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Ringraziamenti
Un grazie particolare va a Diego Cecchetto (Per Il Volo snc) per aver messo a mia disposizione lala con profilo autostabile ed a Matteo Orazi (Vittorazi Motors) per avermi fornito alcuni dati riguardanti il motore da lui prodotto.
Introduzione
Introduzione
Il paramotore certamente il pi leggero ed il pi versatile dei mezzi propulsi per il volo da diporto o sportivo (VDS); queste caratteristiche sono state motivo della grande diffusione che questo apparecchio ha avuto neglultimi anni. In questa tesi si voluto fare uno studio sperimentale delle prestazioni del paramotore al fine di poter fare un confronto tra le diverse tipologie esistenti. A questo scopo sono stati presi in esame tre tipi di ali e due di apparati propulsivi rappresentativi delle categorie principali presenti oggi sul mercato. Su di essi sono state fatte delle prove sperimentali, in volo per le ali ed a banco prova per gli apparati propulsivi, e, dopo avere elaborato i dati trovati, sono state calcolate le prestazioni dei paramotori ottenute dalle varie combinazione ala - apparato propulsivo. Infine stato fatto un confronto dei risultati trovati allo scopo di individuare le combinazioni che ottimizzano le singole performance. La presente tesi si articola secondo il seguente schema: nel primo capitolo viene descritto il paramotore in tutte le sue parti e viene fatto cenno alle sue caratteristiche di stabilit, nel secondo capitolo vengono riportati i dati sperimentali riguardanti le caratteristiche delle ali e dellapparato propulsivo, ed infine, nel terzo capitolo vengono calcolate e confrontate le prestazioni dei paramotori.
II
Capitolo 1 Il paramotore
Capitolo 1 Il paramotore
Introduzione
Il paramotore nasce alla fine degli anni 80 come evoluzione del parapendio. Esso consiste in un motore, con elica propulsiva, che applicato al parapendio permette di poter decollare da zone pianeggianti, liberando, cos, il pilota dalla necessit del decollo da pendio.
Capitolo 1 Il paramotore
Il paramotore un mezzo diportistico, facente parte della categoria degli U.L.M (WTO < 450 kg), che neglultimi anni ha avuto un grande sviluppo come disciplina sportiva, infatti si sono svolti diversi campionati, sia nazionali che mondiali, nei quali i piloti si sono confrontati in vari tipi di competizioni costituite da prove di: navigazione, economia e freestyle.
Inizialmente le ali utilizzate per il volo motorizzato erano quelle progettate ai fini del volo libero (non propulso) e quindi finalizzate a minimizzare il rateo di discesa ed a massimizzare lefficienza. Negli ultimi anni, grazie anche alla continua evoluzione del paramotore, i progettisti di alcune case produttrici hanno realizzato delle ali specifiche per il volo motorizzato che hanno come caratteristiche fondamentali la facilit di gonfiaggio al decollo, la stabilit in volo ed lelevata maneggevolezza in virata. Inoltre, poich per avere velocit di crociera pi elevate il carico alare maggiore, le ali da paramotore hanno la caratteristica di avere una struttura, soprattutto a livello di fascio funicolare ed elevatori, pi rinforzata di quelle da parapendio (si passa da un carico alare di circa 3,5 Kg m 2 per il volo non propulso ad uno maggiore di 5 Kg m 2 per quello propulso). Nasce quindi una filosofia di progetto che distingue le vele destinate al paramotore da quelle destinate al volo libero. 2
Capitolo 1 Il paramotore
1.1 Lala
Lala caratterizzata da un certo profilo la cui forma viene data da fasci funicolari che partendo dagli elevatori, ai quali va ad agganciarsi il pilota col suo imbrago motorizzato, si diramano sino ai punti dattacco distribuiti sullintera superficie della vela.
Essa formata da due strisce di tessuto sovrapposte ed unite tra loro da centine forate nel mezzo. Il bordo di uscita (la cucitura posteriore tra le due strisce di tela) chiuso, mentre il bordo di attacco presenta delle aperture (dette bocche) attraverso le quali, nelle fasi di decollo e durante il volo, l'aria penetra generando il "gonfiaggio" della vela ed il mantenimento della pressione al suo interno. .
...Le centine hanno il compito di mantenere ad una distanza prefissata estradosso ed intradosso; i fori presenti in queste, oltre che ad alleggerire la struttura, servono per mantenere una pressione uniforme all'interno dell'ala, permettendo all'aria di riequilibrare rapidamente eventuali differenze di pressione che si possono generare nei diversi punti della vela. .
Capitolo 1 Il paramotore
La parte di vela compresa tra due linee di inserzione dei cordini detta cassone: questo, a sua volta, pu essere suddiviso da una o pi centine in due o pi intracassoni: in altre parole il numero di cassoni individua il numero di linee di inserzione dei cavi; pochi cassoni (e dunque poche linee di inserzione) significano che ogni cavetto chiamato a "portare" un carico relativamente elevato, invece molti cassoni (molte linee di inserzione) distribuiscono il carico in modo pi uniforme lungo tutta la superficie velica. .
Le estremit alari terminano con bande di vela rivolte verso il basso: gli stabilizzatori.
Capitolo 1 Il paramotore
I cavi si inseriscono nella vela tramite triangolini di tessuto, che hanno il compito di distribuire meglio il carico e rendono pi resistente l'inserzione. .
..Tutte le funi di una semiala si congiungono, tramite piccoli moschettoni a ghiera, a quattro fasce di tessuto: gli elevatori anteriori (detti elevatori A), quelli intermedi (B e C) e quelli posteriori (D). Gli elevatori di ogni lato, a loro volta si riuniscono a formare uno dei due punti di aggancio del parapendio all'imbragatura. .
. Gli elevatori posteriori hanno una piccola carrucola allinterno della quale scorre la fune del comando che termina con una maniglia. Il cavo del comando, in prossimit della vela, si dirama in una serie di cavetti che si inseriscono nelle parti laterali del bordo di uscita della semiala. Alcuni modelli di parapendio sono dotati di trims (figura 1.3) che consentono di modificare la lunghezza degli elevatori posteriori, variando cos la forma del profilo e, quindi, le
Capitolo 1 Il paramotore
Lala anche dotata di un sistema di modifica dellincidenza che prende il nome di speed system (figura 1.4); esso costituito da una coppia di cavi che, passando attraverso appositi anelli, presenti nellimbrago, giungono ad una pedalina. Questi cavi sono studiati per trazionare verso il basso (quando il pilota spinge sulla pedalina) sia gli elevatori anteriori che quelli intermedi, anche se in misura differente: in genere gli elevatori A sono sollecitati al 100% dell'escursione mentre gli elevatori B al 50%. .
In tal modo, azionando l'acceleratore, si modifica l'assetto dellala, e se ne riduce l'angolo di incidenza. .
