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Dossier ECUADOR

ECUADOR 2: LE GALPAGOS IN BARCA


Centinaia di isole, solo cinque abitate dalluomo, le altre regno di tartarughe giganti, iguane, pinguini, padroni di un eden appena salvato dalla marea nera, grazie alla tecnologia ecologica. Cos ci si immerge fra i leoni marini in acque di nuovo turchesi, si approda su spiagge bianche popolate dagli animali che permisero a Darwin di formulare una delle pi rivoluzionarie teorie scientifiche
Isla Espaola. Nella foto grande, una colonia di leoni marini si crogiola al sole sulla spiaggia di Baha Surez. In questa foto, incontri ravvicinati con iguane marine.

Sullonda dellevoluzione

u Charles Robert Darwin, che vi approd nel 1835 a bordo del brigantino Beagle, a rendere famose in tutto il mondo le isole Galpagos. Sulla base delle osservazioni scientifiche compiute, scrisse Lorigine delle specie nel 1859, in cui mise a punto la teoria evoluzionista. Vi rimase solo cinque settimane. Quanto bast per mutare le sorti dellarcipelago da covo di pirati e cacciatori di balene prima, bagno penale poi, in Eden naturalistico. Sgranate sulla linea dellEquatore, 1000 km a ovest della costa ecuadoriana, le Galpagos si sono formate 4-5 milioni danni fa dalle eruzioni di vulcani sottomarini (oggi si contano ben 2000 crateri, alcuni ancora attivi). Parco nazionale

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Nella foto grande, Isla Isabela (o Albemarle). 1. Un maschio di fregata magnifica nella stagione degli amori: gonfia a dismisura il sacco di pelle rossa sotto il becco a uncino. 2. Femmina di sula mascherata con il suo piccolo sullIsla Genovesa. 3. Distesa lavica sullIsla Isabela.

nel 1959, Riserva marina nel 1986, Santuario delle balene nel 1990, nel 1979 le Galpagos sono state il primo sito al mondo dichiarato dallUnesco Patrimonio dellumanit.

PARADISO A RISCHIO

primi turisti sono arrivati esattamente 35 anni fa, nel 1968, con una crociera partita da Guayaquil. Da allora, il loro numero cresciuto a un ritmo impressionante e non tende a diminuire. Unico e fragile, lecosistema di queste isole costantemente in pericolo. La presenza di circa 17.000 abitanti, 81.000 turisti lanno, 80 barche per il loro trasporto e 60 pescherec-

ci, lo smaltimento di rifiuti e la costruzione di nuove case, provocano un impatto ambientale devastante. Come pure la pesca commerciale, in gran parte illegale, del cetriolo di mare e dei pescecani per ricavarne le pinne per la famosa zuppa. Prodotti richiestissimi da cinesi e giapponesi per le loro presunte propriet afrodisiache. Ma non solo. Come da copione, anche le Islas Encantadas sono state investite dalla marea nera, fuoriuscita dalle stive della petroliera Jessica, incagliatasi il 16 gennaio 2001 su di un banco di sabbia, a 800 metri dallisola di San Cristbal. La nave trasportava 960.000 litri di olio combustibile e di gasolio, destinati ai motori dei macchinari delle isole e a quelli delle imbarcazioni. Un disastro an-

nunciato, sostiene Eliecer Cruz, 45 anni, direttore del Parco nazionale delle Galpagos dal 1996. Da anni le petroliere incrociano nei nostri mari senza controlli satellitari. Mine vaganti, prive dei pi elementari sistemi di sicurezza, vecchie carrette in mano ad armatori senza scrupoli. Tarquinio Arevalo, capitano della Jessica, e i tre membri dellequipaggio, dopo qualche mese passato in carcere sono stati liberati. Sulle banchine di Puerto Ayora, a Santa Cruz, sono molti a pensare che in quella tragica notte fossero tutti ubriachi, dato che da oltre dieci anni portavano il combustibile dal porto di Guayaquil fin qui e conoscevano bene quelle acque. Il Wwf International, il Parco nazionale delle Galpagos, e la Fundacin

