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DOCUMENTO PROGRAMMATICO

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Presentazione

Nei Comuni italiani sono impegnati attivamente migliaia di under 35 in ruoli di responsabilit e rappresentanza. Un fenomeno che tocca tutti gli oltre 8.000 municipi, confermando il livello istituzionale in cui la presenza dei pi giovani un elemento concreto; un fenomeno che spesso, in questi anni, rimasto sotto traccia rispetto al dibattito generale proprio sulla partecipazione dei giovani alle Istituzioni. Tre anni fa lANCI ha voluto dare attenzione a questa realt, costituendo una consulta ad hoc con lobiettivo di dar loro rappresentanza e individuando un luogo che fosse utile a far incontrare i giovani amministratori. Non un perimetro definito dallet, ma uno strumento che li mettesse in rete per far scambiare idee ed esperienze, che contribuisse a formarli per far emergere e valorizzare quanto di buono nei Comuni le energie pi fresche realizzano. Infine, proprio perch amministratori, una nuova e diversa occasione di contatto con la loro Associazione di rappresentanza. In questi tre anni la consulta dei giovani amministratori stato tutto ci, raggiungendo traguardi importanti culminati con le parole di riconoscimento che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha avuto nei confronti di ANCI GIOVANE nellincontro di inizio 2011, lanno delle celebrazioni del 150 dellUnit dItalia. In quelloccasione, proprio al Presidente Napolitano, stato consegnato questo documento che raccoglie programmi e idee di una generazione gi oggi presente nei Comuni. Un documento che ri3

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chiama valori e motivazioni che ogni giorno spingono sindaci, assessori e consiglieri comunali ad occuparsi della loro comunit ed a farlo, spesso, con risultati che vanno oltre i confini fisici dei Comuni e che determinano ricadute positive per il sistema Paese, dando sostanza allespressione pensare globale, agire locale. Un documento, infine, che offre un respiro utile ai Comuni, al loro futuro ed alle nuove sfide istituzionali e di responsabilit che si delineano. Unoccasione di riflessione, forse, anche per la politica in generale. Sergio Chiamparino Presidente ANCI

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Introduzione

Lattivit amministrativa, dalla pi grande citt al pi piccolo dei Comuni, fatta di decisioni su argomenti diversissimi prese ogni giorno e legate alle vicende quotidiane. Accanto a questa attivit, vi sono due cose meno visibili ma forse pi importanti: la programmazione del lavoro e le motivazioni del proprio impegno. Come i diversi rapporti elaborati dalla fondazione Cittalia hanno dimostrato, il livello istituzionale dei Comuni oggi quello nel quale maggiore la presenza dei giovani: circa il 20% degli amministratori under 35. Questo dato non soltanto una statistica: nel concreto questa mole di giovani che simpegnano per il loro territorio esprime anche (e soprattutto) una voglia positiva di essere utili, riversando nellamministrazione comunale e nelle sue attivit una notevole carica di idee e proposte per le comunit e contribuendo in maniera determinante a rendere concreto il loro futuro. Un vantaggio generazionale, avere uno sguardo lungo che non si ferma al quotidiano ma che prova ad arrivare pi avanti nel tempo. In questo documento programmatico abbiamo provato a fissare alcuni punti e spunti che una nuova generazione di sindaci, assessori e consiglieri comunali vuol mettere in campo, con una spinta di entusiasmo e con il pragmatismo che proprio degli amministratori locali. Nero su bianco sia propositi, proposte e prospettive nuove per i Comuni italiani, sia le motivazioni di un impegno civile prima ancora che amministrativo. Accanto ai numeri importanti dei giovani amministratori (oltre