...A differenza dei trims, lo speed system presenta il vantaggio di poter essere azionato e rilasciato in modo rapido.
Capitolo 1 Il paramotore
Per conferire alla vela la forma idonea a generare portanza, vi sono dei meccanismi che intervengono, in misura maggiore o minore, a seconda del "disegno" dell'ala e delle condizioni di volo. L'aria che investe le bocche trasforma la pressione dinamica, dovuta alla velocit relativa, in pressione statica (la sovrappressione interna dellordine di 5 kg/m2 ). All'interno dellintera ala la pressione viene resa uniforme dai fori presenti sulle centine. Questo meccanismo l'unico ad intervenire durante la fase di gonfiaggio, mentre durante il volo stabilizzato fornisce soltanto un contributo. La pressione data dallaria che entra dalle bocche torna ad essere importante in caso di chiusura, come hanno rivelato le "difficolt" di riapertura che gravano sulle ali con poche bocche o con questultime quasi chiuse.
La forza aerodinamica totale, che si genera quando un profilo alare vola con angoli di incidenza compresi tra quello di massima velocit e quello di stallo, offre, durante il volo, un notevole contributo al mantenimento della forma della vela. Quindi le pressioni che mantengono la vela nella la forma idonea a generare portanza sono date sia dallaria che investe le bocche e trasforma la pressione dinamica in pressione statica, sia dalla forza aerodinamica agente sullintera superficie.
In un'ala "campanata" la forza aerodinamica, essendo sempre perpendicolare al profilo, diretta "a raggiera" (figura 1.6). Questa distribuzione comporta alcuni vantaggi:
nelle estremit alari, la forza aerodinamica ha una componente diretta verso l'esterno che contribuisce a creare e mantenere una tensione laterale nella vela stessa;
Capitolo 1 Il paramotore
nel caso si verifichi una chiusura frontale centrale, le due semiali, anzich collassare verso il centro (come farebbero quelle di una vela "piatta") tendono a favorire la distensione, e dunque la riapertura della vela;
nel caso, pi frequente, di una chiusura laterale, il carico si ridistribuisce sulla parte di vela ancora gonfia, che garantisce il sostentamento fino a quando la vela non si riapre interamente.
Figura 1.6 - Distribuzione della forza aerodinamica lungo lapertura alare di unala campanata
1.1.1 La stabilit
La prima, evidente, differenza che si riscontra tra il parapendio e gli altri veleggiatori la notevole distanza che esiste tra il baricentro dell'insieme ala + pilota (che si trova un po al di sopra del pilota stesso) ed il centro di pressione, situato nellala. Questa caratteristica, fornisce la principale base per l'autostabilit del sistema sia attorno lasse di beccheggio che attorno quello di rollio. Riguardo la stabilit in beccheggio c da dire che i profili utilizzati hanno un coefficiente di momento negativo (figura 1.7), in quanto il centro di pressione si trova arretrato rispetto al fuoco del profilo, e sono quindi instabili. 8
Capitolo 1 Il paramotore
Il profilo del parapendio, che di per s tenderebbe a picchiare in avanti, mantenuto nella giusta posizione dal fascio funicolare che si infulcra sul corpo del pilota, che con la sua massa mantiene tutto in assetto. Per quanto riguarda lasse dimbardata, il compito di mantenere la stabilit direzionale affidato alle bandelle laterali che fungono da stabilizzatori e agli effetti della campanatura della vela quando questultima viene investita da un flusso daria laterale. Infatti, proprio per la presenza della campanatura, il vento relativo che giunge lateralmente (come avviene, appunto, durante un'imbardata) investe il bordo d'attacco con angoli di incidenza diversi: questo rende differente il contributo dato dalle due semiali alla forza aerodinamica totale con un effetto "raddrizzante"; ovvero, la componente laterale del vento relativo che investe lala fa diminuire langolo dincidenza della semiala interna allimbardata e fa aumentare quello della semiala esterna, questo fa si che la resistenza di questultima aumenti e che quella della semiala interna diminuisca, generando, cos, un momento raddrizzante. Un contributo alla stabilit direzionale dato anche dallo spostamento, sulla corda del profilo, del punto di applicazione della forza aerodinamica; infatti per profili con coefficiente di momento negativo, allaumentare dellangolo di incidenza , questo si sposta in avanti , invece, diminuendo langolo di incidenza, arretra rispetto al fuoco. Quindi, in caso dimbardata, nelle due semiali, le componenti della forza aerodinamica dirette trasversalmente allala, si trovano fuori asse (considerando lasse trasversale dellala), dunque generano un momento che contribuisce alla stabilit direzionale. Infine un contributo alla stabilit in rollio ed in imbardata dato dal fatto che le ali sono leggermente a freccia. Una novit riguardante le vele per il paramotore lutilizzo di profili autostabili o reflex ovvero con curvatura positiva nella parte anteriore, e negativa in quella posteriore di modo che il 9
Capitolo 1 Il paramotore
Cm totale diventi positivo (figura 1.8). Nei profili autostabili, la portanza si sviluppa quasi esclusivamente sul primo terzo della corda; ci ha come conseguenza che il centro di pressione molto avanzato ed il peso viene supportato dalle sole file di cordini A e B (figura 1.9), che devono essere adeguatamente rinforzate.
Figura 1.9 - Distribuzione dei punti di attacco del fascio funicolare allala
La concezione e la progettazione dellala reflex per il volo in paramotore cominciata nel 1994 L'idea, concepita da Mike Campbell-Jones, stata sviluppata per conto della Paramania srl. Nel 1996 le prime ali sono state prodotte in due formati 27mq e 28mq; entrambe sono state certificate come microlights. Nel 1997 l'ala reflex stata certificata 'Standard' dall'AFNOR (association franaise de normalisation). Allo stesso tempo, la produzione stata spostata in Polonia (Dudek). Grazie ai successi nelle varie competizioni, nelle quali si sono distinte per la stabilit, ma soprattutto per la velocit, le ali reflex hanno dimostrato la validit di questa tecnologia.
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Capitolo 1 Il paramotore
Nelle ali con profilo autostabile si ha un coefficiente di momento positivo e lala non pi completamente dipendente dal carico alare come unica risorsa di stabilit in beccheggio ma ha una sua stabilit intrinseca. .
...Modificando la posizione dei trims, cambia la curvatura del profilo (figura 1.10) e quindi le sue caratteristiche di stabilit, inoltre, cambia anche la velocit dellala in quanto variano la corda alare e la superficie portante con le rispettive conseguenze di una variazione della resistenza indotta (in quanto cambia lallungamento) e di un variazione del carico alare. .
.. Il pilota ha quindi la possibilit di modificare la geometria del profilo in modo da ridurre la velocit dellala nelle fasi di decollo ed atterraggio (trazionando i trims) e di aumentarla durante il volo di crociera (rilasciando i trims), in questultimo caso si avr anche una maggiore stabilit.
