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Motore termico

Gruppo 3
Baccarini, Bertozzi, Credi,
Fiorenza, Manarini, Silvestri
June 3, 2011
1 SCOPO
Creare un ciclo termodinamico per mezzo di un motore termico, cal-
colarne il lavoro e confrontarlo con quello teorico.
2
2 PREMESSE TEORI CHE
z.+ ci ctc trnvcni N/vi cc
Si denisce ciclo termodinamico una serie di trasformazioni termodi-
namiche che riportano il sistema alle condizioni iniziali.
Figure 1: Una funzionale rappresentazione di un ciclo termodinamico avviene
attraverso il graco di Clapeyron, per studiare come varia la pres-
sione del sistema al variare del volume.
Il ciclo termico che si vuole riprodurre caratterizzato da due trasfor-
mazioni isobare e da due approssimate come adiabatiche.
Per le macchine termiche il diagramma di Clapeyron si legge in
senso orario (il lavoro risulta infatti positivo); dal graco possiamo
inoltre analizzare i diversi tipi di trasformazione.
Nella prima trasformazione (A-B), corrispondente al posizionamento
della massa sullo stantuffo, la variazione di pressione molto rapida,
pertanto possibile considerare nullo lo scambio di calore con lambiente
esterno. quindi corretto considerare la trasformazione come adiabat-
ica.
Nella seconda trasformazione (B-C) si nota invece un aumento di
volume (infatti il gas presente nella camera daria si espande quando
questa, dal becher con acqua e ghiaccio viene spostata nel becher
con lacqua in ebollizione). Supponendo limmersione molto lenta, si
ipotizza che la trasformazione avvenga attraverso stati di equilibrio
(trasformazione quasi-statica); laumento di volume pu quindi essere
considerato a pressione costante (isobara).
La terza trasformazione (C-D) , come la prima, approssimabile
come adiabatica (la massa viene in questo caso tolta rapidamente);
mentre la quarta (D-A), come la seconda, pu essere ipotizzata come
isobara (limmersione molto lenta, in questo caso in acqua fredda, per-
mette la schematizzazione della pressione come costante).
Il ciclo si conclude quando lo stato nale del sistema coincide con
quello iniziale (ritorno nel punto A).
Un motore termico un dispositivo che converte il calore fornito in
lavoro, attraverso trasformazioni cicliche.
Il lavoro compiuto dal motore, nel graco P-V, espresso dallarea
della gura che rappresenta il ciclo. In questo modo con i dati raccolti
in laboratorio possibile ricavare il lavoro sperimentale.
3
Trascurando gli attriti, il lavoro teorico compiuto dal motore cor-
risponde a quello necessario a sollevare la massa campione; si calcola
dunque come
W
th
= mgh
Dove laltezza h (altezza dello stantuffo) una variabile sperimentale
che nel corso di un ciclo ha il seguente andamento:
Figure 2: BC: la massa campione viene appoggiata sullo stantuffo;
DE: la camera daria viene immersa nellacqua in ebollizione;
FG: la massa viene rimossa;
HI: la camera daria viene reimmersa nel ghiaccio fondente
Poich la massa preme sullo stantuffo solo nel tratto tra il punto B
ed il punto E, h corrisponde alla variazione di altezza tra i due punti.
Il graco che si ottiene facendo compiere al motore pi cicli consec-
utivi dato dalla sovrapposizione dei singoli diagrammi, questo per-
ch il sistema termodinamicamente isolato (nellipotesi che gli attriti
siano trascurabili).
z.z sucrt/cr rcnvtt/
1
2

