Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
L.B.G. IL SINDACO PISAPIA NON MADAME VIVIANI Guido Martinotti ESISTE IN ITALIA UNA CLASSE DIRIGENTE BISIGNANI-FREE? Emilio Vimercati MASSEROLI, MORATTI & VECCHIE AMICIZIE: LA FRETTA DEL PGT Giuseppe Longhi SMART CITY. DALLA CAMPAGNA ELETTORALE AL BUON GOVERNO Sergio DAgostini UN PROGRAMMA PER LA CASA SOCIALE A MILANO. SI PU FARE! Anna Spallitta PROMEMORIA DOPO IL REFERENDUM SULLECOPASS Paolo Biscottini LA TORRE DI BABELE: LETTERA APERTA ALLASSESSORE BOERI Jacopo Gardella PIAZZA MENTANA: COME ACCATASTARE LE AUTOMOBILI Elio Borgonovi NUOVA GIUNTA. NUOVI MODI DI FARE IL BILANCIO Valentino Ballabio MAFIA AL NORD: PADRONI IN CASA DALTRI
VIDEO DAVIDE RAMPELLO. COSA CHIEDE LA TRIENNALE ALLA NUOVA GIUNTA LA NOSTRA MUSICA Paolo Conte BLUE TANGOS Il magazine offre come sempre le sue rubriche di attualit MUSICA a cura di Paolo Viola ARTE a cura di Virginia Colombo CINEMA a cura di Paolo Schipani e Marco Santarpia www.arcipelagomilano.org
www.arcipelagomilano.org
www.arcipelagomilano.org no e allintrallazzo da sagrestia. Perdipi chi ha fatto le scuole di partito a Mosca si portato dietro lethos bolscevico che simile al gogettism americano: , stiamo facendo la rivoluzione per voi. Non disturbateci. Su tutto per plana una tradizione italiota molto pi antica che il patriarcalismo. Luomo ha bisogno di essere potente e incontrastato. Ecco che fin dallinizio abbiamo sentito i duri proclamare questa volta non prenderemo prigionieri. Qualcuno ha cercato di convincerci che il mercato in Italia avrebbe potuto essere ristabilito, pensate un po, da Silvio Berlusconi, il classico parassita del parastato, uno che ha fatto i soldi con le frequenze e derubando una poveraccia semidemente; Umberto Bossi rappresentante del pi gretto protezionismo localistico, come si visto con le quote latte e con il Trota. Formigoni, a capo della pi importante associazione fideistico-affaristica e per completare Fini rappresentante del corporativismo neo fascista. Questo quartetto viene presentato su tutte le balere e gli avanspettacoli dItalia da tutti i superpundits di destra e sinistra come lItalia del mercato selvaggio ma vitale e degli animal spirits del capitalismo. Vorrei sapere che il commentatore italiano, da Ferrara e Sgarbi i gi (comprese schiere di intellettuali di sinistra) che non ha contribuito in una forma o nellaltra a questa epopea del delirio carnascialesco. Ma mentre i machos degli animal spirits del capitalismo invecchiavano, si trasformavano in grottesche maschere da avanspettacolo la loro platea impercettibilmente si trasformava. Guardate qui cosa successo negli ultimi 10 anni. Zitti zitti, piano piano ogni anno sono entrati nel corpo elettorale circa 600mila nuovi elettori diciottenni, possiamo approssimativamente ritenere che data la bassa mortalit di questa fascia di et ci siano rimasti. In nove anni, dal 2002 al 2011 i nuovi eletto-
servato anche a fronte di grandi e talvolta non trasparenti interessi economici c) Ma la politica non pu limitarsi agli affari di una ristretta cricca di affaristi, lenoni, donne di malaffare, politici, giudici e militari corrotti d) Questa maggioranza entrata nel girone della putrefazione e) Dobbiamo ricominciare da capo, l dove i costituenti italiani avevano lasciato il paese Firmato: una cinquantina dei massimi esponenti del capitalismo italiano che probabilmente hanno anche in passato, di riffa o di raffa, avuto contatti e magari fatto affaretti o affaroni con il Bisignani o simili, ma che sono disposti a fare oggi un outing coraggioso e a distinguere le proprie responsabilit dalla putrefazione del triste mondo dei Bisignani. Secondo me o c un pezzo consistente della classe dirigente italiana (chiamiamoli pure capitalisti) che in grado, capace, ha il coraggio, la definizione non importa, di rivolgersi al paese garantendo che nei limiti della conduzione de loro affari quotidiani sono Bisignani-free, oppure il nostro paese condannato. Non chiedo nessun autodaf o cilicio in piazza, ma una semplice lineare constatazione che cos non si pu pi andare avanti e un impegno nei confronti dei concittadini che c qualcuno in grado di fare diversamente. Non la considero una provocazione, al pi uningenuit, ma al fondo credo sia unesigenza ragionevole perch se dobbiamo arrivare alla conclusione che una tale classe dirigente non esiste, molte delle cose che facciamo sarebbero inutili. Negli ultimi sciagurati quindici venti anni unimponente machine politica, mediatica e anche, e soprattutto, intellettuale ci ha presentato il primato della politica come se questo primato coincidesse con la libert di essere non solo legibus soluti, ma anche moribus soluti. Ai politici e ai loro sicofanti tutto permesso, anything goes. E la sindrome di Raskolnikov applicata allintrigo roma-
ri giovani, pi istruiti, con una leggera prevalenza di uomini sulle donne, totalmente informatizzati, tweeterizzati e poco couch potato, ma sempre connessi e mobili, sono entrati nel corpo elettorale 5 milioni tra i 18 e i 28 anni, a botte di 500/ 600mila coorti di 18enni ogni anno. Dallaltra parte, poich il corpo elettorale ha perso circa 2milioni di elettori prevalentemente anziani, sono usciti un numero equivalente o superiore (stimo in tutto circa 7 milioni: sono tutte stime molto approssimative, ma credo per difetto, in entrambi i casi ) di elettori anziani, fortemente femminilizzati, con scarsa istruzione superiore, donne prevalentemente casalinghe, pubblico da Emilio Fede e al massimo Vespa, scarsamente informatizzati, pi che proporzionalmente elettori di Berlusconi e della lega. Mentre si dissolvevano lentamente i vecchietti entrano giovani cui la potenza degli organi genitali di Bossi e Berlusconi invece di generare invidia provocano riso, ma che si incazzano ogni giorno sempre pi se si trovano davanti il Trota o la Minetti o le tante altre o altri minions dei capi che gli portano via il posto, con i nostri soldi. A questi giovani il governo cosa offre? Una vita di stenti, ma soprattutto il sorridente Ministro Brunetta che li manda letteralmente a cagare, li licenzia e si permette anche di insultarli, chiamandoli la parte peggiore dellItalia (ma si mai guardato bene allo specchio dellesame di coscienza quel ministro che rimasto al non facciamo prigionieri del 94?). E chiaro che il venticello dell1,2% di nuovi elettori annuali in dieci anni si trasforma in un colpo di cannone del 10% e pi dellelettorato, precisamente l11,30, guarda caso cifra molto vicina al 13% di elettori che secondo Ilvo Diamanti si attivato per il referendum. Ovviamente i due dati non coincidono, ma c senzaltro una forte sovrapposizione: la demografia ha seppellito i vecchiardi lascivi con una grande risata.
