Sei sulla pagina 1di 6

Regole per scrivere una tesi(na)

La tesina ha un frontespizio che va fatto firmare al primo relatore in triplice copia (lunico da citare oltre allautore). In alto in centro universit e facolt Indicazione del corso di studi ( Mediazione ecc. ) Titolo della tesi e autore centrati A tre quarti in basso a destra nome primo relatore In fondo in centro anno accademico La nomina del secondo relatore responsabilit del Preside, ma nelle tesi(ne) in cui la Prof.ssa Marello primo relatore di solito il secondo relatore di lingua viene individuato fin dallinizio e lo studente farebbe bene a contattarlo per eventuali dubbi o richieste bibliografiche. Il titolo della tesina deve essere trasparente: chi non la legger mai, ma la vedra (forse) citata nel vostro CV deve sapere di che cosa tratta. A tale scopo pensare, se mai, a un titolo pi brillante e a un sottotitolo decisamente chiaro. Il titolo va depositato in segreteria almeno tre mesi prima della discussione La tesina va consegnata su CD in formato pdf e in tre copie cartacee (una per il relatore, una per il secondo relatore una per la segreteria; se c un terzo relatore prevedere una copia cartacea in pi). Le date di consegna sono indicate nella guida dello studente. La sessione di met gennaio-met febbraio lultima di un anno accademico es. febbraio 2009 sar la terza e ultima sessione di tesi della.a. 2008-2009. La Prof.ssa Marello desidera che la si contatti per chiedere una tesina almeno un anno prima dellappello in cui la si vuole discutere. Non importa se si devono ancora sostenere vari esami. Si puo intanto iniziare a leggere bibliografia o se si tratta di una tesi con raccolta di materiali in classe si deve iniziare a pianificare la raccolta. Non si possono (riescono a) fare esperimenti nelle scuole da aprile a ottobre. Una tesina deve essere di almeno 46000 battute spazi inclusi. Se si tratta di traduzione o di trascrizioni, i testi vanno in appendice e non vanno computati nelle 46000 battute. Rientrano nel conto invece le riflessioni sulla traduzione, sulle difficolt di traduzione o trascrizione ecc. La tesi(na) pu essere scritta in italiano o in una lingua straniera fra quelle scelte dallo studente. Se non in italiano si deve avere lassenso del primo relatore.

1. MARGINI: destro 4, sinistro 3, superiore2,5, inferiore 2,5 Le pagine devono contenere almeno 2300 battute 2. CARATTERE: Times New Roman, Arial, Garamond... o qualsiasi altro che corrisponda approssimativamente ai sopracitati e sia simile per dimensioni a Times 12; interlinea 1,5. 3. CITAZIONI

La citazione va fatta in lingua originale curando lortografia Se si ritiene utile tradurla mettere la traduzione in nota

3.a la citazione di passi tratti da testi, se si tratta di citazioni brevi, deve essere inserita direttamente nel testo tra virgolette ( ) e preceduta dal cognome dell'autore, dalla data di pubblicazione del libro e dalla pagina da cui tratta la citazione. Se gli autori sono pi di uno il loro cognome separato da virgola; oltre dal secondo cognome in poi nella citazione si mette et al. (in bibliografi si veda sotto il 4) es: Secondo Weinreich (1954, p. 18): Nel discorso l'interferenza come la sabbia trasportata da un torrente; nella lingua essa come il sedimento sabbioso depositato sul fondo del lago; [...] 3.b i dati bibliografici vanno inseriti anche se non si riporta una frase, ma semplicemente si cita una fonte es: Da esperimenti fatti su parlanti inglesi (Higa 1968) si visto che [...] oppure 3.c in Chi (1998, p. 57) viene proposta una pianificazione didattica per studenti universitari d'inglese a livello avanzato [...] 3.d se si riporta un intero paragrafo, allora bene staccarlo dal resto del testo (saltando una riga) e scriverlo in corpo minore, indentandone i margini es: da un'inchiesta sull'uso del dizionario monolingue nella didattica dell'italiano ad alunni italiani dai 6 ai 14 anni si ricava che
il lavoro degli alunni sul dizionario individuale, talora autonomo, talora guidato dal docente (complessivamente il 78%), nell'ambito di esercitazioni tratte prevalentemente dalle antologie [...] (Castellani, Tixi 1997, p. 449)

Le parentesi quadre [ ] servono a indicare le eventuali omissioni. 3.e se in una pagina ci fossero pi occasioni per ricorrere a citazioni con indentatura bene decidere quale citazione privilegiare (la pi lunga e significativa) e invece riassumere o parafrasare le altre con le tecniche esposte in 3.b e 3.c. 4. BIBLIOGRAFIA: in ordine alfabetico 4.a E possibile fare pi di una sezione ad esempio se si vogliono separare i dizionari o i manuali di lingua dagli articoli di linguistica. Allinterno di ogni sezione adottare lordine alfabetico. 4.b Se si adotta una sigla per un dizionario o un testo di riferimento questo va nellordine alfabetico della sigla Non degli autori Es.

