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LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO POLITICO RELIGIOSO Non praevalebunt
domenica 13 novembre 2011

Unicuique suum
Anno CLI n. 262 (45.907)
.

Citt del Vaticano

Il Papa ai partecipanti alla conferenza internazionale sulle staminali

Don Giussani raccontato da Francesco Ventorino

Niente giustifica la distruzione anche di una sola vita umana


La distruzione perfino di una sola vita umana non si pu mai giustificare nei termini del beneficio che ne potrebbe presumibilmente conseguire per unaltra. Lo ha detto il Papa durante ludienza di questa mattina, sabato 12 novembre, ai partecipanti alla conferenza internazionale sulle cellule staminali, promossa dal Pontificio Consiglio della Cultura. Sottolineato che la ricerca scientifica offre una opportunit unica per esplorare la meraviglia delluniverso Benedetto XVI ha invitato a riflettere sulla natura divina delluomo, creato a immagine e somiglianza di Dio. Ci significa, ha detto, che ci sono dimensioni dellesistenza umana che stanno al di l di ci che le scienze naturali sono in grado di determinare. Se questi limiti vengono superati, si corre il grave rischio che la dignit unica e linviolabilit della vita umana possano essere subordinate a considerazioni meramente utilitaristiche. Quanto al tema della conferenza il Papa ha espresso apprezzamento per la ricerca sulle staminali adulte o derivate dal cordone ombelicale e ha ribadito la necessit di garantire che i progressi medici non vengano mai compiuti a un prezzo umano inaccettabile.
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Storia di unamicizia
di LUCETTA SCARAFFIA on facile, per chi non ha conosciuto personalmente don Giussani, farsi unidea vera del suo progetto, comprendere la sua carica carismatica, il suo modo speciale di influire sulla vita delle persone. I libri che egli ha scritto non restituiscono che una pallida idea del suo insegnamento, comprensibile quasi solo a chi lha sentito dalla viva voce. E ugualmente altre ricostruzioni, utili ed esaurienti dal punto di vista storico, sono incapaci di far capire quale fiamma ardesse nel cuore del prete lombardo. Lultimo libro di Francesco Ventorino (Luigi Giussani. La virt dellamicizia, Marietti), sacerdote catanese che ha seguito Giussani diventandone discepolo, perch aveva scoperto in lui la capacit di risvegliare la fede nei giovani, riesce finalmente a restituire questo carisma e a far capire il cuore del suo insegnamento. Si tratta di un racconto autobiografico in cui si respira la verit, e insieme si ammira lumilt con la quale Ventorino ripercorre per noi il cammino accanto a Giussani. La premessa da cui era partito don Giussani era la constatazione che il cristianesimo non diceva pi niente a nessuno scrive Ventorino, raccontando come proprio da questa presa datto della realt sia nato il nuovo progetto di evangelizzazione. Lincontro con Cristo doveva imporsi come realt umana, una realt che poteva accadere per ciascun uomo, in ogni spazio e in ogni tempo. Da questa intuizione comincia il suo intenso rapporto con i giovani, da una parte, e dallaltra la continua verifica di questo nuovo metodo con la Chiesa, nella persona di Montini, allora arcivescovo di Milano. La fede insisteva Giussani un atto umano, perci deve essere ragionevole. La fede consiste nel credere in qualcuno piuttosto che in credere in qualcosa. La fede un desiderio naturale e, ricorrendo a san Tommaso, Giussani spiega che impossibile che un de-

I leader dei Paesi emergenti a confronto nel vertice economico dellApec

in Asia il vero G20


Il presidente messicano sospende il viaggio per la morte del ministro dellInterno impegnato contro il narcotraffico
HONOLULU, 12. La crescita mondiale, ma non solo. Il vertice del Forum della cooperazione economica AsiaPacifico (Apec), che si apre oggi a Honolulu, dovr affrontare una serie di dossier legati alla crisi mondiale senza dimenticare lo scenario politico internazionale. Dieci Paesi del Pacifico (Australia, Brunei, Cile, Stati Uniti, Giappone, Malesia, Nuova Zelanda, Per, Singapore, Vietnam) si preparano ad annunciare unintesa sulle grandi linee di un progetto di partenariato transpacifico (Tpp), progetto che stato definito da Washington un patto per il secolo. Il punto cruciale dellaccordo dicono fonti di stampa quello dimporre ai contraenti, in cambio della liberalizzazione degli scambi economici, norme sociali ed ecologiche. Il Giappone, terza economia mondiale, ha rilanciato linteresse per il partenariato confermando, venerd scorso, lintenzione di aderire. Lannuncio di Tokyo stato salutato con soddisfazione dalla Casa Bianca, che per ha ribadito la necessit di una trasformazione delleconomia nipponica. Il Giappone, infatti, dovr rispondere alle perplessit statunitensi in materia di barriere commerciali nei settori dellagricoltura e dei servizi. Molti analisti hanno sottolineato che il Tpp rischia dinnescare nuove tensioni internazionali, vista lesclusione di Paesi come il Canada, la Corea del Sud, la Russia e non da ultimo la Cina. Tuttavia, un responsabile del ministero cinese del Commercio, Yu Jianhua, ha affermato che, quando Pechino ricever la proposta di entrare nel Tpp, la valuter attentamente. Da parte sua, il colosso asiatico ha criticato la proposta americana di un abbassamento dei dazi doganali sui prodotti verdi, quelli che consentono un risparmio energetico. Ma la questione decisiva unaltra: il tasso di cambio dello yuan. LAsia e il Pacifico saranno il centro di gravit economico del XXI secolo ha detto il segretario di Stato americano Hillary Clinton. Intanto, per la morte del ministro dellInterno, Jos Francisco Blake, in un incidente di elicottero, il presidente messicano, Felipe Caldern, ha sospeso il suo viaggio a Honolulu, dove era previsto un incontro a tre con il presidente americano, Barack Obama, e il primo ministro canadese, Stephen Harper. Blake era il braccio destro di Caldern nellarea della sicurezza, tra le quali la lotta sul fronte militare contro i diversi cartelli del narcotraffico.

siderio naturale sia inutile. Ragione per cui scrive Ventorino dobbiamo prendere atto che luomo tende naturalmente ad un fine che non pu conseguire con le sue forze naturali. Di fatto, anche oggi ognuno deve prendere posizione intorno a Cristo, decidere se la sua vicenda vera, se ci che narrato nei Vangeli accaduto storicamente, e soprattutto se lo riconosce come figlio di Dio. E Cristo esige che lo si segua. Giussani non dimentica mai il suo legame di fiducia e fedelt nei confronti della Chiesa, cio del prolungamento reale di Cristo nella storia, una realt divina comunicata attraverso un veicolo umano. La sua certezza che la vita cristiana va vissuta qui e subito: questo il senso della tensione alla comunit che percorre il suo pensiero, cos attento al soggetto individuale. E il legame che tiene insieme questa comunione lamicizia. Lamicizia scrive Ventorino implica questo saper stare di fronte allaltro con la gratuit e la stabilit che lamore al suo destino richiede. Perch solo una compagnia reale e vivente, non virtuale, pu essere il luogo della conversione, pu permettere di vivere una vita cristiana. Il libro quindi una riflessione sullamicizia in generale, e insieme la storia di unamicizia, quella fra lautore e Giussani, ben rappresentata dalla bella foto dei due in copertina: entrambi ridono sereni, e Ventorino guarda a Giussani come a una guida anche in questo momento di rilassamento e di gioia. Ecco il calore di don Giussani, che Francesco Ventorino riesce a trasmettere con le sue parole di testimone, facendo capire che la proposta di vita cristiana del prete lombardo, nata fra le tensioni della modernit, si rivolge a tutti i credenti, e a tutti coloro che cercano. E che uno stimolo e un suggerimento prezioso anche per chi non fa parte di Comunione e Liberazione.

Ma il prossimo bersaglio della speculazione potrebbe essere la Francia

Le Borse tornano in positivo


BRUXELLES, 12. Nuova seduta positiva per le Borse del Vecchio Continente. La tensione si attenua sul fronte dei titoli di Stato: lo spread (differenziale di rendimento) tra Btp italiani e Bund tedeschi sceso sotto i 460 punti. Milano ha fatto segnare il miglior risultato con un 3,68 per cento. Chisura in rialzo anche per le altre piazze del Vecchio Continente: Londra cresciuta dell1,85 per cento, Parigi del 2,7, Francoforte del 3,22. Intanto prosegue il pressing da Bruxelles: la Commissione Ue ha fatto sapere di non aver ancora ricevuto dalle autorit italiane le risposte alle richieste di chiarimenti sulle misure anticrisi. Aspettiamo di vedere quello che succeder nelle prossime quarantotto ore in Italia ha detto il portavoce Ue Olivier Bailly. Il direttore generale del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, ha fatto presenti i timori sulla possibilit di un contagio internazionale del debito. Il presidente della Commissione europea, Jos Manuel Duro Barroso, ha detto che fare tagli sbagliati alla spesa pu portare lEuropa in una profonda recessione. La crisi ha colpito duramente ha proseguito Duro Barroso ma lEuropa pu uscirne rafforzata e ha bisogno di una maggiore integrazione. Il presidente francese, Nicolas Sarkozy, si detto pronto a difendere il Vecchio Continente con tutte le sue forze, sottolineando che ora bisogna rimettere in carreggiata i Paesi in difficolt. Mi batter con tutte le mie forze per preservare la solidariet e la forza dellEuropa ha dichiarato Sarkozy. Per la Francia e la Germania ci sono due soluzioni ha detto la convergenza e la pace o le divergenze e lo scontro. La convergenza e la pace lEuropa, e io difender questa Europa ha concluso Sarkozy. Tuttavia, a detta degli operatori, Parigi resta sotto tiro e potrebbe essere la prossima vittima tra i partner di un sistema monetario, quello delleuro. Ieri il rendimento dei titoli decennali francesi viaggiava al 3,40 per cento con uno spread rispetto al Bund che ha toccato i 160 punti, poco distante dal picco storico di 166 punti raggiunto due giorni fa. Prima della crisi finanziaria (2007) i tassi francesi e tedeschi erano stati quasi allineati per pi di un decennio. Ora invece si registra una differenza che non si vedeva dai tempi della crisi valutaria del 1992. Sulla Francia il focus sul deficit pubblico, ben pi alto di quello italiano e sulla mancanza di un avanzo primario in grado di ridurre il debito spiega un trader.

NOSTRE INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione per i Vescovi. Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza Sua Eccellenza il Signor Herman Van Rompuy, Presidente del Consiglio dellUnione Europea, con la Consorte, e Seguito.

Una storia raccontata in modo nuovo

Da Pietro a Benedetto XVI passando per Costantino

Udienza del Pontefice al presidente del Consiglio dellUnione Europea


Oggi, sabato 12 novembre, il presidente del Consiglio dellUnione Europea, Sua Eccellenza il Signor Herman Van Rompuy, stato ricevuto in udienza da Benedetto XVI e, successivamente, si incontrato con il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, che era accompagnato dallarcivescovo D ominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati. I colloqui, svoltisi in un clima di cordialit, hanno permesso un utile scambio di opinioni sulla situazione internazionale e sul contributo che la Chiesa cattolica desidera offrire allUnione Europea. Nel corso del dialogo ci si soffermati, inoltre, sulla promozione dei diritti umani ed, in particolare, della libert religiosa.

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Papa Silvestro e limperatore Costantino (1248, Roma, chiesa dei Santi Quattro Coronati, Oratorio di San Silvestro)

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LOSSERVATORE ROMANO
Bruxelles studia la bozza del nuovo regolamento sulle agenzie

domenica 13 novembre 2011

LUe mette le briglie al rating


Previste sanzioni e sospensione delle valutazioni per i Paesi in difficolt
BRUXELLES, 12. La guerra del rating gi iniziata. Le tre sorelle americane Fitch, Moodys e Standard&Poors sono alle corde: dagli Stati Uniti e dallEuropa il mondo politica chiede con insistenza di mettere le briglia a un mercato troppo potente, capace di creare enormi squilibri sui mercati e di mettere a repentaglio la vita dei Governi. Allindomani della gaffe di Standard&Poors sul debito della Francia, declassato per errore, filtra da Bruxelles la bozza del nuovo regolamento Ue sulle agenzie di rating. E non sono affatto rose e fiori: sanzioni in caso di errori, sospensione delle valutazioni dei Paesi in difficolt e informazioni previe a chi viene giudicato, in modo da correggere eventuali errori. La nuove regole verranno presentate marted a Strasburgo dal commissario al Mercato interno Michel Barnier. Gi oggi il francese ha spiegato i suoi obiettivi: ridurre la dipendenza dalle agenzie, rafforzare la concorrenza, rendere pi trasparente lanalisi e aumentare il rigore quando si tratta di valutare i debiti sovrani. In concreto, e per la prima volta, si indica la via delle sanzioni civili per lagenzia responsabile di infrangere, intenzionalmente o per grave negligenza, la regolamentazione comunitaria, causando danni agli investitori. Sempre per evitare errori, il nuovo regolamento impone alle agenzie lobbligo di informare lautorit che emette il titolo Stato o altra entit amministrativa sugli elementi alla base delle valutazioni. Lavviso deve avvenire almeno un giorno lavorativo pieno prima della pubblicazione, in modo da poter correggere eventuali inesattezze (come successo questestate sul debito statunitense). La Commissione punta inoltre a limitare il ruolo delle agenzie in situazioni di pericolo esistenti e imminenti per il funzionamento dei mercati finanziari o per la stabilit finanziaria di tutto o di parte del sistema finanziario della Ue. La bozza prevede infatti la possibilit di sospendere il rating su quei Paesi che stanno negoziando un programma di assistenza finanziaria internazionale in modo da ridurre gli effetti di ricaduta sulle valutazioni di altri Paesi. Lo stop verr attivato solo in ultima istanza, su decisione dallEsma, lAutorit di supervisione europea, sulla base di condizioni ancora da definire, e per una periodo massimo di due mesi rinnovabili. Un punto su cui invece la Commissione Ue non ha fatto il grande passo quello di unagenzia di rating europea, una richiesta gi formulata dal Parlamento Ue a giugno (e su cui comunque leurocamera non viaggia compatta). La proposta viene considerata interessante ma di difficile attuazione. Le agenzie di rating sono state spesso criticate dagli analisti finanziari per la non piena affidabilit delle loro analisi, in quanto societ private non esenti da conflitti di interessi. Appena una settimana prima del crollo di Lehman Brothers, nel 2008, le agenzie avevano emesso un rating positivo sulla banca. Molti analisti inoltre fanno notare che eventuali agenzie governative sarebbero ancor pi inaffidabili in quanto dipendenti dagli Esecutivi nazionali, dalle sfere dinfluenza della politica locale. Al momento, la Banca dei Regolamenti Internazionali a indicare i criteri internazionali di valutazione per la agenzie, che le banche centrali devono applicare. Le agenzie di rating sono possedute dai fondi che fanno grandi operazioni e quindi un minimo conflitto dinteresse potrebbe anche esserci ha dichiarato ieri il presidente della Consob (Commissione nazionale italiana per le Societ e la Borsa), Giuseppe Vegas. Quando avevamo convocato una societ di rating tutti ci hanno detto che non era mai stato fatto ha proseguito Vegas e noi abbiamo risposto che qualcuno doveva farlo. Anche il Parlamento tedesco si espresso a favore di una limitazione del potere delle agenzie. Con i voti dei partiti del centrodestra che sostengono il Governo del cancelliere Angela Merkel (Cdu/Csu e Fdp), il Bundestag ha dato mandato allEsecutivo dimpegnarsi in Europa per introdurre la responsabilit civile e aumentare la concorrenza tra le agenzie. Per lopposizione di centrosinistra, composta dai socialdemocratici della Spd, dai Verdi e dalla sinistra radicale Die Linke, la misura approvata dal centrodestra non sufficiente.

