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649004
LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO POLITICO RELIGIOSO Non praevalebunt
domenica 13 novembre 2011
Unicuique suum
Anno CLI n. 262 (45.907)
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Storia di unamicizia
di LUCETTA SCARAFFIA on facile, per chi non ha conosciuto personalmente don Giussani, farsi unidea vera del suo progetto, comprendere la sua carica carismatica, il suo modo speciale di influire sulla vita delle persone. I libri che egli ha scritto non restituiscono che una pallida idea del suo insegnamento, comprensibile quasi solo a chi lha sentito dalla viva voce. E ugualmente altre ricostruzioni, utili ed esaurienti dal punto di vista storico, sono incapaci di far capire quale fiamma ardesse nel cuore del prete lombardo. Lultimo libro di Francesco Ventorino (Luigi Giussani. La virt dellamicizia, Marietti), sacerdote catanese che ha seguito Giussani diventandone discepolo, perch aveva scoperto in lui la capacit di risvegliare la fede nei giovani, riesce finalmente a restituire questo carisma e a far capire il cuore del suo insegnamento. Si tratta di un racconto autobiografico in cui si respira la verit, e insieme si ammira lumilt con la quale Ventorino ripercorre per noi il cammino accanto a Giussani. La premessa da cui era partito don Giussani era la constatazione che il cristianesimo non diceva pi niente a nessuno scrive Ventorino, raccontando come proprio da questa presa datto della realt sia nato il nuovo progetto di evangelizzazione. Lincontro con Cristo doveva imporsi come realt umana, una realt che poteva accadere per ciascun uomo, in ogni spazio e in ogni tempo. Da questa intuizione comincia il suo intenso rapporto con i giovani, da una parte, e dallaltra la continua verifica di questo nuovo metodo con la Chiesa, nella persona di Montini, allora arcivescovo di Milano. La fede insisteva Giussani un atto umano, perci deve essere ragionevole. La fede consiste nel credere in qualcuno piuttosto che in credere in qualcosa. La fede un desiderio naturale e, ricorrendo a san Tommaso, Giussani spiega che impossibile che un de-
siderio naturale sia inutile. Ragione per cui scrive Ventorino dobbiamo prendere atto che luomo tende naturalmente ad un fine che non pu conseguire con le sue forze naturali. Di fatto, anche oggi ognuno deve prendere posizione intorno a Cristo, decidere se la sua vicenda vera, se ci che narrato nei Vangeli accaduto storicamente, e soprattutto se lo riconosce come figlio di Dio. E Cristo esige che lo si segua. Giussani non dimentica mai il suo legame di fiducia e fedelt nei confronti della Chiesa, cio del prolungamento reale di Cristo nella storia, una realt divina comunicata attraverso un veicolo umano. La sua certezza che la vita cristiana va vissuta qui e subito: questo il senso della tensione alla comunit che percorre il suo pensiero, cos attento al soggetto individuale. E il legame che tiene insieme questa comunione lamicizia. Lamicizia scrive Ventorino implica questo saper stare di fronte allaltro con la gratuit e la stabilit che lamore al suo destino richiede. Perch solo una compagnia reale e vivente, non virtuale, pu essere il luogo della conversione, pu permettere di vivere una vita cristiana. Il libro quindi una riflessione sullamicizia in generale, e insieme la storia di unamicizia, quella fra lautore e Giussani, ben rappresentata dalla bella foto dei due in copertina: entrambi ridono sereni, e Ventorino guarda a Giussani come a una guida anche in questo momento di rilassamento e di gioia. Ecco il calore di don Giussani, che Francesco Ventorino riesce a trasmettere con le sue parole di testimone, facendo capire che la proposta di vita cristiana del prete lombardo, nata fra le tensioni della modernit, si rivolge a tutti i credenti, e a tutti coloro che cercano. E che uno stimolo e un suggerimento prezioso anche per chi non fa parte di Comunione e Liberazione.
NOSTRE INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione per i Vescovi. Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza Sua Eccellenza il Signor Herman Van Rompuy, Presidente del Consiglio dellUnione Europea, con la Consorte, e Seguito.
