistenza passiva, con conseguente abbandono francese della Ruhr. Segue un periodo di DISTENSIONE tra franco-tedesca, infatti Stresemann si rende conto che se la Germania vuole tornare ad esercitare una politica di potenza, deve fare dei passi indietro, affinch si dimostrino infondati i timori degli altri stati. Stresemann, come tutti i leader tedeschi, revisionista, ma cambia il modo di porsi: smette di mostrare il pugno duro e di sfidare i vincitori, mostrando il volto pacifico di una Germania rassegnata a ci che era accaduto e desiderosa di partecipare alla formazione di un sistema di sicurezza europeo. Per risanare la finanza tedesca e riesaminare il tema delle riparazioni, viene lanciato nellaprile 1924 un progetto quinquennale, il PIANO DAWES, che lega a doppia mandata la vita economica europea a quella degli USA. I 3 pilastri del piano Dawes sono: - la ripresa dei pagamenti tedeschi secondo rate crescenti, ma senza che sia definito un ammontare complessivo; - la riorganizzazione della Banca nazionale tedesca e il cambio della moneta; - lemissione di un prestito obbligazionario da collocare sul mercato mondiale per una somma totale di 800 milioni di marchi oro, garantiti dalle azioni delle ferrovie germaniche e da unipoteca sulle entrate fiscali; il prestito, accompagnato da massicci investimenti in Francia e in Giappone, riguarda alcune delle principali imprese industriali tedesche (la carbosiderurgica Thyssen e la siderurgica Krupp). Il prestito rappresenta uno spartiacque nellattivit finanziaria allestero degli USA, i quali, dopo essersi chiusi nellisolazionismo sul piano militare, tornano prepotentemente ad invischiarsi negli affari europei, legandosi dunque allEuropa sul piano economico. Nellottobre 1925 si tiene la CONFERENZA DI LOCARNO, il cui trattato principale, detto Patto Renano, tra Germania (Stresemann), Francia (Briand), Belgio, Gran Bretagna (Austen Chamberlain) e Italia (Mussolini), prevede:

una garanzia collettiva delle frontiere francesi e belghe con la Germania (impegno alla reciproca non violazione dei confini); - il divieto di rimilitarizzazione della Renania (la cui eventualit sarebbe equiparata ad una violazione dei confini da parte dei tedeschi); - in caso di violazione dei primi 2 punti, lintervento di Gran Bretagna e Italia a fianco dello stato vittima dellaggressione (garanzia rotante). Si colloca sulla stessa linea di pensiero di Stresemann il francese ARISTIDE BRIAND, contrario alla politica aggressiva di Poincar e favorevole al compromesso con la Germania (entrambi riceveranno il Nobel per la Pace). Anche grazie a queste premesse, il Patto di Locarno rappresenta una svolta, poich crea un clima di distensione: il cosiddetto SPIRITO DI LOCARNO. Il trattato sembra rappresentare lantitesi della firma del trattato di Versailles: dallimposizione si passa allaccettazione dello stato delle cose, infatti la Germania finalmente riconosce e accetta ci che fino ad ora aveva percepito come un diktat, cio il confine renano e la restituzione dellAlsaziaLorena alla Francia (inoltre nel 1926 la Germania entrer nella Societ delle Nazioni). La Francia rassicurata dalla duplice valenza (offensiva e difensiva) di una Renania smilitarizzata, territorio che assicura ai francesi un ampio margine di manovra. Tuttavia il trattato non estende limpegno a non violare i confini anche alla frontiera orientale della Germania: in caso di attacco tedesco a Polonia e Cecoslovacchia, la Francia, legata ai due paesi da un trattato di alleanza e mutua assistenza, sarebbe obbligata a violare i confini tedeschi e ci causerebbe lintervento di Italia e Gran Bretagna a fianco della Germania. Pertanto viene inserita uneccezione nel Patto di Locarno: la Francia sarebbe potuta intervenire a fianco di Polonia e Cecoslovacchia in caso di attacco tedesco, senza far scattare il meccanismo della garanzia rotante. Mussolini denuncia lingiustizia di questa eccezione, poich essa crea una gerarchia di confini; inoltre il malcontento del duce si allarga al fatto che il trattato non si occupa della questione che preme maggiormente allItalia, cio la questione dei confini austriaci. Quello di Italia e Gran Bretagna non un compito facile, infatti il meccanismo della garanzia rotante molto complesso sul piano strategico-militare; tuttavia Mussolini accetta questo ruolo perch esso di grande prestigio, in quanto innalza lItalia al pari della Gran Bretagna come garante della sicurezza internazionale. Ma perch la Gran Bretagna accoglie il Patto di Locarno, quando solo un anno prima aveva bocciato il PROTOCOLLO DI GINEVRA? Si trattava di un progetto di sicurezza collettiva proposto, nel settembre 1924, dal presidente del consiglio Francese Edouard Herriot, il quale voleva spingere la Societ delle Nazioni a dotarsi di strumenti giuridici adatti per fronteggiare ogni rischio. Dintesa con il primo ministro inglese, il laburista MacDonald, aveva elaborato un piano basato su 3 pilastri: - larbitrato obbligatorio come impegno vincolante nel caso di ogni controversia (=Societ delle Nazioni come arbitro internazionale); - in caso di rifiuto a tale arbitrato, lentrata in vigore delle norme repressive (comprese sanzioni militari) stabilite dallart.16 della Carta della Societ delle Nazioni; - lavvio di una politica di disarmo. Ma con il nuovo governo del conservatore Baldwin, con ministro degli Esteri Chamberlain, la Gran Bretagna si tira indietro, poich il Protocollo di Ginevra rappresenta un progetto di sicurezza