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DOTTORATO

DI

RICERCA

IN

ARCHEOLOGIA MEDIEVALE

Titolo del progetto di ricerca Elaborazione di immagini multispettrali da satellite ad integrazione delle tradizionali tecniche della ricognizione di superficie e aereofotointerpretazione per la lettura delle dinamiche insediative. Responsabili scientifici 1. Riccardo Francovich, Professore Ordinario di Archeologia Medievale, Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti, Universit degli Studi di Siena. Recapito tel. (055)621187 / E-mail: francovich@unisi.it 2. Gian Pietro Brogiolo, Professore Associato di Archeologia Medievale, Dipartimento di Scienze dell'Antichit, Universit degli Studi di Padova. Recapito tel. (049)8274579 / E-mail: brogiolol@ux1.unipd.it 3. Enzo Pranzini, Professore Associato di Fotogeologia, Universit degli Studi di Firenze, Dipartimento di Scienze della Terra. Recapito tel. (055)55243486/ E-mail: epranzin@geo.unifi.it Base scientifica di partenza Il telerilevamento, inteso come l'insieme delle metodologie di acquisizione, elaborazione ed interpretazione di immagini digitali o analogiche rilevate da aereo, satellite o altra piattaforma pi prossima all'oggetto da studiare (CARTER, 1986), costituisce da almeno trentanni un supporto informativo indispensabile per la conoscenza e gestione delle risorse ambientali (LILLESAND, KIEFER, 1994). Dagli inizi degli anni Sessanta, in seguito al forte impulso derivante dallo sviluppo dell'attivit spaziale, differenti tipi di riprese a varie scale vengono impiegate per esplorazione e la gestione del territorio: indagini petrolifere e minerarie (MEKEL, 1978), realizzazione di inventari agricoli e forestali (GALLI sorveglianza della propagazione degli incendi e dell'estensione
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PARATESI, TOSELLI, 1978), analisi dello stato di salute delle piante (WOLFF, 1966), dei disboscamenti (STEARNS et alii, 1986), controllo delle aree sottoposte all'azione di valanghe e pianificazione territoriale (BARRET, CURTIS, 1974). Vale la pena di
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sottolineare che in Italia il dato da satellite stato usato prevalentemente nellambito SPAZIALE della geologia strutturale (BRIVIO et alii, 1977; GRUPPO ALPINO, 1978; BEMPORAD et alii, 1986).
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GEOLOGIA

PER IL SETTORE

Nel corso degli anni Ottanta a questi tipi di ricerca ormai tradizionali, si affiancano studi sulla morfotettonica (VERSTAPPEN, 1977), sulla dinamica dei litorali (MAUL et alii, 1978) e sulla valutazione delle risorse idriche sotterranee (JOHANNSEN, SANDERS, 1982). E' in questa fase della ricerca che si sviluppano analisi di archeologia spaziale per la ricostruzione dei paesaggi antichi e la definizione dei rapporti tra distribuzione degli insediamenti e le risorse disponibili (LYONS et alii, 1980). I risultati finora raggiunti nell'ambito della ricerca archeologica e paleoambientale sono stati fortemente influenzati da due fattori: la scarsa risoluzione geometrica delle immagini telerilevate (Landsat e Spot) e le insufficienti potenzialit degli strumenti informatici per il loro trattamento ed elaborazione (PRANZINI, 1992). Solo pochi anni fa questo tipo di ricerca trovava applicazioni esclusivamente in contesti a scala regionale, consentendo il riconscimento di un numero molto limitato di evidenze, in particolare elementi lineari: sistemi viari, canalizzazioni, partizioni dellagro, paleoalvei, paleoconoidi, meandri relitti, direttrici di deflusso idrico sotterraneo e aree di accumulo idrico sotterraneo. La difficolt nel riconoscimento delle "forme" (lindividuazione di grandi centri urbani una realt che limitata a particolari aree geografiche) ha reso per lungo tempo la fotografia aerea ancora insuperabile per l'archeologo. Il periodo finale degli anni Novanta e verosimilmente i primi anni del 2000 sembrano rappresentare un importante momento di crescita in cui i limiti che hanno maggiormente influenzato la ricerca risultano in via di superamento. La commercializzazione delle immagini ad alta risoluzione di produzione sovietica e l'apertura del mercato americano all'acquisizione e vendita di immagini da parte di societ private (Orbimage; Digital Globe; Eros) hanno spostato la frontiera dalla risoluzione geometrica delle immagini multispettrali da 20 m (Spot) a 4 m (Orbview, Quikbird, Eros). Numerosi programmi spaziali prevedono entro cinque anni il lancio di satelliti con sensori multispettrali e risoluzione geometrica inferiore al metro (RIT, abbiamo 1999; assistito URL: alla
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http://www.eurimage.com/).