MASSEROLI, MORATTI & VECCHIE AMICIZIE: LA FRETTA DEL PGT Emilio Vimercati
Non vi alcun dubbio che Milano debba dotarsi di un nuovo strumento urbanistico sia nel rispetto del dettato della legge regionale n. 12 del 2005 riguardante il governo del territorio sia considerato che il precedente Piano Regolatore risulta superato dai tempi. La norma per i PGT prescrive che i 1457 comuni lombardi vi dovevano provvedere in quattro anni e ora dopo tre proroghe siamo gi a sette anni con un terzo dei comuni in regola coi tempi e la met di essi con lo strumento solo adottato, laltra met ancora al palo, numeri che di per s imporrebbero una revisione e semplificazione della stessa legge regionale cos complessa e dispersiva che non ha funzionato tempestivamente n per i piani comunali n per quelli provinciali. Per quanto riguarda Milano ora la nuova amministrazione uscita dalle recenti elezioni comunali deve assumere una decisione che riguarda il PGT adottato dal Consiglio comu-
www.arcipelagomilano.org denominati. Milano esclusa da questa limitazione perch ladozione intervenuta il 13.7.2010 rimane efficace. Premesso che inoltre sono sempre ammessi i progetti conformi ai due piani e che il PGT di fatto non interviene sul 38% della superficie di Milano, da quanto sopra esposto si evince che nessuna attivit edilizia rischia la paralisi n vi sono ripercussioni per lavoratori e imprese pi di quanto la congiuntura crei avendo la stessa legge regionale previsto una serie di deroghe che consentono ai comuni di proseguire nei programmi costruttivi pubblici e privati. Per la verit queste deroghe non erano presenti nel testo originale della legge regionale del 2005 ma sono state introdotte in seguito dalla Giunta Regionale proprio per aiutare Milano che era in ritardo con il PGT e doveva attrezzarsi per lExpo 2015: destino cinico e baro. La via dellautotutela, il ricorso degli ex consiglieri ora contro se stessi, si presenta dunque fattibile e razionale salvaguardando le legittime aspirazioni dei tanti cittadini e associazioni che hanno osservato il PGT e non hanno ottenuto una risposta puntuale e corretta. In questo contesto lamministrazione dovrebbe costituire un Nucleo di consulenza nominato dal Sindaco e/o dallAssessore competente per cooperare alla redazione del PGT. Ridiscutere le osservazioni al PGT respinto dagli elettori una strada percorribile e opportuna, semplice ed efficace per rivedere scelte improprie come il tunnel viabilistico, il riempimento spropositato degli ambiti da trasformare stralciando le aree inedificate, gli indici elevati di densit edilizia, la premialit, luso delle aree del Parco Sud, la perequazione iniqua, dando priorit viceversa a temi come: sviluppo sostenibile, edilizia sociale, potenziamento del trasporto pubblico, riordino della mobilit, ampliamento delle zone pedonali, risparmio energetico, tutela dei beni, servizi, verde e meno consumo di suolo, possibilmente con testi, normative e tavole del PGT pi semplici, snelli e comprensibili cui far seguire il nuovo Regolamento Edilizio promesso cinque anni fa e mai approvato.
nale il 14.7.2010 e approvato il 4.2.2011 e pi precisamente optare in ordine o meno alla sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia, BURL, che ne determinerebbe lentrata in vigore. La nuova maggioranza ha condotto nelle sedute consiliari e nella citt una opposizione ostile al PGT confezionato dalla precedente Giunta e quindi coerentemente vorrebbe modificare il PGT stesso prima della sua definitiva vigenza con il dovuto rispetto al mandato popolare ricevuto. Tra la spinta radicale tesa ad annullare tutti gli atti precedenti per ricominciare da capo e la propensione di coloro che invece vorrebbero concludere liter del PGT per introdurre varianti successive rischiando il determinarsi di titoli non retrocedibili, appare pi sensata e razionale lipotesi di ridiscutere le osservazioni che sono state contro dedotte con una procedura frettolosa assai discutibile e oggetto di ricorso presso il TAR, revocando la delibera di approvazione del 4.2 2011 e ridando al Consiglio comunale il diritto di esaminare nel merito i 4.765 contributi presentati dai cittadini e associazioni accettandoli o respingendoli in tutto o in parte, operazione facilitata dalla presenza di numerosi doppioni. La procedura legittima e anche piuttosto rapida consentendo di rimanere entro il termine del 31 dicembre 2012 fissato dalla legge regionale, anzi di anticiparlo notevolmente, n pu essere di ostacolo il pericolo di eventuali ricorsi che sempre facolt di chiunque poterli presentare. Insomma, con una scelta politicamente corretta, meglio qualche mese in pi di salvaguardia pur di approvare un PGT con maggiori benefici per i cittadini. Lobiezione pi insistente riguarda il temuto blocco dellattivit edilizia ma tutti sanno che il mercato attuale saturo e ci che gli immobiliaristi vogliono non tanto aprire cantieri quanto acquisire un titolo, un bonus da spendere quando il mercato sar pi conveniente; pi che di un pericolo, c il sapore di un ripetitivo ricatto, che le note seguenti smentiscono e spiegano: LR 12/05, art. 25.1: Gli strumenti urbanistici comunali vigenti conservano efficacia fino allapprovazione
del PGT e comunque non oltre la data del 31 dicembre 2012. Con la riapprovazione e la ridiscussione delle osservazioni Milano pertanto fino a tale data non corre il rischio di rimanere senza strumenti urbanistici. Art. 25.1: I Comuni fino alla data del 31.12.2012 possono procedere allapprovazione: a) di atti di programmazione negoziata (accordi di programma), b) di progetti anche in variante riguardanti impianti e insediamenti produttivi, c) di varianti e di piani attuativi in variante rientranti nei casi soggetti a procedura semplificata (artt. 2 e 3 della LR 23/97), d) di progetti per la realizzazione di opere pubbliche. Sono una vasta gamma di interventi non soggetti ad alcuna restrizione. Art. 25.6: Sono fatti salvi e possono essere rilasciati i titoli abilitativi alledificazione (permessi di costruire o DIA) in esecuzione di piani attuativi o atti di programmazione negoziata cui si riferiscono. Tutti i piani gi approvati possono convertirsi in progetti assentibili secondo le norme precedenti. Art. 25, 8 bis: Nei comuni interessati dalle