GLOBALE, che coinvolge tutti (anche i dominion); inoltre, non essendo gli USA membri della Societ delle Nazioni, il progetto condurrebbe la Gran Bretagna ad assumersi il ruolo di poliziotto del mondo. Invece il Patto di Locarno accettabile, poich una proposta di garanzia PARZIALE (il governo di Londra fa anche inserire una clausola che esclude i dominions dai doveri del trattato); inoltre la Gran Bretagna pensa che il suo ruolo di garante funga da deterrente in caso conflitto franco-tedesco. In che modo, da una fase di apparente distensione dominata dallo spirito di Locarno, si arriver ad una nuova fase di tensione internazionale? Negli anni 30 cambia linterlocutore: la Germania ormai tratta da una posizione di forza e attua una politica aggressiva e revisionista. PATTO BRIAND-KELLOGG (agosto 1928): in un clima creatosi durante la Conferenza di Locarno, la Francia ritiene conveniente coinvolgere anche gli USA. Briand propone dunque un

patto che condanni la guerra come strumento di risoluzione delle controversie (ci fortemente simbolico perch per la prima volta si parla di condanna) Briand sa di toccare i tasti giusti per far presa sul suo interlocutore, tuttavia sbaglia nel proporre agli USA un patto bilaterale, infatti Kellogg lo corregge in un patto multilaterale, aperto alladesione incondizionata di tutti gli altri paesi del mondo (legarsi bilateralmente rappresenterebbe per gli USA unalleanza, uno schierarsi a poliziotto). Ben 65 paesi firmano il patto: questo sta a significare la comune condanna della guerra, anche da parte dellUnione Sovietica, che firma capendo che non pi il momento di rimanere esclusa dalla vita politica internazionale (soprattutto in un momento importante per i sovietici, i quali stanno inaugurando il primo piano quinquennale). PIANO YOUNG: discusso nel 1929 e adottato nel gennaio 1930, prosegue sulla linea del Piano Dawes, prevedendo che la Germania avrebbe dovuto pagare per altri 59 anni. Questo nuovo piano economico avrebbe potuto prolungare la fase di distensione, ma la crisi finanziaria statunitense sta per investire lEuropa, e il legame globalizzante ormai cos forte che non possibile separare i due mondi. La crisi del 29 lo spartiacque che determina la fine della distensione e linizio di nuove tensioni. Il CROLLO DI WALL STREET ha inizio il 24 ottobre 1929 (gioved nero) con la vendita al ribasso di 13 milioni di azioni, e prosegue con la vendita di altri 16 milioni di azioni durante il 29 ottobre (marted nero). Allorigine del crack c laumento della produzione di beni, superiore alle effettive capacit dacquisto dei consumatori essa coinvolge non solo il mercato finanziario, ma anche il sistema produttivo. In Europa la prima a crollare la Germania, legata agli USA dal piano Dawes: larresto del flusso dei crediti statunitensi provoca unimpennata inflazionistica e una crisi produttiva, il numero dei disoccupati tedeschi supera quelli statunitensi. La politica pi risoluta del governo Bruning, specie in materia di disarmo, ha risultati controproducenti, perch le banche estere e specialmente quelle americane ritirano i fondi investiti in Germania e Austria inoltre linsuccesso dellAngleichung, progetto di unione doganale tra i due paesi (ostacolato da Francia e Italia, poich sembra voler aggirare il divieto di Anschluss), si ripercuote sulleconomia austriaca: nonostante la Societ delle Nazioni versi nelle casse della principale banca dellAustria 250 milioni di scellini, tutti coloro che sono in grado di farlo ritirano i loro capitali dalla Creditanstalt, mettendo in moto unondata di panico che dilaga in tutto il mondo. La crisi, che era stata solo americana e marginalmente europea, diventa la GRANDE DEPRESSIONE, fenomeno globale che si propaga a macchia dolio: nellestate del 1931 i pagamenti vengono sospesi, gli investimenti e i trasferimenti di capitale paralizzati, le banche falliscono una dopo laltra (riesce a sottrarsi solo lUnione Sovietica, isolata grazie al piano quinquennale). Il tutto peggiorato dalla decisione del governo britannico di abbandonare il Gold Standard, con il risultato della svalutazione di tutte le monete legate alla sterlina. Intanto sul piano sociale aumenta la disoccupazione e diminuiscono i salari, cosa che provoca disordini interni e malcontento generale: di conseguenza si rafforzano delle posizioni estreme sia di destra che di sinistra. Quando, nel giugno del 1933, per iniziativa anglo-franco-statunitense si riunisce a Londra una conferenza generale per risollevare il mercato internazionale, laccordo risulta impossibile, poich ciascuno si chiude nella visione pi stretta dellinteresse nazionale, senza comprendere la dannosit di tale atteggiamento NAZIONALISMO: la chiusura sembra essere lunica soluzione, visto che lapertura aveva causato quel meccanismo drammatico: - Sul piano economico ci si traduce nel PROTEZIONISMO, strada intrapresa in primis dagli USA, dopo anni di propaganda liberoscambista: lo Smoot-Hawley Tariff Act tutela dalla concorrenza il mercato interno, cos da impedire un ulteriore crollo dei prezzi. Anche la Gran Bretagna cerca di tutelarsi: la CONFERENZA DI OTTAWA (1932) istituisce un sistema di scambio imperiale per i membri del Commonwealth, cio una zona protetta con un sistema di tariffe preferenziali (politica nazionalista allargata, che consente alla Gran Bretagna la ripresa economica). - Sul piano politico ci si traduce in una chiusura che determina gravi disattenzioni rispetto a ci che accade altrove.