Il debito sovrano spinge anche lAustria sulla graticola


VIENNA, 12. La crisi del debito sovrano europeo arriva a investire lAustria. Come rilevano gli analisti, Vienna sulla graticola dei tassi in aumento e dello spread sui bund che sale. infatti cresciuto a livelli record nellera delleuro anche il premio di rischio chiesto dagli investitori per i bond austriaci. E i forti flussi di vendita registrati nella giornata di ieri hanno indotto il ministro delle Finanze, Maria Fekter, a ribadire, in un comunicato, che il rating dello Stato non in pericolo ed stabile. Tali rassicurazioni non hanno avuto per leffetto sperato, ovvero quello di tenere calmi i mercati, i quali sollecitano con urgenza risposte concrete sul fronte dellausterit dei conti pubblici. Mettono in rilievo gli osservatori che lAustria vista in questo momento dagli investitori come un Paese a rischio per gli stretti legami delle sue banche con lest dellEuropa. E dopo il limitato recupero dello spread italiano sui titoli di Stato tedeschi, sono stati, in successione, Parigi e Vienna a registrare flussi di vendita. In sostanza la speculazione non molla la presa sullarea euro. Il debito austriaco ha oscillato insieme a quello francese afferma Marc Ostwald, della Monument Ostwald . Inoltre gli analisti hanno sempre percepito Francia e Austria come vulnerabili, lAustria in particolare a causa della sua esposizione verso lEuropa dellest. E le voci su un possibile declassamento come quelle di ieri sono ormai diventate notizie ricorrenti. Da segnalare che il rendimento sui buoni decennali austriaci aumentato almeno di 42 punti base dallinizio della settimana, toccando ieri il 3,44 per cento, con uno spread rispetto ai titoli tedeschi che ha raggiunto quota 166 punti, per poi ridiscendere leggermente. Un quadro che ha indotto il Governo di coalizione austriaco a ribadire, nelle ultime ore, che la situazione delloccupazione e dei consumi positiva, ma lattuale legge finanziaria in discussione in Parlamento non particolarmente restrittiva.

Il ministro delle Finanze spagnolo, il commissario Ue per il mercato interno e il commissario Ue per gli Affari economici e monetari (Ansa)

La Grecia riparte da Papademos per ottenere aiuti

Difeso il sistema politico russo in un incontro con esperti internazionali del Club Valdai

Missione salvezza
La priorit confermare gli impegni
ATENE, 12. La Grecia gioca la carta Lucas Papademos alla guida di un nuovo Governo di unit nazionale in cui entra anche la destra con tre dicasteri. Lo scopo traghettare il Paese fuori dalle difficolt attuali, mettendo in campo le misure chieste dallUe senza le quali le casse di Atene, in grado di reggere solo un mese, non riceveranno la nuova tranche di aiuti. Il ministro delle Finanze, Evangelos Venizelos, ha detto che il nuovo Esecutivo greco ha come priorit la necessit di assicurarsi la nuova tranche di aiuti da otto miliardi di euro (circa undici miliardi di dollari) per evitare di trovarsi senza fondi gi il mese prossimo. Venizelos, che ha prestato giuramento ieri, ha aggiunto che il nuovo Governo deve anzitutto riaffermare gli impegni politici agli istituti di credito internazionali. Ma non saranno richieste al Paese nuove misure di austerit.

Putin preoccupato per la crisi della zona euro


MOSCA, 12. Il primo ministro russo, Vladimir Putin, ha manifestato le preoccupazioni di Mosca riguardo alla crisi della zona euro nel corso di una riunione con esperti internazionali, durante la quale ha difeso il sistema politico russo. Siamo molto inquieti per la crisi della zona euro. Se non saranno prese delle misure urgenti, la prossima tappa sar la stagnazione ha detto. Davanti agli esperti internazionali del Club di Valdai deve il suo nome alla posizione del primo incontro che si svolto sul lago di Valdai il 2 settembre del 2004 riuniti alla periferia di Mosca per la loro conferenza annuale, Putin ha affermato: Contiamo sulle autorit e sui Paesi dellUnione europea e sui loro interventi nel processo per impedire lo sviluppo di questi avvenimenti, ovvero la stagnazione. Il premier ha riconosciuto che sempre pi semplice osservare dallesterno in quanto ci che sembra bene in teoria non sempre funziona in pratica. Secondo Putin, lUnione europea necessita di 1.500 miliardi di euro per superare la crisi del debito pubblico. Il 27 ottobre, i dirigenti dei Paesi della zona euro hanno deciso di accrescere il fondo salva-Stati da 440 miliardi di euro a mille miliardi di euro, ma il meccanismo per accedere a questi fondi non stato ancora determinato. Nel corso della riunione del Club di Valdai, che riunisce i maggiori esperti stranieri e giornalisti dal Canada, Cina, Francia, Germania, Italia, Ungheria, India, Iran, Giappone, Slovacchia, Svizzera, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti a Putin sono state rivolte domande sullimpoverimento del sistema politico russo dopo lannuncio di fine settembre sullo scambio di posti tra lui e lattuale presidente Dmitri Medvedev. Putin, gi presidente dal 2000 al 2008, ha annunciato che sar candidato alle presidenziali del marzo del 2012, mentre Medvedev sar il nuovo capo del Governo dopo le elezioni del 4 dicembre. Putin ha difeso il sistema politico russo sostenendo che la nuova presidenza non sar differente dalla precedente.

Cresce la fiducia dei consumatori americani


WASHINGTON, 12. Segnali di ripresa negli Stati Uniti: lindice di fiducia dellUniversit del Michigan a novembre balzato a 64,2. Lindicatore che rilava la fiducia dei consumatori americani risulta migliore del previsto. Gli analisti avevano indicato in media un miglioramento a 61,5 dopo il livello di quota 60,9 di ottobre. Un buon segnale, certo, ma ancora troppo poco per molti esperti. Troppo poco per far parlare di ripresa. Pochi giorni fa il presidente della Fed, Ben Bernanke, ha spazzato via qualsiasi speranza parlando di problemi seri per leconomia, pur ammettendo le colpe del suo istituto nella gestione della crisi. Bernanke ha chiesto un piano forte e capace di incidere per fermare i problemi legati alla disoccupazione. Ma ha detto che i titoli di Stato americani sono solidi nonostante il downgrade deciso da Standard&Poors. Al Congresso c ancora stallo sul piano di Obama per loccupazione, che resta alta nonostante i recenti cali delle richieste di sussidi. Ma la Fed ha assicurato Bernanke far la sua parte per riportare la crescita e loccupazione in un contesto di stabilit dei prezzi. Gli analisti escludono che una nuova recessione sia allorizzonte. Intanto, il presidente Barack Obama sbarcato ieri alla Hawaii per lApec, dove incontrer il presidente cinese Hu Jintao e quello russo Dmitri Medvedev. Incontri che sono cruciali: Cina e Russia sono due delle potenze dei Brics con un ruolo essenziale nelleconomia mondiale. I dossier aperti con i due Paesi sono molti, ma c in particolare quello sulleconomia e sullo yuan, sul quale Obama cercher di incalzare Pechino. Un pi rapido apprezzamento del renminbi dicono gli esperti potrebbe essere difficile in seguito al raffreddamento delleconomia cinese. Lincontro fra Obama e Hu sar il primo dopo che il Senato americano ha approvato un progetto di legge che prevede dazi e sanzioni per i paesi che manipolano la loro valuta. Il piano difficilmente diventer legge con la Camera dei Rappresentanti che si oppone a considerarlo. Ma per Obama il tema caldo ed diventato oggetto di dibattito politico, con i candidati repubblicani alla Casa Bianca che premono per un atteggiamento pi deciso degli Stati Uniti contro la Cina per lo yuan. La Cina deve lasciare che lo yuan si apprezzi ha affermato il segretario al Tesoro, Timothy Geithner, intervenendo allincontro dei ministri finanziari dei 21 Paesi dellApec. Mentre gli Stati Uniti continuano a lavorare per superare i problemi della crisi e lEuropa si confronta con un periodo di crescita lenta, le economie asiatiche devono fare di pi per stimolare la domanda interna ha evidenziato il segretario. I Paesi dellApec risentono della crisi dellarea euro e secondo Geithner devono assumere iniziative per rafforzare la crescita di fronte alle pressioni che arrivano dallEuropa. E lEuropa, da parte sua, deve agire velocemente per fermare la crisi: Ha le capacit per un intervento forte ora.

Il ministro delle Finanze greco (Reuters)

La Turchia terremotata chiede laiuto internazionale


ANKARA, 12. La Turchia disposta ad accettare altri aiuti internazionali dopo il secondo terremoto (di magnitudo 5,6 sulla scala Richter) che mercoled scorso ha colpito la provincia orientale di Van in meno di un mese. Lo scrive lagenzia di stampa turca Anadolu, citando fonti diplomatiche da Ankara. E mentre le vittime sono salite a ventidue, il primo ministro, Recep Tayyip Erdoan, ha assicurato che saranno perseguiti penalmente i funzionari e gli esperti che hanno certificato labitabilit dei due hotel crollati a Van. I giornali parlano apertamente di negligenze nelle ristrutturazioni e superficialit nei controlli di staticit degli alberghi. Lo stesso capo del Governo ha poi esortato la popolazione locale a non entrare negli edifici danneggiati, in quanto le scosse di assestamento proseguono senza sosta. Il sisma di mercoled ha colpito la provincia di Van a meno di tre settimane da unaltra violenta scossa tellurica, che aveva ucciso pi di 600 persone. Le squadre di soccorso sono tuttora allopera. Le operazioni di recupero di eventuali superstiti sono per ostacolate dalla neve, con il freddo che acuisce le sofferenze delle migliaia di senzatetto.

In Ucraina nuove accuse contro Yulia Tymoshenko


KIEV, 12. Dopo averle notificato le nuove accuse di evasione fiscale, appropriazione indebita e mancata dichiarazione di proventi in valuta straniera, gli investigatori ucraini hanno tentato di interrogare in carcere lex premier ucraino Yulia Tymoshenko, nonostante le sue cattive condizioni di salute. A denunciarlo Serghiei Vlasenko, uno degli avvocati dellex premier. Secondo Vlasenko, Tymoshenko, leader dellopposizione ucraina, soffre di forti dolori alla regione lombare della colonna vertebrale e, per questa ragione, ha difficolt a muoversi. Linvestigatore ha spiegato lavvocato ha annunciato le accuse e voleva provare a interrogare Tymoshenko, ma gli ho ricordato che si trattava di una violazione della legge. Vlasenko ha poi aggiunto che linvestigatore non ieri ha interrogato lex premier, ma ha promesso di farlo oggi. Oltre alla condanna a sette anni di reclusione e a tre anni di interdizione dai pubblici uffici per abuso di potere per il controverso contratto per le forniture di gas siglato con Mosca nel 2009, Tymoshenko indagata per altre inchieste: tutte avviate dopo che il suo rivale politico, Viktor Ianukovich, stato eletto presidente lanno scorso.

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domenica 13 novembre 2011

LOSSERVATORE ROMANO
Mentre linviato dellOnu cerca la mediazione a Sana

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Battaglia dopo uno sconfinamento delle truppe di Khartoum