opere per lExpo 2015 i piani attuativi, conformi (e quindi non in variante) allo strumento urbanistico comunale vigente possono (e non devono) essere adottati e approvati dalla Giunta comunale. Milano pertanto pu, se lo ritiene, giovarsi di corsie di approvazione di piani (ripetasi, non in variante) con tempi ridotti. Art 25, 8 sexies: Sino alla approvazione del PGT i comuni possono realizzare interventi di edilizia residenziale pubblica anche in deroga alle previsioni del PRG vigente. E escluso quindi ogni blocco per ci che riguarda ledilizia sociale. Art. 26, 3 ter: E sempre ammessa la realizzazione di opere di interesse pubblico, di carattere sanitario, socio-sanitario, assistenziale o sociale. E sempre ammessa altres lapprovazione di accordi di programma e dei programmi integrati di intervento. Si conferma lammissibilit senza limiti di piani e progetti di rilevante interesse. Art. 26, 3 quater: I comuni che alla data del 30 settembre 2011 non hanno adottato il PGT non possono dar corso allapprovazione di piani attuativi del vigente PRG comunque
www.arcipelagomilano.org
Propongo due quesiti alla nuova giunta: 1) sfrutter le opportunit operative del crowdsourcing, mirabilmente usate nella fase di contatto con i potenziali elettori. In termini pi semplici: smartphone, tablet e computer saranno gli strumenti strategici di un rapporto interattivo eletti - cittadini?; 2) quali saranno le forze guida della giunta, intesa come rete capace di relazionarsi in tempo reale oltre che con il Sindaco (si spera), con gli apparati comunali, i portatori di interesse, le reti globali? Una giunta in crowdsourcing? La disponibilit dei nuovi supporti tecnologici richiama alcune questioni importanti per il funzionamento della metropoli: la saturazione e lobsolescenza tecnologica di un sistema di rete progettato a partire dalla fine degli anni 80, lindifferenza della pubblica amministrazione nello sperimentare i nuovi modelli organizzativi possibili con le nuove tecnologie telematiche, lassenza di politiche di divulgazione, tese a elevare il sapere dei cittadini. Sostanzialmente, gli amministratori e le giunte, che avrebbero dovuto gestire la metropoli telematica, non ne hanno colto la funzione strategica per la crescita della civitas, oltre che delleconomia, considerandola un semplice aggeggio di Fastweb. Il danno sociale che ne derivato rilevante, perch non si sviluppato armonicamente il percorso che oggi ci troverebbe nella posizione di smart city, una citt in grado di dialogare ad alta capacit con chiunque in ogni momento. La realizzazione della smart city indispensabile per la gestione della citt come forum civico, dove i contributi dei cittadini sono parte integrante di un sistema nel quale gli amministratori pubblici hanno contemporaneamente il ruolo di forza guida e di riflessione creativa, alla luce del sistema di preferenze dei cittadini.
Quali forze guida? Lallenatore Fulvio Bernardini, probabilmente il pi colto nella storia del nostro calcio, sosteneva che la forza di una squadra determinata da tre elementi: il portiere, un mediano, il centrattacco. Leggo in questa chiave la Giunta Pisapia, con in porta lAssessore allUrbanistica, impegnata a sventare gli attacchi di un settore ad alta illegalit, a centro campo lAssessore al Bilancio, impegnato a produrre una riflessione sulla ricchezza della metropoli, allattacco Piero Bassetti con limportante delega alla internazionalizzazione. LUrbanistica assillata dal PGT, limpegno dovrebbe essere il passaggio da unurbanistica fondiaria a una visione di metropoli creativa e condivisa, altamente coinvolgente per i cittadini grazie ad alcune campagne, ad esempio: Campagna 1 la legalit fa pi ricca la citt. Nella gran cassa sulle volumetrie passato quasi sotto silenzio il procedimento di infrazione aperto dallUE per la non applicazione della Direttiva 2002/91 sul consumo energetico degli edifici. Essa coinvolge lintera filiere delledilizia: dallUniversit (per i metodi di analisi proposti), alla regione (per la qualit delle normative), fino agli imprenditori che offrono un prodotto scadente e fuori norma. Una campagna per lapplicazione della nuova direttiva emissioni quasi 0 oltre a trovare il consenso dei cittadini, ci consegnerebbe una citt pi vivibile e contribuirebbe all ammodernamento del settore delle costruzioni. Campagna 2 - allineiamoci allEuropa. Attualmente lazione dellUE concentrata sulla riqualificazione urbana allinterno del programma Europa 2020 la cui missione una citt smart, sostenibile e inclusiva. La citt smart (di cui abbiamo parlato al punto precedente) strumento della sostenibilit in quanto, grazie
alla dematerializzazione, contribuisce alla riduzione dei consumi di risorse. Per riqualificazione urbana si intende quindi un processo antitetico a quello disegnato dal PGT: non consumo di materia in termini di metri cubi, ma dematerializzazione. Le nuove tecnologie di riqualificazione inoltre sono funzionali al raggiungimento dellobiettivo dellinclusione, grazie al fatto che generano occupazione. Anche il Bilancio chiamato a rinnovare i suoi criteri, in quanto deve rispondere, oltre che dellequilibrio delle risorse monetarie e finanziarie anche dellequilibrio delle risorse naturali e umane. E auspicabile che Milano si risvegli dal suo torpore contabile e avvii una rendicontazione integrata basata anche sul monitoraggio della velocit con cui la pubblica amministrazione aumenta la sua produttivit e la citt riduce il consumo di risorse naturali, ossia misuri il progresso della metropoli verso la sua modernizzazione sostenibile. E linternazionalizzazione? Per esportare occorre avere modelli competitivi. Quindi abbandonando le pessime archistarlet, che ci consegnano le caricature di modelli urbani per lo pi anglosassoni, approfittando della presenza di Milano nella rete C40, il cui obiettivo definire il modello di una metropoli sensibile ai cambiamenti climatici e coerente con la strategia di Europa 2020, potremmo sperimentare nuovi livelli di urbanit, creando nuova occupazione nella direzione del green new deal. Con questi prototipi potremmo avviarci lungo la nuova via della seta, un mito/realt che occorre coltivare, dando il nostro contributo alla realizzazione della nuova metropoli euro-asiatica.