Charles Darwin si sono mobilitati organizzando una task force desperti nel recupero di animali contaminati dal petrolio e nella bonifica del mare, che non stata fatta con solventi chimici ma con teli assorbenti, per evitare danni ancora pi gravi. Fortunatamente, le correnti hanno favorito la dispersione del combustibile che stato cos allontanato dalle coste dellarcipelago. La gravit del disastro sta nel fatto che linquinamento incider sulla catena alimentare marina per pi di dieci anni, modificandola profondamente, spiega Fernando Espinoza, 53 anni, direttore della Fundacin Charles Darwin. Inoltre, sulle pendici del vulcano Alcedo, nellIsla Isabela, dove si riscontra il 51 per cento della biodiversit esistente in

Isla Bartolom. 4. Larco perfetto della Baha de Sullivan: il panorama dalla cima del vulcano. 5. Paesaggio dantesco lungo le falde del vulcano ormai spento. 300 gradini e un sentiero segnato permettono di salire fino alla sua sommit.

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tutto larcipelago, capre, gatti e maiali, introdotti dalluomo e divenuti selvatici, mangiano i piccoli di tartarughe e iguane di terra e distruggono lambiente. Proprio per questo stato messo a punto un progetto, con un budget di 5 milioni di dollari, per ucciderli a colpi di fucile da un elicottero, organizzando battute di caccia con cani appositamente addestrati.
1. La testuggine gigante, quando si sente minacciata, ritrae il capo allinterno del carapace. 2. Primo piano sui lunghi baffi di un leone marino. 3. Iguana terrestre: come tutti i rettili, passa gran parte del giorno al sole. 4. Esemplare dellunica specie di pinguino che vive alla latitudine equatoriale. 5. La femmina dellalbatros delle Galpagos depone un solo uovo, che si apre dopo 60 giorni di cova. 6. Iguana marina sulle rocce di Isla Espaola. 7. Il guscio del granchio corridore, nero da giovane, diventa da adulto rosso, giallo e turchese.

ANIMALI, STORIE, MISTERI

olo il 3 per cento della superficie delle Galpagos accessibile e aperto alla visita dei turisti. Quanto basta, comunque, per rimanerne sedotti. Lo spettacolo della natura supera ogni immaginazione. Perch qui gli incontri ravvicinati con pinguini e cormorani, sule e iguane, albatri e leoni marini, fregate e tartarughe giganti sono assicurati. Gli animali non hanno paura delluomo. Fiduciosi e curiosi, si lasciano osservare senza timore anche dagli obiettivi davvero indiscreti di macchine fotografiche e cineprese. Tutto questo perch non vi sono grandi predatori. Il rischio di essere mangiati da altri animali, infatti, minimo ed esiste una scarsa competizione per il territorio, in quanto ogni specie dispone liberamente del proprio habitat. Usciti dallaeroporto di Baltra, si trasportati da un bus militare (lisola una base dellesercito) al molo, dove ci simbarca su un motoryacht con cabine spaziose (vedere pag. 197). La crociera rimane senza dubbio il modo migliore per visitare larcipelago. Prima tappa della navigazione, nellestremo nordovest delle Galpagos, Isla Genovesa una zattera

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Isla Bartolom. 1. Tramonto sul Pinnacle Rock: terra e mare diventano rosa, fucsia, carminio. 2. Vegetazione sulle falde del vulcano.