CAP.III LA FORTEZZA EUROPA LE PIU IMPORTANTI CONSEGUENZE DELLA CRISI DEL 29 SONO TRE: 1. Finisce la questione delle riparazioni con la CONFERENZA DI LOSANNA (giugno-luglio 1932): la Germania definitivamente svincolata dal pagamento delle riparazioni. 2. HITLER prende il potere: - 1919 iscrizione di Hitler al partito operaio, il Partito Tedesco dei Lavoratori (DAP); - 1920 il DAP diventa Partito Nazional Socialista dei Lavoratori Tedeschi (NSDAP); - 1923 Putsch di Monaco = tentativo di colpo di stato che fallisce e conduce Hitler in carcere, dove compone il Mein Kampf, la bibbia nazista; - 1932 i nazisti raddoppiano i voti, ottenendo 230 seggi; - 1933 Hitler cancelliere. 3. GIAPPONE: loligarchia militare che ha governato sino alla prima guerra mondiale cede il passo, dal 1922, ad un governo liberale, appoggiato sopratutto dagli industriali, favorevoli a una politica di espansione commerciale pi aperta. Ma il governo non gode di consenso unanime: osteggiato dallopinione pubblica ed in particolar modo dai militari, secondo i quali la grandezza del paese intrinsecamente legata alla capacit di espansione territoriale. La crisi economica influisce pesantemente sulleconomia giapponese: viene meno dellappoggio degli industriali al governo liberale ed entra in crisi il settore commerciale delle esportazioni (il Giappone grande esportatore di seta in USA). Grazie alla crisi riprendono forza i militari, che sostengono una politica di espansione per incoraggiare la ripresa del paese la politica di potenza si attua nei confronti della Cina, che molto debole poich colpita dalla guerra civile (1927), rappresenta un enorme mercato oltre ad essere ricca di risorse, ed relativamente vicina al Giappone. Il problema che lespansionismo giapponese ostacola la politica della PORTA APERTA = impegno da parte di ciascuna potenza a non attuare discriminazioni commerciali a danno degli altri occidentali in Cina (tutti hanno interesse a mantenere in Cina lo status quo, soprattutto Stati Uniti e Gran Bretagna). Il tema internazionale di scontro pi aspro riguarda la Manciuria, dove, dopo il 1905, erano stati investiti importanti capitali giapponesi nella costruzione della ferrovia manciuriana. Proprio un incidente sulla ferrovia che colpisce i giapponesi il 30 settembre 1931 il casus belli che fa scatenare la CRISI MANCIURIANA: le forze militari giapponesi, senza consultare le autorit civili, iniziano la penetrazione sul territorio della Manciuria e di conseguenza la Cina si rivolge alla Societ delle Nazioni. Questultima si trova paralizzata, poich da una parte non possiede fondi a causa della crisi economica, dallaltra non vuole affondare il governo liberale, che nel frattempo, nelle vesti di membro del consiglio della Societ delle Nazioni, mostra il volto moderato del Giappone. I numerosi inviti a rinunciare alluso della forza e ripristinare lo status quo vengono respinti dal membro giapponese alla Societ delle Nazioni, per evitare la totale delegittimazione del governo da parte dellopinione pubblica. Nel dicembre 1931 viene costituita una commissione dinchiesta presieduta da Lord LYTTON, ma essa giunge in Manciuria solo nella primavera del 1932, quando ormai il Giappone ha gi proclamato, in febbraio, la trasformazione della Manciuria in uno stato indipendente, il Manciuku, posto sotto protettorato giapponese la commissione si ritrova perci di fronte ad uno stato di fatto e Lytton commenta lazione giapponese come un gesto arbitrario e artificioso; i giapponesi rispondono ritirandosi dalla Societ delle Nazioni (febbraio 1933). Gli USA prendono posizione attraverso la Societ delle Nazioni, inviando due delegati (tra cui Dawes) che partecipano alle riunioni come membri esterni. Il segretario di stato americano Stimson ordina ai delegati di non fare mai riferimento alla Societ delle Nazioni, bens al patto Briand-Kellogg: appellarsi ad un patto firmato e ratificato crea per gli USA una giustificazione giuridica, visto che lopinione pubblica statunitense contraria allingresso nella Societ delle Nazioni. Gli USA assumono una posizione ben definita, al punto tale che ne scaturisce una dottrina, la DOTTRINA STIMSON = gli Stati Uniti dichiarano di NON

RICONOSCERE come legittima l'acquisizione di un qualsiasi territorio avvenuta facendo ricorso alla forza (opposizione a modificazioni della situazione in estremo oriente lesive di interessi USA). Lunica cosa che la Societ delle Nazioni in grado di fare seguire lesempio degli USA, cio non riconoscere il Manciuku la crisi manciuriana determina uno dei maggiori fallimenti della Societ delle Nazioni e inoltre crea un pericoloso precedente, cio che possibile violare le regole creando degli status quo attraverso luso della forza. LA GERMANIA DI HITLER: Come fa Hitler a raddoppiare i voti nel 1932? - il sistema repubblicano non sopravvive alla crisi: infatti la Repubblica di Weimar un paese giovane, nato dal dramma della prima guerra mondiale; - la Germania il paese pi fortemente colpito dalla crisi economica; - Hitler si propone come colui che avrebbe risolto tale crisi, dando alla popolazione ci di cui ha immediato bisogno (a scapito di altri bisogni di cui ci si accorger solo a lungo termine). Possiamo indicare come punto di partenza il 1933, anno dellascesa di ADOLF HITLER, il cui avvento segna il momento del trionfo in Germania della volont di rivincita e del progetto di recupero di antichi e radicati disegni di dominazione. Hitler nasce in Austria e si forma in un ambiente impregnato di fanatismo antisemita, di pangermanesimo e di ostilit alla cultura liberaldemocratica. Rende pubbliche le sue idee nel Mein Kampf (La mia lotta), dettato durante la detenzione in carcere a seguito del fallito putsch a Monaco: egli esprime volont di lotta e di potenza affinch la classe dirigente tedesca, alla guida del popolo eletto, guidi lumanit verso la salvezza. Il progetto hitleriano prevede la purificazione della razza ariana e il riordinamento del continente allo scopo di salvarlo dal dominio della finanza ebraica. Hitler non attira verso di s solo i consensi delle masse deliranti di nazisti, ma anche lappoggio dei ceti imprenditoriali e di buona parte del mondo intellettuale tedesco, sia grazie al suo carisma e alla capacit di manipolazione delle masse, sia in quanto espressione dellultimo tentativo di rovesciamento del processo di decadenza storica del continente europeo (una