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Anno II - N.3 - ottobre 2011.

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il

a ur t ul c

IL PUNTO

Industriarsi per il Sud


INTERVISTA

po lup svi

TERRITORIO

ponte

Monsignor Benigno Papa

I tesori sacri di Taranto

del territorio

03

10 /2011
01 04 12
IL PONTE Registrazione del Tribunale di Milano numero 461 del 15 settembre 2010 Direttore responsabile Giorgio Tedeschi Hanno collaborato Giovanna Maggiori, Stefano Pini, Enzo Risolvo, Andrea Rogazione, Ottavio Cristofaro, Gianni Spada, Marco Tamborrino, Valentina Turco, Giuliana Gherardi Via Appia Km. 648 - Taranto Tel. 099 4812793 Email: redazione@il-ponte.info Realizzazione Diesis Group www.diesis.it Progetto grafico Marino Corti - Logo 24 Editore Ilva Spa viale Certosa, 249 20151 Milano. Tel. 02 30700395 Stampa Mediaprint Srl via Mecenate 76/32 - Milano Foto di copertina di Aurora Gabriele

In CopertIna I vicoli di Taranto FaCCIa a FaCCIa Monsignor Benigno Papa Il punto Industriarsi per il Sud ambIente Il Centro Studi Ilva non va in vacanza I numeri della sostenibilit

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terrItorIo Universit e Ilva: anno nuovo, convenzione nuova Afo4, si riparte

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persone Lambiente tutti i giorni DallAfo al diamante

terrItorIo Il Ponte Punta Penna Pizzone I tesori sacri di Taranto Castello Aragonese, la cultura in mostra

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RUBRICHE
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Notizie Filo diretto Percorsi Ricette Vignetta

Concorso fotografico
I vicoli di Taranto

Il marchio FSC identifica i prodotti contenenti legno proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.

IL PONTEOTTObrE 2011

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IL PONTEOTTObrE 2011

Emilio Riva Presidente del Gruppo Riva

a parola impegno stata centrale in questi anni della gestione

dellIlva di Taranto da parte della mia

famiglia. Ci siamo impegnati per rendere lo

stabilimento siderurgico competitivo, sicuro ed

ecocompatibile. Abbiamo speso 4 miliardi di euro, di cui attesta questo grande sforzo che, mi piace dirlo, stato possibile anche grazie alla continua ispirazione delle sue parole e del suo

1 miliardo solo per lambiente. Monsignor Papa nella sua intervista

esempio. Uno sforzo che Il Ponte testimonia con gli articoli riguardanti lapertura in tempi record dellAltoforno 4 - complimenti a tutti gli operai e tecnici! - con gli accordi tra Ilva e mondo universitario, con lo stimolo quelli della salute e con il racconto dei numeri della sostenibilit: vero e proprio riscontro oggettivo del nostro impegno. Ma si parla soprattutto della necessit di industriarsi per il sud, per uscire dalla crisi che ha colpito la nostra Regione. Per uscirne? Inutile dirlo: serve limpegno di tutti. che il Centro Studi Ilva garantisce al dibattito, anche su temi delicati come

editoriale

I n t e r v I s ta

pa pa
a B e n I g n o Pa Pa , a r c I v e s c o v o d I
Lei Arcivescovo di Taranto da oltre ventanni. Come ha visto cambiare la citt? Sin dallinizio del mio episcopato a Taranto mi sono occupato della salvaguardia del creato. Lho fatto per dare prosecuzione a un tema che era stato toccato da Giovanni Paolo II in uno dei suoi undici discorsi tenuti a Taranto nei giorni 28-29 ottobre 1989, e perch mi accorsi subito che coniugare insieme ambiente e diritto al lavoro era allora, come lo ancora oggi, una delle maggiori preoccupazioni che gravano su chi ha la responsabilit del governo della citt. In questi ventanni essa cambiata ed cambiata in meglio sotto molti aspetti: dal punto di vista della pratica della legalit, dellassetto urbanistico con i progetti Urban che hanno interessato la Citt Vecchia e il borgo di Taranto, dellaccresciuta sensibilit per i beni culturali e ambientali.

ta r a n t o

I cambiamenti hanno migliorato la societ tarantina? difficile dirlo. Per miglioramento della societ io intendo la crescita qualitativa della vita delle persone e della comunit sociale, la tipologia valoriale ed etica che esse mettono in atto nella vita privata, familiare, professionale, politica. Cos inteso, il miglioramento della societ non pu essere prodotto soltanto dai cambiamenti strutturali, anche se essi hanno unincidenza nel tessuto culturale della vita sociale. La Chiesa, con la sua vita e missione, ha promosso in questi anni un umanesimo cristiano che, mi auguro, abbia migliorato la qualit della vita delle persone e, di conseguenza, quella della societ tarantina. Abbiamo lavorato per raggiungere questo obiettivo e continuiamo a farlo per educare tutti alla vita buona del Vangelo.

aiccaf a faccia

Come ha contribuito lindustria allevoluzione degli ultimi anni? Lindustria ha letteralmente trasformato Taranto dallessere una piccola comunit cataldiana raccolta tutta sullisola, a una grande citt costituita anche da persone provenienti da altre regioni del Meridione e del Nord dItalia. E svanito certo il sogno, coltivato alla fine degli anni 60 del secolo scorso, di una citt che avrebbe raggiunto i trecentomila abitanti, ma, pur con il calo demografico di questi ultimo decennio che purtroppo non sembra arrestarsi, Taranto diventata, grazie allindustria, una citt cosmopolita. In questi ultimi anni, i responsabili della presenza industriale a Taranto hanno preso consapevolezza del nuovo clima culturale presente in citt e, a me pare, siano tutti seriamente impegnati a ridurre gli infortuni sul lavoro e linquinamento ambientale con notevoli investimenti. La privatizzazione dellIlva, che allinizio sembrava a taluni essere una iattura per Taranto, oggi, con la crisi finanziaria dello Stato, appare invece unoccasione per la citt, tanto pi che la famiglia Riva ha tutti i titoli di seriet e competenza per essere ritenuta unimpresa credibile e affidabile.

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Lei stato vice presidente della Cei e si anche occupato dei problemi sociali e del lavoro. possibile sviluppare il territorio senza danneggiarlo irrimediabilmente? Io ho fiducia nella persona e nelle possibilit della scienza, e perci sono persuaso che sia non solo possibile ma, per i cristiani, anche doveroso sviluppare il territorio senza danneggiarlo. Nella prima pagina della Bibbia scritto che Dio pose luomo nel giardino perch lo coltivasse e lo custodisse (Gen 2,15). Il verbo coltivare ha permesso limpegno delluomo per lo sviluppo del territorio. La modalit del suo intervento su di esso, con il quale manifesta la sua regalit e il suo dominio, non pu essere tale da danneggiarlo irrimediabilmente, perch al dovere di coltivare la terra Dio impone alluomo anche quello di custodirla. E non a caso perch essa destinata alla vita di tutta la generazione umana fino alla fine del mondo. Ma anche se qualcuno, preoccupato di distruggere il territorio, non interviene per coltivarlo sbaglia, perch la custodia della terra non coincide con il suo abbandono allo stato selvaggio.

I giovani sono al centro delle sue attenzioni. Le nuove generazioni che ruolo hanno a Taranto? I giovani sono al centro delle mie intenzioni. Lo sono stati nei primi anni del mio ministero a Taranto quando ho varato per essi un progetto pastorale, e ho continuato sino al mese di agosto scorso a stare accanto a loro, nella giornata mondiale della giovent a Madrid. Sono convinto che la Chiesa possa e debba fare di pi. Linteresse della politica e della societ per i giovani, invece, spesso strumentale. Essi non sono, in alcun modo, al centro dellinteresse nazionale e non mi pare che nella citt di Taranto i giovani abbiano un ruolo particolare. Ai giovani bisognerebbe prestare non solo attenzione religiosa, come si sforza di fare la Chiesa, ma anche attenzione economica, culturale e di rappresentanza sociale e politica. Ma la riflessione su questo tema ci porterebbe troppo lontano.

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aiccaf a faccia

...mi piacerebbe anche che nella grande industria si sviluppasse una partecipazione degli operai che lavorano al suo interno agli utili della stessa e che la presenza dellindustria nella citt non fosse motivo di conflitto.

Taranto e il territorio circostante stanno attraversando una fase di transizione. Ambiente, occupazione, riconversione: quali sono secondo lei i nodi cruciali da sciogliere? Quella che stiamo attraversando non soltanto una fase di transizione, ma una momento che coincide con una crisi economica e finanziaria che non destinata a cessare rapidamente. Questo significa che tutto diventa pi complicato. Ho gi manifestato la mia convinzione che non solo possibile ma doveroso salvaguardare occupazione e ambiente, e che la via intrapresa a questo proposito quella giusta. Taranto una citt industriale e io mi auguro che continui a esserlo nel rispetto delle regole che riguardano limpatto ambientale. Ci sono riconversioni economicamente possibili che opportuno fare, e perci vengono realizzate. Ci sono altre riconversioni che vengono utopisticamente auspicate, ma il cui costo tale da renderle concretamente irrealizzabili. La domanda cruciale da porsi : Che tipo di sviluppo la classe politica ritiene doveroso perseguire nel nostro territorio?. Che ruolo pu avere listituzione religiosa in questo processo? Il processo di trasformazione economica e sociale e il progetto di sviluppo del territorio interessano la responsabilit dellistituzione religiosa cristiana per diversi motivi: perch i protagonisti di questa trasformazione sono persone umane la cui azione soggetta alla dimensione etica della vita, perch lo sviluppo che si intende perseguire non veramente tale se non promuove anche la dimensione trascendente della persona umana e perch le modalit con cui si interviene nel territorio devono obbedire a criteri oggettivi di giustizia sociale. Il ruolo dellistituzione religiosa di natura valoriale propositiva, non certo di carattere tecnico e vincolante.