Torna teatro di guerra la frontiera tra Sudan e Sud Sudan


di PIERLUIGI NATALIA bruscamente tornata teatro di guerra la frontiera tra il Sudan e il Sud Sudan, indipendente dallo scorso 9 luglio. Confermando le preoccupazioni espresse da mesi dagli osservatori pi attenti, una nuova e diffusa violenza lesito del mancato scioglimento dei nodi lasciati irrisolti negli oltre sei anni trascorsi dallaccordo di pace del 9 gennaio 2005. Laccordo in questione, come noto, pose termine al pi che ventennale conflitto in Sud Sudan tra il Governo di Khartoum e gli allora ribelli dellEsercito di liberazione del popolo sudanese (Spla) oggi trasformato in movimento politico e alla guida del Governo sudsudanese di Juba. Ma alcuni punti di quellaccordo sono rimasti sulla carta fino alla proclamazione formale dellindipendenza sudanese, appunto il 9 luglio, lasciando strascichi pericolosi. Questa settimana, infine, dopo mesi di instabilit, la frontiera tornata a essere violata da movimenti militari. Lesercito del Sud Sudan ha reso noto venerd che le truppe sudanesi hanno sferrato un attacco oltre frontiera contro una base militare nella zona petrolifera dellAlto Nilo. Nel blitz sono morte 18 persone e altre 73 sono rimaste ferite. Lattacco avvenuto allindomani del raid aereo sferrato da Khartoum contro un campo profughi nella citt di Yida, nello Stato sudsudanese di Unity, nel Sud Sudan, dove si trovano profughi della popolazione nuba fuggiti dallo Stato sudanese del Kordofan meridionale, sfollati giunti dalla citt frontaliera di Jau e altri civili. Su questo episodio, che ha provocato 12 morti, lalto commissariato dellOnu per i diritti umani ha parlato di un crimine internazionale. Lalto commissario, Navanethem Pillay, ha chiesto ieri unindagine indipendente, approfondita e credibile, specificando che il numero delle vittime non ancora chiaro, ma che sul campo profughi sarebbero state sganciate cinque o sei bombe, una delle quali esplosa vicino a una scuola. Se davvero si stabilisce che un crimine internazionale o una grave violazione dei diritti umani stata commessa, allora i responsabili dovrebbero essere portati davanti alla giustizia, ha aggiunto Pillay, esortando le parti coinvolte nel conflitto a cessare immediatamente tutti gli attacchi contro i civili. Il Governo sudanese ha negato la propria responsabilit nel bombardamento aereo sul campo profughi di Yida, ma la gran parte degli osservatori concordano nel ritenere che Khartoum abbia deciso di affidarsi alle armi e vedono nello sconfinamento di venerd nellAlto Nilo un avallo a tale convinzione. Aguer, tra laltro, ha aggiunto di aspettarsi nuovi attacchi nellarea dellAlto Nilo accusando Khartoum di volersi impadronire dei giacimenti petroliferi, rimasti in massima parte nel Sud Sudan, dopo la divisione tra i due Paesi. Un analogo allarme era stato lanciato il giorno prima dal presidente del Sud Sudan, Salva Kiir Mayardit, che aveva accusato Omar Hassam el Bashir di progettare di entrare in possesso dei campi petroliferi sudsudanesi. Il presidente sudsudanese aveva condannato anche un precedente attacco, risalente a marted, che aveva causato sette morti nella stessa regione, e aveva accusato il Governo di Khartoum di cercare la guerra. I tentativi di soluzione negoziale ai contrasti tra Khartoum e Juba sembrano dunque falliti, almeno per il momento. El Bashir accusa il Governo di Juba di armare un gruppo ribelle attivo negli Stati sudanesi nel Kordofan meridionale e nel Nilo Azzurro. Da parte sua, il Governo di Juba accusa quello di Khartoum di sostenere forze irregolari che alimentano linstabilit nella regione sudsudanese di Unity. A questo si aggiunge la questione dellAbyei, la regione petrolifera tuttora contesa tra le due parti e che a sua volta era stata occupata militarmente da Khartoum, prima che nelle scorse settimane si arrivasse a un accordo per il dispiegamento di una forza dinterposizione dellUnione africana. Anche questa una dimostrazione che il conflitto sudanese si riacceso intorno ai nodi irrisolti di sempre, primo fra tutti quello del controllo delle risorse petrolifere. Il Governo di Khartoum ha pi volte dichiarato in questi mesi che la divisione delle risorse petrolifere concentrate, come detto, in massima parte nelle regioni meridionali comprese nel nuovo Sud Sudan deve rimanere quella prevista dallaccordo di pace del 9 gennaio 2005, mentre le autorit di Juba hanno in pi occasioni affermato di voler gestire in proprio le perforazioni, limitandosi a pagare a Khartoum lutilizzo degli oleodotti. A una simile posizione non sono estranee le proposte delle compagnie petrolifere multinazionali, da sempre interessate al petrolio sudanese.

Sanguinosi combattimenti nello Yemen


SANA, 12. Almeno 15 persone, tra le quali due bambini e tre donne, sono rimaste uccise ieri nello Yemen durante cruenti combattimenti nella citt di Taiz la terza del Paese tra truppe fedeli al presidente Ali Abdullah Saleh e milizie tribali schierate con lopposizione nei quali sono rimasti coinvolti anche dimostranti anti governativi. Lo riferiscono fonti mediche e testimoni. Lesercito yemenita avrebbe fatto uso anche dellartiglieria bombardando le postazioni nemiche. Le violenze sono avvenute mentre Jamal bin Omar, linviato speciale per lo Yemen del segretario generale dellOnu, Ban Ki-moon, si trova a Sana per cercare di fare applicare un piano dei Paesi arabi del Consiglio di cooperazione del Golfo persico, appoggiato dallOccidente, per consentire la pacifica transizione del potere dopo nove mesi di proteste e favorire luscita di scena di Saleh, che guida il Paese dal 1978. Il presidente yemenita si pi volte detto disposto ad accettare il piano, che tra laltro gli garantisce limmunit, ma alle parole non ha ancora fatto seguire i fatti anche perch non stata ancora raggiunta unintesa con lopposizione parlamentare. Secondo testimoni citati dalle televisioni Al Arabiya e Al Jazeera, il bombardamento su Taiz, duecento chilometri a sud di Sana, avvenuto tra la notte scorsa e la mattinata di ieri. Alcune fonti hanno detto che le truppe della Guardia repubblicana, comandata dal figlio di Saleh, Ahmed, hanno aperto il fuoco con i cannoni dei carri armati e mortai sui distretti di Al Rawda e Zaid Al Moshki, oltre che sulla piazza sulla quale erano radunati manifestanti dellopposizione. Le ultime violenze sono apparse come una rappresaglia per due episodi avvenuti gioved, quando uomini armati hanno ferito gravemente un soldato di guardia a un edificio governativo e hanno ucciso un capo tribale fedele al presidente.

Clinton chiede risposte dallIran sul rapporto dellAiea


WASHINGTON, 12. Il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, ha chiesto allIran di fornire risposte entro i prossimi giorni sul nuovo rapporto dellAgenzia internazionale dellenergia atomica (Aiea) che manifesta profonde preoccupazioni per lemergere di elementi credibili sul fatto che le autorit di Teheran hanno condotto attivit attinenti allo sviluppo di un ordigno esplosivo nucleare. Durante una conferenza stampa alle Hawai, dove in corso il summit dellApec (organismo di cooperazione eco nomico dellarea Asia-Pacifico), Hillary Clinton ha detto di aver posto il problema ai 21 Paesi membri sostenendo che lIran cerca da troppo tempo di ingannare e negare la realt a proposito del suo programma nucleare. Resta dunque alta la tensione sul controverso programma nucleare iraniano, ma lopzione militare non sul tavolo e le diplomazie internazionali sono al lavoro per percorrere ogni soluzione alternativa, in primis quella di un inasprimento delle sanzioni contro il regime di Teheran. Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, ha detto che i mezzi per costringere lIran a essere trasparente non sono ancora esauriti. Una posizione in linea con quella espressa dal capo del Pentagono, Leon Panetta, che ha bocciato un eventuale attacco contro lIran perch potrebbe avere un grave impatto sulla regione con conseguenze indesiderate. I ministri degli Esteri dellUe si riuniranno intanto luned prossimo a Bruxelles per discutere sullinasprimento delle sanzioni contro Teheran, ma fonti diplomatiche hanno rivelato che ogni decisione potrebbe slittare al Consiglio del prossimo primo dicembre. LUnione europea ha gi espresso (il 23 ottobre scorso) la volont di inasprire le sanzioni esistenti contro Teheran al momento appropriato, se lIran continuasse a non cooperare per rispettare i propri obblighi.

Un soldato nel centro di Sana (Reuters)

Si sono dichiarati a favore solo otto dei quindici Paesi membri

Il Consiglio di sicurezza diviso sullammissione della Palestina


NEW YORK, 12. Il Consiglio di sicurezza dellOnu non riuscito a trovare laccordo sulla richiesta di ammissione come membro a pieno titolo della Palestina. Lambasciatore portoghese a Palazzo di Vetro, Jos Filipe Moraes Cabral, ha riferito ieri che nella riunione del Comitato di ammissione si sono dichiarati a favore solo otto dei quindici membri del Consiglio di sicurezza. Tre hanno espresso parere contrario e quattro si sono astenuti. I palestinesi hanno bisogno del sostegno di nove membri, ma servirebbe lo stesso a poco, visto che gli Stati Uniti hanno gi annunciato che opporranno il proprio veto allammissione. Da Tunisi, il presidente Abu Mazen, ha dichiarato che il comportamento di Washington come mediatore di pace non serio. Avrebbero bisogno di essere pi seri nel loro ruolo di mediatori tra noi e gli israeliani ha detto il leader dellAutorit palestinese (Ap), assicurando che continuer negli sforzi in vista dellammissione. I palestinesi devono decidere se chiedere o meno il voto del Consiglio sulla loro richiesta. Ma si valutano anche altre opzioni: il ministro degli Esteri dellAp, Riyad Al Malki, ha spiegato che una possibilit potrebbe essere quella di presentare la richiesta di adesione a gennaio, quando saranno cambiati alcuni membri permanenti del Consiglio. La seconda opzione quella di trasferire il dossier allAssemblea generale dellOnu, forte della quasi certa maggioranza, ma accontentandosi di un riconoscimento come Stato non membro. Infine, il ricorso allAlta corte di giustizia dellAja per un parere. Anche se avessimo quattordici voti a favore c un Paese che non permetterebbe di ottenere una membership piena ha spiegato il rappresentante palestinese allO nu, Riyad Mansour. La recente ammissione allUnesco ha un significato ben preciso ha aggiunto per il sistema Onu siamo uno Stato a tutti gli effetti; ora dobbiamo intensificare gli sforzi per ottenere il riconoscimento come 194 Paese membro delle Nazioni Unite. Riyad Mansour ha quindi sottolineato che, se si arriver al voto in Assemblea Generale, si aspetta un sostegno importante da parte dei Paesi europei.

Lesercito kenyano consolida le posizioni in Somalia


MO GADISCIO, 12. Lesercito kenyano, entrato il mese scorso in territorio somalo con il dichiarato obiettivo iniziale di mettere in sicurezza la zona di frontiera, consolida le proprie posizioni. Le truppe di Nairobi hanno annunciato una nuova offensiva contro le milizie radicali islamiche di al Shabaab, che guidano linsurrezione unoffensiva contro il Governo somalo, internazionalmente riconosciuto. Il portavoce militare kenyano, Emmanuel Chirchir, ha illustrato la nuova strategia messa a punto nei recenti colloqui tra i Governi somalo e kenyano. In particolare, Chirchir ha detto che proseguiranno i raid aerei contro le basi di al Ahabaab, ma ha specificato che si eviter di colpire obiettivi civili. Anche il ministro della Difesa del Governo somalo, Hussein Arab Issa, ha confermato a unemittente radiofonica locale che laviazione del Kenya eviter di attaccare le citt nel sud della Somalia. La scorsa settimana i vertici militari del Kenya avevano messo in guardia gli abitanti di dieci citt meridionali della Somalia Baadheere, Baydhabo, Dinsur, Afgooye, Bwale, Barawe, Jilib, e appunto Chismaio e Afamadow a non avere contatti con i militanti di al Shabaab per non rischiare di rimanere coinvolti in eventuali attacchi aerei. Nel frattempo, sostegno allintervento armato del Kenya avallato, dopo alcune iniziali incertezze, dal Governo somalo stato ribadito dai presidenti dellUganda e del Burundi, Yoweri Museveni e Pierre Nkurunziza. Il Burundi e lUganda forniscono la totalit dei circa novemila soldati dellAmisom, la missione dellUnione africana in Somalia che da qualche anno sostiene il Governo di Sharif Ahmed e che di fatto ha finora operato solo nella capitale Mogadiscio.

Appello dellopposizione siriana allUnione europea


DAMASCO, 12. LUnione europea deve chiedere agli Stati membri dinterrompere ogni contatto con il regime siriano e ritirare gli ambasciatori. questo lappello lanciato ieri dal presidente del Consiglio nazionale di transizione siriano, Bhuran Ghalioun. LEuropa deve esigere dal regime siriano laccesso immediato nel Paese di tutte le organizzazioni umanitarie e di tutta la stampa libera ha aggiunto Ghalioun, spiegando che i siriani contano molto sulla pressione politica e giuridica internazionale. Oggi si tiene al Cairo un nuovo incontro tra la Lega Araba e i rappresentanti dellopposizione siriana. Il dipartimento di Stato americano ha reso noto ieri che i Paesi arabi hanno gi offerto asilo politico al presidente siriano, Bashir Al Assad. Jeffrey Feltman, vicesegretario di Stato americano, nel corso di unaudizione al Senato americano, ha spiegato che quasi tutti i leader e i ministri degli Esteri arabi con cui ho parlato dicono la stessa cosa: il Governo di Assad prossimo alla fine. Intanto, ieri, si sono registrati in varie localit nuovi episodi di violenza: almeno venti persone sono state uccise, stando a quanto riportato da fonti degli attivisti. Epicentro dei disordini, ancora una volta, la citt di Homs.

I sostenitori dellex presidente Laurent Gbagbo boicotteranno le elezioni dell11 dicembre

La difficile pacificazione politica in Costa dAvorio


YAMOUSSOUKRO, 12. Il Fronte popolare ivoriano (Fpi), il partito dellex presidente Laurent Gbagbo, oggi agli arresti a Korhogo, nel nord della Costa dAvorio, ha ribadito lintenzione di boicottare le elezioni parlamentari dell11 dicembre. A mutare tale posizione non valsa neppure la decisione della Corte dappello di Abidjan di scarcerare venti persone legate allex presidente, il cui rifiuto di accettare la sconfitta inflittagli nelle elezioni dello scorso anno dallattuale presidente Alassane Ouattara aveva fatto riprecipitare il Paese nella guerra civile. Secondo il segretario dellFpi, Laurent Akoun, la decisione del tribunale non un atto politico, ma un provvedimento di giustizia che non ha alcuna relazione con eventuali negoziati. Se i dirigenti del Paese avessero voluto avrebbero preso una decisione politica, ha detto Akoun, ribadendo che la partecipazione del partito alle legislative dell11 dicembre rimane condizionata alla liberazione dello stesso Gbagbo, di sua moglie Simone e di suo figlio Michel, assieme a quella di ex dirigenti di primo piano tuttora agli arresti per diversi capi di accusa. Sul piano economico, intanto, il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha deciso di erogare alla Costa dAvorio un prestito triennale di 615,9 milioni di dollari, di cui 128,3 saranno sbloccati entro il mese. Il prestito mira a permettere al Paese, primo produttore mondiale di cacao, di riprendersi da un decennio di crisi economica che ha affiancato le devastazioni della guerra civile. LFmi ha fatto sapere che il prestito sar a tasso zero, con differimento dei pagamenti per cinque anni e mezzo e con una scadenza decennale per la restituzione. Il vice direttore amministrativo dellFmi, Min Zhu, ha affermato in un comunicato che nel 2012 si prevede un rimbalzo delleconomia ivoriana, grazie anche alle coraggiose riforme strutturali varate dalle autorit del Paese. Tra queste riforme figura linsediamento annunciato questa settimana di un organismo specifico per regolamentare i settori del cacao e del caff. Il Governo punta con questa decisione a proteggere i produttori locali e ha anche deciso il ritorno al sistema del prezzo minimo garantito per i produttori stessi, dopo un decennio di liberalizzazione del comparto.

