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Lazione di governo dellimpresa si configura come modifica in senso evolutivo della struttura operativa. Lesercizio di tale attivit richiede un opportuno modello in grado di offrire una rappresentazione efficace della dinamica evolutiva della struttura. Lazione di governo si pu manifestare attraverso: Adeguamenti connessi alla modifica delle relazioni tra componenti in costanza dello schema organizzativo di massima e definito; Trasformazioni connesse ad interventi che vanno ad incidere sullo schema organizzativo definito; Ristrutturazioni riguardanti azioni tese a modificare lo schema organizzativo di massima. Possiamo distinguere in: Ristrutturazione fisiologica perch viene eseguita dallorgano di governo, se la modifica interessa lorgano di governo si parla di ristrutturazione patologica, quindi la ristrutturazione creer qualche sovra-sistema che andr a creare una situazione di crisi, quindi limpresa potrebbe perdere la sua identit specifica. Lidentit di specie (creare valore e rispettare vincoli e principi di economicit), diversa dallidentit specifica (riflette limmagine dellimpresa), due imprese non saranno mai uguali. La struttura presenta due caratteri in termini di: Elasticit intesa come attitudine dellorgano di governo ad adeguare la struttura nel tempo; Flessibilit intesa come attitudine dellorgano di governo a trasformare e/o ristrutturare la struttura specifica nel tempo. LOdG deve dirigere la dinamica evolutiva dellimpresa, limpresa considerata sistema quindi formato da due macro-componenti cio OdG e struttura, dove lOdG si pone allesterno. Dovremmo costruire un modello con riferimento al modello costi - ricavi - contribuzione - profitto. La struttura pu essere mono prodotto cio un business; o pluri prodotto cio pi business quindi i prodotti possono appartenere a settori diversi. La rappresentazione della evoluzione della struttura parte dalla distinzione tra: Costi di struttura sono a domanda indipendente cio non dipende dalla produzione ha natura di costo fisso ma non tutti i costi fissi hanno natura di costi di struttura, hanno valenza strategica, cio lorgano di governo pensa a lungo termine, prevede il futuro; Costi di utilizzo struttura sono a domanda dipendente quindi dipendono dalla produzione. EX. Impresa che produce due prodotti: Portafoglio prodotti 1 2 1+2 Costo di utilizzo struttura unitario L/prezzo 120 80 Ricavo unitario L/prezzo 200 100 Costi di struttura L 60000 Produzione prevista a budget n.prezzi 1000 3000 4000 Produzione prevista a budget % 25 75 100 Al generico stato Sij associato il costo utilizzo della struttura: Cu=120*0,25+80*0,75=90 L/unit di mix Ed il ricavo unitario: p=200*0,25+100*0,75=125 L/unit di mix R(q)=p*q RT Cu(q)=Cu*q Costo totale di utilizzo struttura Ct(q)=CS+Cu*q Costo totale di produzione P(q)=R(q)-Ct(q)=p*q-CS-Cu*q=q*(p-Cu)CS Profitto Dal profitto e imponendo la condizione che sia P(q)=0 per q=q: (p-Cu)*q-CS=0 Si ricava: q=CS/p-Cu= CS / MC= Costo di struttura/Margine di Contribuzione= 60000/35=1724,2 unit di mix q barra rappresenta la quantit di unit di mix alla quale corrisponde lequilibrio tra Ct(q) cio i costi totali e R(q) cio i ricavi. Unit di mix si ricava facendo la media dei costi e dei prezzi delle unit di mix. (Spiegazione grafico a pg.27) Allaumentare del numero della quantit i costi rimangono fissi (CS). q di equilibrio identifica la quantit di equilibrio, quindi i ricavi eguagliano i costi totali dando come risultato un profitto uguale a zero, perch il profitto R-C. C>R quindi il profitto minore rispetto ai costi vi una perdita. Il punto in cui coincidono la curva dei Ct e la curva dei R, il profitto uguale a zero e coincide con la quantit di equilibrio, tale punto viene definito break even point, punto di rottura in cui CT=R. Se faccio differenza tra Alfa e Beta (a-b), ottengo il margine di contribuzione. Le grandezze caratteristiche dello stato della struttura: MC=(p-Cu)
