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CHALLENGE R3 Norme speciali Classe R3 2007-2010

Premessa Con il presente regolamento si intende promuovere un programma di regate tra barche a vela progettate e realizzate allinterno di strutture universitarie, nel quadro di un programma didattico comune e nel rispetto di un Regolamento di classe R3 che ne stabilisce le caratteristiche. Obiettivi Obiettivo degli Atenei che aderiscono alliniziativa quello di organizzare allinterno delle loro strutture (nellambito di corsi o tesi di laurea, workshop, attivit di laboratorio, extracurriculari ecc.) unattivit didattica annuale finalizzata alla progettazione e realizzazione di una deriva da 15 che risponda alle caratteristiche e ai requisiti previsti dal Regolamento di classe R3. Finalit Scopo delliniziativa quello di promuovere, con cadenza annuale o biennale, un incontro tra le Universit che aderiscono alliniziativa intitolata: Regata di fine Anno Accademico. Il calendario e il programma delle manifestazioni verranno definiti dalla Commissione Tecnica prevista dal Regolamento di classe R3, sentite le proposte dellAteneo che si aggiudicato la precedente edizione e degli altri Atenei partecipanti. Generalit Le imbarcazioni che partecipano al programma Mille e una vela per lUniversit devono rispettare le presenti Norme speciali Classe R3, essere progettate e realizzate secondo quanto stabilito dal Regolamento di Classe R3 ed essere governate da equipaggi formati da studenti iscritti ai rispettivi Atenei. 1) Ammissione alla regata di fine anno accademico Equipaggi a) Gli equipaggi che partecipano alla Regata di fine Anno Accademico devono essere costituiti da studenti iscritti allAteneo partecipante. b) Nel caso in cui lAteneo sia rappresentato da un solo equipaggio la composizione di questo libera. Nel caso di pi equipaggi deve essere assicurata almeno una presenza femminile nella composizione di un equipaggio. c) Non sono ammessi equipaggi in cui anche un solo membro faccia, o abbia fatto parte, nellultimo quadriennio, di una rappresentativa nazionale della Federazione Italiana Vela. Imbarcazioni a) Sono ammesse al programma Mille e una vela per lUniversit unicamente imbarcazioni che siano state progettate e costruite dagli studenti iscritti a corsi di laurea dellAteneo partecipante. b) Le barche saranno identificate da un numero velico rilasciato, registrato e conservato dallAteneo Roma 3. c) Lo scafo e le appendici debbono essere realizzati dagli studenti, sotto la guida di docenti scelti dallAteneo. d) Lattrezzatura, larmo e le vele possono provenire da forniture esterne allAteneo partecipante. 2) Regole di regata Le regate si correranno in tempo reale applicando: a) il Regolamento di Regata ISAF in vigore con le norme integrative emanate dalla F.I.V. Sar applicato il punteggio minimo; b) il Bando emanato per la manifestazione e le Istruzioni di Regata conseguenti; c) le Norme speciali Classe R3

Regolamento di classe R3 Premessa Il presente regolamento stato redatto con lintento di far realizzare delle imbarcazioni a vela di limitate dimensioni, con tecnologie accessibili e costi contenuti, facilmente trasportabili via terra e manovrabili in acqua, mettendo sullo stesso piano laboratori didattici universitari con capacit ed attrezzature differenti, anche attraverso lintroduzione di limitazioni sulla scelta dei materiali. Obiettivi Il presente regolamento si propone di far regatare insieme barche con le stesse caratteristiche, realizzate allinterno degli Atenei, lasciando ampio margine per la loro progettazione. 1- Dimensioni a) Lunghezza massima fuori tutto: 4,60 m.; b) Larghezza massima fuori tutto: 2,10 m; c) Immersione massima senza equipaggio a bordo: 1,10 m; d) Peso minimo dello scafo asciutto, pulito e vuoto (cio privo di deriva, timone, armo velico, attrezzatura di coperta che non sia direttamente fissata allo scafo, sartiame in genere, tappi di ispezione): Kg. 80 e) Il timone e il suo sistema di aggancio allimbarcazione sono esclusi dalla misura della lunghezza massima fuori tutto. f) E ammesso luso di un bompresso, escluso dalle dimensioni massime di lunghezza, solo se necessario alla manovra delle vele. g) Leventuale bompresso pu essere del tipo retraibile e non pu eccedere pi di 1500 mm. la lunghezza massima. 2- Materiali e costruzione a) Per gli scopi didattico formativi che si pone il presente regolamento, linsieme scafo-coperta e le appendici dovranno prevedere un contenuto in legno, espresso in peso, non inferiore al 70%. b) E ammesso luso di terrazze nel rispetto dei limiti dimensionali e costruttivi definiti. c) Eventuali pesi correttori per il raggiungimento del peso minimo dovranno essere applicati entro 50 cm. dallo specchio di poppa. d) Nella costruzione dellinsieme scafo-coperta e delle appendici non sono ammessi i seguenti materiali: fibre aramidiche, fibre di carbonio, titanio. e) Le vele non possono essere realizzate in kevlar, spectra, carbonio o altre fibre ad alto modulo f) E vietato luso di tessile in polietilenica (Spectra, Dyneema ecc.) per la realizzazione del sartiame. 3- Appendici a) Il numero delle appendici fissato in una deriva e un timone, le cui sagome e superfici sono libere; sono ammesse unicamente superfici verticali. b) Le appendici devono essere posizionate sullasse di simmetria dello scafo. 4- Armo a) Lalbero e il boma devono essere realizzati con estruso in alluminio. a) Lalbero deve avere unaltezza massima dalla linea di chiglia di 7.20 m. b) E consentito luso di un solo ordine di crocette. c) La regolazione del sartiame fisso, ad esclusione del paterazzo, se previsto, vietata in regata. Per sartiame fisso si intende qualsiasi elemento che abbia lo scopo di sostenere lalbero. d) Non sono ammessi picchi e buttafuori. e) Non sono ammessi alberi ruotanti. f) Non sono ammessi alberi basculanti. g) Non sono ammessi bompressi orientabili. h) Sono ammessi trapezi. i) Sono ammessi: un indicatore del vento, segnavento addizionali sulle vele, qualsiasi numero di bozzelli, passascotte e strozzatori.

