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L.B.G. QUANDO LA LEGA FA REGALI ALLA MAFIA David Gentili MAFIA: SENZA LEGALIT NESSUNA POLITICA Lia Quartapelle DAL PD MILANESE PER LE MUNICIPALIZZATE Giuseppe Ucciero MONTI: PRIMUM VIVERE, DEINDE PHILOSOPHARE Marco Ponti CHE BELLO IL CAPITALISMO MUNICIPALE NEI TRASPORTI! Laura Montedoro MILANO, LA VISIONE CHE NON C: GLI SCALI FERROVIARI Massimo Cingolani DIRITTO DI SCIOPERO. TRAFFICO. SMOG. DIRITTO ALLA SALUTE Antonella Nappi CAR POOLING: NON DA SOLI! TI GUARDO IN FACCIA AA.VV. MOBILIT: LETTERA APERTA ALLA GIUNTA PISAPIA Guido Artom STORIE MILANESI. IL BILANCIO DEL COMUNE Diana De Marchi QUANDO LE DONNE PROGETTANO Gianni Zenoni PIAZZE E MONUMENTI A MILANO VIDEO PIERFRANCESCO MAJORINO: TUTTA LA MILANO POSSIBILE LETIZIA MORATTI: LA DONNA MOBILE COLONNA SONORA Franco Battiato SOGNO dallopera Bernardino Telesio Il magazine offre come sempre le sue rubriche di attualit MUSICA a cura di Paolo Viola ARTE a cura di Virginia Colombo LIBRI a cura di Marilena Poletti Pasero TEATRO a cura di Emanuele Aldrovandi CINEMA a cura di Paolo Schipani e Marco Santarpia
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scelte e comportamenti competenti e coraggiosi; in altri casi, invece, hanno di fatto favorito il progressivo radicamento e lespansione economica della criminalit di stampo mafioso per incompetenza, superficialit, paura o peggio per atteggiamenti omertosi che esprimono nel migliore dei casi lassuefazione alla convivenza con un potere criminale esterno. La formazione permanente di amministratori e funzionari uno degli antidoti contro la pervasivit delle mafie al nord, ed uno dei motivi che ci hanno portato a realizzare questo secondo percorso formativo assieme ad Avviso Pubblico. Non lunico. Sabato 3 dicembre, si infatti concluso con lincontro dal titolo Convenienza della legalit e buona politica, la proposta di Avviso Pubblico di un codice etico per gli amministratori locali, la seconda edizione del corso per amministratori pubblici della Provincia di Milano. Il corso stato organizzato dal Partito Democratico con la collaborazione tecnico-organizzativa dellassociazione Avviso Pubblico Enti Locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie. Cinquantatre le persone iscritte: amministratori, sindaci e consiglieri comunali, cittadini e funzionari, provenienti da 17 comuni diversi della
Provincia di Milano: da Melzo, a Milano, da Rosate a Sesto san Giovanni. Contro le mafie ci vogliono amministratori competenti, che facciano rete tra di loro. Grazie ad Avviso Pubblico abbiamo voluto, non solamente formare, aggiornare e diffondere buone prassi valorizzando chi le ha attivate, ma soprattutto abbiamo voluto costituire un gruppo di Amministratori, nella Provincia di Milano, che rimanga in contatto e crei nuovi eventi formativi e di confronto, che si senta parte di una rete che pu dare sostegno e dove possibile confrontarsi sempre e liberamente. Il Corso, iniziato il 29 ottobre, presso la Sala delle Commissioni di Palazzo Marino, si articolato in quattro mattinate, durante le quali si sono alternati diversi relatori: Rocco Sciarrone, Ivan Cicconi, Marco Arnone, Mario Turla, Maria Ferrucci, Antonio Pergolizzi, Ilaria Ramoni, Francesco Forgione, Alberto Vannucci. Diversi i temi affrontati, oltre al Codice Etico, si parlato di ecomafie, aziende partecipate, corruzione, evasione fiscale e lotta al riciclaggio, con particolare attenzione al tema del ruolo dellEnte Pubblico e della condivisione di buone prassi. Al termine del percorso formativo abbiamo voluto sancire un patto
scritto tra i corsisti. Una Carta di impegni contro le mafie che ha stretto con pi forza i nodi della rete. Un impegno per una politica trasparente e concreta per il bene comune, che abbia come uno dei suoi pilastri la prevenzione e il contrasto alle mafie, alla corruzione, allevasione fiscale, ai reati contro la Pubblica Amministrazione e che spinga a denunciare alle autorit competenti qualsiasi atto di intimidazione, minaccia e tentativo di corruzione rivolto a ciascun amministratore. Fondamentale sar limpegno di ciascuno per un concreto scambio di informazioni, dati, esperienze e buone prassi e per positive azioni di sostegno e vicinanza ad amministratori minacciati e intimiditi. Ci siamo infine impegnati a tutelare limmagine della coalizione grazie alla quale siamo stati eletti, e dellIstituzione che rappresentiamo, in piena sintonia con larticolo 54 della Costituzione italiana: I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore. Un articolo che segna la differenza tra un cittadino e il cittadino che esercita una carica pubblica. Un articolo che ci dice che la responsabilit politica viene molto prima della responsabilit penale.
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ve, che invece tengano conto di vantaggi e possibili processi involutivi. Siamo disponibili, con la nostra rete di amministratori e con chi, pi da vicino, sta seguendo le vicende delle utilities di Milano e dei comuni
della provincia, a ragionare su un progetto di visione ampia, che permetta al Comune di trovare risorse per gli investimenti, che riduca i costi per i citadini e inserisca la citt di
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velo alla comprensione che la sua visione non tecnica, ma intimamente politica, nel momento in cui rimanda a una determinata visione sociale degli interessi e dei dinamismi. Il PD si trova di fronte a una fase delicatissima, chiamato alla responsabilit nazionale dal fallimento berlusconiano, ma costretto ad allearsi con lAutocrate per la salvezza generale. Tutele del Lavoro, Evasione
Fiscale, Liberalizzazioni, ma anche Politiche Sociali, Giovani e Green Economy: questi i punti di riferimento di unazione che dovr pur meritarsi il 2013, avendo messo, sia pur minimamente, in sicurezza il malato. Ora, traccheggiare senza incidere, o subire senza capacit di mediazione, sarebbe una prospettiva perdente e devastante. Lart. 18 serge come un macigno ingombrante per alcuni, o come una roccia benevola
per altri e attorno a esso si gioca lunit del partito e la sua prospettiva. Saremo capaci di valutare e di decidere, senza spezzarci irrimediabilmente? Potremo pensare alla sua Riforma come tassello del Nuovo Patto Sociale? E prima ancora, giusto pensarlo? Questa cosa non la possiamo lasciare a Monti, ma dobbiamo pur sapere che ce la chieder.