Sostenitori dellex presidente Gbagbo (Epa)

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LOSSERVATORE ROMANO
Da Pietro a Benedetto

domenica 13 novembre 2011

XVI

la storia dei vescovi di Roma raccontata in modo nuovo

Primo Papa, a pieno titolo


Rimangono tuttavia tre questioni. con intenti e punti di vista differenti. Si compone di quattro narrazioni Primo: Pietro e/o Paolo hanno fonstoriche, i vangeli, un racconto sulla dato la comunit cristiana di Roma? diffusione dellinsegnamento cristia- La risposta a questa domanda, nono nella prima generazione, gli Atti nostante quanto affermato da Iredegli Apostoli, alcune epistole, so- neo, chiaramente negativa. La coprattutto quelle di Paolo, e una vi- munit esisteva gi. Ne la riprova sione apocalittica contenuta nel li- la lettera di Paolo ai Romani, scritta di sicuro prima che si recasse l. bro dellApocalisse. difficili, anche se ci equivaleva proPer i nostri scopi essenziale riAltra questione: Pietro stato il di JOHN H. OMALLEY babilmente a morire. La leggenda marcare due cose riguardo a questa primo Papa? La risposta dipende da circa un miglio dalle non fondata su dei fatti, ma pone raccolta, oltre al suo carattere presu- quella che daremo alla terza domanantiche mura di Roma, una questione cruciale: Pietro real- mibilmente ispirato. sulla via Appia, la vec- mente venuto a Roma e vi stato La prima la gran inconcepibile chia strada consolare ro- martirizzato? Ripeto: lintera storia quantit di informana, si trova una pic- del papato dipende dalla risposta af- mazioni che questi che il primo degli apostoli sia giunto cola chiesa. Il suo nome Domine fermativa alla domanda. documenti forninella capitale dellimpero Tuttavia, la storia di Pietro e del scono su Pietro. Quo Vadis, espressione latina che significa Signore, dove vai?. La leg- papato non comincia con Roma, ma Egli , dopo Ges senza avere un ruolo determinante genda legata alla chiesa compare per con il Nuovo Testamento. Per i cri- e forse Paolo, il in quella comunit cristiana la prima volta negli apocrifi Atti di stiani il Nuovo Testamento un li- personaggio magPietro, alla fine del II secolo. Stando bro ispirato, scritto sotto la guida giormente docualla leggenda, nellanno 64, durante dello Spirito Santo, quale testimo- mentato tra quelli del Nuovo Testa- da: Pietro stato il primo vescovo la persecuzione di Nerone, Pietro, nianza fondamentale e autentica sul- mento. La seconda che le fonti so- di Roma? E questa risposta s e temendo per la sua vita, fugg da la vita e sul messaggio di Ges. la no coerenti nel ricostruirne limma- no. La pi antica lista di Papi non Roma. Correndo lungo la via Ap- pietra di paragone della fede per la gine. comincia con Pietro, ma con un uopia, incontr un uomo che riconob- chiesa cristiana, alla quale questa Dato che le prove disponibili, sia mo di nome Lino. La ragione per be come il Signore, che camminava deve sempre ricorrere e dalla quale testuali che archeologiche, confer- cui Pietro non compare che era un in direzione della citt. Dove stai non pu mai deviare nelle sue con- mano la tradizionale credenza ri- apostolo, categoria di molto supeandando?, gli chiese Pietro. A vinzioni di fondo. Per gli storici e i guardo la presenza di Pietro e Paolo riore a quella di Papa o vescovo. Roma, per essere crocifisso di nuo- biblisti, invece, il Nuovo Testamento a Roma, e nessuna di esse la conMa, in quanto apostolo, oper vo. Alludire ci Pietro cap che il una raccolta di documenti scritti traddice, si pu quindi accettare la come vescovo, come leader e supersuo dovere era tornare a Roma e re- entro i primi cento anni dopo la tradizione al di l di ogni ragionevovisore della Chiesa di Roma? La costare col suo gregge in quei tempi morte di Ges da autori differenti, le dubbio. munit cristiana di Roma, di certo fino al II secolo, era costituita da un insieme di comunit separate senza alcuna struttura centrale. In questo senso era differente da altre citt come Antiochia, dove i cristiani si consideravano e agivano come ununica comunit presieduta da un vescovo. Donazione di Costantino. Ma nulla dre Elena, viene venerato in queste ra. Costantino non solo fu il pi Roma era una costellazione di tante chiese come un santo, e madre e fi- grande patrono che la Chiesa potesdi tutto questo vero. Chiese domestiche, indipendenti Loperato di Costantino in favore glio condividono la stessa festivit, se avere, ma si preoccup del suo luna dallaltra, ciascuna delle quali della Chiesa non necessita di alcun il 21 maggio. Grazie a lui ora la benessere e ag di conseguenza. Coveniva liberamente governata da un abbellimento o esagerazione. Per Chiesa era unistituzione saldamente stantino e il vescovo erano soci. anziano. Quindi le comunit seguiquesta ragione conosciuto in alcu- pubblica, imponente nella sua piena Tuttavia, rimase irrisolto il dilemma vano sostanzialmente il modello delne Chiese ortodosse come il tredi- organizzazione, e sempre pi capace su chi dei due fosse il socio di magle sinagoghe ebraiche dalle quali si cesimo apostolo. Insieme alla ma- di fornire servizi civili di varia natu- gioranza. erano sviluppate. Alla met del I secolo Roma contava una vasta e prospera comunit ebraica, con forse pi di cinquantamila membri, che frequentavano una dozzina di sinagoghe. Se un vescovo un supervisore che guida tutte le comunit cristiane di una citt, allora sembra che Pietro non fosse il vescovo di Roma. Ma questo un approccio ristretto e privo di fantasia. Essendo Pietro quel Pietro che aveva mangiato e bevuto con Ges ed era testimone della sua risurrezione, di certo a Roma avr esercitato un ruolo di leadership maggiore di quello di qualunque altro anziano o presbitero. inconcepibile che Pietro, un apostolo, sia venuto a Roma, la capitale dellimpero, senza avere un ruolo determinante in quella comunit nei momenti decisivi. Se questo vero, ne consegue che Pietro pu essere definito, a pieno titolo e correttamente, primo vescovo di Roma. E se il primo vescovo di Roma, Scuola di Raffaello, Battesimo di Costantino (1520-1524) allora anche il primo Papa. Anticipiamo alcuni stralci di tre capitoli di una nuova Storia dei papi (Roma, Fazi, 2011, pagine 380, euro 19,50). Il libro nato da una popolare serie di conferenze tenute negli Stati Uniti nel 2006 e in esso lautore gesuita, storico della Chiesa e docente di teologia alla Georgetown University, del quale in Italia Vita e Pensiero ha pubblicato I primi gesuiti (1999) e Che cosa successo nel Vaticano II (2010) tenta di raccontare la storia nel modo pi chiaro possibile e prova a conquistare i lettori insaporendo la narrazione con dettagli che la ravvivano e, allo stesso tempo, ne evidenziano le questioni essenziali.

La statua raffigurante san Pietro davanti la basilica Vaticana

Ma chi era il socio di maggioranza?


ostantino non stato Papa ma imperatore, dal 312 al 337. Tuttavia per il papato e per il cristianesimo stato pi importante di qualunque Papa, se si esclude san Pietro. Alcuni hanno accolto le conclusioni del concilio Vaticano II (1962-1965) sui rapporti Stato-Chiesa come la fine dellera costantiniana, intendendo con questo la fine di millesettecento anni di modelli di rapporti Stato-Chiesa che traevano origine dallimperatore. Laffermazione pu sembrare esagerata, ma certamente indica che con Costantino accadde qualcosa di importante. Verso la met del III secolo la situazione nellimpero non era rosea. Epidemie di peste devastavano le citt e guerre civili scoppiavano a intermittenza. Nellarco di cinquantanni salirono al trono venticinque imperatori. Solo uno di loro mor nel suo letto. Lungo le vaste ed estese frontiere dellimpero i romani stavano battendo in ritirata. I barbari, membri di trib germaniche e non solo, si erano introdotti nelle citt e nellesercito. Le cose presero una piega positiva nel 285 con lascesa al trono di Diocleziano, che vi rimase per ventanni. La lunga durata del suo regno sta a indicare che egli port stabilit alla carica, ma fece anche molto di pi, tanto da essere spesso considerato il secondo fondatore dellImpero Romano. Diocleziano riorganizz le finanze pubbliche, restitu disciplina allesercito, decentralizz la burocrazia e, ancor pi importante, suddivise in quattro parti lamministrazione dellimpero. Nonostante sua moglie ta allessere non solo tollerata, ma addirittura favorita, avviandosi a divenire religione di Stato? Invece accadde proprio questo, e Costantino ne fu lartefice. praticamente impossibile sopravvalutare il suo ruolo. quasi superfluo chiedersi se Costantino fosse cristiano o meno agli inizi della sua carica di imperatore. Quel che conta ci che fece in favore della Chiesa. Se esiste una prova della sincerit della conversione al cristianesimo da parte di Costantino, questa lincredibile esosit delle spese e la mobilitazione di risorse in favore della Chiesa. Il risultato fu che il volto di Roma, come anche di Gerusalemme, Antiochia e altre citt, venne rapidamente trasformato. Divennero citt cristiane nella struttura senza che alcun edificio o monumento preesistente venisse distrutto. Fosse mai esistita unera della Chiesa delle catacombe, ora era giunta al termine. Se paragonato a Costantino, perfino il vescovo di Roma in quegli anni sembrava un piccolo funzionario. Nel 310, probabilmente, Papa Eusebio successe a Marcello, ma non visse a lungo. Il Papa successivo, Milziade (o Melchiade), regn fino al 314. Fu a lui che Costantino mostr il palazzo dellimperatrice Fausta e la sua residenza contigua al luogo dove la Basilica Lateranense sarebbe stata costruita di l a poco. Allorch in una controversa elezione del vescovo di Cartagine i contendenti si appellarono allimperatore (non al Papa) per la risoluzione, Costantino incaric Milziade insieme a tre vescovi galli affinch si occupassero quasi superfluo chiedersi del caso. Questo il primo esempio di intervento se Costantino fosse cristiano o meno diretto di un imperatore agli inizi della sua carica di imperatore negli affari interni della Chiesa. Milziade cambi Quel che conta ci che fece prontamente il carattere in favore della Chiesa dei procedimenti in un regolare sinodo ecclesiae sua figlia simpatizzassero dichiara- stico aggiungendo quindici vescovi tamente per il cristianesimo, verso la italiani e accettando senza eccezioni fine del suo regno, nel 303, egli die- liniziativa dellimperatore in merito. de origine alla persecuzione pi duLa parte che ne usc sconfitta si ra della chiesa. appell di nuovo allimperatore, il Diocleziano usc di scena nel 305; quale convoc un concilio nel 314 fu il primo imperatore a ritirarsi vo- ad Arles. Milziade nel frattempo lontariamente e, nel breve arco di mor e gli subentr il longevo Silvecirca un anno, le persecuzioni termi- stro (314-331). Il nuovo Papa non narono. Fu poi eletto Papa Marcel- and n ad Arles n a Nicea, addulo, probabilmente perch tenne in- cendo il pretesto dellet avanzata, e sieme la Chiesa nonostante le diffi- invi due preti a rappresentarlo. Ai colt degli anni precedenti. Persegu due non fu riservato alcun segno una politica di estremo rigore verso particolare di rispetto durante tutto coloro che avevano abiurato, preveil concilio, ma furono i primi a firdendo lunghe e severe penitenze mare gli atti ufficiali, subito dopo che gli valsero il malcontento della maggioranza della comunit. I di- Osio, che presiedeva. Silvestro, Papa in uno dei periodi sordini che ne derivarono, con scontri sanguinosi nelle strade, furono pi complicati della storia della cos massicci che Massenzio, il nuo- Chiesa e di Roma, sembra esserci vo imperatore, fu costretto a inter- passato indenne attraverso le turbovenire. Band il Papa dalla capitale lenze dottrinali. La sua reputazione poich nemico della pace e questi venne riccamente imbellettata con leggende postume. Si dice che abmor poco dopo, nel 308. Chi avrebbe mai detto che, bia convertito Costantino, lo abbia nellarco di appena ventanni, que- battezzato e curato dalla lebbra. E sta setta disprezzata, flagellata da che abbia anche ricevuto da costui divisioni interne e rovinata dai falli- il potere temporale su Roma e su menti dei suoi maggiori leader, sa- tutte le province e gli Stati dO ccirebbe passata dallessere perseguita- dente, con latto conosciuto come

Quando Pio

XII

sorprese il mondo
Per inciso, solo nel 1984, sotto la presidenza Reagan, gli Stati Uniti hanno stabilito relazioni diplomatiche formali con la Santa Sede. Quando lItalia si arrese nel 1943 e i tedeschi occuparono Roma, la situazione del Vaticano divenne pi prendente discorso radiofonico, trasmesso in tutto il mondo. Elogi la democrazia come la forma di governo pi adeguata ai tempi: Edotti da unamara esperienza, [i popoli] si oppongono con maggior impeto ai monopoli di un potere dittatoriale, insindacabile e intangibile, e richieggono un sistema La guerra scoppi di governo, che sia pi compatibile con la dignit e la sei mesi dopo la sua elezione libert dei cittadini. AfferAveva fatto di tutto per prevenirla m di fatto che il futuro E nel 1944 elogi la democrazia appartiene alla democrazia. Questa era la prima volta nella storia in cui un Papa pericolosa. Malgrado ci, Pio XII elogiava pubblicamente e compiutadiede asilo in Vaticano ai rifugiati e mente la democrazia. Ci rappredette ordine ai conventi e alle strut- sent la condanna a morte di quature ecclesiastiche di Roma, che po- lunque sogno nostalgico, gi peraltevano contare sullimmunit previ- tro abbastanza remoto, di ristabilire sta dai Patti Lateranensi, di fare al- la monarchia e fu considerato giutrettanto, o almeno sembra che stamente dai giovani cattolici dEuchiuse benevolmente un occhio ver- ropa e dellAmerica Latina come un so chi scelse di adoperarsi. Quando incoraggiamento a farsi strada nella Roma fu liberata dagli americani, politica con modalit che prima il nella primavera del 1944, queste case Vaticano vedeva con sospetto o ostireligiose erano piene di ebrei, circa lit. Pochi anni dopo la fine della cinquemila secondo le stime. Dopo la fine della guerra il rabbino capo guerra, i cattolici furono a capo di di Roma espresse la sua gratitudine Governi democratici in Paesi in cui, per quello che la Santa Sede aveva per almeno un secolo e mezzo, erano stati esclusi o messi da parte: in fatto. Radio Vaticana continu a tra- Italia Alcide De Gasperi, in Germasmettere perfino durante gli ultimi nia Konrad Adenauer e in Francia anni del conflitto e Pio XII cerc di Robert Schuman, che condusse una usarla per scopi benefici. Alla vigilia vita talmente esemplare che attualdi Natale del 1944, con la fine della mente in corso il processo di beaguerra allorizzonte, fece un sor- tificazione.