5- Piano velico a) Il piano velico avr una superficie massima complessiva pari a 33 mq. Il calcolo delle superfici sar effettuato secondo le formule riportate nellallegato B. b) Il piano velico per le andature di bolina avr una superficie massima complessiva pari a 16 mq. c) Per la randa sono ammesse un massimo di 5 stecche. d) In regata ammesso un solo gioco di vele a bordo. 6- Scafo a) Lo scafo non deve presentare concavit nelle sezioni trasversali al di sotto della linea di galleggiamento. b) Lo scafo deve essere unico; non sono ammessi multiscafi. c) Lo scafo non deve presentare sezioni trasversali asimmetriche. d) Lo scafo deve poter garantire una riserva di galleggiamento sufficiente alla sicurezza dellimbarcazione e del suo equipaggio, pari ad almeno 80 lt., sottoforma di schiuma, espanso, sacchi daria, compartimenti stagni daria nello scafo. e) E obbligatorio assicurare la deriva e il timone allo scafo; luso di un grillo a sgancio rapido con elastici permesso per ogni appendice. 7- Conformit al regolamento a) Le barche dovranno essere in possesso di una autocertificazione dellAteneo rappresentato attestante la conformit al presente regolamento secondo il modello allegato A. b) Le imbarcazioni potranno essere sottoposte a verifiche di conformit. c) Qualora una barca venga danneggiata ammessa la riparazione o la sostituzione delle parti a seguito della quale si verificher nuovamente il rispetto delle regole di stazza. 8- Commissione Tecnica a) La Commissione Tecnica costituita da quattro membri nominati dallUniversit di Roma 3 e dai rappresentanti nominati di volta in volta dai primi tre Atenei classificatisi nella Regata di fine anno accademico, esclusa lUniversit di Roma 3. Emendamenti a) Il presente regolamento valido fino a Ottobre 2010. b) Il presente regolamento potr essere integrato e/o modificato, dalla Commissione Tecnica a seguito di eventuali proposte da parte degli Atenei interessati. c) Le proposte di emendamento dovranno essere sottoposte alla Commissione Tecnica entro 7 giorni dal termine della Regata di fine anno accademico. d) La Commissione Tecnica provveder a esaminare le proposte di emendamento entro 30 giorni dal termine della Regata di fine anno accademico. Interpretazione Qualora un Ateneo richiedesse chiarimenti sullinterpretazione di alcune delle presenti regole sar valida solo linterpretazione espressa dalla Commissione Tecnica. Roma, 26 novembre 2007

ALLEGATI

ALLEGATO A

REGOLAMENTO DI CLASSE R3 DICHIARAZIONE DI CONFORMITA (PT. 7A)


Nome imbarcazione : ... Numero Velico: Ateneo: Indirizzo : Tel : ITA - .. Anno di costruzione: . Facolt : .

..... Fax: E-mail: Reg. R3 1a 1b 1c 1d 2c (max mt. 4.60) : mt. (max mt. 2.10) : mt. (max mt. 1.10) : mt. (min. kg. 80) : kg. NO SI : kg. ...