i=1
x
i
y
i+1

i=1
y
i
x
i+1

Questa formula permette di calcolare larea di un poligono qualunque


di n vertici sotto lipotesi che il poligono non sia intrecciato. Lidea
di fondo quella di poter calcolare larea come la somma delle aree
di tutti i triangoli creati unendo ogni coppia di vertici con lorigine,
questa area pu essere infatti calcolata come la met del valore del
determinante della matrice 2x2 formata dalle componenti dei vettori
congiungenti i punti con lorigine.
z.z.+ Dimostrazione per un poligono convesso
Si consideri un poligono che abbia baricentro nellorigine, si traccino
i due segmenti che congiungono lorigine con due vertici tra loro adi-
acenti, questi due vettori identicano un parallelogramma la cui area
doppia rispetto a quella del triangolo avente come base il lato del
poligono con estremi i due punti considerati. Larea del parallelo-
gramma pu essere calcolata come il determinante di una matrice 2x2
(la matrice delle componenti cartesiane dei due vettori). La met di
questa area ci fornisce larea del triangolo nel poligono. Iterando il pro-
cedimento per tutti i vertici del poligono si ottengono tutte le aree dei
4
triangoli costituenti la gura, la loro somma ci fornisce per lappunto
larea.
I vari determinanti potrebbero essere negativi ma ci non compro-
mette il risultato della formula. Infatti, si supponga di fare i prodotti
in senso antiorario e si applichi ad ogni triangolo una rotazione rigida
tale da fare giacere la base sullasse x. Larea del triangolo (cio il
determinante) non risulta modicata, infatti muovendosi in senso an-
tiorario i punti sullasse x vengono considerati per primi, il vettore
risulta il primo nella matrice e di conseguenza il determinante pos-
itivo. Iterando il procedimento per tutti i punti il risultato rimane
valido e la formula dimostrata.
z.z.z Dimostrazione per un poligono concavo
Si consideri il vertice V pi basso, cio quello col minor valore di y, se
ci sono altri vertici con la stessa ordinata si scelga quello con ascissa
maggiore. Si disegni una retta orizzontale passante per V e la si fac-
cia ruotare su V in senso antiorario no ad incontrare un vertice W
appartenente al poligono.
Assumiamo che il vettore VW sia esterno al poligono .
Si trasli il poligono in maniera tale che lorigine sia a met di VW e si
tagli in V e W, in questo modo si creano due rette spezzate differenti,
una da V a W ed una da W a V. Risulta possibile congiungere V con W
per creare un nuovo poligono, sia il poligono maggiore ed esterno
e il poligono minore ed interno. Anche con il nuovo segmento i
poligoni e hanno meno vertici di , per induzione sul numero
di vertici possibile assumere che la formula di Shoelace funzioni per
e ; nel momento dellapplicazione non importa che il vettore VW
sia incluso o meno, infatti il determinante di due vettori antiparalleli
(dallorigine a V e dallorigine a W) nullo.
Larea di :
A

