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17/4/2004 anno 2 n.

36 (16)
Esce il sabato 36 Il “corriere” e le “pillole del corriere”
possono richiedersi a mds84@libero.it

Il corriere del pollaio


Continuiamo a piangere
DIRETTORE RESPONSABILE
Matteo Del Signore
PROGETTO GRAFICO
Matteo Del Signore
REDAZIONE
Nicolò Canestrari
Giovanni Del Bianco
CHIUSO IN REDAZIONE
IL 16/4/ 2004
www.spiox.3000.it
mds84@libero.it

sommario
Storie di sport europei 2

IL VIOLINO E IL LIUTAIO 3

SANPIOTECA 4

Q
ualche settimana fa intitolai “Quando le parole stancano” e mi sembrava
doveroso porre un freno a parole ormai ripetitive e stanche. Quello che
sta accadendo ancora una volta in quel paese martoriato, più che dalle All’interno
armi, dalla politica, e dalla volontà dell’America e dei ribelli di far valere
la propria forza ( e non mi si venga a parlare di “missione di pace” , perché è Il
una pura operazione di conquista. O forse qualcuno di voi ha intravisto l’Onu?)
sta sconvolgendo un non sicuro equilibrio mondiale. E la follia della conquista ha regolamento
catturato quattro nostri concittadini giunti semplicemente per lavorare e non
certo per farsi spie degli americani. E uno di loro giovedì è stato barbaramente del “liliana
ucciso con una esecuzione filmata e inviata addirittura all’emittente televisiva Al
Jazeera. Che ha avuto l’intelligenza ovvia di buttarla nel macero e non darla in
2004”
IN RICORDO DI FABRIZIO QUATTROCCHI
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pasto al grande pubblico. Inutile anche rimanere stupiti, sono mostri a cui non riesco a non augurare
tutto il male possibile. E il destino degli altri nostri ostaggi è in forte pericolo, questi abominevoli scherzi
di uomini hanno già dimostrato di non guardare in faccia a niente e nessuno. Qui la storia è sempre
quella: avete deciso ,americani, che era giunto il momento di interrompere le relazioni con Saddam dopo
averlo aiutato, combattuto, aiutato, avete invocato la guerra al terrorismo che voi avete provocato, avete
scavalcato tutto quello che si era creato per risolvere queste situazioni, e parlo di Onu soprattutto, grazie
anche al cagnolino di Arcore, fruttando considerevoli morti. Che si alzassero dalle loro poltrone e dalle
loro ville e come novelli Carlo Magno, Cesare, Napoleone si esponessero in prima persona a difendere i
propri obiettivi. E non le pantomime di andare a salutare i soldati a Nassyria, dopo aver affermato che i
soldati prendono pure troppo. Pensi a come i politici si sono auto—aumentati lo stipendio e agisca di
conseguenza. Via con le lacrime di coccodrillo e poi a tuffarsi nella campagna elettorale, come sempre.
Prima di chiudere questo accorato sfogo in cui ho provato a contenere la mia rabbia, perché di rabbia si
tratta, saluto anche le vittime tedesche, due persone rapite giorni fa, gli ostaggi giapponesi e tutte le altre
persone vittime della violenza ingiustificata. E a Salvatore Stenio, Umberto Cupertino, Maurizio Agliana,
sperando che il loro destino sia diverso. IL DIRETTORE
P.S. “Spunti e appunti” torna la prossima settimana. Per problemi il giornale esce a pagine ridotte.