Se le chiedessimo di immaginare Taranto tra dieci anni? Non sono un indovino ma mi piacerebbe, tra dieci anni, vedere la citt di Taranto meno Stato dipendente dal punto di vista economico, in possesso di fonti occupazionali differenziate, con la presenza di una diffusa imprenditoria locale a struttura familiare. Mi piacerebbe anche che nella grande industria si sviluppasse una partecipazione degli operai che lavorano al suo interno agli utili della stessa e che la presenza dellindustria nella citt non fosse motivo di conflitto. Vorrei che tutti i cittadini si sentissero corresponsabili della vita cittadina con la presenza di amministratori e politici capaci di interpretare le necessit della citt e che il modello antropologico di riferimento della vita personale e sociale dei cittadini continuasse ad essere quello offerto dalla concezione cristiana della vita.

aiccaf a faccia

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...cosa succede in ILVA!


Concluso il terzo meeting dei medici del lavoro Il segretario Angeletti visita Ilva
Si conclusa la terza edizione del corso di aggiornamento per medici del lavoro competenti. La due giorni ha visto il coinvolgimento di 25 medici, di cui 12 del Gruppo Riva e 5 dello stabilimento di Taranto, con i rappresentanti Inail e Spesal. Tra i relatori, oltre a numerosi specialisti in medicina del Lavoro, il prof. Girolamo Catapano Minotti, cardiologo e docente presso lUniversit S. Anna di Pisa, e Giovanni Costa, professore ordinario dipartimento di medicina del Lavoro Universit di Milano. Liniziativa, accreditata E.C.M. Educazione continua in medicina, stata organizzata dalla Associazione nazionale medici dazienda, con la collaborazione di Ilva. Il segretario nazionale Luigi Angeletti ha trascorso una giornata a Taranto, visitando le grandi industrie del territorio, tra cui anche lIlva. stata unoccasione per parlare di lavoro, di futuro, di occupazione. LIlva - ha detto Angeletti nel corso della conferenza stampa - deve continuare a percorrere la strada degli investimenti necessari per ridurre limpatto ambientale e al contempo migliorare le condizioni di lavoro. Vogliamo che le fabbriche restino aperte - ha concluso il segretario del sindacato nazionale -, non possiamo perdere migliaia di posti di lavoro.

Barriere frangivento
Le barriere frangivento allinterno dello stabilimento saranno costruite cos come concordato negli Atti di intesa e secondo gli impegni che Ilva stessa ha assunto in sede di discussione dellAia. In questi anni - precisa Ilva - sono stati compiuti, in collaborazione con il Cnr, numerosi studi per misurare lefficacia di barriere frangivento lungo il perimetro dei parchi minerali. Tali opere di ambientalizzazione sono una condizione decisiva per incidere significativamente sul fenomeno della dispersione delle polveri nel quartiere Tamburi.
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Progetto Open Day


Dallinizio del Progetto Open Day, che ha visto lapertura della porte dello stabilimento a scuole, istituzioni, enti, associazioni e familiari dei dipendenti, sono stati circa 5mila gli ospiti in visita presso lo stabilimento. Un totale complessivo di oltre un centinaio di appuntamenti, la maggior parte dei quali dedicati alle scuole e alle universit. Tra le recenti e pi significative presenze si segnala lUniversit della Basilicata, lUniversit degli studi Aldo Moro sede di Bari, oltre ad alcuni appuntamenti organizzati con la sede del polo universitario di Taranto.

news

In porto la Vale Brasil

...cosa succede in ILVA!

Al 4 sporgente del porto di Taranto, molo gestito dallIlva, arrivata la Vale Brasil, la nave portarinfuse pi grande del mondo, con a bordo 400mila tonnellate di minerale di ferro brasiliano. La Vale Brasil, battente bandiera della Repubblica di Singapore, si caratterizza per la capacit di trasportare il maggior tonnellaggio di materie prime al mondo. Un evento eccezionale che conferma le enormi potenzialit dello scalo portuale ionico, grazie anche alla profondit dei fondali in prossimit del 4 sporgente.

Edizione 2011 Trofeo di calcio a 7 Ilva


stata ancora una competizione a due tra Laf e Acc/2 per la conquista dellannuale Trofeo di calcio a 7 Ilva. In questa sesta edizione toccato agli uomini in maglia gialla dellAcciaieria (Acc/2) alzare la coppa, tra la delusione degli uomini del Laminatoio a freddo (Laf) che speravano nella terza vittoria consecutiva. Del tutto nuova la modalit di assegnazione del titolo, con la formula della sfida a tre squadre, scelta per offrire una pi avvincente fase conclusiva. A partecipare alla finalissima, oltre alle due compagini gi citate, anche la squadra del Tub , arresasi quasi subito di fronte allo strapotere delle due pi accreditate teste di serie. La squadra del Tubificio uscita sconfitta da entrambi gli incontri, ma ha mostrato buone capacit di gioco e ampi margini di miglioramento per il futuro. Decisivo per lassegnazione del titolo stato lultimo incontro, che ha visto la sconfitta del Laminatoio a freddo e lincoronazione dellAcciaieria: la squadra si cos rifatta delle sconfitte nelle ultime due edizioni, subite sempre dal Laminatoio. Il torneo si svolto presso gli impianti sportivi del Vivisport, di fronte a una folta presenza di pubblico, una numerosa rappresentanza dei dirigenti aziendali, al direttore di stabilimento Luigi Capogrosso, Fabio e Emilio Riva.

Pronta la nuova fabbrica ossigeno


Conclusi i lavori di costruzione della nuova fabbrica ossigeno. Il nuovo impianto, entrato pienamente in funzione nei mesi scorsi, stato realizzato ex novo e rappresenta il meglio della tecnologia attuale in questo campo. Il gas, per mezzo di una particolare lancia, viene insufflato nei convertitori e costituisce lelemento utile alla riduzione del tenore di carbonio della ghisa, precedentemente ottenuta dallaltoforno, andando a formare cos lacciaio gi pronto per le macchine di colata continua.

Record produttivo al 4 sporgente


Lo scorso 4 luglio alle ore 15.40 stato raggiunto il record di produttivit al 4 sporgente, sulla motonave Mariperla, carica di 173mila tonnellate di pellets. La nave ha raggiunto una produttivit di 80.200 tonnellate al giorno di materiale scaricato, superando cos il precedente risultato, ottenuto nellagosto del 2008 sulla nave Pacific Tiara. Alla Mariperla sono bastate 51 ore per completare le operazioni di scarico.

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...cosa succede in Puglia!


Promuovere la Puglia, online
Si chiama Pugliapromozione ed una nuova agenzia turistica. Un organismo con il quale la Giunta regionale intende superare lesperienza delle aziende di promozione per il turismo. A questo si aggiunge un altro interessante progetto: Puglia Events, per la realizzazione di un Cartellone regionale degli eventi della Regione. Un portale internet lo strumento cardine del progetto: una piattaforma nella quale si trovano eventi e attivit di cinema, musica, teatro e danza, business e fiere, sport e ambiente, enogastronomia, tradizione, intrattenimento, arte e cultura.

Lambiente ha il suo portale


Lambiente pugliese online. Il nuovo portale della Regione www.ecologia. regione.puglia.it aggrega numerosi siti su materie ambientali. Nel corso della presentazione lassessore Lorenzo Nicastro ha ricordato che lambiente uno dei mezzi per il diritto alla salute, un gradiente sociale. Lambiente in cui viviamo in comodato duso, lo dovremo riconsegnare alle prossime generazioni.

Futuro per i laureati


Si chiama Ritorno al futuro ed lidea della Regione Puglia volta alla valorizzazione dei giovani laureati. Lazione rivolta a 1.500 giovani laureati e intende concedere borse di studio per la frequenza di master di formazione post lauream. Uniniziativa a sostegno dei giovani disoccupati che mira al potenziamento delle capacit e delle potenzialit creative, professionali e occupazionali. Il bando ha messo a disposizione 20 milioni di euro, finanziati con i fondi Fse 2007-2013, puntando alla crescita della qualificazione professionale del segmento pi scolarizzato della giovent pugliese, con lobiettivo di accrescere la dotazione di competenze e conoscenze.

Teatri abitati
Teatri Abitati la modalit di gestione pubblico/privata dei luoghi di spettacolo dal vivo in Puglia. Il progetto, finanziato dal Fesr, comprende spazi scenici desueti, privati della loro formalit e ripensati a misura duomo. Unimportante sperimentazione che diventa triennale e garantisce continuit e solidit alla programmazione in 12 residenze teatrali pugliesi. Un articolato calendario rivolto anche ai giovani, per affrontare e approfondire i temi della tutela ambientale, dei diritti civili e delle trasformazioni sociali in atto.

Anche le chiese diventano green


Dovendo ristrutturare il tetto, abbiamo installato un impianto fotovoltaico a basso impatto ambientale. stata lidea di don Saverio Trotta, parroco della chiesa di San Paolo Apostolo a Foggia. Unidea realizzata grazie al finanziamento della Banca Etica. Negli ultimi anni le chiese ecologiche stanno diventando una realt in tutta Italia. Il buono esempio lo aveva dato direttamente il Vaticano, con il tetto della Sala Nervi interamente coperto da 2.400 pannelli fotovoltaici.

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Guida Blu 2011, bene le spiagge di Puglia

...cosa succede in Puglia!