Contemporaneamente

vertiginosa crescita tecnologica dell'hardware (inarrestabile aumento della velocit dei processori, abbattimento dei costi delle memorie RAM e di massa) e del software, con l'immissione sul mercato di potenti sistemi operativi (Windows NT) e image processig (Er Mapper) accessibili anche ad utenti medi. Si prospettano nuovi orizzonti per limpiego di queste tecnologie, che verosimilmente svolgeranno ruolo determinate nel monitoraggio del territorio e la valutazione dei rapporti spazio-temporali tra risorse ed insediamenti antropici antichi. Una conferma di questa situazione pu essere individuata nelle recenti iniziative della comunit scientifica in questa direzione. La proliferazione nel WEB di siti e newsgroup dedicati al telerilevamento in archeologia (CAMPANA, cs.) e la pubblicazione di progetti archeologici basati sullo studio di immagini da satellite, aeree e prospezioni geofisiche (PASQUINUCCI, TRMENT, 2000; CAMPANA, FORTE, cs.). L'aumento di convegni internazionali tra quali ricordiamo solo l'ultimo (1517 dicembre 2000), NATO Workshop, che ha avuto luogo a Leszno (Polonia). Descrizione del progetto 1 - abstract del progetto; 2 - obiettivi del progetto; 3 - scelta del contesto territoriale; 4 - metodologia dindagine; 5 - immagini fotografiche e multispettrali e i processi di trattamento digitale; 6 - verifica sul terreno; 7 - archiviazione dei dati; 8 - integrazione del modulo per la gestione delle immagini telerilevate con la base GIS; 9 - conclusioni: 1. sintesi delle procedure di elaborazione delle immagini; 2. catalogo tipologico delle anomalie archeologiche e delle false tracce; 3. valutazione della resa in termini di diagnostica archeologica; 4. confronto dei dati elaborati con la lettura storico archeologica edita. 1 - Abstract del progetto Il progetto propone lindagine, tramite elaborazione al calcolatore di immagini
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acquisite da piattaforma satellitare, di due transetti territoriali della Toscana centro-meridionale. Le immagini utilizzate sono il prodotto dellultima generazione di satelliti, caratterizzati da alte risoluzioni (geometrica 4m/pixel; radiometrica 11 bit) sia per il multispettrale sia il pancromatico, adeguate alle dimensioni delle principali emergenze archeologiche: castelli, ville rustiche, fattorie ecc. Il contesto territoriale oggetto di studio corrisponde a due aree campione che presentano un rapporto equilibrato tra spazi destinati ad uso agricolo (prevalentemente seminativi semplici), aree densamente boscose e aree costiere, per una superficie complessiva di circa 500 kmq: bassa Val d'Orcia, media Valle dell'Ombrone e Golfo di Baratti, San Vincenzo. Uno spazio considerevole non solo per complessit morfologica e paesaggistica ma anche per lelevata presenza di rinvenimenti archeologici e attestazioni documentarie; attualmente sono stati censiti pi di 2000 siti dalla preistoria al medioevo. La metodologia applicata prevede lo studio di immagini multispettrali, multiscalari e miltitemporali; inoltre il confronto e lintegrazione con la foto aerea sar sistematico. Prima di procedere allelaborazione delle immagini sono previsti una serie di trattamenti: georeferenziazione, rettificazione o ortorettificazione, correzione atmosferica ecc. Successivamente passer alla lettura critica delle immagini basata non solo sullanalisi dei valori spettrali ma soprattutto sullo studio delle strutture e della topologia. Ogni anomalia individuata sar schedata in un DBMS appositamente progettato e verificata sul terreno tramite ricognizioni mirate e piccoli saggi stratigrafici. Terminata questa fase, i dati acquisiti verranno integrati con le informazioni edite e quanto in corso di studio presso lUniversit di Siena. Tutta la documentazione prodotta nel corso della ricerca, sar gestita (fin dal principio) con un GIS archeologico e andr a costituire il modulo di telerilevamento del sistema. Questa modalit di gestione dei dati permetter di riformulare o aggiornare in tempi relativamente brevi i modelli insediativi. 2 - Obiettivi del progetto Obiettivo fondamentale la formalizzazione di una procedura per
