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Prima legge

Parametri caratteristici dell'orbita La prima legge afferma che l'orbita descritta da un pianeta un'ellisse, di cui il Sole occupa uno dei due fuochi. Keplero propone un modello eliocentrico in cui non vengono pi considerate le orbite circolari, le forme perfette, ed supportato nel farlo dai dati sperimentali ottenuti da Tycho Brahe. Osserviamo che, poich l'ellisse una figura piana, i moti dei pianeti avvengono in un piano, detto piano orbitale. Per la Terra tale piano detto eclittica. Nella figura a fianco rappresentata un'orbita ellittica, con indicati i suoi parametri caratteristici: semiasse maggiore (a), semiasse minore (b), semi-distanza focale (c), eccentricit (e). Tra questi parametri esistono le relazioni seguenti:

L'ellisse in figura ha un'eccentricit di circa 0,5 e potrebbe rappresentare l'orbita di un asteroide. I pianeti hanno in realt eccentricit molto pi piccole: 0,0167 per la Terra, 0,0934 per Marte e 0,2482 per Plutone (pianeta nano). La distanza dei pianeti dal Sole non costante, ma varia da un massimo (afelio) ad un minimo (perielio). possibile considerare la prima legge di Keplero collegata alla conservazione del momento angolare.

Seconda legge - Legge delle aree

Illustrazione della legge delle aree La seconda legge afferma che il raggio vettore che unisce il centro del Sole con il centro del pianeta descrive aree uguali in tempiuguali. Le conseguenze di questa legge sono: La velocit orbitale non costante, ma varia lungo l'orbita. Le due aree evidenziate nella figura qui a fianco sono infatti uguali e vengono quindi percorse nello stesso tempo. In prossimit del perielio, dove il raggio vettore pi corto che all'afelio, l'arco di ellisse corrispondentemente pi lungo. Ne segue quindi che la velocit orbitale massima al perielio e minima all'afelio. La velocit areolare costante. Il momento angolare orbitale del pianeta si conserva (vedi riquadro sotto per la dimostrazione). La velocit lungo una determinata orbita inversamente proporzionale al modulo del raggio vettore. Questa una conseguenza della conservazione del momento angolare. Se L, dato dal prodotto di m, r e vt costante ne discende che vt inversamente proporzionale a r (si veda "momento angolare" per la definizione di L, m, r e vt). Sul pianeta viene esercitata una forza centrale, cio diretta secondo la congiungente tra il pianeta e il Sole. La seconda legge della dinamica per i sistemi in rotazione

dove M il momento meccanico applicato. Poich L si conserva, la sua variazione nulla e quindi anche M nullo. Questo pu accadere solo se F parallelo ad r, cio diretto come la congiungente con il Sole.

La terza legge afferma che i quadrati dei periodi di rivoluzione dei pianeti sono proporzionali ai cubi dei semiassi maggiori delle loro orbite. Questa legge valida anche per i satelliti che orbitano intorno ai pianeti e pu essere espressa in forma matematica nel modo seguente:

dove a il semiasse maggiore (o equivalentemente il raggio medio) dell'orbita, T il periodo di rivoluzione e K una costante (a volte detta di Keplero), che dipende dal corpo celeste attorno al quale avviene il moto di rivoluzione (ad esempio, se si considera il moto di rivoluzione dei pianeti del sistema solare attorno al Sole e misurando le distanze in U.A. e il tempo in anni solari, K vale 1). Per un'orbita circolare la formula si riduce a