Festival della sicurezza
Lo scorso maggio si sono svolti a Taranto due importanti eventi: la seconda edizione di Impresa Lavoro 2011, salone dedicato allorientamento al lavoro, alla formazione e allo studio, e il 1 Festival della Sicurezza sul Lavoro. Un appuntamento al quale ha preso parte anche Ilva, presente con uno stand allinterno della manifestazione. Il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Taranto e il Tavolo tecnico della Sicurezza sul lavoro e nei Cantieri edili, composto da Ance, Anmil e Asl Taranto con il supporto delle sezioni sindacali locali e degli ordini professionali tarantini di architetti e ingegneri, hanno organizzato il Festival con lobiettivo di sensibilizzare e diffondere, a partire dalle nuove generazioni, la cultura della prevenzione e della sicurezza dai rischi sul lavoro. Liniziativa si svolta presso limpianto sportivo del PalaMazzola e ha previsto nel suo programma attivit formative e informative che per tre giorni hanno impegnato istituzioni, imprese, enti e agenzie del lavoro di Taranto, della provincia ionica e della regione Puglia. Levento ha offerto un momento di confronto importante per tutti coloro che si accingono a entrare nel mondo del lavoro, e per quanti operano nel settore della sicurezza. La manifestazione ha consentito ai partecipanti di entrare a diretto contatto con le istituzioni, gli enti di formazione e le aziende, attraverso la visita di stand, partecipando ai seminari in programma, inserendo il proprio curriculum vitae nelle banche dati e consultando offerte di lavoro e di tirocinio formativo con la possibilit di eventuali colloqui di selezione. Per tutte queste ragioni risultata significativa la presenza di Ilva, che ha raccolto linteresse di tanti giovani e meno giovani: chi alla ricerca di prima occupazione e chi invece volenteroso di lanciarsi in una nuova esperienza professionale. Allinterno dellevento si svolta anche la Decima giornata tecnica di studio sulla sicurezza sul lavoro e nei cantieri edili, durante la quale stata offerta lopportunit di affrontare argomenti specifici sui temi della sicurezza sul lavoro e della sicurezza, con riferimenti legati anche alla trattazione della tematica inerente le malattie professionali. Le due iniziative sono state pensate in contemporanea, proprio per favorire lincontro tra ricerca del lavoro e aziende, e allo stesso tempo per far ricordare, a quanti gi lavorano, quanto sia importante sensibilizzare e diffondere la cultura della prevenzione e della sicurezza.

In Italia sono 13 le localit che conquistano le 5 vele assegnate dalla Guida Blu 2011 di Legambiente e Touring Club Italiano, il massimo riconoscimento dato dallassociazione ambientalista alle amministrazioni che coniugano qualit del territorio, dei servizi e politiche di tutela e sostenibilit. La Puglia rimane stabile al secondo posto dopo la Sardegna per numero di vele. Sono 36 le localit pugliesi e 32 le spiagge che Guida Blu consiglia di visitare. Due le regine pugliesi con 5 stelle: Ostuni e Otranto, gi premiate lo scorso anno. Tre bandiere per Ugento, bene anche Melendugno; nel tarantino si confermano Ginosa (3), Manduria (3), Maruggio (2) e Castellaneta (1).

news

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lettere@il-ponte.info

CON LIMPEGNO SI RAGGIUNGONO I RISULTATI


Sono convinto che i sacrifici di ognuno di noi sono serviti a noi stessi e al singolo e allo stabilimento, oggi Ilva. Invito con il cuore i nostri ragazzi allo sprono di fare bene e ancora bene. Parlando di ragazzi, io e mia moglie abbiamo raggiunto, anche noi, lobiettivo: mio figlio Pantaleo Bruno si laureato in Ingegneria delle telecomunicazioni presso lUniversit degli Studi di Cassino lo scorso aprile. Oggi lavora presso unimportante azienda italiana come progettista. Anche questo stato lo stabilimento Italsider, oggi Ilva. Obiettivo raggiunto, i nostri sacrifici sono diventati realt.
Domenico Troa e nunziaTa PieTraciTo

ro giovanissimo, per la prima volta mettevo piede in uno stabilimento cos grande anzi mega. Sono stato fortunato, dicevo a me stesso, ho lavorato in Acc-1, ero un manutentore elettrico ai convertitori. Ero inserito in un gruppo di ragazzi in gamba: Tommaso, Paolo, Gino, Antonio, Salvatore, Gerry. Era un continuo scambio di informazioni tra i ragazzi dellAus e della officina automazioni. Sono stato assegnato alle nuove tecnologie dellAcc-1, ero diventato luomo dei Plc. Ogni volta che si raggiungeva lobiettivo (quasi sempre), era una grande soddisfazione. LItalsider mi ha permesso di far vivere la mia famiglia. dello staff che mi ha prestato soccorso, ossia vigilanza e personale medico. Ritengo doveroso riservare a queste due categorie un encomio speciale poich in un momento in cui ero psicologicamente abbattuto, oltre che fisicamente debilitato, non hanno lesinato il sostegno morale che in quei frangenti cura di gran lunga pi efficace di quella medica. Voglio ringraziare pubblicamente

dove poterla trovare? Trova tutto sul nostro sito www. il-ponte.info. Benvenuta!
Veronica De Martino

v Mi chiamo Gallo Orazio e sono un elettricista in forza allo stabilimento Ilva di Taranto nel reparto tubificio 2 dal luglio 2001. Sono stato protagonista, mio malgrado, di un infortunio nel quale fortunatamente non ho riportato conseguenze rilevanti. Ho avuto lardire di scrivere questa lettera in quanto in quel giorno ho potuto constatare personalmente lefficienza e il grado di umanit

chi lavora nellombra. Concludo citando le persone che quel giorno mi sono state pi vicine: il vigilante Liuzzi, il coordinatore del servizio sanitario Ilva, di cui purtroppo non ricordo il nome ma il tono rassicurante s, e linfermiere Antonio che mi ha accompagnato sino a Brindisi confortandomi incessantemente.
Orazio Gallo

v Sono a casa di amici, e mi cade locchio su

una rivista che non conosco, Il Ponte. Inizio cos a sfogliarla e capisco essere un bel contenitore di idee, iniziative, notizie, approfondimenti e riflessioni che coinvolgono la mia tanto amata citt. Vi scrivo non solo per farvi i complimenti, ma soprattutto per avere maggiori informazioni in merito alla rivista. Come faccio ad averla? Posso sottoscrivere un abbonamento o mi potete indicare

v Vorrei leggere sulle pagine di questo giornale informazioni su quello che vediamo ogni giorno nel cielo della citt. Ho letto tante informazioni e promesse di impegno, ma il cielo pieno di fumo e il mare sempre pi inquinato. Ilva non ha mai colpe? LIlva uno stabilimento siderurgico. Ma lindustria deve essere il pi virtuosa possibile, questo limpegno che vogliamo documentare.

Risponderemo a tutti e le lettere pi rappresentative e interessanti le pubblicheremo in questo spazio. Scriveteci a

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lettere@il-ponte.info

filo diretto

Industriarsi
Taranto si conferma una delle capitali economiche del Mezzogiorno in un periodo di difficolt generale. I primi mesi del 2011 hanno premiato turismo, prodotti tipici e siderurgia. Ma serve un piano di sviluppo articolato per il Sud.

per il Sud

N
il punto

el 2010 il turismo pugliese ha incrementato i propri affari del 4%, mentre le esportazioni di prodotti di colture permanenti di Taranto sono aumentate dell86% rispetto allanno precedente, arrivando alla cifra di 42,8 milioni di Euro. Bene anche le colture non permanenti, salite del 211% per un valore di 12,1 milioni di Euro. Il settore alimentare cresce e si arricchisce di realt sempre pi produttive, cos come fa il turismo, ma innegabile che il rilancio dellarea sia ancora imperniato sul sistema industriale. Lanno era cominciato con un pacato ottimismo: la stasi del mondo industriale sembrava agli sgoccioli, si intravedevano

i sintomi della ripresa e anche in Puglia si guardava al futuro con fiducia. I problemi delleconomia degli ultimi mesi e la nuova manovra finanziaria del Governo, pi complicata del previsto, hanno fatto tornare dattualit la necessit di un piano di sviluppo efficace per il Sud, la cui economia patisce la scarsit di infrastrutture ed efficienti sistemi produttivi.

Quel che manca davvero la figura dellimprenditore meridionale che, anche quando presente, riprende i modelli delle industrie del Nord senza tener conto delle peculiarit territoriali e umane del Sud

na delle poche eccezioni positive del settore industriale rappresentata dalla siderurgia. Lacciaio traina i risultati dei grandi complessi industriali facendo registrare una crescita nazionale dell8,4% nel primo quadrimestre del 2011, un balzo in avanti di molto superiore alla media europea: nellUe, il settore cresciuto del 5,7%. In Italia la produzione stata di 9,41 milioni di tonnellate tra gennaio e aprile. La siderurgia italiana ha ripreso a marciare, anche se a differenti velocit - ha detto Giuseppe Pasini, presidente di Federacciai . Le buone performance nel mercato degli acciai speciali sono alimentate dalla ripresa della meccanica e delle esportazioni. Pi prodotti per lestero,

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dunque, ma anche per le altre industrie italiane. E proprio il successo dellacciaio rilancia il ruolo di Taranto che, anche in tempi difficili, resta una delle capitali economiche del Mezzogiorno. Loccupazione del comparto industriale locale sta reggendo, assicurando salari e possibilit di consumo a migliaia di famiglie. Gli sforzi per accompagnare lo sviluppo delle fabbriche con una maggiore attenzione per lambiente sembrano aver trovato nuovi stimoli con lassegnazione dellAia a Ilva: un buon stimolo per proseguire la collaborazione tra stabilimento e citt.

necessaria pi attenzione al contesto in cui si sviluppano gli insediamenti industriali, tenendo presente le caratteristiche del territorio e le capacit delle persone che ci lavorano. Serve una pi stretta

interazione tra enti locali, cittadini e industria, per evitare che gli investimenti, quando ci sono, vadano in fumo. Rispetto alle previsioni del 2008, le perdite in valore aggiunto per il Mezzogiorno sono state di 30 miliardi di Euro, con la Puglia che ha patito un disavanzo di 8,6 miliardi in tempo di crisi (dati elaborati dalla Cgia di Mestre). Viceversa, la stessa Puglia risulta la prima regione italiana per i fondi alle imprese, con 524,7 milioni di Euro erogati nellanno 2009. Da quei fondi e dalle cifre positive dellacciaio bisogna ripartire, puntando sullinnovazione (con il riciclo dei materiali industriali, ad esempio) e sugli investimenti. Provando poi a riportare in auge il piano di sviluppo per il Sud, promesso dal Governo nel novembre del 2010 ma ancora in divenire. Serve, insomma, lo sforzo di tutti.