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lelaborazione di immagini multispettrali ad alta risoluzione riprese da piattaforma satellitare e loro fusione con le informazioni contenute nelle tradizionali fotografie aeree pancromatiche mirata allindividuazione di emergenze archeologiche di tipo insediativo/produttivo (in particolare castelli, ma anche villaggi, ville rustiche, fattorie, ecc.) indipendentemente dal tipo di copertura vegetale cui sono soggette. Il raggiungimento di tale obiettivo aprirebbe orizzonti del tutto nuovi alla diagnostica archeologica e soprattutto alla conoscenza dei paesaggi antichi, portando alla luce una parte cospicua, e finora ignorata del patrimonio archeologico sepolto. 3 - Scelta del contesto territoriale I territori oggetto della presente indagine corrispondono allimmediato sud e sudsudest della provincia di Siena e allarea costiera, in provincia di Livorno, compresa tra Populonia, Campiglia Marittima e San Vincenzo (golfo di Baratti) per unestensione complessiva di circa 500 kmq; due transetti territoriali considerevoli sia per complessit geomorfologica e paesaggistica che culturale. La scelta di questi spazi da mettere in relazione a molteplici fattori. Per il territorio senese le circoscrizioni comunali di Murlo e Montalcino racchiudono unestensione totale di quasi 360 kmq e hanno caratteristiche geomorfologiche e geologiche eterogenee (media valle dellOmbrone e bassa Val dOrcia) che, in scala, riassumono le trame paesaggistiche dellintera provincia senese e quindi le diverse condizioni di visibilit archeologica. Il comune di Murlo stato oggetto di studi sistematici (per un campione complessivo di 30 kmq e 370 siti archeologici) nellambito del progetto Carta Archeologica della Provincia di Siena; mentre per lamministrazioni di Montalcino le ricognizioni di superficie sono in corso da due anni (da me dirette). Infine il comune di Murlo stato sottoposto, nellambito della mia tesi di laurea e successivamente, ad un intenso studio di tutta la documentazione aereofotografica realizzata in periodi diversi dellanno e a varie scale dal 1954 ad oggi. Tutte le anomalie individuate (92) sono state acquisite al calcolatore, trattate (lavorando con metodi e software tradizionali su tonalit, canali e variazioni del colore) e verificate sul terreno. Il motivo che mi ha spinto a inserire nel progetto lo spazio compreso tra
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Populonia, Campiglia Marittima e S. Vincenzo, nellopportunit di studiare in contrapposizione allentroterra senese unarea di costa (connotata da ampie pianure) di grande importanza culturale e di cui sono ben note le dinamiche insediative (campione complessivo di 140 kmq e pi di 1600 siti archeologici; DALLAI, fattori FARINELLI, che 1998) che presenta caratteristiche la geomorfologiche delle onde (prevalentemente pianura) e climatiche (umidit dei suoli) molto diverse: tutti influenzano sensibilmente riflessione elettromagnetiche e quindi i procedimenti necessari per l'individuazione delle emergenze archeologiche. 