Sei sulla pagina 1di 3

Educare allaffettivit Un percorso per preadolescenti e adolescenti

Spesso l'educazione alla sessualit nella famiglia e nella scuola stata di proposito dimenticata, perch considerata come qualcosa di sconveniente, di pericoloso o stata ridotta a qualche intervento occasionale il cui scopo prevalente era quello di informare, invece di formare. Affrontare il discorso dell'affettivit e della sessualit nella preadolescenza necessario, non solo in quanto, a questa et, convergono fenomeni particolarmente intensi, dal punto di vista fisico, psicologico, cognitivo, emotivo e relazionale, che si intrecciano e si combinano nelle forme pi svariate, ma anche perch importante considerare il preoccupante aumento dell'incidenza di AIDS in giovani eterosessuali, popolazione considerata solo da poco tempo a rischio. Una riflessione seria permette di evidenziare alcuni tratti che connotano la sessualit delladolescenza: si differenzia strutturalmente dalla sessualit del bambino, anche se si innesta su quella riassume tutte le caratteristiche della sessualit infantile, per le supera violentemente, in quanto introduce una zona bersaglio nuova (il genitale), ma senza creare una struttura accettabile per lutilizzo di queste energie possiede questi tratti: pulsione intensa (come per ladulto), ma limitata canalizzazione dutilizzo si differenzia notevolmente anche tra maschi e femmine Attorno a queste dimensioni la sessualit delladolescente nasce e prende consistenza, man mano che nasce e prende consistenza la personalit e di questa segue passo passo tutte le incertezze e le ambivalenze che la caratterizzano: incertezze fatte di regressioni e di avanzamenti improvvisi, di intuizioni e di scoraggiamenti, di avvenimenti vissuti come eccezionali e vivi, ma subito dopo smentiti da altri avvenimenti. Ladolescente non pi un bambino ma non ancora un uomo: ha lesperienza vissuta delluno e acquista rapidamente la struttura fisica dellaltro. La pulsionalit fisiologico-ormonale intensissima non sottoposta ad educazione, come avviene per tutto il resto della persona. La societ degli adulti infarcita di stimoli sessuali e si pretende che ladolescente riesca ad avere la maturit per rielaborarli. Leducazione precedente ha creato labitudine nel bambino ad avere saturata la sessualit pregenitale: improvvisamente ladolescente si trova esposto ad una marea di stimoli che non dovrebbe pi soddisfare. Tutto lo sforzo delladolescente viene rivolto nel tentare di fare il grande in questo settore, che il pi nuovo e, di conseguenza, il pi affascinante e misterioso. E' quindi evidente che la sessualit non pu, e non deve, essere ridotta ai suoi aspetti biologici o alla meccanica dei rapporti sessuali, perch coinvolge tutto l'essere, corpo e mente, trascinandoli in contrastanti e spesso coinvolgenti emozioni. Troppo spesso, per, si sono ignorati questi aspetti, e i bisogni che ne derivano, e l'educazione sessuale stata concepita come un intervento educativo preconcetto, svuotato di significato, perch scorporato da contenuti e vissuti personali risultando, quindi, inadeguato rispetto al concetto di sessualit come fatto di vita. Anche di fronte al gravissimo problema AIDS si puntato principalmente all'informazione (per altro spesso carente), pensando che con la paura si potessero modificare dei comportamenti "pericolosi". Invece il desiderio di trasgressione, tipico della preadolescenza e dell'adolescenza, continua ad avere la meglio e le statistiche, ogni giorno, ci fanno conoscere i dati allarmanti relativi all'aumento della diffusione della malattia tra i giovanissimi. Di conseguenza appare evidente che l'approccio all'argomento deve incominciare prima della paura (nell'et in cui non si ancora fatta , nella maggior parte dei casi, esperienza diretta), per comprendere quale carico di esigenze fisiologiche, ma anche di incidenze spirituali, la sessualit porti con s. In realt l'attivit sessuale, in quanto energia vitale, ha in se stessa le sue mete e la sua pedagogia e in quest'ottica va impostato un percorso educativo, perch l'educazione alla sessualit non pu che avere di mira la migliore realizzazione della vita sessuale e la sua armoniosa soluzione nell'ambito della personalit. E proprio quello della sessualit uno degli ambiti in cui il giovane chiamato a scoprire la propria identit, nel capirsi come uomo e come donna. Tali dinamiche procedono da una base fortemente fisiologica, ma il peso dei modelli culturali particolarmente diffuso e condizionante. 1