SOLSTIZIO

Illuminazione solare in occasione del solstizio d'estate boreale Il solstizio in astronomia definito come il momento in cui il Sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l'eclittica, il punto di declinazione massima o minima [1]. Il fenomeno dovuto alla inclinazione dell'asse di rotazione terrestrerispetto all'eclittica; il valore di declinazione raggiunta coincide con l'angolo di inclinazione terrestre e varia con un periodo di 41000 anni tra 22.1 e 24.5. Attualmente di 2327' e l'angolo in diminuzione. Il Sole raggiunge il valore massimo di declinazione positiva nel mese di giugno in occasione del solstizio di estateboreale, mentre raggiunge il massimo valore di declinazione negativa in dicembre, in occasione del solstizio di inverno boreale, corrispondente all'estate nell'emisfero australe. Da un esame di una tabella dei tempi dei solstizi si pu verificare che il fenomeno ritarda di circa sei ore ogni anno (5ore, 48 minuti e 46 secondi per la precisione), salvo subire un nuovo riposizionamento indietro ogni quattro anni, in conseguenza degli anni bisestili, introdotti proprio per evitare un progressivo disallineamento delle stagioni con ilcalendario. A causa di queste variazioni pu capitare che il solstizio astronomico cada nell'emisfero nord (emisfero boreale) il 20 o il 21 giugno per l'estate, o il 21 o 22 dicembre per l'inverno.

Fenomeni correlati [ Dal punto di vista astronomico, il raggiungimento del solstizio causa una serie di fenomeni osservabili tra i quali: Sole allo zenit ai tropici

Solstizio su Stonehenge Nella fascia di latitudini comprese tra il tropico del Cancro e il tropico del Capricorno, il Sole raggiunge lo zenit due volte l'anno. In altre parole, in ogni luogo compreso tra i tropici, per due giorni all'anno, il Sole a perpendicolo al mezzogiorno locale (una meridiana non proietta ombra); all'equatore questo accade durante gli equinozi. A differenza di quanto accade nella fascia tra i tropici, le localit poste esattamente su uno dei due tropici sperimentano il fenomeno una sola volta e proprio in corrispondenza di uno dei due solstizi: il Sole allo zenit a dicembre nelle localit del tropico del Capricorno ed allo zenit a giugno nei luoghi attraversati dal tropico del Cancro. Il fenomeno invece non si verifica per le localit poste tra uno dei tropici e il relativo polo geografico, in quanto in queste latitudini, il sole non raggiunge mai lo zenit. Massima o minima altezza sull'orizzonte Ogni giorno, il Sole compie un cammino apparente nel cielo che lo porta alla massima altezza rispetto all'orizzonte in un istante che prende il nome di mezzogiorno locale. Il giorno del solstizio di estate, al mezzogiorno locale, il Sole nei luoghi non compresi tra i tropici raggiunge la massima altezza sull'orizzonte possibile per quella latitudine.

Il Sole di mezzanotte Nelle localit comprese tra i circoli polari e i poli, il Sole rimane tutto il giorno sopra l'orizzonte durante l'estate, quindi anche a mezzanotte. La durata di questo fenomeno dipende dalla latitudine: ai poli (90 di latitudine) il Sole non tramonta per met dell'anno, a 80 per 71 giorni consecutivi, a 70 per 17 giorni. Il solstizio d'estate l'unico giorno in cui il Sole non tramonta per le localit poste sulcircolo polare (66 33' 38" di latitudine), latitudine limite inferiore di visibilit del fenomeno.

Durata del d e della notte I giorni del solstizio sono quelli in cui si ha il massimo o il minimo di ore di luce. A causa di vari fenomeni valutati tramite l'equazione del tempo, quali l'eccentricit dell'orbita terrestre e altri, il solstizio non il giorno in cui si ha l'alba o il tramonto pi anticipati o ritardati e non coincide con i giorni nei quali la Terra all'afelio o al perielio. Di seguito un esempio per una localit italiana in cui si pu verificare come il giorno in cui si ha il minimo orario per il tramonto, il giorno in cui si ha la minima durata del d, il solstizio astronomico, il giorno in cui si ha il massimo orario per l'alba e il giorno in cui la terra al perielio, non coincidono.

EQUINOZI

In astronomia, si definiscono equinozi i due istanti nel corso dell'anno in cui il Sole si presenta all'intersezione tra l'eclittica e l'equatore celeste, (il Sole si trova perpendicolare all'equatore e la separazione tra zona illuminata e zona in ombra della Terra passa per i poli).