Le azioni di governo: una classificazione Azioni di governo Modifica delle relazioni e delle componenti periferiche della struttura Adeguamento ampliata Trasformazione della schema organizzativo definito Ristrutturazione fisiologica dello schema organizzativo di max Ristrutturazione patologica dell'idea imprenditoriale (cambiamento sostanziale dell'identit) Gli adeguamenti: la rappresentazione attraverso la curva di isocosto di struttura (Spiegazione grafico a pg.35) Variano solo le relazioni tra le componenti mentre lidentit, lo schema organizzativo definito e di massima rimangono costanti. (Figura 8.5 pg.39 libro) Vi sono ricavi attesi nel modello, ma non detto che ci siano perch lOdG non pu prevedere quanti ricavi avr in futuro. LOdG sta simulando che i ricavi attesi rimangono costanti, il rettangolo D-C-TC11 il nostro CS e il segmento A-D sono i ricavi attesi. Il ricavo di equilibrio quindi sono le vendite profittevoli e se le moltiplico per il tasso di contribuzione ottengo il profitto. Il profitto dato da A-B-CD esprime il profitto. Se diminuiscono i ricavi di equilibrio e le vendite profittevoli aumentano, aumenta anche il profitto. Azioni dellOdG per la valorizzazione delle capacit incorporate (produttive e mercatistiche): Azioni Connesse allincremento dellefficienza della sub-struttura tecnica (migliore utilizzo delle economie di apprendimento e riduzione di sprechi);
1. lelasticit di prodotto che si riferisce alla possibilit di inserire o eliminare un prodoto dal 2. 3. lelasticit di prezzo, che si riferisce alla capacit di governare nel tempo la differenza tra
valore percepito dal cliente e prezzo praticato, incidendo su ambedue tali grandezze; 4. elasticit di approvvigionamento, intesa come capacit di governare le relazioni tra impresa e sistemi di approvvigionamento. Azioni Connesse al pi spinto utilizzo della capacit produttiva con incremento delle quantit prodotte e vendute. Le trasformazioni (Figura 8.6 pg.42 libro). Ristrutturazione fisiologiche. Identit costante, varia lo schema organizzativo di max (si modifica perch non era prevista), varia lo schema organizzativo definito e variano anche le relazioni e componenti. Nel caso delle ristrutturazioni fisiologiche varia lo schema organizzativo definito e di massima e le relazioni tra le componenti mentre lidentit specifica rimane costante. Nel caso delle ristrutturazioni patologiche variano le relazioni tra le componenti, lo schema organizzativo di massima e definito e lidentit specifica. Il perseguimento del vantaggio competitivo e la creazione di valore sono le condizioni che assicurano lelevata probabilit di sopravvivenza al sistema. mix; lelasticit di mix, che si riferisce, alla capacit di variare il peso relativo dei singoli prodotti;
La leva operativa esprime, per un dato stato della struttura, lelasticit del profitto in relazione ai ricavi di vendite. Lelasticit del profitto pu essere: <1 curva inelastica; =1 curva ad elasticit unitaria o anelastica; >1 curva elastica. La leva operativa esprime: La vulnerabilit dellazienda in presenza di mercati in contrazioni o in contesti di non controllo della dinamica della domanda; Lattitudine potenziale dellimpresa a tradurre in vantaggi economici gli aumenti delle vendite. Il rapporto R(ricavo di equilibrio)/R(ricavo) viene a correlarsi al ciclo di vita del mercato in cui opera limpresa: Un valore elevato di tale rapporto pu essere interpretato positivamente in un mercato in sviluppo; Un valore basso di tale rapporto pu essere considerato positivamente in un mercato maturo. Lincremento atteso del profitto dipende da: Tasso di contribuzione che quantifica le conseguenze sul tasso di contribuzione appunto, di una determinata variazione nei costi di struttura; Leva vendite profittevole che esprime in che misura lincremento dei ricavi si traduce o meno in incremento delle vendite profittevole. Matrice delle azioni di sviluppo (pg.94) Le azioni di sviluppo (situazione migliore per limpresa), si caratterizza per il conseguimento di significativi miglioramenti nellimpiego delle capacit incorporate: lelevato valore dellelasticit delle vendite profittevoli rispetto alle vendite attese, quindi lincremento delle vendite profittevoli la risultante del duplice effetto della diminuzione del ricavo di equilibrio e dello sviluppo dei ricavi. Ne deriva un aumento del profitto per effetto congiunto dellincremento del tasso di contribuzione e delle vendite profittevoli. Le azioni di crescita si caratterizzano per il conseguimento di incrementi rilevanti nellentit dei ricavi di vendite conseguenti ad aumenti delle quantit vendute. Tali incrementi possono essere accompagnati da un aumento del ricavo di equilibrio. Ne deriva un effetto positivo sul profitto. Maggiore vulnerabilit dellimpresa in situazioni di mercati in contrazione. Le azioni di mera crescita dimensionale (situazione peggiore per limpresa), si caratterizza per un incremento dei costi di struttura non accompagnato da un adeguato incremento del tasso di contribuzione. La leva delle vendite profittevoli pu assumere anche valore negativo con contrazioni nel profitto atteso. Modificazioni comportano una maggiore vulnerabilit dellimpresa in relazione allandamento della domanda: anche modeste oscillazioni in diminuzione, rispetto al livello dei ricavi attesi, pu generare contrazioni di profitto.
