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INNOVAZIONE

Carta elettronica, scommessa dimenticata


di Domenico Pennone

Tra pochi mesi il documento di identit su microchip dovrebbe diventare lo standard per laccesso ai servizi erogati dalla Pa. Un progetto importante nato tredici anni fa e sopravvissuto a una sperimentazione infinita e continui aggiornamenti. Lo stato dellarte e le prospettive di uno strumento di trasparenza

l primo annuncio 13 anni fa. A farlo, lallora ministro della Funzione pubblica Franco Bassanini: Presto le carte elettroniche sostituiranno il vecchio documento di identit cartaceo. Una rivoluzione annunciata e, per ora almeno, ancora lontana dal realizzarsi, costata alla Pubblica amministrazione, secondo alcune fonti, non meno 60 di milioni di euro per le sole commissioni di studio, sperimentazioni e consulenze. Come anche previsto, dal Codice dellAmministrazione Digitale, la carta didentit elettronica dovrebbe essere il nuovo strumento di identificazione personale nonch di autenticazione per laccesso ai servizi web erogati dalle Pubbliche amministrazioni. Le regole tecniche, per la diffusione del nuovo documento di riconoscimento personale, sono state indicate in maniera completa nel Decreto Interministeriale dell8 novembre 2007. Il decreto stabilisce che il documento di riconoscimento elettronico deve contenere tutti i dati identificativi e le informazioni ufficiali relative alla persona, con la possibilit di funzionare anche come carta di servizi. SCADENZA VICINA La Carta memorizza su un microchip e su una banda ottica i dati personali del cittadino: il suo Codice fiscale, i dati di residenza, la

cittadinanza, il codice numerico del Comune di rilascio, la data del rilascio e la data di scadenza oltre alla firma del titolare, la fotografia ed eventuale indicazione di non validit ai fini dellespatrio ma anche, i dati amministrativi del Servizio Sanitario Nazionale e tutte le informazioni occorrenti per la firma digitale. Al Centro Nazionale dei Servizi Demografici (CNSD) istituito presso il ministero dellInterno, il compito di assicurare e garantire la gestione unitaria del sistema di emissione della CIE, la sua piena funzionalit e la trasparenza e sicurezza dei processi di autenticazione e convalida delle informazioni anagrafiche. Questo quanto prevede la norma ma, dopo la sperimentazione avviata gi nel 2000, con un progetto nato da uniniziativa del ministero dellInterno in collaborazione con 156 Comuni, la carta didentit elettronica continua a essere uno strumento lontano dallessere adottato da tutti i cittadini. Nel 2010, finito ufficialmente il lungo periodo di sperimentazione (10 anni) e la carta, lo ribadisce il Codice dellamministrazione digitale, diventer obbligatoria anche per accedere ai servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni (1 gennaio 2012). Intanto, la stragrande maggiornaza dei Comuni, in questi anni, hanno continuato a stampare i vecchi

documenti cartacei, che, in teoria, non dovrebbero pi esistere gi in base allarticolo 7-vicies ter del decreto-legge 31 gennaio 2005, n. 7, convertito della Legge 31 marzo 2005 n. 43. In questi anni, solo 200 amministrazioni su circa 8.100, hanno prodotto le carte didentit elettroniche, distribuendone circa 4.000.000 in totale. Carte che, per, potrebbero non essere ritenute valide, perch non unificate, come prevede la normativa, con la tessera sanitaria e realizzate con una tecnologia superata, la banda ottica al posto della pi sicura banda magnetica con chip. Proprio su questa controversa questione lAnci, lassociazione dei Comuni Italiani, ha chiesto recentemente, attraverso il suo presidente facente funzioni Osvaldo Napoli, un confronto urgente con il ministro degli Interni, nellambito della Conferenza Stato-Citt. Obiettivo: rappresentare le istanze dei Comuni italiani in vista dellemanazione del Dpcm sullunificazione della Carta dIdentit elettronica con la Tessera sanitaria e il rilascio gratuito del documento unificato. Cosa che dovrebbe avvenire, appunto, con un nuovo Decreto ministeriale atto a stabilire le modalit tecniche di produzione, distribuzione e gestione del documento unificato. Larticolo 10, commi 1-6, 3 SETTEMBRE 2011 - n 35