Illuminazione della Terra all'equinozio

Definizione La parola "equinozio" deriva dal latino"equi -noctis" e significa "notte uguale" al d. La definizione puramente teorica di lunghezza del d si riferisce all'intervallo di tempo compreso fra due intersezioni temporalmente consecutive del centro apparente del disco solare con l'orizzonte del luogo geografico. Usando questa

definizione, la lunghezza del d risulterebbe di 12 ore. In realt, gli effetti di rifrazione atmosferica, il semidiametro e la parallasse solare fanno s che negli equinozi la lunghezza del d ecceda quella della notte[2]. Gli equinozi di marzo e settembre sono i due giorni dell'anno nei quali hanno inizio primavera e autunno. Agli equinozi, intesi come giorni di calendario, il Sole sorge quasi esattamente ad est e tramonta quasi esattamente ad ovest; ma non esattamente, in quanto (per definizione) l'equinozio un preciso istante che quindi pu, al massimo, coincidere con uno solo dei due eventi, ma non prodursi due volte nell'arco di 12 ore. Nell'emisfero settentrionale, l'equinozio di marzo (che cade il 20 o 21 marzo) l'equinozio di primavera, e l'equinozio di settembre (che cade il 22 o il 23settembre) l'equinozio d'autunno; nell'emisfero meridionale, questi termini sono invertiti. Gli equinozi possono essere considerati anche come punti ideali nel cielo. Anche se la luce diurna nasconde le altre stelle, rendendo difficile vedere la posizione del Sole rispetto agli altri corpi celesti, il Sole ha una posizione definita relativa alle altre stelle. Mentre la Terra gira attorno al Sole, l'apparente posizione del Sole si sposta di un intero cerchio nel periodo di un anno. Questo cerchio chiamato eclittica, ed anche il piano dell'orbita della Terra proiettato sulla sfera celeste. Gli altri pianeti visibili ad occhio nudo (Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno) sembrano muoversi lungo l'eclittica poich le loro orbite sono su un piano simile a quello della Terra. L'altro cerchio nel cielo l'equatore celeste, ovvero la proiezione dell'equatore terrestre sulla sfera celeste. Poich l'asse di rotazione della Terra inclinato rispetto al piano dell'orbita, l'equatore celeste inclinato rispetto all'eclittica. Due volte l'anno, il Sole incrocia il piano dell'equatore terrestre. Questi due punti sono gli equinozi. Il punto dell'equinozio di primavera dell'emisfero settentrionale anche chiamato punto vernale, punto dell'Ariete o punto gamma (). Mentre quello dell'equinozio d'autunno anche chiamato punto della Bilancia (). Tuttavia, a causa della precessione degli equinozi, questi punti non si trovano pi nella costellazione da cui prendono il nome. L'istante nel quale il Sole passa attraverso ogni punto di equinozio pu essere calcolato accuratamente, cos l'equinozio sempre e solo un particolare istante, e non un giorno intero.

Il percorso del Sole nell'equinozio a 0 di latitudine (all'equatore)

Il percorso del Sole nell'equinozio a 50 di latitudine

Il percorso del Sole nell'equinozio a 90 di latitudine (al Polo) Comportamento del Sole Agli equinozi, per quanto detto in precedenza, il Sole potrebbe sorgere quasi esattamente ad est e tramontare quasi esattamente ad ovest per il fatto che gli equinozi sono propriamente istanti di tempo e non a un giorno. La lunghezza delle ore di luce quindi quasi uguale alla lunghezza delle ore di buio. Equinozio di marzo All'equatore il Sole sorge in linea verticale dall'orizzonte est fino allo zenit, e poi tramonta in linea

verticale dallo zenit all'orizzonte ovest. Al Tropico del Cancro il Sole passa a sud, dove giunge alla sua massima altezza per quel giorno che

6633' Al Tropico del Capricorno il Sole passa a nord, dove giunge alla sua massima altezza per quel

giorno che 6633' Al polo nord il Sole passa da una notte lunga 6 mesi ad un d lungo 6 mesi. Al polo sud il Sole passa da un d lungo 6 mesi ad una notte lunga 6 mesi.