0% Trim
30% Trim
100% Trim
Figura 1.10 - La forma del profilo varia in funzione della posizione dei trims
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Capitolo 1 Il paramotore
1.1.2 I materiali
Per la vela vengono utilizzati numerosi e sofisticati materiali sintetici (fra i quali ricordiamo Mylar, Dacron e Trilam): i tessuti leggeri e porosi, tipici dei primi modelli derivati dai paracadute da lancio, hanno lasciato il posto a tele pi rigide a porosit molto bassa. Il tessuto, inoltre, mostra sempre una fitta trama a reticolo quadrangolare che ha lo scopo di distribuire uniformemente il carico e di impedire la propagazione di piccoli tagli. Il principale nemico della vela il sole, o meglio le radiazioni ultraviolette (U.V.) che esso emana. Le lesioni da U.V. si esprimono, nelle fasi iniziali, con una perdita di consistenza ed un "impallidimento" dei colori; un eccessivo invecchiamento si traduce, inoltre, in un aumento della porosit del tessuto Riguardo alle funi, si tratta, nella maggior parte dei casi, di cordini in Kevlar, in Dyneema od in Vectran, protetti da una guaina. Nei primi modelli, dopo alcuni voli, i cordini avevano la tendenza ad "allungarsi" modificando sensibilmente le caratteristiche dell'ala stessa; per evitare questo fenomeno oggi si effettua il pre-stiramento delle funi. .
...Il diametro dei cordini funzione di un compromesso tra la resistenza aerodinamica ed il carico di rottura. In alcuni casi, come in quello delle ali da competizione per il volo libero, per ridurre il pi possibile la resistenza aerodinamica si usano cordini senza guaina di protezione, cos facendo il carico di rottura rimane invariato ma le funi sono pi soggette ad usura. .
...Il collegamento dellimbrago allala avviene attraverso dei moschettoni che, in genere, sono
essere trapezoidali, di acciaio o di alluminio. Questi devono potersi chiudere e bloccare per mezzo di una ghiera a vite. .
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Capitolo 1 Il paramotore
(T
Wmotore ) .
Lavviamento pu essere manuale o elettrico, in questultimo caso si ha un aumento del peso dovuto alla presenza della batteria e del motorino davviamento. Il gas viene regolato tramite un apposita maniglia che il pilota tiene in mano durante il volo. La trasmissione affidata a cinghie o ingranaggi (per elica frizionata).
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Capitolo 1 Il paramotore
Leliche vengono realizzate appositamente per il paramotore e sono diverse per i vari tipi di motore. Sono a passo fisso (vi sono alcune eliche in composito a passo variabile manualmente a terra ma sono poco diffuse) e possono essere bipala, tripala o quadripala; il loro diametro varia, in genere, dai 70 cm ai 130 cm. Possono essere realizzate in composito (figura 1.12) o in legno (figura 1.13).
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Capitolo 1 Il paramotore
Motore ed elica vengono montati su un telaio, che comprende la gabbia protettiva per lelica, il serbatoio della miscela ed una selletta per la sistemazione del pilota. Il sistema di attacco vela-selletta-telaio pu essere fisso o basculante, questultimo rende il pilotaggio pi sensibile allo spostamento del peso da parte del pilota e trasmette maggiormente le variazioni di pressione subite dalle due semiali.
Il peso del motore montato su telaio completo di tutto quello che riguarda limpiantistica va dai 19 ai quasi 40 kg. Lobiettivo primario da parte dei costruttori quello di ridurre il peso del gruppo propulsivo al minimo possibile, non solo per essere pi leggeri in volo ma soprattutto perch nelle manovre a terra tutto il peso grava sul pilota.
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Capitolo 1 Il paramotore
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Capitolo 2
atmosferiche
parapendio un mezzo lento, le prove dovevano ambientali essere ideali fatte in condizioni da
caratterizzate
Vx=Vz=0 oppure da Vz=0 e Vx costante sia in intensit che in direzione, in modo tale da non alterare i valori delle velocit dati dagli strumenti .
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Per trovare tali condizioni i voli di test sono stati effettuati poco prima dellalba. Infatti, a causa del raffreddamento notturno del suolo, lo strato di inversione termica, sopra il quale non vi sono moti verticali dellaria dovuti alla convezione, scende di quota ed aumenta il suo spessore; questo fenomeno stato confermato dal sensibile incremento di temperatura rilevato guadagnando quota subito dopo il decollo. Non bastato per salire al di sopra dellinversione per poter trovare le condizioni giuste per effettuare i test, in quanto vi era un gradiente verticale di vento che limitava la quota a disposizione per le prove tra i 1500 ed i 1000 metri; era, infatti, in questi 500 metri di planata che lintensit del vento non variava e che quindi i valori della componente orizzontale di velocit indicata dal gps rimanevano costanti. Al di sopra o al di sotto di tale quota vi era una variazione della velocit del vento che causava dei piccoli pendolamenti del sistema ala-pilota che facevano variare, oltre a quella orizzontale, la velocit verticale segnata dal variometro (si noti, infatti, che il parapendio lunico mezzo volante dove il pilota dista quasi 8 metri dallala e quindi al variare della velocit di questultima si crea un pendolamento dovuto allinerzia della massa del pilota). Altri voli di test sono stati effettuati sul mare, cos da garantire lassenza di termiche, in condizioni di vento nullo o molto debole; anche in questo caso stato necessario trovare uno strato daria nel quale potere effettuare le prove con la massima precisione possibile. Per determinare il consumo specifico e la spinta dellapparato propulsore ai vari regimi del motore stato utilizzato un banco prova appositamente costruito, per quanto riguarda il rendimento dellapparato propulsivo, invece, sono stati effettuati dei test in volo rettilineo uniforme orizzontale. Durante questi test sono stati utilizzati: un variometro, un gps ed un contagiri; stato, inoltre, necessario, come nel caso delle prove di planata, volare in assenza di moti, verticali ed orizzontali, dellaria e quindi le prove di volo sono state fatte sul mare ed in assenza di vento.