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il punto

salute e inquinamento
Estate di incontri e lavoro per il Centro Studi Ilva. Il 13 luglio scorso si tenuta la seconda conversazione su salute e inquinamento. Un tavolo di lavoro cui hanno partecipato tecnici e professionisti, per discutere di rilevamenti scientifici e prevenzione sanitaria nelle aree industriali.

Una mappa per

rgomento e intenzioni erano chiari sin dal titolo: Seconda conversazione su salute e inquinamento. Sviluppo di mappe epidemiologiche: metodologie e utilit per la prevenzione sanitaria. Nella cornice storica del Castello Aragonese di Taranto, il Centro Studi Ilva ha proposto una serie di interventi sul rapporto tra industria e salute dei cittadini, fornendo un inquadramento per la costruzione delle cosiddette mappe epidemiologiche, ovvero la raccolta e lanalisi dei dati territoriali su patologie di vario genere. Tre i relatori presenti: Giorgio Assennato, direttore generale di Arpa Puglia, Cesare Cislaghi, dirigente della sezione monitoraggio Lea e Spesa Sanitaria, e Carlo Zocchetti, membro della direzione generale sanit della Regione Lombardia. A moderare lincontro stato Carlo La Vecchia, epidemiologo dellIstituto Mario Negri di Milano. Istituzioni diverse a confronto, dunque, con una concentrazione di idee e sforzi che, da Nord a Sud, si sono trovate a Taranto per cercare una via sempre pi attendibile e scientifica per il monitoraggio dellimpatto della grande industria (siderurgica ma non solo) sugli abitanti della citt pugliese.

GiorGio ASSennAto: direttore generale di Arpa Puglia, ha provato a indagare sullutilizzo delle mappe nella definizione delle politiche ambientali

entre indubbia lutilit delle mappe ai fini della programmazione e valutazione dei servizi sanitari, pi complesso il ruolo che esse possono esercitare ai fini delle politiche ambientali. Il sogno di ogni epidemiologo quello di potersi avvalere di mappe utili a fini decisionali. In ambito ambientale, per, serve partire dalle emissioni industriali (stimate o misurate) che, attraverso la modellistica e le

ambiente

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misure territoriali, consentono di definire le criticit ambientali, anche espresse in termini di potenziale rischio per la salute (rischio cancerogeno e non cancerogeno). Il lavoro legato alle mappe ha valenza soprattutto per quanto riguarda le aree potenzialmente pi a rischio della citt. Qualche volta per, i risultati delle analisi confondono i ricercatori: Quando si riscontra che il maggior incremento di rischio non si riferisce alle adiacenze degli impianti industriali (per esempio il quartiere Tamburi), ma ad aree distanti cinque chilometri dalla sorgente, i dati sono in contraddizione con i rilevamenti pi recenti e con il registro tumori jonico-salentino. Ecco dunque che la validit a tutto campo delle mappe epidemiologiche

vacilla: Esse possono costituire uno strumento utile a fini esplorativi: per esempio, i dati del registro tumori della provincia di Taranto saranno utilizzati per analisi di tipo sub-comunale. Daltra parte, Asl Taranto e Arpa, nel corso della procedura Aia, avevano avanzato la proposta di una serie di indagini epidemiologiche, proposta in un primo momento accolta dal ministero dellAmbiente e poi lasciata inspiegabilmente cadere. E quindi evidente che solo una struttura apposita istituita localmente, che integri Asl e Arpa, pu fornire un livello di conoscenze adeguate rispetto ai bisogni della popolazione tarantina. Serve una unione dintenti, insomma, prendendo in considerazione metodologie vecchie e nuove, mappe epidemiologiche e non solo.

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ambiente

CeSAre CiSlAGhi: dirigente della sezione monitoraggio lea e Spesa sanitaria, ha approfondito largomento dellutilizzo dei dati danalisi geolocalizzati

I
ambiente

CArlo ZoCChetti: direttore generale sanit della regione lombardia, ha delineato problemi, opportunit e prospettive dellutilizzo delle mappe epidemiologiche

n epidemiologia, quasi mai si lavora su cause ed effetti certi, ma piuttosto si lavora su rischi ed eventi. possibile dunque misurare rischi e registrare eventi, trovando poi delle associazioni tra i due fattori. In pratica, vengono segnalati i rischi presenti e poi posizionati in una determinata area geografica. Si tratta quindi di studiare le incidenze dei rischi ambientali e per la salute in un determinato spazio regionale, con tutte le caratteristiche che questo possiede: numero di abitanti, distribuzione dei cittadini, zona di lavoro e abitudini degli stessi, centri di assistenza, concentrazioni industriali. Tutti fattori che incidono sulla costruzione di una mappa e sulla sua struttura. Si pone un problema serio concernente le mappe: dobbiamo scegliere se perseguire dei modelli fissi, basati per esempio sulle province, sulle Asl o su altri elementi che circoscrivano unarea, o dei modelli mobili che si basino sui risultati dati dallanalisi di gruppi di persone ed evidenzino la concentrazione di alcuni fenomeni di rischio tra quelle categorie di persone. Lobiettivo trovare la metodologia migliore per descrivere la situazione sanitaria-ambientale dellarea di Taranto, evitando allarmismi eccessivi, frutto di indagini che non tengono conto di tutti i fattori, per esempio i movimenti compiuti dagli individui che si allontanano dalla citt per lavoro o altro, ma anche evitando analisi superficiali che non comprendono limportanza dei problemi.

ramite le mappe possibile vedere dove e come si reagisce ai fenomeni sanitari-ambientali, registrando per esempio i ricoveri per regione o i diversi tipi di terapia. importante cercare di collocare tutti i fenomeni inerenti alla pi ampia questione sanitaria: reddito dei cittadini, abitudini quotidiane (consumo di sigarette, incidenza dellobesit), concentrazione di cittadini stranieri e altro ancora. Linsieme di queste specifiche territoriali aiuta a spiegare i fenomeni medici. Ci si pu concentrare su un evento piuttosto che su un altro: ogni volta che si compila una mappa si trovano delle geografie diverse, delle differenze rispetto a territori anche vicini, a seconda delle caratteristiche di ciascuna area. Ma la geografia sanitaria (la presenza massiccia di determinate patologie) non sempre giustificata dalla presenza in loco di cause evidenti (unindustria, per esempio). In generale, si usano diversi metodi per la costruzione delle mappe, che danno luogo a risultati e geografie diverse. A essere fondamentale la completezza, la correlazione tra mappe diverse, per avere una prospettiva pi profonda sullimpatto reale della grande industria sul territorio e sulla salute dei cittadini.

Per approfondimenti in merito possibile consultare il sito ufficiale del Centro Studi: www.centrostudiilva.it

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Universit e Ilva
Mentre gli studenti degli atenei pugliesi tornano sui banchi di studio, Ilva attiva una nuova collaborazione, questa volta con la seconda Facolt di Economia di Taranto. Per rinsaldare i legami tra formazione e lavoro e per riproporsi come soggetto attivo sul territorio.

anno nuovo, convenzione nuova


lUniversit del Salento, in questi ultimi mesi lattenzione si allargata ad altri settori di ricerca tangenziali alla produzione dellacciaio e alle dinamiche di produzione, quali leconomia. Grazie allintesa, alcuni degli iscritti ai corsi di laurea in Economia e amministrazione delle aziende e in Strategie dimpresa e management potranno godere di stage e tirocini allinterno delle strutture Ilva. La convenzione servir a favorire linserimento dei giovani studenti nel mondo del lavoro - ha detto il preside della Facolt di Economia, Bruno Notarnicola -, attraverso unattivit che, oltre a essere contenuta nel piano di studi, rappresenta una prima esperienza professionale capace di valorizzare la formazione teorica degli studenti. Dello stesso avviso Giancarlo Quaranta, responsabile rapporti internazionali e politiche di ricerca del Gruppo Riva: Con questa convenzione - ha dichiarato al momento della firma del documento -, si aggiunge un importante partner al progetto di integrazione tra il mondo accademico e la nostra industria. Stiamo lavorando per rendere sempre pi evidente il valore biunivoco tra il sapere e il saper fare. Gi a partire dai prossimi mesi verranno avviate le attivit di stage e tirocinio, con lobiettivo di creare man mano un sistema virtuoso in cui le conoscenze acquisite studiando vengano naturalmente trasferite nel mondo del lavoro, per favorire lo sviluppo dello stabilimento tarantino ma anche delle altre imprese locali.

azienda va a scuola ma, qualche volta, la scuola va in azienda. quello che successo lo scorso 5 settembre, quando i rappresentanti della seconda Facolt di Economia di Taranto, che fa riferimento allUniversit degli Studi di Bari, si sono presentati allo stabilimento siderurgico per firmare una convenzione con lazienda tarantina. La conclusione dellaccordo si inserisce allinterno di un pi ampio percorso di collaborazione tra Ilva e Universit, gi avviato negli scorsi anni con lintento di favorire la formazione specifica dei giovani studenti e il loro futuro inserimento nel mondo del lavoro e nellambito siderurgico in particolare. Dopo aver stipulato convenzioni nel settore ingegneristico con il Politecnico di Bari e

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territorio

I numeri della

sostenibilit
(vicepresidente del Gruppo)

Fabio Riva

Il Rapporto fotografa in modo attendibile il ruolo fondamentale di Ilva nel tessuto sociale di Taranto e della Puglia pi in generale. Lobiettivo che si pu raggiungere con il supporto fattivo delle istituzioni. Siamo consapevoli delle difficolt con cui le amministrazioni pubbliche devono spesso convivere: la carenza di risorse, il passaggio non privo di incertezze verso il federalismo, la sfiducia sempre pi diffusa verso la politica e i suoi protagonisti. Voglio per sottolineare limportanza per un imprenditore della collaborazione con le istituzioni. Se c collaborazione pi facile programmare gli investimenti, pi immediato implementare soluzioni per lambientalizzazione dello stabilimento ed pi agevole condividere quegli obiettivi di lungo periodo indispensabili per mantenere competitiva qualsiasi azienda a livello internazionale.