www.arcipelagomilano.org Eppure - se la ricerca Nove parchi per Milano (1993) ha rappresentato per certi aspetti lultimo, seppur discutibile, tentativo di un disegno organico delle trasformazioni della citt - i sette scali, insieme ad altri ambiti strategici, quali ad esempio le caserme, offrono forse lultima occasione per il capoluogo lombardo di esprimere una visione per il proprio futuro e di imprimere un deciso indirizzo al proprio sviluppo. Unultima, non meno importante, preoccupazione riguarda la qualit dei progetti urbani. Ventanni di urbanistica negoziata a Milano (PRU e PII) ci hanno mostrato come gli strumenti messi in campo per il controllo della qualit dei progetti (sia del costruito che dello spazio aperto) non siano sufficienti a garantire esiti di qualit urbana accettabile e di vantaggio pubblico. Con rare eccezioni, infatti, il bilancio assai deludente. Continuare ad affidarsi a dinamiche analoghe - con la pretesa di orientare il mercato a scelte virtuose, cos come rivendicato dal Pgt (un piano che non vuole essere un piano, per dirla con le parole dellex-assessore Masseroli), senza introdurre prescrizioni pi stringenti - per aree tanto strategiche e preziose pare pertanto inaccettabile. Aree, bene sottolinearlo qui, storicamente pubbliche, rispetto alle quali laspettativa dei cittadini legittimamente molto alta. I sette scali rappresentano, per tutte le ragioni sopra illustrate, unoccasione irripetibile per riscrivere i rapporti tra Milano e il territorio, restituendo un orizzonte di senso nitidamente riconoscibile per la trasformazione della citt. Riesaminare le osservazioni sar sufficiente? Se la rivendicazione della centralit di una regia pubblica non viene da questa Giunta, da quale altra Giunta potremo aspettarcela? Riprendendo il fortunato motto del movimento al femminile degli ultimi mesi, se non ora, quando?
Il Pgt, la cui approvazione stata recentemente revocata con lintento di riaprire il riesame delle osservazioni, recepisce pienamente quanto indicato nellAccordo di Programma (sebbene con una modifica della perimetrazione delle aree, con conseguente ricaduta sul calcolo dellindice e delle plusvalenze), confermando le prescrizioni l contenute e inserendo gli scali nelle aree strategiche classificate come Ambiti di trasformazione Urbana (ATU), assieme alle caserme, e alle aree Cascina Merlata, Stephenson, Expo, Ronchetto sul Naviglio, Bovisa, San Siro, Toffetti, San Vittore, Magazzini Raccordati Stazione Centrale, Cadorna FNM. Quali sono a oggi le indicazioni per il riuso degli scali? Sette schede, ciascuna per ogni scalo, contengono le linee di indirizzo, tanto chiare quanto generiche. Nel merito di tali indicazioni, preme sottolineare la scarsa considerazione di una strategia complessiva: innanzitutto gli scali non sono trattati in una chiara gerarchia, anche in funzione del differente livello di accessibilit, traducibile in distinte opportunit localizzative (e le differenze registrate dai diversi indici/usi previsti non fanno riferimento n allaccessibilit reale o prevista, n alle necessit/potenzialit dei singoli contesti specifici e tanto meno di sistema). In secondo luogo sembra esservi una rinuncia a un approccio sistemico, che consideri gli scali come elementi di un disegno utile a rimeditare il sistema delle relazioni metropolitane, in quanto capisaldi di sistemi diffusi nel territorio, con precisi caratteri produttivi. Inoltre, la straordinaria accessibilit del trasporto pubblico non viene adeguatamente tenuta in conto rispetto alle potenzialit delle grandi funzioni pubbliche, di rilevanza metropolitana e regionale, insediabili. In questa prospettiva, il dibattito sulle massime volumetrie accoglibili,
pure importante, diventa di secondo piano. Anzi, se si assume lobiettivo (necessario) di salvaguardare la citt consolidata nelle sue misure e di valorizzare lesteso patrimonio inutilizzato o sotto utilizzato (per il quale si auspica un censimento attendibile), lipotesi di densificazione degli ex-scali, in quanto correlata allaccessibilit del trasporto rapido di massa, pare del tutto ragionevole e nella direzione opposta alle ultime modifiche apportate al Piano adottato con gli emendamenti. Non demandabile invece la scelta delle attivit umane e dei modi duso insediabili, vera garante rispetto a potenziali e temute derive speculative. Attivare dispositivi nei processi che possano scongiurare il rischio di massicce quantit di residenza, incoraggiando invece il pi alto grado possibile di mixit, funzionale e sociale, appare irrinunciabile. Le anticipazioni della bozza del Documento politico di indirizzo per il governo del territorio della consulta per la revisione del Pgt (ottobre 2011) ci dicono che si predilige lopportunit di ricomprendere la questione scali ferroviari allinterno del Pgt, escludendo il ricorso alla procedura di AdP in corso. Scelta promettente, nellottica di una revisione strategica del documento. Tuttavia, poco dopo si legge oltre a dover decidere dove investire le plusvalenza secondo ordini di priorit (pi verde, pi housing, pi interventi infrastrutturali, pi monetizzazione), vi il grosso nodo delle modalit di attuazione. La sensazione che non si possa pensare di vincolare le trasformazioni a un intervento unitario, con le conseguenze del caso sulla programmazione della mobilit. [] Altro nodo la previsione della circle line, che secondo RFI andrebbe in conflitto con lattuale servizio.. Sembra di ravvisare, in questo passaggio, una rinuncia alla regia delle trasformazioni.
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La chiusura di alcuni uffici stata necessaria perch molti di quelli che usano la macchina per spostarsi non sono solo diportisti nullafacenti ma anche ex milanesi, che, per poter pagare un mutuo ragionevole, si sono trasferiti nellhinterland, e magari nel fine settimana respirano una doppia dose di inquinamento perch hanno vicino i centri commerciali dove trasmigrano i milanesi, ma per quelle zone non si parla di congestion charge. Chi pu, usa costose auto elettriche o lautista NCC (noleggio con conducente) che costa meno di un dipendente, interamente detraibile e soprattutto pu circolare sulle corsie riservate anche durante i giorni di blocco anche se non euro 4 con filtro antiparticolato, e forse pu passare anche con il rosso. Si poteva sperare che il Sindacato milanese nella sua autonomia, si autoregolamentasse dato che la salute dovrebbe essere un bene comune, immaginando che uno sciopero anche solo annunciato, pu provocare un aumento del traffico di auto, visto che circolano anche le
seconde auto di famiglia, euro zero ed euro 1 maggiormente inquinanti. Questo dimostra come il capitale sociale, il prendersi carico dei problemi della comunit siano un valore spesso solo dichiarato a fini di contingente lotta politica, e non una scelta etica consapevole. Se si pretende giustamente che i commercianti non vendano per diminuire linquinamento da traffico veicolare, si pu anche chiedere ai tramvieri di non scioperare un giorno per non aumentarlo. Il riconoscimento di un vero diritto soggettivo allambiente ormai considerato tra quelli primari, rientrando in quello pi generale alla salute. Pertanto potr essere bilanciato, se indispensabile, con altri diritti di rilievo costituzionale come il diritto allo sciopero nel caso specifico di venerd scorso e pi in generale con il diritto al commercio, nel momento in cui un blocco del traffico non permette di avere clienti in un determinato esercizio commerciale. Anche il Comitato Nazionale per la Bioetica rilevava che la questione
ecologica ha un carattere etico e non pu essere riduttivamente risolta in chiave economicistica e che la politica e il diritto devono mantenere un ruolo prioritario in quanto la loro ragion dessere data proprio dalla tutela di diritti e valori umani, per i quali non ammissibile alcuna forma di negoziazione. Infatti ormai dimostrato in modo inequivocabile la correlazione tra livello di inquinamento e laumentata incidenza di allergie, asma, affezioni alle vie respiratorie, infertilit e tumori. Adesso aspetto che qualcuno mi faccia rilevare che la leggera pioggia e il vento erano dalla parte dello sciopero, una volta tanto non si pu dire piove, governo ladro. Forse venuto il momento per il centrosinistra di parlare anche di questo se vogliamo cercare di essere pi credibili. Su questione come la salute, in particolare su cosa respiriamo inteso come diritto primario, bisogna far prevalere il senso di responsabilit civica che deve essere richiesto a tutti.