Equinozio di settembre

All'equatore il Sole sorge in circolo verticale dall'orizzonte est fino allo zenit, e poi tramonta in circolo

verticale dallo zenit all'orizzonte ovest. Al Tropico del Cancro il Sole passa a sud, dove giunge alla sua massima altezza per quel giorno che

6633' Al Tropico del Capricorno il Sole passa a nord, dove giunge alla sua altezza massima per quel

giorno che 6633' Al polo nord il Sole passa da un d lungo 6 mesi ad una notte lunga 6 mesi. Al polo sud il Sole passa da una notte lunga 6 mesi ad un d lungo 6 mesi.

Stagioni Il fenomeno delle stagioni causato dall'inclinazione dell'asse terrestre e dal moto di rivoluzione del nostro pianeta attorno al Sole. La Terra infatti, orbitando secondo una traiettoria di forma ellittica, descrive un piano che a sua volta viene chiamato eclittica. Durante questo tragitto essa mantiene l'asse di rotazione sempre parallelo a se stesso, toccando in determinati periodi dell'anno quei quattro punti fondamentali che segnano il principio di ciascuna stagione, e che perci corrisponderanno ad altrettanti punti del percorso solare apparente essendo questo la proiezione celeste dell'orbita terrestre. Stagioni astronomiche

Equinozio di Primavera 21 marzo Inizia la primavera nell'emisfero boreale e l'autunno in quello australe. Al polo Sud inizia la notte polare, mentre al polo Nord il giorno polare. La durata del giorno e quella della notte sono uguali. Il Sole sorge e tramonta rispettivamente ad Est e ad Ovest, e passa per l'equatore celeste (punto d'Ariete). Solstizio d'Estate 21 Inizia l'estate nell'emisfero boreale e l'inverno in quello Al polo Nord il Sole rimane sopra l'orizzonte per sei mesi, mentre al polo Sud ne rimane altrettanto. La durata del giorno massima nell'emisfero boreale e minima in quello Le giornate iniziano a decrescere nell'emisfero boreale e a crescere in quello giugno australe. sotto per australe. australe.

Il Sole sorge a Nord-Est e, passando al meridiano alla distanza massima di +23,5 dall'equatore celeste, tramonta a Nord-Ovest. Equinozio d'Autunno 23 settembre Inizia l'autunno nell'emisfero boreale e la primavera in quello australe. Al polo Nord inizia la notte polare, mentre al polo Sud il giorno polare. La durata del giorno e quella della notte sono uguali. Il Sole sorge e tramonta rispettivamente ad Est e ad Ovest e passa per l'equatore celeste (punto della Bilancia). Solstizio d'Inverno 21 dicembre Inizia l'inverno nell'emisfero boreale e l'estate in quello australe. Al polo Sud il Sole rimane sopra l'orizzonte per sei mesi, viceversa al polo Nord ne rimane sotto per altrettanto. La durata del giorno massima nell'emisfero australe e minima in quello boreale. Le giornate iniziano a decrescere nel primo e a crescere nell'altro. Il Sole sorge a Sud-Est, passa al meridiano ad una distanza di -23,5 dall'equatore celeste e tramonta a Sud-Ovest. Equinozi e Solstizi Gli equinozi, chiamati anche punto d'Ariete e punto della Bilancia perch nell'antichit il Sole appariva proiettato sulle omonime costellazioni, corrispondono a quei due punti della sfera celeste dove il Sole transita per l'equatore celeste, ovvero alle intersezioni di questo con l'eclittica, i nodi orbitali, che a loro volta si distinguono in: Nodo Ascendente (eq. primavera) - quando la Terra passa dal Sud della sfera celeste al Nord;

Nodo Discendente (eq. autunno) - quando sei mesi dopo la Terra si muove nella direzione opposta. I solstizi rappresentano invece i punti dell'orbita terrestre di massima distanza dall'equatore celeste, ovvero quelli del percorso apparente del Sole in cui questo inverte la direzione di marcia: Solstizio d'Estate - quello situato pi a Sud nei cui pressi si trova anche il punto di massima distanza della Terra dal Sole (afelio); Solstizio d'Inverno - il punto pi a Nord dall'equatore celeste, nelle cui vicinanze si trova anche il punto di minima distanza dal Sole (perielio).