(responsabile Qualit e Sicurezza)

Adolfo Buffo

Ilva ha creato ricchezza per il sistema Puglia per 919 milioni di Euro, l80% rimasto sul territorio tarantino. Lazienda non ha delocalizzato la sua produzione anzi, il 96% del prodotto realizzato in Italia. Sul fronte della tutela ambientale i dati sono notevoli, con una sensibile diminuzione degli agenti inquinanti, come lossido di zolfo o la diossina. Dati che dimostrano quello che stato limpegno dellazienda negli ultimi anni. Il 95% della forza lavoro sotto i 50 anni e questo vuol dire che si pu programmare un futuro pi sereno e longevo. Forza lavoro nei confronti della quale stata aumentata lattivit di formazione (220mila ore solo nel 2010) che ha portato a una riduzione del 50% in sei anni degli infortuni. Un dato che deve ancora migliorare e sul quale stiamo lavorando tantissimo. Come ha detto anche il presidente Emilio Riva, credo fermamente che quanto fatto sino ad ora sia gi uno straordinario risultato ma sono altres convinto che si possa fare ancora meglio. Ed la mia promessa per i prossimi anni.

(presidente commissione Ambiente Regione Puglia)

Donato Pentassuglia

Questo Rapporto un ulteriore dato della corretta e proficua relazione di Ilva con il territorio. Abbiamo potuto verificare un clima positivo di buone pratiche di attenzione allambiente da parte dello stabilimento. Il confronto, il controllo, la comunicazione sullo stato delle cose che arriva dal Rapporto sono fondamentali, e ci deve vedere tutti sempre pi partecipi. I dati che emergono ci danno lindicazione per le migliori pratiche che devono essere seguite per continuare a migliorare.

ambiente

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Nel 2009, Ilva ha fatto 220mila ore di formazione, 5.600 riunioni per la sicurezza, 1.939 ispezioni. Numeri importanti quelli dello scorso anno a testimonianza di quanto lIlva di Taranto ha deciso di investire per la sostenibilit: circa 1 miliardo di euro in 15 anni per lambiente. Le cifre contenute nel Rapporto Sostenibilit 2010 testimoniano come il colosso siderurgico prosegua nel suo cammino di cambiamento.
(presidente Provincia di Taranto)

Giovanni Florido

Ippazio Stefano
(sindaco di Taranto)

Mi complimento per gli sforzi e i risultati ottenuti da Ilva. Attraverso i recenti dati clinici che ci giungono dalle Asl territoriali, emergono dati confortanti in relazione alle malattie pi gravi; patologie che non risultano essere in aumento, anche grazie al miglioramento dellambiente e della qualit dellaria. Sempre dal Rapporto, si evidenziano numeri relativi alloccupazione che mi fanno molto piacere. Spero quindi che si possa continuare sulla strada gi intrapresa, con il rispetto dei lavoratori, lattenzione allambiente e la tutela del lavoro stesso.

La responsabilit sociale dellimpresa un dato importante che fa onore a Ilva. Alcuni parametri gi funzionano, altri invece andrebbero rafforzati ulteriormente: indubbiamente la difesa del lavoro e della sua dignit un elemento importante, che ha subito cambiamenti positivi in Ilva. Anche il tema dellambiente importante e ritengo che il suo rapporto con lo stabilimento sia decisamente cambiato, ne prova il recente avvivo del nuovo altoforno 4, un sistema allavanguardia, altamente rispettoso della qualit dellaria e della salute. Infine c un bisogno enorme di promuovere il territorio tarantino, e sul tema della responsabilit sociale delle imprese, anche Ilva pu fare molto in questo senso.

(assessore Bilancio e Programmazione Regione Puglia)

Michele Pelillo

Da qualche tempo il rapporto tra Ilva, citt e istituzioni entrato in una fase nuova e diversa dal passato. Prima di tutto una maggiore sensibilit ambientale, cresciuta tra la gente in modo rilevante. Anche la politica ha cambiato il passo, con la Regione che si assunta le proprie responsabilit, legiferando in ambiti inesplorati, assumendo decisioni forti, risultando meno indulgente rispetto al passato. Infine il terzo protagonista di questo cambiamento Ilva, che si aperta a questa fase nuova, si dichiarata disponibile a entrarci: di questo bisogna dare merito allo stabilimento. testimonianza che Ilva vuole sempre pi entrare nel territorio e avere rapporti diretti con le istituzioni. Questo Rapporto dovrebbe essere letto da tutti i tarantini, per avere delle basi di discussione sempre pi scientifiche e concrete.
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ambiente

M Afo4
si riparte

Alla presenza di numerose personalit, lo scorso 20 aprile stato riavviato lAltoforno 4 dopo quasi tre anni di stop e una capillare ristrutturazione. Cos lo stabilimento procede verso la produzione a pieno regime.

ercoled 20 aprile 2011: dopo uno stop durato quasi tre anni, ha ripreso a funzionare lAfo4. Alla presenza di pi di 1.500 persone, dopo la benedizione pasquale impartita dallarcivescovo Benigno Papa, alle 11.57, il sindaco Ippazio Stefano con il presidente della Provincia Gianni Florido hanno premuto il pulsante di avvio dellaltoforno. Con la messa in esercizio di questo impianto, lo stabilimento tornato a marciare con quattro altiforni verso la piena capacit produttiva. I lavori di rifacimento partirono nel 2008, per poi concludersi nel febbraio del 2009. A causa della crisi che in quel periodo ha colpito il settore dellacciaio, limpianto stato mantenuto inattivo. A inizio 2011 sono partite le prove per poterlo riavviare. A pieno regime laltoforno produce pi di 5.000 tonnellate di ghisa al giorno; in fase di ristrutturazione si sono tenuti in massimo conto i sistemi di sicurezza, mettendo in atto tecnologie allavanguardia, come ad esempio il sistema di piastre che raffredda interamente la corazza. Afo 4 inoltre dotato di moderne cappe di aspirazione dei fumi e delle polveri.

territorio
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ntervistati in occasione dellinaugurazione, le autorit cittadine hanno speso parole di stima per il riavvio: un esempio di coraggio dimpresa mettere in marcia un impianto come questo - ha dichiarato il sindaco Ippazio Stefano - in un momento di crisi; un gesto importante e di grande capacit imprenditoriale. Deve anche costituire una certezza per i lavoratori, non solo per la stabilit del lavoro futuro, ma anche per quanto riguarda la sicurezza: stata infatti profusa attenzione massima alle procedure di sicurezza, realizzando un impianto che il pi moderno al mondo, un impianto sicuro che rispetta le regole. LAltoforno 4 - ha dichiarato il direttore dello stabilimento Luigi Capogrosso - risponde alle migliori tecniche disponibili. Il completo rifacimento dellimpianto garantisce un notevole risparmio energetico, un minor utilizzo di coke e fossili, oltre alla riduzione complessiva degli impatti ambientali. Oggi sono tre gli altiforni con meno di dieci anni di vita, dimostrazione del livello di avanguardia tecnologica raggiunta in questi anni e di quanto lazienda abbia investito per il futuro dello stabilimento. Lingegner Vincenzo Dimastromatteo la persona che ha seguito e coordinato direttamente tutte le operazioni di riavvio di Afo 4. Quella della riaccensione unattivit particolare, perch avviene molto raramente e soprattutto perch ha s delle linee guida, dei principi generali da seguire, ma molto dato dallesperienza e dalla capacit dei tecnici.

Emilio Riva al termine della cerimonia. In basso monsignor Papa.

bbiamo investito 240 milioni di Euro ma oggi possiamo dire di avere uno degli impianti pi allavanguardia a livello mondiale. Pur essendo in una fase di economia non particolarmente positiva, voglio lanciare una bella sfida alla crisi: la ripartenza di Afo 4 ci dar la possibilit di lavorare a pieno regime, cercando cos di diminuire i costi. Non ho intenzione di fermarlo pi!.

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territorio

l riavvio di Afo 4 stata unesperienza professionale ma soprattuto umana, perch tutti hanno dato il massimo, dimostrando come il lavoro di squadra e laffiatamento sia fondamentale per ottenere un risultato positivo. Lo spirito di squadra viene sottolineato poi proprio in questi eventi: gi nella marcia normale di un altoforno necessario che ci sia un buon affiatamento; quando poi c da portare a termine una ristrutturazione, ancora di pi. Un avviamento un momento sempre molto folkloristico, coreografico, in particolare sul campo di colata.