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Papa Silvestro e limperatore Costantino (1248, Roma, chiesa dei Santi Quattro Coronati, Oratorio di San Silvestro)
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Bruxelles studia la bozza del nuovo regolamento sulle agenzie
Il ministro delle Finanze spagnolo, il commissario Ue per il mercato interno e il commissario Ue per gli Affari economici e monetari (Ansa)
Difeso il sistema politico russo in un incontro con esperti internazionali del Club Valdai
Missione salvezza
La priorit confermare gli impegni
ATENE, 12. La Grecia gioca la carta Lucas Papademos alla guida di un nuovo Governo di unit nazionale in cui entra anche la destra con tre dicasteri. Lo scopo traghettare il Paese fuori dalle difficolt attuali, mettendo in campo le misure chieste dallUe senza le quali le casse di Atene, in grado di reggere solo un mese, non riceveranno la nuova tranche di aiuti. Il ministro delle Finanze, Evangelos Venizelos, ha detto che il nuovo Esecutivo greco ha come priorit la necessit di assicurarsi la nuova tranche di aiuti da otto miliardi di euro (circa undici miliardi di dollari) per evitare di trovarsi senza fondi gi il mese prossimo. Venizelos, che ha prestato giuramento ieri, ha aggiunto che il nuovo Governo deve anzitutto riaffermare gli impegni politici agli istituti di credito internazionali. Ma non saranno richieste al Paese nuove misure di austerit.
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Mentre linviato dellOnu cerca la mediazione a Sana
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Da Pietro a Benedetto
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Quando Pio
XII
sorprese il mondo
Per inciso, solo nel 1984, sotto la presidenza Reagan, gli Stati Uniti hanno stabilito relazioni diplomatiche formali con la Santa Sede. Quando lItalia si arrese nel 1943 e i tedeschi occuparono Roma, la situazione del Vaticano divenne pi prendente discorso radiofonico, trasmesso in tutto il mondo. Elogi la democrazia come la forma di governo pi adeguata ai tempi: Edotti da unamara esperienza, [i popoli] si oppongono con maggior impeto ai monopoli di un potere dittatoriale, insindacabile e intangibile, e richieggono un sistema La guerra scoppi di governo, che sia pi compatibile con la dignit e la sei mesi dopo la sua elezione libert dei cittadini. AfferAveva fatto di tutto per prevenirla m di fatto che il futuro E nel 1944 elogi la democrazia appartiene alla democrazia. Questa era la prima volta nella storia in cui un Papa pericolosa. Malgrado ci, Pio XII elogiava pubblicamente e compiutadiede asilo in Vaticano ai rifugiati e mente la democrazia. Ci rappredette ordine ai conventi e alle strut- sent la condanna a morte di quature ecclesiastiche di Roma, che po- lunque sogno nostalgico, gi peraltevano contare sullimmunit previ- tro abbastanza remoto, di ristabilire sta dai Patti Lateranensi, di fare al- la monarchia e fu considerato giutrettanto, o almeno sembra che stamente dai giovani cattolici dEuchiuse benevolmente un occhio ver- ropa e dellAmerica Latina come un so chi scelse di adoperarsi. Quando incoraggiamento a farsi strada nella Roma fu liberata dagli americani, politica con modalit che prima il nella primavera del 1944, queste case Vaticano vedeva con sospetto o ostireligiose erano piene di ebrei, circa lit. Pochi anni dopo la fine della cinquemila secondo le stime. Dopo la fine della guerra il rabbino capo guerra, i cattolici furono a capo di di Roma espresse la sua gratitudine Governi democratici in Paesi in cui, per quello che la Santa Sede aveva per almeno un secolo e mezzo, erano stati esclusi o messi da parte: in fatto. Radio Vaticana continu a tra- Italia Alcide De Gasperi, in Germasmettere perfino durante gli ultimi nia Konrad Adenauer e in Francia anni del conflitto e Pio XII cerc di Robert Schuman, che condusse una usarla per scopi benefici. Alla vigilia vita talmente esemplare che attualdi Natale del 1944, con la fine della mente in corso il processo di beaguerra allorizzonte, fece un sor- tificazione.