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20.000), anche questo documento che esprime programmi, obiettivi, contenuti e, appunto, sguardo lungo, svincolato dal giorno per giorno ma, invece, dentro le motivazioni di una scelta di impegno per lattivit quotidiana. Un contributo per migliorare i singoli Comuni e, con questi, lItalia. Nellanno del 150 dellunit del Paese, questo documento vuole essere anche un rinnovato richiamo al senso civico ed allimpegno per e nelle istituzioni che deve caratterizzare chi sceglie di dedicare una parte del proprio tempo al proprio Municipio, un richiamo che vuol vedere i giovani amministratori in prima linea. Un documento che proprio ad inizio 2011 stato presentato al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione dellincontro che ha voluto concedere ad ANCI GIOVANE; unoccasione che ci ha inorgoglito e, ascoltando le parole di incoraggiamento ed attenzione del Presidente, confermato nella giustezza delle nostre motivazioni e proposte. I ringraziamenti veri per i contenuti di questo documento vanno ai tantissimi giovani amministratori con i quali ANCI GIOVANE entrata in contatto in questi primi anni di attivit: ascoltando le valutazioni ed i consigli di ciascuno venuto fuori il testo che non ha nessuna pretesa di completezza, ma che vuole essere una base di discussione per richiamare attenzione su una realt spesso poco attenzionata ma ricca delle energie che fanno forti i Comuni dellla nostra Repubblica. Giacomo DArrigo Coordinatore Nazionale ANCI GIOVANE

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Premessa

Lanniversario dei 150 anni della storia unitaria dellItalia giunge in un periodo difficile e decisivo per la nostra Nazione. Un passaggio dove la complessit delle sfide da affrontare convive con la percezione che una fase nuova della nostra vita nazionale chiede di essere aperta. Chi come noi ha deciso di dedicare una parte della propria vita al servizio della collettivit non pu non sentire, insieme allimportanza dei problemi, anche il richiamo ad un impegno che richiede lucidit e passione. LItalia una grande Nazione, ricca non solo di storia ma di un patrimonio di competenze, intelligenze, idee e progetti. Eppure essa sembra come disorientata, bloccata, incapace di alzare lo sguardo; di alzare uno sguardo condiviso e capace di traguardare lontano. Il sistema politico, la societ, la realt imprenditoriale vivono una fase di lunga transizione che sembra non riuscire a trovare un approdo che permetta al nostro Paese di esprimersi al meglio. Di essere moderno, competitivo, giusto. Questo sentimento fortemente diffuso tra le nuove generazioni e, tra queste, da tantissime ragazze e ragazzi che hanno fatto la scelta dellimpegno nelle loro comunit. Non basta lattivismo giornaliero. Si sente la necessit di essere elemento dinamico, propositivo capace di lavorare per le comunit locali ma, nel contempo, facendo la propria parte nel sistema Paese. Non si tratta di essere catastrofistici o di giudicare tutto con il metro dellottimismo dovuto; si tratta piuttosto di inforcare le lenti di un realismo fatto di cose concrete, di realt vissuta nel quotidiano ed al tempo stesso, di una capacit di produrre e condividere insieme quello sguardo lungo che serve allItalia. Si tratta quindi
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di mettere insieme problemi, aspettative, difficolt, ma anche studi ed esperienze, intelligenze, positivit, voglia di fare; insomma di guardare a ci che va e ci che non va e fare uno sforzo nella medesima direzione: il futuro dellItalia Un futuro condiviso, ecco di cosa abbiamo bisogno. Serve unaspettativa comune che coinvolga e mobiliti tutti: istituzioni, partiti, corpi intermedi attivi, singoli. Abbiamo bisogno di sentirci di nuovo una comunit legata da un destino comune. Unidea di Italia nuova. Unidea di Italia che indichi cosa la nostra nazione pu fare e cosa vuol fare, che riconosca la sua straordinaria creativa e offra opportunit di impegno e di innovazione nel campo del lavoro e dellimpresa cosi come nella formazione e nei servizi pubblici. Unidea di Italia che valorizzi il suo essere Repubblica delle Autonomie regionali e locali e dunque rispettosa delle differenze ma capace di coesione istituzionale e di unit politica per riuscire a crescere insieme. Unidea di Italia che chiarisca e rilanci il nostro ruolo nel mondo: quello di una Nazione che ama la pace, lavora per la cooperazione tra i popoli e per contribuire alla ricerche di nuove forme di governo della globalizzazione a partire dalla costruzione di una Unione politica dellEuropa. I giovani amministratori locali sentono in modo particolare questa sfida. Perch lettori sul campo della realt quotidiana, della societ e delle sue dinamiche; perch interlocutori generazionali di chi talvolta viene giudicato con leggerezza ma che invece ha potenzialit, formazione e risorse umane senza pari; perch spesso fuori da una politica fatta da troppi personalismi e sempre meno attenta a quello che accade fuori dei palazzi. I giovani amministratori sono strumenti per realizzare e gambe per far camminare idee, sogni e proposte.