sorta di rantolo finale di unEuropa che cerca di sopravvivere dominando, cio evitando di essere dominata). Fino al 1939 Hitler viene aiutato, blandito, tollerato, appoggiato: perch nessuno si oppone alla sua irresistibile ascesa? - per molti non un pericolo, anzi, rappresenta il male minore di fronte alla minaccia comunista; - c forte disattenzione da parte di paesi chiusi nei propri nazionalismi; - lingerenza non era percepita allora come oggi, non faceva parte delletica politica; - Hitler, appena giunto al potere, lancia messaggi rassicuranti sotto il profilo della politica estera (es. nomina un ministro degli esteri filo-occidentale; fa un accordo di non aggressione con la Polonia nel 1934); - sa dosare le fasi della sua iniziativa politica con notevole senso delle opportunit e una non comune capacit di trarre in inganno i suoi interlocutori, oppure riesce a porli dinanzi a due sole vie duscita: cedere alla sua volont o affrontare la guerra. Fra il 1933 e il 1934 lazione politica di Hitler si concentra sul fronte interno: nel marzo 1933 fa votare una legge che gli concede pieni poteri esautorando le competenze del Parlamento; il 1 agosto del 1934 emana un decreto in cui sancisce lunificazione delle funzioni di presidente e cancelliere del Reich. Quanto alla vita interna del Partito Nazista egli si libera dei concorrenti eliminando non solo gli oppositori, ma anche epurando i vertici delle truppe dassalto, tra cui il capo delle SA Ernst Rohm (30 giugno 1934: Notte dei lunghi coltelli). Sul piano economico, grazie ad investimenti pubblici, la disoccupazione diminuisce rapidamente (anche grazie ad un piano quinquennale di riarmo). Sul piano della politica estera Hitler lancia messaggi rassicuranti e distensivi, in primis nominando un ministro degli esteri filo-occidentale, von Neurath. Tuttavia limmagine di una nuova Germania forte affiora per la prima volta gi durante la CONFERENZA DI GINEVRA PER IL DISARMO: appellandosi al principio delluguaglianza dei diritti, Hitler chiede la riduzione del livello degli armamenti delle altre potenze al livello posseduto dai tedeschi

(di fatto esige il disarmo della Francia come condizione perch la Germania rimanga a Ginevra e non si riarmi in modo unilaterale) Hitler muove da posizioni giuridiche fondate per giungere a proposte politiche ricattatorie. Il rifiuto a tali richieste lo spingono ad annunciare, il 14 ottobre 1933, il ritiro della Germania dalla conferenza del disarmo e dalla societ delle nazioni (si libera cos dai vincoli internazionali che ostacolano la ricostituzione della potenza militare tedesca). CAMBIAMENTO DEL CONTESTO (anticamera del cambiamento la crisi manciuriana): il primo ad avvertire il mutamento della situazione europea MUSSOLINI, che mostra tale consapevolezza riassumendo la carica di Ministro degli Esteri a met del 1932 (da ora si pu parlare di politica estera fascista), ed inaugurando la POLITICA DEL PESO DETERMINANTE (Dino Grandi: la Nazione italiana non ancora abbastanza potente, politicamente, militarmente ed economicamente, da potersi considerare come una nazione protagonista della vita europea. Ma la Nazione italiana gi tuttavia abbastanza forte per costituire col suo apporto politico e militare il peso determinante alla vittoria delluno o dellaltro dei protagonisti del dramma europeo, che prima o dopo esploder) Mussolini si rende conto di quanto lavvento di Hitler sia un enorme cambiamento, poich rappresenta un nuovo polo, e lItalia si muove oscillando tra il polo anglofrancese e quello tedesco. Mussolini cerca di giocare il ruolo di arbitro e mediatore proponendo il PATTO A QUATTRO (marzo 1933): accordo tra Italia, Francia, Gran Bretagna e Germania che ricostruisca un direttorio europeo ispirato dal principio del revisionismo, affinch siano gestite attraverso compromessi le situazioni critiche in Europa. Il progetto viene accolto con apparente favore ma con sostanziale diffidenza, infatti il testo non viene ratificato: la Germania non vuole paletti ai suoi progetti di revisionismo e la FRANCIA decisa a portare avanti la propria politica antirevisionistia e bilaterale, infatti essa prende due direzioni: 1. riavvicinamento allUNIONE SOVIETICA: 1933-34 accordi economici; lURSS prosegue con una politica preventiva rispetto alla Germania, fino ad entrare nella Societ delle Nazioni (settembre 1934). 2. avvicinamento allITALIA dovuto ad un problema comune: lAUSTRIA il primo incontro tra Hitler e Mussolini si tiene a Stra e Venezia nel giugno 1934 per discutere le possibilit di unintesa sulla questione austriaca, e sembra incanalare la situazione su un piano pacifico. Ma il 25 luglio con un colpo di stato i nazionalsocialisti austriaci uccidono il cancelliere Dollfuss ed occupano momentaneamente la cancelleria. Hitler, non impressionato dalle roboanti parole con cui reagisce Mussolini, n dalla minaccia di due corpi darmata dellesercito italiano avviati verso il confine del Brennero, bens pi probabilmente preoccupato di non alterare troppo presto limmagine di moderazione in politica estera, Hitler su affretta a prendere le distanze dai nazisti austriaci. La reazione di Mussolini al tentato putsch in Austria persuade il Ministro degli Esteri francese Barthou che il Patto a Quattro non fosse uniniziativa filogermanica, ma unazione preventiva per contenere, a certe condizioni, la Germania: cos Barthou fissa una visita a Roma per il novembre 1934, ma in ottobre muore in un attentato. Il suo successore, Pierre Laval, porta avanti il progetto di intesa con lItalia, recandosi a Roma nel gennaio 1935 e stringendo i PATTI MUSSOLINI-LAVAL, che prevedono: - limpegno a consultarsi ogni qual volta sia messa in discussione lINTEGRITA (territoriale) e lINDIPENDENZA (politica) dellAustria; - aggiustamenti riguardo interessi e possedimenti in Africa (Libia, Somalia e Tunisia). Ma soprattutto vengono firmati dei protocolli segreti con cui la Francia concede allItalia MANO LIBERA in ETIOPIA, purch lItalia si associ al gruppo dei paesi antirevisionisti in Europa. Tuttavia le intenzioni di entrambi sono volutamente ambigue e generiche: Mussolini percepisce il patto come una concessione, ma in seguito Laval dichiarer di non aver voluto avallare le mire espansionistiche italiane, ma di aver solo affermato il disinteresse francese sullEtiopia (dietro a ci c la volont della Francia di tenere lItalia dalla parte degli antirevisionisti).