3. James Bay allIsla San Salvador, nota anche come isola del sale. 4. Leone marino a Isla Isabela. 5. Colonia di iguane marine.

di lava rappresa e basalto, sperduta nellimmensit del Pacifico. Quello che rimane del cratere costituito dalla larga e profonda Baha Darwin, circondata da una falesia semicircolare, segnata da striature di guano e istoriata da graffiti di balenieri e marinai, alcuni dei quali risalgono al Settecento. Di qui passato il principe Filippo dEdimburgo, appassionato naturalista. In suo onore stato chiamato con il suo nome lo stretto sentiero a gradoni, inciso nella parete, che porta sulla sommit della scogliera, alta 25 metri. Laria pervasa dal profumo dolciastro, simile a quello dellincenso, degli alberi del palo santo (Bursera graveolens): privi di foglie nella stagione arida, fioriscono per breve tempo solo a Natale (da qui lappellativo santo), quando ci sono le piogge. La vita simpone prepotentemente in un paesaggio spettrale con scenografiche parate damore e voli di uccelli indaffaratissimi a costruire nidi. Oltre 50.000 sule dalle zampe azzurre nidificano al suolo facendo una sorta di cerchio, costituito da rametti diligentemente disposti a raggiera. Mentre sui rami degli alberi fanno il nido le sule marroni dalle zampe rosse e il becco blu. Dallaltra parte della baia, sulla spiaggia color tabacco, alcuni gabbiani delle Galpagos, allineati su di un tronco portato dal mare, catturano lattenzione per la loro argentea livrea che contrasta con gli occhi cerchiati di rosso. Accanto, infarinati dalla sabbia corallina, giganteschi leoni marini si crogiolano pigri al sole, ognuno circondato dal proprio

harem di femmine che allattano amorevolmente i loro cuccioli. Si segue una sorta di sentiero segnalato da paletti che delimitano il percorso, fra le mangrovie dove nidificano le fregate, i cui piccoli dalle morbide penne bianche sono simili a piumini da cipria. I giovani maschi in amore cercano di attirare le femmine gonfiando al massimo la loro spettacolare gorgiera rosso fiamma. La navigazione prosegue per lIsla Fernandina, dominata dal vulcano La Cumbre (1494 m), che si esibito ancora una volta con una spettacolare eruzione nel 1995, formando con le sue gigantesche colate di lava, arrivate fino alloceano, pontili naturali, pieghe e volute labirinticamente ripiegate su se stesse. Qua e l spuntano le piante pioniere, che vegetano stentatamente fra le rocce: cactus della lava (Brachycereus nesioticus), niquilia, con piccoli fiori gialli e striscianti, ed euforbie. I cuccioli delle otarie si esibiscono instancabili nelle piscine naturali tra le rocce. Curiosi e sfrontati, per nulla intimiditi dalla presenza umana, si avvicinano ad annusare le scarpe dei turisti che li guardano estasiati. Iguane marine, immobili, accatastate le une sulle altre, si fanno riscaldare dal sole. Dalle labbra pendono frammenti dalghe, il loro cibo preferito. Simili a mostri preistorici, usciti da un immaginifico Jurassic Park, quando ci si avvicina troppo spalancano le loro fauci, in cui saetta una lingua rosso fuoco, rizzano la cresta che corre lungo tutto il dorso fino alla lunga coda e sparano dalle narici un getto di muco. In questo modo tengono a bada

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i loro possibili nemici, ma attraverso un apposito condotto si liberano anche dellacqua marina ingurgitata durante le immersioni a caccia di cibo. Di fronte allIsla Fernandina si apre Tagus Cove, sullIsla Isabela, dove i balenieri, nellOttocento, si rifornivano di acqua e di carne fresca, facendo strage di otarie e tartarughe. Sulla piazzuola in cemento, dove si approda, sosta limmancabile foca, distesa a pancia allaria, poco disponibile a spostarsi per lasciar passare i turisti. Dopo brontolii e sbuffi rochi, si solleva a fatica e dondolandosi si tuffa in acqua. Si sale fino alla sommit fra lodore acre degli escrementi dei leoni marini, che qui hanno la loro casa. Tra scheletrici alberi di palo santo ecco il lago Darwin. Separato dal mare da una striscia di terra, disegna un cerchio perfetto color smeraldo che sfuma nel turchese. il cratere dellomonimo vulcano ormai inattivo. Ancora pi in alto, si arriva al belvedere affacciato su di unimmensa colata lavica, rappresa sul pianoro che scende al mare. Si tocca Porto Egas, nella parte occidentale dellIsla San Salvador (o Isla Santiago), chiamata isola del sale per i due crateri vulcanici ricolmi del minerale. Spiagge di sabbia nera, vegetazione di cactus dove si intravedono i fringuelli che tanto affascinarono Darwin. Sicuramente, lIsla Bartolom, di fronte alla costa orientale di San Salvador, con il suo

