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Universit Bocconi Economia e Gestione della Banca e delle Assicurazioni - 5242

Il ruolo del capitale nelle banche


Brunella Bruno

Funzioni
capitale come vincolo normativo (funzione di vigilanza) capitale come presidio dei rischi (funzione economica) capitale come fattore produttivo

Il capitale come vincolo normativo


Esigenza di tutelare i terzi creditori (risparmiatori)
assicurazione dei depositi crea incentivo a innalzare il leverage esigenza di integrare il safety net con altre forme di tutela:
regole minime di sana e prudente gestione limiti al ricorso alla leva finanziaria

Il capitale come vincolo normativo


Dotazione patrimoniale minima obbligatoria a fronte di:
Partecipazioni detenibili in imprese industriali (istruzioni di vigilanza Banca dItalia) Concentrazione degli impieghi (istruzioni di vigilanza Banca dItalia)
normativa grandi fidi: ciascun grande fido max 25% del PV; totale grandi fidi max 8 volte il PV

Ammontare di rischi assunti


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Limiti alle partecipazioni detenibili in imprese industriali


Natura della banca/ del gruppo Ordinaria (n abilitata, n specializzata) Abilitata:
PV 1 mld euro Situazione patrimoniale soddisfacente rispetto al CS Esperienza nellassistenza finanziaria alle imprese Adeguata struttura organizzativa nel selezionare clientela Adeguata situazione tecnica rispetto ai rischi assunti (concentrazione fidi e rischi di mercato)

Limite complessivo Max 15% PV della banca

Limite di concentrazione (singola partecipazione) Max 3% PV della banca

Limite di separatezza (singola partecipazione)

Max 50% PV della banca

Max 6% PV della banca Max 15% capitale della partecipata

Specializzata:
Raccolta M/L Situazione patrimoniale soddisfacente rispetto al CS PV 1 mld euro

Max 60% PV della banca

Max 15% PV della banca

Il capitale come vincolo normativo


Coefficienti patrimoniali minimi obbligatori in relazione al livello di rischio assunto (Comitato di Basilea, 1988 e 2004)
Il capital ratio (coefficiente di solvibilit) per il rischio di credito

LAccordo sul Capitale del 1988


Patrimonio di vigilanza

Soluzione:

PV 8% Ai RWi
Attivit in e fuori bilancio Ponderazioni per il rischio

Il TOTAL CAPITAL RATIO nelle principali banche del sistema


16 14 12 10 8 6 4 2 0

Unicredit

MPS

Intesa

SanPaolo-IMI

BNL

2000 2001 2002 2003 2004

8,52 10,96 11,64 11,12 11,64

8,92 8,53 9,79 9,89 9,95

n.d. 9,3 11,12 11,7 11,60

9,2 9,5 10,7 10,5 12

8,25 8,12 9,32 10,60 10,39

Il TOTAL CAPITAL RATIO: dati di sistema

Il capitale come presidio dei rischi (funzione economica)


Le banche come soggetti specializzati nellassunzione e nella trasformazione di rischi
rischio di credito rischi di mercato rischi legali e di reputazione rischi di business rischi strategici
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Il capitale come presidio dei rischi (funzione economica)


Esigenza di sviluppare internamente modelli di risk management in grado di misurare correttamente lesposizione ai rischi
il capitale come buffer e i modelli VAR/CAR difficolt nella misurazione del capitale a rischio (forma della funzione di probabilit, correlazione tra i diversi rischi, sensibilit delle diverse attivit ai fattori di rischio, etc.)
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Il capitale come fattore produttivo


Lassorbimento di eventuali perdite non costituisce la sola funzione del capitale bancario:
copertura di immobilizzazioni tecniche e finanziarie elasticit alla struttura degli oneri finanziari (ottimizzazione della struttura delle fonti di finanziamento) prevenzione dei conflitti di interessi tra azionisti e obbligazionisti opzione su ritrutturazioni future crescita di reputation (> pi facili relazioni di clientela e accesso al finanziamento)
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Il capitale come vincolo normativo: Accordo sul capitale (Basilea 1) e Nuovo Accordo sul Capitale (Basilea 2)