STORIE DI SPORT
SPECIALE EUROPEI

Il romanzo degli europei: LE GRAND MOMENT DU ROI MICHEL


di Giovanni Del Bianco
7^PUNTATA

F
ernandez, Tigana, Giresse, Platini. Con questi quattro uomini, i transalpini padroni di casa della
settima manifestazione tra nazionali europee, hanno (stra)vinto il loro primo successo internazionale.
Nei Campi Elisi, i francesi hanno potuto festeggiare una vittoria più che meritata e giunta
sicuramente per la superiorità in campo e non perché, come era accaduto in passato, i paesi
organizzatori avevano dei vantaggi sleali da forze superiori. I francesi formavano una corazzata
imbattibile e dopo aver sfiorato il titolo mondiale nell’82, si rifecero davanti al loro pubblico, vincendo una
coppa sempre più popolare e seguita da un elevato numero di spettatori. La formula cambia di poco
rispetto a Italia1980. È abolita la finale per il terzo/quarto posto, intanto. Ma la novità principale è che
dopo i due gironi iniziali, non c’è subito la finale tra le due squadre vincitrici, ma ci sono le due semifinali
a gruppi incrociati tra le due prime e le due seconde. Alla coppa, non partecipa l’Italia. Nel gruppo A,
insieme ai blues, ci sono Danimarca, Belgio e Jugoslavia. Nel gruppo B, ci sono Spagna, Portogallo,
Germania Ovest e Romania.
I GIRONI (A: Francia 6 punti, Danimarca 4, Belgio 2, Jugoslavia 0;
B: Spagna e Portogallo 4, Germania Ovest 3, Romania 1).
Nel primo girone, si vede subito la superiorità netta dei francesi, che vincono tutte e tre le partite. La
prima è contro la Danimarca. A tredici minuti dal termine, le Roi Platini segna l’1-0 che risulterà essere il
risultato finale. Nell’altra partita della giornata, il Belgio ha liquidato la Jugoslavia per 2-0, grazie alle reti,
entrambe nel primo tempo, di Vanderbergh e Grun. Il Belgio, momentaneamente primo per la differenza
reti, ora se la vede con la Francia, mentre la Danimarca batte 5-0 gli slavi (autogol di Ivkovic e Berggren
nel primo tempo, Arnesen, Elkjaer e Lauridsen nel secondo). Il match tra francesi e belgi finisce anche
qua 5-0, incredibile. Le reti sono state siglate da Platini (tripletta: l’1-0, il 4-0 e il 5-0), Giresse e
Fernandez (3-0 dopo il primo tempo). Anche all’ultimo turo i risultati sono identici: 3-2 della Francia sulla
Jugoslavia (seconda tripletta di fila per Platini) e della Danimarca sul Belgio. Veniamo ora al secondo
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girone, assai equilibrato. Alla prima giornata, troviamo due pareggi: quello a reti bianche tra Germania
Ovest e Portogallo e quello per 1-1 tra Spagna (Carrasco) e Romania (Boloni). Seconda manche di parti-
partite: i tedeschi dell’Ovest superano la Romania 2-1 (due reti di Voeller, momentaneo pari rumeno di
Coras), mentre Spagna e Portogallo non si pungono più di tanto e chiudono sull’1-1 (Sousa per i porto-
ghesi, pari di Santillana). Ultima giornata, possono passare ancora tutte: gli spagnoli battono la Germania
1-0 (Maceda all’ultimo minuto), i portoghesi col medesimo punteggio si sbarazzano della Romania (Nene,
anche lui verso la fine). Dunque: Francia e Spagna sono le due prime classificate, Danimarca e Portogallo
le due seconde. Le semifinali sono Francia-Portogallo e Spagna-Danimarca.
LE SEMIFINALI (Francia-.Portogallo 3-2 dts; Spagna-Danimarca 5-4 dcr)
Bellissima la semifinale tra galletti e portoghesi. La Francia ha la meglio dopo una gara soffertissima. Si
scatena Domergue che segna l’1-0 al 24’. Al 73’ Jordao pareggia per i rossoverdi. Ai tempi supplementari,
di nuovo Jordao segna il gol che gela i francesi momentaneamente. Domergue, di nuovo lui, pareggia i
conti al 114’. Dopo lo scampato pericolo, Platini porta i suoi in finale con una rete al 119’. Portogallo a
casa beffato, Francia canterina e felice per una finale raggiunta tutto sommato con merito. Anche Spagna
-Danimarca non s’esaurisce nei 90 minuti. In vantaggio gli scandinavi al 6’ con Lerby, Maceda impatta al
66’. La partita non offre altri sussulti, si va ai rigori, dove la nazionale iberica ha la meglio e vince 5-4.
LA FINALISSIMA (Francia-Spagna 2-0)
Si gioca al Parco dei Principi di Parigi, il 27 giugno. La Francia è pronta per il suo primo alloro internazio-
nale e così di fronte a 47.368 spettatori i transalpini vincono l’Europeo, grazie ad un gol di Platini al
56’ (centro numero 9 in 5 partite per il giocatore della Juve) e ad uno di Belloni al 90’. L’arbitro, il cecoslo-
vacco Christv, fischia la fine: i francesi impazziscono per la vittoria dei loro eroi. Una volta ancora, gli spa-
gnoli rimangono a bocca asciutta. Da segnalare che all’84’, sull’1-0 quindi, la Francia era rimasta in 10 per
l’espulsione di Le Roux. Comunque, anche se la Spagna era riuscita a rimanere in partita fino alla fine, il 2
-0 premia ciò che di buono hanno fatto anche in questa partita i francesi.
L’UOMO DELL’EUROPEO
È monsieur Platini la star dell’Europeo. Il playmaker della Francia è stato il capocannoniere del torneo con
nove reti e il motore del team. Miglior giocatore della manifestazione, era anche il capitano di quella miti-
ca nazionale. Vinse il pallone d’oro per tre volte.
NELLA PROSSIMA PUNTATA
Germania 1988, la prima volta degli olandesi