a guerra scoppi sei mesi dopo lelezione di Pio XII. Aveva fatto di tutto per prevenirla, pronunciando, in un famoso discorso, questa supplica: Nulla perduto con la pace. Tutto pu essere perduto con la guerra, ma linevitabile accadde. Poi tent di mantenere lItalia estranea al conflitto, nel timore di ci che il suo ingresso in guerra

Papa Pacelli

avrebbe significato per il nuovo, vulnerabile e ancora fragile Stato Vaticano. Quando Vittorio Emanuele III si rec in visita di Stato in Vaticano, Pio XII ricambi la cortesia con una visita al re al Quirinale, la prima volta dopo settantanni che un Pontefice rimetteva piede nellantica residenza papale. Ma un tale gesto non ebbe alcun effetto su Mussolini, pronto a sfruttare i successi dei nazisti. Pio XII proclam lassoluta neutralit del Vaticano, mentre i cattolici combattevano su entrambi i fronti. Per via della sua neutralit, lo Stato pontificio divenne un luogo di ascolto, nei cui corridoi si potevano carpire indiscrezioni durante conversazioni apparentemente casuali. I governi di tutte le maggiori potenze impegnate nel conflitto, tranne gli Stati Uniti, vantavano ambasciatori accreditati presso la Santa Sede e li utilizzavano per questo scopo. Roosevelt, pur consapevole dellimportanza del Vaticano, ma realizzando al contempo che in quel momento unambasciata presso la Santa Sede avrebbe rappresentato un rischio politico per gli Stati Uniti, aggir il problema nominando un suo rappresentante personale, Myron Taylor.

domenica 13 novembre 2011

LOSSERVATORE ROMANO
Benedetto ai partecipanti alla conferenza internazionale sulle staminali

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XVI

Niente giustifica la distruzione anche di una sola vita umana


La Chiesa non ostacola il progresso della scienza, al contrario lo guida affinch sia fruttuoso e di beneficio per lumanit. Lo ha ribadito il Papa durante ludienza concessa questa mattina, sabato 12 novembre, ai partecipanti alla conferenza internazionale sulle staminali, promossa dal Pontificio Consiglio della Cultura. Questo il discorso di Benedetto XVI. Your Eminence, Dear Brother Bishops, Your Excellencies, Distinguished Guests, Dear Friends, I wish to thank Cardinal Gianfranco Ravasi, President of the Pontifical Council for Culture, for his kind words and for promoting this International Conference on Adult Stem Cells: Science and the Future of Man and Culture. I would also like to thank Archbishop Zygmunt Zimowski, President of the Pontifical Council for Pastoral Care of Health Workers, and Bishop Ignacio Carrasco de Paula, President of the Pontifical Academy for Life for their contribution to this particular endeavour. A special word of gratitude goes to the many benefactors whose support has made this event possible. In this regard, I would like to express the Holy Sees appreciation of all the work that is done, by various institutions, to promote cultural and formative initiatives aimed at supporting top-level scientific research on adult stem cells and exploring the cultural, ethical and anthropological implications of their use. Scientific research provides a unique opportunity to explore the wonder of the universe, the complexity of nature and the distinctive beauty of life, including human life. But since human beings are endowed with immortal souls and are created in the image and likeness of God, there are dimensions of human existence that lie beyond the limits of what the natural sciences are competent to determine. If these limits are transgressed, there is a serious risk that the unique dignity and inviolability of human life could be subordinated to purely utilitarian considerations. But if instead these limits are duly respected, science can make a truly remarkable contribution to promoting and safeguarding the dignity of man: indeed herein lies its true utility. Man, the agent of scientific research, will sometimes, in his biological nature, form the object of that research. Nevertheless, his transcendent dignity entitles him always to remain the ultimate beneficiary of scientific research and never to be reduced to its instrument. In this sense, the potential benefits of adult stem cell research are very considerable, since it opens up possibilities for healing chronic degenerative illnesses by repairing damaged tissue and restoring its capacity for regeneration. The improvement that such therapies promise would constitute a significant step forward in medical science, bringing fresh hope to sufferers and their families alike. For this reason, the Church naturally offers her encouragement to those who are engaged in conducting and supporting research of this kind, always with the proviso that it be carried out with due regard for the integral good of the human person and the common good of society. This proviso is most important. The pragmatic mentality that so often influences decision-making in the world today is all too ready to sanction whatever means are available in order to attain the desired end, despite ample evidence of the disastrous consequences of such thinking. When the end in view is one so eminently desirable as the discovery of a cure for degenerative illnesses, it is tempting for scientists and policy-makers to brush aside ethical objections and to press ahead with whatever research seems to offer the prospect of a breakthrough. Those who advocate research on embryonic stem cells in the hope of achieving such a result make the grave mistake of denying the inalienable right to life of all human beings from the moment of conception to natural death. The destruction of even one human life can never be justified in terms of the benefit that it might conceivably bring to another. Yet, in general, no such ethical problems arise when stem cells are taken from the tissues of an adult organism, from the blood of the umbilical cord at the moment of birth, or from fetuses who have died of natural causes (cf. Congregation for the Doctrine of the Faith, Instruction Dignitas Personae, 32). It follows that dialogue between science and ethics is of the greatest importance in order to ensure that medical advances are never made at unacceptable human cost. The Church contributes to this dialogue by helping to form consciences in accordance with right reason and in the light of revealed truth. In so doing she seeks, not to impede scientific progress, but on the contrary to guide it in a direction that is truly fruitful and beneficial to humanity. Indeed, it is her conviction that everything human, including scientific research, is not only received and respected by faith, but is also purified, elevated and perfected (ibid., 7). In this way science can be helped to serve the common good of all mankind, with a particular regard for the weakest and most vulnerable. In drawing attention to the needs of the defenceless, the Church thinks not only of the unborn but also of those without easy access to expensive medical treatment. Illness is no respecter of persons, and justice demands that every effort be made to place the fruits of scientific research at the disposal of all who stand to benefit from them, irrespective of their means. In addition to purely ethical considerations, then, there are issues of a social, economic and political nature that need to be addressed in order to ensure that advances in medical science go hand in hand with just and equitable provision of health-care services. Here the Church is able to offer concrete assistance through her extensive health-care apostolate, active in so many countries across the globe and directed with particular solicitude to the needs of the worlds poor. Dear friends, as I conclude my remarks, I want to assure you of a special remembrance in prayer and I commend to the intercession of Mary, Salus Infirmorum, all of you who work so hard to bring healing and hope to those who suffer. I pray that your commitment to adult stem cell research will bring great blessings for the future of man and genuine enrichment to his culture. To you, your families and your collaborators, as well as to all the patients who stand to benefit from your generous expertise and the results of your work, I gladly impart my Apostolic Blessing. Thank you very much! Questa una nostra traduzione del discorso del Papa. Eminenza, Cari Fratelli Vescovi, Eccellenze, distinti ospiti, cari amici, desidero ringraziare il Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, per le sue cordiali parole e per aver promosso questa Conferenza Internazionale su Cellule staminali adulte: la scienza e il futuro delluomo e della cultura. Desidero ringraziare anche lArcivescovo Zygmunt Zimowski, Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (per la Pastorale della Salute), e il Vescovo Ignacio Carrasco de Paula, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, per il loro contributo a questo sforzo particolare. Una speciale parola di gratitudine va ai numerosi benefattori il cui sostegno ha reso possibile questo evento. A tale proposito, desidero esprimere lapprezzamento della Santa Sede

Benedetto

XVI

saluta il cardinale Gianfranco Ravasi

Il saluto del cardinale Gianfranco Ravasi

Viaggio nel microcosmo


Allinizio delludienza il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, ha rivolto un breve saluto in inglese al Papa. Il porporato ha innanzitutto voluto ricordare limpegno del suo dicastero in un intenso dialogo con lorizzonte pieno di fermenti della ricerca scientifica, in sintonia e collaborazione col Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari e con la Pontificia Accademia per la Vita. In questa ottica si celebrato, nei giorni scorsi, un incontro particolarmente significativo. Soffermandosi sullo svolgimento dei lavori il cardinale Ravasi ha notato che sono entrate in scena la scienza, lantropologia filosofica e teologica e la bioetica che, attraverso i loro esperti, hanno disegnato il quadro di una ricerca complessa com quella della medicina rigenerativa in uno dei suoi nodi pi delicati, quello delle cellule staminali. Daltro lato, una platea di persone impegnate a vario titolo nella pastorale, nella politica, nella societ e nella cultura ha accettato di essere guidata in un itinerario su un terreno non del tutto esplorato ma fertile e avvincente. Ha quindi citato il Salterio nel quale risuona ha detto unesclamazione sorprendente: Ti ringrazio, Signore, perch mi hai fatto come un miracolo prodigioso. Certo la creatura umana ha aggiunto avviandosi alla conclusione mirabile nella sua coscienza e nel suo pensiero, ma lo pure nella sua corporeit e fisicit. Laveva intuito anche la sapienza greca classica col filosofo Democrito di Abdera, che affermava: nthropos mikrs ksmos, luomo un microcosmo.

per tutta lopera svolta da varie istituzioni per promuovere iniziative culturali e formative volte a sostenere una ricerca di massimo livello sulle cellule staminali adulte e a studiare le implicazioni culturali, etiche e antropologiche del loro uso. La ricerca scientifica offre una opportunit unica per esplorare la meraviglia delluniverso, la complessit della natura e la bellezza peculiare delluniverso, inclusa la vita umana. Tuttavia, poich gli esseri umani sono dotati di anima immortale e sono creati a immagine e somiglianza di Dio, ci sono dimensioni dellesistenza umana che stanno al di l di ci che le scienze naturali sono in grado di determinare. Se questi limiti vengono superati, si corre il grave rischio che la dignit unica e linviolabilit della vita umana possano essere subordinate a considerazioni meramente utilitaristiche. Tuttavia, se, invece, questi limiti vengono doverosamente rispettati, la scienza pu rendere un contributo veramente notevole alla promozione e alla tutela della dignit delluomo: infatti in questo sta la sua utilit autentica. Luomo, lagente della ricerca scientifica, a volte, nella sua natura biologica, sar loggetto di quella ricerca. Ciononostante, la sua dignit trascendente gli d il diritto di restare sempre il beneficiario ultimo della ricerca scientifica e di non essere mai ridotto a suo strumento. In questo senso, i benefici potenziali della ricerca sulle cellule staminali adulte sono considerevoli, poich essa d la possibilit di guarire malattie degenerative croniche riparando il tessuto danneggiato e ripristinando la sua capacit di rigenerarsi. Il miglioramento che queste terapie promettono costituirebbe un significativo passo avanti nella scienza medica, portando rinnovata speranza ai malati e alle loro famiglie. Per questo motivo, naturalmente la Chiesa offre il suo incoraggiamento a quanti sono impegnati nel condurre e sostenere ricerche di questo tipo, sempre che vengano condotte con il dovuto riguardo per il bene integrale della persona umana e il bene comune della societ. Questa condizione della massima importanza. La mentalit pragmatica che tanto spesso influenza il processo decisionale nel mondo di oggi fin troppo pronta ad approvare qualsiasi strumento disponibile a ottenere lobiettivo desiderato, nonostante siano ampie le prove delle conseguenze disastrose di questo

Sulle tracce di Gauguin


Una sequenza mozzafiato di capolavori tutti ruotanti attorno al tema del viaggio inteso non solo in senso geografico, spaziale e culturale, ma anche come viaggio interiore dentro di s. questo il succo della mostra Van Gogh e il viaggio di Gauguin che il Palazzo Ducale di Genova ospita dal 12 novembre 2011 al 15 aprile 2012. Il centro ideale e concreto dellesposizione curata da Marco Goldin la celeberrima opera di Paul Gauguin, Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?. Datato 1897, si tratta dellenorme olio su tela (quattro metri di lunghezza per un metro e mezzo di altezza) che lartista francese volle come suo testamento, prima del secondo (e anche questo fallimentare) tentativo di suicidio. Il fatto che la tela sia a Genova ha quasi dellincredibile. infatti solo la quarta volta in un secolo che il Museum of Fine Arts di Boston, dove per solito dimora, la concede in prestito. Se per lItalia la prima volta, nel resto dEuropa stata esposta solo una volta a Parigi circa dieci anni fa.

Apocalittico Botticelli
un po come se la National Gallery di Londra e la Pinacoteca Ambrosiana di Milano si fossero (momentaneamente) scambiate le loro figurine pi preziose. Ti do un Botticelli in cambio di un Leonardo. E cos, se il genio di Vinci volato tra le nebBotticelli, Nativit mistica (1501, particolare) bie di Boris Johnson, allAmbrosiana arriva la sola opera che il pittore fiorentino cori angelici. interessante notare firm e dat. E che fu, con buona come la scelta di alcuni particolari che compaiono sulla scena (come probabilit, la sua ultima. Apocalittico Botticelli. La Ma- labbraccio tra angeli e uomini, i diadonna del Padiglione e la Nativit voli che fuggono negli anfratti della Mistica il titolo della mostra che, grotta o alcune espressioni delliscriinaugurata nel pomeriggio di luned zione greca) riporti a questioni e temi 14 novembre, rimarr aperta fino al 5 affrontati dal frate domenicano che febbraio 2012. Disposti simmetrica- Firenze arse sul rogo nel 1498. Promente e ritmicamente, Maria, i Magi prio quel Savonarola di cui Botticelli e i pastori adorano il Bambino tra era stato seguace e discepolo.