16 marzo 1935: in Germania viene reintrodotta la COSCRIZIONE OBBLIGATORIA = prima violazione palese dei trattati di Parigi. Fra l11 e il 14 aprile 1935 Mussolini, Laval e MacDonald creano il FRONTE DI STRESA, un fronte unito come garanzia per la pace in Europa, che contrasti il revisionismo tedesco. Una frattura del fronte aprirebbe il varco a Hitler: ben presto emergono le difficolt di tale unione, visto che Francia, Gran Bretagna e Italia vanno ognuna per la propria strada. Le 3 fratture del Fronte di Stresa sono: 1. FRANCIA: il suo interessamento allUnione Sovietica non compatibile con il timore britannico della minaccia comunista. Il 2 maggio 1935 viene firmato un ACCORDO DI ASSISTENZA reciproca tra Francia e URSS: si tratta di un patto pi politico che militare, poich la garanzia non scatta automaticamente, ma solo a seguito di una constatazione delleventuale aggressione da parte della Societ delle Nazioni. I francesi sono titubanti: il patto ignora la Polonia, sul cui territorio dovrebbero passare le truppe sovietiche nel caso di attacco ai danni della Francia; inoltre essi fino ad ora hanno improntato la loro politica militare sulla difesa (linea Maginot). La Gran Bretagna, che persegue la politica di appeasement nei confronti della Germania, non approva il fatto che tale patto sia chiaramente antitedesco. 2. GRAN BRETAGNA: 16 giugno 1935 von Ribentrop riesce ad ottenere la firma di un ACCORDO NAVALE dalla portata inquietante, che concede alla Germania di costruire naviglio da guerra per una stazza sino al 35% di quella posseduta dalla Gran Bretagna e prevede che tale proporzione salga sino al 45% per i sottomarini (con la possibilit di discutere il superamento di tale limite). La concessione del trattato navale anglo-tedesco, con cui si cerca di tenere sotto controllo Hitler, apre una crepa profonda nel fronte unito: con una scelta a favore di Hitler, che giudica il revisionismo tedesco meno pericoloso di quello italiano, gli inglesi imprimono una svolta alla storia europea. Svuotano di contenuto gli accordi Mussolini-Laval, riuscendo a far abbandonare ai francesi le promesse fatte a Mussolini prima dellinizio della campagna dEtiopia. Perdura tra gli inglesi lillusione che Hitler sia un revisionista ragionevole e che modifichi lassetto dellEuropa orientale in modo da controbilanciare la potenza francese e contenere la minaccia sovietica. 3. ITALIA: lAGGRESSIONE italiana ALLETIOPIA, iniziata il 3 ottobre 1935, lultima guerra coloniale scatenata da una potenza europea per conquistare un impero. Lazione di Mussolini anacronistica, e non procura allItalia vantaggi immediati, ma solo risultati di immagine (politica estera di prestigio per accrescere il consenso interno: la conquista dEtiopia rappresenta il raggiungimento della parit effettiva nel sistema delle grandi potenze). Il casus belli che permette a Mussolini di far partire la sua azione militare in Africa rappresentato dallincidente di Ul-Ul (ai confini tra Somalia italiana ed Etiopia). Ma limpresa italiana condizionata da un clima ed uno scenario profondamente modificati: la Gran Bretagna ha gi compiuto la sua scelta a favore della Germania, perci disposta a fare allItalia solo concessioni marginali, lontane dalle speranze del Duce di ottenere un tacito assenso. Inoltre il governo britannico non pu non tenere in considerazione lopinione pubblica: secondo alcuni sondaggi il 90% della popolazione inglese appoggia la Societ delle Nazioni nella sua politica di disarmo e di pace e in sanzioni non militari contro paesi aggressori. A seguito dellaggressione italiana, lEtiopia si rivolge alla Societ delle Nazioni, la quale impone allItalia sanzioni economiche: esse sono blande e non danneggiano lItalia economicamente (poich non colpiscono importazioni ed esportazioni), anche perch USA n Giappone interrompono i rapporti commerciali con lItalia; inoltre il consenso italiano alla campagna dEtiopia non viene intaccato, anzi, le sanzioni sono percepite come un accanimento. Parallelamente i ministri degli Esteri francese, Laval, e britannico, Hoare, perseguono due binari: quello pubblico prevede la denuncia dellazione di Mussolini; quello segreto prevede un piano di compromesso che consegni gran parte dellEtiopia nelle mani italiane. Ma il progetto trapela sulla stampa: Hoare costretto a dimettersi. Venuto meno il consenso di francesi e britannici che Mussolini sperava di

ottenere, non resta che irrobustire limpegno militare, finch il 5 maggio 1936 le forze guidate dal generale Pietro Badoglio entrano in Addis Abeba: il re dItalia Vittorio Emanuele III proclamato imperatore dEtiopia successo apparente, che non significa una vittoria definitiva. Dopo linsuccesso del piano Hoare-Laval, Mussolini avvia la prima fase del suo mutamento di rotta: il 6 gennaio dichiara allambasciatore tedesco a Roma, il barone von Hassell, che il FRONTE DI STRESA MORTO PER SEMPRE e che la posizione italiana rispetto alla penetrazione nazista in Austria non sar pi un problema lo spostamento del pendolo italiano apre la strada al pieno compimento dei progetti egemonici hitleriani. La crisi dEtiopia d il colpo di grazia al fronte di Stresa, ma non determina ancora il definitivo avvicinamento di Mussolini a Hitler. 7 marzo 1936: RIMILITARIZZAZIONE DELLA RENANIA essa viola il trattato di Versailles e anche quello di Locarno, che equiparava leventuale rimilitarizzazione ad una violazione dei confini da parte dei tedeschi, e di conseguenza prevedeva lintervento di Italia e Gran Bretagna a fianco della Francia. Hitler considera la sua come unazione legittima, visto che i trattati sono gi stati violati dagli altri paesi: non si attuato il disarmo generale previsto a Versailles; Locarno prevede gli accordi della Francia con Polonia e Cecoslovacchia, ma non con lUnione Sovietica (maggio 1935). E falso affermare che la Francia sia stata presa di sorpresa: infatti sa di correre tale rischio gi dalla firma dellaccordo con lURSS ( lo stesso ambasciatore francese a Berlino ad annunciare che la ratifica del patto con i sovietici provocher la rimilitarizzazione della Renania). Tuttavia la Francia ormai costretta a ratificare per vari motivi: non pu mostrarsi debole sul piano internazionale; niente garantisce che Hitler rinunci ai suoi progetti; il patto coi sovietici condiviso da gran parte dellopinione pubblica francese, sia di destra che di sinistra 27 febbraio 1936: ratifica francese 7 marzo 1936: 36.000 uomini occupano la Renania. La documentazione tedesca studiata da Donald Cameron Watt mette in luce che nella fase di rimilitarizzazione: Hitler avrebbe ordinato la ritirata dalla Renania se gli si fosse opposta una qualche tipo di resistenza; Hitler non gode di ampio consenso da parte dei militari, i quali lo avrebbero rovesciato in caso di