IL VIOLINO
E IL LIUTAIO

“buoni o cattivi”, vasco è tornato. di Matteo Del Signore


Vasco Rossi, “BUONI O CATTIVI” - 2004, Emi

V Questo
asco è uno di quei personaggi che difficilmente lasciano indifferenti: come si suol dire, si ama o si odia.
per dire che se Vasco non lo si è mai sopportato questo disco verrà cestinato, chi lo ama in
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incondizionatamente esalterà questo disco come capolavoro assoluto. Per questo proverò a darvi l’ottica
di uno che stima Vasco e si pone in mezzo alle due opposte e radicali funzioni. “Buoni o cattivi” è il ritorno
del Blasco dopo tre anni da “Stupido hotel”, solito grande successo e dopo i trionfi a S.Siro della scorsa
estate. Ed è un ritorno che riporta Vasco verso un suono più puro, più rock, sanguigno e lineare negli
arrangiamenti. Nonostante Vasco definisse “Stupido hotel” un album particolarmente riuscito (così come
la quasi totalità della stampa italiana), la qualità delle sue composizioni era, in verità, per mio conto, non
eccelsa :“Ti prendo e ti porto via”, “Standing ovation”, “Tu vuoi da me qualcosa”, “Quel vestito semplice”,
“Canzone generale” sono specie le prime tre, da bassa insufficienza, con testi banali, musiche ordinarie e
arrangiamenti troppo poppeggianti. Se contate che rimangono fuori “Siamo soli”, “Stupido hotel” (l’unico
momento forse veramente di un livello superiore), “Io ti accontento” e “Stendimi”, beh , capite bene che il
mio modesto voto al penultimo album del rocker di Zocca è scarso e deludente, uno di quei lavori
piacevoli solo a tratti che scivolano senza lasciare (quasi) nulla. “Buoni o cattivi” in effetti riprende la
scrittura di “Stupido hotel” nel senso che i testi sono diventati in generale più scontati e meno calzanti di
qualche tempo fa e musiche generalmente vicine ad un rock—pop, lontane dal rock crudo de “Gli spari
sopra” e “Nessun pericolo...per te”, i due miei personali capolavori del Blasco. In cui emergeva un
sentimento unificante tra tutte le canzoni che lasciava una forte tensione dalla prima all’ultima canzone:
la rabbia e la denuncia nel primo e la sofferenza, la solitudine del secondo, chiarificate dalla struggente
“Gli Angeli”, la più bella,secondo me, canzone italiana (e non solo). Questa tensione persa completamente
sia in “Canzoni per me” del 1998, sia nel già esaminato “Stupido hotel”, manca anche nell’ultimo lavoro.
Però a differenza del 2001, qua Vasco è in buona forma e sforna un ottimo disco. Si parte con l’incisiva e
azzeccata “Buoni o cattivi”, title track, con un tagliente riff e un testo con cui il nostro si caglia contro il
dovere di giudicare per forza cose e altri e a redigere categorie di buoni o cattivi. Questo è il tema
centrale del disco. “Come stai” riprende il tema in un ritratto di chi non vede al di là del proprio naso:
pesudo—ballata iniziale che si trasforma in un finale pieno di chitarre (forse è qui il miglior assolo del
disco). “Anymore” inizia la serie di canoni dedicate al sentimento e non delude, “Hai mai” è prendere
coscienza del rapportarsi con gli altri e qui i decibel salgono e la Vasco s’incattivisce. “Non basta niente” è
forse il pezzo più sofferto, sporcato però dall’arrangiamento iniziale della strofa che rovina l’equilibrio di
una canzone con un ritornello emozionante. “Dimenticarsi” è un piccolo affresco sul cambiare per
qualcuno o per qualcosa e accorgersi poi di essersi trasformati inutilmente, e se vogliamo un affermare al
volontà di essere sé stessi. Ottima sotto ogni punto di vista. “Da solo con te” è uno di quei ritratti di
donne che non mancano mai negli album di Vasco: nulla di eccezionale comunque. “Cosa vuoi da me” è il
classico rockaccio alla Vasco, spinto nella musica, nelle chitarre e nel testo. “E…” è un’altra canzone
d’amore, sommessa e banalotta. “Senorita” poteva essere evitata ed è scontata e povera già dal titolo.
“Rock’n roll show” è un rock live oriented, già presentata lo scorso anno a S. Siro, in una sorta di ironica
e divertente autocelebrazione. E infine chiude “Un senso”, uno dei momenti migliori del disco, in cui
Vasco si chiede il senso di tutto rendendosi conto che in realtà nemmeno chiedersi il senso ha significato.
In soldoni, è un album azzeccato, tremendamente migliore degli ultimi due lavori, ma ancora distante
dalle emozioni più forti de “Gli spari sopra” e “Nessun pericolo...per te”. Bentornato Blasco.

