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LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO POLITICO RELIGIOSO Non praevalebunt
mercoled 9 novembre 2011

Unicuique suum
Anno CLI n. 258 (45.903)
.

Citt del Vaticano

Cresce la tensione sullIran


VIENNA, 8. Cresce la tensione internazionale nellimminenza della pubblicazione del rapporto dellAgenzia internazionale per lenergia atomica (Aiea) in base al quale Teheran sarebbe riuscita a superare tutti i maggiori problemi tecnici che la separavano dallo sviluppo di armi nucleari. Il ministro degli Esteri iraniano, Ali Akbar Saleh, in visita in Armenia, ha invece ribadito oggi che LO ccidente non ha alcuna prova concreta che Teheran stia lavorando allatomica: LOccidente e gli Stati Uniti stanno esercitando pressione sullIran senza argomenti seri n una prova. Intanto, la Cina mantiene un atteggiamento di mediazione costruttiva tra Teheran e lOccidente in vista della pubblicazione del rapporto e perch non si arrivi alluso della forza. Secondo il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Hong Lei, lAiea dovrebbe assumere una posizione obiettiva e imparziale, ma lIran chiamato a mostrare flessibilit e sincerit e ad avere una seria collaborazione con lAgenzia. Il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, ha definito ieri sera lipotesi di un intervento militare contro lIran un errore molto grave con conseguenze imprevedibili. Da Parigi, il suo collega francese, Alain Jupp, gli ha fatto eco affermando che occorre fare il possibile per evitare un intervento militare irreparabile.

Titoli di Stato italiani ancora nel mirino della speculazione

Larte sacra nei musei

LEuropa sinterroga sul suo futuro


BRUXELLES, 8. Giornata di ordinaria tensione sui mercati internazionali: lo spread (differenziale di rendimento) tra i titoli di Stato italiani e i Bund tedeschi ha toccato il nuovo record oltre quota 495 punti per assestarsi poi a 480. Il ministro dellEconomia italiano, Giulio Tremonti, ha lasciato la riunione dellEcofin in corso a Bruxelles per tornare a Roma. In Grecia proseguono le trattative per un Governo di unit nazionale. Il commissario Ue agli Affari economici e finanziari, Olli Rehn, ha dichiarato ieri, al termine dellEurogruppo, di aspettarsi entro questa settimana dal Governo italiano le risposte al questionario che abbiamo inviato a Roma con le domande precise sulla lettera di impegni. Probabilmente gi domani gli esperti di Bruxelles, in collaborazione con la Banca centrale europea (Bce), avvieranno la loro missione a Roma per monitorare gli impegni assunti dal Governo. Al fianco della squadra Ue-Bce, in stretto coordinamento, lavoreranno i tecnici del Fondo monetario internazionale, la cui missione di verifica sui conti italiani partir probabilmente qualche giorno pi tardi. La situazione dellItalia non paragonabile con quella della Grecia ha detto il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schuble. Sul fronte continentale, Rehn ha precisato che le nuove regole per la governance europea rafforzata en-

Per conservare gli oggetti e preservare lo sguardo


di GIULIANO ZANCHI assai nota losservazione con cui Andr Malraux introduceva la seconda edizione del suo celebre Le Muse imaginaire: Un crocifisso romanico non era prima di tutto una scultura, la Madonna di Cimabue non era prima di tutto un quadro, lAtena di Fidia non era prima di tutto una statua. Lintento dellintero saggio era quello di riflettere sulle conseguenze della mediazione museale e delle tecniche di riproduzione sulla originaria portata antropologica di oggetti nel frattempo trasformati in opere darte. In filigrana il ragionamento lasciava affiorare questioni di teoria dellarte e, conseguentemente, di museologia che sono di particolare rilevanza ove si tratti del patrimonio culturale legato alla tradizione liturgica della Chiesa. La liturgia difatti uno di quei contesti vitali che pi di ogni altro stato grembo generatore di un patrimonio di prodotti catalogato, in seguito, secondo i criteri della storia dellarte. Considerata dal punto di vista della quantit la questione, come si capisce, assume dimensioni assai rilevanti. Una larghissima parte del patrimonio artistico conosciuto infatti legata alle forme rituali (neanche semplicemente culturali) della storia cristiana. Solo ora e solo in parte, questa constatazione riesce a generare su quel genere di patrimonio artistico uno sguardo inseparabile dallo sfondo esistenziale che lo ha prodotto. La specializzazione analitica delle discipline, in specie quelle storicoartistiche e storico-archeologiche, ha incorporato, per diverse ragioni, quel positivismo della ricerca che ha fruttato naturalmente estrema precisione nella collocazione evolutiva delle forme, ma ha escluso quasi del tutto, e non senza deliberazione teorica, la rilevanza del contesto vitale relativamente alla comprensione totale degli oggetti in questione. Sotto labbaglio di questa luce indistinta un ambone paleocristiano e un polittico quattrocentesco non sono tra loro distinguibili che per pure ragioni di storia delle forme, trasformandosi, sotto il profilo della loro funzione e della loro natura, in oggetti indiscernibili. Da qualche tempo, anche per il nuovo interesse che lo studio specificamente teologico torna ad accordare alle questioni estetiche, vanno cercando legittimazione orientamenti di ricerca e criteriologie museali che intendono completare, senza eliminarne il vantaggio della valutazione critica, la parzialit di prospettive radicalmente storico-formali. Lidea che guida questo sguardo di complemento che gli oggetti di rilevanza storica e artistica legati alla tradizione cristiana sono del tutto incomprensibili se astratti dal contesto liturgico che li ha richiesti, generati e giustificati. La loro comprensione rimanda perci strettamente alluniverso simbolico che li ha prodotti, vale a dire a quellinsieme di significati, azioni,

Un tabellone elettronico segna negativo alla Borsa di Londra (Reuters)

treranno in vigore a met dicembre e si tratta di norme cruciali per tornare alla crescita economica. Il commissario ha poi lanciato un messaggio alla Grecia, assicurando che Bruxelles far di tutto per mantenerla nelleuro. Il presidente dellEurogruppo, Jean-Claude Juncker,

ha spiegato che la decisione del rafforzamento del fondo salva-Stati diventer operativa entro novembre. La definizione dei dettagli tecnici relativi al rafforzamento dellEfsf un processo terribilmente complicato e terribilmente importante ha detto Juncker.

Vertice a San Pietroburgo con gli alleati dellOrganizzazione per la cooperazione di Shanghai

Un club energetico tra Russia e Cina


MOSCA, 8. Un club energetico dellOrganizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco), per facilitare lo scambio di informazioni nel settore dellenergia: uno degli obiettivi della riunione a San Pietroburgo del Consiglio dei capi di Governo dei Paesi membri dellorganizzazione, che riunisce Russia, Cina, Kazakhstan, Kyrgyzstan, Tadjikistan, Uzbekistan (Iran, Mongolia, India e Pakistan sono Paesi osservatori, Bielorussia e Sri Lanka Paesi partner per il dialogo). Lo ha riferito lagenzia Ria Novosti Allincontro di ieri erano presenti, tra gli altri, il premier russo, Vladimir Putin, che fa gli onori di casa, e quello cinese Wen Jiabao. I due hanno avuto ieri sera un incontro bilaterale. Putin ha avuto colloqui anche con il premier pakistano, Reza Gilani. Tra i temi in agenda della riunione dellO rganizzazione per la cooperazione di Shanghai un organismo intergovernativo fondato il 14 giugno del 2001 la sicurezza regionale, la lotta contro il terrorismo, il separatismo, il crimine organizzato e il traffico di droga. Le parti hanno discusso anche di come rafforzare la cooperazione economica e commerciale sulla base dellaccordo firmato dai Paesi membri il 23 settembre del 2003. Allepoca il premier cinese aveva proposto lobiettivo a lungo termine di costituire unarea per il libero commercio nellambito dei Paesi aderenti allO rganizzazione, mentre altre misure pi immediate sarebbero state prese per migliorare e facilitare lo scambio delle merci nella regione. Sebbene nella dichiarazione che alla base della costituzione dellO rganizzazione per la cooperazione di Shanghai si legga che non unalleanza intesa contro altri Stati e regioni e aderisce al principio di apertura, gran parte degli osservatori rilevano che uno dei suoi scopi fondanti sia stato quello di agire da contrappeso nei confronti degli Stati Uniti, e in particolare, di evitare conflitti che darebbero spazio a interventi di Washington in aree vicine alla Russia o alla Cina. Molti osservatori credono, inoltre, che lo Sco sia stato creato come risposta alla minaccia rappresentata dai sistemi di difesa antimissile degli Stati Uniti. Nel corso del vertice di San Pietroburgo, Putin infatti tornato ad accusare lOccidente di arroganza. Il premier russo che si candider al Cremlino nel 2012 lasciando allattuale presidente, Dmitri Medvedev, il posto alla guida dellEsecutivo ha fatto eco alle dichiarazioni fatte dal ministro degli Esteri iraniano, Ali Akbar Salehi. proprio come dici tu, queste potenze sono arroganti, ha detto Putin riferendosi al sostegno fornito dallO ccidente alla cosiddetta primavera araba. Accogliendo il premier cinese, Wen Jiabao, e alludendo a Europa e Stati Uniti, Putin ha inoltre sottolineato come in passato sia arrivato un sostegno anche ai vecchi regimi nordafricani. Ci che interessante, ha aggiunto, che poi hanno aiutato le rivoluzioni che hanno spodestato i vecchi regimi. Nelle intenzioni di Mosca lO rganizzazione per la cooperazione di Shanghai, che riunisce Russia, Cina e altri quattro Stati dellAsia centrale prima appartenenti allUnione sovietica, destinata a diventare un blocco compatto e molto pi potente di oggi, in grado di interloquire e, al tempo stesso, rivaleggiare con la Nato. Nel frattempo, mentre si profila la fine annunciata del loro impegno nei conflitti in Iraq e in Afghanistan, gli Stati Uniti annunciano di guardare verso lAsia-Pacifico come una prorit strategica della loro politica estera e di difesa di fronte alla crescente potenza militare cinese, anche se dovranno far fronte a tagli nel bilancio del Pentagono. Il segretario alla Difesa, Leon Panetta, lo ha pi volte sottolineato nel corso della sua prima missione nella regione a fine ottobre: gli Stati Uniti sono in un momento di transizione dopo dieci anni di guerra. Abbiamo ora loccasione di rafforzare la nostra presenza militare nella regione. E lo faremo, ha dichiarato Panetta durante le tappe in Giappone, Corea del Sud e Indonesia. Un messaggio chiaro quello trasmesso dallAmministrazione americana agli alleati e partner della regione, descritto come una priorit strategica.

Record di scioglimento dopo quello del 2007

Artico senza ghiaccio

sentimenti e legami senza i quali resterebbe di molto in ombra anche la loro specifica natura formale. Persino la forma di un turibolo, spesso occasione di esercitazioni iconografiche sublimi, resterebbe profondamente mutilata nelle sue ragioni di fondo senza la comprensione del gesto quello dellinfondere incenso sui luoghi cristologici della liturgia per cui prevista la sua esistenza. Lorizzonte simbolico sullo sfondo del quale certi oggetti riprendono la loro vitalit espressiva torna dunque, seppure timidamente, a far parte delle considerazioni dello studio scientifico e dei criteri della custodia museale. Un tale orizzonte possiede anche, per sua natura, un duplice carattere. Esso per un verso sincronico: riguarda cio la relazione strutturale che in ogni tempo certi oggetti intrattengono con la loro precondizione liturgica. Ma per altro verso esso diacronico, riguarda cio le diverse forme storiche di questo rapporto: non sempre la liturgia stata la stessa e le sue evoluzioni sono a loro volta fonte di sempre nuove invenzioni estetiche. Di questo strutturale intreccio, che sta molto pi in profondit della semplice vocazione didattica dellarte religiosa, cercano di farsi carico i molti musei di matrice ecclesiale che nellultimo mezzo secolo, con fecondit esponenziale negli ultimi anni, sono sorti in tutta Italia. Direi, in particolare, i musei diocesani. La loro vocazione innanzitutto a conservare loggetto, non mai separabile dalla loro preoccupazione a preservare lo sguardo chiamato a contemplarlo nuovamente. Un deposito palpitante di senso resta tenacemente legato alla concretezza di un patrimonio inseparabile dal suo soffio. Il compito non lasciare che gli oggetti dellarte restino dotta ma morta lettera della cronologia, bens veicoli permanenti di uno spirito in essi ancora allopera. Gli strumenti per questa difficile impresa culturale giacch tale sono naturalmente molti: didattica, formazione, promozione scientifica, sapienza di allestimento. Non di rado anche il ritorno di molti di quegli oggetti nel vivo della liturgia praticata. Impresa dunque silenziosamente potente, capace di attenuare quella natura del museo che, secondo una definizione di Umberto Eco, non pu evitare di essere tomba per oggetti morti. Ma la custodia rivitalizzatrice di questa cristiana cura dellarte, che attorno alle ossa di reperti del passato sa ricostruire la carne della vita spirituale, richiede anche di realizzarsi nel potere della fede di chiamare oggi a esistenza nuove forme, attingendo senza paura dalle estetiche delluomo contemporaneo, che rimane il destinatario, lui e il suo modo di sentire, dellirremovibile passione del Signore. Come sempre, lo scriba divenuto discepolo, sa e va aggiunto deve trarre dal suo tesoro cose nuove e cose antiche.

Le lettere di Paolo VI al generale Francisco Franco

NOSTRE INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Neuqun (Argentina) presentata da Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Marcelo Melani, S.D.B., in conformit al canone 401 2 del Codice di Diritto Canonico. Gli succede Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Virginio Bressanelli, S.C.I., finora Vescovo Coadiutore della medesima Diocesi. Asuncin (Paraguay) Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Edmundo Ponciano Valenzuela Mellid, S.D.B., finora Vescovo titolare di Uzali e Vicario Apostolico del Chaco Paraguayo.