www.arcipelagomilano.org
to in questi anni di laboriosi accordi fra settore pubblico e Terzo Settore, dimostrano che si pu fare e che, se ci fosse la volont, si potrebbe fare in tempi brevi e in misura pi ampia. Si pensi allo stato di abbandono dello storico quartiere di via Solari 40, realizzato nel 1905 dalla Societ Umanitaria, un esempio meraviglioso di abitazione sociale dotata di servizi, dove quasi la met dei 215 alloggi sono vuoti o occupati abusivamente e dove giace inutilizzato dal 2007 un finanziamento (decreto Martinat) per la sua ristrutturazione. Uno spreco non pi tollerabile, e ve ne sono molti altri. Molto pi grandi sono i numeri dello sfitto privato. Si tratta di alcune decine di migliaia di case che attendono solo un aiuto allincontro fra domanda e offerta per essere almeno in parte rimessi in circolo. LAgenzia per la casa prevista dal programma elettorale del nuovo sindaco (e gi in passato pi volte annunciata dallassessorato alla casa), pu e deve ora partire immediatamente, sullesempio di esperienze virtuose come quella torinese, ma con obiettivi che oggi mi paiono possibili nel nuovo clima quantitativamente molto pi ambiziosi. In qualche modo attribuibili al campo del recupero sono infine anche quelle operazioni, di nuova costruzione su aree a standard e che derivano dai tre bandi comunali Abitare a Milano e da quello di Fonda-
zione Housing Sociale. Gli alloggi di Abitare a Milano 1 sono gli unici gi costruiti ma solo uno dei quattro interventi gi utilizzato. Cosa si aspetta ad assegnarli? Per AaM 2, vi sono i progetti definitivi approvati ma da troppo tempo si esita a fare le gare dappalto. Di AaM 3 (pi noto come 8 aree), a tre anni dallaggiudicazione di 6 delle 8 aree, solo parte delle convenzioni sono firmate. Lo stesso vale per le tre aree di FHS. Al completamento di questo pacchetto, per un totale di circa 2000 alloggi in affitto, pu e deve essere impressa una decisa accelerazione con lobiettivo, possibile, di completare le assegnazioni entro tre anni, anticipando naturalmente lutilizzo degli interventi che via via vengono ultimati. C poi da rimettere a bando le 2 aree (delle 8) andate deserte (Ponte Lambro e Tre Castelli) e da rimodulare la nona (De Finetti), finanziata dal medesimo Accordo Quadro di Regione Lombardia per alloggi di sociale e moderato e mai messa a bando per indisponibilit dellarea stessa. Altri 1.000 alloggi in affitto. Agendo sullinsieme di queste modalit di intervento realisticamente possibile programmare nella citt un incremento dellofferta abitativa sociale di alcune migliaia (fra 5 e 10.000 alloggi, direi) entro la fine del mandato della nuova giunta: ancora insufficienti a coprire lintera do-
manda, ma segno di una vera inversione di rotta rispetto al passato, e che comunque rappresentano una risposta significativa, capace di incidere sul mercato e di avviare una mobilit virtuosa nei (e fra) i comparti dellaffitto (pubblico, privatosociale e privato). In tutte queste iniziative va valorizzato il ruolo che il privato sociale, embrione di un Terzo settore abitativo, pur operando in un contesto poco amichevole, ha mostrato di saper svolgere assicurando un buon risultato, sia dal punto di vista della qualit urbana che da quello dellintegrazione e accompagnamento sociale. Inoltre, necessario recuperare unit e coerenza nella azione amministrativa, superando la mancanza di comunicazione che ha caratterizzato i rapporti fra gli Assessorati alla Casa e allUrbanistica nella precedente giunta e che ha ancor pi ridotto lefficacia delle deboli politiche abitative sviluppate. Da ultimo, non si pu tacere che la dimensione comunale appare del tutto inadeguata a governare tanto le politiche territoriali quanto la programmazione dellofferta abitativa ma di questo ben consapevole la nuova giunta che infatti intende rivedere il Pgt a partire da una visione metropolitana. Allinterno di questa quindi andranno inserite anche le linee di intervento per la casa a Milano che ho cercato di indicare.
www.arcipelagomilano.org
raggiare la diffusione del ciclo a batteria molto usata in Romagna, terra delle "due ruote"? Non inquina e funziona sia come bici che come motorino. Abbinato a nuove piste ciclabili potrebbe essere unaltra scelta. Avevo sentito parlare nella precedente Amministrazione di Circle Line (e su questo argomento anche il
centro sinistra era daccordo). Sfrutterebbe lutilizzo delle rotaie gi esistenti e potrebbe con costi limitati circondare lintera citt. Il ferro certamente una alternativa alle ruote, non inquinante (sempre che vi siano appositi accorgimenti che tutelino dal rumore i cittadini che vivono a pochi passi dalla strada ferrata) ed un mezzo alternativo alle
auto e ai mezzi pubblici non ancora ecologici. Infine sono dellavviso che si potrebbe iniziare a vietare laccesso al centro storico a qualsiasi categoria di auto (tolte ovviamente rare eccezioni) visto che lo stesso raggiungibile senza problemi con i mezzi pubblici.
www.arcipelagomilano.org
tranquillo e accogliente, se non fosse lasciato, e dimenticato, nel deplorevole stato in cui oggi si trova. La piazza non vanta insigni monumenti di architettura; non possiede opere di scultura rinomate; non abbellita da fontane o da oggetti decorativi di qualit; non fiancheggiata da case di valore storico o artistico. E allora, ci si chiede, che cosa possiede di cos accattivante questa apparentemente banale piazza cittadina? Possiede la felice forma di un quadrato quasi perfetto; il giusto rapporto planivolumetrico tra area libera e altezza delle case; la dimensione perfettamente equilibrata della sua superficie, non troppo ristretta n troppo estesa; la posizione centrale e baricentrica in mezzo a una rete di strade anguste e tortuose, dalle quali fa piacere sboccare nello spazio aperto e luminoso della piazza. Priva di negozi, di bar, di ristoranti, la piazza non sar mai un luogo rumoroso e affollato; sar invece un punto di ritrovo e di incontro, pacifico e riposante; un rifugio appartato e silenzioso, posto a poca distanza dalla frequentatissima via Torino; e offerto in alternativa a quella animata arteria cittadina. La piazza possiede tutte le premesse per diventare un punto di ritrovo per bambini; per madri con neonati in carrozzella; per persone anziane; un centro pacifico e distensivo, posto al servizio dellintero quartiere, oggi tristemente privo di verde e di spazi ricreativi. Piazza Mentana ha gi la fortuna di possedere alberi dalto fusto distribuiti su met della sua superficie; sarebbe sufficiente piantarne altrettanti nellaltra met, e si otterrebbe un giardino di dimensioni discrete, una presenza di verde sufficientemente estesa. Quale ostacolo impedisce di trasformare la piazza in un luogo ricco di vegetazione, di frescura, di silenzio? Lo impedisce linvasore pestifero che ammorba lintera citt di Milano: lautomobile. Le due strade tangenti alla piazza sono percorse