4 - Metodologia dindagine Limpostazione prescelta volta a recuperare e massimizzare il maggior numero di informazioni secondo i seguenti criteri: multiscalarit: aumentare progressivamente la risoluzione e prendere confidenza con le parvenze fotografiche di uno stesso oggetto. Intendo quindi interpretare le immagini da satellite accanto alle convenzionali foto aeree pancromatiche dalta quota (con scala attorno a 1: 60.000), a quelle scattate da quote inferiori (con scale comprese tra 1: 30.000 e 1: 10.000) fino, in caso di disponibilit, alle riprese terrestri; multispettralit: le caratteristiche spettrali delle diverse superfici devono essere registrate sul pi ampio intervallo dello spettro elettromagnetico; con ci intendo usare senza preclusioni concettuali immagini nel campo del visibile, dellinfrarosso fotografico e termico, radar e ultravioletto; multitemporalit: analizzare scene dello stesso paesaggio realizzate in tempi diversi; obiettivo perseguibile purtroppo solo per le foto aeree tradizionali; fusione dei dati: al fine massimizzare e sintetizzare il contenuto delle informazioni contenuto nelle diverse immagini analizzate. ricognizione sul terreno: sistematica verifica sul terreno di tutte le anomalie (cfr. punto 6). 5 - Immagini fotografiche e multispettrali e i processi di trattamento digitale Per le coperture aereofotogrammetriche del territorio in esame necessario
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fare riferimento ai voli commissionati dalla Regione Toscana per scopi cartografici e alla ripresa nazionale GAI. Lelenco che propongo comprende i voli che ho ritenuto di maggiore interesse e che verranno sistematicamente analizzati allo stereoscopio: ripresa aereofotogrammetrica generale eseguita nel 1952/54 con pellicola pancromatica b/n, scala 1:33.000; ripresa aereofotogrammetrica generale eseguita nel 1975/76 con pellicola pancromatica b/n, scala 1:13.000; ripresa aereofotogrammetrica generale eseguita nel 1977/78 con pellicola pancromatica b/n, scala 1:13.000; ripresa aereofotogrammetrica nuclei antichi eseguita nel 1978/79 e 1980/81 parte con pellicola pancromatica b/n e parte a colore, scala 1:2.500; ripresa aereofotogrammetrica della costa tirrenica eseguita nel 1973/75 con pellicola a colori, scala 1:16.000; ripresa aereofotogrammetrica della costa tirrenica eseguita nel 1983 con pellicola infrarosso-colore, scala 1:10.000; varie riprese aereofotogrammetriche parziali effettuate dal 1975 al 1987 con pellicola pancromatica b/n, scala 1:7.500; ripresa aereofotogrammetrica generale eseguita nel 1994 con pellicola pancromatica b/n, scala 1:25.000; ripresa aereofotogrammetrica generale eseguita nel 1994 con pellicola pancromatica b/n, scala 1:10.000; ripresa aereofotogrammetrica generale eseguita nel 1999 con pellicola pancromatica b/n e disponibile in versione digitale con pixel di 0.2 m, scala 1:10.000. Tutte le anomalie individuate nel corso della lettura stereoscopica verranno successivamente acquisite al calcolatore ed elaborate secondo procedure comuni e ampiamente sperimentate: mi riferisco ad esempio a miglioramento del contrasto tonale, lequidensit o il filtraggio ottico e digitale. Le immagini da satellite che intendo utilizzare corrispondono ai prodotti presenti sul mercato con risoluzione geometrica lineare pi spinta. Attualmente sono disponibili: riprese spaziali russe con fotografie multibanda con risoluzione a 5 m e pancromatiche a 3 m (http://www.sovinformsputnik.com);
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immagini CARTERRA del satellite americano Ikonos con risoluzione geometrica lineare a 4 m (multispettrale), 1 m (b\n) e con possibilit di effettuare index.html). un merging delle prime due per ottenere unimmagine ricampionata multibanda a 1 m (http://www.planetek.it/prodotti/ikonos/