a guerra scoppi sei mesi dopo lelezione di Pio XII. Aveva fatto di tutto per prevenirla, pronunciando, in un famoso discorso, questa supplica: Nulla perduto con la pace. Tutto pu essere perduto con la guerra, ma linevitabile accadde. Poi tent di mantenere lItalia estranea al conflitto, nel timore di ci che il suo ingresso in guerra
Papa Pacelli
avrebbe significato per il nuovo, vulnerabile e ancora fragile Stato Vaticano. Quando Vittorio Emanuele III si rec in visita di Stato in Vaticano, Pio XII ricambi la cortesia con una visita al re al Quirinale, la prima volta dopo settantanni che un Pontefice rimetteva piede nellantica residenza papale. Ma un tale gesto non ebbe alcun effetto su Mussolini, pronto a sfruttare i successi dei nazisti. Pio XII proclam lassoluta neutralit del Vaticano, mentre i cattolici combattevano su entrambi i fronti. Per via della sua neutralit, lo Stato pontificio divenne un luogo di ascolto, nei cui corridoi si potevano carpire indiscrezioni durante conversazioni apparentemente casuali. I governi di tutte le maggiori potenze impegnate nel conflitto, tranne gli Stati Uniti, vantavano ambasciatori accreditati presso la Santa Sede e li utilizzavano per questo scopo. Roosevelt, pur consapevole dellimportanza del Vaticano, ma realizzando al contempo che in quel momento unambasciata presso la Santa Sede avrebbe rappresentato un rischio politico per gli Stati Uniti, aggir il problema nominando un suo rappresentante personale, Myron Taylor.
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Benedetto ai partecipanti alla conferenza internazionale sulle staminali
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Benedetto
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per tutta lopera svolta da varie istituzioni per promuovere iniziative culturali e formative volte a sostenere una ricerca di massimo livello sulle cellule staminali adulte e a studiare le implicazioni culturali, etiche e antropologiche del loro uso. La ricerca scientifica offre una opportunit unica per esplorare la meraviglia delluniverso, la complessit della natura e la bellezza peculiare delluniverso, inclusa la vita umana. Tuttavia, poich gli esseri umani sono dotati di anima immortale e sono creati a immagine e somiglianza di Dio, ci sono dimensioni dellesistenza umana che stanno al di l di ci che le scienze naturali sono in grado di determinare. Se questi limiti vengono superati, si corre il grave rischio che la dignit unica e linviolabilit della vita umana possano essere subordinate a considerazioni meramente utilitaristiche. Tuttavia, se, invece, questi limiti vengono doverosamente rispettati, la scienza pu rendere un contributo veramente notevole alla promozione e alla tutela della dignit delluomo: infatti in questo sta la sua utilit autentica. Luomo, lagente della ricerca scientifica, a volte, nella sua natura biologica, sar loggetto di quella ricerca. Ciononostante, la sua dignit trascendente gli d il diritto di restare sempre il beneficiario ultimo della ricerca scientifica e di non essere mai ridotto a suo strumento. In questo senso, i benefici potenziali della ricerca sulle cellule staminali adulte sono considerevoli, poich essa d la possibilit di guarire malattie degenerative croniche riparando il tessuto danneggiato e ripristinando la sua capacit di rigenerarsi. Il miglioramento che queste terapie promettono costituirebbe un significativo passo avanti nella scienza medica, portando rinnovata speranza ai malati e alle loro famiglie. Per questo motivo, naturalmente la Chiesa offre il suo incoraggiamento a quanti sono impegnati nel condurre e sostenere ricerche di questo tipo, sempre che vengano condotte con il dovuto riguardo per il bene integrale della persona umana e il bene comune della societ. Questa condizione della massima importanza. La mentalit pragmatica che tanto spesso influenza il processo decisionale nel mondo di oggi fin troppo pronta ad approvare qualsiasi strumento disponibile a ottenere lobiettivo desiderato, nonostante siano ampie le prove delle conseguenze disastrose di questo
Apocalittico Botticelli
un po come se la National Gallery di Londra e la Pinacoteca Ambrosiana di Milano si fossero (momentaneamente) scambiate le loro figurine pi preziose. Ti do un Botticelli in cambio di un Leonardo. E cos, se il genio di Vinci volato tra le nebBotticelli, Nativit mistica (1501, particolare) bie di Boris Johnson, allAmbrosiana arriva la sola opera che il pittore fiorentino cori angelici. interessante notare firm e dat. E che fu, con buona come la scelta di alcuni particolari che compaiono sulla scena (come probabilit, la sua ultima. Apocalittico Botticelli. La Ma- labbraccio tra angeli e uomini, i diadonna del Padiglione e la Nativit voli che fuggono negli anfratti della Mistica il titolo della mostra che, grotta o alcune espressioni delliscriinaugurata nel pomeriggio di luned zione greca) riporti a questioni e temi 14 novembre, rimarr aperta fino al 5 affrontati dal frate domenicano che febbraio 2012. Disposti simmetrica- Firenze arse sul rogo nel 1498. Promente e ritmicamente, Maria, i Magi prio quel Savonarola di cui Botticelli e i pastori adorano il Bambino tra era stato seguace e discepolo.