da un passaggio costante di veicoli veloci, per colpa dei quali reso difficoltoso laccesso allo spazio libero centrale; e lo spazio libero centrale occupato da una distesa ininterrotta di auto in sosta, per colpa delle quali non rimane pi libera nemmeno una zona a disposizione dei pedoni. Lautomobile o passa sfrecciando lungo il perimetro della piazza, o si ferma in sosta invadendone il centro e impedendone laccesso agli abitanti dei dintorni. A nessuno venuto in mente di trasformare la piazza in una zona pedonale, e di vietarla al transito di tutti i mezzi meccanici, fatta eccezione per quelli dei residenti? Estendendo le medesime osservazioni alla intera citt di Milano si pu essere certi che un insieme di piccoli interventi migliorativi, simili a quello auspicato per piazza Mentana, e distribuiti in luoghi a volte poco conosciuti, ma numerosi nel centro storico, sarebbero sufficienti ad allietare la vita degli abitanti, a dare uno sfogo ai bambini, a offrire un ristoro per i vecchi. Non si richiedono grandi opere; n interventi costosi; n sconvolgenti cantieri di lunga durata e di fastidioso ingombro allinterno di spazi pubblici; si richiede soltanto un maggiore impegno, ma soprattutto ed ci che manca ai nostri amministratori un poco di fantasia. Si parla spesso di arredo urbano. In passato ne abbiamo visti esempi di gusto orripilante, e molti ne vediamo ancora adesso: panchine in masselli di pietra gelida e respingente; paracarri in cemento, a forma di gigantesco ditale; paracarri in ghisa fusa, a forma di elmo antico; vasi di cotto con aureola di granito; vasi di granito con inserti di cotto; lampioni di varie fogge, tutte dissimili tra loro. La nostra epoca, la nostra citt, la nostra gente, ha perduto il senso del decoro civico, della dignit pubblica, della armonia cittadina. Eppure in passato non era cos, n in Italia n allestero. I chioschi allaperto erano piccoli costruzioni di grande
eleganza; le stazioni delle prime metropolitane sorprendenti esempi di architettura; le fontane gradevoli complessi scultorei. Esisteva negli Amministratori e di riflesso era diffuso nella popolazione un sincero desiderio di circondarsi di oggetti gradevoli; di offrire alla vista dei passanti opere dignitose; di abbellire la citt ricorrendo ad interventi pubblici, eseguiti con perizia e con cura. Una fontana del XVIII secolo, in una citt esotica come Istanbul, era un pezzo di qualit architettonica: progettato, pensato, eseguito con abilit e con passione. Era unopera voluta dalla autorit del sultano, ma fatta per il benessere della popolazione. E sorprendente (e deludente) constatare che in un regime assoluto e dispotico, come quello dellantico Islam, si prestava maggiore attenzione al bene dei sudditi, di quanto non si faccia oggi, nei confronti dei cittadini, in un regime democratico e libero. Nel centro di piazza Mentana si erge il cippo che ricorda leroica battaglia a cui dedicata la piazza: un monumento serio, civile, apprezzabile. Peccato che, poco distante, ai margini della piazza, sia collocata una goffa baracca in lamiera, usata come spaccio di bibite e ricoperta di logore tele: una intrusione sciatta, incivile, riprovevole. La citt si riempie di miserevoli paccottiglie. Nessuno protesta? Piazza Mentana, liberata dalle auto e ripulita dalla baracca-bar, sarebbe un luogo invidiabile. Nessuno lo desidera? Esiste una commissione edilizia che oggi estende le sue competenze anche al paesaggio, e quindi al paesaggio urbano. Esiste un ufficio comunale che rilascia autorizzazioni edilizie anche per opere minori. Esiste una opinione pubblica capace di farsi sentire attraverso molteplici canali di comunicazione. Tutti tacciono? Si tentati di ripetere la recente esortazione lanciata da Stephan Hesse: indignatevi!
www.arcipelagomilano.org
agli enti locali), i cittadini che li pagano desiderano avere la percezione concreta della utilit di questo loro sacrificio. I sistemi di contabilit pubblica non sono di grande aiuto, poich spesso sono incomprensibili non solo ai cittadini comuni e agli esperti di contabilit familiare, del negozio, dellimpresa, ma in molti casi anche a coloro che dovrebbero conoscerli professionalmente. Senza entrare in aspetti tecnici, si pu dire che le previsioni di entrata e di uscita sono spesso molto incerte e si prestano a interventi che consentono di far apparire una situazione migliore di quella reale. Anche la rendicontazione, che in termini letterali significa rendere trasparenti i conti per la comunit, spesso influenzata da quelle che gli esperti definiscono pomposamente manovre o politiche dei consuntivi, il cui scopo il pi delle volte quello di rimandare al futuro la reale resa dei conti. Per aiutare e stimolare la Giunta Pisapia e il suo assessore al Bilancio a utilizzare bene lapertura di credito data dai cittadini con il loro voto, si possono suggerire alcune semplici regole. Innanzitutto dare al bilancio preventivo e al conto consuntivo una struttura secondo la quale le spese sono organizzate per programmi e progetti di intervento e non per fattori produttivi come avviene tradizionalmente (spese per il personale, per acquisto di beni e servizi, per contributi e trasferimenti alle famiglie, alle imprese, etc.). In questo modo sar possibile collegare alla spesa migliaia o milioni di euro al numero di chilometri di marciapiedi rimessi in sesto, al numero
di famiglie in difficolt assistite, al numero di adulti che frequentano scuole comunali di diverso tipo, al numero di artigiani a cui sono stati attribuiti sostegni finanziari per il recupero di aree degradate, al numero di anziani cui stato garantito il servizio di assistenza domiciliare, al numero di immigrati cui stato possibile garantire una dimora stabile, etc. Lex Sindaco Moratti potrebbe dire che su questa linea si era mossa anche la precedente Giunta, ma come la quasi totalit dei sindaci, dei presidenti delle Provincie e dei Governatori delle Regioni, che pure hanno predisposto i cosiddetti Bilanci Sociali, di Missione, di Fine Mandato, non potr dire di aver compiuto un secondo passo nella linea della trasparenza per chi paga i tributi: quello della misurazione dellefficacia della spesa. Molti enti pubblici sottoposti ai vincoli di bilancio, o avendo la finalit di accrescere il proprio consenso di breve periodo attraverso una spesa diffusa, si preoccupano di mantenere basso linvestimento nella costruzione di scuole, asili, impianti semaforici, manto stradale, etc., dimenticando il principio di sana gestione familiare e dimpresa secondo cui non sempre chi meno spende, meglio spende. Ad esempio chi acquista unautomobile a basso prezzo, ma poi deve sostenere elevate spese per riparazioni, non ha speso meglio di chi acquista unauto che ha un prezzo iniziale di 1000/2000 euro superiore, che consente un minore consumo di carburante e che in un arco temporale di 5 anni richiede