Dati con queste caratteristiche permettono di individuare strutture con dimensione areale minima di 32 m x 32 m! una superficie quattro volte pi piccola delle dimensioni medie dei castelli medievali toscani (CAMMAROSANO, PASSERI, 1984) o dei complessi produttivi mediograndi attualmente noti in Toscana (Valenti, 1995). Raggiunta la risoluzione necessaria, le immagini multispettrali offrono, in virt delle caratteristiche di ripresa contemporanea di una medesima superficie in pi bande dello spettro, possibilit di elaborazione molto maggiori rispetto alle tradizionali foto aeree pancromatiche o a colori che per natura costituiscono una fonte di dati limitata. Ad esempio sapendo che la vegetazione ha una forte riflettivit nellinfrarosso ed un elevato assorbimento nel rosso, possibile ottenere immagini della quantit di vegetazione presente in una zona effettuando la differenza fra limmagine rilevata nellinfrarosso e quella rilevata nel rosso (eventualmente normalizzando questa differenza dividendola per la somma delle stesse due immagini). Su queste immagini possibile identificare strutture sepolte che favoriscono (fossati ricolmi) o inibiscono (murature sepolte) la crescita della vegetazione. I vantaggi offerti dalle immagini multispettrali sono particolarmente evidenti rappresentando pi bande contemporaneamente mediante lattribuzione dei colori blu, verde e rosso a tre di esse. In sostanza i trattamenti possibili sono molto numerosi e sar quindi inevitabile dedicare un ampio spazio alla ricerca dei migliori percorsi di processamento e fusione delle immagini. Lintera fase di elaborazione e trattamento delle immagini si svolger su piattaforma Windows NT, mentre la scelta del software di Remote Sensing, avvenuta solo dopo aver valutato attentamente tutti i prodotti attualmente in commercio, caduta su ER Mapper 6.1 (http://www.ermapper.com/) considerato dagli esperti del settore il pi potente e completo programma per quanto riguarda il mercato di massa.
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6 - Verifica sul terreno Indispensabile per verificare progressivamente lesito delle procedure seguite la pianificazione di una serie di interventi diretti sul terreno, mirati al controllo delle anomalie individuate al calcolatore (inizialmente almeno due campagne lanno). Il periodo migliore dellanno da dedicare a questo tipo di indagine sono senza dubbio i mesi invernali (diminuzione della densit della vegetazione stabile) e intediamo applicare due procedure: capillare perlustrazione del terreno volta alla ricerca degli elementi rintracciati tramite foto aerea o immagine satellitare, pulizia della superficie, se necessario della vegetazione, ricerca di sezioni casuali e in ogni caso sistematici carotaggi e showel tests; prospezioni geofiosiche in aree campione. Di tutti gli elementi particolari individuati in questa fase, saranno acquisite tramite dGPS (differential Global Position System) le coordinate assolute in modo da poterle confrontare con le tracce emerse dalle immagini in ambiente GIS. Luso del dGPS risulta particolarmente indicato in situazioni di vegetazione stabile molto fitta (nel nostro caso macchia mediterranea); oltre alle funzioni di registrazione di tracce non visibili dalle immagini questo strumento offre, preimpostando le coordinate spaziali dellanomalia che intendiamo verificare, la certezza di aver raggiuto lobiettivo prefissato. 7 - Archiviazione dei dati E evidente che il lavoro fin qui esposto produrr una consistente mole di dati che dovranno necessariamente essere archiviati. - Acquisizione delle immagini aereofotografiche: nell'acquisizione delle riprese intendo lavorare su due diversi livelli: analisi e consultazione. Nel primo caso ho cercato la standardizzazione di un formato che permetta la visualizzazione ottimale delle immagini; ho cos optato per formati grafici tiff, risoluzione di 150 pixel per pollice, 8 bit, metodo RGB; la resa a video generalmente risulta ottima. Per la consultazione in ambito GIS prevedo la creazione di una cartella con i file compressi (un software estremamente interessante ECW compressor che opera con ER Mapper) mentre nellarchivio
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immagini la risoluzione sar ridotta a 72 punti/pollice. - Archivi grafici: tutta la documentazione grafica viene archiviata in databases appositamente creati per la gestione di immagini (Cumulus Desktop 5.0). In questo tipo di archivio i documenti che ne fanno parte non sono inseriti in un unico file, ma vengono ricercati dallo stesso database nelle loro svariate collocazioni; alle immagini, rappresentate in una galleria di miniature (e visibili a grandezza naturale con un semplice doppio click), sono associabili uno spazio descrittivo e una serie di parole chiave che permettono visualizzazioni per soggetti; le keywords scelte per questo archivio potrebbero essere ad esempio il tipo di piattaforma satellitare (Sojuz, Ikonos, Quick Bird, Eros), lo stato di elaborazione a cui si trova, i numeri delle unit topografiche rappresentate, localit e caratteristiche morfologiche, strutture visibili, periodo, fase, ecc. E' previsto anche il collegamento con gli archivi descrittivi attraverso semplici scripts. - Archivi dati descrittivi: intendo creare un file di archiviazione (composto da pi formati secondo la loro dedicazione) concernente, oltre gli elementi di localizzazione, il tipo di immagine su cui stata individuata e le informazioni sulla ricognizione diretta, tutte le caratteristiche legate ad una anomalia: forma, grandezza, struttura, tessitura, tonalit e colore. Il file potr essere consultato singolarmente, bench rappresenti in realt il singolo modulo di un prodotto relazionale, accessibile da un men principale iniziale articolato per indici. Ad esempio per larea senese sar possibile aggiungere il file allarchivio della Carta Archeologica della Provincia di Siena. 8 - Integrazione del modulo per la gestione delle immagini telerilevate con la base GIS Fin dallinizio tutta la documentazione prodotta nel corso della ricerca verr gestita da una soluzione GIS e andr a costituire un modulo di telerilevamento. Il modulo sar composto come abbiamo visto, dalle immagini raw (primitive) o elaborate e dagli archivi grafici e alfanumerici progettati per essere compatibili con banche dati pi ampie di tipo relazionale. La scelta di ER Mapper permette di condividere le informazioni con i pi diffusi software GIS tra i quali spiccano Mapinfo, ARC/INFO e Arcview.
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La gestione dellintero progetto tramite una soluzione GIS (ESRI - Arcview 3.2) consente la trasformazione in tempo reale del dato catastato (le anomalie e quindi le strutture insediative) in informazione e in modelli di lettura offrendo la possibilit di affrontare i fenomeni studiati in termini statistici e di distribuzione spaziale. 9 - Conclusioni Al termine della ricerca intendo ricondurre i risultati in quattro sezioni di sintesi principali: 1. Procedure di elaborazione delle immagini; 2. Catalogo tipologico delle anomalie archeologiche e delle false tracce; 3. Valutazione della resa in termini di diagnostica archeologica; 4. Confronto dei dati elaborati con la lettura storico archeologica edita. Bibliografia BARRET, CURTIS, 1974 = E. C. BARRET, L. F. CURTIS, Introduction to environmental Remote Sensing, London. BEMPORAD et alii, 1986 = S. BEMPORAD, C. CONEDERA, P. DAINELLI, A. ERCOLI, P. FACIBENI, Landsat imagery: a valuable tool for regional and structural geology, Memorie della Societ Geologica Italiana. BRIVIO et alii, 1977 = P.A. BRIVIO, R. CASSINIS, G. M. LECHI, A. MARINI, A. ZANFERRARI, Application of conventional and advanced techniques for interpretation of Landsat 2 images for the study of linears in the Friuli earthquarke area, Symposium Remote Sensing Environment. CAMMAROSANO, PASSERI, 1984 = P. CAMMAROSANO, V. PASSERI, I castelli dellarea senesegrossetana, Siena. CAMPANA, cs. = S. Campana, Archeologia e Remote Sensing: geografia dei servizi e delle risorse in Internet, in Remote Sensing in Archaeology, a cura di S. Campana, M. Forte, Atti dellXI Summer School in Archaeology, Certosa di Pontignano (6-11 dicembre 1999).
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CAMPANA, FORTE, cs. = S. Campana, M. Forte, Remote Sensing in Archaeology, Atti dellXI Summer School in Archaeology, Certosa di Pontignano (6-11 dicembre 1999). CARTER, 1986 = D. J. CARTER, The Remote Sensing Sourcebook, London. DALLAI, FARINELLI, 1998 = L. DALLAI, R. FARINELLI, Carta Archeologica di Populonia, Archeologia Medievale. MAUL et alii, 1985 = G. A. MAUL, P. W. DE WITT, A. YANAWAY, S. R. BAIG, Geostationary satellite observations of gulf Stream meanders: infrared mesurements and time series analysis, Journal of Geophysical Research, 83. GALLI PARATESI et alii, 1978 = S. GALLI PARATESI, F. TOSELLI, Il progetto TELLUS:

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esperienza pilota di telerilevamento per lagricoltura e lidrogeologia nella CEE, atti congresso S.I.TE. GRUPPO
SETTORE

DI

GEOLOGIA SPAZIALE

PER IL SETTORE

ALPINO, 1978 = GRUPPO

DI

GEOLOGIA SPAZIALE

PER IL

ALPINO, Studio dei lineamenti nelle immagini da satellite in un settore

campione dellarco alpino, Boll. Geod. Sc. Aff. 2. MEKEL, 1978 = J. F. M. MEKEL, The use of Aerial Photographs and Other Images in Geological Mapping, Enschede. JOHANNSEN, SANDERS, 1982 = C. J. JOHANNSEN, J. L. SANDERS, Remote Sensing for Resource Management, Soil Conservation Society of America, Ankeny. LILLESAND, KIEFER, 1994 = T. M. LILLESAND, R. W. KIEFER, Remote sensing and image interpretation, New York. LYONS et alii, 1980 = TH.R. LYONS, F. J. MATHIEN, Cultural Resources Remote Sensing, Cultural Resources Mangement Div. Nat. Park Service Washington.

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