SANPIOTECA

Regolamento ufficiale 3^edizione “lilina e cesarino”

M
anca poco al “Liliana 2003” ed ecco quindi il regolamento ufficiale redatto dal Comitato
Organizzatore, in modo che attraverso il “Corriere”, in attesa de “L’Eco del Liliana e Cesarino” (che
sta per arrivare), le squadre ne possano venire a conoscenza permettendo un regolare
svolgimento della manifestazione. (il direttore)
TERZA EDIZIONE DELLA COPPA “LILIANA E CESARINO”,
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PUNTO PRIMO, RACCOMANDAZIONI: il fine unico della manifestazione è il divertimento, di tutti. Si
chiede, pertanto, a chiunque voglia prender parte alla stessa di tenere un comportamento corretto e
sportivo, un atteggiamento tranquillo e controllato. A tale proposito, il Comitato Organizzatore si riserva la
facoltà di punire con particolari sanzioni chiunque non si attenga a tali regole comportamentali prima,
durante o dopo la partita, sia fuori che dentro il campo.
Si chiede di rispettare sia il calendario del torneo sia, soprattutto, l’orario d’inizio della partita. Per quanto
possibile, si chiede di arrivare con almeno 15 minuti d’anticipo rispetto al fischio d’inizio della partita; lo
stesso fischio d’inizio verrà dato con estrema puntualità; ci sarà, ad ogni modo, la possibilità di ritardare
di 15 minuti l’inizio della partita al termine dei quali la partita dovrà avere inizio, anche se una delle due
squadre (od entrambe) dovessero trovarsi con due o con tre giocatori; non è possibile iniziare una partita
se una squadra si presenta con un solo giocatore.
Si chiede, nel caso ci si ritrovi in stringente necessità di anticipare o posticipare una partita, di avvertire
con largo anticipo il Comitato Organizzatore per avvisare lo stesso dell’anticipo o del rinvio della partita.
Nel caso in cui il rinvio di una partita crei problemi di ordine organizzativo o comunque venga rimandato
per più di una settimana rispetto a quanto deciso dal calendario, il Comitato Organizzatore si riserva la
facoltà di punire tali inadempienze.
Si chiede, infine, di arrivare sempre con due maglie da gioco, una chiara ed una scura per esempio (al
fine di evitare confusioni cromatiche) e di avere sempre almeno un pallone per squadra.
PUNTO SECONDO, REGOLE DI GIOCO: a) le partite durano 40 minuti, divisi in due tempi da 20
minuti ciascuno (più, ovviamente, eventuale recupero) ed inframezzati da una pausa di 5 o 10 minuti.
b) in campo si scende in 3 contro 3; si possono effettuare illimitate sostituzioni con una cadenza decisa a
totale discrezione delle squadre.
c) la palla è sempre giocabile, anche se tocca i lati del campo o passa dietro le porte (come nell’hockey);
si riprenderà, invece, con una rimessa da effettuare con i piedi solo nei casi in cui la palla sorvoli la rete
divisoria del campo, finisca sul tetto della canonica oppure esca dai due lati aperti del campo (punti in cui
sono marcate sul terreno due strisce bianche).
d) verrà assegnato un calcio di punizione nel caso in cui l’arbitro riconosca come fallosi interventi scorretti
quali sgambetti, trattenute, entrate in scivolata, “gamba tesa” e dunque in tutti i casi di gioco pericoloso,
tocchi di mano, falli di reazione e simulazioni oltre a comportamenti maleducati ed antisportivi; i calci di
punizione sono sempre “di prima”, il che significa che sarà sempre possibile battere a rete senza
dimenticare, però, di attendere il fischio dell’arbitro nei casi in cui venga chiesta la distanza. A tale
