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I coltivatori diretti del fondo gli artigiani i piccoli commercianti coloro che esercitano unattivit professionale organizzata prevalentemente con il lavoro proprio e dei membri della famiglia (art. 2083 cod. civ.).
L'elencazione dell'art. 2083 ha carattere esemplificativo; in realt la categoria che individua l'intera nozione l'ultima, che ha valore ricostruttivo della fattispecie anche per i piccoli commercianti, gli artigiani e i coltivatori diretti. Non assumono rilevanza ai fini della qualificazione come piccolo imprenditore le nozioni ricavabili dalla legislazione speciale o da altre norme del codice civile (es. 1647 c.c. per il coltivatore diretto o l. n. 443/85 per l'artigiano)
L'imprenditore artigiano
La vigente legislazione sull'impresa artigiana individua la fattispecie con requisiti che non coincidono con quelli della piccola impresa ex art. 2083 sotto numerosi profili: a) non prescritta la prevalenza del lavoro familiare (anzi vi possono essere anche 40 dipendenti) b) pu assumere anche forma di societ, anche di capitali (s.r.l., cooperativa) oltre che di persone (s.n.c., s.a.s.)
Oggetto dell'impresa non pi limitato a beni di natura artistica o usuale, ma esteso a qualunque produzione di beni, anche semilavorati o di servizi Coinvolgimento diretto dell'imprenditore artigiano nel processo produttivo (cosa diversa dalla prevalenza) e suo ruolo direttivo nei confronti del personale Numero di dipendenti contenuto nelle soglie di legge (diverse a seconda dei fattori) Prevalenza del lavoro (anche dei dipendenti non familiari) sul fattore capitale Se l'impresa ha forma societaria, impiego nell'impresa della maggioranza dei soci (o del socio unico nella s.r.l. Unipersonale, o degli accomandatari nella s.a.s.)
Funzione della nozione di impresa artigiana di cui alla legge quadro n.443/85
La legge quadro non reca una definizione generale di impresa artigiana, valida a tutti gli effetti di legge, n contiene una nozione sempre riconducibile alla piccola impresa Lo scopo della legge quadro di dare dei punti di riferimento al legislatore regionale per predisporre interventi a sostegno dell'artigianato L'iscrizione all'albo delle imprese artigiane ha effetti costitutivi ai fini dell'accesso alle provvidenze, ma non rileva n ai fini della esclusione dal fallimento n ai fini della disapplicazione dello statuto speciale dell'imprenditore commerciale: occorrer fare riferimento anche per gli artigiani agli artt. 1 l.fall. e 2083 c,c,
L imposta di ricchezza mobile fu soppressa nel 1974; Il criterio del capitale investito non superiore a Lire 900.000 fu dichiarato incostituzionale nel 1989
Quanto al principio per cui le societ commerciali mai piccoli imprenditori, anche se in esse prevale il lavoro personale dei soci :
v
Il principio deve intendersi abrogato per le societ artigiane (Corte Cost. 368/1991) Anche le societ sono qualificabili come piccole imprese, ai fini dellesenzione dal fallimento, qualora soddisfino i requisiti di cui allart. 2083 (Cass. 18235/2002, 20640/2004)
la l. n. 860 del 1959 definiva limpresa artigiana con una serie di criteri al fine di individuare i destinatari di una disciplina di favore sotto il profilo creditizio, lavoristico e tributario; ma la legge diceva anche che tale definizione era dettata a tutti gli effetti di legge, donde il problema: anche ai fini dellart. 2083 cod. civ., e quindi non falliva perch piccolo imprenditore?
la c.d. legge quadro sullartigianato (l. n. 443 del 1985) ha modificato la nozione di impresa artigiana ma, soprattutto, ha chiarito che tale nozione non pi dettata a tutti gli effetti di legge perci il riconoscimento della qualifica artigiana in base alla legge sullartigianato non basta per escludere il fallimento: anche per le imprese artigiane (che sono, a tutti gli effetti, classificabili come imprenditori commerciali, non essendo imprese agricole) lesonero dal fallimento potr intervenire solo se sussistono le condizioni di esonero richieste dal nuovo art. 1 l. fall.
Limpresa familiare
art. 230-bis cod. civ.: salvo che sia configurabile un diverso rapporto, il familiare che presta in modo continuativo la sua attivit di lavoro nella famiglia o nellimpresa familiare ha diritto Familiari ai fini della norma sono il coniuge, i parenti entro il 3 grado e gli affini entro il secondo
B) diritti amministrativi: Partecipazione alle decisioni sullimpiego degli utili e degli incrementi, Partecipazione alle decisioni relative alla gestione straordinaria, indirizzi produttivi e cessazione dellimpresa
I diritti del familiare nellimpresa familiare sono trasferibili solo a due condizioni: Ad altri familiari che partecipano allimpresa familiare Con il consenso unanime dei partecipi
Se il lavoro cessa o lazienda viene alienata, il diritto del familiare pu essere oggetto di liquidazione in denaro
In caso di divisione ereditaria o di trasferimento dellazienda, i partecipi hanno diritto di prelazione sullacquisto dellazienda e si pu esercitare tra coeredi il riscatto ai sensi dellart. 732 c.c.
Funzione dellistituto
approntare una tutela minimale, residuale ed inderogabile del lavoro familiare nellimpresa, che operi in assenza delle garanzie riconosciute al socio o al lavoratore inquadrato con regolare contratto di lavoro non unimpresa collettiva, ma individuale: il titolare dellimpresa resta lunico imprenditore soggetto a fallimento, salvo che sia possibile provare che in realt il rapporto configurabile come societ di fatto