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Superficie Apertura alare Allungamento Superficie_proiettata Apertura alare proiettata Allungamento proiettato Appiattimento (%) Materiale estradosso Materiale intradosso Peso dellala Schema cassoni Schema elevatori Diametro funi Materiale funi Distanza vela-pilota Range dellacceleratore Range dei trims Carico alare Omologazione
27,8 m 12,3 m 5,4 24,6 m 10,2 m 4,2 11 % S9092-E85A 45 g/m S9017-E38A 40 g/m 7,1 kg 33/65 4(3A/4B/3C/3D) 1,8/1,5/1,3/1,2 mm Dynema/Technora 7,77 m 20 cm 14 cm 5,24 kg/m Paramotor CEN Performance
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Superficie Apertura alare Allungamento Superficie_proiettata Apertura alare proiettata Allungamento proiettato Appiattimento (%) Materiale estradosso Materiale intradosso Peso dellala Schema cassoni Schema elevatori Diametro funi Materiale funi Distanza vela-pilota Range dellacceleratore Range dei trims Carico alare Omologazione
28,0 m 12,0 m 5,1 25,1 m 9,6 m 4,2 10 % S9092-E38A 45 g/m S9017-E77A 40 g/m 6,4 kg 19/57 5(2A+1A'/4B/3C/3D) 1,8/1,2/1,1 mm Superaramid/Dynema 7,20 m 15 cm 11 cm 5,11 kg/m Paramotor AFNOR Standard
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Superficie Apertura alare Allungamento Superficie_proiettata Apertura alare proiettata Allungamento proiettato Appiattimento (%) Materiale estradosso Materiale intradosso Peso dellala Schema cassoni Schema elevatori Diametro funi Materiale funi Distanza vela-pilota Range dellacceleratore Range dei trims Carico alare Omologazione
27,6 m 12,9 m 6,0 24,4 m 10,6 m 4,7 12 % Gelvenor 46 g/m Gelvenor 46 g/m 7,4 kg 39/43 4(3A/4B/1C/2D) 2,2/1,7/1,1/0,8 mm SuperAramid/Dynema 7,90 m 18 cm 5,28 kg/m Cross AFNOR Performance DHV 2/GH
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I due tipi di apparati propulsivi presi in esame sono il Vittorazi - Fly 100 Evo ed il Simonini - Mini 2 Plus . Il primo composto da un motore di cilindrata 100cc con unelica in composito di diametro 125 cm ed il secondo da un motore di cilindrata 200cc con un elica in legno di diametro 130 cm.
Nella tabella che segue vengono riportate le caratteristiche tecniche del Vittorazi-Fly 100 Evo.
2 tempi 50 mm 98.2 cc 18 Hp 9500 50 mm Monocilindrico in alluminio cromato 2 segmenti Silenziatore air-box - Carburatore DellOrto PHBG 21 - Ammissione lamellare nel carter aria forzata con ventola di raffreddamento e convogliatore Elettrico e manuale Centrifuga regolabile Ad ingranaggi elicoidali in bagno d'olio Rapp. 1/3,65 Elettronica CDI con ricarica batteria NGK BR9ES da 80C a 95C Espansione realizzata a mano con silenziatore Orario Benzina verde - Olio sintetico 2.5% 12 kg con accensione manuale 12.5 kg con accensione elettrica 13 kg. con accensione manuale ed elettrica
Raffreddamento Avviamento Frizione Riduttore Accensione Candela Temperatura desercizio cilindro Tubo di scarico Senso di rotazione Carburante Peso Peso Peso
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In figura 2.1.1 sono mostrate le caratteristiche di potenza e di coppia del Fly 100 Evo fornite dalla casa costruttrice. I valori riportati nel grafico non tengono conto delle perdite dovute ad ingranaggi e frizione.
Figura 2.1.1 - Curva di potenza (curva inferiore) e di coppia (curva superiore) del Fly 100 Evo
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Nella tabella che segue vengono riportate le caratteristiche tecniche del Simonini - Mini 2 Plus
Cilindrata Alesaggio Corsa Rapporto di Compressione Potenza Giri/min Aspirazione Raffreddamento Cilindro Sistema di scarico Riduzione Accensione Lubrificazione Senso di rotazione Peso del motore Peso della marmitta
202 cc 66,4 mm 58 mm 10,5/1 25 Hp 7500 lamellare con carburatore DellOrto PHBH 28 aria libera alluminio con riporto Nikasil a risonanza cinghia Poly-V elettronica 3% con benzina verde antiorario 13 kg 2,4 kg
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Il grafico di figura 2.1.2 stato fornito dalla casa produttrice e mostra le caratteristiche di potenza e di coppia del Mini 2 Plus in funzione del numero di giri al minuto di questultimo. I valori riportati nel grafico non tengono conto delle perdite dovute alla cinghia di
trasmissione.
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Lelica in composito stata prodotta dall Helix , bipala a passo fisso, ha un diametro di 125 cm, ed un angolo di calettamento di 6. Lelica in legno bipala a passo fisso ed ha un diametro di 130 cm.
In figura 2.1.3 sono riportate le caratteristiche di spinta e potenza dellelica in composito in funzione al numero di giri di questultima.
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2.3 Determinazione sperimentale delle odografe del moto e delle po polari delle ali
Le odografe delle tre ali sono state trovate volando ai vari assetti e segnando di volta in volta i valori della velocit orizzontale data dal gps e di quella verticale data dal variometro. Le prove sono state effettuate tenendo conto della velocit orizzontale dellaria che sommata alla velocit letta sul gps da la velocit effettiva del mezzo. La velocit verticale letta sul variometro risulta, invece, essere quella corretta in quanto il volo di test stato effettuato in assenza di moti verticali dellaria. Per le due ali da paramotore, provviste di trims, sono state trovate tre odografe relative a tre diverse configurazioni del profilo in quanto variando la posizione dei trims cambia la forma di questultimo e quindi anche la polare. Le tre configurazioni sono corrispondenti alle seguenti posizioni dei trims: interamente trazionati, trazionati per met della corsa ed infine rilasciati a fine corsa. Per ognuna di queste configurazioni lala stata portata alle varie incidenze che vanno da quella di stallo a quella minima di volo, che nel caso del parapendio limitata dalla perdita di pressione interna che causa la chiusura dellala. Per ogni incidenza di volo stata ottenuta una coppia di valori di velocit (orizzontale e verticale), che si va a riportare sul diagramma ( V X ,VZ ), cos facendo si ottenengono le odografe relative ai vari trimmaggi dellala. Lala da volo libero priva di trims e quindi, essendo unico il trimmaggio, lodografa da trovare una sola. Le odografe delle tre ali sono riportate nelle figure 2.3.1 , 2.3.2 e 2.3.3 ( rappresenta i valori trovati sperimentalmente) dove VZ espresso in m/s e VX in km/h. Conoscendo lodografa , quindi le velocit orizzontali e quelle verticali relative ad un determinato angolo di incidenza, ed essendo noti i valori del carico alare e della densit dellaria, si possono ricavare i coefficienti di portanza ( C L ) e di resistenza ( C D ) dalle seguenti relazioni:
W cos =
1 V 2 SC L 2
- Wsen =
1 V 2 SC D 2
(2.1)
dove:
cos =
VX V
sen =
VZ V
(2.2)
28
sostituendo si ha:
W VX =
1 V 3 SC L 2
W VZ =
1 V 3 SC D 2
(2.3)
CL =
2V X W V 3 S
CD =
2VZ W V 3 S
(2.4)
Il valore di C D tiene conto della resistenza data dallimbrago motorizzato che va ad aumentare il C D 0 nellequazione della polare parabolica simmetrica:
CD = CD0 +
CL
(2.5)
Conoscendo i coefficienti di portanza e resistenza, relativi ai vari angoli di incidenza per ogni trimmaggio dellala, si possono costruire le rispettive polari (figure 2.3.4 , 2.3.5 , 2.3.6) e calcolare i valori di efficienza, indice di quota ed indice di virata corrispondenti ai vari assetti di volo mediante le:
Efficienza (E) =
CL CD
C 2 Indice di quota = L CD
C 2 Indice di virata = L . CD
Figura 2.3.1.a - Odografa relativa allala da paramotore con profilo autostabile e con i trims interamente trazionati .