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LAccordo sul Capitale del 1988 (Basilea 1)


Obiettivi: Invertire una tendenza alla diminuzione nel grado di patrimonializzazione delle banche internazionali solvibilit Garantire la stabilit del sistema bancario internazionale crisi bancarie anni 70 e 82 Rendere pi equo il gioco competitivo internazionale (levelling the playing field) leverage banche giapponesi Applicazione a internationally active banks
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LAccordo sul Capitale del 1988


Patrimonio di vigilanza

Soluzione:

PV 8% Ai RWi
Attivit in e fuori bilancio Ponderazioni per il rischio

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Il numeratore del rapporto: il patrimonio di vigilanza

Max 15% Tier 1

di base (Tier 1): capitale versato, fondo rischi bancari generali, strumenti innovativi di capitale (al netto di azioni proprie, avviamento, immobilizzi immateriali, perdite esercizi precedenti)
Max 100% Tier 1

supplementare primario (Tier 2): riserve di rivalutazione, strumenti ibridi di patrimonializzazione, prestiti subordinati, fondo rischi su crediti (al netto di perdite su crediti di rilevante entit e perdite su crediti connesse al rischio paese, plus/minusvalenze su partecipazioni
Max 50% Tier 1

supplementare secondario (Tier 3): passivit subordinate con durata originaria 2 anni (solo a copertura dei rischi di mercato)
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Il patrimonio di vigilanza (segue)


Strumenti innovativi di capitale, strumenti ibridi di patrimonializzazione e prestiti subordinati sono titoli di debito con caratteristiche simili a quelli rappresentativi di capitale di rischio, in merito: alla loro stabilit dal punto di vista della banca; allincertezza del rendimento per il detentore (in conto interessi e in conto capitale) Il ricorso delle banche a tali strumenti permette di conseguire vantaggi in termini: di riduzione del costo del capitale (per es. gli interessi passivi che generano sono fiscalmente deducibili) la possibilit di ampliare, dal punto di vista regolamentare, la base patrimoniale senza effetti di diluizione sui diritti di voto degli azionisti la migliore flessibilit della struttura patrimoniale della banca 17

Gli strumenti innovativi di capitale a confronto


Caratteristiche in termini di Scadenza originaria Possibilit rimborso anticipato Capacit assorbire perdite Sospensione pagamento interessi Cumulabilit della remunerazione Strumenti innovativi di capitale Irredimibile S, trascorsi 10 anni dallemissione S S No

Prestiti subordinati a Strumenti ibridi di Prestiti subordinati patrimonializzazio ordinari copertura dei ne (Tier 2) (Tier 2) rischi di mercato (Tier 3) 10 anni 5 anni 2 anni S, trascorsi 10 anni S, trascorsi 5 anni S, trascorsi 2 anni dallemissione dallemissione dallemissione S S No No Non applicabile No S S Sono rimborsati prima degli strumenti ibridi se espressamente previsto nel regolamento del prestito Tier 3 250% del patrimonio libero

Subordinazione

Sono rimborsati prima degli strumenti ibridi Sono rimborsati prima Sono rimborsati prima delle azioni e se espressamente delle azioni e degli subordinati a tutto il previsto nel strumenti innovativi resto regolamento del prestito Tier 1 Tier 2 Nessun limite specifico Tier 2 50% del Tier 1

Computabilit nel patrimonio di vigilanza

Limiti di computabilit 15% del Tier 1

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LAccordo sul Capitale del 1988: il denominatore del rapporto


Fattori di ponderazione del rischio per le attivit a bilancio
Ponderazione 0%
Cassa e valori assimilati

