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METODI SEMPLIFICATI PER LA STIMA DELL'INFILTRAZIONE NEI MODELLI CONCETTUALI

3.1 Premesse (Rif.: [3]) Come illustrato nei paragrafi precedenti, i modelli concettuali afflussodeflusso valutano il deflusso calcolando preliminarmente il volume d'acqua intercettata dalla precipitazione, ovvero infiltrata, immagazzinata nei piccoli invasi superficiali, evaporata o traspirata e sottraendo queste perdite dalla precipitazione lorda per ricavare la precipitazione netta. Tutti questi elementi compaiono quindi come perdite nell'equazione di bilancio. Abbiamo anche visto che la valutazione delle perdite per infiltrazione effettuata con l'approccio che esamina la variazione nel tempo dell'infiltrazione nel terreno tramite l'equazione di Richards (2.22) determina notevoli problemi per la sua utilizzazione pratica specie nei modelli che si estendono su base spaziale e temporale estesa. Di seguito vedremo pertanto alcuni approcci semplificati che meglio si adattano alle esigenze dell'applicazione pratica. 3.2 Metodi dell'aliquota costante, del valore iniziale e del valore costante di infiltrazione (Rif.: [3]) Questi metodi, molto semplicemente, trascurano la variazione della capacit di infiltrazione dell'acqua nel terreno durante l'evento meteorico ed ipotizzano: (1) che le perdite per infiltrazione assumano un valore costante per tutto il tempo esaminato, ovvero (2) che siano concentrate tutte all'inizio della precipitazione. Utilizzando queste procedure semplificate, quando si opera con orizzonte e passi temporali estesi (modellazione in continuo), per ottenere le piogge nette relative al passo temporale esaminato basta, quindi, eliminare una aliquota costante dalla precipitazione totale. In alternativa si pu valutare la perdita come valore costante da sottrarre alla precipitazione totale. Sotto queste ipotesi, si pu pertanto scrivere: Pnet= P - Plos (3.1)

Dove Plos assume nel primo caso una valore Plos = P , aliquota costante di P, mentre nel secondo caso (valore costante) il valore Plos= K = costante. Lentit attribuita a ed a K vengono in genere desunti sulla base di statistiche effettuate su valori osservati in bacini campione. Soprattutto nel caso di modellazione di evento, si ha invece la necessit di dovere costruire il pluviogramma delle precipitazioni nette tenendo conto delle perdite iniziali Ia e delle perdite per infiltrazione fc. , che in prima ipotesi sono mantenute costanti nel tempo, sempre in una modellazione estremamente semplificata (ossia: fc = cost). In genere la perdita Ia sta a rappresentare le perdite per intercettazione della vegetazione e le perdite determinate dai piccoli invasi (perdite iniziali). Pertanto, con questo approccio semplificato e con riferimento al generico passo temporale t, conoscendo landamento della precipitazione lorda Pt , la valutazione della precipitazione netta Pnet,t si otterr:

(3.2)

Sulla base della (3.2) si possono anche individuare due tempi t e t che indicano linizio e la fine del deflusso, ossia Pnet,t > 0 per t < t < t.

3.2 Metodi per valutare il tasso di infiltrazione variabile nel tempo(Rif.: [1,3]) Con questo approccio, pur ancora in modo semplificato, si tiene conto della variazione del tasso di infiltrazione nel tempo. I metodi si possono classificare in due gruppi a seconda che il tasso di infiltrazione potenziale sia una funzione del solo tempo o anche di qualche altra variabile. Il pi noto tra i metodi del primo gruppo quello costituito dall'equazione di Horton: fp(t) = fc + ( f0 - fc )e-kt (3.3)

nella quale f0 il valore iniziale del tasso di infiltrazione potenziale (in genere espresso in mm/ora), fc il valore finale del tasso di infiltrazione al quale il processo tende asintoticamente, k una costante di tempo. Nella Figura 3.1 fornito un esempio dell'andamento della curva del tasso di infiltrazione secondo il modello di Horton. Nella figura evidente come landamento il tasso di infiltrazione potenziale fp(t) decade velocemente verso valori molto prossimi ad fc = 35,6 mm/h a causa del valore elevato assunto per k. Si pu dimostrare che l'equazione di Horton si pu ricavare dall'equazione di Richards, applicata allo strato pi superficiale del terreno, assumendo che la diffusivit e la permeabilit del mezzo poroso siano costanti ed indipendenti dal contenuto d'acqua. I parametri f0 , fc e k dovranno essere stimati in relazione alle caratteristiche del suolo e delle condizioni iniziali dellevento considerato (v. rif. Biblio).