A Dio quello che di Dio

Un iceberg alla deriva

COPENAGHEN, 8. Laccelerazione della fusione dei ghiacci dellArtico ha fatto segnare a settembre un nuovo record, dopo quello del 2007. Con laumento delle temperature globali, larea ghiacciata ha perso il 12 per cento ogni decennio dal 1979 (anno dinizio delle misurazioni satellitari), ma negli ultimi cinque anni si assottigliato ulteriormente, diventando sempre pi vulnerabile alle temperature pi calde. Secondo alcuni modelli cli-

matici, il ghiaccio marino estivo sar in gran parte scomparso gi per la seconda met del secolo, anche se il tasso attuale di fusione supera addirittura quello descritto dagli esperti. Tra le conseguenze, la ridisegnatura delle mappe geografiche dellArtico (che copre circa il sei per cento della superficie della Terra); nuove rotte per i trasporti marittimi; maggiori aiuti alle popolazioni locali e sempre pi garanzie per un futuro di pace.

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Nomina di Vescovo Ausiliare


Il Santo Padre ha nominato Ausiliare dellArcidiocesi di Abuja (Nigeria) il Reverendo Padre Anselm Umoren, M.S.P., Superiore Generale della Societ dei Missionari di San Paolo, assegnandogli la sede titolare vescovile di Scampa.

Emilio Greco, Paolo

VI

(1976)
A PAGINA

Nomina di Arcivescovo Coadiutore


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VICENTE CRCEL ORT

Il Santo Padre ha nominato Arcivescovo Coadiutore di

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LOSSERVATORE ROMANO
Aumenta il numero delle famiglie statunitensi che vivono con meno di 24.000 dollari lanno

mercoled 9 novembre 2011

Povera America
Il maggiore problema resta loccupazione che stenta a ripartire
WASHINGTON, 8. La crisi si fa sentire ogni giorno di pi: nel 2010 gli americani poveri sono stati 49,1 milioni, ovvero il sedici per cento della popolazione. Il dato stato diffuso dal Census Bureau: si tratta di statistiche basate su metodologie di calcolo complesse, che fotografano meglio la realt sociale tenendo conto di fattori differenti da quelli usati per il calcolo ufficiale. Le valutazioni infatti comprendono quanto le famiglie spendono per i generi alimentari, labbigliamento e le utility. Si tratta di una statistica pi complessa spiega il Census Bureau che, utilizzando le metodologie ufficiali, aveva stimato in settembre 46,2 milioni di poveri, con un tasso di povert del 15,1 per cento, il livello maggiore dal 1993. I nuovi dati ritraggono una situazione peggiore, con i pi anziani, gli over 65, a rappresentare il 15,9 per cento dei poveri, ovvero una cifra superiore al nove per cento delle cifre ufficiali. Gli asiatici poveri sono il 16,7 per cento (12,1 il dato di settembre) e gli ispanici il 28,2 per cento (26,7). Secondo una statistica pi complessa, la soglia di povert per un una coppia con figli di 24.343 dollari lanno a fronte dei 22.113 dollari lanno della cifra ufficiale. Che la situazione delleconomia americana e i suoi effetti sulla popolazione sia critica lo rileva anche il Wall Street Journal, secondo cui una tiepida recessione dellEuropa si farebbe sentire sui conti delle aziende americane. E uno shock severo delleurozona rischierebbe di far deragliare la fragile ripresa americana. Il Wall Street Journal sottolinea che lEuropa un mercato chiave per gli esportatori americani e che le aziende statunitensi hanno duemila miliardi di dollari di liquidit che potrebbe essere un cuscinetto in caso di una stretta del credito. LUnione europea il secondo partner commerciale degli Stati Uniti dopo il Canada, con 240 miliardi di dollari in esportazioni nel 2010, il 19 per cento del totale statunitense. Al recente G20 di Cannes, la delegazione di Washington ha difeso il progetto di una tassa sulle banche diversa da Paese a Paese, ma basata sui reali rischi che ogni istituzione finanziaria prende. Secondo quanto riferisce una fonte di altissimo livello dellamministrazione Obama, gli Stati Uniti sono impegnati a rendere pi forti le proprie banche, e vogliamo che ogni banca paghi in base ai rischi che assume. Tuttavia, sulla Tobin tax questo il nome del progetto di una tassa sulla transazioni il vertice di Cannes non ha raggiunto un accordo. Ma a pesare come un macigno sulla ripresa americana soprattutto loccupazione. Il settore privato ha creato in ottobre 104.000 posti di lavoro. Il settore pubblico ne ha persi 24.000 e quello delle costruzioni 20.000. Il tasso sopra lotto per cento dal febbraio 2009. Il dato di ottobre migliore delle attese per il calo del tasso di disoccupazione, ma sotto le attese per il numero effettivo di posti creati, 80.000 a fronte dei 95.000 previsti. Il dipartimento del Commercio ha rivisto al rialzo il dato di settembre, quando sono stati creati 158.000 posti contro i 103.000 previsti. La crescita, dunque, resta troppo lenta: pur allontanando il rischio di una recessione, non riesce a scacciare il pessimismo dei consumatori. Gli analisti guardano con cautela al dato delloccupazione: La crescita non neanche minimamente sufficiente a ridurre significativamente la disoccupazione ha detto Guy LeBas, analista di Janney Montgomery Scott. Non c abbastanza domanda per sostenere anche la modesta crescita delloccupazione che si avuta in settembre e ottobre ha messo in evidenza Kathy Bostjancic del Conference Board. Il dato non abbastanza buono, ma ci sono indicatori che si muovono nella giusta direzione e aumentano le possibilit di dati significativamente migliori sulloccupazione il prossimo mese ha osservato Ian Sheperdson di High Frequency Economics. I dati suggeriscono che la crescita potrebbe rafforzarsi anche se lEuropa potrebbe scivolare in recessione ha sottolineato Rdq Economics. Le condizioni del mercato del lavoro sembrano migliori di quanto pensato: anche se la crescita di ottobre evidenzia Nomura Global Economics pi debole di quanto sperato, la revisione di settembre tipica di periodi di miglioramento del mercato del lavoro.

Facebook non ha fretta di andare in Borsa e in Cina


NEW YORK, 8. Il social network Facebook non ha fretta n di quotarsi in Borsa, n di arrivare in Cina, dove non presente, ma non per sua scelta, anche se guarda con attenzione alle strategie degli altri giganti del settore, come Google, Amazon e Apple. In questo senso si espresso Mark Zuckerberg, lamministratore delegato di Facebook, in unintervista alla Pbs, sottolineando di aver ricevuto consigli da Steve Jobs, il fondatore di Apple morto di recente, su come orientare la societ e su come scegliere la squadra migliore per guidarla. Zuckerberg ha ammesso che lInitial Public Offering, lentrata in Borsa, importante perch consente di creare valore per dipendenti e investitori, ma non ha confermato le indiscrezioni secondo le quali Facebook potrebbe farlo nel 2012. Abbiamo fatto in questo senso una promessa implicita ai dipendenti e agli investitori ha detto ma non una promessa a breve termine: verr un momento in cui lo faremo e loro potranno cedere i loro titoli e guadagnare. Non una cosa a cui penso molto in questo momento. Anche per quanto riguarda la Cina Zuckerberg non mostra fretta: C talmente tanto spazio per svilupparsi in altri Paesi e questa non la prima cosa che ci preoccupa, ha detto. Sheryl Sandberg, responsabile per la ricerca di Facebook, ha peraltro precisato che la missione del social network quella di connettere il mondo e non possiamo farlo senza la Cina e che lassenza di Facebook dal mercato cinese non una scelta nostra, ma del Governo cinese. Zuckerberg, tornato ieri per la prima volta nelluniversit di Harvard, che aveva lasciato nel 2004, ha aggiunto che Facebook intrattiene rapporti con le sue principali concorrenti. Non ritengo che siamo in una situazione in cui unazienda vinca su tutti. Google in un certo senso la pi competitiva, ma anche Amazon e Apple sono allineate, ha detto. Google sta sfidando Facebook nel social network e ha lanciato Google+, che ha 40 milioni di utilizzatori contro gli 800 milioni di Facebook.

Un disoccupato riempie un modulo in un ufficio di collocamento a Minneapolis (LaPresse/Ap)

Accordo tra il sito e la Walt Disney

Primo e unico dibattito televisivo in Spagna a pochi giorni dalle elezioni

Paperino & Co. vanno su YouTube


NEW YORK, 8. Paperino e gli altri personaggi della Walt Disney si rafforzano su YouTube, il sito di condivisione di video con il quale la stessa Walt Disney ha trovato un accordo per creare e distribuire video originali. I nuovi programmi saranno disponibili dallinizio del 2012. Secondo indiscrezioni, le due societ investiranno nel progetto tra i dieci e i quindici milioni di dollari. Allapparenza, le risorse immesse e laccordo sembrano avere una portata limitata, ma nel lungo termine puntano a colmare alcune delle lacune di ambedue le aziende, con Walt Disney debole sullonline e YouTube a caccia di contenuti originali per i nuovi cento canali il cui lancio ha annunciato nei giorni scorsi. YouTube, inoltre, ha bisogno di Walt Disney anche perch alla prese con una battaglia legale con Viacom, la societ a cui fa capo Nickelodean, la concorrente della stessa Walt Disney.

Faccia a faccia tra Rajoy e Prez Rubalcaba


MADRID, 8. Primo e unico faccia a faccia televisivo, ieri sera in Spagna, tra Mariano Rajoy, del Partito popolare (Pp), e il socialista Alfredo Prez Rubalcaba, i due leader politici che si contendono la carica di presidente del Governo, al posto delluscente Jos Luis Rodrguez Zapatero, nelle legislative anticipate del prossimo 20 novembre. Le previsioni degli esperti in comunicazione non sembrano siano state confermate. Prez Rubalcaba, ex numero due dellEsecutivo a guida socialista, non ha infatti avuto la meglio sul rivale. Secondo gli osservatori, Rajoy ex ministro e portavoce nel Governo Aznar, battuto due volte da Rodrguez Zapatero nel 2004 e nel 2008 ha anzi segnato punti a suo favore, soprattutto nella prima parte del dibattito, quella su economia e disoccupazione, sul quale il bilancio dellEsecutivo uscente il pi negativo per la maggioranza degli spagnoli. Prez Rubalcaba stato il pi aggressivo, interrompendo spesso Rajoy e sottoponendolo a domande insistenti sul programma elettorale dei popolari. Ma il leader del Pp apparso pi sicuro, forte anche della posizione di netto vantaggio che gli danno tutti i sondaggi (pi diciassette punti, a due settimane dal voto). Sullaltro tema principale del dibattito, la politica sociale, il confronto invece parso equilibrato. Per Rajoy stato facile sottolineare le responsabilit della politica ondivaga del Governo di Rodrguez Zapatero dallinizio della crisi, una opinione condivisa dalla maggioranza degli spagnoli. Prez Rubalcaba ha cercato di attaccare sul programma del Pp, sostenendo che prevede tagli alle indennit di disoccupazione. Ma Rajoy stato categorico. Ha infatti accusato il rivale socialista di mentire, garantendo che non le ridurr. Al termine del dibattito, durato un centinaio di minuti, i lettori in rete del quotidiano El Mundo hanno dato al 65 per cento la vittoria a Rajoy, mentre quelli di El Pas) al 52,44 per cento a Prez Rubalcaba.

Pi di due milioni di giovani italiani non studiano e non lavorano


ROMA, 8. In Italia il numero dei giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano nel 2010 ha superato i 2.200.000, cio 23,4 per cento del totale, quasi uno su quattro. Il rapporto sulle Economie regionali diffuso ieri dalla Banca dItalia, aggiorna in senso peggiorativo i dati diffusi a fine maggio dallIstat, secondo i quali i cosiddetti Neet (Not in Education, Employment or Training, nellespressione inglese) erano il 22,1 per cento del totale, comunque di pi rispetto allanno precedente. Alla crescita della disoccupazione, certificata dallaumento di chi tra i Neet in cerca di un posto di lavoro (dal 30,8 per cento del 2008 al 33,8 per cento del 2010) si uniscono anche fenomeni di scoraggiamento, che portano i ragazzi fuori da ogni circuito sia occupazionale sia formativo. A mostrare i numeri pi allarmanti ancora il sud del Paese (54,5 per cento), ma anche nel centro e nel nord il fenomeno in forte aumento. Laltra differenza marcata quella tra le ragazze e i ragazzi Neet, rispettivamente il 26,4 per cento e il 20,5 per cento del totale dei loro coetanei. Altro dato preoccupante che un quarto di questi ragazzi vivono in un nucleo familiare in cui nessun componente lavora. Anche alzando let di riferimento a 35 anni, per includere coloro che hanno terminato un corso di laurea o di specializzazione, la quota, pur se inferiore alla media dei Neet, resta abbastanza alta, pari al 20,5 per cento. Quindi, il titolo di studio un po aiuta infatti chi ha solo la terza media cade pi facilmente nel bacino dei Neet (24,8 per cento) ma non risolve tutto. Inoltre, se prima della crisi esplosa nel 2008 la condizione del Neet era per una buona parte solo temporanea un periodo pi o meno lungo prima di entrare nel mondo del lavoro una volta finiti gli studi oggi non pi cos e la percentuale dei giovani che trovano occupazione in modo relativamente veloce molto calata.