Ponderazione 20%
Crediti verso banche multilaterali di sviluppo Crediti verso banche dei paesi OCSE Crediti verso enti del settore pubblico di paesi OCSE Crediti, di durata inferiore a 1 anno, nei confronti di banche di paesi OCSE

Ponderazione 50%
Mutui garantiti da ipoteche su propriet immobiliari di tipo residenziale

Ponderazione 100%
Crediti verso imprese del settore privato

Crediti verso banche centrali e governi dei paesi OCSE Titoli di stato emessi da governi dei paesi OCSE

Partecipazioni in imprese private Crediti verso banche e governi centrali di paesi non OCSE Impianti e altri investimenti fissi

LAccordo sul Capitale del 1988


Problemi dellAccordo 1988
Solo rischio credito Stessa ponderazione per ogni impiego a imprese private Non si considera il grado diversificazione del portafoglio Non si considera la vita residua delle esposizioni Non si considera lefficacia di alcune politiche/strumenti di mitigation/hedging (garanzie, credit derivatives, ecc.)
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LAccordo sul Capitale del 1988


Gli effetti distorti di Basilea 1988
Operazioni di arbitraggio regolamentare
Le banche cedono le attivit con requisito patrimoniale maggiore del rischio effettivo (RP>CaR): loan sales, securitisation, credit derivatives basso rischio ma elevato assorbimento di capitale margini troppo bassi per coprire il costo del capitale Le banche aumentano le esposizioni con requisito patrimoniale inferiore al rischio effettivo (RP<CaR): es. mutui edilizia commerciale alto rischio ma basso assorbimento di capitale
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Il Nuovo Accordo sul Capitale


Obiettivi: Ridurre il gap fra misure di capitale regolamentare e di capitale economico Rimuovere gli incentivi alle operazioni di arbitraggio regolamentare Tre Pilastri, egualmente importanti Requisiti patrimoniali minimi Ruolo organi di vigilanza Market discipline
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Lo schema 3-3-3 di Basilea 2.


I. Requisiti patrimoniali minimi obbligatori 1. Rischio di credito 1. Nuovo approccio standard 2. FIRBA Foundation Internal Rating Based Approach 3. AIRBA Advanced Internal Rating Based Approach

2. Problematiche del trading book (inclusive dei rischi di mercato) 3. Rischi operativi
II. Ruolo organi di vigilanza III. Disciplina del mercato
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Secondo pilastro: ruolo organi di vigilanza


Gli organi di vigilanza possono richiedere alle singole banche requisiti pi elevati rispetto ai minimi previsti dal primo pilastro Gli organi di vigilanza devono verificare che le banche dispongano di sistemi interni per misurazione e controllo rischi (limiti), allocazione del capitale, ecc. Gli organi di vigilanza devono verificare che le procedure seguite dalle banche rispettino una lunga serie di requisiti (es. procedure di stresstesting robuste)
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Terzo pilastro: Market Discipline


Rafforzare la trasparenza in modo da consentire una maggiore disciplina del mercato dei capitali nei confronti delle banche Linee guida relative alla disclosure
Disclosure

Livelli di capitalizzazione

Esposizioni alle diverse categorie di rischio

Valutazione adeguatezza patrimoniale

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Terzo pilastro: market discipline


Aumento complessit conglomerati finanziari difficolt organi di vigilanza valutazione profilo di rischio Richiesta di aiuto al mercato Tre condizioni necessarie per disciplina di mercato: 1. strumenti di debito sensibili al rischio, ossia... ...gli investitori devono considerarsi a rischio (no garanzia) 2. informazione (disclosure) gli investitori devono poter osservare e valutare il profilo di rischio delle banche 3. il management delle banche deve rispondere ai segnali del mercato Il management deve perseguire un obiettivo di min. del costo dei fondi (creazione di valore per gli azionisti)
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Primo pilastro: requisiti patrimoniali minimi obbligatori