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del Dl 70/2011 (il cosiddetto Decreto Sviluppo) introduce, infatti, significative novit in materia di obbligatoriet, validit e modalit di rilascio della Carta dIdentit Elettronica. In particolare vengono indicati gli ambiti dei doveri del Sindaco e del responsabile del procedimento amministrativo anagrafico su questa materia. Le modifiche in discussione prefigurano, secondo lAnci, un impatto di notevole portata sulle funzioni e lorganizzazione dei Comuni italiani, in uno degli ambiti di responsabilit principale dellazione amministrativa municipale. Da qui, la richiesta di un confronto sul nuovo ed atteso provvedimento. ANNUNCI CONTINUI Ma intanto, sul piano delle Carte elettroniche, gli annunci proseguono: entro un anno tutti i dipendenti della Pa centrale avranno in tasca una carta elettronica personale che far da tessera di riconoscimento a vista valida per lespatrio e che permetter laccesso ai servizi digitali della Pa, ha sostenuto per esempio il ministro per la Pubblica amministrazione e lInnovazione Renato Brunetta, intervenendo al Forum Pa che si svolto nel maggio scorso. Una conseguenza del Dpcm 24 maggio 2010, che ha stabilito le regole tecniche per il rilascio in formato elettronico della carta personale di riconoscimento dei dipendenti di ruolo delle amministrazioni pubbliche statali nonch personale militare in attivit di servizio e in posizione ausiliaria. Lintroduzione della nuova tessera elettronica dovrebbe portare, 3 SETTEMBRE 2011 - n 35

Cosa conterr la Cie

n base al Codice dellAmministrazione Digitale, il microchip della carta didentit elettronica potr contenere, a richiesta dellinteressato, ove si tratti di dati sensibili: 1. lindicazione del gruppo sanguigno; 2. le opzioni di carattere sanitario previste dalla legge; 3. i dati biometrici previsti dalla legge, con esclusione, in ogni caso, del Dna; 4. tutti gli altri dati utili al fine di razionalizzare e semplificare lazione amministrativa e i servizi resi al cittadino, anche per mezzo dei portali, nel rispetto della normativa in materia di riservatezza; 5. le procedure informatiche e le informazioni occorrenti per la firma elettronica. La carta didentit elettronica e la Carta nazionale dei servizi sono gli unici strumenti di autenticazione previsti dal Codice dellAmministrazione Digitale per laccesso ai servizi web erogati dalle Pubbliche amministrazioni. In via transitoria sono ammesse anche altre modalit, meno sicure, come quelle basate sulla coppia nome utente e password.

nelle intenzioni, un cospicuo contenimento di costi per la Pubblica amministrazione, offrendo ai dipendenti ununica carta multiservizi. Con la nuova tessera dovrebbe essere possibile attivare una serie di servizi opzionali: firma elettronica qualificata o digitale, controllo accessi, rilevamento presenza, accesso alla postazione di lavoro, accesso ad aree riservate, accesso alla mensa, accesso sicuro alla postazione di lavoro, posta elettronica certificata (PEC), posta elettronica sicura. La nuo-

va tessera elettronica, infine, potr essere utilizzata anche come strumento di accesso alle convenzioni previste per i dipendenti della Pubblica amministrazione centrale e locale. In attesa di verificare i risultati concreti di quanto annunciato, c da augurarsi la previsione di un congruo periodo di sperimentazione, almeno in questo caso, pi breve di quello toccato alla carta didentit elettronica prima maniera, ma soprattutto una sua reale diffusione tra i cittadini entro i l termini previsti.

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