ONI

P
Sara Bellini

E PROF >

Tecnico ecologia il 24-03-1982

> Nata a Molfetta > Residente a Laterza > Dottoressa in Ingegneria ambiente e territorio (trienn. + special.) > Assunta interinale in Ilva il 03-11-2009
Dal dottorato di ricerca allo stabilimento, per lavorare su ambiente e territorio

er cominciare, ci racconti dei suoi primi passi in Ilva... Sono entrata in azienda il 2 febbraio 2008, dopo aver vinto una borsa finanziata da Ilva per il dottorato di ricerca in Ingegneria industriale dellinnovazione. Ho studiato allUniversit della Basilicata, ottenendo la laurea specialistica in Ingegneria ambiente e territorio. Per qualche mese poi ho lavorato per una compagnia lucana che produce tessuto non tessuto, a partire dal riciclo delle bottiglie di plastica. Di cosa si occupa allinterno dello stabilimento? Il progetto di ricerca con cui ho cominciato si concentrava sullottimizzazione dei forni a riscaldo. Nel frattempo nata lidea di stendere il primo Rapporto Ambiente e Sicurezza dedicato allo stabilimento di Taranto, e cos nei miei primi mesi di lavoro ho curato la sezione ambientale in collaborazione con altri tecnici ecologia, esperienza che ho ripetuto nel 2010. Inoltre ho partecipato alliter procedurale per la registrazione Emas (EcoManagement and Audit Scheme) di Ilva. Qual il suo compito nella stesura del Rapporto ambiente e sicurezza? Il mio lavoro consiste nella raccolta e nellorganizzazione dei dati riguardanti ciascun aspetto ambientale: la sezione rifiuti, la sezione acque e cos via. Poi costruisco una storia per ciascun dato, confrontandolo con le rilevazioni precedenti. Immagino servano delle competenze particolari... Nel novembre 2009 ho seguito la formazione interna per i neo assunti e, qualche mese pi tardi, un corso specifico sulla registrazione Emas. Servono capacit relazionali e organizzative, ed importante essere chiari, cos che tutti possano comprendere le informazioni di cui parliamo e conoscere lo stabilimento al di l della sua facciata: da fuori si vedono solo i camini, ma dentro c altro. Un momento da ricordare di questi due anni in stabilimento? Certamente la pubblicazione del Rapporto ambiente sicurezza 2009. E stata una soddisfazione vedere il risultato concreto del mio

SI
persone

LambIente
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I preferiti

primo lavoro. e quello pi difficile? Quando mi sono trovata a dover scegliere tra dottorato e lavoro. Lincertezza e lo stress sono stati forti: da una parte cera luniversit che avrebbe voluto indirizzarmi verso la ricerca, dallaltra lazienda in cui sentivo che avrei potuto fare molte altre cose. Crede che il suo lavoro abbia un rapporto con il territorio? Lobiettivo quello di trasmettere allesterno informazioni sullo stabilimento che altrove, anche sui media, spesso non si trovano. importante comunicare gli sforzi aziendali in tema di ambientalizzazione, che credo siano stati utili a limitare limpatto dellindustria sul territorio. chiaro che in Ilva non si producono cioccolatini, per negli ultimi anni ci sono stati investimenti certificati e uno sforzo umano costante da parte di noi tecnici. Cosa si pu fare di pi? Non ho grandi suggerimenti da dare per migliorare gli aspetti comunicativi dellazienda. Inizialmente veniva data poca rilevanza agli aspetti socioeconomici dello stabilimento, di cui poi si occupato il Rapporto di sostenibilit. Credo che ormai siano stati aperti tutti i canali, bisogna continuare cos. Come si svolge la sua giornata, lavoro a parte? Mi alzo molto presto, verso le cinque e mezza, mi preparo (un po lentamente!) e comincio a lavorare

alle otto, per finire poi alle cinque del pomeriggio. Mi resta sempre poco tempo libero, ma appena posso mi piace fare shopping. Adesso che ho una casa mia, poi, devo pulire e cucinare, anche se ad aiutarmi c mio marito. Cosaltro le interessa? In palestra pratico body-combat, ma la cosa che forse mi piace di pi passare i fine settimana in compagnia dei miei familiari: ho ben undici nipoti! Una famiglia numerosa... Ho due fratelli e due sorelle, con sei nipoti cui si sono aggiunti i nipoti di mio marito, che ho sposato da poco. Viviamo a Laterza, a unora circa da Taranto. Sono contenta, vivo un momento tranquillo. Cosa pensa della citt in cui vive? Mi piace, ma servirebbe pi attenzione per le questioni ambientali, a partire dalla raccolta differenziata dei rifiuti. impossibile che non ci sia un sistema funzionante! Per la raccolta quotidiana ripristinerei i cassonetti tradizionali differenziati, che sono stati tolti qualche tempo fa, mentre per i rifiuti speciali mi sembrano necessarie le isole ecologiche. Come si immagina la sua vita fra cinque anni? Spero di crescere professionalmente, occupando anche una posizione migliore. Credo comunque che lavorare non impedisca di avere dei figli e di prendersene cura. Mi immagino con una famiglia mia.

> Programma Tv Notiziari e Zelig > UN disco nessuno in particolare, ascolto un po di tutto > UN PiaTTo cavatelli cozze e fagioli, carne al fornello e tiramis > UNa ciTT che NoN sia TaraNTo Trieste in italia e Barcellona allestero

tutti i giorni
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persone

ONI

E PROF >

Q
Antonio Maggio

Rimpiazzi Afo2 ispez. degli impianti

> Nato a Taranto il 04-07-1980 > Titolo di studio: diploma ragioneria perito commerciale > Assunto in Ilva il 22-05-2002
Sotto la tuta da lavoro una maglia blu con la scritta rossa Taranto Baseball e i colori della sua squadra, i Tritons

uali sono stati i primi passi in Ilva? Subito dopo il diploma di ragioniere, c stato il servizio di leva e qualche esame universitario. Nel 2002 si sono aperte le porte dellIlva. Allinizio, visto che sono entrato in stabilimento a 22 anni, ero tra i pi giovani del mio settore. Di cosa si occupa in stabilimento? Lavoro allaltoforno 2. Mi occupo di ispezione sugli impianti: sono addetto alle stock house, dove avviene lo stoccaggio dei materiali che vanno poi in altoforno. Inoltre sono addetto allispezione gas, ma anche al controllo del campo di colata e smaltimento fumi. Nellaltoforno ci sono sei diversi impianti che interagiscono tra loro e noi facciamo una supervisione di tutto linsieme. Che ruolo ha la formazione per il suo lavoro? La formazione molto importante. Ho avuto un periodo di addestramento iniziale, affiancato ad addetti pi anziani ed esperti nel campo di colata, il settore dove ho iniziato io. Ci sono poi stati corsi in aula, in particolare dedicati alla sicurezza. C abbastanza attenzione alla sicurezza? Nelle mie attivit i dispositivi di protezione individuale rappresentano il mio strumento di lavoro: in questi ultimi anni ho assistito a una progressiva presa di coscienza da parte del personale sullimportanza di questi strumenti a tutela della salute dei lavoratori. Come si svolge la sua giornata? La mia giornata si basa sui turni. I lavoratori pi anziani dicono sempre che i turnisti dormono quando non hanno sonno e

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Dallafo
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mangiano quando non hanno fame. In effetti come vivere una vita parallela rispetto agli altri, che magari lavorano quando tu dormi dopo aver smontato dalla notte, oppure ti capita di lavorare a Natale o la notte di Capodanno. Ormai sono abituato. Cosa le piace del lavoro in stabilimento? molto bello il rapporto che si crea quotidianamente con alcuni colleghi, una vera e propria amicizia. Cerco di mostrare sempre il mio lato positivo, propositivo. In questi ultimi anni migliorato molto, anche il rapporto con i capi, in particolare a livello umano. Cosa si pu fare per migliorare il rapporto con il territorio? Rispetto allapertura dello stabilimento verso il territorio, le criticit possono essere affrontate solo attraverso la comunicazione, la condivisione e il dialogo. Questi elementi sono alla base della risoluzione dei problemi. Penso che lazienda si stia muovendo in questo senso, e questo il futuro che vedo per il rapporto tra Ilva e la citt. Che la sua citt... Vivo a Taranto, nello stesso quartiere da sempre. Per ora sono ancora a casa con i miei genitori, ma anche lappartamento che ho acquistato con la mia futura moglie nella stessa zona. A breve

inizieremo i lavori di ristrutturazione della nuova casa, sempre qui a Taranto, e poi nel 2013 ci sposeremo. Cosa fa, una volta tolta la tuta da lavoro? La mia pi grande passione lo sport. Sono presidente e giocatore della squadra di baseball dei Tritons, anche se questanno ho giocato poco... Nellottobre 2009 ci siamo ritrovati con i vecchi compagni con i quali giocavo da ragazzo, e l nata lidea di riportare il baseball a Taranto: quando abbiamo iniziato eravamo in cinque persone, quattro palline e una mazza degli anni 90. Oggi abbiamo 94 tesserati. Un progetto importante, dunque... Ci abbiamo creduto fin da subito, tanto vero che nel limite delle nostre possibilit continuiamo ad autotassarci. Poi abbiamo creato fermento attorno a questo movimento e il nostro progetto stato ritenuto interessante anche da parte di qualche sponsor, tra cui proprio lIlva. E la citt vi ha premiati con ampia partecipazione. S, ma servirebbe valorizzare meglio le strutture e gli impianti sportivi in citt. Alla base dello sport c sempre il campo. Il sogno sarebbe quello di vedere a Taranto una struttura polivalente che possa soddisfare le esigenze di tutti.

I preferiti

> Programma Tv Espn Sport Center > Un diSCo ascolto musica rock (The doors, Pink Floyd) e pop (michael Jackson) > Un PiaTTo risotto ai gamberi, orata alla positana cucinata da mia madre > Una CiTT ChE non Sia TaranTo Parma in italia e Boston allestero > Uno SPorT/SqUadra oltre al baseball ( presidente della squadra dei Tritons), il calcio, tifoso di milan e Taranto.

al dIamaNtE
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persone

Il ponte

il pi moderno dei collegamenti supramare presenti a Taranto, un esempio di ingegneria civile del tardo Novecento che affonda le sue radici negli anni 30 dello scorso secolo. Ed uno dei simboli dellevoluzione della citt da porto marittimo a centro industriale.