Il requisito patrimoniale complessivo deriva dalla somma dei requisiti relativi alle tre tipologie di rischio PV (PV rischio mercato) + (PV rischio operativo) + (8 % x Attivit ponderate rischio di credito)
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Primo pilastro: requisiti patrimoniali


Trattamento per il rischio di mercato invariato Nuovo requisito per il rischio operativo Rischio di credito
Approccio standard fondato su rating esterni Approcci IRB (internal rating based) foundation e advanced

Focus della riforma: risk-weights (RW)


Invariato

PV 8% Ai RW i

Invariato

Variazioni marginali

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I pilastro: il trattamento dei rischi operativi.


APPROCCI MECCANISMO SOFISTICAZIONE, COSTI DI IMPLEMENTAZIONE E DI GESTIONE DEL SISTEMA, RISPARMI DI CAPITALE CONSEGUIBILI

APPROCCIO SI CONSIDERA IL MARGINE DI INTERMEDIAZIONE DELLA BANCA DELLINDICATORE QUALE PROXY DELLESPOSIZIONE AI RISCHI OPERATIVI; LA BANCA DI BASE DEVE DETENERE CAPITALE PARI AL 15% DEL VALORE MEDIO DI QUESTO AGGREGATO NEGLI ULTIMI TRE ANNI (IN CUI IL MARGINE SIA STATO POSITIVO) APPROCCIO STANDARD SI RICHIEDE DI SUDDIVIDERE IL MARGINE DI INTERMEDIAZIONE IN RELAZIONE AD 8 DIFFERENTI LINEE DI BUSINESS (CORPORATE FINANCE, TRADING & SALES, RETAIL BANKING, COMMERCIAL BANKING, PAYMENT & SETTLEMENT, AGENCY SERVICES, ASSET MANAGEMENT, E RETAIL BROKERAGE); PER DETERMINARE I REQUISITI DI CAPITALE, SI APPLICANO QUINDI PERCENTUALI DIVERSE (DAL 12% AL 18%) AI MARGINI DI INTERMEDIAZIONE CONSEGUITI NELLE 8 LINEE DI BUSINESS LE BANCHE POSSONO UTILIZZARE METODOLOGIE DI MISURAZIONE E DATI INTERNI, UNA VOLTA CHE I SISTEMI SIANO STATI VALIDATI DALLE AUTORIT DI VIGILANZA NAZIONALI

BASSISSIMI

BASSI

APPROCCIO DI MISURAZIONE AVANZATO (AMA)

ALTI

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I pilastro: il trattamento del rischio di credito


Basilea 2 prevede due metodi per il calcolo delle ponderazioni ai fini della misurazione dei requisiti patrimoniali: Metodo standard basato sul rating rilasciato dalle agenzie specializzate Metodo dei rating interni (IRB) basato sui sistemi di rating creati dalle banche; sono previsti due approcci: di base (Foundation Approach) avanzato (Advanced Approach).
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1. 2.

Il metodo standard
Le esposizioni sono suddivise in diverse classi (Stati sovrani, enti della PA; banche e altri IF, imprese non finanziarie, esposizioni retail, esposizioni a breve termine, esposizioni verso OIC) Per ogni classe sono previsti diverse ponderazioni in base al rating della controparte (esposizioni not rated 100%) Il rating deve essere attribuito da unECAI (external credit assessment institution) riconosciuta dallautorit di vigilanza Possibilit di tecniche di risk mitigation

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I coefficienti di ponderazione dellapproccio standard


ESPOSIZIONI PONDERAZIONI DI RISCHIO da Aaa / Aa3 da AAA / AA20% 0% 20% da A 1 / A3 da A+ / A50% 20% 50% 50% da Baa1 / Baa3 da BBB+ / BBBda Baa1 / B3 da BB+ / BInferiore a B3 Inferiore Senza rating Senza rating Scaduti

MOODYS STANDARD AND POORS

a B150%

Scaduti

Corporate Stati Sovrani Banche


Retail (privati e PMI)

100% 100% 100%

100% 100% 50%

150%

150% 150%

75% 35%

150% 100%
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Mutui resid.