costi di manutenzione pi bassi. Un Comune che costruisce asili con prefabbricati di bassa qualit per risparmiare, rischia di dover sostenere elevati costi per la manutenzione, oltre al fatto che eventuali danni, derivanti da nevicate o altri eventi, potrebbero causare la sospensione del servizio con disagi e malumori dei genitori. Impianti semaforici di basso costo e discutibile qualit, preferiti a impianti pi resistenti alle intemperie con prezzi un po pi alti, potrebbero causare gravi disagi alla popolazione nonch un numero pi elevato di incidenti. Impianti sportivi plurifunzionali (comprensivi di piscina, pista di atletica, campi da tennis, palestre) costruiti sempre con la logica del risparmio di breve periodo, potrebbero comportare costi di gestione o di vigilanza pi elevati di altri impianti costruiti con concezioni pi moderne. Si potrebbero fare numerosi esempi ma sufficienti rivolgere al nuovo Assessore al Bilancio un caldo invito a non aver paura della trasparenza e a rinunciare al consenso di breve periodo per guardare pi avanti e spendere meglio i soldi dei milanesi. sufficiente mettere allopera gli uffici e, eventualmente, utilizzare anche studenti in stage o gruppi di lavoro promossi dalle circoscrizioni, dando loro chiare direttive accompagnate dal coraggio di chi vuol fare politica al servizio della comunit. Docente di Economia e Management delle Amministrazioni Pubbliche, Universit Commerciale L. Bocconi
www.arcipelagomilano.org
za preferenze? E cosa dire poi della nomina del coordinatore cittadino, a sua volta pre-scelto (cio scelto prima nelle segrete stanze) senza alcuna autentica forma di coinvolgimento di iscritti ed elettori? Tutto questo, sia chiaro, senza offesa personale alle persone, siano Cornelli, Laforgia e altri. E cosa dire infine della vita asfittica di tanti Circoli? Vuol dire che il PD non ha meriti nel recente passato, o che non ha chance nel prossimo futuro? No, ma meriti e chance saranno tanto pi certi e solidi se il Partito Democratico sapr mettersi in sintonia con il cambiamento, svolgendo da bravo al suo interno il compito che lelettorato gli ha assegnato. Perch anche stavolta il popolo si rimesso in moto, riappropriandosi della sua qualit sovrana, anzi ricordando a se stesso e a chi lo rappresenta che egli il sovrano: non una qualit pi o meno accessoria, ma una identit inalienabile, indisponibile. La Costituzione afferma gi allart. 1 che La sovranit appartiene al popolo escludendo qualsiasi altro potere concorrente, terreno o celeste, interno o internazionale, aggiungendo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. La tensione tra democrazia diretta e democrazia rappresentativa viene introdotta, privilegiando senza dubbio la forma parlamentare e indiretta, ma senza escludere spazi di democrazia diretta. Qui il referendum abrogativo norma di salvaguardia quando il sistema viene spinto ai limiti della rottura per il dissidio tra volont dei rappresentati e dei rappresentanti, lasciando a questi ultimi la parola definitiva. Parola certamente spesa in
questa occasione, ma saremmo ciechi e sordi se non vedessimo che lansia crescente di partecipazione diretta non pu essere costretta nella camicia di forza dello strumento referendario abrogativo. Questa visione appare sempre pi inadeguata se si pensa che la forma mediatrice che necessariamente presuppone e attiva, insomma la forma partito, appare sempre meno idonea a rispondere a due fenomeni chiave del nostro tempo: lesplodere multiforme delle soggettivit sociali e la crescita culturale diffusa. Bisogna cominciare a pensare il nuovo, a diverse forme di partecipazione e decisione che affianchino, modifichino e integrino il tradizionale ruolo dei partiti. Crisi della democrazia indiretta quindi come crisi di crescita e non come emergenza da riassorbire quanto prima. Allora la forma partito non ha pi futuro? In assoluto non sembra n possibile n corretto, ma neppure si pu far finta di non vedere il profondo cambiamento e il radicale desiderio. Ci si aspetta una pi acuta comprensione dei bisogni e una pi decisa capacit di innovazione. Si pensi in positivo alle primarie, la maggior innovazione prodotta a sinistra negli ultimi ventanni. E si pensi invece a come il processo di selezione dei gruppi dirigenti del PD (non parliamo degli altri, per carit) sia tuttora sottoposto al prevalente criterio della cooptazione, della promozione per avvenuta omologazione. Qualcuno potr dire che non vero, che non c partito anarchico e quindi iperdemocratico come il PD, confondendo ad arte il rissoso carattere politico di un organismo semifeudale, fondato su baroni, valvassori e valvassini, con un
processo aperto di discussione e di selezione del gruppo dirigente determinato, a tutti i livelli, non dalle appartenenze ma dalla autorevolezza, dal consenso espresso dalla base, e dalla effettiva capacit di rappresentanza. A Milano si sente parlare ora di cambiamenti organizzativi ad horas per meglio rispondere alla nuova situazione: come mettervi mano? I cooptati di vecchia generazione procederanno a cooptarne di nuovi, pi giovani certo, ma di nuovo e ancor pi gravemente disattendendo la sostanza del mandato politico popolare? Vogliamo vedere se ci sar il coraggio. E il grande tema del completamento dellinnovazione politica del Partito Democratico, che tocca tutti e che i dirigenti, specie quelli milanesi, farebbero bene a non sottovalutare, considerandosi magari legittimati proprio dal voto a non occuparsene. Quale occasione migliore del successo per mettervi mano? In realt, londa partecipativa mette in discussione anche loro, e anzi, se vi un compito alto che il Partito Democratico deve assumere con decisione su di s, proprio questo, avendo ben chiaro che lintensificazione del carattere democratico e aperto della propria vita interna non solo condizione per la propria sopravvivenza, ma anche della capacit di favorire il processo civile del nostro paese: dal 13 giugno 2011 il popolo un po pi sovrano, non respingiamolo indietro e troviamo i modi con cui renderlo sempre pi il Sovrano, nel PD e nella societ. Delle forme di innovazione del processo di partecipazione pubblico parleremo poi unaltra volta.