1. Fiore dacacia. 2. Le spine gialle del cactus della lava. 3. Ciuffo di fiori di cordia gialla (Cordia lutea). 4. Piante di Opuntia: il tronco pu raggiungere 7-8 metri di altezza. 5. Cactus della lava.

La parte alta, pi chiara, corrisponde alla crescita dellultimo anno. 6. Erbacea endemica, in estate color rosso cupo. 7. I rami di palo santo fioriscono a Natale; nella stagione secca sono privi di foglie.

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Pinnacle Rock, faraglione di basalto, limmagine pi vista delle Galpagos. Anche se da cartolina, resta pur sempre uno degli angoli pi suggestivi, soprattutto al tramonto, quando il sole colora il mare e la terra di rosa, fucsia e carminio. Bisogna salire i 300 gradini di una improvvisata scala in legno lungo il fianco del vulcano, ormai spento, fino alla sommit, dove si eleva il Farolete Bartolom, piccolo faro di color giallo squillante. Sotto, si aprono larco perfetto della Baha de Sullivan e listmo sabbioso. Nelle sue acque, i sub simmergono fra pinguini e otarie, pesci martello e delfini. Pellicani ingordi si esibiscono in tuffi a capofitto. Senza mai sbagliare un colpo, riemergono sempre con un pesce nel gozzo. I pinguini cercano di farglielo sputare insieme allacqua, nuotando attorno a loro, ma invano. Pi defilata e fuori rotta Floreana, isola di insoluti misteri e morti inspiegabili. Allinizio degli anni Trenta vi arrivarono alcuni intellettuali tedeschi in cerca di un paradiso, lon-

tano dalla follia nazista. Personaggi eccentrici e singolari. Una fantomatica baronessa dal burrascoso passato, con i suoi tre giovani amanti, intenzionata ad aprire un hotel per giramondo dalto bordo. Il dottor Friedrich Ritter, scienziato berlinese un po folle, con la sua devota segretaria e compagna che, per non incorrere in eventuali malattie, si era fatta estrarre tutti i denti prima di partire, sostituendoli con una dentiera di legno. E i Wittmer, giovane coppia che si stabil nellinterno. Le ingarbugliate vicende familiari sono state raccontate in un libro autobiografico da Margaret Wittmer, testimone oculare (si spenta ultranovantenne nel 2000) di tutti gli avvenimenti dellisola, e anche da Georges Simenon nel suo best seller Hotel del ritorno alla natura. Gelosa custode dei segreti dellisola rimasta la figlia di Margaret, Inge Floreanita, che vive a Puerto Velasco Ibarra: un pugno di case accanto al mare. Altre spiagge, altri misteri. Sulla costa nord dellisola si apre la Baha del Correo, chiamata Post Office Bay, con ancora il barile che serviva da cassetta per le lettere a marinai e balenieri di passaggio. A recapitarle ci pensavano i capitani delle navi che facevano scalo per approvvigionarsi dacqua. Tutti con il naso allins per ammirare i voli superbi degli albatri nel cielo indaco di Isla Espaola, lunico luogo dove questi formidabili volatori nidificano; a Punta Surez, nellestremit occidentale, si esibiscono nella loro armonica parata damore. NellIsla Santa Cruz, la pi coltivata e urbanizzata dellarcipelago, ritorna il dominio delluomo. Ma con discrezione. Il suo centro principale Puerto Ayora, dove si visita la Estacin cientfica Charles Darwin (vedere a pag. 194), formata