attacco francese. Ma la Francia non reagisce sia perch ignora i punti deboli di Hitler, sia perch sono molti gli elementi a scoraggiarne la reazione: arroccata su di una linea difensiva (costruzione linea Maginot); non ha la capacit militare di opporsi alla Germania, poich priva di reparti lampo (avrebbe potuto solo mobilitare lintero esercito dichiarando guerra); lipotesi di una mobilitazione generale vede contrarie sia le destre che le sinistre. Forse la Francia avrebbe avuto la forza di reagire se qualcun altro avesse condiviso lonere di contrapporsi alla Germania: ma la Gran Bretagna non disposta ad accollarsi tale onere poich occupata a risolvere la crisi dEtiopia e poich attua una politica di appeasement nei confronti della Germania. Inoltre i britannici, anche in passato, non hanno mai voluto annientare la Germania, nella convinzione che le colpe dei padri non debbano ricadere sui figli, ed in questa fase Hitler tuttavia sembra voler solo rivendicare ci che stato tolto illegittimamente alla Germania. Conseguenze della rimilitarizzazione: la Germania accresce il suo prestigio, mentre la Francia perde credibilit non solo agli occhi dellUnione Sovietica, ma anche di Polonia e Cecoslovacchia (a cui sta a cuore la valenza offensiva di una Renania smilitarizzata nel caso in cui avessero bisogno dellintervento dei francesi in loro difesa). In questo frangente lItalia, tornando ai propri interessi revisionistici, avrebbe potuto sfruttare il vuoto lasciato dalla Francia, la quale ha ormai perso il suo ruolo di punto di riferimento; tuttavia lItalia non solo non approfitta di questa situazione, ma si appiattisce pericolosamente alla Germania, rinunciando alle sue pretese riguardanti lanschluss. 11 luglio 1936: Hitler riesce a stipulare un accordo con il governo austriaco di von Schuschnigg (anticamera dellanschluss), che prevede: limpegno tedesco a non intervenire nella vita interna austriaca ed il reinserimento in Austria del Partito nazista; inoltre si riconosce il carattere tedesco dello stato austriaco presa di coscienza dellinevitabilit dellanschluss. Da satellite dellItalia, lAustria diventa satellite della Germania. Nel frattempo, nel giugno 1936 Mussolini rinuncia alla carica di Ministro degli Esteri, affidandola a Galeazzo Ciano (dichiarato sostenitore dellavvicinamento alla Germania). Nellottobre 1936 non il Duce (che non vuole legarsi a Hitler

a doppia mandata), ma Ciano a recarsi a Berlino, dove concorda il riconoscimento del governo di Franco e sottoscrive una serie di protocolli riguardanti la lotta al bolscevismo, la questione dellEtiopia, gli interessi comuni su questioni coloniali e sul futuro dellAustria. Il 1 novembre 1936 Mussolini proclama la nascita dellASSE ROMA-BERLINO, stando bene attento a non dichiarare la nascita di unalleanza bilaterale: Questa verticale Berlino-Roma non un diaframma, piuttosto un asse attorno al quale possono collaborare tutti gli stati europei animati da volont di collaborazione e di pace erroneo considerare lasse come definitivo consolidamento dellalleanza italo-tedesca, poich Mussolini prosegue con la sua politica del pendolo. Un Mussolini ancora esitante accoglie linvito del Fuhrer nel settembre 1937, fino ad aderire al PATTO ANTI-COMINTERN il 6 novembre 1937, firmato da Germania e Giappone nel novembre 1936: ci d a Hitler limpressione di aver ormai avviluppato lItalia (in effetti Mussolini non riesce pi ad elaborare iniziative autonome per la politica estera italiana). SPAGNA: dal 1902 al 1931 regna Alfonso XIII di Borbone; la dittatura parafascista di Miguel Primo de Rivera governa dal 1923 al 1930; nel 1931 viene proclamata la repubblica, e forze di destra e di sinistra si alternano al potere, fino a che le elezioni del febbraio 1936 portano al governo il Fronte popolare con a capo Manuel Azana. Contro questo governo esplode il 17 luglio 1936 un pronunciamento circoscritto ad alcuni reparti dellesercito di stanza nel Marocco spagnolo, capeggiati dal generale FRANCISCO FRANCO. La guerra civile dura fino al marzo 1939 ed essa vede lintervento di numerose potenze che non vogliono che la Spagna sia governata da qualcuno che non garantisca interessi altrui, data la sua posizione centrale in Europa non una guerra fra ideologie, bens basata su scelte politiche. Sia il governo legittimo sia i franchismi hanno bisogno daiuto economico e militare: il governo di Madrid chiede aiuto alla Francia, dove appena salito al potere il Fronte popolare guidato da Leon Blum, ma gli aiuti vengono bloccati entro pochi giorni per il rischio di una crisi di governo. Dunque Blum propone a Italia e Gran Bretagna (1 agosto 1936) di adottare una politica di non intervento: nessuno respinge la proposta, ma di fatto non c modo di impedire a reparti di volontari il raggiungimento del territorio spagnolo. Hitler non considera ancora la Spagna come pedina necessaria per la politica tedesca, tuttavia aiuta Franco per ragioni economiche (interesse per le materie prime, in particolare il tungsteno) e militari (la guerra civile loccasione per sperimentare i nuovi armamenti tedeschi). Tuttavia i tedeschi impegnano non pi di 10.000 uomini; lItalia invece invia circa 50.000 volontari per ragioni non del tutto chiare: a Mussolini non interessa lannessione delle Baleari, n laspetto ideologico. Pi che altro interviene per ragioni politiche, affinch in Spagna non salga al potere una forza ostile agli interessi italiani: Mussolini cerca di evitare laccerchiamento e spera di controllare le rotte dei francesi verso lAfrica (il trionfo dellispanit franchista ci serve per non finire domani assediati nel nostro mare). La posizione della Francia speculare a quella dellItalia: timore dellaccerchiamento da Spagna franchista, Germania nazista e Italia fascista. I francesi vorrebbero condividere lintervento a favore del Fronte popolare con la Gran Bretagna, ma proprio questultima a suggerire alla Francia la proposta della politica del non intervento: infatti i britannici non vogliono che la guerra civile evolva in conflitto generale e non vogliono rendersi ostili a nessuna delle due parti al fine di mantenere i propri interessi nel Mediterraneo (timore che navi ostili si nascondano entro le frastagliate coste spagnole) e il controllo su Gibilterra. Infine si comprende il carattere pi politico che ideologico di questa guerra se si pensa allintervento sovietico: attraverso lInternazionale (Comintern) passa un nuovo messaggio ai partiti comunisti europei, la cui parola dordine non pi rivoluzione (invito ad attenuare ogni estremismo), ma opposizione al nazi-fascismo (anche a costo di allearsi con la borghesia). Anche se la guerra civile spagnola lanticamera della seconda guerra mondiale, non si pu ancora parlare di un fronte fascista n di un fronte antifascista: da una parte lipotesi di un fronte filofascista prematura, poich Germania e Italia, seppur convergenti in Spagna e avvicinate dai protocolli dellAsse, sono ancora divise da strategie molto distanti; dallaltra lipotesi di un fronte antifascista non spiegherebbe in non intervento della Gran Bretagna n i suoi accordi con Hitler la Gran Bretagna non solo persegue una politica di accordo con la Germania, ma anche di riappacificazione con lItalia in virt di un comune interesse a mantenere la