Paul Gauguin, Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? (1897, particolare)
modo di pensare. Quando lobiettivo prefissato tanto desiderabile quanto la scoperta di una cura per malattie degenerative, una tentazione per gli scienziati e per i responsabili delle politiche ignorare tutte le obiezioni etiche e proseguire con qualunque ricerca sembri offrire la prospettiva di un successo. Quanti difendono la ricerca sulle cellule staminali embrionali nella speranza di raggiungere tale risultato compiono il grave errore di negare il diritto inalienabile alla vita di tutti gli esseri umani dal momento del concepimento fino alla morte naturale. La distruzione perfino di una sola vita umana non si pu mai giustificare nei termini del beneficio che ne potrebbe presumibilmente conseguire per unaltra. Tuttavia, in generale, non sorgono problemi etici quando le cellule staminali vengono prese dai tessuti di un organismo adulto, dal sangue del cordone ombelicale al momento della nascita o da feti che sono morti per cause naturali (cfr. Congregazione per la Dottrina della Fede, istruzione Dignitas personae, n. 32). Ne consegue che il dialogo fra scienza ed etica della massima importanza per garantire che i progressi medici non vengano mai compiuti a un prezzo umano inaccettabile. La Chiesa contribuisce a questo dialogo aiutando a formare le coscienze secondo la retta ragione e alla luce della verit rivelata. Cos facendo, cerca, non di impedire il progresso scientifico, ma, al contrario, di guidarlo in una direzione che sia veramente feconda e benefica per lumanit. Infatti, la Chiesa convinta che tutto ci che umano, inclusa la ricerca scientifica, non solamente accolto e rispettato dalla fede, ma da essa anche purificato, innalzato e perfezionato (ibidem, n. 7). In questo modo, la scienza pu essere aiutata a servire il bene comune di tutta lumanit, con particolare riguardo per i pi deboli e i pi vulnerabili. Nel richiamare lattenzione sui bisogni degli indifesi, la Chiesa non pensa soltanto ai nascituri, ma anche a quanti non hanno accesso facile a trattamenti medici costosi. La malattia non selettiva con le persone e la giustizia richiede che venga fatto ogni sforzo per porre i frutti della ricerca scientifica a disposizione di tutti coloro che sono nella condizione di averne bisogno, indipendentemente dalle loro possibilit economiche. Oltre a considerazioni meramente etiche, bisogna affrontare questioni di natura sociale, economica e politica per garantire che i progressi della scienza medica vadano di pari passo con una offerta giusta ed equa dei servizi sanitari. Qui, la Chiesa in grado di offrire assistenza concreta attraverso il suo vasto apostolato sanitario, attivo in cos tanti Paesi nel mondo e volto a una sollecitudine particolare per i bisogni dei poveri del mondo. Cari amici, concludendo le mie osservazioni, desidero assicurarvi del mio ricordo speciale nella preghiera e affido alla intercessione di Maria, Salus infirmorum, tutti voi che lavorate tanto duramente per portare guarigione e speranza a quanti soffrono. Prego affinch il vostro impegno nella ricerca sulle cellule staminali adulte porti grandi benedizioni per il futuro delluomo e arricchimento autentico alla sua cultura. A voi, alle vostre famiglie e ai vostri collaboratori nonch a tutti i pazienti che possono beneficiare della vostra generosa competenza e dei risultati del vostro lavoro, imparto volentieri di tutto cuore la mia Benedizione Apostolica. Grazie molte!