Secondo un rapporto il crollo della moneta unica non avrebbe ripercussioni nel Regno Unito

La Gran Bretagna non fa un dramma della crisi delleuro


LONDRA, 8. Se leurozona dovesse spaccarsi e la moneta unica crollasse sotto il peso della crisi, per la Gran Bretagna potrebbe non essere una gran tragedia. Anzi. Nel giro di cinque anni, dopo un periodo relativamente breve di confusione e recessione, il Paese potrebbe infatti godere di un rapido ritorno alla crescita. A disegnare tale scenario uno studio condotto dal Centre for Economics and Business Research (Cebr) ripreso ieri dal quotidiano conservatore Daily Telegraph. Il tramonto delleuro argomenta il rapporto del Cebr, ripreso anche da varie agenzie internazionali non si configurerebbe come quel disastro predetto da molti. Lo scenario pi probabile sarebbe il seguente: nellimmediato la crisi si farebbe pi acuta e dolorosa ma sarebbe seguita da fasi pi stabili. Il che porterebbe entro 30 mesi a una crescita pi veloce se paragonata a a un quadro in cui la moneta unica dovesse sopravvivere nella forma attuale. Dopo cinque anni conclude lo studio del Cebr la Gran Bretagna sarebbe florida non meno di quanto lo sarebbe stata se leurozona non si fosse spaccata. Tra la considerazioni espresse dal Cebr per sostenere le sue conclusioni spicca laumento delle esportazioni britanniche, favorite da un apprezzamento delle valute dei Paesi forti dellEuropa, Germania in testa. Detto questo, molto analisti della City propendono invece per uno scenario pi drammatico in caso di fallimento delleuro. Che, stando a Joachim Fels, leconomista capo di Morgan Stanley, scatenerebbe invece una crisi tale da far apparire sotto una luce positiva quanto accaduto. Intanto, per tutelare i finanziamenti a favore delle energie pulite, il Governo di Londra ha annunciato un ridimensionamento degli investimenti per lenergia solare, misure urgenti a detta del ministro dellEnergia britannico Greg Barker, per bilanciare lintero sistema. Il Governo britannico ritiene infatti che il boom degli impianti solari potrebbe danneggiare le altre fonti verdi, gravando oltretutto in modo spropositato sulle tasche dei cittadini. Effettivamente nel Paese le installazioni solari registrano un trend di crescita decisamente esponenziale: ben 16.000 solo a settembre, quasi il doppio di quelle realizzate a giugno.

Trecento miliardi di asset a rischio nelle banche europee


BERNA, 8. Le sedici principali banche europee galleggiano su 386 miliardi di euro di asset potenzialmente sospetti, mutui a rischio compresi, accumulati prima della crisi finanziaria. quanto riporta il Wall Street Journal, citando uno studio di Credit Suisse. Quattro anni dopo la messa allindice di prodotti come i collateralized debt obligations e leveraged loans per le perdite provocate a chi li deteneva, le banche europee detengono ancora decine di miliardi di asset ad alta rischiosit, scrive il quotidiano.

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mercoled 9 novembre 2011

LOSSERVATORE ROMANO
Mentre si fa sempre pi difficile la situazione in Thailandia

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Tra iniziative economiche ed equilibri politici

Pakistan e India pi vicini


di GABRIELE NICOL Il Governo di Islamabad ha concesso allIndia lo status di Most Favoured Nation (Mfn), uniniziativa volta a normalizzare i rapporti commerciali tra le due potenze nucleari, rivali da decenni. In merito, il ministro dellInformazione pakistano, Firdos Ashiq Awan, ha prospettato benefici economici per il Paese, sottolineando che il Governo ha agito in nome dellinteresse nazionale. Finora il Pakistan aveva legato la liberalizzazione del commercio con lIndia alla risoluzione dellannosa disputa sul Kashmir. Secondo gli analisti, la decisione rappresenta un passo avanti nel delicato processo di pace fra le due nazioni. Dopo lo stallo dovuto agli attentati di Mumbai, nel 2008, i negoziati sono ripresi solo questanno. Con lo status di Most Favoured Nation, non potranno essere imposti dazi, quote e altri ostacoli alle merci indiane, se non nella misura massima di quelle previste con i partner commerciali del Pakistan. Dal canto suo lIndia aveva gi concesso il Mfn a Islamabad nel 1996: tuttavia il Pakistan ha lamentato in questi anni perdite per le severe misure doganali indiane. La mossa di Islamabad sinserisce in una pi ampia strategia diretta a potenziare la collaborazione economica tra i due Paesi che, entro tre anni, mirano a pi che raddoppiare linterscambio, passando dagli attuali 2,7 a 6 miliardi di dollari. Liniziativa dellMfn, secondo alcuni economisti indiani, potrebbe aprire grandi opportunit di reciproca collaborazione nei settori dellagricoltura, del tessile e del farmaceutico. Ma non solo lelemento economico a caratterizzare lo scenario. C anche quello politico, e certo non in posizione marginale. Dopo la recente visita del presidente afghano, Hamid Karzai, in India, il Pakistan non ha celato i timori di rimanere isolato, sullo sfondo di un contesto contraddistinto da un pi forte legame tra Kabul e New Delhi. Karzai ha subito voluto placare ogni preoccupazione in merito, sottolineando limportanza strategica dei rapporti di buon vicinato tra i Paesi dellarea. Fonti diplomatiche e giornalistiche rilevano per che questo non ha del tutto convinto il Pakistan. Temendo dunque una propria marginalizzazione, Islamabad cerca un riavvicinamento, anzitutto per via commerciale, con New Delhi, cos da riequilibrare le complesse dinamiche che legano i diversi attori della regione. Ma la situazione spinosa. In unintervista alla Cnn, lex presidente pakistano Pervez Musharraf ha lamentato che Karzai abbia preferito lIndia piuttosto che il Pakistan nello stabilire pi forti rapporti militari e diplomatici. Musharraf ha detto, tra laltro, di aver insistito con Karzai affinch invii personale da formare a Islamabad, non a New Delhi. Invito che sembrerebbe non essere stato accolto, se non in parte. Ricorda la France Presse che in passato Musharraf aveva affermato che lIndia non di rado torna sul tentativo di alimentare la rivalit tra Afghanistan e Pakistan, a danno dei gi fragili equilibri nellarea. Ci si trova dunque di fronte a un mosaico in cui ogni tessera che si viene a inserire configura uno scenario assai mobile, dove molto difficile stabilire un punto di incontro fra le parti in causa. Dopo il vertice di Istanbul, allinizio di novembre, la Turchia si proposta come possibile mediatore per la pace in Afghanistan; ora lIndia, in qualche modo contesa da Afghanistan e Pakistan, si troverebbe a fungere, a sua volta, da ago della bilancia. In questo complesso scacchiere sinserisce lelemento statunitense. Washington continua a esortare Kabul e Islamabad a fare di pi per sconfiggere il terrorismo. E continua a dichiarare di non ricevere una risposta adeguata. Del resto, come ha ricordato recentemente il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, ogni sforzo diplomatico al di l di possibili, nuovi assetti geopolitici nellarea non produrr gli effetti desiderati se non sostenuto dalla reale volont di debellare definitivamente la minaccia terroristica. Giorni fa il Washington Post ha riportato la notizia secondo cui le autorit pakistane avrebbero intenzione di privilegiare la via diplomatica a quella militare nei riguardi dei talebani: una prospettiva, rilevano gli analisti, buona sulla carta, ma difficile da mettere in pratica. Sulla questione intervenuto il comandante dellesercito di Islamabad, il generale Ashfaq Pervez Kayani, il quale ha escluso la possibilit di unoffensiva militare unilaterale da parte degli Stati Uniti nella regione tribale del Nord Waziristan. Una decisione che invece potrebbe essere presa se Washington continuasse a valutare insufficiente la risposta di Islamabad alle violenze talebane. Ecco allora che dal nuovo tassello del mosaico, il riavvicinamento tra Pakistan e India, si attendono eventuali sviluppi, nella prospettiva di un oculato riequilibrio delle forze in uno scenario che permane tanto fluido quanto insidioso.

Le alluvioni colpiscono anche il Vietnam


HANOI, 8. Dopo la Thailandia, anche il Vietnam alle prese con le conseguenze delle alluvioni, le pi gravi degli ultimi 50 anni. E la maggior parte delle vittime sono bambini, travolti dalla piena del fiume Mekong. Lo hanno precisato fonti dellUnicef riprese dalle agenzie di stampa internazionali, mentre il bilancio dei morti nel Paese salito a 85. Lorganizzazione delle Nazioni Unite ha infatti denunciato 65 vittime sotto i sedici anni di et per le inondazioni che hanno colpito il sud e il centro del Paese asiatico. Le incessanti piogge nel delta del Mekong hanno inondato pi di 126.000 abitazioni e sono responsabili di un allarmante numero di vittime tra i bambini, molti dei quali per annegamento, si legge in un comunicato ufficiale dellUnicef. Le persone qui vivono lungo il fiume Mekong da secoli. Tuttavia, molti bambini non sanno ancora nuotare. E ci vogliono solo pochi minuti per un bambino per essere inghiottito dalla corrente potente di un fiume, ha dichiarato Jean Dupraz, rappresentante dellorganismo dellOnu in Vietnam. I soccorritori e i volontari delle varie organizzazioni umanitarie hanno gi distribuito un totale di 9.000 galleggianti e oltre 3.200 giubbotti di salvataggio per prevenire gli annegamenti. Nella vicina Thailandia, invece, il fronte delle inondazioni responsabili della morte di oltre 530 persone continua a premere anche oggi dalla periferia nord di Bangkok, minacciando altre due aree industriali nei sobborghi nordorientali, ma nonostante le previsioni per una rapida avanzata si mantiene a circa cinque chilometri dal cuore commerciale e finanziario della capitale asiatica. Mentre le autorit della metropoli da dodici milioni di abitanti hanno pi che raddoppiato il numero delle pompe utilizzate nel tentativo di frenare lavanzata della massa dacqua, i popolosi quartieri settentrionali di Lad Phrao e Chatuchak sono ormai allagati fino a 50 centimetri. Alcuni tratti rialzati lungo gli stradoni Phahon Yothin e Viphavadi Rangsit hanno contribuito a far ristagnare lacqua negli ultimi due giorni, con il timore di malattie, ma una volta superati, il Victory Monument e il quartiere di Din Daeng immediatamente a nord rispetto al centro vero e proprio verranno probabilmente raggiunti pi velocemente. Nella periferia nordorientale, un altro dei punti da cui lacqua sta entrando diretta verso la citt, le aree industriali di Lat Krabang e Bang Chan non hanno al momento subito allagamenti di rilievo, ma iniziano a essere circondate dalle acque. Secondo il governatore della capitale, Sukhumbhand Paribatra, lacqua ha ormai raggiunto gli 80 centimetri di altezza in 470 punti della capitale tutti nella fascia periferica coinvolgendo 800.000 cittadini. E per affrontare al meglio lemergenza alluvioni, il primo ministro thailandese, Yingluck Shinawatra, ha deciso di non partecipare al vertice dellApec (Organizzazione per la cooperazione economica dellAsiaPacifico), in programma nel fine settimana alle isole Hawaii.

Strada allagata in un sobborgo di Bangkok (Reuters)

La denuncia dei gruppi dellopposizione siriana

Homs colpita da un disastro umanitario


DAMASCO, 8. Alta tensione in Siria: il Consiglio nazionale, una piattaforma che riunisce le principali forze dellopposizione, ha chiesto ieri allOnu, alla Lega Araba e allO rganizzazione della conferenza islamica di dichiarare Homs citt colpita da disastro umanitario e inviare propri osservatori sul posto. Il Consiglio denuncia pesanti scontri in varie parti della citt, uccisioni di civili e bombardamenti compiuti anche con artiglieria pesante. A una popolazione di circa due milioni di persone afferma il Consiglio impedito laccesso a cibo e a medicinali. Secondo fonti degli attivisti, negli ultimi due giorni i bombardamenti avrebbero fatto almeno 23 morti a Homs. I feriti sarebbero centinaia. Le autorit siriane attribuiscono la responsabilit delle violenze a non meglio precisati gruppi armati terroristici infiltrati dallesterno. In una lettera ai ministri degli Esteri di Russia, Cina, India, Sudafrica e Brasile al segretario generale della Lega araba e al segretario generale dellOnu, Ban Ki-moon, il capo della diplomazia siriana, Walid Al Moallem, ha denunciato il coinvolgimento diretto degli Stati Uniti nella sedizione e nelle violenze. La Lega Araba ha accusato Damasco di aver tradito laccordo accettato il 2 novembre per uscire dalla crisi e ha convocato una riunione straordinaria dei ministri degli Esteri per sabato prossimo, mentre il capo della diplomazia francese Alain Jupp ha dichiarato che Parigi non si aspetta pi nulla da Damasco. Il ministro degli Esteri britannico, William Hague, pur condannando la violenta repressione, si dichiarato contrario allavvio di un intervento militare dellAlleanza atlantica. Washington ha reso noto che Daniel Glaser, assistente del segretario al Tesoro americano, si recher in Libano e Giordania per investigare sui possibili tentativi della Siria di evadere le sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dallUnione europea. Durante la sua missione Glaser, si legge in un comunicato del dipartimento del Tesoro, metter in rilievo limportanza che le autorit locali vigilino nei confronti dei tentativi siriani di sfuggire alle sanzioni internazionali attraverso il sistema finanziario libanese.