stabilit nel Mediterraneo: il 2 gennaio 1937 i due governi firmano un gentlemens agreement riguardante la cessazione dellintervento italiano in Spagna e limpegno a non modificare lo status quo nel Mediterraneo; la concretizzazione di tale accordo si ha con la firma degli ACCORDI DI PASQUA nellaprile 1938, che ribadiscono il disimpegno italiano in Spagna, il disinteresse italiano alle Baleari, limpegno britannico a riconoscere limpero italiano in Etiopia. Questi accordi danno sollievo a Mussolini rispetto al fallimento riguardante lanschluss (aprile 1938): egli riesce a prolungare la politica del pendolo, evitando per ora il totale appiattimento sulla Germania. ANSCHLUSS: Quando, nel settembre 1938, Lord Halifax (che nel novembre 1937 accorda con Hitler la possibilit di modificare con metodi pacifici la carta politica relativamente al corridoio di Danzica, allAustria e alla Cecoslovacchia) diventa ministro degli Esteri, Hitler pu gi contare sullappeasement britannico; la Francia non nella condizione politico-militare adatta a favorire una reazione; lItalia in una posizione di stallo (vicina alla Germania e ostile allanschluss, ma vicina anche alla Gran Bretagna), Mussolini ha le mani legate il contesto diplomatico e politico ormai favorevole: nel febbraio 1938 Hitler riesce a ottenere dal governo di Vienna che il nazista Arthur Seyss-Inquart diventi ministro degli Interni e della Sicurezza; l11 marzo diventa Cancelliere dAustria ed il giorno stesso le truppe tedesche attraversano il confine austriaco. Il 12 marzo 1938 Hitler, per lenire la ferita allorgoglio di Mussolini, invia a Roma il principe Filippo dAssia, con il compito di rassicurare il Duce sulla questione dellAlto Adige e per spiegare i motivi che hanno reso indispensabile lintervento durgenza in Austria. Mussolini fa buon viso a cattivo gioco, e la sera del 12 marzo, a cose gi compiute, risponde di condividere le motivazioni di Hitler: si tratta di un via libera che rende possibile trasformare loccupazione in Anschluss e che spiana lingresso trionfale di Hitler a Vienna il 14 marzo 1938. La fine dellAustria segna un profondo cambiamento nella politica delle potenze: spezza la principale ragione della solidariet italo-francese e avvicina laccordo tra la Germania e lItalia; esprime lindifferenza britannica verso lassetto dellEuropa centrale. Londra continua a puntare sullappeasement: il Primo ministro britannico Neville Chamberlain conosce i limiti della potenza britannica; la riluttanza dei dominions a lasciarsi trascinare ancora nei conflitti interni allEuropa; il radicato pacifismo dellopinione pubblica; limpreparazione militare del proprio paese vi dunque nellappeasement una serie di motivazioni che spingono a cercare di risolvere i conflitti mediante un compromesso. Inoltre perdura la propensione a percepire Hitler come personalit aggressiva e pericolosa per la pace, ma in definitiva come interlocutore, a certe condizioni, affidabile; perdura la propensione a considerare i tedeschi pi affidabili dei francesi e, ovviamente, degli italiani; come a un nuovo soggetto capace di contenere lespansionismo russo. Infine la Gran Bretagna, senza alleati validi in Europa, costretta ad assecondare Hitler affinch non scateni una guerra. Dopo lAustria viene dunque il momento della CECOSLOVACCHIA, dove abitano, nella regione dei SUDETI, 3 milioni e mezzo di tedeschi: tra questi si diffonde un movimento autonomistico, sempre pi impregnato di nazismo. In questa occasione Hitler si serve di tre elementi: 1. lutilizzo delle minoranze del partito nazionalsocialista locale: Hitler e il capo dei nazisti tedeschi nei Sudeti, Konrad Henlein, pongono prima la questione dellautonomia regionale, poi quella dellannessione alla Germania, accompagnata da un ridimensionamento della Cecoslovacchia. Lord Halifax, ministro degli Esteri britannico, chiarisce al Primo ministro francese Daladier ed al suo ministro degli Esteri Bonnet, che la Gran Bretagna non disposta ad aiutare la Francia se questa, non direttamente attaccata, appoggiasse la Cecoslovacchia in una guerra contro i tedeschi. 2. minaccia delluso della forza: crescono i concentramenti di truppe tedesche in Sassonia ed il 30 maggio 1938 Hitler d ordine che la Wermacht sia pronta ad entrare sul territorio cecoslovacco a partire dall1 ottobre. 3. via diplomatica: prima di affrontare una prova militare alla quale la Germania non preparata, il Fuhrer agisce sul piano diplomatico, proponendo a Neville Chamberlain di

negoziare un accordo generale a spese dei cecoslovacchi; Chamberlain vuole perseguire il binario dellappeasement, cos discute la questione anche con i francesi. Il 22 settembre Chamberlain si reca nuovamente in Germania: non si tratta pi di negoziare, il governo di Praga deve accettare la cessione dellintera regione dei Sudeti alla Germania. Il 28 settembre, senza consultare il suo governo, Chamberlain scrive a Hitler che tutto pu essere risolto senza guerra e senza ritardi, offrendogli cos la possibilit di completare il suo bluff. Il 29-30 settembre 1938 viene convocata la CONFERENZA DI MONACO (Italia, Francia, Germania, GB), durante la quale tutte le richieste del fuhrer vengono accolte ed il presidente cecoslovacco Benes si piega ad accettare lannessione del territorio dei Sudeti alla Germania. Mussolini (che, convocato come mediatore della crisi, elenca una serie di proposte concordate col Fuhrer) e Chamberlain (che ottiene la firma di un documento in cui ribadita limportanza primaria delle buone relazioni anglotedesche e limpegno di adoperarsi per mantenere la pace) si ergono a pacificatori poich la guerra stata evitata. Benes non viene nemmeno ascoltato e i sovietici, che sarebbero potuti intervenire militarmente a fianco della Francia, non vengono informati della conferenza (sindrome dellescluso, percezione di Stalin che Francia e Gran Bretagna vogliano spingere le mire di Hitler verso est). 