www.arcipelagomilano.org a condividere un cambiamento importante e rompe la brutta abitudine di non guardare in faccia nessuno. Si potrebbe arrivare anche a un sistema computerizzato per cercare alleanze al trasporto privato. Nel frattempo potremmo imparare che tutto ci che richiede energia ha un costo enorme per il pianeta e che invece usare il corpo, dove sia sufficiente, fa bene alla salute.
Paolo Beria, Luca Beltrami Gadola, Andrea Boitani, Lorenzo Boscarelli, Umberto Bottazzini, Enrico Fedrighini, Silvia Maffii, Marco Ponti, Francesco Silva
www.arcipelagomilano.org lAssessore alla Cultura che veniva da Italia Nostra perch li facesse fissare al muro come si usava in alcuni musei quando si mettevano due strisce a lato avvitate alle pareti e alla cornice, sistema oggi superato dagli allarmi elettronici. In base alla legge Bassanini avevo potuto delegare Barbalace a firmare i pacchi di assegni, dicendogli che in quellAssessorato non potevano esserci manovre occulte. Barbalace mi rispose che pagare prima o dopo poteva avere un prezzo! LAssessorato era molto ben strutturato per competenze specifiche. Il dottor Dossi si occupava della amministrazione del personale. LAssessore al personale di cui non ricordo il nome era un politico che pass a Forza Italia e per sapere quante persone avesse in organico si rivolgeva a Barbalace. Chiesi a Luca Beltrami Gadola se volesse far parte della Giunta Borghini ma lui rinunci perch mi chiese Scoprirete le pentole? Alla mia risposta negativa, non venne. Erano gli anni di Mani Pulite ed ebbi dei dubbi anche su Di Pietro che quando fu Ministro dei Lavori Pubblici aveva un segretario, lavvocato Arnoldi. Questi era ospitato in una roulotte davanti al Ministero e non era un rom! Il Professor Barbalace mi spieg che gli importi giacenti che dovevano essere remunerati a tasso zero si potevano far fruttare in modo assolutamente corretto, lasciandoli in una Societ che in quel caso era la AEM e in quel caso erano impiegati a pronti contro termine. Un giorno venne il direttore di AEM, il dottor Schiatti e mi chiese se poteva invitarmi a cena o a colazione. Io per prudenza, senza sospetti, lo portai in via Ugo Foscolo alla Vela e lui mi chiese se mi servisse qualcosa. Io gli dissi di no, pagai le due pizze e ci lasciammo. Poco tempo dopo anche lui, inaspettatamente cadde nella rete di Mani Pulite come molti Consiglieri Comunali. Ci fu allepoca un turnover incredibile. Quando presero Schiatti, Borghini mi mand a parlare con il Presidente di AEM. Andai a trovare il professor Cerrai in corso di porta Vittoria 2 e, vedendo delle Panda elettriche con il filo collegato a delle prese di corrente gli chiesi Questo il futuro? No, allo stato delle nostre conoscenze, il futuro librido. Decisi con Cerrai di sostituire Schiatti con lultimo entrato in azienda, che si occupava di finanze e controllo di gestione. In Giunta avevamo anche Piergianni Prosperini, un marcantonio alto quasi due metri che aveva sempre il vangelo sul ripiano sotto la tavoletta dei banchi dei Consiglieri. Oggi Prosperini, che abita in via Crocefisso, ha patteggiato le nefandezze commesse ed agli arresti domiciliari. Lo incrocio ogni tanto dalle tabaccaie di piazza san Simpliciano.
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www.arcipelagomilano.org senti risalgono ad altri tempi e sono situati prevalentemente nel centro storico. Al di fuori di questo, piazze e slarghi sono spesso desolatamente vuoti od occupati da oggetti che sono difficilmente catalogabili come monumenti, quasi a perdere il loro significato urbano, e dimostrando cos una incredibile insensibilit dei Pubblici Amministratori verso la Storia della citt e verso il riconoscimento dei suoi cittadini pi meritevoli. Perch intitolare ai Milanesi benemeriti vie quasi sempre periferiche, e anche quando queste sono centrali come quelle attorno al nuovo Teatro Strehler e dedicate a Grassi e Strehler, questi non potevano essere meglio ricordati da un monumento che li raffigurasse seduti sulla piazza davanti al Teatro, invece che da due banali targhe stradali sulle viuzze adiacenti? E cos per la Merini, Raboni e altri. Il Rinascimento di Milano deve ricominciare dal recupero dei suoi trascurati spazi pubblici, dotandoli di monumenti che abbiano un senso logico con i siti, magari iniziando a mettere i monumenti giusti al posto giusto.