SCAFO:
LH (lunghezza max) B (larghezza max) D (immersione max) W (peso min.) Pb (pesi correttori)

ARMO:
I (altezza albero) TPS (lunghezza bompresso)

Reg. R3 4a 1g (max mt. 7.20) : mt. (max mt. 1.50) : mt.

PIANO VELICO
SA (sup. velica R+F+S)* HMSA (sup. velica R + F)

Reg. R3 5a 5b (max mq. 33,00) : mq (max mq. 16,00) : mq.

* Calcolo delle superfici veliche:


R (randa) = (P/2(E+MGM)/2)+(P/4(MGM+MGU)/2)+(P/8(MGU+MGT)/2)+(P/8(MGT+HB)/2)
Dove: P=altezza ; E=base; HB=larghezza testa; MGT=largh. a 7/8 della balumina; MGU=l. a 3/4; MGM=l. a 1/2.

F (fiocco) = 0.125 JL(2LP+3JGM+2JGU)


Dove: JL=lungh. inferitura; LP=perpendicolare max allinf.; JGM=largh.max a1/2; JGU=largh. max a 3/4.

S (spi) = (SLU+SLE)/2((SF+(4SHW))/5)0.83 Dove: SLU=inferitura; SLE=balumina; SHW=larghezza a met; SF=larghezza base. Confermo di aver letto e di accettare le Norme speciali di Classe R3. Certifico lesattezza delle informazioni di questa dichiarazione. Accetto di rendere disponibile limbarcazione agli eventuali controlli previsti. Data: . Timbro dellAteneo e firma:

ALLEGATO B

DISEGNI E ISTRUZIONI
Rilevamento delle misure sulle vele
Il tessuto deve essere asciutto e la tensione esercitata su di esso durante le misurazioni deve essere tale da eliminare tutte le pieghe. La misurazione va effettuata con le vele stese a terra.

JGM = sovrapporre il punto di drizza sul punto di scotta. La piega che si viene a formare identifica la met della balumina. Segnare questo punto e ristendere la vela in modo da poter misurare
la minima di stanza che intercorre tra tale punto e linferitura della vela.

Randa
R=(P/2(E+MGM)/2)+(P/4(MGM+MGU)/2)+(P/8(MGU+MG T)/2)+(P/8(MGT+HB)/2)
MGM = piegare la vela fino a sovrapporre langolo di penna sul punto di scotta in modo da poter identificare, in corrispondenza della piega, la met della balumina. Segnato tale punto spiegare la vela e misurare la minima distanza tra questo e linferitura. MGU = sovrapporre langolo di penna sul punto a met della balumina segnato in precedenza. La piega identifica un nuovo punto a della balumina. Da questo nuovo punto misurare la minima distanza che lo separa dallinferitura. MGT = la minima distanza rilevata tra un punto sulla balumina, ottenuto sovrapponendo langolo di penna al punto identificato nella precedente misura, e linferitura della vela. P = distanza tra il punto di drizza e il punto di mura. E = distanza tra il punto di mura e il punto si scotta. HB = larghezza della penna.

JGU = piegare la vela fino a sovrapporre il punto di drizza al punto precedentemente trovato e segnare il punto sulla balumina in corrispondenza della piega. Stesa di nuovo la vela misurare la minima distanza tra questo e linferitura.

Spinnaker
S = (SLU+SLE)/2((SF+(4SHW))/5)0.83
SLU = lunghezza dellinferitura. Tendere linferitura e misurare la distanza tra il punto di drizza e il punto di mura. SLE = lunghezza della balumina. Tendere la balumina e misurare la distanza tra il punto di drizza e il punto di scotta. SF = tendere il bordo inferiore dello spi e misurare la distanza tra il punto di scotta e il punto di mura. SHW = portare il punto di drizza sul punto di mura e rilevare sullinferitura il punto in corrispondenza della piega che corrisponde alla met dellinferitura stessa. Sovrapporre poi il punto di drizza al punto di scotta e rilevare la met della balumina in corrispondenza della piega. Stendere la vela in corrispondenza di questi punti e misurare la minima distanza che intercorre tra il punto di mezzo della balumina e il punto di mezzo dellinferitura.

Fiocco
F = 0.125 JL(2LP+3JGM+2JGU)
JL = lunghezza dellinferitura. Si stende la vela in modo da evitare la formazione di pieghe e si misura la distanza tra il punto di drizza e il punto di mura. LP = larghezza sulla perpendicolare allinferitura passante per il punto di scotta. Si misura rilevandola minima distanza tra il punto di scotta e linferitura.

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