3 azioni di politica distensiva di Hitler: - inviolabilit dei confini cecoslovacchi - trattato di non aggressione con la Gran Bretagna (settembre) - trattato di non aggressione con la Francia (dicembre) Tuttavia Hitler viola i confini cecoslovacchi: il 15 marzo 1939 le truppe tedesche entrano a Praga, annettendo il resto della Boemia e della Moravia. Se fino alla conferenza di Monaco le azioni di Hitler potevano essere ricondotte ad un principio di legittimit, ora linvasione dei confini cecoslovacchi totalmente illegittima poich viola un accordo firmato pochi mesi prima da Hitler in persona. Ci rende da ora in poi impossibile ogni compromesso: Chamberlain dichiara FINITA LA POLITICA DELLAPPEASEMENT ed il 31 marzo 1939 offre la propria garanzia allindipendenza della Polonia ma una tutela dellindipendenza non significa anche promettere un aiuto incondizionato n escludere un compromesso che limiti lestensione territoriale polacca = salvare lindipendenza della Polonia non significa garantirne lintegrit territoriale. Chamberlain propone al ministro degli Esteri polacco la stipulazione di un patto di mutua assistenza, ma i negoziati si protraggono sino al 25 agosto, cio dopo la stipulazione del patto nazi-sovietico, quando il trattato anglo-polacco ormai svuotato della sua importanza; il trattato franco-polacco del 1925 viene invece rinnovato il 22 maggio 1939, con la precisazione che lesercito francese avrebbe iniziato unoffensiva generale contro la Germania 15 giorni dopo linizio di un attacco tedesco alla Polonia (lazione francese sarebbe dovuta iniziare il 19 settembre, ma il 17 i tedeschi hanno gi occupato Varsavia). Neville Chamberlain da molti ritenuto uno dei maggiori responsabili dello scatenamento della seconda guerra mondiale poich ha atteso prima di mobilitare lesercito. Egli ha fatto gravi errori: offrire alla Polonia la garanzia dellindipendenza e non dellintegrit (cosa che lascia a Hitler uno spiraglio per ulteriori negoziati); lasciar andare lUnione Sovietica tra le braccia di Hitler; non affidare il ministero della guerra a Churchill. Tuttavia questi errori non bastano a condannare un personaggio che parallelamente alla politica di appeasement d avvio al riarmo inglese, potenziando in particolar modo lo strumento che permetter alla Gran Bretagna, e a tutta lEuropa, di sopravvivere: la Royal Air Force. Se fino a Monaco Mussolini pu ancora credere di essere uno degli arbitri del futuro dellEuropa, ora non ha altre vie duscita se non quella di stipulare lalleanza alla quale i tedeschi lo chiamano sin dal 1936. Ci che convince il Duce il timore dellesclusione e di perdita del ruolo di primato coi tedeschi, vista la firma della Germania di patti di non aggressione con Francia e Gran Bretagna. Per lItalia vuole arrivare al patto con la Germania con qualcosa di cui vantarsi: bisogna accrescere la nostra statura nei confronti del nostro compagno dellAsse. Perci, senza informare Hitler che sua volta non lo aveva informato riguardo allespansione in Boemia e Moravia, il 7 aprile 1939 invade lAlbania (gesto che Chamberlain commenta come inutile provocazione). Ora Mussolini pronto allalleanza nazi-fascista il 22 maggio 1939 firma a Berlino il PATTO

DACCIAIO, che contiene due clausole importanti: limpegno a un continuo contatto al fine di unintesa su tutte le situazioni di comune interesse, e limpegno, in caso di guerra, a prestarsi assistenza con tutte le proprie forze di terra, di mare e dellaria qualora una delle due parti fosse stata coinvolta in un conflitto, indipendentemente dalla sua natura difensiva o offensiva (si dice che il patto sia stato redatto dai soli tedeschi e che Mussolini non ne conosca il contenuto). Durante tutto il negoziato Ciano chiarisce a Ribbentrop e a Hitler che lItalia non in grado di partecipare a una guerra prima di tre anni, ma di questo non vi traccia nel patto: esso non contiene alcuna clausola cautelativa in termini di tempo, n alcun accenno allAlto Adige e alla Polonia (sebbene Hitler sta per dare inizio alle operazioni contro di essa). Quando, pochi giorni dopo, Mussolini si rende conto degli errori commessi, cerca di rimediare inviando a Hitler il cosiddetto MEMORANDUM CAVALLERO, in cui dichiara limpreparazione italiana alla guerra fino al 43. Nel 1939 la politica sovietica una POLITICA DEL DOPPIO BINARIO: parallelamente cerca la collaborazione sia con gli anglo-francesi, sia con i tedeschi. Il 10 marzo 1939 Stalin si dice stanco di togliere le castagne dal fuoco europeo, senza tuttavia nominare o condannare la Germania di Hitler (sar lambasciatore italiano a Mosca a comunicare a quello tedesco ci che Stalin vuole sottintendere). Inoltre il ministro degli Esteri sovietico Litvinov (ebreo, filo-occidentale, aperto alla collaborazione con gli anglo-francesi) viene sostituito Molotov (uomo di Stalin che non avrebbe agito autonomamente). La collaborazione con la Gran Bretagna sarebbe stata unestensione del patto con la Francia del 1935, ma essa avrebbe implicato, sotto il profilo pratico, alcuni elementi che non piacciono n agli inglesi n ai sovietici: la messa in comune dei piani militari, la condivisione delle strategie belliche, lo scambio di informazioni, la conoscenza del sistema difensivo dellalleato. Leventuale alleanza con Francia e Gran Bretagna significherebbe necessariamente mobilitarsi in difesa dellindipendenza della Polonia, ma lUnione Sovietica non pronta alla guerra e oltretutto il territorio polacco fra le sue stesse mire espansionistiche. Inoltre Stalin crede che Francia e Gran Bretagna abbiano spinto Hitler contro lUnione Sovietica, ed egli teme unaggressione tedesca che non sarebbe in grado di reggere. Nellaprile 1939 hanno inizio negoziati franco-sovietici, estesi poi anche alla Gran Bretagna, e nonostante la diffidenza che anima le parti e lostilit polacca a farsi garantire dai sovietici, gli accordi sembrano possibili. Ma limprovvisa notizia che Unione Sovietica e Germania hanno stipulato un patto di non aggressione cambia le carte in tavola: la svolta frutto di uniniziativa di Hitler, che per demolire in fretta la Polonia e poi volgersi contro Francia e Gran Bretagna deve tenere immobili i sovietici. Cos il 23 agosto 1939 il ministro degli Esteri tedesco si reca a Mosca, dove elabora con il collega sovietico il cosiddetto PATTO MOLOTOV-RIBBENTROP: formalmente un patto di non aggressione, ma contiene 4 PROTOCOLLI SEGRETI che prevedono la spartizione di territori in Europa orientale nelle due sfere dinfluenza: 1. lUnione Sovietica pu estendersi sugli stati baltici (Estonia, Lettonia, Finlandia); 2. la Polonia equamente divisa tra sovietici e tedeschi; 3. la Germania afferma il proprio disinteresse sulla Bessarabia; 4. si afferma lassoluta segretezza del protocollo. La notizia dellaccordo una bomba diplomatica, che inaugura una grande crisi dellimmagine dellUnione Sovietica allestero, persino fra i partiti comunisti europei; Ciano descrive il patto come un orribile connubio. Nellalleanza nazi-sovietica lideologia conta ben poco, poich basata unicamente su scelte di convenienza politica per entrambe le parti. 1 SETTEMBRE 1939: HITLER ATTACCA LA POLONIA.

Potrebbero piacerti anche