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www.arcipelagomilano.org mentre con le popolazioni lungo il percorso verso Gries il Ducato di Milano aveva stretto accordi). Fra il Lago Maggiore e lo sperone di Oleggio (dove iniziava il Naviglio Grande) c'era poi una discontinuit che veniva faticosamente e lentamente affrontata prima di una definitiva soluzione tecnica del problema verso la met dell'Ottocento, ovvero subito prima che il nuovo trasporto ferroviario rendesse in gran parte obsoleto il sistema! Sistema che per altro ha continuato a funzionare nell'altro importante ruolo territoriale svolto dai Navigli, quello di canali irrigatori della campagna milanese. Comunque complimenti per le interessanti notizie e approfondimenti
RUBRICHE MUSICA questa rubrica curata da Palo Viola rubriche@arcipelagomilano.org Il quartetto di Tokyo
Come ogni anno, da tempo immemorabile, il mitico Quartetto di Tokio ha fatto la sua tourne italiana e tenuto il suo concerto milanese al Conservatorio per le Serate musicali, e cos luned scorso ci ha come sempre incantato con i suoi magnifici strumenti Stradivari e con un programma dedicato agli ultimi anni del settecento viennese: nel primo tempo i Quartetti dellopera 74 di Haydn il numero 2 in fa maggiore e il numero 3 in sol minore - nel secondo uno dei pi amati quartetti di Mozart, il celeberrimo K. 509 in fa maggiore. difficile immaginare un concerto di musica da camera pi godibile e meglio eseguito di questo: siamo fra le vette pi alte della cultura musicale, la compagine una delle migliori del mondo, il quartetto una delle forme pi raffinate della musica di tutti i tempi, la fine del settecento ha portato questa forma musicale al massimo della sua potenzialit (solo pochissimi anni dopo Beethoven ne far il culmine possente e rarefatto della sua creativit). Insomma che cosa si pu desiderare di pi? Eppure c qualcosa che non torna e un certo amaro in bocca di cui dobbiamo dar conto ai nostri lettori. Il quartetto, fondato nel 1969, oggi composto da uno solo dei suoi quattro fondatori (il giapponese Kazuhide Isomura, viola), da un secondo giapponese che vi entrato nel 1974 (Kikuei Ikeda, violino), da un violoncellista inglese (Clive Greensmith, socio dal 1992) e dal primo violino canadese (Martin Beaver arrivato nel 2002). Una prima considerazione che queste quattro persone, grazie alla fama raggiunta e alla quantit di concerti che danno in tutto il mondo, vivono praticamente insieme per gran parte dellanno uniti soltanto dalla professione e dal lavoro, e dunque in una forma di comunit coatta. Per quanto possano essere amici, ve li immaginate sempre insieme di aereo in aereo, di albergo in albergo, al ristorante e ai ricevimenti, per non parlare delle prove quotidiane in ogni nuova sala e a ogni cambiamento di repertorio? Dice Ikeda " di tempo fisico ne trascorriamo pi con gli altri membri del quartetto che con le nostre famiglie. Ciascuno di noi pressoch in grado di dire che cosa pensano gli altri in un determinato momento. Questo significa due cose. Musicalmente stupendo, l'intesa istintiva e spontanea. Nella vita privata quasi pericoloso. Magari vuoi tenere
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www.arcipelagomilano.org per te un fatto confidenziale e riservato ma hai l'impressione che gli altri capiscano quello che tu stai pensando . Ebbene noi abbiamo limpressione che una sorta di noia e di rassegnazione traspaia non solo dai loro volti, ma persino nella loro musica. difficile non fare il paragone con la vitalit, lallegria, la gioia del suonare insieme che usciva da tutti i pori dei giovani componenti del Danish String Quartet che abbiamo sentito pochi giorni fa e di cui abbiamo riferito in queste pagine. Anche il programma, per quanto sicuramente colto e interessante come abbiamo detto, risentiva della stanchezza dei suoi protagonisti: far precedere due testi di Haydn scelti fra i meno preziosi e i meno noti della sua cospicua produzione a uno dei capolavori assoluti di Mozart significa s strappare applausi a non finire a conclusione del concerto, ma anche svalutare il grande vecchio di allora (i due quartetti sono del 1793 quando Haydn aveva 61 anni) a beneficio del giovane genio (il K.590 del 1790, lanno recedente la morte, e Mozart aveva solo 34 anni). Inoltre, considerando che il lavoro di Mozart precede di tre anni quello di Haydn, il paragone risultava ancora pi mortificante, eppure sappiamo tutti quanto Mozart deve al suo amato maestro, e quanto lo venerava. Spesso, anche se non sempre, musicisti pi giovani si preoccupano di pi di questi aspetti diciamo cos teatrali del concerto, e si fanno carico degli effetti che la narrazione insita nel programma ha sul pubblico; sanno prendere lascoltatore per mano per fargli scoprire un mondo, unepoca, una storia che solo la musica sa raccontare quando viene ascoltata con intelligenza. Questi grandi concertisti, invece, che hanno un pubblico pi che affezionato o addirittura adorante avrebbero il compito di essere anche grandi maestri, di approfittare dellautorevolezza conquistata con il loro lavoro per insegnarci ad ascoltare meglio la musica, dovrebbero eseguire pezzi complessi e poco noti per ampliare il nostro orizzonte e portarci oltre la conoscenza limitata di chi non del mestiere. Certo, devono proporci anche i grandi i capolavori, sia per il nostro godimento sia, soprattutto, per rinnovarne di continuo linterpretazione, purch li accompagnino a musiche che ne aiutino la comprensione e non solo lapprezzamento. Due parole infine sullultimo dei tre quartetti scritti da Mozart negli ultimi mesi della sua tormentata vita su commissione - onorata in ritardo e solo parzialmente - del re di Prussia Federico Guglielmo II. Di quella estate del 1790 abbiamo la drammatica testimonianza di Paumgartner: prostrato fisicamente e moralmente, oppresso dalle preoccupazioni finanziarie, Mozart perse quella energia e quella capacit di reazione che non lavevano mai abbandonato e per un certo tempo giacque inerte in fondo al baratro di tante miserie. Tutti gli oggetti non assolutamente indispensabili furono portati al Monte di Piet, perfino le polizze dovettero poi venir tradotte in denaro, lintero mobilio fu dato in ipoteca per due anni a un negoziante mentre, negli stessi giorni in cui scriveva il Quartetto in fa maggiore e lo regalava allumanit per tutti i secoli a venire, scriveva allamico Puchberg se pu aiutarmi a far fronte alle urgenti spese di questo momento, oh, lo faccia! ... sono costretto a svendere i miei quartetti (un lavoro cos faticoso) a un prezzo irrisorio solo per poter avere in mano qualche soldo ... mi mandi ci di cui pu privarsi pi facilmente . Si pu ascoltare questo capolavoro senza la consapevolezza del suo contesto? Musica per una settimana *gioved 22 dicembre, nella basilica di San Babila a Milano, si terr il Concerto di Natale Carols for the Christmas season, per organo, flauto, oboe, violino e coro, diretto da Massimiliano Bianchi; gli interpreti sono giovani professionisti provenienti da diversi Paesi (Italia, Spagna, Cile, Corea, Giappone) *venerd 23 dicembre al Teatro Dal Verme I Valzer della famiglia Strauss con lOrchestra dei Pomeriggi musicali diretta da Daniele Agiman *mercoled 28 alla Scala replica del Don Giovanni di Barenboim e Carsen, di cui molto abbiamo gi detto in queste pagine *il 29, 30, 31 dicembre e il 1 gennaio allAuditorium la ormai tradizionale nona Sinfonia di Beethoven per soli (Eva Oltivanyi, Maria Jos Montiel, Arthur Espiritu e David Wilson Johnson) coro (dellAuditorium, diretto da Erina Gambarini) e orchestra (la Verdi diretta da Zhang Xian) *infine giriamo con piacere un appello dellultima ora: mercoled 21 dicembre alle 18.00 in piazza San Babila lOrchestra amatoriale Carisch sar ospite del comune di Milano per un concerto di piazza in cui eseguir la Sinfonia Haffner di Mozart. Al termine si terr un flashmob corale con lHalleluja dal Messiah di Handel. Il tempo pochissimo e gli organizzatori hanno bisogno di aiuto per rendere questo appuntamento una vera e propria giornata dellorgoglio corale milanese. Dunque girate questo invito a cantori e musicisti perch si possa realizzare una bella festa della musica. I dettagli li trovate in http://www.orchestracarisch.com/ind exSBabila.htm
