Sei sulla pagina 1di 5

A.S.

2011-2012

I SEMESTRE

TEORIA, TECNICA E DIDATTICA DELL'ATTIVIT NATATORIA


(Prof. G.Bovi)

METODOLOGIE DI INSEGNAMENTO Quando andiamo a lavorare con dei bambini importantissimo tenere conto che questi sono senza prerequisiti rispetto ad un adulto. Ad esempio quando andiamo ad insegnare il galleggiamento bene prima lavorare sul concetto di equilibrio in acqua, dato che questo molto diverso rispetto all'equilibrio fuori dall'acqua. Dobbiamo quindi far prendere coscienza del proprio corpo in acqua al bambino lavorando sulle capacit senso-concettive, ovvero capacit visive, tattili e cinestetiche. Dopodich possiamo passare 'insegnamento delle capacit pratiche. Si possono distinguere 6 aree importanti: I. Familiarizzazione con l'ambiente (non solo con l'acqua): molto importante l'accoglienza data al bambino, bisogna tentare di entrare nel suo mondo mettendosi nei panni di un bambino. Per quanto riguarda l'ambientamento in acqua esistono molte strategie, tra cui l'uso di braccioli facendo in modo che il bambino sia tranquillo senza avere l'incubo di affogare e possa scoprire\capire che grazie al movimento delle gambe si pu spostare in acqua. importante utilizzare sempre una pedagogia basata sul gioco, in modo da stuzzicare la mente del bambino. II. Galleggiamento: errato voler da subito pretendere il galleggiamento prono o supino con lo scopo di introdurre lo stile libero e il dorso. Al bambino va sottoposto l'apprendimento del galleggiamento sottoforma di divertimento, in modo che possa scoprire in modo piacevole. Ad esempio per far apprendere il galleggiamento verticale pu essere usata l'imitazione dei pesci. importante ricordare che per i bambini fondamentale progettare, scoprire le azioni da soli, e non devono subire in nessun modo imposizioni da parte del maestro. III. Scoperta della profondit: Faccio scoprire al bambino che si pu stare anche sotto l'acqua senza pericoli. IV. Respirazione: Composta da inspirazione ed espirazione. Quest'ultima una delle cose pi importanti da apprendere in quanto alla base della buona riuscita di insegnamenti successivi. Anche qui utile utilizzare il gioco come forma primaria di insegnamento ad esempio facendo imitare la moto di Valentino Rossi in acqua. V. Togliere i braccioli: arrivato il momento di togliere i braccioli in quanto ormai il bambino sa galleggiare e non ha paura di andare sotto l'acqua. A volte capita anche che sia il bambino stesso a volerli togliere. I braccioli vengono tolti uno ala volta e in questa fase, ancora pi che in altre, importante sdrammatizzare ogni situazione (ad esempio la bevuta di un po' d'acqua). VI. Abbozzo di stile: trasformo le conoscenze acquisite fin ora in un abbozzo di stile. I bambini quindi impareranno ad usare braccia e gambe per spostarsi autonomamente. importante prima fare una globalizzazione del movimento e poi passare ad una analisi analitica dei vari movimenti che lo compongono cercando via via di eliminare le scorrettezze pi grandi. Il metodo analitico deve quindi essere l'ultimo stadio. Questo percorso si basa sul concetto di multilateralit ovvero nel dare le basi in una maniera il pi ampia possibile, utilizzando diversi modi per far apprendere un certo tipo di movimento. Ci permette una garanzia di successo per tutti, che verr raggiunta anche dividendo l'obbiettivo in tanti altri piccoli obbiettivi. In genere per completare questo percorso ci vuole in media un anno, anche se poi i tempi dipendono molto da bambino a bambino. Comunemente nelle piscine con i bambini viene utilizzata una didattica frontale che per comporta poca cooperazione ed ad insegnamenti uguali per tutti. La didattica frontale non il moglior metodo di insegnamento a dei bambini in et prescolare, in quanto bisogna considerare il loro tempo, che diverso dal nostro. Il tempo dei bambini un tempo fermo, ludico e incantato. Generalmente la lezione di nuoto si svolge in 4 fasi: 1. Introduttiva ( riscaldamento) 2. Consolidamento (ripasso della precedente)