RUBRICHE MUSICA questa rubrica curata da Palo Viola rubriche@arcipelagomilano.org Orchestra e coro Carisch
10
www.arcipelagomilano.org Un anno fa in questa pagina salutavamo con emozione ed entusiasmo la nascita dellorchestra amatoriale Carisch, creata sotto gli auspici e con la sponsorizzazione della gloriosa casa di edizioni musicali per iniziativa dei suoi dirigenti che la stanno riconducendo alla originale vocazione classica dopo un lungo periodo di digressione nella musica leggera. Laltra sera, marted 21, nel giorno anniversario di quellevento, e nello stesso incantevole giardino della villa reale di via Palestro, lorchestra e il coro Carisch rispettivamente diretti da Alessandro Cadario e da Nicola Kitharatzis, hanno eseguito il loro primo concerto vero e proprio non pi prova aperta come fu umilmente denominata la prima uscita pubblica - e cio con un programma di tutto rispetto che prevedeva diverse e ben articolate composizioni per diversi organici. Dopo lintroduzione con un estratto dalla nota e bella Serenata per dodici strumenti a fiato e contrabbasso, K. 361 di Mozart, detta anche Gran Partita - ridotta e trascritta per un ensemble leggermente diverso dal clarinettista e direttore di banda Filippo Bassi, che ci parsa a dire il vero un po troppo bandistica - la serata entrata nel vivo con lottimo coro che, accompagnato dal pianoforte a quattro mani, ha eseguito i Liebeslieder Walzer opera 52 di Brahms scritti per questo singolare organico e proprio per questo motivo raramente eseguiti. Sono diciotto canzoni damore in forma di valzer - scritte tutte fra il 1868 e il 1869 nel ritiro estivo di Lichtental, alle porte di Baden Baden, ispirate con ogni evidenza al modello schubertiano del Lied - tanto amate dal suo autore e dal pubblico che cinque anni dopo, a Zurigo, Brahms ne scrisse altre quindici per lo stesso organico e su testi dello stesso autore (quel Georg Fiedrich Daumer che ne raccolse un gran numero - tutte ispirate a leggende e tradizioni popolari dei paesi dellEuropa orientale - nel suo famoso Polydore, una sorta di serbatoio letterario molto saccheggiato dai musicisti romantici tedeschi e mitteleuropei della seconda met dellottocento). Al pianoforte sedevano le due sorelle Badalini, Francesca e Federica, che si sono prima scaldate con la famosa e smagliante Danza Ungherese n. 2 dello stesso Brahms mostrando subito grande talento ed ottima preparazione, mentre le parti solistiche erano affidate alle voci solide e ben strutturate di Donatella Colletti, Eleonora Minacapelli, Diego Cachon e Franco Lupo. Prima di restituire il podio al Cadario, Kitharatzis ha magnificamente diretto il coro in altri quattro splendidi Lieder di Brahms, questa volta a cappella (senza accompagnamento strumentale); poi le voci e il pianoforte hanno taciuto per dare spazio allOrchestra che ha eseguito la Prima Sinfonia di Beethoven. Come si vede il programma era decisamente impegnativo, tanto pi per una orchestra e un coro amatoriali, composti cio da impiegati, artigiani, professionisti, qualche operaio e qualche pensionato (di et varia, dai sedici ai settantadue anni!) che suonano un strumento o cantano nel coro per puro diletto e passione senza aver maturato, od avendo abbandonato per strada, una vera professionalit da musicisti. Molto interessante stato lalternarsi sul podio del giovane compositore e direttore dorchestra Cadario, che si cimentato in Mozart e in Beethoven, con lormai noto ed apprezzato maestro Kitharatzis - dal nome greco ma nato e cresciuto a Milano (dove ha studiato liuto rinascimentale e direzione di coro suonando per sempre con grande passione il violoncello!) che ha invece diretto il programma brahmsiano. E difficile esprimere opinioni rigorose dinanzi a manifestazioni di tanta generosit da parte di persone piene di buona volont di cui si sente in modo palpabile il grande impegno e la grande dedizione; possiamo per osservare che, se ben pi difficile dirigere un orchestra amatoriale che non unorchestra di professionisti, forse bisognerebbe affidare questo compito a direttori di una certa esperienza (mentre al contrario, essendo il coro spesso e tradizionalmente amatoriale, normale che il suo direttore debba prendere e condurre per mano i cantanti anche quando non brillino in preparazione e professionalit, e non era questo il caso). In conclusione il concerto stato di ottimo livello e di grande godibilit sopratutto nella sua parte centrale, incentrata su Brahms, grazie sia alle voci del coro che alle brave Badalini, mentre ha mostrato un certo affanno in Beethoven e ancor pi in Mozart dove la compagine dei fiati (son sempre quelle le note dolenti) ha faticato a trovare il passo giusto e soprattutto il giusto colore del suono. Ma guai a farsi scoraggiare; hanno gi fatto tanto, con risultati assolutamente sorprendenti in relazione ai mezzi e alle circostanze, e sono un magnifico esempio di cultura diffusa, che va seguito da un pubblico affettuoso e solidale - come quello dellaltra sera, che ha invaso i giardini reali - perch una di quelle cose che rendono la citt pi umana e vivibile (non a caso il concerto stato ripetuto tre giorni dopo, con un successo straordinario, nel Carcere di Bollate!). Se poi vi abbiamo convinto, prendete nota che il 7 ottobre prossimo lOrchestra Carisch, con il grande Enrico Dindo direttore e solista, suoner nella Basilica di San Marco musiche di Bach, Haydn e Vivaldi.
ARTE questa rubrica a cura di Virginia Colombo rubriche@arcipelagomilano.org AllHangar Bicocca si gioca a ping pong
La nuova mostra allHangarBicocca dedicata allartista tailandese Surasi Kusolwong, che realizza una insolita installazione site specific nello shed, la parte iniziale del grande spazio dellHangar. Nelle navate grandi possibile ancora vedere, per le ultime settimane, la mostra del progetto Terre Vulnerabili. Linstallazione prevede cinque tavoli da ping-pong, che i visitatori potranno davvero utilizzare per giocare. Sopra ogni tavolo sono posizionati diversi tipi di oggetti e materiali dedicati a vari aspetti del lavoro di Kusolwong: oggetti di uso quotidiano, semplici, domestici e a volte kitsch come animali in gesso coperti da pezzi di conchiglie, o animali intagliati in legno o ancora oggetti tipici di diverse culture collezionati durante i suoi viaggi o fatti dallartista. Nellinstallazione sono presenti anche materiali e oggetti che rimandano al mondo dellarte povera: spec11
www.arcipelagomilano.org chi e forme ritagliate collegate ai simboli e ai manoscritti di Alighiero Boetti. Lo scopo del gioco semplice: il progetto una sorta di specchio che proietta i visitatori dentro quella complessa e a volte contraddittoria rete di comunicazione che avvolge la societ contemporanea: un dialogo non stop fatto di domande e risposte. Nellinstallazione trovano posto per anche altre forme darte: una scultura a forma di cubo collegata a una macchina del fumo; una sculturavulcano fatta da una montagna di sale con al centro una lampada; un gruppo di sculture-tenda fatte di marmo, ferro, legno e specchio; una scultura fatta di tutte le pagine del libro Living in the End Times di Slavoj Zizek; una scultura morbida fatta di spugne con un cartello dalla scritta Prenditi del tempo per sederti e pensare; e una serie di lampade pendenti realizzate da Kusolwong. Un lavoro giocoso e di grande impatto visivo, ma che riflette, e fa riflettere, sui temi della comunicazione e delle relazioni. Ping-Pong, Panda, Povera, PopPunk, Planet, Politics and P-ArtSurasi Kusolwong HangarBicocca. Fino al 15 settembre Orario: 11.0019.00, giov dalle 14.30 fino alle 22.00, lun chiuso Ingresso: intero 8 euro, ridotto 6 euro