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Una foresta che cresce La realt dei giovani amministratori sia quantitativamente che qualitativamente significativa. Sono infatti oltre 23.000 gli under 35 che nei Comuni dItalia ricoprono ruoli ed incarichi di responsabilit: sindaci, assessori o consiglieri comunali; circa il 20% del totale degli eletti a fronte di percentuali minori in altri livelli istituzionali. Una realt questa, che nelle istituzioni locali non esprime soltanto una semplice e generica presenza di ragazze e ragazzi, ma la testimonianza di un impegno generazionale concreto e diretto nelle comunit locali. Siano questi, Comuni a nord o sud del Paese, piccoli centri o grandi citt, realt centrali e politicamente importanti o periferiche. Il Rapporto 2010 sui giovani amministratori realizzato dalla fondazione Cittalia Anci ricerche in collaborazione con la nostra Consulta e basato sulle elaborazione della banca dati nazionale dei giovani amministratori ha permesso di fotografare e analizzare la presenza dei giovani nelle Amministrazioni comunali: ruoli, incarichi, localizzazione, genere, titolo di studio ed altre informazioni. Si tratta di una parte non secondaria dei soggetti impegnati nella programmazione, gestione e vita dei Comuni italiani. Sono amministratori che non esprimono una semplice rivendicazione giovanilistica ma rappresentano piuttosto una generazione politica che si misura quotidianamente con passione, impegno ed attenzione con i problemi dei propri comuni e con le speranze delle proprie comunit. I giovani amministratori non rappresentano soltanto la classe dirigente del futuro. Gi oggi sono sindaci, assessori e consiglieri in migliaia di Comuni; sono artefici di sviluppo e promozione dei propri territori; sono attori impegnati nella programmazione e realizzazione di interventi per rendere le proprie citt luoghi in cui vivere sia piacevole e sicuro. Lalta presenza di under 35 nei Comuni il segnale che nelle Istituzioni locali il tema del ricambio non soltanto un esercizio retorico ma una realt che spesso la politica nazionale, i mezzi di comunicazione e gli studiosi non riescono a vedere; una realt che si sviluppa silenziosa e lontana dal clamore del dibattito pubblico secondo ladagio: fa pi rumore lalbero che cade che la foresta che cresce.