Irraggiamento del pianeta

Da questo si denota che il maggior riscaldamento del nostro pianeta nella stagione estiva non dipende dalla distanza, ma dall'angolo d'incidenza con cui i raggi solari colpiscono la superficie e che ammonta in estate a circa 70 e d'inverno a circa 23. Conseguentemente, a causa dell'asse terrestre che si mantiene inclinato e parallelo a se stesso, la Terra volger verso il Sole, al solstizio d'estate il polo Nord, e dunque l'emisfero boreale, ed al solstizio d'inverno il polo Sud, e dunque l'emisfero australe.

Alla luce di queste considerazioni risulta dunque evidente come le massime temperature non si registrino in Giugno, quando i raggi solari colpiscono la Terra pi direttamente, bens in Luglio ed Agosto, fatto comunque spiegabile con l'idrosfera, la massa liquida del nostro pianeta, che praticamente costituisce un gigantesco accumulatore di calore.

L'aberrazione della luce stellare lo spostamento apparente delle stelle sulla volta celeste, dovuta al moto di rivoluzione della Terra, la cui velocit nel corso dellanno si modifica (come direzione, verso e modulo). Le prime osservazioni dell'aberrazione della luce stellare si devono all'astronomo inglese James Bradley, nel 1728. Bradley confront le posizioni apparenti di una stella abbastanza luminosa (Draconis) nell'arco di un anno. Estendendo le sue osservazioni ad altre stelle, si accorse che tutte descrivevano nel cielo una piccola ellisse, il cui asse maggiore era di 40,50", mentre l'asse minore variava in funzione della stella sull'eclittica. Il semiasse maggiore dell'ellisse (20,25") viene detto anche costante di aberrazione. Le ellissi di aberrazione, perci, sono sempre pi schiacciate man mano che si osservano delle stelle pi lontane dal polo dellorbita terrestre, fino a diventare semplici segmenti nel caso di stelle poste sul piano dellorbita (piano delleclittica). Il termine aberrazione deriva dal titolo del libro dellastronomo bolognese Eustachio Manfredi - De annuis inerrantium stellarum aberrationibus - che per primo conferm con le osservazioni di 90 stelle lipotesi di Bradley. Laberrazione si sovrappone alleffetto di parallasse. Anchesso da considerarsi una prova indiretta del moto di rivoluzione, tuttavia questo fenomeno dovuto al cambiamento di posizione della Terra e non alla sua velocit come nel caso dellaberrazione. La costante di aberrazione uguale per tutte le stelle, mentre la parallasse (con valori molto pi piccoli inferiori, al secondo di grado ) varia da stella a stella a seconda della sua distanza.

I movimenti della terra La terra compie una serie molto complessa di movimenti: i pi importanti sono il moto di rotazione intorno al proprio asse e quello di rivoluzione intorno al sole, ma ne effettua altri meno evidenti detti moti millenari, quali la precessione luni-solare, lo spostamento della linea degli 232f56c apsidi, la variazione dellinclinazione dellasse terrestre, la variazione delleccentricit dellorbita. questi movimenti sono dovuto allattrazione gravitazionale che gli altri corpi del sistema solare esercitano sulla terra o su parti di essa. La terra coinvolta nel moto di traslazione che l intero sistema solare compie verso la costellazione d ercole e nel moto di recessione della galassia da tutte le altre, dovuto allespansione delluniverso. tutti questi

movimenti avvengono contemporaneamente, producendo un unico movimento complesso impossibile da descrivere:in conclusione, la terra non passa mai due volte per lo stesso punto delluniverso.