Il metodo standard
Possibilit di ridurre ulteriormente le ponderazioni ricorrendo a risk-mitigation techniques: Garanzie finanziarie (per es. alcuni titoli, oro, depositi e contante) Garanzie personali (con diverse limitazioni) e credit derivatives Possibilit di compensazioni

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Gli approcci IRB


may incorporate supplementary customer information which is usually out of the reach of an external credit assessment institution, such as detailed monitoring of the customers accounts and greater knowledge of any guarantees or collateralThus, in offering a parallel alternative to the standardised approach based on internal ratings, the Committee hopes that banks will be encouraged to further develop and enhance internal credit risk management and measurement techniques, rather than place an unduly broad reliance on credit assessments conducted by external credit assessment institutions. 34
the Committee recognizes that internal ratings

Gli approcci IRB


Per sistema di rating si intende linsieme strutturato e documentato dei processi organizzativi e di controllo, delle modalit di organizzazione delle base dati che permette la raccolta delle informazioni rilevanti e la loro elaborazione per la formulazione di valutazioni sintetiche: del merito di credito di un soggetto affidato della rischiosit delle singole operazioni creditizie
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Gli approcci IRB


Il rischio connesso con unesposizione espresso attraverso quattro componenti:
una che attiene il debitore: PD le altre tre che attengono la singola operazione: EAD, LGD, M

Attraverso il sistema di rating la banca perviene a una stima delle componenti di rischio
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Gli approcci IRB


Attraverso il rating la banca: attribuisce a ogni debitore il grado interno di merito di credito (rating), cio ordina le controparti, in relazione alla loro rischiosit in classi distinte successivamente associa a ogni classe di rating una probabilit di default
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Gli approcci IRB


Requisiti per adozione approccio rating interni
Sistema bidimensionale (controparte e facility) PD: minimo 7 classi pass + 1 classe default Evitare concentrazioni in ununica classe Rating deve rispecchiare PD a 1 anno ma riflettere condizioni avverse relative ad archi pi lunghi Revisione rating almeno annuale Assegnazione e revisione compiuta da unit indipendente that does not stand to benefit from it Rating utilizzati per risk management, capital allocation, pricing, ecc. Rating approvati e resi noti a CdA
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Gli approcci IRB: la definizione di probabilit di default


probabilit che una controparte passi allo stato di default (ultima classe della scala di rating) in un orizzonte temporale di un anno requisiti
limite minimo 0,03% (per controparti imprese ed enti) media di lungo periodo

Definizione di default: sofferenze, incagli, crediti ristrutturati, crediti scaduti


Crediti scaduti (past due): 90 giorni per i crediti verso le imprese (180 fino al 31 dic 2011), 180 giorni per segmento retail ed enti PA, 90 giorni per gli altri
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Differenze tra le metodologie di rating (Standard - IRB)


Rispetto allapproccio STANDARD con il metodo IRB si evitano i coefficienti predefiniti di ponderazione; essi saranno invece il risultato di una funzione regolamentare .

capitale = 8% RWA = f ( PD

LGD , EAD , M

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La funzione di ponderazione
Il portafoglio viene suddiviso in sei categorie di esposizioni: corporate, retail, banche, paesi sovrani, equity e project finance Per ogni tipo di portafoglio definita una funzione regolamentare che determina le ponderazioni per il rischio in funzione delle variabili chiave PD, EAD LGD, M La funzione di ponderazione per il rischio stimata:
in ipotesi di asset correlation media del 20% tale da coprire le perdite nel 99,5% dei casi con un ricarico del 56% per tener conto del fatto che i rating possono essere cattivi e della presenza di Tier 2
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Gli approcci IRB: differenze tra FIRBA e AIRBA


Quattro variabili chiave

PD LGD EAD (Prob. of Default) (Loss Given Def.) (Exposure at Def.)