ARTE questa rubrica a cura di Virginia Colombo rubriche@arcipelagomilano.org Botticelli apocalittico allAmbrosiana
Botticelli incontra Botticelli. Succede a Milano, in una straordinaria occasione di confronto organizzata dalla Pinacoteca Ambrosiana. Ecco dunque Apocalittico Botticelli, una mostra curata da don Alberto Rocca, Dottore della Biblioteca Ambrosiana, che mette a confronto un Botticelli di casa, con la Madonna del Padiglione gi parte della collezione milanese, e la Nativit mistica, della National Gallery di Londra. Un prestito esclusivo reso possibile dallinvio a Londra del Ritratto di Musico di Leonardo da Vinci che per la prima volta esce dai confini italiani. Lopera del genio fiorentino uno dei pezzi fondamentali dellesposizione Leonardo da Vinci pittore alla corte di Milano gi definita la mostra del secolo. Perch questa definizione cos forte, apocalittico addirittura, in riferimento al pittore fiorentino? Botticelli stesso lo spiega con una enigmatica frase scritta in cima alla sua Nativit mistica: Questa pittura, sulla fine
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www.arcipelagomilano.org dellanno 1500, durante i torbidi dItalia, io, Alessandro, dipinsi nel mezzo del tempo dopo il tempo, secondo lXI di san Giovanni nel secondo dolore dellApocalisse, nella liberazione di tre anni e mezzo del diavolo; poi sar incatenato nel XII e lo vedremo [precipitato] come nel presente dipinto. Spiega cos don Rocca: I torbidi dItalia fanno riferimento al travagliato periodo attraversato da Firenze e dalla penisola in quegli anni: nel 1492 mor Lorenzo il Magnifico e Firenze fu scossa dalla predicazione di Fra Gerolamo Savonarola, dai toni fortemente moraleggianti e apocalittici, e, dopo la morte sul rogo di questultimo, dalla seconda invasione francese del 1499 e dalla minaccia portata a Firenze nel 1500 da Cesare Borgia. in questo clima, a cavallo tra i due secoli, che matura il dipinto, vero testamento spirituale dellartista, segnato da un profondo travaglio interiore, ben simboleggiato dai movimenti delle figure, frenetici e concitati, lontani dallequilibrio delle opere di et medicea. Unopera accattivante e dipinta in un momento storico travagliato, e che forse per questo, stata scelta dal Cardinale Angelo Scola come copertina della lettera di Natale che verr consegnata nelle case dei milanesi durante le benedizioni natalizie. Ma Botticelli fu anche pittore lieve e delicato, che seppe regalarci oltre alla ultra nota Primavera e alla Nascita di Venere, anche opere dallambientazione familiare e raccolta, come la Madonna del Padiglione. Il dipinto, donato alla Pinacoteca nel 1837, mostra una scena intima e tenera, in cui siamo invitati dagli angeli che scostano le cortine, a entrare e a far parte del mistero della nascita di Cristo, in un luogo in cui tutto indica la perfezione e lintegrit virginale di Maria: il padiglione stesso, con la sua forma circolare, ci indica la sua perfezione; il muretto, di derivazione fiamminga come il paesaggio, richiama un hortus conclusus; e infine, i fiori bianchi suggeriscono lidea della purezza della Vergine. Due opere che ben si adattano alle feste natalizie e allatmosfera, un po inquieta, dei nostri tempi.
Apocalittico Botticelli- Pinacoteca Ambrosiana fino al 5 febbraio 2012 - Biglietto + Pinacoteca + Mostra Leonardo e il Codice Atlantico Intero: 15 Ridotto: 10 - Da Marted a Domenica dalle 10.00 alle 18.00.
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www.arcipelagomilano.org Di seguito il calendario delle giornate ancora a venire: Mercoled 14 dicembre 2011: ROMA - Giacomo Marramao, con Andrea Cortellessa, Stefano Chiodi e Massimiliano Fuksas - GNAMGalleria Nazionale dArte Moderna e Contemporanea: giornata di studio e mostra-omaggio MAXXI -Museo nazionale delle arti del XXI secolo: mostra-omaggio Le mostre personali saranno ospitate in altrettante citt italiane tra le pi rappresentative della storia e dellidentit italiana, oppure legate alle vicende stesse della Transavanguardia. Le varie mostre saranno incentrate sulla recente produzione dei singoli protagonisti, partendo da un primo nucleo di opere storiche per poi seguire levolversi nel tempo e gli esiti ultimi delle loro ricerche artistiche. 1 marzo 2012, ROMA - MIMMO PALADINO: Roma, ex-GIL di Luigi Moretti, a cura di Achille Bonito Oliva e Mario Codognato e lorganizzazione di Civita. Marzo 2012, PALERMO - FRANCESCO CLEMENTE: Palermo, Palazzo Sant'Elia, a cura di Achille Bonito Oliva e Francesco Gallo e lorganizzazione di Civita. Transavanguardia-Palazzo Reale, fino al 4 marzo 2012 Orari: luned 14.30 - 19.30, marted, mercoled, venerd e domenica 9.30 - 19.30, gioved e sabato 9.30 - 22.30 Biglietti: 9,00 intero, 7,50 ridotto
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www.arcipelagomilano.org Federazione Russa e dal Museo Pukin, nata in occasione dellAnno della Cultura Italia-Russia, e ha permesso, oltre allesposizione di Brera, anche lorganizzazione di una mostra sul Caravaggio che lo Stato Italiano presenter al Pukin a partire dal 22 novembre. Mostre da record, per nomi e assicurazioni: il valore assicurativo dei dipinti va ben oltre il miliardo di dollari. Tutte le opere in mostra provengono dalle collezioni di Sergei ukin e Ivan Morozov, i due collezionisti russi che agli albori del Novecento diventarono, con la loro passione per larte, testimoni degli artisti, dei movimenti e dei fermenti artistici che caratterizzarono lEuropa tra Otto e Novecento. Un periodo doro ineguagliabile, che permise ai due colti e brillanti collezionisti di visitare gli atelier dei pittori, di scegliere e commissionare ad hoc dipinti per i loro palazzi. Collezioni di inestimabile valore che furono fatte affluire nel museo Puskin al momento della sua creazione. Grandi mercanti e viaggiatori, ukin e Morozov, in anni diversi, divennero i migliori clienti delle pi importanti gallerie di Parigi, come Druet, Durand-Ruel, Kahnweiler e Vollard, uomini che decretarono la fortuna di artisti come Monet e Cezanne, e che divennero amici e confidenti degli artisti stessi e dei loro collezionisti. Una scelta tutta personale quella dei due gentiluomini russi, che non seguirono le mode ma anzi le anticiparono, comprando e sostenendo artisti al tempo ben poco famosi. Come spesso accade, i collezionisti si legarono in particolar modo ad alcuni artisti, creando un rapporto unico e speciale che permise la nascita di capolavori assoluti, quali i famosissimi Pesci rossi di Matisse, dipinto nel 1911 per ukin, che divent il patron dellartista. Con ben trentasette dipinti acquistati, ukin dedic il salone centrale della propria abitazione alle opere di Matisse, che dispose personalmente i dipinti per lamico mecenate. Ma ukin non si occup solo di Matisse. Un altro dei suoi artisti favoriti fu Picasso, del quale divenne, dopo una prima fase di incertezza, un grande sostenitore, comprando pi di cinquanta tele. Anche Ivan Morozov fu un grande collezionista, ammiratore di Cezanne e cliente affezionato di Ambrosie Vollard, mercante gallerista - soggetto spesso ritratto dallo stesso Cezanne. Di propriet Morozov fu anche lo splendido Boulevard des Capucinnes di Monet, che segn la svolta di Morozov come collezionista, e che da quel momento in poi ag tanto in grande da superare talvolta lo stesso ukin. In quindici anni riusc a raccogliere oltre duecento opere attraverso le quali possibile leggere levoluzione della pittura francese moderna. Tanti gli artisti e le opere presenti in mostra. Pregevole La ronda dei carcerati (1890) di Vincent Van Gogh, come anche Eiaha Ohipa (Tahitiani in una stanza. Non lavorare!), 1896, di Gauguin, dal gusto esotico e misterioso; le sempre grandiose Ninfee bianche di Monet, Le riva della Marna. (Il ponte sulla Marna a Creteil) di Cezanne, e la Radura nel bosco a Fontainebleau di Sisley. Ma il percorso non si esaurisce qui, proseguendo anzi in una panoramica esaustiva dellevoluzione dellarte di inizio Novecento. Oltre ai gi citati Pesci Rossi di Matisse, da segnalare sicuramente sono il Ritratto di Ambroise Vollard (1910) di Picasso; la Veduta del ponte di Svres, 1908, di Henri Rousseau detto il Doganiere e La vecchia citt di Cagnes (Il castello), 1910, di Derain. Unoccasione unica per vedere grandi capolavori da uno dei principali musei russi, nella cornice dei grandiosi capolavori dellarte del passato conservati a Brera.