proposito si ricorda che l’eventuale barriera andrà posta a non meno di tre metri dal punto di battuta
(anche se la stessa non potrà in alcun modo essere posizionata all’interno dell’area piccola, di forma
semicircolare, marcata sul terreno con una linea nera).
e) verrà assegnato un calcio di rigore nel caso in cui l’arbitro riconosca come fallosi gli interventi scorretti
già citati sopra se essi avranno luogo dentro l’area di rigore, di forma rettangolare, marcata sul terreno
con una linea rossa; i calci di rigore debbono essere battuti da centrocampo ed il giocatore incaricato alla
battuta sarà l’unico a potersi muovere, mentre tutti gli altri potranno, eventualmente, correre incontro al
pallone solo dopo che questo avrà varcato il fondo del campo (marcato sul terreno con una linea blu),
colpito il palo o ancora, dopo essere entrata in rete; Se anche uno dei giocatori si sarà mosso prima,
superando la metà campo, il rigore sarà da ripetere.
f) verrà assegnato un calcio di rigore nel caso in cui l’arbitro veda un “fallo di posizione”: significa che, in
fase difensiva, un giocatore non può in nessun modo sostare prolungatamente all’interno dell’area
piccola, di forma semicircolare, marcata sul terreno con una linea nera; per esempio, questi non potrà e
non dovrà respingere un tiro avversario trovandosi all’interno di tale area in quanto chiuderebbe
totalmente lo specchio della porta all’avversario ma potrà transitarvi per rilanciare un pallone o far
ripartire l’azione.
g) un giocatore potrà essere ammonito od espulso nei casi in cui l’arbitro riconosca come reiterati gli
interventi scorretti già citati sopra; è prevista anche un’espulsione a tempo di 10 minuti in caso di
bestemmia.
h) dopo il gol, il gioco potrà riprendere direttamente dai pressi della porta difesa dalla squadra che lo ha
subito, attendendo però che gli avversari abbiano fatto ritorno nella propria metà campo; va a tale
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proposito ricordato che, se la palla dovesse entrare in rete senza che nessuno l’abbia toccata ma
direttamente da un rimpallo con la rete o col muro (sponda), tale caso non è da considerare gol ed il
gioco verrà fatto riprendere dalla squadra in difesa.
i) nel caso di pareggio in una partita ad eliminazione diretta, si procederà con due tempi supplementari di
7 minuti ciascuno, senza “golden gol” né “silver gol”; nel caso in cui la situazione di parità si protragga
anche dopo i supplementari, si procederà con una serie di calci di rigore alla meglio dei quattro (il che
significa che ogni componente della squadra dovrà batterne uno).
PUNTO TERZO, SANZIONI E PENALITÀ: vi possono essere sanzioni e penalità rivolte ai singoli
giocatori o alle intere squadre con le quali, come già detto, il Comitato Organizzatore si riserva la facoltà
di punire chiunque non si attenga alle già citate regole comportamentali prima, durante o dopo la partita,
sia fuori che dentro il campo.
a) le sanzioni prese nei confronti dei singoli giocatori (durante una partita) possono essere il cartellino
giallo ed il cartellino rosso; il primo inserirà il giocatore ammonito nella lista dei diffidati mentre il secondo
farà scontare al giocatore espulso un turno di squalifica e metterà la propria squadra in condizione di
inferiorità numerica per tutto il resto della partita (va ricordato, a tale proposito, che se una squadra sta
giocando in 2 ed un suo componente viene espulso, la partita è persa per forfait, visto che in uno non è