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La celebrazione ecumenica del Remembrance Sunday
Uno studio pubblicato negli Stati Uniti sul benessere fisico e psicologico dei credenti
di RICCARD O BURIGANA La generazione che ha il ricordo delle due guerre mondiali sta scomparendo, ma lazione del ricordo rimane significativo come non mai nei nostri tempi presenti: con queste parole lorganismo ecumenico Churches Together in Britain and Ireland (Ctbi) presenta il Remembrance Sunday nel quale i cristiani inglesi e irlandesi sono chiamati a celebrare una liturgia ecumenica proprio per sottolineare limpegno comune non solo a ricordare i caduti delle grandi guerre, ma a testimoniare alle nuove generazioni quanto estraneo debba essere il cristianesimo al ricorso alle armi per risolvere controversie politiche. In questa celebrazione ecumenica particolare attenzione rivolta proprio alle nuove generazioni che hanno un approccio diverso alle guerre del XX secolo, poich hanno in mente i conflitti pi recenti e una grande consapevolezza dei nuovi pericoli; per loro la dimensione ecumenica della testimonianza a favore della pace pu essere pi familiare che nel passato, ma questo non deve far dimenticare la situazione di violenza, dalla quale nasce lingiustizia e la guerra, che ancora pervade molte aree del mondo. Il Remembrance Sunday, che cade nella domenica di novembre pi prossima alla data della fine della prima guerra mondiale per lallora impero britannico, l11 novembre 1918 e per questo viene celebrato questanno il 13 novembre, venuto acquistando un significato rilevante per il cammino ecumenico dei cristiani del Regno Unito e dellIrlanda soprattutto dopo che nel 2005 stato approvato un testo, Beyond Our Tears, pensato per essere un sussidio per una liturgia ecumenica di questa giornata pur lasciando la pi ampia libert alle singole comunit di modificarlo adattandolo alle diverse tradizioni. Indubbiamente, la pubblicazione di Beyond Our Tears ha favorito ulteriormente la dimensione ecumenica, tanto pi che la Ctbi conta tra i suoi membri un vasto numero di Chiese e comunit ecclesiali, tra le quali anche le Conferenze episcopali dellInghilterra e del Galles, della Scozia e dellIrlanda, oltre che aver trovato forme di collaborazione con organizzazioni e associazioni impegnate nel campo del dialogo ecumenico, cos da essere diventata un luogo dove sperimentare quanto gi unisce i cristiani, soprattutto nella prospettiva di essere sempre pi attivi nella missione evangelizzatrice della societ contemporanea. La pubblicazione di Beyond Our Tears stato quindi il tentativo di offrire una liturgia ecumenica, condivisa, per una giornata che rappresenta un momento di confronto tra generazioni e prospettive diverse nella Chiesa e nella societ inglese e irlandese nel ricordo della partecipazione ai conflitti del xx secolo. La liturgia inizia con un momento di silenzio che viene interrotto dalla lettura di un passo biblico dallAntico Testamento; al brano seguono le parole di coloro che presiedono la liturgia, che ricordano a tutti i presenti di essere riuniti in uno spirito di penitenza e in nome di Dio per la riconciliazione
tra le nazioni, dal momento che tutti i popoli possono insieme vivere in libert, giustizia e pace. Per questo i cristiani devono pregare, tutti insieme, per coloro che ancora si trovano in uno stato di dolore e di sofferenza come diretta conseguenza della violenza. La liturgia ecumenica prevede lalternarsi di voci di adulti e di giovani nella preghiera per la pace nel ricordo di coloro che hanno perduto la vita nella guerra proprio per sottolineare come questa celebrazione deve essere unoccasione di riconciliazione e di purificazione della memoria del passato proiettata nel presente e nel futuro. Per i cristiani inglesi, scozzesi, gallesi e irlandesi si pu costruire la pace solo rivolgendosi a Dio con una preghiera comune, che costituisce la parte centrale della liturgia. Infatti, dopo la lettura di un brano del Nuovo Testamento, si d ampio spazio alla preghiera comunitaria che viene introdotta dalla riflessione che tutti coloro che sono morti nella violenza della guerra sono ricordati e conosciuti da Dio. Subito dopo, viene chiesta la pace per tutti coloro che si trovano coinvolti nella guerra e nelle violenze, concludendo questa parte con la recita del Padre Nostro. Nel Beyond Our Tears si auspica che la liturgia si concluda con dei gesti concreti cos da rendere sempre pi manifesta la vocazione alla