Figura 2.3.1.b - Odografa relativa allala da paramotore con profilo autostabile e con i trims a corsa
.
30
Figura 2.3.1.c - Odografa relativa allala da paramotore con profilo autostabile e con i trims a fine . corsa
Figura 2.3.2.a - Odografa e polare relative allala da paramotore con profilo instabile e con i trims interamente trazionati .
31
.Figura 2.3.2.b - Odografa relativa allala da paramotore con profilo instabile e con i trims a corsa .
Figura 2.3.2.c - Odografa relativa allala da paramotore con profilo instabile e con i trims a fine corsa
.
32
33
V (km h)
25,5 26,5 27,4 33,5 34,3 36,3 37,3 39,4 40,4 45,4 48,6 54,9
CD
0,3441 0,2974 0,2576 0,1469 0,1358 0,1164 0,1096 0,1002 0,0959 0,0760 0,0746 0,0740
CL
1,7071 1,5914 1,4862 1,0008 0,9505 0,8499 0,8048 0,7237 0,6877 0,5432 0,4738 0,3688
E
4,9603 5,3497 5,7692 6,8122 6,9958 7,2992 7,3412 7,2222 7,1684 7,1428 6,3492 4,9814
E CL
6,4810 6,7488 7,0334 6,8151 6,8207 6,7293 6,5862 6,1443 5,9448 5,2649 4,3707 3,0252
E CL
3,7963 4,2407 4,7322 6,8093 7,1755 7,9174 8,1828 8,4891 8,6438 9,6906 9,2233 8,2026
Tabella 2.3.1.a - Efficienza, indice di quota ed indice di virata in funzione della velocit dellala da . paramotore con profilo autostabile e con i trims interamente trazionati
CL
1,75
1,5
1,25
Polare
1
0,75
0,5
0,25
CD
Figura 2.3.4.a
trims interamente
34
V (km h)
27,6 28,5 32,7 35,4 38,4 40,4 44,5 45 45,5 47,6 50,7 53,8 57,7
CD
0,3100 0,2637 0,1625 0,1377 0,1149 0,1017 0,0834 0,0807 0,0801 0,0786 0,0720 0,0691 0,0689
CL
1,4534 1,3677 1,0458 0,8925 0,7581 0,6851 0,5665 0,5542 0,5414 0,4938 0,4350 0,3844 0,3331
E
4,6875 5,1851 6,4348 6,4814 6,5972 6,7340 6,7901 6,8672 6,7567 6,2767 6,0386 5,5555 4,8290
E CL
5,6511 6,0640 6,5907 6,1234 5,7442 5,5739 5,1108 5,1126 4,9718 4,4108 3,9830 3,4444 2,7873
E CL
3,8881 4,4336 6,2922 6,8604 7,5768 8,1354 9,0212 9,2241 9,1823 8,9318 9,1551 8,9605 8,3662
Tabella 2.3.1.b - Efficienza, indice di quota ed indice di virata in funzione della velocit dellala . . da paramotore con profilo autostabile e con i trims a corsa
1,75
CL
1,5 1,25
Polare
0,75
0,5
0,25
CD
Figura 2.3.4.b - Polare relativa allala da paramotore con profilo autostabile e con i trims a . corsa
. 35
V (km h)
29,5 30 32,4 36,4 40,5 42,5 46,5 50,7 53,7 55,8 58 60
CD
0,2524 0,2267 0,1679 0,1291 0,1038 0,0931 0,0807 0,0720 0,0656 0,0631 0,0626 0,0621
CL
1,2708 1,2387 1,0662 0,8441 0,6804 0,6210 0,5162 0,4350 0,3864 0,3575 0,3306 0,3049
E
5,0347 5,4629 6,3492 6,5359 6,5522 6,6666 6,3888 6,0386 5,8888 5,6584 5,2777 4,7619
E CL
5,6758 6,0803 6,5560 6,0051 5,4050 5,2537 4,5902 3,9830 3,6605 3,3835 3,0348 2,5859
E CL
4,4660 4,9083 6,1488 7,1136 7,9429 8,4596 8,8922 9,1551 9,4735 9,4628 9,1782 8,7686
Tabella 2.3.1.c Efficienza, indice di quota ed indice di virata in funzione della velocit dellala da . paramotore con profilo autostabile e con i trims a fine corsa
1,5
CL
1,25 1
Polare
0,75
0,5
0,25
CD
Figura 2.3.4.c - Polare relativa allala da paramotore con profilo autostabile e con i trims a fine corsa
.
36
V (km h)
23,5 25,4 26,6 28,5 32,2 35,2 36,2 38,2 39,3 41,3 45,4 48,6 49,6
CD
0,4545 0,3157 0,2629 0,2044 0,1480 0,1205 0,1125 0,0993 0,0982 0,0900 0,0795 0,0785 0,0766
CL
1,9362 1,6867 1,5369 1,3390 1,0527 0,8813 0,8336 0,7489 0,7093 0,6413 0,5306 0,4610 0,4422
E
4,2592 5,3418 5,8444 6,5509 7,1111 7,3099 7,4074 7,5396 7,2222 7,1180 6,7567 5,7971 5,7674
E CL
5,9267 6,9377 7,2455 7,5805 7,2961 6,8626 6,7634 6,5249 6,0828 5,7002 4,9221 3,9364 3,8355
E CL
3,0609 4,1130 4,7142 5,6611 6,9307 7,7863 8,1127 8,7122 8,5750 8,8884 9,2752 8,5372 8,6724
Tabella 2.3.2.a - Efficienza, indice di quota ed indice di virata in funzione della velocit dellala da . paramotore con profilo instabile e con i trims interamente trazionati
2,25
CL
1,75
1,5
1,25
Polare
0,75
0,5
0,25
0 0 0,05 0,1 0,15 0,2 0,25 0,3 0,35 0,4 0,45 0,5
CD
.Figura 2.3.5.a - Polare relativa allala da paramotore con profilo instabile e con i trims interamente
trazionati
.