= A

Larea di si ricava applicando Shoelace in senso antiorario mentre


quella di si ottiene applicandolo in senso orario. Possiamo unire le
due formule di Shoelace sovrapponendole opportunamente, possi-
bile eliminare VW e WV dato che i loro prodotti sono nulli.
Analizziamo ora il caso in cui VW sia interno a .
Ruotare la retta su W no a raggiungere il punto successivo T, se WT
esterno ad allora si rientra nel caso precedente altrimenti si continua
ruotando su T no a trovare U. Si pu iterare questo ragionamento
per tutti i punti riferendosi al precedente paragrafo ogni qualvolta il
segmento risulti esterno al poligono. Se si ritorna al vertice iniziale
senza aver incontrato segmenti esterni ad allora la gura convessa.
z.z. Osservazione
La Shoelace formula rimane valida traslando il poligono nel piano, in-
fatti se si aggiunge una costante c a tutti i valori delle ascisse, si avr
che il prodotto y
2
x
1
accresciuto di un valore y
2
c mentre il prodotto
y
2
x
3
e ridotto del medesimo fattore, per tanto il totale non viene mo-
dicato. Si pu iterare questo procedimento per tutte le x e le y. Ne
deriva che possibile traslare liberamente la gura nel piano senza
che si modichi il risultato della formula, cio larea del poligono.
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3 MATERI AL I E ATTREZZATURE
Bilancia elettronica con portata di 6, 000kg e sensibilit di
1 10
3
kg.
Bilancia elettronica con portata 220 10
3
kg e sensibilit di
0, 1 10
3
kg.
LowPressure Sensor (CI-6534) con sensibilit di 5Pa e frequenza
di campionamento pari a 50 Hz
Rotary Motion Sensor (CI-6538) con sensibilit di 1 e frequenza
di campionamento pari a 50 Hz
Temperature Sensor x2 (CI-6505A) con sensibilit di 0,1C e fre-
quenza di campionamento pari a 50 Hz
ScienceWorkshop 750 Interface (CI- 6450) interfaccia per il col-
legamento dei sensori al computer.
massa campione da utilizzare per le trasformazioni adiabatiche
motore termico
Figure 3: Il motore termico costituito da un cilindro graduato chiuso da uno
stantuffo mobile, cos da permettere la variazione di volume del u-
ido termodinamico ( nel nostro caso aria). Il cilindro inoltre colle-
gato ad una camera daria metallica (contenente sempre aria) tramite
un tubicino che permette il passaggio del uido mantenendolo iso-
lato. Il cilindro provvisto di una valvola che ne permette il collega-
mento con il sensore di bassa pressione, che misura la pressione del
gas rispetto a quella esterna. Lo stantuffo collegato attraverso un
lo inestensibile, che passa nella puleggia del sensore di rotazione,
ad una massa che ne bilancia il peso. Le due fonti di calore tra cui
lavora il motore sono costituite da due becher contenenti acqua e
ghiaccio, per la sorgente fredda, e acqua bollente (tenuta a temper-
atura costante da un fornello elettrico), per quella calda.
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4 PROCEDI MENTO
1. Collegare i sensori di rotazione, pressione e i due termometri
allinterfaccia per la rilevazione dei dati attraverso DataStudio.
Aperto un nuovo esperimento e scelte le impostazioni dei sensori,
procedere con la denizione del volume come funzione dei dati
raccolti:
V = S h
dove S la sezione nota del pistone e h la grandezza misurata
dal sensore di rotazione corrispondente alla variazione di altezza
del volume occupato dal gas. ora possibile impostare un nuovo
graco che presenti sulle ascisse il volume e sulle ordinate la
pressione.
2. Misurare la massa campione e la massa contrappeso.
3. Posizionare su un supporto il pistone, che deve essere a sua volta
collegato attraverso un lo inestensibile al sensore di rotazione.
Questultimo deve essere ssato a due aste, assicurandosi che il
contrappeso e il lo collegato al pistone siano verticali (afnch
la tensione esercitata sul lo bilanci la forza peso). Collegare
il pistone al sensore di pressione e alla camera daria con un
tubicino isolato (afnch non ci siano perdite di pressione).
Per avere due congurazioni facilmente riproducili e che si man-
tengano costanti nel tempo, scegliere per una sorgente la temper-
atura di fusione del ghiaccio e per laltra quella di ebollizione
dellacqua. In prossimit degli strumenti gi posizionati riem-
pire i due becher con acqua. Posizionare quindi il primo becher
sul fornellino elettrico, mentre nel secondo aggiungere del ghiac-
cio; immergere i termometri per controllare che le temperature
rimangano costanti nel corso dellesperimento.
4. Regolare lo stantuffo del pistone a circa un terzo dellaltezza del
cilindro scollegando il tubicino della camera daria e bloccando
lo stantuffo attraverso una valvola, ricollegare inne il tubicino.
Procedere con la raccolta dei dati.
5. Posizionare la camera daria nel becher contenente acqua e ghiac-
cio e attendere che il gas presente raggiunga la condizione dequilibrio.
Subito dopo aver avviato la registrazione appoggiare la massa
campione sullo stantuffo, facendo attenzione ad evitare che il pi-
stone compia grandi oscillazioni e che la pressione esercitata sia
uniforme su tutta la supercie. Spostare rapidamente la camera
daria nel becher con lacqua in ebollizione, limmersione deve
per essere lenta, afnch la trasformazione isobara avvenga ap-
prossimativamente per successione di stati di equilibrio. As-
pettare che il gas si stabilizzi e successivamente togliere la massa.
Per chiudere il ciclo reimmergere lentamente la camera daria
nel becher contenente acqua e ghiaccio, quando il volume nale
torna uguale a quello iniziale interrompere la registrazione.
6. Per vericare la conservazione delle caratteristiche del motore
si possono compiere registrazioni pi lunghe, che comprendano
pi cicli.
7
Figure 4: Esempio di una registrazione di due cicli consecutivi
8
5 ANAL I SI DEI DATI
.+ vi stn/ nrttr v/ssr
Massa dello stantuffo (dato tabulato):
M
s
= (35, 0 0, 1) 10
3
Kg
Massa contrappeso:
M
cp
= (35, 2 0, 1) 10
3
Kg
Si nota che la somma vettoriale delle forze peso generate dalle due
masse nulla; possibile quindi non considerare il loro contributo nel
calcolo del lavoro teorico.
Massa campione:
M
ca
= (500 1) 10
3
Kg
.z trvrrn/ttnr
Analisi delle temperature delle sorgenti per vericare che rimangano
costanti durante lesperimento:
Figure 5: graci delle temperature delle due sorgenti in funzione del tempo
T
g
= 0, 6