Brera incontra il Pukin. Collezionismo russo tra Renoir e Matisse - Biglietto solo Pinacoteca: 6,00 Intero, 3,00 Ridotto - Biglietto Pinacoteca + Mostra: 12,00 Intero, 9,00 Ridotto - Orario di apertura: h 8.30-19.15 dal marted alla domenica
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www.arcipelagomilano.org Al centro, nel cortile ottagonale, troneggia un disco scultura di Arnaldo Pomodoro. Ma non finita qui. Al settecentesco Palazzo Anguissola e alladiacente Palazzo Brentani, si affiancher nella primavera del 2012 la storica sede della Banca Commerciale Italiana, che ospiter la nuova sezione delle Gallerie e vedr esposta una selezione di opere del Novecento. Insomma un progetto importante che, in un momento di crisi e preoccupazione globale, vuole investire e rilanciare arte, cultura e il centro citt, facendo di piazza della Scala un irrinunciabile punto di riferimento, un salotto cittadino adatto ai turisti, ma, si spera, non solo. Gallerie dItalia piazza della Scala - entrata libera fino allapertura della sezione novecentesca del Museo, prevista nella primavera 2012 Orari: Da marted a domenica dalle 9.30 alle 19.30. Gioved dalle 9.30 alle 22.30. Luned chiuso
Arte Povera 1967 2011-fino al 29 gennaio - Triennale di Milano - Ingresso 8,00/6,50/5,50 - Orari:marted-domenica 10.30-20.30, gioved e venerd 10.30-23.00 Le altre sedi: *24 settembre 26 dicembre 2011, MAMbo Museo dArte Moderna di Bologna, Bologna Arte Povera 1968 *7 ottobre 2011 8 gennaio 2012, MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma Omaggio allArte Povera *9 ottobre 2011 19 febbraio 2012 Castello di Rivoli Museo dArte Contemporanea, Rivoli Arte Povera International *25 ottobre 2011 29 gennaio 2012, Triennale di Milano, Milano Arte Povera 1967-2011 *novembre 2011 - aprile 2012, GAMeC Galleria dArte Moderna e Contemporanea di Bergamo Arte Povera in citt *11 novembre 2011 - aprile 2012, MADRE - Museo dArte contemporanea Donnaregina, Napoli Arte Povera pi Azioni Povere 1968 *7 dicembre 2011 4 marzo 2012, Galleria nazionale darte moderna, Roma Arte Povera alla GNAM *15 dicembre 2011 11 marzo 2012, Teatro Margherita, Bari Arte Povera in teatro
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www.arcipelagomilano.org tio, Parigi e lEstaque, cre quella che da sempre stata considerata la base dellarte moderna. Il tema portante dellesibizione riguarda lattivit di Cezanne in Provenza, legata indissolubilmente ai suoi ateliers: prima di tutti il Jas de Bouffan, la casa di famiglia in cui Cezanne compie le sue prime opere e prove giovanili; la soffitta dell'appartamento di Rue Boulegon; il capanno vicino alle cave di Bibmus; i locali affittati a Chteau Noir; la piccola casa a l'Estaque, e infine il suo ultimo atelier, il pi perfetto forse, costruito secondo le indicazioni del pittore stesso, latelier delle Lauves. Luoghi carichi di significato e memoria, in cui il maestro si divise, nelle fasi della sua vita, tra attivit en plein air, seguendo i consigli degli amici Impressionisti, e opere sur le motiv, una modalit cara a Cezanne, che della ripetizione ossessiva di certi soggetti ne ha fatto un marchio di fabbrica. Opere realizzate e rielaborate allinterno dello studio, luogo di creazione per ritratti, nature morte, composizioni e paesaggi. Ma latelier anche il luogo della riflessione per Cezanne, artista tormentato e quasi ossessivo nel suo desiderio di dare ordine al caos, cercando equilibrio e rigore, usando soprattutto, secondo una sua celebre frase, il cilindro, la sfera e il cono. In natura tutto modellato secondo tre modalit fondamentali: la sfera, il cono e il cilindro. Bisogna imparare a dipingere queste semplicissime figure, poi si potr fare tutto ci che si vuole. Una mostra che vanta prestiti importanti (quale un dipinto dallHermitage); che coinvolge una istituzione importante come il Museo dOrsay, e che ha nel suo comitato scientifico proprio il direttore del museo e il pronipote dellartista, Philippe Cezanne. Con un allestimento semplice ma accattivante, merito anche dei grandi spazi, il visitatore potr scoprire i primi e poco noti lavori del maestro francese, le opere murali realizzate per la casa paterna e i primi dipinti e disegni ispirati agli artisti amati, come Roubens, Delacroix e Courbet. Dal 1870 Cezanne trascorrer sempre pi tempo tra Parigi, in compagnia dellamico di scuola Emile Zola, e la Provenza. Nascono quindi inediti soggetti narrativi, usando lo stile en plein air suggeritogli da Pissarro. Si schiariscono i colori e le forme sono pi morbide: ecco le Bagnanti, ritratte davanti allamata montagnafeticcio Sainte Victorie. Stabilitosi quasi definitivamente in Provenza, eccolo licenziare alcuni dei suoi paesaggi pi straordinari, con pini, boschi e angoli nascosti, tra cui spiccano quelli riguardanti le cave di marmo di Bibemus, luogo amato e allo stesso tempo temuto da Cezanne, che vedeva nella natura il soggetto supremo, il principio dellordine, ma che al tempo stesso poteva essere anche nemica e minaccia. Capolavori della sua arte sono anche i ritratti, dipinti in maniera particolare e insolita. Sono ritratti di amici e paesani, di gente comune che Cezanne fissa su tela senza giudicare n esprimere pareri, figure immobili ed eterne, come le sue nature morte. E sono proprio queste le composizioni pi mature, tra cui spicca per bellezza Il tavolo di cucina - Natura morta con cesta, (1888-1890), dalle prospettive e dai piani impossibili, con una visione lontanissima dalla realt e dal realismo imitativo, con oggetti ispirati s da oggetti reali, tra cui le famosissime mele, ma reinventati in chiave personale. Una mostra dunque densa di spunti per comprendere lopera del pittore di Aix, complementare alla mostra del Muse du Luxembourg di Parigi, intitolata Cezanne et Paris, che indagher invece gli anni parigini e approfondir il rapporto tra Cezanne, gli Impressionisti e i post Impressionisti.