Isla San Salvador. Nella foto grande, in navigazione lungo la costa. Sullisola di casa la poiana delle Galpagos, unico predatore alato dellarcipelago. facile anche incontrare le sule dalle zampe azzurre e i fringuelli che affascinarono Darwin. 1-2. La sala interna e il ponte superiore con solarium del motoryacht Parranda. 3. Iguane su scogli lavici. 4-5. Tra le specie che popolano le acque dellarcipelago, il pesce martello, squalo che pu raggiungere i 2 metri di lunghezza, e i leoni marini, agili e velocissimi nuotatori che si cibano di naselli, aringhe, polpi e calamari.

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Nel parco di Darwin


A Puerto Ayora, nellIsla Santa Cruz, si trova lEstacin cientfica Charles Darwin, con gli uffici e i laboratori (tel. 00593-5-52.66.51, e-mail cdrs@fcdarwin.org.ec). Si tratta di unorganizzazione scientifica internazionale senza fine di lucro, costituita nel 1959, che ha il compito di promuovere lo studio scientifico di questo singolare ecosistema, diventando membri dellassociazione Amici delle Galpagos e inviando anche pochi dollari alla Fundacin Charles Darwin, la cui delegazione europea pi prossima allItalia in Svizzera (Swiss Association of Friends of the Galpagos, c/o Zoo Zurich, Zurigo, Zurichbergstrasse, tel. 0041-125.42.670, e-mail galapagos@ zoo.ch). Sempre nella stessa stazione ha sede il Parque nacional Galpagos (tel. 005935-52.61.89, e-mail png@spng.org.ec, Internet www. galapagospark.org; ingresso: 100 dollari). Per proteggere la natura delle isole, arrivando allaeroporto si transita sopra un tappeto con polvere disinfettante, per eliminare eventuali parassiti dalle suole delle scarpe. Informazioni: Fundacin Charles Darwin, av. 6 de Diciembre N 36-109, Casilla Postal 17-01-3891, Quito, tel. 0053-2-22.44.803, Internet www. darwinfoundations.org.

ecosistema, di collaborare con le autorit locali per la conservazione ambientale e i programmi di ricerca scientifica, di contribuire alla formazione del personale scientifico locale, di partecipare ai seminarideducazione ambientale e di diffondere i risultati delle proprie ricerche anche a livello internazionale. Tutti possono contribuire alla salvezza di questo prezioso

I NUMERI
SUPERFICIE: 7882

DELLARCIPELAGO
CUI SI DEKMQ

45.000
DELLA

KMQ DI MARE.

VONO AGGIUNGERE

133.000

RISERVA

MARINA, CREATA NEL

1986,
TERNE GRANDI,

COMPRENSIVI DELLE ACQUE INDELLARCIPELAGO.

DELLA FOCA DELLE

GALPAGOS,

CHIA-

13

ISOLE

MATA FOCA PELETERA O LOBO DE DOS PELOS.

ISOLE PI PICCOLE E

107

TRA ISOLETTE E SCOGLI.

SOLO 5 LE ISOLE

ENDEMICI.

58 SPECIE DI UCCELLI, DI CUI 28 FRA QUESTI, 13 SPECIE DI


DARWIN,
DELLE IL GRUPPO DI

ABITATE. IL PARCO NAZIONALE SI ESTENDE

FRINGUELLI DI

97% DELLA SUPERFICIE DELLARCIPELAGO, IL RESTANTE 3% OCCUPATO DAGLI INSEDIAMENTI UMANI . 2000
SUL CRATERI, ALCUNI ANCORA ATTIVI, TESTIMONIANO LORIGINE VULCANICA DELLE ISOLE.