C T
g
=
T
max
g
T
min
g
2
= 0, 2

C
T
g
= (0, 6 0, 2)

C
T
e
= 100, 9

C T
e
=
T
max
e
T
min
e
2
= 0, 5

C
T
e
= (100, 9 0, 5)

C
9
. c/tcctc t/vcnc srrni vrNt/tr
I dati raccolti attraverso DataStudio, rappresentanti le coordinate dei
punti del diagramma di Clapeyron, sono stati utilizzati per calcolare
larea del ciclo.
Figure 6: Piano di Clapeyron ottenuto sperimentalmente
A tale ne stata utilizzata la Shoelace formula:
A =
1
2

i=1
x
i
y
i+1

i=1
y
i
x
i+1

Lincertezza da attribuire al valore ottenuto stata calcolata attraverso


la propagazione degli errori:
A =

A
x
1

x
1
+ +

A
x
n

x
n
+

A
y
1

y
1
+ +

A
y
n

y
n
=
=
n

i=1

A
x
i

x
i
+
n

i=1

A
y
i

y
i
=
=
n

i=1

|x
i
|
2x
i
|y
i+1
y
i1
|

x
i
+
n

i=1

|y
i
|
2y
i
|x
i1
x
i+1
|

y
i
=
=
1
2

i=1
|y
i+1
y
i1
|x
i
+
n

i=1
|x
i+1
x
i1
|y
i

Dove y costante e pari alla sensibilit del sensore di pressione,


mentre x lincertezza sul volume. Questa varia in ogni punto in
quanto dipendente dallaltezza. x si ricava mediante la propagazione
degli errori a partire dalla denizione di volume:
V
i
=
d
2
4
h
i
10
V
i
=

4
d
2
h
i

2
d
d
+
h
i
h
i

=

4
d(2h
i
d +dh
i
)
Vista la grande quantit di dati, il calcolo dellarea e della propagazione
dellerrore sono stati implementati in uno script Python:
CODICE PYTHON
from numpy import
*
import numpy as np
pr i nt "CALCOLO DELLAREA DEL CICLO TERMODINAMICO"
pr i nt " Shoel ace formula Python s c r i pt v . 4 . 0 0 "
pr i nt " "
#CALCOLO DELLAREA
dy=0. 005
x , y , dx = np . l oadt xt ( motoretermicook . csv ,
del i mi t er = ; , usecol s =( 0 , 1 , 2) , unpack=True ,
skiprows =0)
sy=np . sum( y)
sx=np. sum( x )
npts = x . shape [ 0 ]
pr i nt Numero di dat i ( punt i nel gr af i c o pV) =
%d %npts
pr i nt " "
npts=npts 1
k=y [ 0 ]
f or i i n range ( npts ) :
y[ i ]=y[ i +1]
y[ 1]=k
somma1=np . sum( x
*
y)
x , y , dx = np . l oadt xt ( motoretermicook . csv ,
del i mi t er = ; , usecol s =( 0 , 1 , 2) , unpack=True ,
skiprows =0)
z=x [ 0 ]
f or i i n range ( npts ) :
x [ i ]=x [ i +1]
x[ 1]=z
somma2=np . sum( x
*
y)
area =0. 5
*
np. abs ( somma2somma1)
pr i nt " Area del c i c l o termodinamico = %g " %area
#CALCOLO DELL ERRORE
x , y , dx = np . l oadt xt ( motoretermicook . csv ,
del i mi t er = ; , usecol s =( 0 , 1 , 2) , unpack=True ,
skiprows =0)
mody=x
f or i i n range ( npts ) :
mody[ i ]=np. abs ( y[ i +1]y[ i 1])
mody[ 1]=np . abs ( y[0] y[ 2] )
11
er r 1=np . abs (mody
*
dx )
modx=x
f or i i n range ( npts ) :
modx[ i ]=np. abs ( x [ i +1]x [ i 1])
modx[ 1]=np . abs ( x[0] x[ 2] )
er r 2=np . abs ( modx)
er r or e =0. 5
*
( np . sum( er r 1 )+dy
*
( np. sum( er r 2 ) ) )
pr i nt " Errore s ul l area= %g " %er r or e
Figure 7: Risultati forniti dallo script Python
Di conseguenza il lavoro compiuto dal motore termico pari a:
W
exp
= (109, 25 0, 08) 10
3
J
. c/tcctc t/vcnc trcni cc
W
th
= mgh
Dal graco in gura 8 si ricava il valore h e si assume come incertezza
il minimo spostamento lineare rilevabile dal sensore. Il raggio della
puleggia utilizzata r = 14, 5 10
3
m (valore tabulato). Perci:
h = 17, 25 10
3
m h = 1