M Im +
Le azioni di razionalizzazione sono caratterizzate da diminuzioni del ricavo di equilibrio per effetto di significativi miglioramenti nellimpiego delle capacit incorporate. Ci provoca un decremento dei ricavi di equilibrio. Lincremento significativo del tasso di contribuzione pu consentire un aumento del profitto pur in presenza di un basso valore della leva delle vendite profittevoli.
Nella seconda fattispecie, il sistema finanziario deve caratterizzarsi per una capacit strutturale a delineare il corretto profilo di rischio-rendimento dellinvestimento valutando la corretta possibilit di finanziamento di questultimo per poi incanalarlo verso investitori che siano in armonia con il profilo cosi definito. Lefficacia sistemica viene a collegarsi alla capacit a garantire la corretta allocazione delle risorse scarse tra impieghi in concorrenza riducendo le asimmetrie informative in condizioni di efficienza operativa. Sviluppo concorrenza con una regolamentazione per assicurare comportamenti adeguati da parte degli operatori interessati alle attese dai sistemi interessati alla dinamica del sistema finanziario. Le impostazione a base della regolamentazione hanno lobiettivo di svolgere unazione di indirizzo a che strutture e condotte siano atte ad assicurare al sistema una dinamica evolutiva caratterizzata da efficacia ed efficienza. LA QUALIFICAZIONE IN CHIAVE VITALE DEL SISTEMA FINANZIARIO Attraverso lestrapolazione dallinsieme delle decisioni di quelle di natura strategica e cio di governo e, di indirizzo del sistema si qualifica il sistema vitale impresa, caratterizzando appunto dallorgano di governo e dalla struttura operativa. Questa, sintesi di decisioni e processi operativi, viene a rappresentare larea della gestione. Il sistema finanziario si caratterizza come sistema vitale caratterizzato da un organo di governo e da una struttura operativa. Un sistema che ha come finalit quello di sviluppare lattivit di intermediazione in condizioni di efficienza incrementando cosi la probabilit di sopravvivenza o, ci che lo stesso, la capacit di prevenzione dellinstabilit finanziaria. Un rischio di instabilit finanziaria che non pu essere che non pu essere gestito solo da una Autorit nazionale ma richiede una forma di governo della finanza globale. Su iniziativa dei Ministeri delle Finanze dei paesi pi industrializzati hanno istituito un Forum per la stabilit finanziaria che riunisce in un'unica sede governi, banche centrali e autorit di supervisione. Lorgano di governo: lesperienza italiana nel contesto europeo Con lintroduzione della moneta unica la conduzione della politica monetaria a livello europeo stata trasferita al Sistema europeo di banche centrali (SEBC) costituito dagli istituti di emissione dei paesi partecipanti allUE e dalla Banca centrale Europea (BCE). Il SEBC si qualifica come un sistema con la finalit della stabilit da conseguire, con una politica monetaria comune. Il Trattato stabilisce, infatti, che deve essere conciliata lesigenza di unicit della politica monetaria con il principio della sussidiariet che tende a realizzare il massimo decentramento possibile sorto il profilo operativo. Ecco quindi che si delinea una ripartizione di funzioni nel contesto del processo decisionale: Le funzioni decisionali in materia di politica monetaria, in particolare quelle relative ai tassi di interesse e alle riserve obbligatorie, sono accentrate nella BCE; La gestione operativa delle politica monetaria affidata alle banche centrali nazionali. Le considerazioni formulate consentono di rilevare: 1) Lesistenza di un sistema vitale finanziario a livello europeo (sistema di ordine L) con un organo di governo ed una struttura operativa. Organo di governo di tale sistema la BCE; la struttura operativa rappresentata dalle banche centrali dei paesi membri dellUE. 