Numerosi attentati in Afghanistan


KABUL, 8. La festivit islamica dellId Al Adha stata macchiata da numerosi attentati ed episodi di sangue in tutto il Paese, con un bilancio di oltre venti morti, fra cui anche giovani e una bambina di quattro anni. Un veicolo della polizia afghana finito su un rudimentale ordigno esplosivo (ied) nella provincia nord orientale di Badghis: il bilancio provvisorio di 12 morti, tra i quali quattro agenti e otto civili. Lo riferisce lagenzia di stampa Aip. Lattentato, di cui per il momento si ignorano i particolari, non stato rivendicato. Altri attacchi violenti sono avvenuti nella provincia meridionale di Helmand e in quella centrale di Kapisa. Nella prima unauto ha urtato un rudimentale ordigno esplosivo nel distretto di Gramsir, causando la morte di un capo della polizia distrettuale, Saifullah Rashidi, e di due sue guardie del corpo. Nel distretto di Tagab in Kapisa, invece, sconosciuti hanno lanciato una bomba a mano in una casa uccidendo tre ragazzi che si trovavano allinterno, e ferendo varie altre persone. Inoltre, a Pul-iKhumri, capoluogo della provincia settentrionale di Baghlan, un attentatore suicida si fatto esplodere uccidendo un agente di polizia e ferendone almeno altri cinque. Ancora, in un discusso episodio nel distretto di Behsud (provincia orientale di Nangarhar) un reparto della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf, sotto comando Nato) ha ucciso un uomo che secondo le autorit locali era un civile innocente ma per lIsaf apparteneva alla pericolosa rete Haqqani. Infine, in una operazione dellesercito afghano a Gardez, capoluogo della provincia sud orientale di Paktia, un soldato ha aperto il fuoco contro unauto in movimento uccidendo una bambina di quattro anni che era la nipotina del vice presidente del Consiglio provinciale.

Ordigni inesplosi minacciano i civili in Libia


TRIPOLI, 8. Gli ordigni inesplosi e altri residuati bellici costituiscono una seria minaccia per i civili in Libia, a Sirte e a Bani Walid in particolare. Lo ha affermato il Comitato internazionale della croce rossa (Cicr), che ha lanciato una campagna per informare le popolazioni sui pericoli. Ci sono gi state diverse vittime confermate a Sirte, tra cui una bambina di otto anni che ha perso il braccio giocando con un ordigno esplosivo, ha detto Guy Marot, esperto del Cicr citato in un comunicato. Il personale del Cicr al lavoro a Sirte per mettere cartelloni pubblicitari e distribuire volantini e manifesti sui rischi degli ordigni esplosivi. La Croce rossa proceder a operazioni di bonifica a Sirte e Bani Walid, concentrandosi sulle aree contaminate che rappresentano la maggiore minaccia per i civili. Dallo scorso marzo, precisa il comunicato, il Cicr ha gi rimosso 1.400 granate, proiettili e altri residuati bellici a Bengasi, Agedabia, Misurata, Brega, Ras Lanuf e le montagne Nefusa. Inoltre il Cicr ha formato oltre 100 volontari ai metodi di sensibilizzazione della popolazione ai pericoli.

Morti e feriti in scontri tra polizia e manifestanti dellopposizione

Insanguinata vigilia del ballottaggio in Liberia


MONROVIA, 8. Violenti disordini nella capitale liberiana Monrovia, che secondo fonti concordi hanno provocato almeno due morti, hanno segnato ieri la vigilia del ballottaggio per la presidenza della Repubblica tra il presidente uscente Ellen Johnson Sirleaf, insignita il mese scorso del premio Nobel per la pace, e Winston Tubman, il leader del Congresso per il cambiamento democratico (Cdc), la maggiore forza dellopposizione. Davanti alla sede del Cdc a Monrovia si era radunata ieri una folla di centinaia di persone che protestavano contro presunti brogli subiti da Tubman, al primo turno delle elezioni, l11 ottobre scorso, quando i risultati ufficiali hanno attribuito al leader dellopposizione il 32,7 per cento dei voti, contro il 43,9 di Johnson Sirleaf. Gli osservatori internazionali avevano certificato la sostanziale regolarit del voto, ma lo stesso Tubman la scorsa settimana aveva ribadito le accuse di brogli, aveva annunciato che non si sarebbe presentato al ballottaggio e aveva invitato i suoi sostenitori a boicottare il voto. I militanti del Cdc ieri volevano marciare per le vie della capitale. La manifestazione non era autorizzata e la polizia intervenuta per disperderla. I manifestanti hanno cominciato a lanciare pietre contro i poliziotti, questi hanno risposto con il lancio di lacrimogeni e con cariche. A un certo punto incominciata la sparatoria. Secondo il numero due del Cdc, lex calciatore George Weah ed ex candidato alla presidenza sconfitto da Johnson Sirleaf, ci sarebbero stati tre o quattro morti quando i poliziotti avrebbero sparato sulla gente che non aveva armi e voleva la pace. La polizia ha fatto irruzione nella sede del Cdc mentre per le strade i militanti alzavano barricate con copertoni. Sul posto sono poi intervenuti i caschi blu della Minul, la missione dellOnu in Liberia, che hanno sgomberato la sede del Cdc. La portavoce della Minul, Yasmina Bouziane ha confermato un morto e diversi feriti. Un giornalista dellagenzia France Presse, da parte sua, ha riferito di aver visto nella sede del partito i corpi di due ventenni uccisi. La Liberia, uno dei Paesi pi poveri al mondo, dal 1989 al 2003 stata straziata da una guerra civile che ha provocato 250.000 morti. A giudizio pressoch concorde degli osservatori, Ellen Johnson Sirleaf dopo la sua elezione ha condotto unazione positiva di pacificazione del Paese e di miglioramento delleconomia. Per gli analisti, una votazione pacifica avrebbe creato un clima favorevole agli investimenti stranieri, specie nel petrolio e nelle miniere di ferro. La violenza di ieri rischia ora di far riprecipitare la Liberia in un clima di tensioni e di incertezza.

Soccorsi a un ferito nelle strade di Monrovia (Reuters)

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LOSSERVATORE ROMANO
Carit e accoglienza di una chiesa domestica del secolo

mercoled 9 novembre 2011

II

Una porta sempre aperta sullAppia antica


di CARLO CARLETTI Roma, pi che altrove, almeno fino alla seconda met del II secolo, la comunit cristiana si configura strutturalmente come un insieme di minoranze. Molteplici e variegate aggregazioni, disomogenee per etnia e tradizione, che seppure in scala minore riflettevano la multietnicit e la multiculturalit tipiche della capitale dellImpero. In questi gruppi com naturale, e soprattutto in quelli di provenienza orientale, africana o di estrazione ebraica, si manifestava unaccentuata tendenza alla conservazione della propria originaria individualit e dunque anche delle proprie e diversificate tradizioni liturgiche, disciplinari, dottrinali. Una costellazione di gruppi e movimenti di piccola consistenza numerica ma coesi e determinati (mighty minorities), definiti dallodierna critica storica come Households Chiese domestiche con evidente riferimento alle realt di cui parlano san Paolo, la tradizione paolina, gli Atti degli Apostoli, in riferimento ai luoghi fisici in cui si svolgevano le assemblee dei seguaci di Ges. Nullaltro che case private, come a Corinto quelle di Stefana (I Corinzi, 16), Tito Giusto (Atti, 18, 78), Crispo (I Corinzi, 1, 14); a Colosse di Filemone (Filemone, 19); a Roma di Onesiforo (II Timoteo, 1, 1618) e dei coniugi Aquila e Prisca, ai quali Paolo (I Corinzi, 16, 19) invia un caldo saluto non senza un richiamo alla comunit che si riuniva presso la loro casa (katikon autn ekklesa). E in questo sistema aggregativo di comunit domestiche, rientrano coerentemente molteplici minoranze documentate soprattutto a Roma come quelle dei marcioniti, dei carpocraziani, dei teodoziani, dei gruppi gnostici che si raccoglievano intorno a maestri come Valentino, Eracleone, Tolomeo, Florino, Marcellina, dei quattuordecimani, dei circoli osservanti della Thora, dei movimenti che si riferivano alla sofisticata teologia del Lgos. E accanto a questi altri gruppi meno specificamente connotati, etnocristiani (per lo pi di matrice paolina) o provenienti dal giudaismo che fossero, che di l a qualche decennio, risultati vincenti, si sarebbero costituiti come Chiesa normativa e dunque ortodossa, unitaria e centralizzata e avrebbero progressivamente emarginato come eretici i gruppi rimasti minoritari. Non meno rilevante poi un altro fenomeno, trasversale alla complessit di queste minoranze urbane, che consente di meglio delineare le problematiche relative alla cristianit romana del II secolo. In questo periodo a Roma ancora sensibilmente percepibile quello che in termini storiografici si definisce come paradigma apocalittico, lattesa cio di una fine imminente, che trovava il suo naturale background ideologico nellopera di Erma, nella diffusa corrente montanista (respinta poi da Vittore e Zefirino) che si nutriva di antiche tradizioni profetiche e apocalittiche, nelle attese di una fine imminente che affioravano nellambiente gnostico, nella radicata tradizione del tardo giudaismo di una parte non esigua delle comunit: unatmosfera che poteva indurre a trascurare o quantomeno a ridimensionare aspetti e momenti della vita terrena: nei gruppi pi radicali di ispirazione marcionita, montanista o gnostico-valentiniana emergevano non a caso vere e proprie forme di apotaxa, di distacco dal mondo. Il segno distintivo della cristianit di Roma era in definitiva quello di una struttura federativa guidata e coordinata da un collegio presbiteriale che si protrasse almeno fino alla fine del II secolo, quando cominci ad avviarsi un processo epocale: la costituzione della cosiddetta Grande Chiesa, con la formazione di un episcopato monarchico (Vittore, Zefirino, Callisto 189222), di un assetto normativo unitario (dottrinale, disciplinare, liturgico), di una gerarchia articolata, alla quale il vescovo affida specifici compiti e ambiti di azione. Questa nuova organizzazione tra gli altri effetti ebbe anche quello non secondario della nascita dei primi impianti cimiteriali propriamente cristiani le catacombe di carattere comunitario e a esclusivo uso come pare dei soli cristiani della citt. A questo punto legittimo chiedersi dove i seguaci di Ges depo-

nessero i propri defunti prima della emergenza della Grande Chiesa, dunque nel corso dei primi due secoli e comunque prima della nascita per dirla con Tertulliano (Ad Scapulam, 3, 1) delle areae sepulturarum nostrarum. Lattuale critica storica ha definitivamente chiarito che, nel periodo federativo della Chiesa di Roma (I e II secolo), i seguaci di Ges trovavano sepoltura negli abituali cimiteri in uso nella citt. I fattori che dovettero determinare questa generalizzata consuetudine si possono riconoscere, oltre che nella frammentazione e dunque nel basso livello di coesione e organizzazione della cristianit romana, anche nella diffusa e percepita prospettiva apocalittica, che riguardava non solo la riflessione teologica ma anche linte-

stiane. Su questo terreno si muoveva a suo agio il famigerato almeno per gli addetti ai lavori monsignor Domenico Bartolini allorch, preso atto che nellipogeo misto di Santa Caterina a Chiusi vi era una evidente compresenza di sepolture pagane e cristiane pens bene di fare cancellare in alcune lapidi linequivocabile impronta pagana ladprecatio dis Manibus sacrum con lo scopo come dichiara candidamente in sua lettera di togliere ai nostri censori ogni pretesto per malignare (Inscriptiones Christianae Italiae, IX, Clusium, p. 70). Ma a Roma, prima ancora che a Chiusi, un secolo prima che nascesse il prototipo del cimitero dei cristiani la celeberrima Area I della catacomba di San Callisto nellarea funeraria cosiddetta della Piazzola, tra il II e il III miglio Nella preziosa epigrafe dellAppia, affiora la presenza di una famiglia quella degli in memoria di Ancozia Ancotii i cui componenti madre caritatevole senza alcun dubbio possono qualificarsi come seguaci di si ritrovano le esortazioni paoline Ges. Lo indicano in maniera della prima lettera a Timoteo ineccepibile alcuni dati testuali presenti nelle due iscrizioni ra sfera esistenziale e, dunque, anche funerarie che li ricordano. La prima, la morte. in lingua greca, dedicata ad AncoIn tali contesti, familiari, corpora- tia Irene (Inscriptiones Christianae tivi o collegiali che fossero, non Urbis Romae, V, 12900): Gaio Ancoemerge traccia di una prassi epigrafi- zio Epafrodito alla consorte Ancozia ca identitaria e come tale riconosci- Irene; Gaio Ancozio Rufo e Gaio bile; e a tal proposito non super- Ancozio Rufino alla madre caritatefluo ricordare che, anche per quanto vole, devota a dio e accogliente con riguarda lambito propriamente giu- le vedove e devota al marito. In medaico e quello dei gruppi giudaiz- moria; la seconda, in lingua latina, zanti, fino al III secolo non si hanno reca: Alla benemerita Ancozia Aua Roma tracce n di sepolcreti n di xesis, i genitori Ancozio Epafrodito iscrizioni che ne facciano trasparire e Ancozia Irene posero. (Inscript. una specifica identit. Ne deriva, in Christ., V, 12.891). Dunque una famiglia di estraziomancanza appunto di plausibili dati identificativi, limpossibilit di rico- ne libertina come indica lidentit noscere nellambito di un cimitero del gentilizio Ancotius recato dai due misto la presenza di sepolture attri- coniugi costituita da cinque componenti: i coniugi Ancotia Irene e buibili a committenza cristiana. Se dovessimo seguire il principio Ancotio Epafrodito e i loro figli An accolto fino al secolo scorso negli cotio Rufo, Ancotio Rufino e Ancoambienti culturalmente e metodolo- tia Auxesis, premorta alla madre, gicamente meno avvertiti della che dedic insieme al marito la pregiudiziale negazione di una com- sepoltura alla figlia. Lelemento rivepresenza di pagani e cristiani in uno latore dellappartenenza religiosa destesso insediamento funerario, si do- gli Ancotii non tanto loccorrenza vrebbe accogliere la soluzione para- nelle due epigrafi del modulo figuradossale nonch inverosimile, che per tivo pesce/ncora (che ricorre anche i primi due secoli i cristiani avessero in altre iscrizioni pagane di questo volutamente rinunciato a seppellire i complesso coeve o pi antiche: Inscr. propri morti; ovvero ritenere che al- Christ., v, 12.892, 12.905, 13.582), cuni cimiteri, plausibilmente ricono- quanto piuttosto gli epiteti che quascibili come misti, fossero in realt lificano la defunta Irene (agapet, insediamenti esclusivamente cristiani philtheos, philchera, phlandros, phipi o meno dissimulati, in forza an- lteknos), tra i quali assume carattere philchera soprattutto che del pregiudiziale e fuorviante identitario concetto di criptocristianesimo, (accogliente con le vedove) toche non pochi danni ha arrecato alla talmente ignoto allepigrafia pagana conoscenza storica sulle origini cri- greca e latina che rimanda senza