Czanne e les atliers du midi. Fino al 26 febbraio, Palazzo Reale. Orari: 9.30-19.30; lun. 14.30-19.30; gio. sab. 9.30-22.30. Costi: intero euro 9, ridotto euro 7,50.
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www.arcipelagomilano.org dellepoca, con maniche lunghe e frappate e il tipico copricapo a balzo, espressione modaiola delle corti lombarde. Lavoro da mettere a confronto con il fermaglio di Essen (opera in dirittura di arrivo), pezzo doreficeria finissima, una micro scultura rappresentante la stessa enigmatica dama. Altro pregevole pezzo sicuramente il medaglione con la Trinit, recante il nuvoloso visconteo, emblema della famiglia, dipinto in smalto ronde bosse, tecnica tra le pi raffinate e costose. Proprio gli smalti sono una delle tecniche pi rappresentative delloreficeria visconteosforzesca, con un ventaglio di tipologie vario e virtuosistico, attraverso cui le botteghe milanesi erano conosciute in tutta Europa. Ma daltra parte Milano aveva una lunga tradizione smaltista alle spalle, basti pensare allaltare di Vuolvino, nella basilica di santAmbrogio. Uno dei passatempi preferiti della corte erano le carte: ecco dunque sei bellissimi esemplari di Tarocchi, provenienti da Brera, interamente coperti di foglia doro, punzonati e dipinti, testimonianza unica e ben conservata della moda, dei costumi e delle tecniche dellepoca. Dalla dinastia viscontea si passa poi a quella sforzesca, con reliquari e tabernacoli che si ispirano al duomo di Milano per struttura e composizione, opere di micro architettura in argento e dipinte in smalto a pittura, come il Tabernacolo di Voghera o quello Pallavicino di Lodi. Ma la miniatura a farla da padrone, con il messale Arcimboldi, che mostra Ludovico il Moro, novello duca di Milano circondato dal suo tesoro; il Libro dOre Borromeo, famiglia legata a doppio filo a quella dei duchi di Milano; e il Canzoniere per Beatrice dEste, opera del poeta Gasparo Visconti, con legatura smaltata che ripropone fiammelle ardenti e un groppo amoroso, il nodo che tiene uniti i due amanti, raffigurazione illustrata di un sonetto del canzoniere. Anche Leonardo gioca la sua parte, indirettamente, in questa mostra. Il maestro si occup infatti anche di smalti, perle, borsette e cinture, che alcuni suoi allievi seguirono nelle indicazioni, come ci mostrano lanconetta con la Vergine delle rocce del museo Correr o la Pace proveniente da Lodi. Insomma un panorama vario e ricco che mostra tutto il lusso e la raffinatezza di una delle corti pi potenti dEuropa.
Oro dai Visconti agli Sforza. Fino al 29 gennaio - Museo Diocesano. Corso di Porta Ticinese 95. Orari: tutti i giorni ore 10-18, chiuso luned. Costo: 8 intero, 5 ridotto, marted 4 .
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www.arcipelagomilano.org capace di riproporre uno stesso soggetto con mille varianti, secondo quella varietas e originalit per cui fu, giustamente, cos ricercata. lun. 14.30-19.30; gio. e sab. 9.3022.30. Intero: 9,00. Ridotto: 7,50
Artemisia Gentileschi. Storia di una passione - Fino al 29 gennaio Palazzo Reale. Orari: 9.30-19.30;
LIBRI questa rubrica a cura di Marilena Poletti Pasero rubriche@arcipelagomilano.org VERIT, BELLEZZ, BONT
Educare alle virt nel ventunesimo secolo di Howard Gardner Feltrinelli 2011, pp 222, 20 euro
Il mio obiettivo in questo libro duplice:definire la verit, la bellezza e la bont per il nostro tempo e spiegare come sia possibile mantenere vive queste virt nel futuro e per il futuro. Lautore dellambizioso progetto Howard Gardner, docente di Cognitivismo e Pedagogia alla Facolt di Scienze dellEducazione allUniversit di Harvard, dove anche professore di Psicologia e condirettore del Progetto Zero, un programma sperimentale sui meccanismi dellapprendimento. Noto in tutto il mondo, soprattutto per i suoi studi sulle intelligenze multiple, Gardner, in questo libro, esplora il significato delle tre virt classiche analizzandone le variazioni e le possibili interpretazioni in unepoca come la nostra dove il progresso tecnologico e un diffuso materialismo hanno sovvertito valori e comportamenti, mettendo profondamente a rischio la visione morale. Il vero, il bello, il giusto che fin dallantichit filosofi, teologi e artisti hanno tentato di classificare come espressione della natura umana attraverso le diverse civilt, nel libro di Gardner si confermano concetti fondanti, sebbene in continuo veloce mutamento, anche della nostra societ e di quelle future. Perch i tempi in cui viviamo e quelli che ci attendono, sempre pi interconnessi tra diverse culture, impongono un confronto di idee e una conciliazione tra i diversi contesti. La percezione differente delle cose, le nuove conoscenze, richiedono infatti apertura a un percorso di princpi condivisi. E Gardner, con chiarezza di linguaggio e senza mo-
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ralismi, ci dice che gli effetti della rivoluzione digitale da una parte potenzialmente distruttivi, dallaltra costituiscono unopportunit di espansione. Perch pu esistere scrive Gardner una sinergia produttiva fra le energie abbondanti, anche se irriverenti, dei giovani e le esperienze accumulate dalle persone pi avanti negli anni. La nostra epoca ha inaugurato un terreno di gioco in cui i giovani e i meno giovani sono in una posizione mirabilmente com-
plementare. I primi hanno la padronanza dei nuovi media, e sono cresciuti in un mondo in cui le idee postmoderne di diversit, relativismo e scetticismo sono parte dellatmosfera intellettuale. I secondi hanno acquisito maggiori esperienze nel campo della bellezza, nelle sfere del lavoro e dellazione civica. Se molti hanno parlato di morte delle virt quasi che nella molteplicit di religioni, culture, abitudini, esse abbiano finito per dissolversi,
Gardner non la pensa cos. Anzi, navigando tra utopismo nostalgico e scetticismo postmoderno, definisce con estrema apertura una ricontestualizzazione della natura di verit, bellezza, bont (le tre grandi catene dellessere, come teorizzava il filosofo e storico delle idee Arthur Lovejoy) e ci mostra come poter immaginare il futuro e soprattutto come prepararlo ai giovani che verranno. (Daniela Muti)
TEATRO questa rubrica a cura di Emanuele Aldrovandi rubriche@arcipelagomilano.org Quel che volete (la dodicesima notte)