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I Comuni sono diventati infatti il luogo dove i temi della responsabilit e della partecipazione dei giovani alla vita politica hanno una ricaduta concreta e reale. Le Istituzioni locali sono il luogo privilegiato di esercizio della democrazia; il luogo dove portare proposte ed idee e misurarne il consenso. La costituzione della Consulta Nazionale dei giovani amministratori, lAssociazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) ha realizzato una iniziativa che ha permesso di aprire un faro e dare attenzione e questa realt. ANCI GIOVANE permette a tanti giovani amministratori di incontrarsi, collaborare, confrontarsi, ma anche una struttura che forma, valorizza e promuove ragazze e ragazzi impegnati nei Comuni dItalia, aiutandoli ad essere portatori di istanze e proposte nuove negli enti locali. Innovazione generazionale, innovazione dei territori Una realt importante non soltanto nei numeri, ma anche e soprattutto nelle motivazioni e nelle proposte per i territori e, con questi, per lItalia da ANCI GIOVANE quindi un contributo generazionale sul versante dellinnovazione delle comunit e delle Istituzioni. Ci sono questioni che nascono e si sviluppano ben al di fuori dei confini territoriali dei singoli Comuni, ma con le quali gli amministratori locali sono chiamati a confrontarsi ogni giorno. Immigrazione, pensiamo figli di immigrati nati in Italia, la seconda generazione oggi senza cittadinanza italiana ma che sempre pi sentono di appartenere al nostro Paese. Lavoro, sempre pi flessibile nelle amministrazioni. Relazioni tra generazioni, da ri-definire in una comunit. Interventi nei territori, sui quali decidono vari livelli istituzionali. Associazionismo istituzionale, una semplificazione che valorizzerebbe le specificit rendendole maggiormente funzionali e fruibili. E poi ancora: innovazione delle strutture burocratiche, crescita sostenibile dei territori, internazionalizzazione e promozione delle comunit locali. Innovazione, competizione, flessibilit, meritocrazia, non sono pi parole lontane dalla stanza di un sindaco o un assessore; sicu10

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ramente e comunque sono parole che stanno nella stanza di chi si formato negli anni durante i quali questi concetti sono diventati centrali per lintera societ e che sono oggi determinanti per gli enti locali. Aver studiato lUE stato importante non certo meno di chi lha anche conosciuta e vissuta direttamente attraverso iniziative, progetti, percorsi, grandi appuntamenti ed eventi di diversa natura che hanno dato proprio ai pi giovani la possibilit di conoscere realt organizzative, comunit e soluzioni che chi pi grande ha potuto soltanto studiare. Nuova governance e rinnovato impegno civico Le nostre citt hanno bisogno di cambiamenti, sia sul piano dei processi decisionali che degli strumenti gestionali: riguardo ai primi occorre sviluppare una rete di interlocutori qualificati al di l degli schieramenti e delle appartenenze per costruire piani e strategie condivise e durature; riguardo alla gestione, lattenzione puntata invece su nuovi strumenti di governance che coinvolgano amministratori, strutture, associazioni, Istituzioni. Su entrambi questi versanti (nuova rete di interlocutori e nuovi strumenti di governance) i giovani amministratori possono essere appunto, soggetti promotori ed attivi oltre che interlocutori dinamici. Vi sono inoltre due ulteriori aspetti sui quali sindaci ed amministratori under 35 possono porre laccento: innanzitutto il processo di rivoluzione tecnologica che incide su vita e modalit con le quali le persone comunicano, collaborano, lavorano tra loro; ridefinendo anche i concetti di spazio e tempo allinterno di un dato territorio. Secondariamente la riconsiderazione del concetto di cittadinanza, che tenga presente nelle singole comunit di appartenenze linguistiche, culturali e religiose diverse; individuano diverse regole per le generazioni future che contribuiranno alla realizzazione dellItalia di domani. Ed ancora e centrale, un impegno sul versante della riconferma di un forte senso civico, limpegno come dovere e lattivit come servizio. Un senso di appartenenza al proprio territorio ed alla comunit nazionale che faccia della responsabilit, della lotta concreta e diretta alla criminalit organizzata e della affermazione di trasparenza,