Dardi A.,1980-1988, L'influsso del francese sull'italiano tra il 1650 e il 1715, serie di articoli apparsi in Lingua nostra dal volume 41 al 49 DBT = Picchi E., 1995, Data Base Testuale Versione 1.0 su licenza del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Lexis Ricerche, Roma De Felice E., 1978, Dizionario dei cognomi italiani, Milano, Mondadori

4.c cognome, nome, anno di pubblicazione, titolo corsivo, luogo di pubblicazione, editore. Se gli autori sono pi di uno il loro cognome+nome separato da virgola DARE TUTTE LE INFORMAZIONI RIGOROSAMENTE IN QUESTO ORDINE. es: Andorno Cecilia, Bosc Franca, Ribotta Paola, 2003, Grammatica Insegnarla e impararla, Perugia , Guerra 4.d Se gli autori sono numerosi in genere si danno fino a quattro al massimo
Hausmann F.J., Reichmann O., Wiegand H. E., Zgusta L. A (Hrsgg.), 1989-1991, Wrterbcher. Dictionaries. Dictionnaires. Ein internationales Handbuch zur Lexikographie, 3 voll. Berlin, New York, de Gruyter

- Se non si conosce il nome di battesimo per intero allora mettere solo liniziale. Se si opta per la sola iniziale TUTTA la bibliografia deve avere la sola iniziale. 4.e Se il volume curato si user (a cura di) oppure (ed. o eds.) oppure Hrsg. a seconda della lingua del titolo
Banfi E., Cordin P. (a cura di), 1990, Storia dell'italiano e forme dell'italianizzazione. Atti del XXIII Congresso della SLI, Roma, Bulzoni

4.f se si tratta di un articolo o di un contributo in rivista : cognome e nome, anno di pubblicazione, titolo dellarticolo, in titolo rivista in corsivo, numero della rivista, pagine (pp.) in cui contenuto l'articolo es: Marello Carla, 1998, Hornby's Bilingualized Dictionaries, in International Journal of Lexicography, 11, 4, pp. 292-314. 4.g se si tratta di un articolo o di un contributo in opera miscellanea
Berretta M., 1990, Morfologia in italiano lingua seconda, in Banfi E., Cordin P. ( a cura di), 1990, pp. 181-201 Qualora sia lunico articolo in bibliografia tratto da quellopera miscellanea allora si d per esteso anche lopera miscellanea Berretta M., 1990, Morfologia in italiano lingua seconda, in Banfi E., Cordin P. ( a cura di), 1990, Storia dell'italiano e forme dell'italianizzazione. Atti del XXIII Congresso della SLI, Roma, Bulzoni pp. 181-201

5. Forme con cui si indica una parola


5.a Quando una parola citata sia in italiano sia in unaltra lingua va in corsivo es. La parola amore ha cinque lettere, ingl. love ne ha quattro Se non chiaro in che lingua la parola che si sta usando farla precedere da unabbreviazione che chiarisca la lingua Es. la parola sp. dormitorio un falso amico dellit. Dormitorio 5.b Quando di una parola si menziona il significato metterlo tra virgolette singole es. Liebe in tedesco significa amore 5.c Se si cita un lemma di dizionario usare il neretto Nello Zingarelli 2004 il lemma cane ha 9 accezioni

6. Note e esempi
Mettere le note a fondo pagina; numerarle sullintera tesi(na) 6.a Non fare mai una nota solo per chiarire da che fonte si sta citando; procedere come indicato in 3.a e segg. 6.b limitare il numero di note; se una nota molto corposa pu diventare un sottocapitolo 6.c se si hanno molti esempi e alcuni vanno ripresi a pagine di distanza bisogna numerarli Meglio numerarli sullintera tesi(na) 6.d Se si tratta di varianti si possono usare le letterine
es. (1a) Il Presidente d una risposta agli esuli cubani (1b) La risposta del Presidente agli esuli cubani (2a) Il Presidente dette del denaro al Sottosegretario (2b) * il denaro del Presidente al Sottosegretario