Epitaffio di Ancozia (Roma, via Appia, area funeraria della Piazzola)

alcun dubbio alla prima lettera a Ti- ca tau, allusiva sul piano formale al moteo (5, 116), in cui si espone in patibulum, cio alla croce. La scritta dettaglio una esortazione dallevi- risulta anonima, ma ci non scoragdente carattere disciplinare relativa gi il grande Franz Joseph Dlger, allo stato di vedovanza: Sia ricono- che escogit questa microstoria: sciuta come vedova quella che non un operaio naturalmente cristiano ha meno di sessanta anni e che mentre lavorava nellallestimento stata moglie di un solo marito (...) dellintonaco parietale allinterno del se una fedele ha con s delle vedove mausoleo pagano degli Innocentiores vi provveda lei e non ne sia gravata pens di fissare la sua identit vocala comunit. zionale con un graffito cristologico Queste esortazioni, che possono che, forse, agli occhi del lettore nonrealmente riferirsi allazione caritati- cristiano altro non doveva comunicava esercitata in vita da Ancozia Irene re che il significato primario della non a caso ricordata anche come parola iscritta, appunto pesce. agapet (caritatevole), philtheos (deNellambito delle chiese domestivota a Dio), ritornano in due epitaf- che romane rientrano coerentemente fii dei secoli V-VI. Il primo ricorda la anche tre iscrizioni greche due fuvedova Dafnen che non pes per la nerarie una didascalico-esegetica sua sussistenza sulla comunit (Inscr. provenienti dalla via Latina, assegnaChrist,, I , 1.582): Dafnen vidua aecle- bili tra la seconda met del II e linisia nih(il) gravavit; il secondo com- zio del III secolo. Si tratta, come memora lultraottuagenaria Rigina ampiamente confermato dalla critica vidua rimasta vedova per sessanta recente (Manlio Simonetti, Margheanni anchessa senza gravare sulla rita Guarducci, Peter Lampe), di comunit: que sedit vidua annos LX et aeclesa num una delle prove quam gravavit, unibyra (cio moglie di un solo marito), della coabitazione funeraria que vixit annos LXXXVI (Intra pagani e cristiani scriptiones Latinae Christianae Veteres, 1.581). che caratterizzava superfluo rilevare in la primitiva comunit romana questi due testi la ripresa quasi testuale dei praecepta indicati nella prima lettera a Timo- iscrizioni di evidente matrice gnostiteo (5, 910; 16): Vidua eligatur non co-valentiniana, come indicano espliminus sexaginta annorum; quae fuerit citi riferimenti a rituali e ad elementi unius viri uxor [donde lunivira e il dottrinali specifici della gnosi cristianumquam gravavit delliscrizione di na valentiniana: in quella di Flavia Regina]; Si quis fidelis habet viduam, Sophe gli Eoni (gli elementi costitutisubministret illis, et non gravetur eccle- vi del Pleroma), lAngelo del gran sia. consiglio, la camera nuziale Nello stesso complesso della nymphn nel linguaggio gnostico il Piazzola a conferma di una vemomento culminante in cui si anticira e propria coabitazione funeraria di pagani e cristiani gi dal secolo II pa lilluminazione escatologica (Car su una parete del Mausoleo degli lo Carletti, Epigrafia dei cristiani in Innocentiores si tracci a sgraffio Occidente, Bari 2008, n. 6, pp. 134quella che pu considerarsi come la 135); in quella di Giulia Evaresta pi antica testimonianza di un acro- laccentuato dualismo nella contrapstico cristologico: il ben noto Ixths posizione corpo / anima (sarx / (Ges Cristo, figlio di Dio, Salva- psych) nonch la menzione del cortore) che presenta tra le prime due po angelico di cui si riveste lanima lettere linserimento della lettera gre- nellascensione al cielo (Carletti,

Epigrafia dei cristiani, n. 6, p. 135); in quella, infine, non-funeraria, la descrizione del rituale di iniziazione con la menzione dei confratelli della camera nunziale (pastn syndelphoi), designativo appunto degli iniziati, il cui ingresso nella comunit si svolgeva alla luce delle fiaccole e prevedeva una celebrazione eucaristica accompagnata da canti inneggianti il Padre e il Figlio (Carletti, Epigrafia dei cristiani, n. 2, pp. 130131). Per la conoscenza storica delle origini della chiesa di Roma le iscrizioni ora esaminate assumono un valore indubbiamente rilevante. Quelle di Flavia Sophe, di Giulia Evaresta, della camera nuziale per un verso confermano la struttura frammentata della cristianit romana nel corso del II secolo gia ampiamente attestata da testimonianze letterarie quali quelle di Eusebio di Cesarea e Ireneo di Lione) per laltro consentono di definire con precisione la localizzazione del luogo della sepoltura di una Household gnostico-valentiniana sulla via Latina e autorizzano lipotesi della presenza di un ambiente stabile per lassemblea e liniziazione, se si considera che, per il suo carattere didascalico-illustrativo, liscrizione della camera nuziale ben difficilmente avrebbe potuto trovare coerente collocazione in uno spazio sepolcrale, che peraltro con ogni probabilit doveva consistere in un cimitero di carattere misto. A loro volta le epigrafi del sepolcreto della Piazzola sulla via Appia si propongono come indiscutibile testimonianza della presenza di seguaci di Ges in un sepolcreto pagano: segno inequivocabile di una naturale e non dissimulata coabitazione funeraria tra pagani e cristiani. Se si osserva poi il multiforme panorama che caratterizzava la cristianit romana del II secolo, plausibile immaginare che la famiglia degli Ancotii si riconoscesse in una Household dimpronta paolina, che doveva naturalmente caratterizzare pi decisamente gli etnocristiani che non i fedeli provenienti dallebraismo.

Mappe della Terra Santa dal Cinquecento al Settecento in mostra a Milano

In cammino verso lombelico del mondo


di SILVIA GUIDI Mi rendo conto che non granch normale avere sul comodino manuali di cartografia o cataloghi di stampe, al posto di un romanzo o di una rivista; forse sono un po maniaco anchio, ma si tratta di un vizio di famiglia confessa Francesco Pettinaroli, parlando del suo mestiere. Pettinaroli figlio darte; la bottega che porta il suo cognome, in piazza San Fedele a Milano, stata fondata dal bisnonno, originario del Lago dO rta. Si chiamava come me; nel 1881 apre a Milano una bottega specializzata nellarte della tipografia e nella cartotecnica di lusso, che poi passer a suo figlio, mio nonno paterno, vero e proprio artista pittore e amante di stampe e dellarte in genere, che negli anni Trenta incomincia a comperare e quindi a vendere stampe antiche. A lui subentrer mio padre; nel 1983 sono arrivato io, affiancando al settore della cartografia quello delle antiche stampe. In occasione dellapertura della nuova Libreria Terra Santa di Milano, in via Gherardini, e dei primi centotrenta anni di attivit della bottega storica, Pettinaroli ha organizzato negli spazi della libreria una piccola e preziosa mostra di antiche mappe di viaggiatori, mercanti e pellegrini, La Terra della Parola. Mappe di Terra Santa dal Cinquecento al Settecento, visitabile dall8 al 26 novembre. Fin dai primi secoli del cristianesimo spiega Giuseppe Caffulli direttore della rivista Terrasanta, presente allinaugurazione i primi pellegrini sono andati nei Luoghi Santi con lo scopo di toccare con mano i luoghi della redenzione. Ne sono nate relazioni imporMatthus Seutter, Pianta e veduta prospettica di Gerusalemme (1750 circa) tantissime per capire la realt del tempo. Con lo sviluppo della cartografia, la Terra Santa diventa uno dei luoghi pi rappresentati, sia per ragioni legate alla fede, sia per ragioni legate ai commerci. Non dimentichiamo che dal Mediterraneo si dipartivano alcune importanti vie commerciali che raggiungevano lOriente. La mostra che ospitiamo presso la nostra Libreria Terra Santa di Milano ci permette di entrare in contatto con la conoscenza, e la percezione, che Ortelio, della Terra Santa hanno avuto i cartografi dal Cinquecento al Settecento, soprattutto dal punto di vista biblico. Uno sguardo non esauriente, certo, ma significativo conclude il direttore della rivista della Custodia francescana su una modalit davvero interessante di avvicinamento a questa realt. Ci sono carte veramente preziose spiega Pettinaroli descrivendo i pezzi pi importanti in mostra di cui degne di menzione sono quella di Martin Waldseemller datata 1513 in quanto tratta da una delle pi importanti edizioni della Geografia di Tolomeo; quella di Ortelio datata 1601, tratta dal primo atlante dellera moderna (Thetrum Orbis Terrarum, editio princeps 1570) e infine una piccola carta manoscritta dellOttocento che come tale costituisce un unicum. Dobbiamo ricordare che la Terra Santa il soggetto

Mappa della Terra Santa (1601)

della prima mappa stampata della storia, inclusa nel Rudimentum Novitiorum sive chronicarum historiarum, epitome di Lucas Brandis de Schass, Lubecca, 1475, e che per molti secoli stata il soggetto pi importante della cartografia. Per ebrei e cristiani Gerusalemme era e rimaneva la citt eterna e, di conseguenza, il centro del mondo, non solo dal punto di vista spirituale, ma anche materiale; le descrizioni medievali esprimono bene questo pensiero inserendo Gerusalemme al centro di fantasiose mappe circolari che la rappresentano proprio come lombelico del mondo. La mostra offre loccasione di vedere da vicino una ventina di carte, da quelle xilografiche, pi antiche ed essenziali, a quelle pi decorative e figurate dellet barocca. Alle mappe si aggiungono due belle vedute di Gerusalemme, cuore della Terra.

mercoled 9 novembre 2011

LOSSERVATORE ROMANO
Dopo il concilio Paolo scrisse al generale Franco per rivedere i rapporti tra la Santa Sede e la Spagna

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Un convegno in Vaticano dedicato alle staminali adulte

VI

Ippocrate in laboratorio
di SILVIA GUIDI A Roma i capolavori non mancano ha esordito Robin L. Smith, amministratore delegato della NeoStem e Presidente della Stem for Life Foundation non solo opere di artisti come Michelangelo e Caravaggio, anche strutture architettoniche che per secoli hanno influito positivamente sulla salute di generazioni e generazioni di persone, come gli acquedotti. C un capolavoro non fatto da mani umane, nascosto allinterno del corpo di ciascuno di noi, che aspetta solo di essere usato per aiutarci a combattere alcune tra le malattie pi difficili da curare, come il cancro, il diabete e le sindromi autoimmuni: le cellule staminali adulte. A questo tesoro nascosto, spesso oscurato dai toni gridati e dalle polemiche strumentali che accompagnano il dibattito sulle staminali embrionali, dedicato il convegno internazionale Le cellule staminali adulte: la scienza e il futuro delluomo e della cultura che si terr in Vaticano dal 9 all11 novembre. Alla conferenza stampa di presentazione che si svolta marted 8 nella Sala Stampa della Santa Sede accanto alla dottoressa Smith cerano padre Federico Lombardi, il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontifico Consiglio della Cultura, don Tomasz Trafny, responsabile del dipartimento scientifico dello stesso dicastero, Tommy George Thompson, ex governatore del Wisconsin e ministro dei Servizi Umani e Sanitari del Governo degli re e quello che non ci permettono di fare. Luso delle staminali adulte nella medicina rigenerativa apre frontiere impensabili alle terapie, un passo in avanti eccezionalmente importante che non deve pi essere ignorato. Nella tre giorni si intersecheranno medicina, bioetica, cultura e filosofia perch, come ha sottolineato il cardinale Ravasi nel suo intervento di saluto quando si parla di fenomeni medici la questione non mai soltanto medica, anche simbolica, perch abbraccia un complesso di realt che vanno al di l di VICENTE CRCEL ORT onsignor Giovanni Battista Montini aveva seguito dalla Segreteria di Stato i negoziati ufficiali per il concordato del 1953 con la Spagna; un concordato insostenibile dopo il Vaticano II. Perci due anni e mezzo dopo la chiusura del concilio, per iniziativa di Paolo VI, furono avviate le pratiche per una revisione profonda del testo concordatario. Il primo gesto lo comp il Papa stesso quando, il 28 aprile 1968, chiese per iscritto al generale Franco di rinunciare al privilegio di presentare i vescovi prima della possibile revisione del Concordato, lasciando alla Santa Sede libert per tali nomine, senza osservare i vincoli fino ad allora esistenti. Il Vaticano, per il momento, voleva solo ottenere la rinuncia al privilegio di presentazione; il governo invece pretendeva negoziati globali per un nuovo Concordato. Nella sua lettera Paolo VI ricordava lappello del concilio ai governi affinch rinunciassero ai loro privilegi in materia di nomina dei vescovi. I privilegi che la Spagna legittimamente possedeva le erano stati concessi per i suoi grandi meriti religiosi, ma non rispondevano pi n allo spirito n alle esigenze dei tempi. Il Papa, convinto dinterpretare i veri interessi della Spagna, non meno di quelli della Chiesa cattolica, proponeva al Capo di Stato e al governo spagnolo di rinunciare a tali privilegi prima della possibile revisione del Concordato, e assicurava che la Santa Sede, nel nominare i vescovi, non avrebbe avuto altro fine se non quello di una sempre pi grande prosperit religiosa e spirituale del-