3. Apprendimento (nuovi insegnamenti) 4. Conclusiva (giochi finali) Una schematizzazione della lezione in questo modo non corretta per dei bambini in quanto con questa tipologia di individui molto importante saper improvvisare la lezione giocando con loro e prendendo spunto da tutto ci che i bambini dicono o fanno. Ad esempio va dato molta importanza alla fase di accoglienza, che si suddivide in tre fasi: I. Il porticciolo della fantasia: fase in cui i bambini non vogliono entrare in acqua; II. L'officina delle meraviglie: inizio dell'apprendimento e della scoperta dell''acqua; III. Il riposo del guerriero: riposo meritato dopo la lezione. TECNICA DEL NUOTO STILE LIBERO Nello stile libero l'azione di gambe ha una propulsione relativa rispetto alle braccia, per ha molta importanza per l'allineamento del corpo e quindi permette il galleggiamento. Il movimento di gambe deve partire dall'anca, devo quindi dosare il piegamento del ginocchio stando anche attento alla posizione dei piedi che devono essere rivolti verso l'interno, come delle pinne, e mai a martello. L'azione deve essere alternata, vale a dire che mentre una gamba spinge l'altra recupera, e veloce. Un metodo efficace di allenare l'azione di gambe l'uso della tavoletta. L'azione di braccia deve essere il pi arrotondata possibile. Possiamo suddividerla in 4 fasi: 1) Punto di presa: si tratta dell'entrata in acqua della mano. Deve avvenire sul prolungamento della spalla; 2) Fase attiva della bracciata: consiste nella trazione, della quale esistono tre tipologie: trazione braccio teso; trazione gomito piegato basso rispetto alla superficie; trazione gomito piegato alto. L'ultima la trazione pi vantaggiosa ed infatti quella utilizzata in tutti gli stili, dato che quella che permette la massima potenza muscolare; 3) Fase di spinta o di passata subacquea verso l'esterno dietro: fase molto importante dato che coincide con l'inspirazione; 4) Fase di recupero del braccio: in questa fase avviene l'espirazione. L'espirazione viene eseguita sia col naso che con la bocca mentre l'inspirazione solo con la bocca. Il procedimento di inspirazione consiste nel ruotare esclusivamente la testa. Quando l'inspirazione avviene a destre quando ritorno con la testa sott'acqua mi sposter di 15 facilitando cosi il recupero del braccio sinistro, stessa cosa avviene a sinistra. L'inspirazione non deve essere un movimento esplosivo ma un movimento naturale. Il rollio essenziale poich favorisce la fase della respirazione e del recupero del braccio. Bisogna stare attenti a non confondere il rollio con l'oscillazione. DORSO Possiamo considerare il dorso come uno stile libero rovesciato con una sostanziale differenze della posizione del corpo. Infatti nello stile il corpo completamente orizzontale mentre nel dorso leggermente inclinato rispetto alla superficie. L'azione di gambe la stessa dello stile, ovvero una spinge e l'altra recupera. La differenza con lo stile sta nella spinta che nel dorso avviene dal basso verso l'alto. La bracciata, invece, rovesciata rispetto a quella dello stile. Il braccio va perpendicolare alla spalla poi devo eseguire una rotazione della mano in modo da entrare in acqua con il mignolo. Dopodich inizia la fase di presa seguita dalla fase di trazione a gomito alto ed infine la spinta a schiaccia mosche seguita dal recupero rilassato. Il dorso pi lento rispetto allo stile perch tiro con un'azione leggermente pi svantaggiosa e di conseguenza l'azione dei muscoli depressori delle braccia leggermente inferiore. La respirazione nel dorso avviene inspirando durante il recupero ed espirando durante il recupero