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elementi cardine di comportamenti reali e duraturi. Chi chiamato a ruoli pubblici riceve la fiducia dei propri concittadini, con questa anche lonore e lonere di una responsabilit che sia esempio (non vetrina). Chiedere ai Comuni di costituirsi parte civile nei processi per mafia e di realizzare in tutte le amministrazioni locali lanagrafe pubblica degli eletti, sono due nostre proposte che vanno in questa direzione. Sono due idee che non hanno la pretesa della esclusivit, ma patrimonio di tutti e stimolo per ciascuno. Due elementi che richiamano in maniera forte, ci che deve essere radicato nelle nuove generazioni ed in chi assume responsabilit: legalit e trasparenza. E anche ed attraverso queste cose che sta e si realizza il senso del futuro dellItalia. Ed in questo percorso che lattivit quotidiana dei pi giovani contribuisce a disegnarla. Pensare globale, agire locale Ci sono le questioni esclusive del singolo luogo, e ci sono anche le questioni che nel luogo contribuisco a determinare lidea Paese e di Italia nel complesso. Unidea che, come accennato in apertura, partendo dal particolare, dai Comuni, dai territori, disegna il nostro Paese: che sa modernizzarsi senza perdere il suo grande patrimonio di storia, di cultura, di architettura ma anzi lo valorizza nel nuovo scenario globale; che sa scegliere leconomia della conoscenza valorizzando i talenti; che sa puntare su green economy e costruire un nuovo welfare con equilibrio tra intervento pubblico ed azione del privato sociale; che sa stabilire le proprie relazioni internazionali e non sul diritto e quindi anche sui doveri; che sa, soprattutto, sposare lidea di una societ aperta, dalle uguali opportunit, dalla meritocrazia come meccanismo attraverso il quale i giovani sentano di poter vedere unito il loro futuro con quello del loro Paese. Tutto questo la declinazione pratica della dinamica tra locale e globale. Tra ci che accade in un singolo luogo e come questo si rapporta e determina nello scenario macro dello Stato ed in quello continentale. I comportamenti, le decisioni, gli atti delle amministrazioni locali, e dei loro rappresentanti, assumo quindi una valore ed importanza notevole.
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Partecipare e rigenerare Comuni e Province vogliono contribuire a dare slancio e fiducia; vogliono porsi al servizio del Paese e dei cittadini per consolidare lAutorit delle Istituzioni, per migliorare lefficienza e lefficacia della cosa pubblica, per far si che il Paese sappia fare sistema per competere con credibilit ed unit nelle sfide a livello globale. I Comuni e le Province sono pronti a fare la loro parte, ma non possono affrontare queste sfide da soli. Lesigenza di sostenere la crescita del Paese richiede il rinnovamento della infrastruttura istituzionale del Paese. In questi obiettivi, enunciati dallANCI nel marzo del 2008, si riconoscono i tanti giovani impegnati negli enti locali e, per quanto sia nelle loro possibilit, svolgono gi oggi unattivit quotidiana tesa a realizzare quanto di meglio si possa nelle realt locali, nelle articolazioni periferiche e diffuse ma non secondarie quali sono i Comuni della Repubblica. C, nei Comuni italiani, una generazione di amministratori pronta per le sfide della responsabilit e del federalismo. Consapevole che il rinnovamento della infrastruttura istituzionale del Paese non sia pi rinviabile ma anzi auspicabile e che sia ancorato a due punti fermi: la responsabilit e responsabilizzazione degli amministratori locali e la sussidiariet tra i territori. Una generazione che non chiede prebende ne elemosina questue, ma certezza normativa, di risorse e di giudizio, pronta a fa emergere quanto di meglio ogni comunit pu offrire tenendo come riferimento il parametro della meritocrazia, dentro e fuori lamministrazione pubblica. Una generazione ed una realt, infine, che ha scelto di misurarsi nellarena della politica democratica. Che ha scelto e percorre ogni giorno, lidea della Politica come funzione sociale insostituibile, legata e spinta unicamente alla ricerca del Bene Comune richiamato gi in apertura, contro i rischi del riprodursi degli orti privati, contro il realizzarsi di interessi meramente corporativi, contro i pericoli dellantipolitica ma soprattutto una scelta di positivit e di rivalutazione dellimpegno sociale, culturale e politico che sia una rivalutazione della Democrazia. Nel particolare e nel globale, non solo come tecnica di governo ed