A Dio quello che di Dio

Papa

della pura e semplice fisiologia. Chi parteciper al convegno ricercatori esperti in medicina rigenerativa, ma anche esponenti della Chiesa e della scienza, politici, studiosi di etica, formatori, ministri della salute dei vari Paesi, ambasciatori presso la Santa Sede e rappresentanti del mondo dellindustria delle terapie mediche avr la possibilit di ascoltare pi di trenta relatori e incontrare alcuni pazienti che hanno gi beneficiato della ricerca. Alla conclusione dei lavori, venerd sera previsto un concerto della Cappella Musicale Pontificia Sistina diretta dal maestro Massimo Palombella, che C un capolavoro si terr nella Basilica di San Giovanni in Lateranascosto allinterno del nostro corpo no, mentre sabato mattiChe aspetta solo di essere usato na Benedetto XVI incontrer i partecipanti. per aiutarci a combattere alcune Vorremmo porre alcutra le malattie pi difficili da curare ne domande importanti e a volte provocatorie ha Stati Uniti dAmerica dal 2001 al spiegato Trafny, responsabile del dipartimento scientifico del Pontificio 2005. Nel corso della mia carriera Consiglio per la Cultura per ha detto Thompson mi sono ac- esempio se il giuramento di Ippocorto che le idee migliori sono sem- crate debba essere esteso a tutte le pre le pi semplici. E sinceramente scienze della vita, dal momento che credo che nessun uomo possa la- oggi non solo i medici, ma anche vorare meglio di Dio, se cos si gli scienziati di laboratorio hanno pu dire, cio fabbricare qualcosa capacit di intervenire in tutte le fadi superiore a quello che il Creatore si della vita delluomo. Lobbiettivo indagare sulla ci ha gi regalato. Quello che pi amo sottolineare, quando parlo del- questione delle cellule staminali a le staminali adulte, che la risorsa partire da un orizzonte diverso riper combattere la malattia gi spetto allabituale riflessione di tipo contenuta allinterno del nostro cor- bioetico ha continuato Trafny po. Per troppo tempo, nel mio Pae- e aprire un canale di comunicaziose, stem cells stato solo sinonimo ne tra le comunit scientifiche e la di battaglia politica sullembrione, e gente, cercando di tradurre i risultail dibattito del mondo scientifico ti di scienze mediche molto sofististato volutamente bloccato sulla di- cate a un pubblico che supera la ristanza tra quello che potremmo fa- stretta cerchia degli esperti.

Il 28 aprile 1968 il Papa richiam lappello del Vaticano II ai Governi affinch rinunciassero ai privilegi sulla nomina dei vescovi
la nazione. In ogni caso, il Papa simpegnava a notificare previamente e in modo riservato al Capo di Stato o al governo il nome della persona designata per lincarico di vescovo residenziale, al fine di sapere se avevano da fare nei suoi riguardi precise obiezioni di carattere politico generale. Concludeva testimoniando al Capo di Stato la dovuta stima per la grande opera che aveva portato a termine a favore della prosperit materiale e morale della nazione spagnola. Questa lettera fu consegnata personalmente a Franco dal nunzio Luigi Dadaglio sabato 4 maggio alle 11 di mattina nella residenza del Pardo. Franco non si aspettava

I risultati di quarantanni di studi sul capolavoro di Brunelleschi a Firenze

Nei segreti della cupola


La struttura della cupola del Brunelleschi del duomo di Firenze stata realizzata utilizzando mattoni disposti a spinapesce e murati con una malta formata da grassello e materiale inerte leggero antiritiro. Non sono stati riscontrati elementi in ferro con caratteristiche di armatura n conglomerati di alcun tipo. quanto ha scoperto, con una sonda inserita nel cuore del celebre monumento per una profondit di circa due metri e mezzo larchitetto fiorentino Massimo Ricci, che ha speso la sua vita a studiare i segreti del complesso monumentale. I risultati di queste indagini e di quarantanni di studi sul capolavoro simbolo della citt fiorentina saranno dettagliatamente illustrati nella serata di mercoled 9 novembre, nel corso di una conferenza organizzata dalla societ Once di Firenze che da Palazzo Vecchio sar trasmessa in diretta mondiale streaming su un sito appositamente realizzato (www.lacupoladibrunelleschi.com), promosso dai social media di National Geographic Society, in collegamento con le universit di Harvard, Oklahoma e Valencia. Nel corso della conferenza alla quale interverr anche larcivescovo di Firenze, monsignor Giuseppe Betori intitolata La regola di costruzione documento deriva dalla data della della Cupola di Santa Maria del sua produzione: contemporanea alFiore, saranno mostrate le immagi- lo svolgimento dei lavori, riporta ni della indagine endoscopica con alcune osservazioni sulla costruziouna sofisticata tecnologia della ne della cupola. Olympus e sar spiegato come Brunelleschi ha potuto costruire tra il 1420 e il 1436 la struttura e saranno esposti alcuni modelli degli ingegnosi macchinari progettati per la sua realizzazione, il cui funzionamento sar mostrato con filmati in computer grafica tridimensionali. Ci che ho potuto verificare dentro lo spessore della calotta interna della Cupola osserva Ricci non solo contribuisce alla conoscenza profonda della struttura, ma determinante per poter intervenire nel suo restauro e consolidamento. Ulteriore motivo di interesse dellincontro, sar lesposizione delloriginale della Pergamena di Gherardo da Prato (1425), grazie alla concessione del Ministero italiano per i Beni e le attivit culturali Archivio di Stato di FirenLa Pergamena di Gherardo da Prato (1425) ze. Limportanza di questo

la sua visita e ne ignorava il motivo. Quello che mi viene chiesto sommamente grave disse . Come Capo di Stato, in coscienza, ho il dovere di garantire la pace spirituale e il benessere del Paese. Franco disse al nunzio che il Vaticano non conosceva la Spagna, non capiva la Spagna e che maltrattava la Spagna. Poi aggiunse: Gli avversari del governo sono ben accolti e sono in contatto con il Vaticano, mentre a Madrid cercano di influenzare i nunzi non appena giungono nel Paese. Franco si chiese perch la Spagna doveva essere la prima nazione a rinunciare al privilegio secolare della nomina dei vescovi. La conversazione intercorsa fra lui e il nunzio fu difficile e polemica; dur mezzora e il generale si mantenne sempre sulla difensiva, affermando che se lo Stato aveva ricevuto questo privilegio dalla Chiesa, molto di pi aveva dato lui alla Chiesa; deplor le trasmissioni di Radio Vaticana con atteggiamento ostile nei confronti della Spagna e il fatto che molti sacerdoti fossero fautori di disordini. Il 12 giugno 1968 Franco rispose a Paolo VI dicendogli che la sua lettera aveva meritato da parte sua la pi filiale accoglienza e accurata riflessione; e che il fatto di aver ribadito lappello del Vaticano II aveva trovato uneco immediata nel suo animo di fedele figlio della Chiesa, senza fargli per dimenticare gli imperativi di ordine legale e politico che riguardavano il suo dovere e la sua responsabilit di governante. Ricordava che lantico diritto di presentazione era stato modificato nella sua essenza nel 1941, divenendo un vero sistema di negoziazione, incorporato poi al concordato del 1953, in un quadro giuridico che stabiliva diritti e doveri reciproci; e che tale sistema si era mostrato compatibile con la libert della Chiesa. Daltro canto, essendo tale procedimento parte fondamentale di un patto solenne fra la Santa Sede e lo Stato spagnolo, qualsiasi sua modifica necessitava, oltre allapprovazione del governo, lintervento delle Cortes. Quanto allopinione pubblica, Franco affermava che non avrebbe approvato una rinuncia unilaterale se, nello stesso tempo, non fossero stati risolti altri punti che, seguendo gli orientamenti della Gaudium et spes, potevano costituire un impedimento per la testimonianza cristiana che la sensibilit del mondo in quel tempo esigeva. Comunicava che era disposto a giungere a una revisione di tutti i privilegi di entrambe le parti nello spirito della costituzione conciliare e in sintonia con la dichiarazione dellepiscopato spagnolo a tale riguardo. Il generale concludeva ringraziando per le parole dedicate da Sua Santit allopera realizzata dai suoi governi dal giorno in cui lui dovette ricorrere alle armi, come risorsa ultima per arrestare la dissoluzione stessa della societ civile e per difendere e restaurare i diritti e lonore di Dio e della Religione, secondo le parole di Pio XI. Seguirono sei anni di silenzio totale su questo tema e di difficolt sempre pi grandi da parte del governo nella nomina dei vescovi. Alcune diocesi importanti restarono vacanti per molti anni. Ad esempio quella di Valencia rest vacante per quasi tre anni, dal novembre

la Conferenza episcopale, perch una realt che alcuni dei suoi membri sentono oggi lirreprimibile tentazione di dedicare la propria attivit a materie che non competono loro e delle quali generalmente hanno una conoscenza solo superficiale, senza che, a mio parere, ne derivi un beneficio per le anime, anzi al contrario, ci va a detrimento dellauspicata concordia nelle relazioni della gerarchia con il governo. Allopposto, latteggiamento dello Stato spagnolo rispetto alla Chiesa non pu essere pi corretto n pi chiaro; ma lo Stato non pu difendere la Chiesa dalle sue divisioni interne, oggi tanto marcate. Mi rendo conto, Santissimo Padre, che i problemi come quelli che riferisco, e dei quali Sua Santit forse non pienamente a conoscenza, possono affliggere dolorosamente il Suo cuore. Anchio devo spesso contenere la mia amarezza di fronte alle dimostrazioni Montini dingratitudine da parte di ecclesiastici di diverse categorie, malgrado i servizi prestati alla Chiesa dai 1966 (con la rinuncia di Marcelino Governi spagnoli. Olaechea) a settembre 1969 (con Questa lettera fu consegnata larrivo del servo di Dio Jos Ma- personalmente al Papa dal ministro ra Garca Lahiguera). degli affari esteri, Gregorio Lpez Il 29 dicembre 1972 Franco scris- Bravo, il 12 gennaio 1973, insieme se nuovamente a Paolo VI una lun- ad altri numerosi documenti. La riga lettera confidandogli alcune sposta del Pontefice per arriv gravi preoccupazioni che riguarda- solo sei mesi dopo, il 31 luglio vano la situazione spirituale del 1973. popolo spagnolo e le relazioni fra In tale risposta Paolo VI disse la Chiesa e lo Stato, e gli chiese che nel 1972, in occasione della viche dalla gerarchia della Chiesa ci sita ad limina, aveva ricevuto molti si opponesse con mezzi efficaci ad vescovi spagnoli e aveva esaminato alcuni ecclesiastici e a certe orga- i resoconti sullo stato delle loro rinizzazioni, che si definivano apo- spettive diocesi, ascoltandoli e postoliche, ma che in realt facevano nendo loro domande. Abbiamo della Chiesa uno strumento di potuto constatare disse lo azione politica. sforzo generoso che lEpiscopato Il Capo di Stato denunciava an- spagnolo sta compiendo nel rinnoche certe indubbie ingerenze del- vamento, per dare una risposta adeguata ai problemi pastorali posti dai profondi cambiamenti della societ, secondo le caratteristiche del Paese. Paolo VI desiderava che, in sintonia con i principi del concilio, la Chiesa potesse cooperare con lo Stato al bene comune del popolo spagnolo e assicur che la Santa Sede non avrebbe interferito, da parte sua, nella sovranit e nellautonomia dello Stato. Ma la preoccupazione pi urgente in quel momento per il Papa era quella delle diocesi ancora vacanti. Questa situazione per si risolse definitivamente solo nel luglio del 1976, quando il re Juan Carlos I rinunci definitivamente al privilegio di intervenire Francisco Franco in una foto del 1969 nelle nomine dei vescovi.