M (Maturity)

Foundation: forniti da autorit Advanced: stimati dalla banca

Gli approcci IRB: differenze tra FIRBA e AIRBA


Nel Foundation Approach le banche devono fornire proprie stime soltanto sulla probabilit di insolvenza PD - della controparte. Gli altri parametri sono forniti direttamente dalle Autorit di Vigilanza:
M : 2,5 anni EAD: coincide con esposizione contabile corrente LGD: dipende dalle garanzie attraverso meccanismi di calcolo standard (es. LGD = 45% per crediti unsecured)

Nel metodo Advanced, le banche dovranno fornire le stime sui parametri: PD, LGD, EAD, M
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Un esempio di ponderazioni scaturenti dal metodo IRB.


E x p o su res M atu rity 2 ,5 ys LGD S a le s m l PD
0 .0 3 % 0 .0 5 % 0 .1 0 % 0 .2 5 % 0 .4 0 % 0 .5 0 % 0 .7 5 % 1 .0 0 % B B 1 .3 0 % 1 .5 0 % 2 .0 0 % 2 .5 0 % 3 .0 0 % 4 .0 0 % 5 .0 0 % 6 .0 0 % 1 0 .0 0 % 1 5 .0 0 % 2 0 .0 0 %

C o rp o ra te

L o an s secu red b y R R E

t O th ers 45%

i QRRE 45%

45% 50
1 4 .4 4 % 1 9 .6 5 % 2 9 .6 5 % 4 9 .4 7 % 6 2 .7 2 % 6 9 .6 1 % 8 2 .7 8 % 9 2 .3 2 % 1 0 0 .9 5 % 1 0 5 .5 9 % 1 1 4 .8 6 % 1 2 2 .1 6 % 1 2 8 .4 4 % 1 3 9 .5 8 % 1 4 9 .8 6 % 1 5 9 .6 1 % 1 9 3 .0 9 % 2 2 1 .5 4 % 2 3 8 .2 3 %

45% 5
1 1 .3 0 % 1 5 .3 9 % 2 3 .3 0 % 3 9 .0 1 % 4 9 .4 9 % 5 4 .9 1 % 6 5 .1 4 % 7 2 .4 0 % 7 8 .7 7 % 8 2 .1 1 % 8 8 .5 5 % 9 3 .4 3 % 9 7 .5 8 % 1 0 5 .0 4 % 1 1 2 .2 7 % 1 1 9 .4 8 % 1 4 6 .5 1 % 1 7 1 .9 1 % 1 8 8 .4 2 %

45%

25%

85%

85%

4 .1 5 % 6 .2 3 % 1 0 .6 9 % 2 1 .3 0 % 2 9 .9 4 % 3 5 .0 8 % 4 6 .4 6 % 5 6 .4 0 % 6 7 .0 0 % 7 3 .4 5 % 8 7 .9 4 % 1 0 0 .6 4 % 1 1 1 .9 9 % 1 3 1 .6 3 % 1 4 8 .2 2 % 1 6 2 .5 2 % 2 0 4 .4 1 % 2 3 5 .7 2 % 2 5 3 .1 2 %

2 .3 0 % 3 .4 6 % 5 .9 4 % 1 1 .8 3 % 1 6 .6 4 % 1 9 .4 9 % 2 5 .8 1 % 3 1 .3 3 % 3 7 .2 2 % 4 0 .8 0 % 4 8 .8 5 % 5 5 .9 1 % 6 2 .2 2 % 7 3 .1 3 % 8 2 .3 5 % 9 0 .2 9 % 1 1 3 .5 6 % 1 3 0 .9 6 % 1 4 0 .6 2 %