Movimento di rivoluzione terrestre La terra esegue un moto di rivoluzione intorno al sole, descrivendo un orbita ellittica in cui il sole occupa uno dei due fuochi (legge di keplero). si muove in senso antiorario per un osservatore posto al polo nord celeste. l orbita, di eccentricit assai ridotta, prende il nome di eclittica e permette i individuare un piano su cui si trovano sia il sole sia la terra, definito come piano delleclittica. il nostro pianeta impiega 365d 6h 9min e 10s a compiere una completa rivoluzione e tale periodo detto anno sidereo. il punto di massima distanza tra terra e sole detto afelio mentre il punto di massima vicinanza al sole detto perielio e la linea che unisce afelio e perielio detta linea degli apsidi. Le prove del moto di rivoluzione: Esistono prove indirette del moto di rivoluzione terrestre ma si ritengono per pi significative le prove sperimentali,che sono:laberrazione stellare,leffetto Doppler e leffetto di paralasse.

-Laberrazione stellare annua un fenomeno ottico che fu scoperto da un astronomo che osservando la posizione di alcune stelle al telescopio not che essa cambiava in modo significativamente regolare nel corso dellanno,comprendendo che in realt era uno spostamento apparente,causato dal moto di rivoluzione terrestre. Questo difatti spiegabile perch la direzione verso cui noi puntiamo il telescopio per osservare una stella inclinata leggermente in avanti,nel verso del moto di rivoluzione terrestre,rispetto alla posizione reale;langolo tra la direzione vera e quella apparente langolo di aberrazione,che pu essere ampio al massimo 20,5,quindi molto piccolo. La direzione verso cui puntiamo il telescopio non nientaltro che la risultante della somma di due vettori:uno rappresenta la direzione reale dei raggi stellari e laltro la velocit di rivoluzione della terra. Questa appena descritta laberrazione annua,oltre a questa esiste anche laberrazione diurna,causata dalla rotazione terrestre che per minima in quanto la velocit lineare di rotazione decisamente inferiore alla velocit di rivoluzione. -Leffetto di parallasse spiega sempre il perch una stella occupa posizioni diverse nel corso dellanno, tramite lo spostamento della terra da un estremo allaltro della sua orbita;il fenomeno si somma a quello di aberrazione ma meno evidente,infatti langolo di parallasse non supera 1.(costellazioni) -Leffetto Doppler la causa per cui lo spettro di emissione prodotto da una stella presenta variazioni annuali causate dal fatto che la terra muove verso la stella o si allontana da essa mentre compie il suo moto di rivoluzione. Conseguenze del moto di rivoluzione: Le conseguenze del moto di rivoluzione sono diverse:lalternanza delle stagioni,la differente durata del d e della notte nel corso dellanno,lesistenza delle zone astronomiche,la diversa durata del giorno sidereo e del giorno solare,il moto apparente del Sole attraverso le costellazioni dello zodiaco. -Lalternanza delle stagioni : a causa del moto di rivoluzione della Terra intorno al Sole,langolo che lasse terrestre forma con i raggi solari si modifica. Ne derivano due importanti fenomeni: nel corso dellanno cambia linclinazione con cui i raggi solari colpiscono la terra; nel corso dellanno si modifica la durata del d e della notte. Per descrivere questi cambiamenti individuiamo quattro zone particolari occupate dal nostro pianeta durante il moto di rivoluzione:i due equinozi e i due solstizi. Agli equinozi di primavera e dautunno (21 marzo e 23 settembre) il Sole in culminazione raggiunge lo zenit allequatore. Al solstizio destate (21 giugno) il Sole in culminazione alo zenit sul parallelo situato a 2327 a Nord dellequatore,definito come tropico del