Raccolti in volume i Mattutini del cardinale Ravasi

Con il profumo dellalba


Profumo dellalba di parole sapienti buone per risuonare anche al calar del sole. Tali sono Le parole del mattino (Milano, Mondadori, 2011, pagine 423, euro 19) che il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura propone in una raccolta di 366 riflessioni, una per ogni giorno dellanno, che, come egli suggerisce, potranno essere lette e meditate non solo mentre un treno o un autobus ci conduce ancora un po assonnati verso la sede del nostro impegno quotidiano, ma anche a sera, ritrovando il libro forse sul comodino, nel silenzio che il velo della notte stende sulle opere e i giorni degli uomini. Si tratta di unantologia della rubrica Il Mattutino che il porporato tiene da anni sul quotidiano Avvenire. Le epigrafi che, secondo lo schema tipico aprono le meditazioni per ognuno dei 366 giorni elencati, appartengono a uomini e donne sapienti, non solo intelligenti sottolinea lautore. noto che sapienza deriva dal latino spere, cio avere sapore, gustare (...) ritorniamo, cos, al corpo, proponendo in tal modo unesperienza completamente umana che coinvolga spirito e sensi, intelligenza e volont, pensiero e sentimento. Si tratta di una sorta di breviario laico. Ci spontaneo qui ricordare raccolte analoghe di citazioni a cominciare forse da quellideale capostipite che fu Alzo zero delleditore Gribaudi (1968) curato da Massimo Tosco. Nel clima degli anni della contestazione in quelle pagine lontane, si proponevano giornalmente senza per alcun commento citazioni a volte brevissime anche di Mao e di Marcuse, di Cox e Tillich, di Evtuscenko e del Che Guevara. Ma vi erano anche autori che insieme a moltissimi altri oggi ricorda lo stesso cardinale Ravasi. Tra questi, Pguy, Rahner, Kierkegaard, Bonhoeffer, Gramsci, Turoldo, Mazzolari, Milani, Trilussa, Giovanni XXIII. Con la differenza fondamentale che oggi, grazie alla guida sicura del commentatore, non si rischiano confusioni, equivoci o inciampi. E poi si d loccasione, meditando in salutare silenzio a fronte delle contingenze non sempre salubri ed edificanti di beneficiare di una dose di aria pulita, di spirito purificato, di maturit umana. (raffaele alessandrini)

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LOSSERVATORE ROMANO
Intervento dellarcivescovo anglicano di York

mercoled 9 novembre 2011

In un discorso dellarcivescovo di Westminster, monsignor Vincent Nichols

Pi equit meno Stato


LONDRA, 8. Gli eccessi della finanza e le sempre pi marcate diseguaglianze sociali: su questo tema si concentra, in un recente intervento, la riflessione dellarcivescovo anglicano di York, John Sentamu. In un articolo pubblicato dal quotidiano Yorkshire Post, larcivescovo pone in evidenza la necessit di promuovere urgenti riforme volte allaffermazione di una societ pi giusta. Nel Regno Unito, come in molti altri Paesi del mondo, si allarga infatti il divario tra le classi sociali benestanti e quelle che, invece, si trovano a fare i conti con una crisi economica i cui effetti si fanno sempre pi incisivi. Societ, dunque, nelle quali il malessere e lansia per il futuro predominano. C un compito urgente per tutti: quello di cambiare per ristabilire una societ giusta, sottolinea larcivescovo, che ha indicato nelleccessivo accumolo delle ricchezze, un problema etico. Il primate dInghilterra osserva che vi una rinnovata indignazione pubblica per gli eccessi in campo finanziario e le forti diseguaglianze che questi eccessi hanno contribuito ad alimentare. Quotidianamente, aggiunge, ci dobbiamo confrontare con nuove evidenze degli estremi del benessere e della povert, che dimostrano quanto scandalosamente ingiusta sia la nostra societ. In particolare, larcivescovo punta il dito contro lo sbilanciato sistema delle remunerazioni, portando come esempio le differenze retributive che si verificano nelle grandi aziende, dove gli amministratori ai vertici, puntualizza, arrivano a guadagnare somme di denaro superiori anche di trecento volte a quelle che percepiscono i comuni operai e impiegati. Un altro problema emergente che viene posto in luce nellarticolo, quello dellevasione fiscale: Con loro grande merito anche alcune

Formazione del cuore


LONDRA, 8. La formazione del cuore il titolo del discorso pronunciato nei giorni scorsi dallarcivescovo di Westminster e presidente della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, Vincent Nichols, presso la Cathedral Hall di Westminster, in ricordo del primo anniversario della visita di Papa Benedetto XVI in Inghilterra. Nel suo discorso, larcivescovo ha invitato i fedeli a riflettere su due cose inseparabili: la chiamata alla santit e la sfida della nuova evangelizzazione, ricordando il recente messaggio della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles nel quale vengono presentati tre obiettivi strategici incentrati sulla missione, linsegnamento e la testimonianza. Mi riferisco ha detto monsignor Nichols alla proclamazione della chiamata universale alla santit in Cristo, come priorit nella missione; lannuncio di Cristo e del suo Vangelo come verit salvifica, fino alla cultura del dialogo e della solidariet, e lannuncio della venuta del Regno al servizio e testimonianza di tutta la comunit. Il presule ha spiegato che la chiamata alla santit in Cristo stato un tema costante nei discorsi del Santo Padre durante la visita nel Regno Unito. Sia che Egli si rivolgesse ai giovani di Twickenham, ai giovani adulti di Westminster, o alle grandi folle di Hyde Park e di Cofton Park, il Papa ha chiarito che la crescita nella fede una questione di cuore, che riflette direttamente il motto di tutta la visita: il cuore parla al cuore. Ma qual il percorso da intraprendere per arrivare alla santit se non attraverso la fede e la preghiera?. Nel tentativo di rispondere a questa domanda, larcivescovo ha fatto riferimento a una fonte, da lui definita insolita: lolandese Etty Hillesum, cresciuta senza una fede religiosa, nonostante le sue radici ebraiche. Etty nacque ad Amsterdam, visse in una famiglia disfunzionale e condusse una vita sessuale e sociale abbastanza caotica. Tuttavia ha sottolineato monsignor Nichols due anni e mezzo prima della sua morte, pervenne a una considerevole libert interiore e di fede, grazie alla scoperta della pratica di contemplazione silenziosa. Di fronte al mistero silenzioso della sua vita interiore giunse a riconoscere Dio. Nel suo discorso larcivescovo ha spiegato quanto sia importante avvicinarsi a Dio. Se riusciamo a creare i tempi e gli spazi per coltivare e scoprire il divino ha detto sentiremo la voce di Dio che vuole comunicare se stesso in modo pi completo. Allora il cuore sapr ben prepararsi a ricevere il dono della Rivelazione, quel dono che ci concede la consapevolezza di Dio che non solo trascende le capacit della nostra natura umana vulnerabile, non solo soddisfa i nostri pi profondi desideri umani al di l della nostra immaginazione, ma lo fa aprendo per noi in Ges Cristo il personale rapporto in cui possiamo trovare la pienezza di fede autentica e sorprendente. Le nostre ricerche spirituali e di formazione ha proseguito devono essere modellati dal nostro rapporto con Ges, rapporto formato e sigillato nel nostro Battesimo e rinforzato dai Sacramenti. Il presule, quindi, ha esortato tutti ad avere fede e fiducia in Dio. Quando nella fede ci arrendiamo allo Spirito Santo e permettiamo a Cristo di entrare dentro di noi siamo trasformati, ricreati in Cristo. Diventiamo senza che nulla della nostra natura umana venga distrutto partecipi della natura divina. per questo che Cristo fu concepito dallo Spirito Santo, perch Dio si fatto uomo affinch fossimo deificati. Questa la santit a cui siamo chiamati: niente di meno che i nostri cuori vengano formati nel cuore stesso di Dio. Questo nutrimento o trasformazione del cuore umano dobbiamo perseguirlo attraverso un approfondimento della nostra vita di preghiera. Solo la preghiera ci radica in Cristo. Solo la preghiera sostiene lequilibrio e lo scopo nella vita che si addice a un testimone della realt della presenza divina. La nostra preghiera produce riverenza per tutte le cose sante. La preghiera sostiene lo spazio e il silenzio di cui ha bisogno il nostro spirito. Ognuno di noi ha spiegato larcivescovo chiamato a rinnovare la nostra vita nella pratica della preghiera quotidiana. La preghiera deve essere centrale nella vita di ogni famiglia. Monsignor Nichols ha anche ricordato quando da bambino, insieme alla sua famiglia, recitava quotidianamente il rosario e, come molti bambini, faceva il segno della croce prima di andare a letto. Il presule ha anche sottolineato limportanza del progetto a sostegno della vita familiare promosso dalla Conferenza episcopale dal titolo La casa un luogo santo: quel luogo dove tutti in famiglia pregano e ringraziano Dio per lamore e la generosit nei loro confronti. Infine, si rallegrato per lintenso lavoro svolto dagli insegnanti delle scuole cattoliche. Ringrazio i nostri professori ha concluso per tutto quello che fanno per i nostri bambini. bello vedere intere classi pregare tutte le mattine prima dellinizio delle lezioni e partecipare con entusiasmo alle attivit liturgiche.

delle persone pi ricche hanno definito ingiusto un sistema fiscale che permette loro di pagare meno rispetto ad altri. Gli effetti negativi di tutto questo sistema, conclude, sono quelli di indebolire la comunit e di rendere la societ meno coesa. Larcivescovo, fra laltro, richiama il progetto per la creazione della Big Society. In Gran Bretagna infatti da tempo in corso un acceso dibattito su questo tema proposto dalla coalizione politica che guida il Paese che intende promuovere maggiore partecipazione e solidariet nella societ, attraverso una serie di riforme nel settore dei servizi

Un programma di riunioni nelle parrocchie

Gli anglicani in Galles si riorganizzano


CARDIFF, 8. Promuovere un significativo cambiamento nel ministero, nellutilizzo delle strutture e delle risorse: lintento che muove uniniziativa della comunit anglicana in Galles, dove nei prossimi giorni si terranno una serie di incontri nelle parrocchie delle sei diocesi al fine di coinvolgere i fedeli in un programma di riorganizzazione della comunit. A tale scopo sono in programma degli appuntamenti pubblici, in occasione dei quali i parrocchiani potranno liberamente esprimere le proprie opinioni su una vasta serie di temi, a partire soprattutto dalla necessit di adeguare il ministero e le strutture alle nuove esigenze della societ. In particolare, i fedeli potranno confrontarsi con un gruppo di consulenti indipendenti che hanno ricevuto lincarico, da parte dei vescovi, di formulare un piano di sviluppo coerente con la missione della comunit. Larcivescovo e primate del Galles, Barry Morgan, ha esortato tutti i fedeli a partecipare: Questa loccasione per contribuire a modellare limpegno e le strutture della comunit del futuro e a far s che essa sia idonea allo scopo per le generazioni che verranno. E ha aggiunto: Per questo vogliamo che tutti siano coinvolti in questo progetto di revisione, considerino seriamente i suoi risultati e siano aperti alla possibilit di cambiamenti significativi per quanto concerne il nostro ministero e le nostre strutture e risorse, nel migliore interesse della comunit e della sua missione. Vari, come accennato, sono i temi sui quali i fedeli sono chiamati a dare il proprio contributo propositivo. Fra laltro, uno dei punti che sar pubblicamente trattato quello relativo al calo del numero dei religiosi e delle risorse economiche delle diocesi. Agli incontri, si puntualizza, non prenderanno parte i vescovi che avranno una serie di confronti solo con il gruppo di consulenti. I parrocchiani, impossibilitati a partecipare agli incontri, potranno anche inviare le loro proposte per iscritto.

pubblici in grado, secondo le intenzioni, di coniugare lo sviluppo con la necessit di salvaguardare il bilancio. Con lo slogan fare di pi con meno risorse, lasciando pi spazio ai privati cittadini e meno allo Stato, la formula della Big Society prevede essenzialmente un maggiore coinvolgimento delle organizzazioni di cittadini nellamministrazione del Paese e laffidamento alle comunit locali di servizi attualmente di competenza delle autorit statali. Per larcivescovo di York se la visione della Big Society ambisce a diventare una realt nella quale le persone si devono maggiormente unire e prendersi cura di loro stesse, allora anche le diseguaglianze economiche devono essere ridotte. Nessuno, spiega, vuole una societ nella quale le persone siano obbligate a difendersi le une dalle altre, ma tuttavia, si nota che negli ultimi decenni, la crescita economica e i guadagni sono andati in maniera sproporzionata a chi ha gi di pi; mentre, al contrario, le previsioni suggeriscono che la popolazione diventer sempre pi divisa per classi e status e la povert infantile aumenter. In questo contesto, il primate dInghilterra ricorda limpegno per la campagna umanitaria internazionale giubileo 2000 sulla cancellazione dei debiti dei Paesi africani, ribadendo comunque la necessit di mantenere costante limpegno allo scopo di formare nuove coalizioni per affrontare le ingiustizie sociali. Nel concludere, larcivescovo rileva anche i positivi risultati ottenuti nel contrasto alle discriminazioni in vari Paesi, tra cui quelle nei confronti delle donne. I cambiamenti negli atteggiamenti pubblici commenta possono avvenire molto rapidamente e la mia convinzione e fiducia che le societ che sono state in grado di rendere rapidi questi cambiamenti sono anche in grado di riconoscere che funzionano meglio, quando ci si rende conto che in quanto esseri umani siamo tutti fondamentalmente di eguale valore.

Nella prolusione della plenaria dei vescovi del Portogallo

Etica nella politica per vincere le difficolt


LISBONA, 8. Unit e solidariet: un binomio inscindibile, ideale e concreto, per uscire dalla grave crisi economico-finanziaria che segna i mercati internazionali e, in particolare, lEuropa. Lo ha sottolineato il patriarca di Lisbona, cardinale Jos da Cruz Policarpo, nella sua prolusione in apertura dei lavori della 178 assemblea plenaria dei vescovi portoghesi che si svolge fino al 10 novembre, a Ftima in Portogallo. I principali temi al centro dellincontro sono la crisi economica, i giovani, la riorganizzazione della Conferenza episcopale portoghese (Cep) e il sinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione. In primo piano riferisce lagenzia Ecclesia figura un messaggio dei vescovi ai giovani portoghesi e la nota pastorale Crisi discernimento e impegno, in cui i presuli portoghesi propongono unanalisi sulle possibili vie di uscita dallattuale crisi economica e finanziaria vede il Portogallo tra i Paesi pi colpiti nellEurozona insieme con la Grecia, lIrlanda, la Spagna e lItalia. Il Portogallo sta attualmente applicando una serie di misure di austerit concordate con lUnione Europea e il Fondo monetario internazionale in cambio di un prestito da 78 miliardi di euro. Il Portogallo stato il terzo Paese europeo a beneficiare di questo intervento di salvataggio dopo Grecia e Irlanda. In pi occasioni i vescovi del Portogallo hanno manifestato la loro preoccupazione di fronte allaggravamento delle difficolt economiche del Paese, criticando in particolare, lattribuzione di remunerazioni, pensioni e rimborsi esorbitanti, comparate alla situazione di persone che si trovano private di minime e dignitose condizioni di vita. Le misure di austerit che sono state prese dal Governo, per ottenere laccoglimento favorevole dei cittadini, devono secondo i presuli essere accompagnate da un serio intervento correttivo di disequilibri economici inaccettabili e di provocatorii attentati alla giustizia sociale: Guadagni indebiti, meri profitti elettorali e opportunistici comportamenti non sono affatto utili al recupero nazionale. In tal senso i presuli portoghesi hanno ribadito la necessit di recuperare una dimensione etica della politica, capace di determinare un efficace e duraturo mutamento di rotta al servizio della giustizia sociale e del bene comune. Durante i lavori della plenaria i presuli rifletteranno sulla missione e il funzionamento della Conferenza episcopale. In particolare, discuteranno della proposta avanzata a ottobre dal Consiglio permanente della Cep di ridurre da nove a sette il numero delle attuali commissioni episcopali al fine di renderne pi snello loperato. Lassemblea, infine, elegger i vescovi delegati al Sinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione che si terr lanno prossimo in Vaticano.