costruzione della pace da parte dei cristiani; i gesti sono accompagnati dallimpegno che i presenti sono chiamati a prendersi per essere fedeli al comando di Cristo di vivere la pace nella quotidianit nel ricordo della morte e delle sofferenze di coloro che li hanno preceduti, coltivando cos la speranza che i cristiani uniti possano veramente condividere il dono della pace di Dio con il mondo. La celebrazione ecumenica del Remembrance Sunday, che si estende anche ad altri Paesi anglosassoni, diventato un momento importante nel cammino ecumenico come viene indicato dallampio calendario di celebrazione che coinvolgono comunit locali a vario livello con unampia partecipazione delle tradizioni cristiane. A distanza di qualche anno dalla pubblicazione del Beyond Our Tears, che voleva essere un aggiornamento di un sussidio edito nel 1968, appare quindi sempre pi profetica lintuizione di Churches Together in Britain and Ireland di proporre ai cristiani una celebrazione liturgica ecumenica in occasione della festa nazionale del Remembrance Sunday per ricordare un tempo di sofferenze e lutti in una prospettiva di purificazione della memoria con la volont di contribuire alla costruzione di un presente e di un futuro di pace nella luce della Parola di Dio.
Aperto al culto musulmano il luogo che nel 787 ospit il secondo concilio di Nicea
Lutto nellepiscopato
Monsignor Domenico Tarcisio Cortese, vescovo emerito di Mileto-Nicotera-Tropea, morto a Roma, dove si era ritirato, nelle prime ore di venerd 11 novembre, a causa di un improvviso malore. Il compianto presule era nato in San Giovanni in Fiore, arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, il 7 febbraio 1931. Entrato nellordine francescano dei frati minori, aveva emesso la professione solenne nel 1952 ed era stato ordinato sacerdote il 23 maggio 1954. Eletto a Mileto e a Nicotera e Tropea il 15 giugno 1979, aveva ricevuto lordinazione episcopale il successivo 8 settembre. Il 30 settembre 1986 in seguito allunione delle tre sedi era divenuto primo vescovo della nuova diocesi. Il 28 giugno 2007 aveva rinunciato al governo pastorale. Le esequie si celebrano domenica 13 novembre alle ore 16 nella cattedrale di Mileto, ove avviene la sepoltura.
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Intervento dellarcivescovo Tobin allassemblea dei superiori maggiori italiani
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Il cardinale presidente della Cei sullimpegno dei laici nella vita pubblica
poi oggi presente, secondo il presule, unaltra tentazione, opposta alla precedente, che investe i sacerdoti religiosi, ed data dal non vivere pienamente il proprio carisma a causa delleccessiva generosit con cui si vuole rispondere alle esigenze pastorali del territorio. Per superare tali difficolt occorre che si accrescano il dialogo e la conoscenza reciproca. E che si superi quella falsa dicotomia che vorrebbe il prefigurarsi di una Chiesa profetica che per sua natura deve opporsi alla gerarchia. Occorre pertanto che le strutture, atte al dialogo tra Chiesa locale e vita consacrata, abbiano come fondamento la ricerca della comunione reciproca. Perch, il vero incontro tra Chiesa locale e vita consacrata, in modo particolare di chi in questa ha ricevuto il sacramento dellordine sacerdotale, pu avvenire se vi da entrambe le parti la ricerca del bene comune, lamore reciproco, il dialogo creativo e il de-
siderio di servire il Signore nella comunit ecclesiale. Per sua natura, infatti, la Chiesa non assimilabile ad altre forme di vita sociale, come una societ commerciale, un parlamento con partiti opposti, o una giungla dove soltanto il pi forte sopravvive. Infatti, la forza della Chiesa nella comunione e solo sotto questo punto di vista possono nascere le relazioni reciproche dei discepoli di Ges Cristo. Le disposizioni canoniche e il contenuto del magistero possono favorire un clima di collaborazione armoniosa e feconda tra i membri del presbiterio, sia religiosi che diocesani. Ma non tutti i problemi che ci presenta la vita attuale possono essere risolti con lapplicazione delle norme. La ricerca del bene comune della Chiesa, lamore e un sincero desiderio di servire, uno spirito vivace di amicizia e un dialogo creativo saranno sempre il migliore aiuto.