UCCELLI BIOLOGICAMENTE PI SIGNIFICATIVO ISOLE.

ALBATRI.

12.000 COPPIE DI 1600 ESEMPLARI DI PINGUINI DELLE

GALPAGOS. 24 SPECIE DI RETTILI, DI

POPOLAZIONE: 17.000
MERO DI TURISTI:

ABITANTI.

NU -

CUI LA MAGGIOR PARTE ENDEMICA.

NUMERO

81.000 OGNI ANNO. 80 PER IL TRASPORTO DEI PASSEGGERI, DA 4 A 50 POSTI LETTO; 120 LANCE A MOTORE
DIMBARCAZIONI:

15.000 ESEMPLARI DI GALPAGOS, LE


TARTARUGHE GIGANTI CHE HANNO DATO IL NOME ALLARCIPELAGO. DI PESCI, DI CUI CIE DI BALENE. CUI

400

SPECIE

(PANGA).

50 ENDEMICHE. 7 SPE875 SPECIE VEGETALI, DI

7214

SPECIE IDENTIFICATE, DI CUI IL

228 ENDEMICHE.

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Annalisa e Marina Durante

KMQ DI TERRA E

30,8% ORIGINARIE DELLE GALPAGOS. 6 SPECIE DI MAMMIFERI NATIVI DELLE ISOLE. 50.000 ESEMPLARI DI OTARIE DELLE GALPAGOS. 1000 ESEMPLARI

da un museo, un allevamento di testuggini con le incubatrici e un percorso naturalistico. Superstar George il Solitario che si muove al rallentatore e sbuffa inquieto. Ultracentenario, lunico sopravvissuto delle tartarughe dellIsla Pinta. A nulla sono valsi gli sforzi dei ricercatori che gli hanno proposto una giovane tartaruga appartenente a una sottospecie (vicina alla sua) dellIsla Volcn Wolf: non c stato feeling. Fabin de Santos (av. Charles Darwin; orari: 9-12, 15-18, chiuso domenica), 51 anni e fama di sciupafemmine, nato a Baha de Carques, uno dei molti personaggi folgorato dalla malia delle isole. Artista giramondo, ha studiato scenografia a Roma. Sbarcato alle Galpagos nel 1972, si innamorato delle tartarughe, delle iguane, del modo di vivere qui. Si costruito una casa in riva al mare, nascosta fra le mangrovie, dove ha iniziato a creare gioielli dalle forme sinuose ed eleganti, che rispecchiano questo mondo di lava e di fuoco. Le sue creazioni piacquero a Tiffany, per il quale lavor alcuni anni. Ad aprire la Galera Aymara (Pelican Bay; 9-12, 15-19, chiuso domenica) stato lo svizzero trentasettenne Beat Lugnbuhl, anche lui orafo esperto. Nella boutique si scopre la tagua, frutto della palma ecuadoriana Phytelephas aecuatorialis. Chiamato marfil vegetal, avorio vegetale, ha la stessa durezza e lucentezza dellavorio animale. Lasciato Puerto Ayora, ci si spinge verso linterno, lungo lunica strada dellisola, fino al Royal Palm Resort (tel. 00593-5-52.74.09; b&b da 379 dollari), su unaltura che domina loceano. Poco distante, nel vasto prato del Rancho Mariposa, gigantesche Galpagos brucano senza fretta lerba succosa e tenera. Simili a mostri preistorici, emettono suoni cavernosi e terrorizzanti quando ci si avvicina troppo, rifugiandosi dentro linespugnabile fortezza del loro enorme carapace.
Annalisa Durante, illustratrice naturalistica, con una sula zampe azzurre (nel disegno qui sotto). Con la sorella Marina, ha trascorso tre settimane alle Galpagos per ritrarre gli animali.

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