37
V (km h)
24,5 25,4 27,8 30,3 32,3 35,6 36,8 38,4 40,4 46,6 49,2 50,8
CD
0,4026 0,3373 0,2393 0,1816 0,1535 0,1234 0,1193 0,1158 0,1025 0,0864 0,0832 0,0816
CL
1,7896 1,6731 1,4063 1,1917 1,0502 0,8643 0,8066 0,7414 0,6701 0,5021 0,4485 0,4200
E
4,4444 4,9603 5,8760 6,5616 6,8376 7,0039 6,7592 6,3973 6,2359 5,8080 5,3888 5,1440
E CL
5,9457 6,4162 6,9685 7,1630 7,0072 6,5115 6,0706 5,5085 5,3505 4,1157 3,6092 3,3337
E CL
3,3222 3,8347 4,9548 6,0107 6,6721 7,5336 7,5259 7,4294 7,9840 8,1963 8,0460 7,9372
Tabella 2.3.2.b - Efficienza, indice di quota ed indice di virata in funzione della velocit dellala . . da paramotore con profilo instabile e con i trims a corsa
CL
1,75
1,5
1,25
Polare
1
0,75
0,5
0,25
CD
Figura 2.3.5.b - Polare relativa allala da paramotore con profilo instabile e con i trims a . corsa
.
38
V (km h)
26,6 28,9 29,8 32,9 35,7 39,1 40,4 42 45,6 50,7 52,8 55
CD
0,3385 0,2382 0,2059 0,1676 0,1397 0,1160 0,1081 0,1025 0,0921 0,0789 0,0740 0,0714
CL
1,5283 1,3007 1,2232 1,0089 0,8564 0,7127 0,6673 0,6189 0,5236 0,4216 0,3891 0,3576
E
4,5138 5,4597 5,9380 6,0185 6,1284 6,1428 6,1728 6,0354 5,6818 5,3418 5,2525 5,0092
E CL
5,5802 6,2268 6,5674 6,0453 5,6715 5,1859 5,0428 4,7481 4,1117 3,4688 3,2768 2,9959
E CL
3,6512 4,7872 5,3689 5,9918 6,6221 7,2763 7,5561 7,6717 7,8514 8,2261 8,4194 8,3755
Tabella 2.3.2.c - Efficienza, indice di quota ed indice di virata in funzione della velocit dellala da . paramotore con profilo instabile e con i trims a fine corsa
1,75
CL
1,5 1,25
Polare
0,75
0,5
0,25
CD
Figura 2.3.5.c - Polare relativa allala da paramotore con profilo instabile e con i trims a fine
corsa
.
39
V (km h)
22,1 24,4 25,4 27,3 29,8 32,3 35,3 38,3 40,4 42,9 45,4 48,5 50,6 52,6 54
CD
0,5660 0,3655 0,3135 0,2413 0,1788 0,1476 0,1213 0,0952 0,0937 0,0858 0,0766 0,0719 0,0682 0,0634 0,0624
CL
2,2538 1,8746 1,7418 1,5082 1,2743 1,0849 0,9077 0,7731 0,6946 0,6141 0,5477 0,4793 0,4408 0,4074 0,3914
E
3,9814 5,1282 5,5555 6,25 7,1256 7,3461 7,4786 8,1196 7,4074 7,1548 7,1428 6,6666 6,4599 6,4197 6,2647
E CL
5,9773 7,0214 7,3320 7,6755 8,0440 7,6517 7,1253 7,1396 6,1737 5,6071 5,2864 4,6157 4,2891 4,0976 3,9197
E CL
2,6520 3,7454 4,2094 5,0892 6,3120 7,0528 7,8493 8,9341 9,1875 9,2298 9,6511 9,6787 9,7293 10,0578 10,0126
Tabella 2.3.3 - Efficienza, indice di quota ed indice di virata in funzione della velocit dellala da . volo libero
2,5
CL
2,25 2 1,75 1,5 1,25 1 0,75 0,5 0,25 0 0 0,05 0,1 0,15 0,2 0,25 0,3 0,35 0,4 0,45 0,5 0,55 0,6
Polare
CD
40
Analizzando le odografe e le polari trovate sperimentalmente si osserva che le velocit di volo V sono comprese tra i 22 km/h ( velocit minima di sostentamento dellala da volo libero ) ed i 60 km/h (velocit massima dellala da paramotore con profilo autostabile) e che le VZ variano da 1,15 m/s (assetto che massimizza lindice di quota dellala da volo libero) a 3,5 m/s (assetto che massimizza la velocit dellala da paramotore con profilo autostabile). Si nota, inoltre, che: lefficienza ( E ) assume valori che vanno da 3,98 a 8,12 corrispondenti, rispettivamente, alla velocit di minimo sostentamento e a quella di massima efficienza dellala da volo libero, lindice di quota ( E CL ) varia da 2,58 (assetto che massimizza la velocit dellala da paramotore con profilo autostabile) a 8 (assetto che massimizza lindice di quota dellala da volo libero) e lindice di virata ( E
CL
41
Wm T = D V
(2.6)
T =
D V Wm
(2.7)
42
Dove Wm viene letto dal grafico che riporta la potenza del motore in funzione del numero di giri e D la si ricava conoscendo i coefficienti di resistenza (CD) dellala corrispondenti alle varie velocit V ed ai vari assetti. Inoltre, conoscendo le caratteristiche tecniche dellelica in composito, date dal grafico di figura 2.1.3, ed avendo ricavato sperimentalmente la potenza Wn alle varie velocit di volo possibile trovare il rendimento dellelica in funzione della velocit tenendo conto della relazione:
elica =
T V C
(2.8)
Il Fly 100 Evo stato fornito in versione originale con un carburatore Walbro, tale carburatore stato sostituito con uno DellOrto PHBG 21, questa modifica, fatta sul motore usato per i test, ne ha ridotto i consumi ed ha reso la carburazione pi stabile alle variazioni atmosferiche. In tabella sono riportati i valori del consumo e della spinta relativi ai vari regimi del Fly 100
Evo al quale, come gi detto, stata accoppiata un elica in composito di diametro 125 cm.
Giri Motore
5000 6000 7000 7500 8000 8500 9500
Consumo
1 1,4 2,8 3,5 3,9 4,9 5,8
(l h)
Spinta (kg)
15 22 31 35 41 46 54
43
Quando sono state effettuate le prove a banco per ricavare il consumo e la spinta in funzione del numero di giri, vi erano le seguenti caratteristiche ambientali:
possibile verificare la precisione della lettura della spinta sul dinamometro durante la prova a banco; infatti, se si considera che il rapporto di riduzione di 1/3,65 , conoscendo i giri/minuto del motore si pu risalire a quelli dellelica e, quindi, confrontare se i valori di spinta forniti dal grafico di figura 2.1.3 e quelli trovati dalla prova a banco (tabella 2.4.1) sono coincidenti.
In
figura 2.4.1 sono riportati i consumi orari in funzione della spinta, espressa in kg, del
44
Il Mini 2 Plus stato fornito in versione originale con un carburatore Walbro (wb 37), questultimo stato sostituito con un carburatore DellOrto PHBH 28. In tabella sono riportati i valori del consumo e della spinta relativi ai vari regimi del Mini 2
Plus al quale, come gi detto, stata accoppiata un elica in legno di diametro 130 cm.