Figura 3.1: Esempio della variazione di infiltrazione potenziale valutata con l'equazione di Horton

Un altro metodo semplificato di stima del tasso di infiltrazione potenziale in funzione del tempo dato dallapplicazione della equazione di Philip: ft = 0.5 S t -0.5 + K (3.4)

dove S un parametro funzione del carico di suzione h(t0), determinato dalla presenza d'acqua in condizione non sature allistante iniziale t0 , e K la permeabilit in condizioni sature (conduttivit idraulica in condizioni sature) del suolo gi definita con la legge di Darcy. Di seguito, tra i metodi del secondo gruppo, ossia quelli nei quali la dipendenza del tasso potenziale di infiltrazione non dipende solo da tempo, riprenderemo il metodo del Curve Number (CN), sviluppato dal Soil Conservation Service (SCS) , ed esamineremo il metodo di Green e Ampt.

3.3 Metodo del CN Il metodo del CN stima la precipitazione netta cumulata (mm) come funzione della precipitazione lorda cumulata antecedente, della copertura ed uso del suolo e delle condizioni iniziali di umidit del suolo. La relazione fondamentale del metodo del CN la seguente: (3.5) dove Pnet la precipitazione netta cumulata al tempo t , P la precipitazione totale cumulata allo stesso tempo, Ia la cosiddetta perdita iniziale, S il massimo volume specifico (espresso in mm) di acqua che il terreno pu trattenere in condizioni di saturazione. Questa relazione valida solo per P maggiore o uguale ad Ia , mentre nel caso in cui l'altezza totale cumulata di precipitazione risulti inferiore ad Ia si ha Pnet = 0 e pertanto il deflusso nullo. Anche in questo caso, in realt, con l'introduzione di Ia si vuol tenere conto anche di quel complesso di fenomeni, quali l'intercettazione da parte della vegetazione e l'accumulo nelle depressioni superficiali del terreno, che ritardano il verificarsi del deflusso superficiale. I due parametri S ed Ia si dovranno determinare mediante operazioni di taratura del modello. Dall'analisi di risultati ottenuti dall'SCS in numerosi piccoli bacini sperimentali, stata proposta la relazione empirica che lega Ia ad S e che consente di stimare la prima, essendo nota la seconda: Ia = 0.2 S (3.6)

E quindi la precipitazione netta cumulata assume il valore: (3.7) I valori incrementali di precipitazione netta (al fine di ricostruire il pluviogramma della precipitazione netta) possono essere calcolati sulla base delle differenze tra i valori cumulati forniti dalla (3.7).

Il massimo volume di ritenzione S evidentemente una caratteristica del bacino o di sue aliquote quando si lavori, ad esempio, parzializzando il bacino attraverso una griglia di elementi superficiali. Considerata la difficolt di fare una attribuzione diretta, il valore di S normalmente attribuito attraverso l'uso di un parametro intermedio, il Curve Number (CN), secondo le relazioni:

(3.8)

Il parametro CN un numero adimensionale e varia da 100 (per corpi idrici) a circa 30 per suoli permeabili con elevati tassi di infiltrazione. Il CN quindi essenzialmente legato alla natura del suolo, al tipo di copertura vegetale ed alle condizioni di umidit del suolo antecedenti la precipitazione. Per quanto riguarda la natura del suolo, SCS ha classificato i tipi di suolo in quattro gruppi: - Gruppo A: suoli aventi scarsa potenzialit di deflusso. Comprende sabbie profonde con scarsissimo limo e argilla, ghiaie profonde molto permeabili. Capacit di infiltrazione molto elevata. - Gruppo B: suoli aventi moderata potenzialit di deflusso. Comprende la maggior parte dei suoli sabbiosi meno profondi che nel gruppo A e com maggiore aliquota di argilla e limo. Elevate capacit di infiltrazione anche in condizione di saturazione. - Gruppo C: suoli aventi potenzialit di deflusso moderatamente alta. Suoli contenenti considerevoli quantit di argilla e collodi. Scarsa capacit di infiltrazione. - Gruppo D: suoli con potenzialit di deflusso molto elevata. Argille con elevata capacit di rigonfiamento, suoli sottili con orizzonti pressoch impermeabili in vicinanza della superficie. Scarsa capacit di infiltrazione a saturazione. Nella Tabella 3.1 sono riportati, per tali gruppi di suolo sopra elencati, i valori del parametro CN . Lattribuzione in tabella fa anche riferimento al tipo di copertura derivante dal suo uso (uso del suolo), in particolare di tipo agrario ed urbano.