possibile giocare); anche in caso di espulsione a tempo per di bestemmia, il giocatore verrà inserito nella
lista dei diffidati e metterà la propria squadra in condizione di inferiorità numerica per 10 minuti. La lista
dei diffidati verrà “azzerata” nel passaggio fra la prima e la seconda fase.
b) un giocatore, come detto, verrà squalificato per la partita successiva in caso di espulsione ma anche
nel caso collezioni tre ammonizioni in tre partite.
c) le sanzioni prese nei confronti delle intere squadre (prima o dopo una partita) possono essere
molteplici e verranno applicate a seconda di una particolare “casistica” ma si ricorda comunque che nel
caso una delle due squadre si presentasse con un solo giocatore e tale situazione dovesse protrarsi anche
dopo il quarto d’ora dato di ritardo, subirà una sconfitta a tavolino per 10 a 0; nel caso una squadra non
si presentasse subirebbe una penalità di due punti più sconfitta per 10 a 0; se entrambe le squadre non si
presentassero affatto o arrivassero al campo con un solo giocatore, anche in questo caso scatterebbe per
ambo le compagini una penalità di due punti.
d) una squadra, come detto, ha la possibilità di anticipare o posticipare una partita purché si avverta con
largo anticipo il Comitato Organizzatore; sarà possibile rimandare una partita per non più di sette giorni;
passata una settimana, se non si riuscirà a trovare il modo di giocare, la partita verrà invalidata e mai più
disputata; a sette giorni esatti dalla data fissata in calendario, si procederà come detto sopra: nel caso
una delle due squadre si presentasse con un solo giocatore e tale situazione dovesse protrarsi anche
dopo il quarto d’ora dato di ritardo, subirà una sconfitta a tavolino per 10 a 0; nel caso una squadra non
si presentasse subirebbe una penalità di due punti più sconfitta per 10 a 0; se entrambe le squadre non si
presentassero affatto o arrivassero al campo con un solo giocatore, anche in questo caso scatterebbe per
ambo le compagini una penalità di due punti.
PUNTO QUARTO, INFORMAZIONI GENERALI: si ricorda di consultare il Bando di Partecipazione
della Coppa ‘Liliana e Cesarino’ 2004 per ottenere tutte le informazioni riguardanti l’iscrizione alla
manifestazione; a tale proposito si ricorda che le iscrizioni si chiuderanno improrogabilmente il giorno
domenica 18 aprile 2004 e che i sorteggi verranno effettuati il giorno domenica 25 aprile 2004: il
Comitato Organizzatore, una volta considerato il numero di squadre iscritte, studierà la formula migliore
per il torneo anche se presumibilmente la manifestazione si snoderà su due fasi (una con gironi
eliminatori all’italiana ed un’altra ad eliminazione diretta).
Si ricorda e si tiene a precisare che la quota d’iscrizione di 2 euro a testa (e quindi di 8 euro a squadra)
dev’essere pagata prima dell’inizio del torneo; pagando la quota, ogni partecipante riceverà un tesserino
d’avvenuta iscrizione che gli permetterà di giocare; se anche un solo giocatore non è in regola col
pagamento della quota, l’intera squadra a cui appartiene non potrà prender parte al torneo.
Si ricorda infine che, alla fine del torneo, la squadra vincitrice sarà premiata con la Coppa ‘Liliana e
Cesarino’ e con essa saranno premiati anche il goleador del torneo, il miglior giocatore ed il miglior
giovane (premio riservato alle annate ‘89 e ‘90).
P.S. per qualsiasi ulteriore informazione rivolgersi al comitato organizzatore.

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