RPM
4000 4500 5000 5500 6000 6500
Consumo
2,2 3 3,9 4,8 5,8 7
(l h)
Spinta (kg)
24 30 38 48 58 67
Quando sono state effettuate le prove a banco per ricavare il consumo e la spinta in funzione del numero di giri, vi erano le seguenti caratteristiche ambientali:
45
In
figura 2.4.2 sono riportati i consumi orari in funzione della spinta, espressa in kg, del
Mini 2 Plus.
46
In figura 2.4.3 riportato landamento del rendimento dellelica in composito di diametro 125 cm al variare della velocit di volo.
elica
V(m/s)
Figura 2.4.3 - Rendimento dellelica in funzione della velocit
47
Esaminando i dati sperimentali ottenuti dalle prove a banco si osserva che la spinta massima data dal Mini 2 Plus di 67 kg a 6500 giri/minuto, invece quella data dal Fly 100 Evo di 54 kg a 9500 giri/minuto. Inoltre, confrontando i grafici dei consumi in funzione della spinta ( figure 2.4.1 , 2.4.2 ), si nota che per valori di spinta inferiori a 43 kg il consumo del Fly 100 Evo inferiore a quello del Mini 2 Plus, invece per spinte superiori a tale valore i consumi del Mini 2 Plus sono pi bassi di quelli del Fly 100 Evo. Infine analizzando il grafico di figura 2.4.3 si osserva che il rendimento dellelica ha valore massimo 0,71 ad un velocit di volo corrispondente a 13,7 m/s.
48
Capitolo 3
VZ
min
e VZ
max
ed in particolare, utilizzando le
formule di Breguet, stata trovata lautonomia oraria (endurance) e lautonomia chilometrica (range) dei vari sistemi ala - apparato propulsivo . Ci consente di confrontare i risultati ottenuti per trovare quel laccoppiamento che ha le migliori prestazioni.
VZ =
Wd Wn W
(3.1)
I valori del minimo rateo di discesa (VZ min), invece, sono gi stati trovati sperimentalmente. 49
Nella tabella che segue vengono riportati i valori assoluti di VZ min e VZ max per le diverse combinazioni ala - apparato propulsivo.
Configurazione trim
Trims interamente trazionati Trims a corsa Trims a fine corsa Trims interamente trazionati
VZ min
(m/s)
VZ max
(m/s)
1,5 1,1 0,9 1,7 1,5 1,1 1,9 2 1,7 1,5 2,3 2 1,7 2,5
Fly 100 Evo - ala da paramotore con profilo instabile Fly 100 Evo - ala da volo libero
Trims interamente trazionati Trims a corsa Trims a fine corsa
Mini 2 Plus - ala da paramotore con profilo instabile Mini 2 Plus - ala da volo libero
Trims a corsa Trims a fine corsa
50
Come noto, per trovare lautonomia oraria del paramotore si pu applicare la formula di Breguet:
W0 Wc
W0
dt =
W0 Wc
T E
c
W0
cL S dW
2 W W
(3.2)
T
c
1 1 t = T E CL 2 1 c W0 W 1 C S W0
(3.3)
dove:
c: W0 Wc
Per determinare lautonomia oraria viene considerato che la capacit del serbatoio del paramotore sia di 10 litri che corrispondono a 7,2 kg di combustibile.
Sostituendo i valori relativi alle caratteristiche dei sistemi propulsivi ed alle caratteristiche delle ali nella formula di Breguet che da lautonomia oraria si ottengono i risultati riportati nelle tabelle 3.2, 3.3, 3.4, 3.5, 3.6 , 3.7 .
51
Trims a corsa
V( km h )
27,6 32,7 38,4 47,6 50,7 57,7
Autonomia Oraria ( t )
3h 31' 41'' 3h 54' 35'' 3h 47' 10'' 3h 34' 31'' 3h 22' 20'' 3h 07' 33'' 2h 01' 04''
Autonomia Oraria ( t )
3h 15' 35'' 3h 51' 29'' 3h 34' 37'' 2h 51' 35'' 2h 44' 16'' 1h 52' 36''
Autonomia Oraria ( t )
3h 16' 12'' 3h 33' 20'' 3h 22' 14'' 3h 07 ' 26'' 2h 45' 07'' 2h 32' 46'' 1h 44' 40''
Tabella 3.2 - Autonomia oraria del Fly 100 Evo ed ala con profilo autostabile .
Trims a corsa
V( km h )
24,5 30,3 32,3 35,6 40,4 46,6 50,8
Autonomia Oraria ( t )
3h 16' 32'' 4h 12' 36'' 3h 59' 50'' 3h 36' 16'' 3h 16' 47'' 2h 58' 52'' 2h 39' 07''
Autonomia Oraria ( t )
3h 16' 03'' 3h 54' 07'' 3h 52' 08'' 3h 33' 13'' 3h 09' 03'' 2h 46' 16'' 2h 12' 52''
Autonomia Oraria ( t )
3h 13' 27'' 3h 21' 46'' 3h 16' 13'' 3h 00' 47'' 2h 45' 59'' 2h 10' 05'' 1h 59' 33''
Tabella 3.3 - Autonomia oraria del Fly 100 Evo ed ala da paramotore con profilo instabile
52
Autonomia Oraria ( t )
3h 19' 34'' 4h 29' 17'' 4h 13' 22'' 3h 16' 32'' 2h 54' 53'' 2h 44' 08''
Tabella 3.4 - Autonomia oraria del Fly 100 Evo ed ala da volo libero
Trims a corsa
V( km h )
27,6 32,7 38,4 47,6 50,7 57,7
Autonomia Oraria ( t )
3h 05' 47'' 3h 19' 15'' 3h 14' 36'' 3h 08' 17'' 3h 02' 19'' 2h 54' 06'' 2h 03' 33''
Autonomia Oraria ( t )
2h 57' 15'' 3h 17' 27'' 3h 00' 00'' 2h 41' 13'' 2h 30' 35'' 1h 56' 46''
Autonomia Oraria ( t )
2h 57' 28'' 3h 07' 38'' 3h 01' 52'' 2h 54' 12'' 2h 32' 25'' 2h 21' 49'' 1h 48' 48''
Tabella 3.5 - Autonomia oraria del Mini 2 Plus ed ala con profilo autostabile .