cancro. Al solstizio dinverno (22 dicembre) i raggi del Sole in culminazione arrivano perpendicolari al tropico del Capricorno situato a 2327 a Sud dellequatore. Linclinazione dei raggi solari contribuisce fortemente al clima di un luogo;un fascio di raggi solari infatti si distribuisce in maniera pi o meno ampia a seconda dellangolo che forma con il suolo:se langolo molto elevato (90) il fascio si distribuisce su una superficie minore riscaldandola di pi,mentre se langolo piccolo (30) il fascio si distribuisce su una superficie maggiore riscaldandola di meno. Anche la durata del d influenza notevolmente il clima di un luogo,perch da essa dipende la quantit di energia che un luogo riceve giornalmente. C da ricordare che nei due emisferi le stagioni sono invertite e hanno differente durata. Le stagioni definite facendo riferimento ai solstizi e agli equinozi sono dette stagioni astronomiche. Dal punto di vista astronomico per un equinozio o un solstizio non sono linizio di una stagione ma il suo momento centrale. -Differente durata del d e della notte: Il d e la notte sono uguali in ogni luogo della Terra solo nei giorni degli equinozi,quando cio il circolo di illuminazione taglia tutti i paralleli in due parti uguali;nel corso del resto dellanno invece il d e la notte sono diversi,poich il circolo di illuminazione taglia i paralleli in parti diseguali:destate pi lungo il d e dinverno di pi la notte a seconda del prevalere della parte del parallelo illuminata. Tutto questo dipende dalla variazione dellangolo tra lasse terrestre e il piano individuato dal circolo di illuminazione: nullo (0) nei giorni degli equinozi, massimo nei giorni dei solstizi (2327). Ovviamente c qualche caso particolare:Allequatore il giorno e la notte sono sempre uguali,12 ore,perch il parallelo sempre tagliato in due parti uguali;nel circolo polare artico nel giorno del solstizio destate,il circolo di illuminazione non tagli i circoli polari ma loro tangente e quindi il sole non tramonta e il d dura 24 ore e si unisce con il giorno dopo in cui ha la stessa durata per un totale di 48 ore consecutive. Questo fenomeno detto Sole di mezzanotte;ovviamente mentre il sole non tramonta in quello artico non sorge in quello antartico,quindi il d ai circoli ha una durata nulla durante il solstizio dinverno e massima durante quello destate. Ai poliinvece il d e la notte sono lunghi rispettivamente 6 mesi;il grande d va dallequinozio di primavera a quello di autunno e la grande notte va dallequinozio di autunno fino a quello di primavera. -Esistenza delle zone astronomiche: Possiamo dividere il globo in 5 zone climatiche dette zone astronomiche: la zona torrida,tra i due tropici;le due zone temperate,boreale e australe,tra i tropici e i circoli polari;le due calotte polari,entro i circoli polari. La zona torrida ha un clima sempre caldo in quanto i raggi solari formano ampi angoli con il suolo in qualsiasi stagione e non vi differenza sostanziale tra il d e la notte. Nelle calotte polari invece il clima sempre freddo perch i raggi solari formano con il suolo angoli molto piccoli anche destate. Nelle zone temperateesistono vere e proprie stagioni in quanto i raggi solari formano ampi angoli destate in cui fa caldo,e angoli piccoli dinverno in cui fa freddo e il di e la notte hanno diversa durata durante lanno. -Diversa durata del giorno sidereo e del giorno solare: il giorno sidereo il tempo che la Terra impiega per compiere una rotazione di 360 intorno al proprio asse: 23h 56min 4s. Si definisce giorno sidereo come il tempo che intercorre tra due successive culminazioni di una stella lontana sul meridiano dellosservatore. Il giorno solare invece lintervallo di tempo che intercorre tra due successive culminazione del Sole sul meridiano delosservatore e ha una durata di 24 ore. La differenza di circa 4 minuti dovuta la fatto che le due successive culminazioni del sole sul meridiano dellosservatore si verificano solo quando la terra compie una rotazione aggiuntiva di circa un grado,che impiega 4 minuti a compiere. Moto apparente del Sole attraverso lo zodiaco: Lo spostamento giornaliero del nostro punto di osservazione dovuto al moto di rivoluzione,si traduce per noi in una variazione della posizione del Sole,relativamente vicino, rispetto alle stelle fisse,molto lontane. Ne consegue che il Sole compie un moto apparente attraverso le costellazioni della volta celeste per tornare alla posizione iniziale dopo un anno. Infatti se fissiamo ogni giorno sulla sfera celeste la posizione del Sole a mezzogiorno notiamo che esso descrive un semicirconferenza chiamata eclittica;questultima ci permette di individuare lo zodiaco,una fascia di costellazioni che il Sole attraversa nel corso dellanno,esse sono circa 12.

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