Paul Gauguin, Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? (1897, particolare)

modo di pensare. Quando lobiettivo prefissato tanto desiderabile quanto la scoperta di una cura per malattie degenerative, una tentazione per gli scienziati e per i responsabili delle politiche ignorare tutte le obiezioni etiche e proseguire con qualunque ricerca sembri offrire la prospettiva di un successo. Quanti difendono la ricerca sulle cellule staminali embrionali nella speranza di raggiungere tale risultato compiono il grave errore di negare il diritto inalienabile alla vita di tutti gli esseri umani dal momento del concepimento fino alla morte naturale. La distruzione perfino di una sola vita umana non si pu mai giustificare nei termini del beneficio che ne potrebbe presumibilmente conseguire per unaltra. Tuttavia, in generale, non sorgono problemi etici quando le cellule staminali vengono prese dai tessuti di un organismo adulto, dal sangue del cordone ombelicale al momento della nascita o da feti che sono morti per cause naturali (cfr. Congregazione per la Dottrina della Fede, istruzione Dignitas personae, n. 32). Ne consegue che il dialogo fra scienza ed etica della massima importanza per garantire che i progressi medici non vengano mai compiuti a un prezzo umano inaccettabile. La Chiesa contribuisce a questo dialogo aiutando a formare le coscienze secondo la retta ragione e alla luce della verit rivelata. Cos facendo, cerca, non di impedire il progresso scientifico, ma, al contrario, di guidarlo in una direzione che sia veramente feconda e benefica per lumanit. Infatti, la Chiesa convinta che tutto ci che umano, inclusa la ricerca scientifica, non solamente accolto e rispettato dalla fede, ma da essa anche purificato, innalzato e perfezionato (ibidem, n. 7). In questo modo, la scienza pu essere aiutata a servire il bene comune di tutta lumanit, con particolare riguardo per i pi deboli e i pi vulnerabili. Nel richiamare lattenzione sui bisogni degli indifesi, la Chiesa non pensa soltanto ai nascituri, ma anche a quanti non hanno accesso facile a trattamenti medici costosi. La malattia non selettiva con le persone e la giustizia richiede che venga fatto ogni sforzo per porre i frutti della ricerca scientifica a disposizione di tutti coloro che sono nella condizione di averne bisogno, indipendentemente dalle loro possibilit economiche. Oltre a considerazioni meramente etiche, bisogna affrontare questioni di natura sociale, economica e politica per garantire che i progressi della scienza medica vadano di pari passo con una offerta giusta ed equa dei servizi sanitari. Qui, la Chiesa in grado di offrire assistenza concreta attraverso il suo vasto apostolato sanitario, attivo in cos tanti Paesi nel mondo e volto a una sollecitudine particolare per i bisogni dei poveri del mondo. Cari amici, concludendo le mie osservazioni, desidero assicurarvi del mio ricordo speciale nella preghiera e affido alla intercessione di Maria, Salus infirmorum, tutti voi che lavorate tanto duramente per portare guarigione e speranza a quanti soffrono. Prego affinch il vostro impegno nella ricerca sulle cellule staminali adulte porti grandi benedizioni per il futuro delluomo e arricchimento autentico alla sua cultura. A voi, alle vostre famiglie e ai vostri collaboratori nonch a tutti i pazienti che possono beneficiare della vostra generosa competenza e dei risultati del vostro lavoro, imparto volentieri di tutto cuore la mia Benedizione Apostolica. Grazie molte!

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LOSSERVATORE ROMANO
La celebrazione ecumenica del Remembrance Sunday

domenica 13 novembre 2011

Uno studio pubblicato negli Stati Uniti sul benessere fisico e psicologico dei credenti

Al di l delle nostre lacrime

Lottimismo della fede


WASHINGTON, 12. Una pratica della fede costante pu essere associata a una visione pi serena e consapevole della vita, con benevoli effetti a livello psicologico: lanalisi che emerge in uno studio pubblicato sul Journal of Religion and Health, una pubblicazione accademica interdisciplinare negli Stati Uniti, nel quale si esamina, fra laltro, il rapporto tra psicologia e partecipazione alle celebrazioni religiose. Si tratta di uno studio limitato che, come si sottolinea, ha preso in considerazione un campione di donne di et compresa tra i 50 e i 79 anni di et e che, pertanto, esclude altre classi di et pi giovani, oltre agli uomini. Una ricerca dunque parziale, ma che comunque dimostrerebbe che vi una correlazione, se non un nesso di causalit, tra partecipazione attiva nelle varie comunit religiose e stili di vita improntati allottimismo. Lo studio riguarda donne affiliate a varie religioni. Abbiamo esaminato le pratiche religiose di circa 100.000 donne ha spiegato una docente presso la clinica psicologica della Yeshiva University a New York, Eliezer Schnall e abbiamo scoperto che vi un forte legame tra il frequentare una chiesa, una sinagoga o altro luogo di culto e una visione positiva della vita. Specificando, tuttavia, che vi una correlazione tra pratica religiosa e visione positiva della vita, ma questo non significa che vi un nesso di causalit, in quanto le persone pi ottimiste lo sono anche per naturale propensione psicologica dovuta a molteplici fattori che possono escludere anche quello religioso. La partecipazione alle funzioni religiose e alle attivit allinterno delle comunit religiose pu dunque indurre a maggiore serenit. In particolare, dallo studio emerge che partecipare alle funzioni religiose o ad altre attivit comunitarie, con una certa regolarit, (pi di una volta alla settimana) conduce a una visione ottimistica della vita nel 56 per cento del campione di donne. Questo avrebbe poi anche benefici effetti a livello psicologico: infatti, secondo lo studio, la depressione e i suoi sintomi inciderebbero in misura minore tra coloro che partecipano settimanalmente alle funzioni religiose e alle altre attivit. La possibilit di incorrere nella depressione si ridurrebbe di oltre il 20 per cento tra le frequentatrici assidue dei luoghi di culto. I risultati fanno parte di uno studio nazionale pi ampio avviato nel 1991 Womens Health Initiative Study promosso dal National Institutes of Health (Nih), unagenzia del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti. Gli Nih sono infatti la prima agenzia del Governo per quanto riguarda la ricerca biomedica. Gli Nih sono infatti responsabili di circa il 28 per cento circa dei fondi totali utilizzati annualmente negli Stati Uniti per la ricerca biomedica, mentre la parte restante proviene quasi interamente dai privati. Lo studio ha esaminato le condizioni delle donne dal punto di vista della salute e da quello sociale. Per quanto concerne la pratica religiosa, il 30 per cento delle donne, fra le altre, hanno risposto di partecipare settimanalmente alle celebrazioni religiose. Nello studio si evidenzia che lottimismo anche legato al fatto che nelle comunit religiose sono molto coltivati e sviluppati i legami tra i fedeli. In particolare, le relazioni che sinstaurano allinterno delle comunit religiose sono giudicate in maniera molto positiva dalle donne e questo si riflette sul loro stato psicologico e sulla capacit di rapportarsi in generale con il resto della societ. Le relazioni nelle comunit religiose, si puntualizza, sono considerate pi profonde di quelle che si creano in altre realt sociali aggregative, come, ad esempio, gruppi sportivi o di altro genere. A tale riguardo, una percentuale del 28 per cento delle donne che frequentano le comunit risultata avere rapporti sociali pi positivi, rispetto a quelle che non praticano la fede. Lo studio, infine, pone in risalto che le donne hanno dimostrato anche unattitudine ad adottare stili di vita pi sani: in sintesi, la pratica religiosa pu incoraggiare a una visione positiva e a avere effetti positivi dal punto di vista psicologico e sociale.

di RICCARD O BURIGANA La generazione che ha il ricordo delle due guerre mondiali sta scomparendo, ma lazione del ricordo rimane significativo come non mai nei nostri tempi presenti: con queste parole lorganismo ecumenico Churches Together in Britain and Ireland (Ctbi) presenta il Remembrance Sunday nel quale i cristiani inglesi e irlandesi sono chiamati a celebrare una liturgia ecumenica proprio per sottolineare limpegno comune non solo a ricordare i caduti delle grandi guerre, ma a testimoniare alle nuove generazioni quanto estraneo debba essere il cristianesimo al ricorso alle armi per risolvere controversie politiche. In questa celebrazione ecumenica particolare attenzione rivolta proprio alle nuove generazioni che hanno un approccio diverso alle guerre del XX secolo, poich hanno in mente i conflitti pi recenti e una grande consapevolezza dei nuovi pericoli; per loro la dimensione ecumenica della testimonianza a favore della pace pu essere pi familiare che nel passato, ma questo non deve far dimenticare la situazione di violenza, dalla quale nasce lingiustizia e la guerra, che ancora pervade molte aree del mondo. Il Remembrance Sunday, che cade nella domenica di novembre pi prossima alla data della fine della prima guerra mondiale per lallora impero britannico, l11 novembre 1918 e per questo viene celebrato questanno il 13 novembre, venuto acquistando un significato rilevante per il cammino ecumenico dei cristiani del Regno Unito e dellIrlanda soprattutto dopo che nel 2005 stato approvato un testo, Beyond Our Tears, pensato per essere un sussidio per una liturgia ecumenica di questa giornata pur lasciando la pi ampia libert alle singole comunit di modificarlo adattandolo alle diverse tradizioni. Indubbiamente, la pubblicazione di Beyond Our Tears ha favorito ulteriormente la dimensione ecumenica, tanto pi che la Ctbi conta tra i suoi membri un vasto numero di Chiese e comunit ecclesiali, tra le quali anche le Conferenze episcopali dellInghilterra e del Galles, della Scozia e dellIrlanda, oltre che aver trovato forme di collaborazione con organizzazioni e associazioni impegnate nel campo del dialogo ecumenico, cos da essere diventata un luogo dove sperimentare quanto gi unisce i cristiani, soprattutto nella prospettiva di essere sempre pi attivi nella missione evangelizzatrice della societ contemporanea. La pubblicazione di Beyond Our Tears stato quindi il tentativo di offrire una liturgia ecumenica, condivisa, per una giornata che rappresenta un momento di confronto tra generazioni e prospettive diverse nella Chiesa e nella societ inglese e irlandese nel ricordo della partecipazione ai conflitti del xx secolo. La liturgia inizia con un momento di silenzio che viene interrotto dalla lettura di un passo biblico dallAntico Testamento; al brano seguono le parole di coloro che presiedono la liturgia, che ricordano a tutti i presenti di essere riuniti in uno spirito di penitenza e in nome di Dio per la riconciliazione

tra le nazioni, dal momento che tutti i popoli possono insieme vivere in libert, giustizia e pace. Per questo i cristiani devono pregare, tutti insieme, per coloro che ancora si trovano in uno stato di dolore e di sofferenza come diretta conseguenza della violenza. La liturgia ecumenica prevede lalternarsi di voci di adulti e di giovani nella preghiera per la pace nel ricordo di coloro che hanno perduto la vita nella guerra proprio per sottolineare come questa celebrazione deve essere unoccasione di riconciliazione e di purificazione della memoria del passato proiettata nel presente e nel futuro. Per i cristiani inglesi, scozzesi, gallesi e irlandesi si pu costruire la pace solo rivolgendosi a Dio con una preghiera comune, che costituisce la parte centrale della liturgia. Infatti, dopo la lettura di un brano del Nuovo Testamento, si d ampio spazio alla preghiera comunitaria che viene introdotta dalla riflessione che tutti coloro che sono morti nella violenza della guerra sono ricordati e conosciuti da Dio. Subito dopo, viene chiesta la pace per tutti coloro che si trovano coinvolti nella guerra e nelle violenze, concludendo questa parte con la recita del Padre Nostro. Nel Beyond Our Tears si auspica che la liturgia si concluda con dei gesti concreti cos da rendere sempre pi manifesta la vocazione alla

costruzione della pace da parte dei cristiani; i gesti sono accompagnati dallimpegno che i presenti sono chiamati a prendersi per essere fedeli al comando di Cristo di vivere la pace nella quotidianit nel ricordo della morte e delle sofferenze di coloro che li hanno preceduti, coltivando cos la speranza che i cristiani uniti possano veramente condividere il dono della pace di Dio con il mondo. La celebrazione ecumenica del Remembrance Sunday, che si estende anche ad altri Paesi anglosassoni, diventato un momento importante nel cammino ecumenico come viene indicato dallampio calendario di celebrazione che coinvolgono comunit locali a vario livello con unampia partecipazione delle tradizioni cristiane. A distanza di qualche anno dalla pubblicazione del Beyond Our Tears, che voleva essere un aggiornamento di un sussidio edito nel 1968, appare quindi sempre pi profetica lintuizione di Churches Together in Britain and Ireland di proporre ai cristiani una celebrazione liturgica ecumenica in occasione della festa nazionale del Remembrance Sunday per ricordare un tempo di sofferenze e lutti in una prospettiva di purificazione della memoria con la volont di contribuire alla costruzione di un presente e di un futuro di pace nella luce della Parola di Dio.

Costituito dalla Conferenza episcopale statunitense

Un nuovo comitato sulla libert religiosa


WASHINGTON, 12. Le crescenti preoccupazioni per gli attacchi sempre pi frequenti al diritto della libert di religione in America hanno spinto i membri della Conferenza episcopale degli Stati Uniti (Usccb) a creare un Comitato ad hoc per la libert religiosa i cui membri sincontrano per la prima volta domani, domenica 13. Le linee dazione del nuovo Comitato sono state illustrate nei giorni scorsi da monsignor William Edward Lori, vescovo di Bridgeport. Secondo il presule, il principale traguardo del Comitato sar quello di sollevare il problema della libert religiosa nella societ contemporanea a partire dalla dottrina sociale della Chiesa e con speciale riferimento alla dichiarazione del Vaticano II Dignitatis humanae. Il comitato ha dichiarato il vescovo di Bridgeport costituito da dieci vescovi e da alcuni consiglieri laici qualificati. Nel corso della prima riunione si discuter sullerosione della libert religiosa attualmente in atto negli Stati Uniti e in particolare dei casi nei quali questa viene messa in secondo piano in quanto considerata subordinata ad altri asseriti diritti come quello allaborto o al matrimonio tra appartenenti allo stesso sesso. Ad affiancare i presuli che compongono il nuovo Comitato vi saranno esperti di diritto costituzionale, avvocati e anche un laico che avr il compito dillustrare ai rappresentanti politici le posizioni della Chiesa cattolica sul tema della libert religiosa. Per monsignor William Edward Lori, alcuni membri dellattuale amministrazione di Washington considerano la Chiesa come unistituzione discriminatoria e hanno verso le sue opere sociali un atteggiamento punitivo. Le punizioni ha spiegato consistono nel non rinnovare i contratti per le sovvenzioni federali alle nostre organizzazioni che offrono assistenza ai poveri oppure pretendere dal personale degli ospedali cattolici di dichiararsi disponibile a porre in atto alcuni tipi di servizi, non certamente necessari alla salute delle pazienti, che riguardano la sterilizzazione e i metodi contraccettivi. Secondo il presule, ormai giunto il tempo di ribaltare una mentalit che sta negando il posto di Dio e quello delle organizzazioni religiose allinterno della nostra societ. Questo un atteggiamento che si sta evidenziando sempre di pi anche nel settore legislativo.

Aperto al culto musulmano il luogo che nel 787 ospit il secondo concilio di Nicea

Santa Sofia da chiesa a moschea


IZNIK, 12. La chiesa di Santa Sofia a Iznik, in Turchia, che nel 787 ospit il secondo concilio di Nicea (settimo concilio ecumenico riconosciuto da cattolici e ortodossi) per deliberare sul culto delle immagini religiose, diventata una moschea. O a sentire lOrhan Gazi Foundation (listituto al quale le autorit turche hanno affidato la propriet delledificio e che prende il nome dal sultano ottomano Orhan I che nel 1331 conquist Nicea, lodierna Iznik) tornata a essere una moschea. Fu proprio Orhan Gazi a trasformare Hagia Sophia in una moschea. Ma prima del 1331 era stata una chiesa, fatta costruire nel VI secolo dallimperatore Giustiniano sul modello dellomonima basilica di Costantinopoli (Istanbul). Sta di fatto che il 2 novembre scorso, per la prima volta dal 1920 (anno in cui Santa Sofia venne semidistrutta durante la guerra dindipendenza), il muezzin ha chiamato alla preghiera e lo ha fatto dal minareto costruito, successivamente, accanto alla chiesa. La (ri) apertura al culto musulmano avvenuta giorni fa dopo un lungo lavoro di restauro in occasione delle celebrazioni per il Kurban Bayram (come viene chiamata la festa del sacrificio in Turchia). Allinterno, gli affreschi che rappresentano la Madre di Dio e gli apostoli sono stati lasciati. Ma le richieste di farne un museo sono rimaste inascoltate.