Per quanto riguarda l'influenza dello stato di umidit del suolo all'inizio dell'evento meteorico, l'SCS individua tre classi caratterizzate da differenti condizioni iniziali (AMC=Antecedent Moisture Condition ) a seconda del valore assunto dall'altezza di pioggia caduta nei cinque giorni precedenti l'evento meteorico. I valori di precipitazione antecedente che determinano lattribuzione della classe AMC sono riportati nella Tabella 3.2 I valori in tabella si riferiscono ad una condizione media di umidit del terreno all'inizio della precipitazione. Il metodo dell'SCS fornisce, inoltre, la possibilit di prendere in considerazione anche situazioni diverse da quelle medie classificate nei tre possibili stati di AMC. Nel caso di bacini estesi, con aliquote di terreno appartenenti a gruppi classificati diversamente, si pu adoperare un valore medio pesato di CN : (3.9)

Tabella 3.1: Valori di CN per i diversi tipi di suolo e copertura

Tabella 3.2: Attribuzione della classe AMC sulla base delle precipitazioni precedenti l'evento meteorico 3.4 Metodo di Green e Ampt (Rif.: [1,3]) Il metodo di Green e Ampt per la valutazione del tasso dinfiltrazione ft consente una descrizione pi aderente, ma pur sempre semplificata, del processo di infiltrazione. Si ipotizza che il fronte dumidit che avanza verso il basso, costituisca una netta divisione orizzontale tra gli strati di suolo non ancora raggiunti dallacqua infiltrata, nei quali il contenuto di umidit uguale al contenuto di umidit iniziale i , e gli strati gi raggiunti nei quali si assume che il suolo sia in condizioni di saturazione e il contenuto dacqua sia pari alla porosit del suolo. Si applica, quindi, lequazione di continuit ad una colonna cilindrica di suolo compresa fra la superficie ed il fronte di umidit che ha raggiunto la condizione di saturazione. Si indica con L(t) laltezza raggiunta dal fronte al tempo t. Linfiltrazione cumulata F(t) al tempo t risulta: F(t)=L(t)(-i) che, ponendo =(-i ) , si pu anche scrivere: F(t)=L(t) (3.11) (3.10)

Applichiamo la legge di Darcy al moto di filtrazione verticale eguagliando il tasso di infiltrazione alla velocit di filtrazione: (3.12)

f(t) assunto positivo nella direzione di z e pertanto risulta uguale e contrario alla velocit v(t). Lequazione (3.12) si semplifica sostituendo alla derivata H/z il rapporto incrementale tra la variazione del carico totale, calcolata tra la superficie ed il fronte umido, e la profondit L(t) raggiunta dal fronte: (3.13) nella quale h0 indica laltezza dacqua sulla superficie e, al solito, rappresenta il carico di suzione. Trascurando h0 si ha: (3.14) Introducendo per L(t) il valore ricavabile dalla (3.11), si ottiene: (3.15) Integrando la (3.15), ricordando che f(t) la derivata di F(t), si ottiene lequazione di Green e Ampt per linfiltrazione cumulata: (3.16) La soluzione dellequazione di Green e Ampt porta a valutare il valore dellinfiltrazione cumulata F(t) al tempo t , ossia le perdite da sottrarre alla precipitazione per trovare la pioggia netta Pnet,t . Dal punto di vista di calcolo, dalla (3.16) si pu ricavare F(t) con metodo iterativo inserendo a secondo membro un valore di F(t) di primo tentativo, ricavando dalla (3.16) un secondo valore di F(t) che si sostituisce al precedente, e cos via fino a raggiungere il grado di convergenza voluto.

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