2) Lesistenza di un sistema finanziario di ordine L-1 a livello di singoli paesi partecipanti allUE. Lattivit di indirizzo, coordinamento e controllo sulla struttura operativa, mercati e intermediari creditizi affidata alla CONSOB ed alla Banca dItalia. Si in sostanza realizzata una forte spinta allo sviluppo di imprenditorialit con capacit di autoregolamentazione della struttura attraverso la gestione dei mercati privatizzati affidati agli operatori e lautonomia strategica ed operativa riconosciuta agli intermediari finanziari, bancari e non bancari, con una conseguente netta ripartizione tra attivit di impresa degli operatori e attivit di indirizzo e controllo di competenza delle autorit. La struttura: componenti, relazioni e processi gestionali con riferimento in particolare allesperienza italiana I mercati possono essere classificati in diretti ed organizzati. I primi sono riferiti a contesti in cui unit in surplus ed unit in deficit negoziano direttamente le condizioni dimpiego del risparmio; i secondi a contesti organizzati in cui vengono scambiati impersonalmente titoli standardizzati, secondo regole prefissate, in grandi quantit dando luogo a prezzi ufficiali. Per questa ragione nei mercati finanziari organizzati svolgono un ruolo significativo gli intermediari finanziari, che intervengono come prenditori e datori di fondi. Gli intermediari si interpongono fra i risparmiatori e gli utilizzatori di fondi. Gli intermediari finanziari consentono alle unit in deficit di creare attivit di determinate caratteristiche ed emettono attivit finanziarie indirette con caratteristiche apprezzate dalle unit in surplus. Per quanto attiene lefficienza dei mercati organizzati, James Tombin, in un saggio del 1984, cosi individua i momenti salienti che la qualificano: Efficienza informativa: i prezzi dei titoli riflettono in ogni momento tutte le informazioni disponibili;
Efficienza valutativa: le informazioni disponibili sono utilizzate nel modo corretto per determinare il valore dellimpresa che viene cosi a riflettersi nei prezzi; Efficienza di completezza: la possibilit di realizzare scambi relativi a tutte le scadenze e a tutte le possibili future eventualit; Efficienza funzionale: il mercato non serve solo a se stesso ma d un contributo alleconomia. Se ne pu aggiungere un quinto efficienza tecnico operativa cio linsieme dellorganizzazione e delle procedure grazie alle quali il mercato svolge, a costi minimi, le sue funzioni. I mercati organizzati possono essere classificati in relazione alle loro funzioni in: Mercato primario e secondario; sul mercato primario, si crea lattivit finanziaria, emettendo e collocando, ad es., un prestito obbligazionario; mercato secondario nel quale avvengono transazioni relative ad attivit finanziarie gi in circolazione; Mercato monetario e mercato dei capitali. Tale distinzione si basa sulla durata delle attivit finanziarie; il mercato monetario si riferisce alle negoziazioni di attivit finanziarie a breve scadenza (meno di 18 mesi) mentre sul mercato dei capitali si negoziano attivit finanziarie a medio-lungo termine (oltre 18 mesi) relative sia ad azioni che ad obbligazioni. Secondo il ruolo svolto dalle banche e dai mercati, possiamo distinguere tra sistemi finanziari orientati agli intermediari (bank based) e sistemi finanziari orientati ai mercati (market based). Nei sistemi bank based la propriet delle imprese altamente concentrata, le relazioni tra banche e imprese si sviluppano in unottica di lungo periodo, il numero delle imprese quotate in borsa relativamente modesto in rapporto alle potenzialit del tessuto produttivo. Nei sistemi market based la propriet delle imprese si caratterizza per lazionariato diffuso, le relazioni tra banche ed imprese sono improntate al breve periodo, il numero delle imprese quotate in borsa rilevante in rapporto alla struttura industriale.
Possiamo distinguere due tipi di rischi: Rischio aleatorio causati da eventi che hanno natura ricorrente; Rischio di non conoscenza, causati sia da eventi ignoti sia da eventi che lorgano di governo dellimpresa non ritiene di considerare poich, pur avendo coscienza della possibilit del loro verificarsi, non ne riesce a valutare le probabilit del manifestarsi e le possibili conseguenze sui risultati attesi, anche perch levento stesso pu essere interrelato con altri eventi.
Dove: ke=Rf+Pe Rf: risk-free rate; Pe: premio per il rischio Pe=*Pm Pm: premio medio di mercato; :coefficiente che esprime il grado di rischiosit.