7. Indici

e Titoli

Lindice va messo in apertura di tesi e ne costituisce una specie di riassunto, perch i titoli dei capitoli e dei sottocapitoli devono dare un senso di sviluppo dellargomento: sono una specie di indice analitico. I capitoli vanno numerati da 1 a X La presentazione in cui si ringrazia XY e si dicono alcune premesse e brevemente lo scopo della tesi(na) puo essere numerata 0 (zero) o non essere numerata; ugualmente la conclusione. Se presentazione e conclusione sono molto corpose vanno numerate. Per una tesina tre capitoletti sono sufficienti; ma puo dipendere dallargomento Nel numerare i sottocapitoli tenete presente che scomodo andare oltre le tre cifre. Quello che segue un indice di libro, quindi molto articolato (talvolta ha 4 cifre). Richiamo lattenzione sui titoli del secondo capitolo (titoli che rivelano una argomentazione) rispetto a quelli del

primo e terzo capitolo pi elencatori. Un capitolo o un sottocapitolo non hanno una lunghezza prestabilita, ma dovrebbero contenere da almeno 20 righe a un massimo di trequattro pagine. Si noti che i numeri semplici (ad es. 1, 2, ecc.) possono non avere nessun sviluppo scritto, ma essere solo le intestazioni del capitolo. Le appendici vanno in fondo e vanno numerate in numeri latini, se pi duna.

LESSICO E DIZIONARI DELL'ITALIANO Carla Marello Indice Premessa 1. Che cos' una parola italiana 1.1 Il parlante e il linguista di fronte alla parola 1.1.1 Le lettere con cui sono scritte le parole italiane 1.1.2 La tipica parola italiana 1.1.3 Le sillabe che formano le parole italiane 1.2 Dentro le parole: i morfemi italiani 1.2.1 Parole derivate mediante affissi 1.2.1.1 Derivati mediante prefissi. Parasintetici 1.2.1.2 Derivati mediante suffissi 1.2.1.3 Alterati 1.2.2 Parole composte 1.2.3 Elementi di composizione 1.3 Conversione 2. Presente e futuro del lessico italiano 2.1 Il lessico italiano ancora italiano 2.1.1 Prevedibili sviluppi 2.2 Quando le parole straniere diventano italiane 2.3 Quando le parole italiane diventano straniere 2.4 Parole formate da pi parole 2.4.1 Parole giustapposte e sintagmi lessicalizzati nei dizionari 2.4.2 Giustapposizione e lessicalizzazione viste dai linguisti 3. Le origini del lessico italiano 3.1 Mille e pi anni di storia 3.1.1 Le parole pi antiche 3.1.2 Parole prese a prestito: lusso e necessit 3.2 La complessa eredit greca e latina 3.2.1 Greco: classico e bizantino. Composti "neoclassici" 3.2.2 Quale latino? 3.3 Il ruolo delle lingue germaniche 3.3.1 Tedesco. Olandese. Lingue scandinave 3.4 Il lascito dell'arabo e del persiano 3.5 L'influenza del francese e del provenzale 3.5.1 Francese antico. Provenzale 3.5.2 Francese moderno 3.6 L'influenza dello spagnolo e del portoghese 3.7 L'influenza dell'angloamericano 3.8 L'apporto di altre lingue 3.9 L'apporto dei dialetti 3.10 Prestiti non adattati 3.11 Dal nome proprio al nome comune. Etimologie onomatopeiche 3.12 Paretimologie, etimi complessi 3.13 L'etimologia nei dizionari monolingui italiani

3.13.1 Dati percentuali 3.14 I dizionari etimologici e i dizionari storici 5. Centro e periferia del lessico. Lessico e computer 5.1 Variet di lingua e di lessico 5.2 Lessici specialistici e dizionari specialistici 5.3 Il vocabolario di base tra frequenza, dispersione e disponibilit. 5.3.1 Quali e quante sono le parole fondamentali? 5.4 Lessico e leggibilit 5.5 Dizionari nei computer 5.5.1 Dizionari su dischetto e su CD-ROM 5.5.2 Dizionari nei programmi di videoscrittura e nei traduttori elettronici 5.6 La linguistica dei corpora e le sue ricadute lessicografiche 5.6.1 Concordanze, dizionari inversi, dizionari di frequenza. 6. Lessico e discorso nell'insegnamento dell'italiano 6.1 Una "via testuale" alla didattica del lessico 6.2 Lessico attivo e lessico passivo 6.3 Apprendimento del lessico italiano da parte di italiani e di stranieri 6.4 Gli errori lessicali 6.5 Arricchire il patrimonio lessicale: strumenti e tecniche 6.6 Far attenzione al contesto immediato 6.6.1 La grammatica delle parole 6.6.2 Modi di dire, frasi fatte, proverbi, collocazioni ristrette 6.7 Individuare le reti semantico-lessicali: la cerniera fra coesione e coerenza testuale 6.8 Insegnare con i dizionari 6.9 Insegnare con i dizionari elettronici Bibliografia A. Dizionari (oppure manuali) B. Articoli e saggi Appendice I ( di testi tradotti o trascritti) Appendice II

Potrebbero piacerti anche