Lutto nellepiscopato
Monsignor Domenico Tarcisio Cortese, vescovo emerito di Mileto-Nicotera-Tropea, morto a Roma, dove si era ritirato, nelle prime ore di venerd 11 novembre, a causa di un improvviso malore. Il compianto presule era nato in San Giovanni in Fiore, arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, il 7 febbraio 1931. Entrato nellordine francescano dei frati minori, aveva emesso la professione solenne nel 1952 ed era stato ordinato sacerdote il 23 maggio 1954. Eletto a Mileto e a Nicotera e Tropea il 15 giugno 1979, aveva ricevuto lordinazione episcopale il successivo 8 settembre. Il 30 settembre 1986 in seguito allunione delle tre sedi era divenuto primo vescovo della nuova diocesi. Il 28 giugno 2007 aveva rinunciato al governo pastorale. Le esequie si celebrano domenica 13 novembre alle ore 16 nella cattedrale di Mileto, ove avviene la sepoltura.

domenica 13 novembre 2011

LOSSERVATORE ROMANO
Intervento dellarcivescovo Tobin allassemblea dei superiori maggiori italiani

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Il cardinale presidente della Cei sullimpegno dei laici nella vita pubblica

Non su tutto si pu mediare


La categoria della mediazione uno strumento indispensabile dentro la pluralit delle opinioni, non a caso la politica stata definita larte della mediazione. Ma non su tutto ci pu essere mediazione, ci sono delle frontiere oltre le quali questa categoria non pu essere utilizzata. In particolare sui valori. Quando questi valori sono costituitivi mediare significa andare contro lumanit delluomo. quanto ha detto, nella mattina di sabato 12, il cardinale presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei) in un passaggio a braccio della prolusione su Magistero ecclesiastico e ordine politico: libert e responsabilit dei fedeli laici nella vita pubblica svolta a Roma, in occasione dellatto accademico presso lIstituto superiore di scienze religiose allApollinare. Pubblichiamo ampi stralci dellintervento. di ANGELO BAGNASCO La societ complessa che viviamo e lincrocio di culture, visioni etiche e antropologiche differenti e a volte opposte, sfida limpegno dei cristiani nella presenza nel mondo; impegno che, nei secoli, si concretizzato in modo significativo anche nella partecipazione leale e attiva alla politica ricordando da una parte che essi partecipano alla vita pubblica come cittadini (Lettera a Diogneto, 5, 5) e dallaltra che loro preciso dovere animare cristianamente lordine temporale, rispettandone la natura e la legittima autonomia che sempre in relazione a Dio creatore (cfr. concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 36). Ora, perch quanto affermato circa il dovere di ogni cristiano di partecipare attivamente alla vita pubblica considerando le forme possibili e idonee per ciascuno, non suoni come assertivo e non argomentato, dobbiamo ricordare come luomo . Diciamo subito che luomo unitotalit, vale a dire che una pluralit unitaria: in lui vi una molteplicit di dimensioni dallintelligenza alla volont, dai sentimenti alle sensazioni, dal corpo allanima che sono la sua ricchezza costitutiva. Ma questi elementi non sono sparsi, fanno unit ontologica, cio sono indivisibili. dunque una ricchezza unitaria, cio una unit plurima non parcellizzabile. Tentare di separare i piani condurrebbe a una sorta di schizofrenia nellautopercezione che ucciderebbe lindividuo. Se questa la condizione umana, allora si comprende che il credente non pu mettere mai tra parentesi la sua fede, perch sarebbe mettere tra parentesi se stesso, vivere separato da s. Chiedere o pretendere che i cristiani, che hanno responsabilit pubbliche, sospendano la loro coscienza cristiana quando esercitano i loro doveri, non solo impossibile ma anche ingiusto. Ma necessario completare questo discorso perch non si concluda erroneamente che il cristiano impegnato in politica fa del confessionalismo e non rispetta il pluralismo culturale e la giusta laicit dello Stato e delle istituzioni. Quando diciamo che non il credente non pu mettersi tra parentesi in nessun ambito di vita, neppure quello pubblico e politico, significa che nessun fedele pu compromettere o attenuare la salvaguardia delle esigenze etiche fondamentali (Congregazione per la Dottrina della Fede, Nota dottrinale circa alcune questioni riguardanti limpegno e il comportamento dei cattolici in politica, n. 5). Si parla di esigenze etiche fondamentali, cio di quei valori che non sono di per s confessionali, poich tali esigenze etiche sono radicate nellessere umano e appartengono alla legge morale naturale. Esse non esigono in chi le difende la professione di fede cristiana, anche se la dottrina della Chiesa le conferma e le tutela sempre e dovunque (Ibidem). Si comprende che siamo giunti al fondamento della politica, fondamento che, appunto perch tale, la norma dellazione politica stessa: si tratta della persona che, secondo laffermazione di Antonio Rosmini, diritto sussistente perch luomo trascendenza, cio ha in s, scritto nel suo essere, un dover-essere che precede ogni legislazione e ogni potere umano; un doveressere che, procedendo da ci che , sigillato da Dio Creatore. Ecco perch nessun diritto fondamentale deriva dallo Stato o dallattivit politica come pazzamente fu asserito (Antonio Rosmini) ma appartiene alluomo in quanto tale e non una concessione di nessuna autorit umana. La rivendicazione della legge naturale costituisce lo strumento primario per la difesa della libert e per la difesa della dignit delluomo. Il tentativo insistente di negare lesistenza della natura umana nella sua oggettivit e universalit, mirato a distruggere il fondamento della legge naturale e quindi del diritto naturale che norma del diritto positivo. Il relativismo, il quale afferma che non esiste una norma morale radicata nella natura stessa dellessere umano, smentito dallesperienza universale secondo cui, a tutte le latitudini e epoche, gli uomini allinterno delle rispettive culture si percepiscono uguali nei dati di fondo. Daltronde, le Carte internazionali come potrebbero dichiarare i diritti universali senza il riferimento universale della natura umana? Tutti affermano di rifiutare uno Stato etico che pretende di produrre i valori anzich riconoscerli, ma negare lesistenza della natura umana dove pu portare se non l dove, a parole, non si vorrebbe andare? Affidare tutto alle procedure delle maggioranze assicura veramente il bene oppure garantisce solo la dialettica democratica? E negare la sorgente oggettiva di valori fondamentali e universali non porta inevitabilmente a una politica che si sostituisce sul piano etico? Il magistero della Chiesa afferma che ai laici spettano propriamente, anche se non esclusivamente, gli impegni e le attivit temporali (Gaudium et spes, 43) e riconosce la libert dei cittadini cattolici di scegliere, tra le opinioni politiche compatibili con la fede e la legge morale naturale, quella che, secondo il proprio criterio meglio si adegua alle esigenze del bene comune (Nota dottrinale circa alcune questioni riguardanti limpegno e il comportamento dei cattolici in politica, n. 3). Questa giusta e necessaria libert non ha niente a che vedere con il relativismo nella scelta dei principi morali e dei valori sostanziali a cui si fa riferimento nelle diverse opzioni politiche e sociali. La coscienza del cattolico, infatti, deve essere sempre una coscienza formata sulla base della dottrina cattolica, facendo attenzione rispettosa al magistero autentico, nutrita di una solida vita spirituale nella comunit cristiana (cfr. Gaudium et spes, n. 43).

La forza della comunione


FIRENZE, 12. La forza della Chiesa sta nella comunione. questa la bussola che deve orientare ogni rapporto tra i discepoli di Cristo. Lo ha ribadito larcivescovo segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Societ di Vita Apostolica, Joseph William Tobin, intervenendo, gioved 10, alla 51 assemblea della Conferenza italiana superiori maggiori (Cism). Un incontro che per cinque giorni, fino a venerd 11, ha visto circa 150 responsabili dei 23.000 religiosi italiani confrontarsi sul ruolo della vita consacrata nel pi ampio orizzonte delle aspettative di futuro della Chiesa in Italia. Allarcivescovo Tobin toccato affrontare il tema dei rapporti tra religiosi e presbiterio diocesano. Argomento delicato sul quale in precedenza (ne abbiamo riferito nelledizione di venerd 11, ndr) si era anche soffermato il vescovo segretario generale della Conferenza episcopale italiana, Mariano Crociata. In particolare, il segretario del dicastero vaticano ha messo in risalto la necessit dellunit di tutti i sacerdoti nel medesimo presbiterio. Obiettivo sollecitato e favorito dal concilio Vaticano II, che ha voluto superare la tendenza ancora oggi non del tutto superata a una forte separazione tra sacerdoti religiosi e quelli diocesani, instaurando una mutua collaborazione nata dalla riscoperta della comune missione della cura danime. Tuttavia ha osservato il presule nel corso degli ultimi cinquantanni, la diminuzione del numero dei religiosi e dei sacerdoti diocesani ha provocato una crisi sempre pi grave nelle Chiese occidentali. Da parte della vita religiosa, molti istituti sentono la necessit di ridimensionare la loro presenza e di lasciare alcuni campi di apostolato che erano di grande valore per una diocesi. Cos, nei fatti, la revisione degli impegni pastorali probabilmente il problema che genera pi conflitti tra i vescovi e i superiori maggiori.

poi oggi presente, secondo il presule, unaltra tentazione, opposta alla precedente, che investe i sacerdoti religiosi, ed data dal non vivere pienamente il proprio carisma a causa delleccessiva generosit con cui si vuole rispondere alle esigenze pastorali del territorio. Per superare tali difficolt occorre che si accrescano il dialogo e la conoscenza reciproca. E che si superi quella falsa dicotomia che vorrebbe il prefigurarsi di una Chiesa profetica che per sua natura deve opporsi alla gerarchia. Occorre pertanto che le strutture, atte al dialogo tra Chiesa locale e vita consacrata, abbiano come fondamento la ricerca della comunione reciproca. Perch, il vero incontro tra Chiesa locale e vita consacrata, in modo particolare di chi in questa ha ricevuto il sacramento dellordine sacerdotale, pu avvenire se vi da entrambe le parti la ricerca del bene comune, lamore reciproco, il dialogo creativo e il de-

siderio di servire il Signore nella comunit ecclesiale. Per sua natura, infatti, la Chiesa non assimilabile ad altre forme di vita sociale, come una societ commerciale, un parlamento con partiti opposti, o una giungla dove soltanto il pi forte sopravvive. Infatti, la forza della Chiesa nella comunione e solo sotto questo punto di vista possono nascere le relazioni reciproche dei discepoli di Ges Cristo. Le disposizioni canoniche e il contenuto del magistero possono favorire un clima di collaborazione armoniosa e feconda tra i membri del presbiterio, sia religiosi che diocesani. Ma non tutti i problemi che ci presenta la vita attuale possono essere risolti con lapplicazione delle norme. La ricerca del bene comune della Chiesa, lamore e un sincero desiderio di servire, uno spirito vivace di amicizia e un dialogo creativo saranno sempre il migliore aiuto.

In Austria la beatificazione di Carl Lampert presieduta dal cardinale Angelo Amato

Martire per affermare la dignit delluomo


di VERONIKA FEHLE Nuoto attraverso queste onde del destino, grazie allaiuto dallalto e di voi tutti, come un cane, a volte ansimando, ma sempre con la testa e il naso fuori dallacqua. Lo scriveva il sacerdote austriaco Carl Lampert (1894-1944) il 1 novembre 1943 a tutti i cari in patria. Un anno dopo scriveva unaltra lettera agli stessi destinatari. Nessuno purtroppo conosce i loro nomi e nemmeno ha la certezza che la lettera sia giunta a destinazione. Il martire Carl Lampert che domenica 13 novembre viene beatificato a Dornbirn in Austria, dal cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, in rappresentanza di Benedetto XVI ha sofferto in tutta la sua vita per le vessazioni della gestapo. Dopo essere stato pi volte arrestato e internato nei campi di concentramento di Dachau e di Sachsenhausen, venne condannato a morte dal tribunale di guerra del Reich. Appresa la notizia della sua condanna a morte e consapevole che ormai gli restava poco tempo, mise per iscritto il suo dramma interiore: I miei pensieri fluttuano e infuriano e vogliono quasi rompere il miserabile involucro del mio corpo prigioniero. Non sempre facile andare avanti, con tutti questi stati danimo tumultuosi, specialmente in certi giorni di ricordi, e il cuore umano, radicato e cresciuto con mille radici umane, si dimena e sanguina sempre come lacerato. Dodici giorni dopo, il 13 novembre 1944, Carl Lampert fu giustiziato a Halle sulla Saale in Germania. Le ultime parole furono Ges, Maria. Lampert era un uomo che rideva volentieri, che si divertiva, che amava fare delle gite a Frascati, e che spesso faceva la guida ai visitatori austriaci che si recavano a Roma. Era anche un uomo fedele alle proprie convinzioni, che obbediva a Dio e alla propria coscienza, che fu doni, i dossier, gli album fotografici, i video e le registrazioni occupano cinque metri di ufficio e rendono evidente che Carl Lampert e il suo esempio non sono mai stati dimenticati, sebbene lo scopo dei suoi persecutori fosse stato proprio quello di distruggere qualsiasi ricordo di quelluomo. Fino al 1989, nella ex Repubblica democratica tedesca, nel luogo in cui mor, gi da pochi giorni dopo lesecuzione, si svilupp una cultura della sua memoria alimentata clandestinamente. Perch lopposizione al nazionalsocialismo proprio nella ex Repubblica democratica, doveva essere colorata esclusivamente di rosso e non tollerava nessuna concorrenza. Ma, come afferma Magnus Koschig, parroco a HalleNord parlando della testimonianza di Lampert il dovere dei cristiani di dire no a certe cose. E Carl dimostr che questo no possibile. Lampert era un uomo con varie sfaccettature. Si oppose al regime nazionalsocialista, e se ne assunse la responsabilit per la sua Chiesa e per i suoi membri. Questo coraggio nel denunciare lingiustizia lo abbiamo scelto come filo conduttore della beatificazione spiega Hans Rapp, responsabile per lorganizzazione della cerimonia. Per far conoscere la figura del martire stato scelto di fare una mostra in un container nel quale sono esposti dei pannelli che rappresentano le principali tappe della sua vita. Da settembre verr portato nelle varie parrocchie del Vorarlberg. Sono fermamente convinto che non possiamo plasmare il futuro senza aver appreso dal passato ha affermato monsignor Walter Herbert Juen, che ha seguito il processo di beatificazione. Senza passato non c futuro e senza memoria non c nemmeno commemorazione. Carl Lampert una figura ingombrante. un personaggio faticoso nel senso migliore. Dimostra che un no possibile sempre.