Punta Pe
prima e le vicessitudini legate al secondo conflitto mondiale poi relegarono nel dimenticatoio i propositi di De Rosa. Ma con la ricostruzione del dopoguerra e il successivo boom economico, il ponte torn dattualit. La costruzione del quarto centro siderurgico e lespansione urbanistica di Taranto suggerirono allingegnere Giorgio Belloni la progettazione di una via di fuga per il traffico e i collegamenti commerciali tra lestremit nord e quella sud della citt. Cos, nel 1960 appront un dettagliato progetto per un ponte che avrebbe collegato i due seni del Mar Piccolo. La costruzione di tale ponte richiese per quasi due

territorio

vederlo da lontano, il punte Punta Penna Pizzone sembra una lunga lingua di cemento che sfiora appena lacqua del Mar Piccolo per consentire a centinaia di cittadini di raggiungere rapidamente il centro citt o larea industriale, fino al quartiere Paolo VI. Le prime avvisaglie della necessit di un ponte che congiungesse Punta Penna e Punta Pizzone furono avvertite nel 1923, quanto Taranto divenne capoluogo di Provincia. Uno dei primi che si adoper per la costruzione del collegamento fu lingegnere Francesco De Rosa, che nel 1937 realizz a proprie spese un primo progetto sperimentale. Le difficolt tecniche

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nna Pizzone
decenni e investimenti pari a quaranta miliardi di vecchie lire. Una vera e propria grande opera, come dimostrano anche altri numeri. La struttura lunga infatti quasi due chilometri (1.907 metri per lesattezza, di cui 1.691 relativi allasse principale e 215 per viadotti e svincoli), larga ventisette metri e mezzo, e scorre circa quarantacinque metri sopra il livello del mare. Sono pochi in Europa i ponti marittimi che possono vantare numeri simili. Linaugurazione ufficiale avvenne il 30 luglio del 1977, alla presenza del sottosegretario La Forgia e del vicario generale monsignor Giovanni Zappimpulso, che bened lopera. Un anno pi tardi il ponte fu dedicato ad Aldo Moro. Il presidente della Democrazia Cristiana era stato da poco rapito e ucciso dalle Brigate Rosse e la citt ritenne opportuno rendergli omaggio in questo modo. Il passaggio da Punta Pizzone, vicino alla Citt Vecchia, a Punta Penna, chiamata cos perch il
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secondo alcuni testi antichi il primo ponte cittadino era stato costruito dai cartaginesi

suo lembo finale di terra somiglia alla punta di una stilografica, aveva anche un forte valore simbolico. Il ponte, collegando il centro storico allarea industriale e ai nuovi insediamenti, segnava lingresso di Taranto nellera della grande industria, un cambiamento epocale in cui il territorio mut forme e abitudini. Per una curiosa coincidenza, secondo alcuni testi antichi il primo ponte cittadino era stato costruito dai cartaginesi proprio dove nel Novecento sarebbe sorto quello dedicato ad Aldo Moro. Nel 1977 si chiuse dunque un cerchio ideale tra antichit e modernit, che proiett Taranto verso la fine del secolo e verso il futuro.

territorio

Museo Diocesano di Arte Sacra di Taranto

I tesori sacri di Taranto


attesa stata lunga, il progetto complesso e mutato nel tempo, ma finalmente Taranto ha il suo Museo diocesano. Il luogo scelto lex Seminario arcivescovile, in piena Citt Vecchia, che dopo linaugurazione del 6 maggio scorso pu dirsi senza timori di smentite uno dei pi importanti musei italiani nel suo genere. Tre piani, oltre 3.500 metri quadri di superfici visitabili o utilizzabili per conferenze e convegni; una biblioteca, una sala pubblica e un cortile interno risalente al periodo medievale: questi i numeri del MuDi, cui vanno aggiunte le diverse cappelle adibite a spazi espositivi.

L
I

A inizio maggio ha aperto i battenti il MuDi, il Museo diocesano di arte sacra. Raccoglie unimportante collezione di opere, arredi e cimeli ecclesiastici. Diventer uno dei centri nevralgici della cultura tarantina.

PILLOLe STORIche
l progetto museografico stato seguito dai suoi albori dallallora direttore dellUfficio beni culturali dellArcidiocesi, monsignor Giuseppe Russo, che costitu una equipe di professionisti comprendente lo storico dellarte Angelo Oliva, lingegnere Antonio Fanelli e larchitetto Michele Petruzzelli. La squadra partecip a un bando della Regione Puglia per il settore dei musei, mentre proseguiva il restauro dellex Seminario arcivescovile, avviato nel 1983 dallarcivescovo monsignor Motolese. Nel corso degli anni 90 e 00, altri professionisti hanno dato il proprio contributo alla realizzazione del MuDi. Tra questi lingegnere Gianfranco Tonti, gli operatori di settore della Goppion di Milano e il nuovo direttore dellUfficio beni culturali, don Francesco Simone.

Lapertura del museo riconsegna a Taranto un luogo storico come lex Seminario, attivo dal 1568 al 1965 ma da tempo abbandonato alla propria sorte. Lidea embrionale del MuDi nacque poco dopo linizio dei lavori di restauro del Seminario, nel 1983, tappa fondamentale di un pi ampio progetto di rivitalizzazione del centro storico di Taranto. Lallestimento dellarea museale si sarebbe concretizzato molti anni pi tardi, con lattiva partecipazione della Diocesi guidata da monsignor Benigno Papa, che voleva offrire ai tarantini un punto di riferimento per larte sacra e raccogliere i pi importanti beni

cultura

culturali presenti nelle chiese del centro citt non pi aperte al culto. Opere darte e arredi delle chiese locali costituiscono il patrimonio principe del museo. La visita ideale si snoda attraverso sette aree tematiche che, secondo volont degli organizzatori, seguono un percorso spirituale e non una classificazione storica. Cos ci si trova a percorrere una sezione dedicata alla liturgia, unaltra dedicata alla cristologia, una ciascuno al culto mariano e dei santi, uno spazio in cui sono approfonditi gli ordini religiosi e le confraternite, per finire con due ambienti dedicati alla cattedrale e agli arcivescovi. I cimeli esposti, al momento poco pi di trecento, comprendono dipinti su tela, statue, preziosi, paramenti e libri liturgici. Di notevole valore sono gli ori e gli argenti provenienti dal Tesoro di San cataldo, con unantica crocetta aurea che le agiografie vogliono ritrovata nel 1071 sul corpo del vescovo Dragone. A far da spalla a tutto questo materiale, lArchivio diocesano, aperto dallo scorso 6 giugno nello stesso complesso di edifici: Un centro di promozione culturale che si pone al servizio della Diocesi e della sua comunit, come ha detto il direttore dellufficio Beni culturali della Diocesi don Francesco Simone.

I cimeli esposti, al momento poco pi di trecento, comprendono dipinti su tela, statue, preziosi, paramenti e libri liturgici. Di notevole valore sono gli ori e gli argenti provenienti dal Tesoro di San Cataldo, con unantica crocetta aurea che le agiografie vogliono ritrovata nel 1071 sul corpo del vescovo Dragone.

Per il momento possibile visitare il MuDi tutti i gioved, dalle ore 9.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.00. Per gli altri giorni serve una prenotazione telefonica da effettuare attraverso uno dei due centralini, attivi dal luned al mercoled, tra le 9.00 e le 12.00: 099-4709611 e 099-4709636. Si pu anche mandare una e-mail allindirizzo museodiocesano@diocesi.taranto.it. Il costo dellingresso di 5 euro, con sconti per le comitive. Le visite sono condotte dalle guide dellAssociazione San cataldo.

cultura

territorio

Castello la cultura in mostra


La fortezza, gestita dalla Marina militare che si occupata anche del restauro, sempre pi meta turistica di grande prestigio. Testimonianze archeologiche che attraversano i secoli, ospitate allinterno dellavamposto militare.
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Aragonese
interni del castello con lo scopo di determinare la configurazione aragonese e di individuare le eventuali strutture precedenti e successive. I restauri interni consistono soprattutto nella rimozione di intonaco e cemento per portare a vista mura e pavimenti e nella riapertura di corridoi, stanze e camminamenti, chiusi nei secoli scorsi. In questo percorso, allinterno di apposite teche sono mostrati i reperti trovati durante i restauri, dimostrazione che la fortezza stata testimone di tutto il percorso storico della citt, dalla Magna Grecia fino alla Grande Guerra, passando per le dominazioni spagnole.

l Castello Aragonese di Taranto stato aperto al pubblico per la prima volta nel marzo del 2005, dopo un lungo e importante lavoro di valorizzazione e restauro iniziato nel 2003. La fortezza, presidio della Marina militare affacciata sul canale navigabile, stata in passato un avamposto militare e ora si presenta al pubblico con il 60% del suo spazio completamente rinnovato, ricco di testimonianze archeologiche portate alla luce dal paziente e minuzioso restauro di cui si fatta carico proprio la Marina. Il Castello, denominato Castel S. Angelo, la tipica fortificazione medioevale che venne ricostruita alla fine del 1400, con i caratteristici 5 torrioni rotondi, posti agli angoli della costruzione, pi bassi e pi massicci dei precedenti. I lavori di restauro, iniziati circa un decennio fa con il ripristino dei muri esterni, sono poi stati indirizzati verso gli ambienti

Restauri che sono stati portati avanti da un gruppo misto di civili e militari, coordinati dallammiraglio Francesco Ricci, curatore del castello, sotto la supervisione del soprintendente Augusto Ressa e in collaborazione con Antonietta DellAglio, direttrice del museo. Lavori che proseguiranno nei prossimi anni, per poter svelare ai visitatori le parti ancora celate, ma che stanno gi dando ottimi frutti: da quando il castello ha aperto le proprie ricchezze al pubblico, diventato il sito archeologico pi visitato della citt. Pi di centomila visitatori in cinque anni, pi di 48mila dal gennaio 2011 ad oggi, con una prevalenza di visitatori tarantini ma con un forte incremento nellultimo periodo di stranieri. I visitatori esprimono sorpresa ed entusiasmo quando visitano il castello - ci ha detto orgoglioso lammiraglio Ricci - perch non immaginano che possa nascondere ci che noi facciamo vedere. Il valore aggiunto sta nellapertura al pubblico - prosegue il curatore del

castello -. La visita guidata di 90 minuti, possibile grazie a militari della Marina che fanno da ciceroni, qualifica ulteriormente tutti i nostri sforzi. Impedire la fruizione di queste scoperte alle persone sarebbe come non aver mai fatto nulla.