del braccio opposto. L'insegnamento del dorso avviene parallelamente allo stile data la loro similitudine. Nei bambini importante mantenergli la testa. La visione periferica della situazione si acquisisce con l'abitudine. DELFINO Il delfino una nuotata altamente spettacolare e possiamo considerarla come una derivazione della farfalla. La farfalla una nuotata molto lenta composta da gambe a rana e braccia a delfino (movimento contemporaneo). Nel delfino il colpo di gambe da considerarsi un colpo di coda(come nel delfino vero e proprio) e le braccia si muovono contemporaneamente. Questa una nuotata molto veloce, agli inizi c'era anche chi pensava che potesse superare in velocit a che lo stile libero anche se poi in realt questo non successo. Il movimento nel delfino ondulatorio, si chiama infatti nuotata ondulata, quando faccio trazione mi innalzo con le spalle e il capo mentre nella fase di recupero ci sar l'abbassamento di questi, nel momento in cui spingo con le gambe, invece, ci sar un ondulazione che parte dall'anca e arriva ai piedi. Bisogna fare attenzione che quest'ondulazione non sia una inarcamento. L'azione di gambe nel delfino un movimento che da notevolissima spinta e consiste in due colpi(cercando l'efficacia in entrambi): il primo quando entro con le gambe in acqua mentre il secondo a fine trazione per riportare le anche in alto. Per eseguire quest'azione ci vuole la massima articolarit tibio-tarsica, caviglia-piede. Il movimento delle gambe parte dell'anca per poi passare alle ginocchia che effettueranno un leggero piegamento. I piedi devono essere uniti e rivolti verso l'interno, inoltre molto importante la contemporaneit e la simmetria dell'azione. Il ritorno delle gambe deve essere il pi naturale possibile e queste devono tornare distese, non tese, facendo affiorare i talloni. L'azione di braccia deve essere come nello stile ma simultanea. detta a clessidra per via della forma che crea e anche nel delfino deve essere il pi arrotondata possibile. Pi particolare la respirazione che avviene con il sollevamento della testa frontalmente. L'inspirazione avverr nella posizione pi alta delle spalle nella superficie dell'acqua, ovvero a fine trazione, e a bocca aperta mentre l'espirazione deve essere effettuata sia con bocca che con naso. L'insegnamento del delfino deve avvenire quando si capisce che il soggetto ha i presupposti giusti, ovvero una maturit in acqua e motoria, in genere questo avviene intorno ai 7 anni. Per quanto riguarda il metodo di insegnamento esistono due scuole di pensiero: iniziare dal movimento delle braccia, iniziare dal movimento delle gambe. Quest'ultimo pu essere insegnato sia a secco, fuori dalla piscina, o in piscina in posizione sia prona che supina ma anche di fianco. RANA La rana da considerarsi il primo stile eseguito dall'uomo in acqua, anche se chiaramente molto diversamente dalla rana attuale, e rimane lo stile pi utilizzato fino alla scoperta del crawl australiano, un antenato dello stile libero, che diventer pian piano lo stile principale. Possiamo considerare la rana come lo stile pi complesso. La rana una nuotata di superficie, eseguita sul livello dell'acqua e non sotto, tranne in due casi: alla partenza dal blocco e al momento della virata, in questi permessa una gambata. L'azione di gambe della rana si evoluta nel tempo passando da una gambata a cuneo, con gambe larghe, ad una gambata a frusta, con gambe strette. Il movimento parte dalla posizione di gambe distese, dopodich verranno piegate a 90 le ginocchia mentre i piedi posizionati a martello, in modo da spingere con la pianta, all'altezza dei glutei. Per insegnare quest'azione ai bambini possiamo procedere in vari modi, ad esempio con mani sul bordo in atteggiamento prono facendo il movimento. Nel caso l'allievo non avverta il movimento delle gambe dobbiamo procedere con il movimento passivo, fatto fare dal maestro. L'azione di gambe pu essere allenata anche a secco oppure con un lavoro di coppia in acqua. L'azione di braccia della rana caratteristica, in quanto non troviamo similitudine con gli altri stili. Quest'azione deve essere eseguita sotto la superficie dell'acqua di almeno 20-30cm in modo da prendere l'acqua. importante svolgere il movimento non andando oltre l'ampiezza delle spalle,

risulterebbe dispersivo. Una volta eseguita la fase di trazione, portando le mani all'altezza del torace, passo immediatamente alla fase di recupero facendo una rotazione veloce delle mani. L'azione di braccia s'impara facendo azioni solo con le braccia, anche con l'ausilio di elementi didattici presenti in piscina che blocchino le gambe, sia in apnea che con respirazione. La respirazione nella rana si chiama respirazione delfinata visto che al momento della respirazione alzo anche il busto e non solo la testa. Possiamo distinguere tre tipi diversi di respirazione: respirazione anticipata Fatta nel momento in cui le braccia sono in fase di recupero; respirazione posticipata Fino alla fine della fase di trazione non viene eseguita la respirazione; respirazione normale Parte a inizio trazione e termina a fine di essa. Una volta imparate le varie fasi della nuotata a rana bisogna eseguire la coordinazione, che non altro che l'assemblaggio delle tre fasi (azione di gambe, di braccia e respirazione). Si distinguono 7 tempi: 1) Trazione; 2) Inspirazione; 3) Recupero delle gambe; 4) Colpo di gambe; 5) Recupero delle braccia; 6) Espirazione; 7) Scivolamento. Alla coordinazione vi si arriva dopo tanti allenamenti. La virata nella rana consiste nel toccare il bordo con entrambe le mani contemporaneamente dopodich bisogna schiacciarsi al bordo e si esegue una mezza rotazione infine si da la spinta con le gambe arrivando quindi alla fase subacquea dove permessa solo una gambata.

Potrebbero piacerti anche