Omelia del cardinale vicario Agostino Vallini

Nuove sfide per la Chiesa a Roma


ROMA, 12. Nuove sfide si pongono alla Chiesa, che non pu rinunciare ad adeguare ai tempi, nelle forme e con gli strumenti opportuni, la missione che Cristo le ha affidato. Lo ha detto, mercoled 9, il cardinale vicario per la diocesi di Roma, Agostino Vallini nellomelia della messa per la Dedicazione della Basilica Lateranense. La festa della chiesa cattedrale di Roma, madre di tutte le chiese, perch riferimento sicuro per la autenticit della fede in quanto sede della cattedra del Vescovo di Roma, il successore dellapostolo Pietro, roccia su cui Cristo ha edificato la Chiesa. Unoccasione propizia ha sottolineato il porporato anche per un esame di coscienza da parte dei cristiani romani, chiamati allesemplarit della fede e della carit. Per il cardinale, si tratta soprattutto dinterrogarsi sulla consapevolezza e sulla coscienza che i cristiani di oggi hanno di essere e di vivere come Chiesa consapevoli che in essa si realizza il piano provvidenziale di Dio per la salvezza del mondo. Oggi come ieri, la Chiesa chiamata a essere nel mondo la comunit che, radicata in Cristo per la grazia del battesimo, si gloria di dichiararsi per Cristo, di professare con umilt e coraggio la fede in Lui e di testimoniarla nella carit. E, a questa primaria finalit devono essere ordinati, adeguandoli se necessario, anche gli elementi istituzionali, le strutture e gli organismi pastorali. Questo deve essere il tratto distintivo che caratterizza lappartenenza ecclesiale. Tuttavia, oggi viviamo una stagione nella quale cambiato il clima culturale, la mentalit comune, la sensibilit delle persone rispetto a un passato non molto lontano in cui la fede cristiana animava lo stile di vita dei singoli, delle famiglie e, in certo modo, orientava la vita sociale. In una parola, la massiccia secolarizzazione della cultura e della societ influenza la secolarizzazione delle coscienze. Cos, anche se unalta percentuale del nostro popolo si dichiara credente e non viene meno la voglia di sacro, c tuttavia da domandarsi quanto questo riferimento religioso sia capace di parlare alla vita e di scaldare il cuore. Inoltre, c oggi un nuovo motivo che certamente non favorisce lattenzione e la ricerca di un Dio trascendente. Ed la grave situazione di molte persone occupate e preoccupate a guardare in basso dalla precariet delle condizioni di vita, divenute sempre pi difficili e fonte di turbamento per effetto della grave crisi economica che inquieta molte famiglie e, in modo particolare i giovani, molti dei quali sono scoraggiati per il loro futuro divenuto oltremodo incerto. In tale contesto, qual la coscienza ecclesiale dei nostri fedeli?, si domandato il porporato. Possiamo dire che la Chiesa un forte punto di riferimento per molti, ma non pi per tutti. Le nostre parrocchie continuano generosamente a portare avanti la catechesi, il culto, le opere di carit, ma fanno fatica ad affrontare le sfide che vengono da una cultura per la quale la fede religiosa interessa meno. Da qui lurgenza di una pastorale pi missionaria che accanto alla crescita della fede di quanti sono cristiani, si apra allannunzio del Vangelo a quanti non lo conoscono o lo hanno messo da parte.

maltrattato nelle carceri e nei campi di concentramento della Germania nazista, perch non voleva mettersi i paraocchi, perch guardava ci da cui altri si affrettavano ad allontanare lo sguardo. Che gli uomini divengano di nuovo uomini, scriveva in una lettera a un amico. Laudacia e il coraggio civile sono state, infatti, le sue caratteristiche. Nacque a Gfis, un paesino del Vorarlberg austriaco il 9 gennaio del 1894. Il padre, Franz Xaver, era contadino, la madre, Maria Rosina, badava alla casa. Non erano ricchi, e tuttavia erano benestanti, sicch anche il settimo figlio, Carl appunto, pot frequentare il ginnasio. Studi poi teologia presso il seminario episcopale a Bressanone, diritto canonico a Roma e fu ordinato sacerdote nel 1918. Fino a quel momento la vita di Carl si svolse come in un libro illustrato: di umili origini, studi e conobbe il mondo, guid il tribunale ecclesiastico dellamministrazione apostolica a InnsbruckFeldkirch, divenne provicario di Innsbruck. E poi accadde qualcosa. A

met degli anni Quaranta, la guerra invest lEuropa. Lampert si schier contro la disumanit e lo strapotere. Denunci la persecuzione, la chiusura dei conventi, e la diffidenza nei confronti di chi pregava. Allora cominci la sua via dolorosa. Venne spiato, perseguitato, bandito, torturato, imprigionato e pi volte condannato a morte con laccusa di spionaggio dichiarazioni negative sulla deportazione degli ebrei e sulluccisione di pazienti di strutture sanitarie, ascolto di radio straniere, sostegno a forzati. La sentenza venne eseguita per decapitazione. Gi molto prima del 1998, quando fu avviato ufficialmente il processo di beatificazione nella diocesi di Feldkirch, si era attivato un ingranaggio gigantesco. Il dottor Richard Gohm e padre Gaudentius Walser vennero incaricati di promuovere la causa. Incalcolabili le ore che hanno trascorso nellesaminare montagne di documenti. Hanno apposto migliaia di volte la loro firma su testimonianze del tempo, protocolli e questionari. Oggi i fal-

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LOSSERVATORE ROMANO
Concluso lincontro europeo promosso dal Pontificio Consiglio Cor Unum

domenica 13 novembre 2011

Delegazione della Santa Sede allassemblea generale dellInterpol in Vietnam

Limportanza dei volontari cattolici


I volontari cristiani dovranno essere sempre pi punti di riferimento e di speranza nelle crisi e nelle incertezze del mondo contemporaneo. Servendo i poveri potranno cos proporre, nei fatti e non solo a parole, uno stile di gratuit per un modello di societ pi umana e anche essere protagonisti del rilancio della nuova evangelizzazione. Sono i punti fondamentali della missione che attende i milioni di volontari cattolici, secondo quanto emerso dallincontro europeo svoltosi il 10 e l11 novembre nellauditorium del palazzo San Pio X in Vaticano. Liniziativa, promossa dal Pontificio Consiglio Cor Unum, ha registrato una vera e propria messa a punto di nuovi programmi e strategie, culminata venerd mattina nelludienza di Benedetto XVI, che ha indicato coordinate e prospettive del volontariato. Condivisione di esperienze pratiche molto incisiva quella di Veronika Ottrubay, della comunit dellArca, fondata da Jean Vanier per i disabili mentali e i loro familiari ed elaborazioni di progetti pensati sul campo hanno caratterizzato lincontro. In particolare, Kristalina Georgieva, commissario europeo per la cooperazione internazionale e laiuto umanitario con delega al volontariato, ha annunciato un nuovo progetto: il corpo di assistenza umanitaria dei volontari europei. Unidea, ha spiegato pi necessaria che mai guardando al terremoto di Haiti, alle devastanti inondazioni in Pakistan e ora in Thailandia, al triplo disastro in Giappone, allinimmaginabile siccit nel Corno dAfrica, ai conflitti in Sudan e in Somalia. LEuropa, ha detto, non si tirata indietro e ora il corpo di assistenza umanitaria dei volontari dar modo a tutti di partecipare alle operazioni ancor pi efficacemente. Una chiave di lettura pi spirituale del servizio di volontariato stata presentata dal cardinale arcivescovo di Zagabria, Josip Bozani, che venerd mattina ha celebrato la messa per i convegnisti nella basilica Vaticana. Ha concelebrato il cardinale Robert Sarah, presidente di Cor Unum. Il porporato croato ha indicato, nellomelia, lattualit della testimonianza di san Martino, nel giorno della memoria liturgica: un costruttore di una nuova Europa secondo il modello della carit. famoso ha rilevato il suo gesto di condivisione, quando divise il suo mantello con un povero. E oggi san Martino ci invita a a essere, come lui, portatori della carit nel nostro mondo, per saper vivere unesistenza veramente cristiana, che trova la sua sorgente nel Dio che amore. La testimonianza della carit quindi diviene la via privilegiata dellannuncio del Vangelo. Il cardinale Bozani ha fatto presente ai volontari che soprattutto la partecipazione al sacrificio eucaristico a permetterci di compiere gesti che superano le capacit personali. Riferendosi allenciclica Deus caritas est, ha ricordato che la carit non per la Chiesa una specie di attivit di assistenza sociale che si potrebbe, in fondo, anche lasciare ad altri: appartiene, invece, alla sua stessa natura, espressione irrinunciabile della sua stessa essenza. Il dramma dei poveri, la missione nelle situazioni di gravi sofferenze, non costituiscono prestazioni o servizi: in realt, poveri e amore sono i luoghi attraverso cui Dio parla e provoca il mondo. E se Dio carit, anche la Chiesa carit, e anche il singolo battezzato testimone della carit di Dio verso il prossimo, in famiglia, sul lavoro, nella societ. Ecco, allora, che gli organismi caritativi della Chiesa devono mantenere viva la dimensione di appartenenza ecclesiale perch non elargiscono solo servizi a livello professionale, o qualcosa che deriva dalla buona volont dei singoli. Il volontariato richiede certamente una competenza oggettiva e professionale ma nello spirito dellinsegnamento di Ges ci vuole di pi: il cuore aperto che si lascia toccare dallamore di Cristo, e cos d al prossimo, che ha bisogno di noi, pi che un servizio tecnico: lamore in cui allaltro si rende visibile il Dio che ama, Cristo. Indicando il magistero di Benedetto XVI in proposito, il cardinale Bozani ha assegnato alla carit un ruolo peculiare nellazione della nuova evangelizzazione. Infatti Dio richiede di essere sperimentato e testimoniato con gesti concreti di amore. Lamore disinteressato al prossimo dono di Dio e lazione caritativa porta luomo a riconoscere che Dio amore. Cos lazione caritativa verso il prossimo in necessit gesto eloquente che indica limportanza di ogni vita umana, lalta dignit di cui rivestito lessere umano, anche il pi debole e indifeso. E nel disorientamento della societ odierna la carit si fa annuncio della verit delluomo e della sacralit della vita umana. Il porporato ha infine esortato i volontari a far riscoprire, proprio attraverso lesercizio della carit, gli atteggiamenti positivi che invece oggi tendono a essere messi da parte. La testimonianza dellamore gratuito, della solidariet, di atti di generosit parlano di una cultura diversa da quella del mondo contemporaneo secolarizzato. Sono una vera scuola che mostra, soprattutto ai giovani, nuovi stili di vita in cui limportanza dellincontro con gli altri e il servizio al prossimo illuminano il senso della vita. Ed cos che limpegno dei volontari cattolici pu condurre alla fede anche chi non cristiano.

Insieme per un mondo pi sicuro


Collegare le polizie per un mondo pi sicuro. Rafforzamento della collaborazione, innovazione e creazione di competenze. Su questo tema si svolta nei giorni scorsi ad Hanoi, in Vietnam, lottantesima sessione dellassemblea generale dellOrganizzazione internazionale di polizia criminale, nota universalmente con il nome di Interpol. La delegazione ufficiale della Santa Sede, che membro dellorganismo internazionale, stata guidata da Domenico Giani, comandante del Corpo della Gendarmeria e direttore dei Servizi di sicurezza e protezione civile dello Stato della Citt del Vaticano. Con lui erano il vice direttore Raoul Bonarelli, il dirigente Costanzo Alessandrini, capo ufficio Interpol, e il vice commissario Fabio Vagnoni, funzionario addetto al medesimo ufficio. Nellassemblea la delegazione vaticana ha preso posto accanto a quella vietnamita e con questa si subito instaurato un clima di grande cordialit. Lassemblea generale il pi importante momento della vita dellorganismo internazionale che riunisce le polizie di 189 Paesi dei cinque continenti. Questanno sono entrati a far parte di questa comunit internazionale tre nuovi membri Curaao, Saint Maarten, Sud Sudan tutti ammessi allunanimit. Nellassemblea vengono prese le principali decisioni nella gestione comune dei problemi di sicurezza che di volta in volta si presentano su scala internazionale. Tra gli argomenti trattati questanno ad Hanoi, i pi importanti hanno riguardato il fenomeno del terrorismo, sotto il duplice aspetto interno e internazionale, la criminalit organizzata, la pirateria marittima, il traffico di esseri umani e la criminalit informatica. La delegazione della Santa Sede, il cui contributo allattivit dellor-

ganizzazione riscuote apprezzamenti e consenso larghissimi, ha preso parte anche a diversi incontri bilaterali, durante i quali si sono riscontrati spirito di disponibilit e un reale intento di collaborazione da parte di tutti. In questo contesto, tra laltro, il capo della polizia federale brasiliana ha espresso sentimenti di gratitudine nei confronti di Benedetto XVI e dei suoi collaboratori per avere scelto Rio de Janeiro come sede della prossima Giornata mondiale della giovent, che si terr nel 2013. A margine della conferenza, su impulso del comandante Giani, ha avuto luogo anche un incontro con i responsabili delle forze di polizia dei alcuni Paesi dellAfrica centrooccidentale Benin, Nigeria, Ghana, Togo, Burkina Faso e in tale contesto stata sottolineata limportanza che assume il prossimo viaggio internazionale del Papa non solo per il Benin, Paese che ospiter la

visita, ma per lintero continente africano. Anche in questa occasione, sono state manifestate simpatia e cordialit nei confronti di Benedetto XVI ed stata ribadita la massima disponibilit per garantire la sicurezza del Pontefice e dei numerosissimi pellegrini che giungeranno per loccasione in Benin. La conferenza si conclusa con il simbolico scambio della bandiera dellInterpol tra il rappresentante del Vietnam e quello dellItalia, Paese che ospiter la prossima assemblea generale a Roma nel 2012. A margine dellassemblea, significativo e toccante stato lincontro seguito dalla messa celebrata nella cattedrale di San Giuseppe con larcivescovo di H Ni, monsignor Pierre Nguyn Vn Nhon, che ha tra laltro espresso un grande apprezzamento per la visita e per la partecipazione della delegazione della Santa Sede allimportante consesso internazionale.

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