I modelli di avvicinamento dellaltro sesso, lo stile di relazione tra ragazzo e ragazza, le immagini stesse e i tratti fondamentali della desiderabilit reciproca sono veicolati dalla cultura della sessualit che circola nella nostra societ. E un apprendimento che viene assimilato dai giovani sulla base delle immagini, delle narrazioni, degli stili di vita, dei comportamenti che vengono trasmessi dagli adulti. La crisi dei sistemi familiari, il cambiamento culturale avvenuto tra i sessi, lenfatizzazione del criterio della felicit e dellautorealizzazione hanno accentuato le spinte alla soggettivit e allindividualismo anche nel campo della sessualit, fino a far considerare il rapporto sessuale come un fatto eminentemente privato, isolato dalla societ e sganciato da ogni riferimento istituzionale, quasi oggetto di consumo del proprio tempo libero. Oltretutto i giovani sono immersi in un clima di consumismo erotico, da cui diventa difficile salvaguardarsi: bisogna avere delle motivazioni molto forti per opporvisi e controbilanciarlo. La relazione sessuale diventa un bene da consumarsi subito, venendo cos privata di quella prospettiva a lunga scadenza, fondamentale e propria, che fa crescere la personalit maschile e femminile. Su questa cultura si innestano quei tratti di desiderabilit sociale che tanta parte hanno nella costruzione dellimmaginario giovanile e che si trasformano in un look spesso provocatorio, che distacca gli adolescenti dal mondo adulto. Il nostro obiettivo, quindi, non quello di fare pura divulgazione scientifica, ma di valorizzare, attraverso la comunicazione, l'aspetto simbolico della sessualit e di promuovere una concezione armoniosa e sana del sesso e della vita affettiva che realizzi l'integrit della persona umana. Gli adulti che decidono di affrontare problemi inerenti la sessualit, proprio per la valenza intima e delicata di questi, nell'accingersi ad affrontare tale compito dovrebbero aver compiuto una seria riflessione e una personale rielaborazione dei propri vissuti. Compito proprio dell'educatore quale persona che entra in contatto, trasmette messaggi, mostra modelli identificativi attraverso il suo modo di comunicare in particolar modo con quello non verbale. Il coinvolgimento delle famiglie (a diversi livelli a seconda del grado di consapevolezza) importante sia perch la parte pi significativa di educazione alla sessualit determinata e ancora mediata dai rapporti familiari, sia perch i percorsi educativi della scuola e della famiglia si devono intersecare e integrare. Riteniamo comunque necessario evitare che il preadolescente, raggiunto da messaggi discordanti non opportunamente sottoposti a critica, possa essere pericolosamente disorientato. Per raggiungere obiettivi formativi, come promuovere un'identit sessuale, un sereno rapporto con se stessi ed un corretto approccio con gli altri, oppure favorire l'assunzione corretta della propria corporeit nella sua dimensione sessuale e lo sviluppo di valori personali, opportuno strutturare attivit che coinvolgono in prima persona il preadolescente, i suoi vissuti, le sue convinzioni, le sue conoscenze, le sue emozioni, da confrontare, comprendere e integrare con quelle del gruppo. Non pu l'educatore stabilire a priori quali sono i problemi dei ragazzi, perch essi si sentirebbero oggetto di studio e finirebbero per non interagire in modo autentico e personale. Frequentemente gli adulti maneggiano piuttosto maldestramente la materia della sessualit: spesso perch la temono; quasi sempre perch della stessa si sono fatti unidea sbagliata. Escludiamo che si possa fare educazione allaffettivit nascondendo la marmellata, poich linsuccesso sarebbe garantito; inoltre non avrebbe alcun senso proporre una persona mutilata, privata cio di una dimensione che si considera dono. E indiscutibile che la sessualit perde quota se svincolata dallaffettivit; cos come vero che questultima manca di vastit e di completezza se mutilata della sessualit. Ora, tenendo conto che ogni ragazzo ha una capacit propria, unica, di captare ci che viene dal mondo esterno, stiamo attenti a non fare lezioni di educazione sessuale in modo indiscriminato: gli effetti sarebbero diseguali, ma potremmo anche combinare dei danni. Lintervento educativo in questo campo richiede da parte delleducatore una ricca capacit di scandaglio, una sensibilit spiccata nei confronti del singolo adolescente. Tempi e modi, dunque: ma, soprattutto, consapevolezza. Forse questo il punto: la consapevolezza che il tasto dellaffettivit non ammette entrate brusche, perch legato al centro della persona. Laffettivit la persona.

Ne consegue che lincertezza di quei genitori che non sappiano quando iniziare a fare educazione sessuale non pu trovare una risposta, poich nasconde la tentazione di separare nei ragazzi la persona dal cuore. Leducazione allamore si avvia con linizio delleducazione, ossia con il primo giorno di vita del bambino. E latteggiamento complessivo di chi educa ci che lavora sulle emozioni. Lunit di misura per regolare il nostro comportamento in materia pu essere ricavata solo a partire dalla curiosit del ragazzo, dal suo grado di preparazione. Ogni informazione che esuli dalla ricettivit delleducando va persa; a volte produce danno. Bisogna calibrarsi sui ritmi di chi ascolta, cercando, con un minimo di creativit, di capire cosa ci possa essere dietro la domanda di un ragazzo e quale spiegazione sia in grado di ricevere. E certe porte chiuse nel periodo dellinfanzia difficilmente si riaprono nelladolescenza. Una delle possibili conseguenze di un atteggiamento educativo ispirato alla rimozione consiste nellalimentare una curiosit morbosa piuttosto che un clima di sana curiosit: la prima dannosa, la seconda sicuro veicolo di crescita. Ma la sana curiosit non nasce per caso: essa figlia di un clima che si crea quando i genitori e gli educatori sono stati capaci di chiudere il conto con i propri imbarazzi e abbiano capito che i figli non sono necessariamente alla ricerca di percorsi morbosi. Luso ordinato e razionale della propria sessualit richiede capacit di autocontrollo e di forza di volont, che non si acquistano se non attraverso un tirocinio costante e faticoso su se stessi. Per tutti questa una scommessa enorme; per il credente passa attraverso la coscienza di avere ricevuto in dono da Dio la vita e di volerla spendere allo stesso modo al servizio dellaltro, in tutti i suoi aspetti. Compito delleducatore allora di aiutare questo adolescente a conservare il gusto delle cose forti, di quelle che costano, attraverso diversi tipi di itinerari educativi: motivazionali, di progetto, di scoperta e di responsabilit.

Potrebbero piacerti anche