maltrattato nelle carceri e nei campi di concentramento della Germania nazista, perch non voleva mettersi i paraocchi, perch guardava ci da cui altri si affrettavano ad allontanare lo sguardo. Che gli uomini divengano di nuovo uomini, scriveva in una lettera a un amico. Laudacia e il coraggio civile sono state, infatti, le sue caratteristiche. Nacque a Gfis, un paesino del Vorarlberg austriaco il 9 gennaio del 1894. Il padre, Franz Xaver, era contadino, la madre, Maria Rosina, badava alla casa. Non erano ricchi, e tuttavia erano benestanti, sicch anche il settimo figlio, Carl appunto, pot frequentare il ginnasio. Studi poi teologia presso il seminario episcopale a Bressanone, diritto canonico a Roma e fu ordinato sacerdote nel 1918. Fino a quel momento la vita di Carl si svolse come in un libro illustrato: di umili origini, studi e conobbe il mondo, guid il tribunale ecclesiastico dellamministrazione apostolica a InnsbruckFeldkirch, divenne provicario di Innsbruck. E poi accadde qualcosa. A
met degli anni Quaranta, la guerra invest lEuropa. Lampert si schier contro la disumanit e lo strapotere. Denunci la persecuzione, la chiusura dei conventi, e la diffidenza nei confronti di chi pregava. Allora cominci la sua via dolorosa. Venne spiato, perseguitato, bandito, torturato, imprigionato e pi volte condannato a morte con laccusa di spionaggio dichiarazioni negative sulla deportazione degli ebrei e sulluccisione di pazienti di strutture sanitarie, ascolto di radio straniere, sostegno a forzati. La sentenza venne eseguita per decapitazione. Gi molto prima del 1998, quando fu avviato ufficialmente il processo di beatificazione nella diocesi di Feldkirch, si era attivato un ingranaggio gigantesco. Il dottor Richard Gohm e padre Gaudentius Walser vennero incaricati di promuovere la causa. Incalcolabili le ore che hanno trascorso nellesaminare montagne di documenti. Hanno apposto migliaia di volte la loro firma su testimonianze del tempo, protocolli e questionari. Oggi i fal-
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Concluso lincontro europeo promosso dal Pontificio Consiglio Cor Unum
ganizzazione riscuote apprezzamenti e consenso larghissimi, ha preso parte anche a diversi incontri bilaterali, durante i quali si sono riscontrati spirito di disponibilit e un reale intento di collaborazione da parte di tutti. In questo contesto, tra laltro, il capo della polizia federale brasiliana ha espresso sentimenti di gratitudine nei confronti di Benedetto XVI e dei suoi collaboratori per avere scelto Rio de Janeiro come sede della prossima Giornata mondiale della giovent, che si terr nel 2013. A margine della conferenza, su impulso del comandante Giani, ha avuto luogo anche un incontro con i responsabili delle forze di polizia dei alcuni Paesi dellAfrica centrooccidentale Benin, Nigeria, Ghana, Togo, Burkina Faso e in tale contesto stata sottolineata limportanza che assume il prossimo viaggio internazionale del Papa non solo per il Benin, Paese che ospiter la
visita, ma per lintero continente africano. Anche in questa occasione, sono state manifestate simpatia e cordialit nei confronti di Benedetto XVI ed stata ribadita la massima disponibilit per garantire la sicurezza del Pontefice e dei numerosissimi pellegrini che giungeranno per loccasione in Benin. La conferenza si conclusa con il simbolico scambio della bandiera dellInterpol tra il rappresentante del Vietnam e quello dellItalia, Paese che ospiter la prossima assemblea generale a Roma nel 2012. A margine dellassemblea, significativo e toccante stato lincontro seguito dalla messa celebrata nella cattedrale di San Giuseppe con larcivescovo di H Ni, monsignor Pierre Nguyn Vn Nhon, che ha tra laltro espresso un grande apprezzamento per la visita e per la partecipazione della delegazione della Santa Sede allimportante consesso internazionale.