Il Castello Aragonese di Taranto visitabile tutti i giorni, festivi compresi dalle 9,30 alle 20. Nel periodo estivo possibile effettuare delle visite in notturna. Le visite sono guidate e gratuite. Per informazioni e prenotazioni disponibile il numero telefonico 099/7753438.

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territorio

Concorso f
La scorsa primavera, Il Ponte ha indetto un concorso fotografico con lo scopo di scoprire scorci nascosti di Taranto. In queste pagine presentiamo i tre premiati, che con occhio vigile hanno colto luoghi preziosi della citt. La preferita dalla giuria stata la fotografia Visioni oltre il pensiero, di Aurora Gabriele, che dai vicoli del centro apre una prospettiva che finisce al mare. Una traiettoria dallinterno allesterno che d respiro allimmagine e la differenza dalle altre due, che immortalano un momento dei riti della Settimana Santa (per mano di Andrea Baldassarre) e un particolare passaggio della Citt Vecchia (scelto da Concetta Laviola). Quella che traspare dagli scatti dei partecipanti al concorso una Taranto umana, che guarda al suo interno, alle sue strade pi piccole e belle. Perch una citt non solo il suo profilo e ci che la rende unica, spesso, va scoperto con attenzione.

I vicoli di Taranto

concorso

Aurora Gabriele Visioni oltre il pensiero Aurora Gabriele nata a Taranto, dove risiede, il 24 febbraio del 1986. laureanda in Scienze e tecnologie per lambiente e il territorio e grande appassionata di fotografia. Ho scattato la mia fotografia allangolo tra via Duomo e via Vico Primo Seminario. Non credo di saper spiegare il sentimento che mi ha spinto a cogliere questo scorcio della citt - dice parlando della sua opera -. Penso che un vero fotografo non debba mai esprimere ci che scatena listinto del suo gesto, perch limiterebbe le infinite interpretazioni che gli si possono dare. La fotografia devessere uno spunto per cercare significati pi profondi. Anche perch ciascuno si rapporta ai luoghi in modo differente: Taranto la mia citt, un posto stupendo tutto da scoprire o, meglio, da riscoprire. Nei miei studi e nella quotidianit mi occupo della sensibilizzazione sulle problematiche ambientali, ma qui la salvaguardia degli habitat e della biodiversit ancora agli esordi. La nostra citt merita di pi, merita rispetto e persone che abbiano fiducia in lei.

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otografico
concorso
Andrea Baldassarre La Settimana Santa in via Duomo Concetta Laviola Vicolo stretto in Citt Vecchia
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P E R C O R S I

percorsi
Davide Altavilla Graziana Nuovo
Vista dalla banchina sul lato del castello aragonese verso il ponte girevole, tra la Citt Vecchia e la Citt Nuova. Vista del Ponte girevole scattata dal lato della Citt Vecchia.

Alessandro Mancarella
Borgo Antico di Taranto, in Arco Madonna del Pozzo. Ritrae in lontananza unedicola Sacra della Madonna del Pozzo.

Giuliano Clemente
Alcuni resti del Tempio di Poseidone, il pi antico della Magna Grecia e lunico luogo di culto greco ancora visitabile nel Borgo Antico. Sullo sfondo il convento di San Michele.

Angelo Pascucci
Uno degli innumerevoli vicoli della Citt Vecchia di Taranto, con in lontananza i fari del porto mercantile e dei pescherecci ormeggiati appena oltre il muro.

illustrano come i suoi cittadini vedono i luoghi dove vivono, lavorano e si divertono. Scorci che raccontano il quotidiano immerso in secoli di storia.
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na selezione di immagini che hanno partecipato al nostro concorso fotografico, scelte come immaginario percorso attraverso Taranto. Punti di vista diversi che

Antonio Malvaso Alberto Ruffo


Un tipico vicolo del Borgo Antico, il cuore della citt che si erge su unisola, collegata alla terraferma da un istmo. Il terzo molo del porto, quello di santEgidio.

Gemma Rossi
Il ponte Punta Penna Pezzone, il pi moderno dei ponti tarantini.

Francesco Archin
Una vista di via Cava, nella Citt Vecchia.

Un particolare della fontana in piazza Maria Immacolata. Alla compatrona della citt, insieme a San Cataldo, stato dedicato questo luogo, simbolo del Borgo Antico.

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percorsi

Aurelio Raguso

per persone

a tradizione pugliese prende forma in cucina con le ricette dei cuochi dellIlva. Tre proposte per dare un tocco ancora fresco ed estivo alla vostra tavola: la zuppa di cozze, le orecchiette trullo antico e il salmone in crosta con gli agrumi.

l e q u i p e d e l g u s to !

Orecchiette trullo antico


- 350 GR. ORECCHIETTE DI GRANO DURO - 60 GR. DI POMODORINI CILIEGINA - 30 GR. STRACCIATELLA - POLPETTINE DELLA NONNA DI CARNE - 200 GR. DI CACIO - BASILICO

Tagliare i pomodorini in 4 parti e fate macerare con olio, aglio, basilico e cacio per 1 ora. Cuocere la pasta, scolare e condire con i pomodorini e le polpettine appena fritte. Impiattare e mettere sopra la stracciatella.

Salmone in crosta con pesto di agrumi e arancia candita


- 300 GR. DI BASILICO - 80 GR. PINOLI - OLIO QUANTO BASTA - SALE E PEPE - SUCCO DI MEZZO LIMONE MATURO - SUCCO DI 1 ARANCIA MATURA

ARANCIA CANDITA: pelare 6 arance e tagliarle a listarelle di 1 cm e farle bollire per 4 volte cambiando lacqua. Successivamente pesare le arance e fare lo stesso peso di zucchero e il doppio di acqua e far cuocere fino alla glassatura. SALMONE: spadellare in una padella antiaderente il trancio di salmone con la pelle e farlo dorare dalla parte della pelle, salare, impiattare e condire con pesto di agrumi e decorare con le arance candite.

Zuppa di cozze, fasolari e cozze San Giacomo


- COZZE NERE TARANTINE 700 GR. - FASOLARI 700 GR. - VONGOLE 700 GR. - COZZE SAN GIACOMO 700 GR. - SPICCHI DAGLIO 2 - POMODORI PACHINO 300 GR. - VINO BIANCO 1 BICCHIERE - PREZZEMOLO TRITATO - OLIO EXTRAVERGINE - PEPE

ricette

Lavate e raschiate il guscio delle cozze, pulite i fasolari, le vongole e le cozze S. Giacomo in precedenza gi spurgate. Fate aprire le cozze in una pentola, di seguito i fasolari, le S. Giacomo e in ultimo le vongole. Raccogliete tutta lacqua che lasceranno e filtratela accuratamente. In un grosso tegame fate rosolare le fese daglio e il prezzemolo tritato, disponete dei filetti di pachino, bagnate con il vino e fate evaporare, ma non del tutto. Aggiungete i mitili con tutta la loro acqua filtrata. Spolverate con altro prezzemolo e pepate abbondantemente, poi girate bene e fate cuocere per qualche minuto. consigliato servire con delle fette di pane casereccio tostato e un buon bianco fresco.
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MeMorie di un siderurgico...

e lo dicono, con rabbia, a denti stretti, quasi a insultarmi: Tu inquini, tu uccidi i nostri figli e avveleni il nostro cielo. Ma, provo io senza esito. Tu inquini, ripetono loro, e poi a seguire snocciolano dati e storie, che sono veri solo in parte. Chi mi parla esasperato. Daltro canto, di questi tempi, difficile trovare qualcuno che non abbia un amico, un parente, un conoscente con un brutto male. La mente e lanimo non si danno pace, cercano i perch. Lo stabilimento troppo appariscente e ha un passato poco rispettabile.

u inquini, dicono. E quello che mi fa male la personalizzazione, lattacco diretto, quel tu. Le due citt si scontrano su questo. Troppo grande lo stabilimento per non essere pensato cattivo, goffo e malizioso: un orco, insomma, di quelli che mangiano

u inquini. Tutte le attivit industriali, ma proprio tutte, sfruttano energia e producono sostanze pi o meno dannose. In piccole o grandi quantit. Un vasetto di melanzane sottolio con il botulino potrebbe uccidere tutta la citt di Taranto. Ma non sembrano contare gli sforzi, i tentativi di ridurre limpatto sullambiente. Non conta come inquini, n quanto, n cosa: Tu inquini, qui e ora. Ecco, allora conta il dove. Non devi inquinare qui. Vattene, orco.

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vignette

Tu inquini

bambini. Attraverso quel Tu inquini, io divento lorco. Mi fa male, ed difficile difendersi dallaccusa senza sembrare colpevole: ripetere che le attivit umane inquinano sciocco, dire che ogni volta che si porta un bambino per strada lui respira allaltezza degli scarichi dei veicoli appare inutile. Ripetere che lo stabilimento oggi meglio di ieri, che i passi in avanti sono stati grandi, banale.

el frattempo per chi mi parla usa lacciaio che ho prodotto, lo usa in mille modi e ne chiede sempre di pi. Chi mi parla vuole pi energia elettrica, poco importa che venga dal carbone, dal gas o dal sole. Lui la vuole. Dunque non sono io Noi inquiniamo, il nostro stile di vita inquina: casa, auto, luce, gas, fogne. Si pu inquinare altrove, ma non la soluzione. Possiamo inquinare meno, certo: si possono migliorare i macchinari, modificare processi produttivi, riorganizzarli. Ma va fatto insieme, perch Noi inquiniamo. Per fare questo serve tempo, perci diamoci del tempo: faremo lo stabilimento euro1, euro2, euro3 e cos via. Passo dopo passo, innovazione dopo innovazione, confronto dopo confronto. O vogliamo forse andare a piedi verso il futuro? Sisifo

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