www.arcipelagomilano.org
nimale, un lavoro eseguito con il sostegno del Wwf stesso. Quattrocento di questi piccioni andranno poi alla mia retrospettiva al Guggenheim di New York che aprir il 4 novembre. Confermo che quello sar il mio ultimo impegno prima di lasciare il mondo dellarte. Cos si giustifica Cattelan, sostenendo ancora una volta che il suo ritiro dal mondo dellarte davvero imminente. Verit o strategia? Sarebbe in ogni caso un ritiro parziale, perch lobiettivo di Cattelan occuparsi sempre di arte, ma in modo collate-
rale, attraverso la sua nuova rivista Toilet Paper. Come annunciato mi ritiro a occuparmi della mia rivista Toilet Paper, anzi ne far anche altre. Per lappunto. Questa nuova impresa editoriale, diretta e curata insieme allamico e fotografo Pierpaolo Ferrari, presentato nello spazio milanese Le Dictateur, una rivista fotografica, una sorta di moderno giornale dada-surrealista (abbondano occhi, nasi e dita mozzate), dedicata solo alle immagini, niente spiegazioni, che accosta fotografie diverse e un tantino scioc-
canti, per permettere allo spettatore pindarici voli interpretativi e suggestivi. Limportante, suggeriscono gli autori, la sequenza con cui le foto sono proposte. Insomma il solito, irriverente e autoreferenziale Cattelan. 54. Esposizione Internazionale darte Biennale di Venezia, Giardini e Arsenale dal 4 giugno al 27 novembre, Orari: 10 18 chiuso il luned. Costi: 6 per ciascuna sede, 10 per entrambe le sedi
13
www.arcipelagomilano.org
Roberto Longhi, che dedic anche un saggio per ricostruire le vicende del misterioso pittore. Un artista fino a poco tempo fa anonimo, conosciuto appunto come Maestro di Pratovecchio, ma a cui recentemente si potuto dare un nome: Giovanni di Francesco del Cervelliera. Non un illustre sconosciuto per, ma un collaboratore artistico di Filippo Lippi, tra gli anni 1440-1442. E che sia proprio di quegli anni evidente guardando il suo disegno, attento al rigore prospettico tipico fiorentino, ma anche interessato ai colori luminosi e cangianti che compaiono nelle vesti della Madonna. Riprendendo in questo sia il pi noto Filippo Lippi, con i
suoi personaggi inquieti, che i colori di Domenico Veneziano. La somiglianza con lo sfondo damascato della sua Madonna Berenson davvero notevole. Gli stessi espedienti e artifici formali che hanno ispirato anche altri artisti, presenti nella raccolta della Pinacoteca: Giovanni Boccati, Giovanni Angelo di Antonio, Fra Carnevale e naturalmente Piero della Francesca, allievo di Domenico Veneziano. Prima di essere esposta la tavola ha subito anche un restauro conservativo, ma che non ha alterato i tratti e la storia del dipinto, fattore importante per ricostruirne le vicende e non cancellare quelli che sono i segni del tempo della storia dellarte.
Ecco dunque che la piccola tavola potr essere unutile scusa per rivedere la Pinacoteca, integrando anche questo dipinto nel percorso storico e cronologico che la Pinacoteca propone.
Brera mai vista. La Madonna con il Bambino del Maestro di Pratovecchio - Pinacoteca di Brera, sala XXXI, fino all11 settembre - Orari: 8.30 -19.15 da marted a domenica - Costo: intero euro 9, ridotto euro 6.50.
14
www.arcipelagomilano.org
Orario: tutti i giorni dalle 11.00 alle 19.00, gioved dalle 14.30 fino alle
Fuori! Arte e spazio urbano 19681976 - Museo del Novecento - fino al 4 settembre. Lun 14.30-19.30; mar, mer, ven e dom 9.30-19.30; giov e sab 9.30-22.30 Biglietto intero 5 euro, ridotto 3 euro.
15
www.arcipelagomilano.org intitolate Notte in mutazione, ricordano i rumori della foresta, grilli, animali sibilanti, voli di uccelli notturni, che accompagnano il sonno di questi inquietanti dormienti fatti di legno, pietra e altri materiali poveri. Sporchi e rovinati, coperti da pezzi di vasi e tegole, polverosi e ruvidi, mantengono unespressione serena durante il loro sonno eterno, cos somiglianti ai corpi pietrificati di Pompei, ma anche cos lontani, come tiene a precisare lartista, che smentisce in modo assoluto ogni riferimento o affinit. La mostra non si esaurisce per allinterno di Palazzo Reale, ma inizia, anzi, dalla piazzetta, con la monumentale Montagna di sale, dalla quale fuoriescono venti cavalli (riprendendo integralmente o per sezione la statua di un cavallo di quasi 4 metri di altezza), riedizione di unaltra Montagna di sale, esposta a Napoli in piazza del Plebiscito nel 1985. Unistallazione che ben si adatta a dialogare con unaltra opera fondamentale, il Neon di Fontana che troneggia dallalto del Museo del Novecento. Ma non finisce qui. Nel cortile interno di Palazzo Reale sono posizionati quattro scudi di cinque metri di diametro ciascuno in terracotta, incisi con i segni e i simboli tipici di Paladino ma in versione tridimensionale. Il percorso si conclude idealmente nellOttagono della Galleria Vittorio Emanuele, in cui esposto un aeroplano a grandezza naturale della Piaggio Aero, la cui livrea stata dipinta dallartista campano ma milanese di adozione. Mimmo Paladino Palazzo Reale 7 aprile 10 luglio 2011; orari: marted, mercoled, venerd, domenica h 9.30 19.30. luned h 14.30 19.30. Gioved e sabato h 9.30 22.30; costi: 9,00 intero, 7,50 ridotto
scavate come maschere, o la testareliquario di San Gennaro, custodita in una elaborata e geometrica teca e circondata tutto intorno da scarpe di bronzo appese al muro, sostenute da piccoli passerotti. Quasi fossero dei voti fatti al santo. Uno dei pezzi forti dellesposizione quello che allora fu il rivoluzionario Silenzioso mi ritiro a dipingere un quadro, 1977, una stanza bianca decorata con segni dipinti di nero, croci, teste e numeri. Unici oggetti di arredamento una sedia di legno e un quadro figurativo appeso alla parete. Fra le sale pi affascinanti senza dubbio quella dedicata allinstallazione dei Dormienti, trentadue sculture rannicchiate a terra, in posizione fetale, immerse nella penombra e circondate dalle musiche di David Monacchi, il giovane compositore marchigiano che Paladino ha voluto coinvolgere per questa collaborazione artistica. Le musiche,
16
www.arcipelagomilano.org
Gli occhi di Caravaggio. Gli anni della formazione tra Venezia e Mi-
In sala: Anteo Spazio Cinema gioved 30 giugno [15.30, 17.30, 20.00, 22.00]
17
www.arcipelagomilano.org
Arene estive AriAnteo Torna l'iniziativa AriaAnteo, il cinema all'aperto a Milano. Da giugno a settembre, le arene estive del Conservatorio, di porta Venezia e dell'Umanitaria proiettano le migliori pellicole della stagione. I capolavori Il discorso del re, Black
Swan, Il Grinta, Habemus Papam sono accompagnati da un nutrito e interessante seguito. Il cinema all'aperto un'occasione imperdibile, l'emozione della visione della pellicola accompagnata dalla suggestione di una meravigliosa corni-
ce.I calendari delle tre arene sono visibili sul sito http://www.spaziocinema.info/news/ arianteo2011. Marco Santarpia
GALLERY
VIDEO
18