53
Trims a corsa
V( km h )
24,5 30,3 32,3 35,6 40,4 46,6 50,8
Autonomia Oraria ( t )
2h 55' 22'' 3h 26' 50'' 3h 19' 57'' 3h 07' 46'' 2h 58' 00'' 2h 49' 00'' 2h 27' 25''
Autonomia Oraria ( t )
2h 55' 38'' 3h 17' 19'' 3h 16' 27'' 3h 07' 55'' 2h 53' 52'' 2h 35' 02'' 2h 06' 43''
Autonomia Oraria ( t )
2h 53' 59'' 2h 59' 51'' 2h 57' 29'' 2h 48' 52'' 2h 34' 46'' 2h 06' 06'' 2h 01' 45''
Tabella 3.6 - Autonomia oraria del Mini 2 Plus ed ala da paramotore con profilo instabile
Autonomia Oraria ( t )
2h 57' 30'' 4h 00' 13'' 3h 43' 59'' 3h 14' 05'' 3h 00' 30'' 2h 40' 14''
Tabella 3.7 - Autonomia oraria del Mini 2 Plus ed ala da volo libero
54
Come noto, per trovare lautonomia chilometrica del paramotore si pu applicare la formula :
W0 Wc
W0
ds =
T ,
W0 Wc
T E dW
c W
(3.4)
W0
E , c
lautonomia oraria in funzione delle velocit di volo per le varie combinazioni ala - apparato propulsivo, piuttosto che integrare la (3.4) si scelto di trovare lautonomia chilometrica come prodotto delle velocit per le corrispondenti autonomie orarie relative ai diversi assetti delle varie configurazioni dellala. I risultati trovati sono riportati nelle tabelle 3.8, 3.9, 3.10, 3.11, 3.12 , 3.13 .
Trims a corsa
V( km h )
27,6 32,7 38,4 47,6 50,7 57,7
Autonomia chilometrica(km)
Tabella 3.8 - Autonomia chilometrica del Fly 100 Evo ed ala con profilo autostabile .
55
Trims a corsa
V( km h )
24,5 30,3 32,3 35,6 40,4 46,6 50,8
Autonomia chilometrica(km)
Tabella 3.9 - Autonomia chilometrica del Fly 100 Evo ed ala da paramotore con profilo instabile .
Tabella 3.10 - Autonomia chilometrica del Fly 100 Evo ed ala da volo libero
56
Trims a corsa
V( km h )
27,6 32,7 38,4 47,6 50,7 57,7
Autonomia chilometrica(km)
Tabella 3.11 - Autonomia chilometrica del Mini 2 Plus ed ala con profilo autostabile .
Trims a corsa
V( km h )
24,5 30,3 32,3 35,6 40,4 46,6 50,8
Autonomia chilometrica(km)
Tabella 3.12 - Autonomia chilometrica del Mini 2 Plus ed ala da paramotore con profilo instabile .
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Tabella 3.13 - Autonomia chilometrica del Mini 2 Plus ed ala da volo libero
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La velocit di minimo sostentamento (Vms ) varia dai 22 km/h dellala da volo libero ai 25 km/h di quella da paramotore con profilo autostabile. Le tabelle mostrano che la velocit massima di volo rettilineo (Vmax
of
) assume valori
compresi tra 54 e 60 km/h corrispondenti, rispettivamente, allala da volo libero e a quella da paramotore con profilo autostabile, indipendentemente da quale sia lapparato propulsivo applicato. Considerando le VZ si ha che il rateo di salita varia da 0,9 m/s del Fly 100 Evo applicato allala da paramotore con profilo autostabile all assetto che massimizza la velocit a 2,5 m/s del Mini 2 Plus applicato allala da volo libero allassetto che massimizza lindice di quota. I ratei di discesa, sono quelli trovati sperimentalmente in volo planato e sono stati gi discussi nel capitolo precedente. Analizzando i risultati del calcolo sperimentale delle prestazioni dei vari paramotori si osserva che per il Mini 2 Plus applicato allala con profilo autostabile, allassetto che rende massima la velocit, si ha il minimo dellautonomia oraria (1h 48' 48''), il massimo si ha con il Fly 100 Evo applicato allala da volo libero allassetto che massimizza lindice di quota(4h 29' 17''). Per il Mini 2 Plus applicato allala da volo libero, allassetto corrispondente alla minima velocit di sostentamento, si ha il minimo dellautonomia chilometrica (65 km), la combinazione che massimizza il range Fly 100 Evo ala da volo libero allassetto che rende massima la velocit.
Per avere un quadro dinsieme delle prestazioni dei paramotori presi in esame, in tabella 3.14 sono stati riportati i valori massimi ottenuti per le performance prese in considerazione. Per i paramotori costituiti da ali che hanno la possibilit di variare la forma del profilo con lutilizzo dei trims, in tabella sono riportate le migliori tra le prestazioni ottenibili.
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Vms
(km/h)
Vmax of
(km/h)
VZ min
(m/s)
VZ max
(m/s)
25
60
1,29
1,5
3h 54' 35''
25
60
1,29
3h 19' 15''
131
23
55
1,19
1,7
4h 12' 36''
137
23
55
1,19
2,3
3h 26' 50''
127
22
54
1,15
1,9
4h 29' 17''
147
22
54
1,15
2,5
4h 00' 13''
145
60
Conclusioni
Conclusioni
Come gi detto, uno dei principali aspetti che differenziano un paramotore dallaltro certamente quello delle prestazioni. Lo studio condotto ha permesso di avere un quadro generale completo delle prestazioni di tre ali, delle quali: una progettata per voli diportistici, unaltra progettata principalmente per le competizioni ed infine quella da volo libero, e di due apparati propulsivi, dei quali: il Fly 100
Evo utilizzato sia per voli da diporto che per le competizioni ed il Mini 2 Plus usato per voli
diportistici. Dal confronto delle prestazioni delle varie combinazioni ala - apparato propulsivo si giunti alle seguenti conclusioni: il paramotore costituito dallala da volo libero e dal Fly 100 Evo quello che ha i consumi pi bassi sia per quanto riguarda il tempo di volo che la distanza percorsa, se allala da volo libero si applica il Mini 2 Plus otteniamo il massimo rateo di salita, con lala da paramotore con profilo autostabile si ha la massima velocit di avanzamento e se a questala, allassetto di massima velocit, applichiamo il Mini 2 Plus piuttosto che il Fly 100 Evo ottimizziamo le prestazioni sia per quanto riguarda lendurance che il range.
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Bibliografia
Bibliografia
1. A. Lausetti - F. Filippi Elementi di meccanica del volo Levrotto & Bella Torino 1984 2. C. Casarosa Meccanica del volo Edizioni Plus Pisa University Press 3. D. Porta - F. Baccara Il Parapendio De Vecchi Editore Milano 1997 4. A. De Rosa Manuale di volo libero 5. Paramania Powergliders www.flyparamania.com 6. I profili autostabili www.paramotore.org 7. Vittorazi Motors www.vittorazi.it 8. Simonini www.simonini-flying.com
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Indice
Indice
Introduzione..............II 1 - Il paramotore
Introduzione.....1 1.1 - Lala.....3
1.1.1 - La stabilit..8 1.1.2 - I materiali..12
Conclusioni..................61 Bibiliografia.................62
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