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amministrazione ma come promessa difficile da mantenere ma necessaria da perseguire di partecipazione verso i cittadini, di responsabilit verso la collettivit, di trasparenza nellazione pubblica. Una rivalutazione dellattivit politica che non ne pu essere un mestiere, ma la pi importante forma di relazione tra cittadini e gruppi sociali che hanno uguale diritto alla partecipazione attiva e alla determinazione di scelte ed orientamenti amministrativi e di governo con uguali diritti e medesimi doveri. Dal pi piccolo dei nostri borghi alle pi grandi citt. Tutto questo complesso di attivit, enunciazioni, propositi e comportamenti concreti, si realizza quotidianamente nel livello locale. Nella dimensione naturale del rapporto tra cittadini e comunit, tra aspettative dei singoli e comportamenti delle Istituzioni, nel rapporto tra amministratori ed amministrati. Nel livello istituzionale in cui lautogoverno dei territori pi immediato e reale e soprattutto nella dimensione che ha caratterizzato, ed ancora oggi qualifica, la lunga e grande tradizione dei Comuni italiani con la loro vitalit, dinamiche, percorsi, memorie, luoghi. ANCI GIOVANE, accanto a questi spunti e tematiche appena enunciate che rappresentano valori e obiettivi programmatici verso i quali organizzare la propria attivit e quella dei giovani amministratori dItalia, individua inoltre alcune proposte concrete, che insieme allorizzonte che questo documento delinea, servano a rafforzare e rilanciare il ruolo dei Comuni ed a riaffermare la loro centralit come luogo del rinnovamento. Queste sono individuate, e qua soltanto accennate con lobiettivo di avviare e stimolare una riflessione su ogni singolo tema, nella possibilit di concedere il voto a 16 anni per le elezioni amministrative: ci permetterebbe la possibilit di allargare la base democratica ed elettorale delle autonomie locali e responsabilizzare i pi giovani rispetto alle scelte della propria comunit ponendo lItalia allavanguardia in Europa. Destinare lammontare dellevasione fiscale recuperata agli evasori sotto i 35 anni, ai Comuni che (tramite bandi) realizzino progetti in favore delle giovani generazioni con particolare attenzione ai problemi abitativi, di innovazione tecnologica ed occupazionali. Destinare una quota dei fondi e beni
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confiscati alla criminalit organizzata ad attivit e progetti che incentivino la partecipazione dei giovani alle Istituzioni locali; inoltre destinare una parte di tali beni ad attivit di formazione dei giovani gi impegnati nelle Istituzioni con lobiettivo qualificare quanti, seppur alle prime esperienze, intendono occuparsi della cosa pubblica. Realizzare infine un meccanismo di rimborso elettorale che premi i partiti (e movimenti) che contano tra i loro eletti nelle amministrazioni locali ragazzi e ragazze under 35; favorendo cosi il ricambio della classe che amministra i Comuni e spingendo verso un rinnovamento dal basso del personale politico del Paese. Gli amministratori locali sono quelli che ogni giorno, con spirito e passione, mettono allaltezza degli occhi il Paese reale, incontrano lItalia negli oltre 8000 Comuni, ne percepiscono punti deboli ed energie nascoste. Rappresentano, grazie al consenso diretto, il livello istituzionale pi vicino e riconosciuto dai cittadini. Svolgono con orgoglio la rappresentanza politica ed amministrativa delle loro comunit, sono cittadini che hanno scelto di dedicare una porzione del loro tempo al territorio. Tra questi, i giovani sono le energie pi fresche. Il Manifesto Programmatico, gli spunti e le principali proposte enunciate dalla Consulta Nazionale ANCI giovani amministratori, intendono qualificare e valorizzare con proposizione lattivit degli under 35 impegnati nei Comuni: una realt che non soltanto rappresenta un interlocutore generazionale importante tra i giovani impegnati negli enti locali ed i loro coetanei, ma che di fatto un grande patrimonio umano al servizio delle citt e che vuole anche essere leva ed elemento utile anche a rigenerare lItalia. Roma, gennaio 2011

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