di William Shakespeare traduzione Ginevra Bompiani - regia Lorenzo Loris con Buffonini, Burgarello, Celotti,.Drago, Latina, Mariniello,Ossoli, Rausa, Salmetti, Stara coreografie Franco Reffo - scena Daniele Gardinazzi - luci Luca Siola, fonica e video Fabio Cinicola musiche suonate in scena da Bruna Di Virgilio- progetto a cura di Alberica Archinto, produzione Teatro Out Off e Accademia dei Filodrammatici
Shakespeare non mai stato in Illiria una parte dellattuale penisola balcanica e altrettanto certamente Lorenzo Loris non mai stato su un transatlantico degli anni trenta. Per questo lattualizzazione de La dodicesima notte perfettamente riuscita. Perch lIlliria, per un inglese contemporaneo di Shakespeare, non doveva essere altro che un mondo lontano e affascinante, lo stessa cosa che sono per noi gli anni trenta in America. Orsino non pi un conte, ma il capitano della nave Illiria, dove la bella Olivia, di cui innamorato, passeggera. Viola e Sebastian, i due fratelli (naufraghi anche nella versione originale), invece di arrivare sulla terra ferma, salgono a bordo della nave dove, fino al ricongiungimento finale, non si incontrano mai. Lazione drammatica generata dal travestimento di Viola, che sotto spoglie maschili entra al servizio di Orsino e se ne innamora. Orsino la invia come messaggera a Olivia, la quale a sua volta sinnamora di lei, credendola un lui. Dallequivoco del travestimento sintrecciano storie di amori, giochi, scherzi e balli, mentre i personaggi sono sballottati a destra e a sinistra da una marea proiettata. Il video, immancabile negli spettacoli firmati da Loris, ancora pi suggestivo di altre volte perch proiettato su una struttura che non esterna alla scenografia, ma ne fa parte, delimitandone un lato con una forma ondulata che ricorda sia la chiglia di una nave che il moto del mare. Insieme al ricercato gioco di specchi e alle musiche azzeccate di Cole Porter e Nat King Cole, il video, che proietta immagini esterne della nave alternate a soggettive dagli obl col mare in burrasca, accompagna i destini dei personaggi verso un apparente lieto fine. Gli attori sono tutti giovanissimi diplomati allAccademia dei Filodrammatici, fra cui spiccano Sara Drago e Marta Ossoli. Giancarlo Latina un brillante Sir Toby che d energia e ritmo a tutto lo spettacolo, raggiungendo bei momenti di comicit soprattutto negli scontri col Malvolio di Luigi Rausa. Un progetto ambizioso, che offre la possibilit a giovani attori di mettersi alla prova e crescere e gi questo basterebbe, visto il momento, per tesserne le lodi e che ha portato anche, grazie alla sapiente regia di Loris, alla creazione di uno spettacolo decisamente godibile. Teatro Out Off, dal 17 novembre al 22 dicembre In scena Al Teatro Elfo Puccini fino al 22 gennaio il Sogno di una notte di mezza estate, regia di Elio De Capitani. Al Teatro Grassi dal 20 al 31 dicembre La bella addormentata nel bosco con la musica di Ciaikovskij Allo Spazio Tertulliano, dal 19 al 22 dicembre, Il tiglio. Foto di famiglia senza madre di Tommaso Ureselli, regia di Massimiliano Speziani. Al Teatro Verdi fino al 22 dicembre continua Favelas: stanza bluff generation, di e con Angelo Raffaele Pisani, Gianluca De Angelis, Gianmarco Pozzoli. Al Teatro Litta fino al 31 dicembre Romeo e Giulietta, regia di Claudio Autelli.
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Le idi di marzo
di George Clooney [The Ides of March, Usa, 2011, 101] con G. Clooney, R. Gosling, Paul Giamatti, Philip Seymour Hoffman, Evan Rachel Wood, Marisa Tomei
Stephen Myers (Ryan Gosling) il miglior addetto stampa del paese. capace come nessun altro di manipolare i mass-media e di galvanizzare i volontari. il co-timoniere della campagna alle primarie democratiche in Ohio di Mike Morris (George Clooney), il candidato che lo ha assunto. L'ex governatore, un uomo di saldi principi, incarna perfettamente il sogno degli intellettuali liberali americani. Ogni riferimento di Clooney a Obama certamente voluto. Le idi di marzo sono il periodo del calendario romano in cui, nel 44 a.C., un gruppo di senatori uccise Giulio Cesare all'interno del senato. La congiura aveva lo scopo di evitare l'accentramento dei poteri nelle mani di un solo uomo. Stephen Myers non uccide il governatore Morris e tanto meno ha paura di una deriva assolutista. troppo lucido e razionale per una scelta cos avventata. Il suo tradimento , se possibile, ancora pi feroce. Il ricatto al candidato e il relativo licenziamento di Paul Zara causano l'eliminazione dell'unica figura in grado di impersonare la lealt. Questo valore, gi in via di estinzione, l'unica vittima di questa congiura moderna. Clooney mette cos in scena un manifesto del disincanto politico. Ogni aspetto della contesa cos come i mezzi adottati dai duellanti deludono moralmente lo spettatore. La politica svuotata di tutto ci che idealmente dovrebbe costituirla. ridotta a uno scontro animalesco e primitivo tra agguerrite fazioni che si servono della dialettica, della retorica con l'unico scopo di poter attrarre l'elettorato. uno spettacolo che ha ormai perso il contatto con il popolo che deve rappresentare. Il giornalismo ne esce altrettanto distrutto. Il monitoraggio sull'operato dei politici, la nota funzione di watch-dog, stato ormai soppiantato dal mero servilismo. Ida (Marisa Tomei) pi che un cane da guardia sembra un barboncino al guinzaglio di Stephen che in grado di manipolarla a suo piacimento. Clooney mostrandoci solo sondaggi e lotte per le poltrone vuole lanciare un campanello d'allarme: la politica non riesce pi a comprendere i bisogni reali perch troppo impegnata in estenuanti quanto futili battaglie. Marco Santarpia In sala a Milano: Eliseo, Plinius Multisala, Anteo, Apollo, Orfeo, Ducale Multisala, UCI Cinemas Certosa, UCI Cinemas Bicocca, Ducale Multisala
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www.arcipelagomilano.org la narrazione del cinema. E lo sguardo, pur scendendo negli inferi della societ, ironico e incantato. Il film non si fa tiranneggiare da un banale intento sociologico, e non scivola in una tragedia piagnucolosa. Al contrario, la favola raccontata da Kaurismaki delicata: vive di lunghi silenzi e divertenti dialoghi. Era morto dopo pochi minuti M., luomo senza passato. Ma i suoi occhi, forse, non si sono mai chiusi. A morire stata la sua storia passata, la sua esperienza di quella realt appena accennata da Kaurismaki. Il resto cinema. Paolo Schipani In sala: Spazio Oberdan 22 dicembre 21.15
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