Dicembre 2011
Scegliere nel tempo di facebook. Il linguaggio parla (Heidegger) della nostra identit.
Avete mai provato la sensazione di sentirvi di fronte ad uno specchio mentre riguardavate la vostra bacheca facebook? Forse li che la vostra anima viene riflessa. Ne parliamo prendendo spunto dal libro fresco di stampa di Maura Franchi e Augusto Schianchi dal titolo Scegliere nel tempo di facebook. Come i social network influenzano le nostre preferenze.
Copertina: La copertina del libro Scegliere nel tempo di facebook. Come i social network influenzano le nostre preferenze di Maura Franchi e Augusto Schianchi. Tag: circolo degli inquieti, facebook, social network, identit, paradosso della scelta.
Indice Scegliere nel tempo di facebook Identit versus inconscio Le scienze sociali tra nuovi paradigmi e configurazioni razionalit processuale Sociale e socialit Privato e pubblico: riconfigurazione del confine Il linguaggio (ci) parla: pi che un paradosso una tautologia 1 1 2 3 3 4 6
Note sullAutore
ii
Se il bisogno di riconoscimento in qualche misura pu essere sempre stato necessario alluomo, oggi con i social network appare, secondo gli Autori, come una verit evidente. Nel passato si sentiva necessario tracciare il confine tra noi e gli altri, mentre oggi questo confine non pi chiaro: sulle fondamenta della condivisione si procede per con-fusione, cio nellassenza di confini tra noi e gli altri.
Razionalit processuale Lapproccio processuale della scelta, caratterizzato da scelte reiterate, figlio dei recenti cambiamenti socioeconomici e culturali, a cui seguono linstabilit dellambiente e la percezione di provvisoriet delle soluzioni prese. I percorsi tradizionali lineari vengono sostituiti dalla ricerca di conciliabilit tra i diversi interessi ed elementi del contesto (risorse, opportunit, elementi inaspettati). Gli Autori ipotizzano che Internet, e facebook in particolare, accentui il carattere processuale della scelta perch gli utenti, inseriti nella condizione di simultaneit del web, sono continuamente chiamati ad affermare le proprie preferenze, con la formula mi piace, post, video, commenti e altro. In questo senso la composizione dellidentit appare come unopera di bricolage in continuo divenire, frutto di scelte sempre modificabili (fino a nuovo avviso, Bauman). Sociale e socialit
"Non siamo pi sulle spalle dei giganti, ma camminiamo con le gambe di milioni di nani che producono una nuova energia creativa". Maura Franchi e Augusto Schianchi, autori di Scegliere nel tempo di facebook
Il concetto di socialit viene collegato al concetto di comunit tiepida, cio di una comunit caratterizzata per lo pi da legami deboli, che offre il calore tiepido di un riconoscimento poco vincolante e un poco affettivo come risposta al disorientamento prodotto dalla disgregazione
dalle tradizionali forme di legame e protezione (cfr con comunit-gruccia di Bauman). Inoltre in facebook la socialit soprattutto una capacit individuale, in quanto le amicizie, che permettono visibilit e riconoscimento, sono considerate una risorsa utile per lautorealizzazione. Il termine sociale - affermano gli Autori - non ha a che fare pi con la solidariet e luguaglianza. Al riguardo, e per ampliare la risposta alla questione del perch in una societ connotata dallimperante affermazione del s il termine sociale stia conoscendo una nuova fortuna, bisogner tenere sottocchio gli sviluppi della democrazia partecipata, dei nuovi movimenti politici e di iniziative di Open Government. Questi fenomeni confermano lidea appena accennata dagli stessi autori che in rete la dimensione individuale e collettiva si sostengono a vicenda e che possono essere spiegati anche come effetto della crescita delle aspirazioni individuali, parallela alla crescita dei livelli di istruzione, anche questo solo accennato. Pubblico e privato: riconfigurazione del confine. Se vero che nel passato questo limite era ben demarcato, oggi i social network contribuiscono fortemente a far sfumare i limiti del nostro privato sempre pi nel pubblico. Lo si vede per esempio nel tipo di linguaggio usato: in facebook, sia che scriviamo sulle nostre bacheche personali, sia che discutiamo in un gruppo accademico, sia che siamo un rappresentante istituzionale, utilizziamo uno stile linguistico pi informale e amichevole. Forse proprio il concetto di amicizia incluso che quasi impone luso del tu e un linguaggio pi immediato.
Va poi sottolineata la forte tendenza a pubblicizzare le proprie esperienze e pensieri personali, il proprio privato insomma. Mentre il privato restringe i propri confini, il pubblico li allarga: alcuni aspetti della vita che in precedenza si consideravano privati ora non lo sono pi. Si condivide e si partecipa. La stessa legge sulla privacy, ricordano gli Autori, si ridotta alla protezione dei dati personali (protetti comunque poco, tante le tracce che lasciamo ovunque nel web).
E emersa, dicono gli autori, la consapevolezza che il linguaggio sia pi che uno strumento di comunicazione. Con laggiunta della particella ci allaforisma il linguaggio parla di Heidegger gli Autori intendono sottolineare che il linguaggio lossatura delle nostre rappresentazioni mentali. Ma allora - per concludere - amici miei, dobbiamo assolutamente scoprire cosa significa quel ci, altrimenti siamo fottuti (Pennac in Diario di scuola). Questa particella rafforza il carattere di riflessivit del linguaggio, il fatto che noi esistiamo in esso. Ci , per dirla alla Pennac, il rapporto con gli altri e limmagine di noi che ne ricaviamo. Analizzando il Ci possiamo arrivare a comprendere la nostra essenza, ma il Ci pu anche inghiottirci con il rischio Scegliere nel tempo di facebook 6
di non sapere pi chi siamo (Pennac). Se ci concentriamo troppo sullo sguardo altrui, sulla nostra immagine riflessa, rischiamo di spostare di nuovo lattenzione dalla dimensione relazionale, centrata sullo scambio tra ununit minima composta da due persone, alla dimensione individuale dellIo, costringendoci ad un passo indietro.
Linda Finardi, si occupa di comunicazione culturale, politica e dimpresa con particolare attenzione al web. Collabora con La Civetta dal 2009. Collabora come giornalista presso Il Letimbro di Savona. Ha pubblicato Valutare la Comunicazione Pubblica. La valutazione di un evento a partire da un caso studio sulla Rivista scientifica Italiana di Valutazione (RIV).
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