4 .4 5 % 6 .6 3 % 1 1 .1 6 % 2 1 .1 5 % 2 8 .4 2 % 3 2 .3 6 % 4 0 .1 0 % 4 5 .7 7 % 5 0 .8 0 % 5 3 .3 7 % 5 7 .9 9 % 6 0 .9 0 % 6 2 .7 9 % 6 5 .0 1 % 6 6 .4 2 % 6 7 .7 3 % 7 5 .5 4 % 8 8 .6 0 % 1 0 0 .2 8 %

8 .4 1 % 1 2 .5 2 % 2 1 .0 8 % 3 9 .9 6 % 5 3 .6 9 % 6 1 .1 3 % 7 5 .7 4 % 8 6 .4 6 % 9 5 .9 5 % 1 0 0 .8 1 % 1 0 9 .5 3 % 1 1 5 .0 3 % 1 1 8 .6 1 % 1 2 2 .8 0 % 1 2 5 .4 5 % 1 2 7 .9 4 % 1 4 2 .6 9 % 1 6 7 .3 6 % 1 8 9 .4 1 %

0 .9 8 % 1 .5 1 % 2 .7 1 % 5 .7 6 % 8 .4 1 % 1 0 .0 4 % 1 3 .8 0 % 1 7 .2 2 % 2 1 .0 2 % 2 3 .4 0 % 2 8 .9 2 % 3 3 .9 8 % 3 8 .6 6 % 4 7 .1 6 % 5 4 .7 5 % 6 1 .6 1 % 8 3 .8 9 % 1 0 3 .8 9 % 1 1 7 .9 9 %

1 .8 5 % 2 .8 6 % 5 .1 2 % 1 0 .8 8 % 1 5 .8 8 % 1 8 .9 7 % 2 6 .0 6 % 3 2 .5 3 % 3 9 .7 0 % 4 4 .1 9 % 5 4 .6 3 % 6 4 .1 8 % 7 3 .0 3 % 8 9 .0 8 % 1 0 3 .4 1 % 1 1 6 .3 7 % 1 5 8 .4 7 % 1 9 6 .2 3 % 44 2 2 2 .8 6 %

(Falsi) Miti di Basilea 2


1) se si utilizza lIRBA vi sar un processo di oggettivizzazione e meccanizzazione delle valutazioni del rischio di credito che condurr ad un irrigidimento delle relazioni con le imprese; 2) i rating sono prodotti da un apposito sistema di assegnazione e non sono modificati ulteriormente in occasione delle delibere dei fidi effettuate dagli organi preposti, anche quando questi considerino ulteriori informazioni e sviluppino analisi diverse pervenendo ad un giudizio di rischio differente; 3) ladozione dellIRBA comporta necessariamente un inasprimento delle condizioni applicate sui prestiti e unomogeneizzazione delle condizioni praticate dalle diverse banche; 4) poich i tempi di implementazione dellAccordo sono incerti e, in ogni caso, vi lopzione dellApproccio Standard che, ad esempio negli Stati Uniti, si dice sar adottato dalla stragrande maggioranza delle banche, non necessario impostare a tempi brevi un sistema di rating interno.
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Variazione percentuali del capitale richiesto per le banche europee con mezzi propri superiori a 3md (G1) e inferiori a 3md (G2)
Esposizioni Nuovo Approccio Standard G1 Corporate Retail SME . Totale rischio di credito Totale con rischio operativo -3 +6 -11 +1 -13 -4 -27 -20 -15 -6 -1 -5 -2 G2 -1 -7 -2 Foundation IRBA G1 -5 -9 -3 G2 -5 -18 -5 Advanced IRBA G1 -4 -9 -4

Fonte: Quantitative Impact Study n.3, maggio 2003

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Conclusioni
Le proposte di Basilea vanno nella direzione di un progressivo accoglimento delle logiche alla base dei modelli di risk management delle banche Ci dovrebbe ridurre gli incentivi ad arbitraggi regolamentari Permangono alcuni problemi di natura macro (prociclicit) e micro (ruolo riserve e capitale)

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