180

r = 0, 3 10
3
m
h = (17, 2 0, 3) 10
3
m
Pertanto il lavoro teorico risulta pari a:
W
th
= mgh = 0, 500 9, 80665 0, 0172 = 84, 34 10
3
J
La relativa incertezza assoluta calcolata attraverso la propagazione
degli errori :
W
th
= mgh

m
m

2
+

h
h

2
= 0, 00147J
In denitiva:
W
th
= (84, 3 1, 5) 10
3
J
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Figure 8: Andamento sperimentale dellaltezza in funzione del tempo
. ccNrncNtc t/vcnc trcni cc r srrni -
vrNt/tr
La discrepanza tra il lavoro teorico e quello sperimentale :
|W
th
W
exp
| = 24, 91 10
3
J > 1, 58 10
3
J = W
th
+W
exp
I dati non sono consistenti.
.b rcnzr ni /ttni tc
Nellipotesi che la discrepanza tra i due lavori sia dovuta alle sole forze
di attrito (presenti tra il lo e la puleggia, tra il pistone e il cilindro e
internamente al gas), possibile fornire una stima del valore medio di
tali forze. Assumendo quindi:
W
attr
= |W
th
W
exp
| = (24, 9 1, 6) 10
3
J
si pu introdurre una forza di attrito media F
attr
tale che
W
attr
= F
attr
h
tot
Dal graco 8 ricaviamo lo spostamento totale del pistone e relativa
incertezza (con il metodo di propagazione degli errori):
h
tot
= (71, 4 1, 2) 10
3
m
Quindi:
F
attr
=
W
attr
h
tot
= 0, 348739N
F
attr
=
W
attr
h
tot

W
attr
W
attr
+
h
tot
h
tot

= 0, 03N
Pertanto si pu supporre che durante lintero ciclo agisca una forza
dissipativa media di:
F
attr
= (0, 35 0, 03)N
13
6 CONCLUSI ONI
Il lavoro sperimentale differisce da quello teorico del 23%, tuttavia il
fatto che la differenza tra i due valori risulti positiva coerente con
laver trascurato gli attriti per il calcolo del lavoro teorico. Non lecito
attribuire questa differenza esclusivamente al lavoro speso per vincere
le forze di attrito, vi possono essere stati altri fattori in grado di in-
uenzare negativamente lesperienza, tra cui:
Una piccola perdita di gas, accentuata dallutilizzo di una massa
forse sovradimensionata rispetto alla tenuta della camera daria
e della condotta.
La lentezza degli spostamenti della camera daria tra le due sor-
genti di calore. Infatti durante lo spostamento il sistema scambia
calore con lesterno e questo contraddice lipotesi di adiabaticit
della trasformazione.
La velocit di immersione della camera daria nei due becher,
forse troppo elevata per poter considerare la trasformazione quasi-
statica. Questa condizione necessaria per ottenere una dis-
tribuzione dei dati statisticamente signicativa.
La massa contrappeso, per quanto prossima a quella del pistone,
potrebbe aver inuito sulle variazioni del volume.
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