Appello nel corso del sinodo della Chiesa evangelica tedesca

Giustizia sociale contro la crisi in Europa


BERLINO, 8. La Chiesa evangelica tedesca (Ekd), ha chiesto pi giustizia sociale per superare la crisi in Europa. Abbiamo bisogno ha detto il presidente del Consiglio della Ekd, Nikolaus Schneider, durante il sinodo annuale di una politica che sia in grado di tenere a freno le speculazioni e di guidare le strutture economico-finanziarie in modo che servano non ad arricchire i pochi, ma alla vita di molte persone. Schneider ha avvertito che la crisi minaccia di distruggere la stabilit di interi Paesi e, di conseguenza, la base di sostentamento di molte persone. Una moneta comune ha proseguito dovrebbe comportare una politica economica e finanziaria uniforme. Inoltre, Schneider ha accolto con favore il dibattito in corso sulla proposta dell'Unione dei cristiano-democratici di Angela Merkel, di stabilire un salario minimo, contro quello che stato concordato all'inizio della legislatura. Per quanto riguarda la politica nucleare, Nikolaus Schneider ha chiesto la sospensione immediata del trasporto delle scorie nucleari di undici contenitori Castor, carichi di residui radioattivi destinati al deposito atomico di Gorleben, e ha rifiutato lidea di trasformare questo deposito temporaneo in un cimitero di scorie nucleari. Il sinodo annuale della Chiesa evangelica tedesca, che rappresenta circa venticinque milioni di protestanti in Germania, concentrer i propri lavori nella missione di conquistare sempre pi fedeli, obiettivo per il quale, secondo Schneider, occorre attuare riforme pi necessarie che mai. Durante il sinodo, il presidente della Ekd ha invitato i cattolici a unirsi al giubileo della riforma protestante che si celebrer nel 2017.

mercoled 9 novembre 2011

LOSSERVATORE ROMANO
Cristiani e musulmani in Egitto e nei Paesi arabi

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In Romania lincontro dei vescovi delle Chiese cattoliche orientali

La nuova evangelizzazione guarda a Est


di MANUEL NIN Iniziata nel 1997 a Nyregyhza, in Ungheria, la tradizione di un incontro annuale dei vescovi cattolici orientali dellEuropa andata avanti annualmente radunando i presuli delle diverse diocesi attorno a un tema da loro scelto, per condividere i problemi e le speranze delle loro Chiese. Lincontro annuale si svolto in Romania, a Oradea. Accolti dal vescovo greco cattolico delleparchia di Oradea Mare, Gran Varadino dei Romeni, monsignor Virgil Bercea, lincontro patrocinato per la terza volta dal Consiglio delle conferenze episcopali dEuropa (Ccee) ha visto radunati il cardinale presidente Pter Erd, larcivescovo nunzio apostolico in Romania, Francisco-Javier Lozano, larcivescovo segretario della Congregazione per le Chiese Orientali, Cyril Vasil, insieme a una quarantina di presuli delle diverse Chiese orientali cattoliche da varie parti di Europa, dalla Russia a Cipro, dalla Slovacchia alla Bulgaria. Numerose celebrazioni liturgiche hanno scandito il ritmo degli incontri, che hanno compreso anche delle visite ai luoghi dove vive e cresce la Chiesa orientale cattolica della Romania. Le conferenze di questanno hanno avuto come tema Le Chiese orientali cattoliche e la nuova evangelizzazione. Gli incontri si sono svolti nel seminario greco cattolico di Oradea e hanno coinvolto nellaccoglienza i numerosi seminaristi della diocesi. La seduta inaugurale ha avuto luogo nel pomeriggio del 3 novembre. Dopo il saluto del vescovo Bercea, ha preso la parola il cardinale Erd, arcivescovo di Esztergom-Budapest, che ha situato il tema sulla nuova evangelizzazione nel contesto di un mondo secolarizzato e allo stesso tempo assetato di Dio. E, in particolare, ha messo in luce come quello attuale sia un kairos, un tempo propizio per lopera dello Spirito Santo. Il nunzio apostolico Lozano ha presentato Oradea come modello di citt multiculturale e multietnica, e ha evocato anche la testimonianza martiriale della Chiesa greco cattolica della Romania. Larcivescovo segretario della Congregazione per le Chiese Orientali ha portato il saluto del cardinale prefetto Leonardo Sandri e ha invitato le Chiese orientali cattoliche ad aprirsi sempre pi alla vita e alla problematica di tutta la Chiesa universale. Larcivescovo maggiore di Kyiv-Haly, Sviatoslav Shevchuk, ha voluto salutare soprattutto i fedeli romeni, un popolo che ha una storia cristiana importante e che in anni ancora recenti ha dato anche la sua testimonianza fino al martirio. Sono anche intervenuti alcuni rappresentanti delle autorit civili di Oradea, e la seduta si conclusa con il saluto dellarcivescovo maggiore di Fgra i Alba Iulia dei Romeni, Lucian Murean. I lavori sono poi proseguiti nei due giorni successivi con delle conferenze che hanno inquadrato e approfondito largomento dellincontro. La prima, sul tema Sarete miei testimoni: la nuova evangelizzazione nelle Chiese cattoliche di rito orientale di Europa, stata tenuta dallarcivescovo Salvatore Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Partendo dallinvito di Papa Benedetto XVI alla nuova evangelizzazione per offrire risposte adeguate alla crisi di fede delluomo contemporaneo, monsignor Fisichella ha presentato questa nuova missione come un dono dello Spirito Santo alla Chiesa di oggi. E ha messo in evidenza il profondo cambiamento culturale dellepoca attuale. Ha insistito poi nellevitare la contrapposizione tra identit e appartenenza, vivendole invece nella loro reciprocit. Con la liturgia vista anche come luogo di evangelizzazione verso gli stessi cristiani, Monsignor Fisichella ha concluso il suo intervento riflettendo sulla via della bellezza come annuncio del Vangelo. Successivamente, padre Borys Gudziak, rettore delluniversit cattolica di Lviv in Ucraina, ha sviluppato il tema Le Chiese cattoliche di rito orientale: 20 anni dopo la caduta dei regimi totalitari e la nuova evangelizzazione. Padre Borys ha messo in evidenza la realt attuale delle Chiese orientali cattoliche, nella tensione tra la libert riacquistata e la paura di un futuro nella sua incertezza. Nel pomeriggio, il gesuita padre Marko Ivan Rupnik ha presentato la sua relazione su Larte sacra bizantina nel contesto della nuova evangelizzazione. Ha centrato il suo intervento su rapporto tra teologia e arte. E ha insistito su come la nuova evangelizzazione debba essere indirizzata ai cristiani per sapersi o per scoprirsi rigenerati da Cristo nel battesimo. La seduta mattutina del secondo giorno si aperta con la conferenza di Cesare Alzati, dellUniversit cattolica di Milano, che si soffermato sul Contributo delle Chiese orientali cattoliche alla nuova evangelizzazione, con speciale enfasi sulla realt ecclesiale di queste Chiese. Ha insistito poi sulla necessaria conoscenza che lOccidente dovrebbe avere del patrimonio teologico e liturgico dellOriente. E ha anche evidenziato il rischio che nella diaspora le Chiese orientali possano venire declassate a semplici varianti rituali. Successivamente intervenuto larcivescovo Vasil, che ha messo in luce i diversi aspetti della vita delle Chiese orientali cattoliche dal punto di vista canonico e liturgico. Infine, padre Alexadru Bizalic ha presentato la realt dei nuovi movimenti laicali nellEuropa dellest e specialmente nella Romania. Lincontro a livello ufficiale si concluso poi con lannuncio che sar Zagabria, in Croazia, la sede dellappuntamento per il 2012. I giorni dellincontro sono stati scanditi anche da diverse celebrazioni liturgiche nelle chiese che la comunit greco cattolica ha ad Oradea. Notevole stata la partecipazione a queste liturgie dal popolo greco cattolico che ha assicurato la preghiera e la voce dei bei cori nelle divine liturgie. Il vescovo Bercea ha avuto modo anche di presentare le realt ecclesiali della diocesi, dal seminario ai diversi centri assistenziali e della Caritas. Lincontro si poi concluso domenica 6 con una solenne divina Liturgia nella cattedrale greco cattolica. Al termine della celebrazione il ringraziamento del vescovo Bercea, mentre il nunzio apostolico ha sottolineato la dimensione di cattolicit che un tale incontro manifesta, specialmente nella liturgia. Infine, larcivescovo maggiore di Kyiv-Haly ha ringraziato il popolo romeno e soprattutto i giovani, che con la loro presenza alle liturgie sono diventati la vera anima degli incontri.

Per rafforzare un legame


IL CAIRO, 8. Riaffermare gli stretti legami storici e culturali tra le varie componenti della societ egiziana nonostante le difficolt contingenti legate al periodo di transizione e i problemi che periodicamente emergono. questo il senso dellincontro che una delegazione di rappresentanti di varie confessioni cristiane ha avuto nei giorni scorsi con lo sceicco di al Azhar, Ahmed Al Tayyeb, e il gran mufti, Ali Gomaa, in occasione degli auguri per lEid al-Adha, la festa del sacrificio, una delle principali ricorrenze islamiche. Subito dopo lincontro, Gomaa secondo quanto riferito da diversi organi di stampa locali ha detto che gli egiziani sono legati insieme da amore sincero e comuni interessi, che non ci sono differenze tra cristiani e musulmani, e che lEgitto rester la terra della pace e della sicurezza. Lincontro fa seguito a numerosi interventi che avevano richiamato lattenzione sul rischio di una marginalizzazione della componente cristiana nel processo di rinnovamento e democratizzazione dei Paesi arabi. E in particolare in Egitto, dove si avvicinano le elezioni parlamentari del 28 novembre, le prime dopo le dimissioni dellex presidente Hosni Mubarak. E dove come ha lamentato recentemente Stephanos, vescovo copto ortodosso della diocesi di Beba i cristiani, che rappresentano circa il 10 per cento della popolazione, stanno vivendo il momento pi difficile degli ultimi secoli. A rasserenare gli animi negli ultimi giorni anche la presa di posizione di un gruppo di ulema, che ha sentenziato come sia lecito, in base alla sharia, votare un candidato cristiano alle elezioni. Secondo i saggi islamici lo ha riferito il giornale Al-Ahram, uno tra i principali quotidiani dellEgitto votare un candidato cristiano, liberale o di appartenenza dottrinale diversa ammesso dalla legge islamica, nella misura in cui abbia la competenza e la capacit di servire la gente. Del rischio di un inverno arabo parla leditoriale dellultimo numero di Jerusalem, il mensile del

Patriarcato di Gerusalemme dei latini, interamente dedicato agli sviluppi della cosiddetta primavera araba. Per Christophe Lafontaine, autore dellarticolo, anche i cristiani del mondo arabo hanno il diritto alla libert di coscienza, alla libert religiosa e a quella di non essere considerati come cittadini di seconda classe. Per poi domandarsi: Non hanno forse anche i cristiani una parola da dire nel processo di democratizzazione del mondo arabo?. Nel testo vengono quindi richiamate le ultime vicende nellEgitto post Mubarak, con i cristiani copti vittime di violenze e attacchi. Il futuro delle minoranze cristiane, in un mondo arabo risollevatosi a motivo delle promesse di democrazia, nuovamente una questione cruciale. Un tema questultimo, come noto, affrontato recentemente anche dalla Conferenza dei vescovi latini delle regioni arabe, tenutasi a Roma dall11 al 13 ottobre scorsi. La regione araba sta sanguinando, scrive Jerusalem, che riferisce dati impietosi: Secondo lUnione egiziana dei diritti umani, 100.000 copti hanno lasciato il Paese dal mese di marzo, emigrando in Usa, Canada, Europa e Australia.

E anche in Siria i cristiani si dimostrano piuttosto sfiduciati di fronte ai processi rivoluzionari iniziati in questi mesi e temono lesplosione di quellequilibrio confessionale, creatosi in qualche modo tra sunniti, cristiani e alatiti. Per questo la conclusione dopo tutte queste minacce indirizzate ai cristiani del Medio Oriente dobbiamo seriamente impegnarci con la preghiera. Insieme a tutti i cristiani gridiamo basta. A rinnovare lallarme per una recrudescenza del fondamentalismo , infine, anche il vescovo Camillo Ballin, vicario apostolico di Arabia del Nord. Missionario comboniano, da oltre quarantanni nei Paesi arabi, Ballin sino allo scorso ottobre stato segretario generale della Conferenza dei vescovi latini nelle regioni arabe. Il presule ricorda, infatti, con preoccupazione che il fondamentalismo islamico riguarda circa il 5 per cento della popolazione musulmana eppure condiziona la maggioranza. Esso, sostiene il presule, rischia di inficiare le istanze sociali della primavera araba ed in grado di minacciare la sopravvivenza dei cristiani nellarea.

Storia della Chiesa cattolica in Eritrea

Una presenza profetica


di EGIDIO PICUCCI Alle manifestazioni esterne, la Chiesa cattolica in Eritrea ha preferito la solennit dei riti, invitando i fedeli nella cattedrale di Asmara per il canto solenne dei waziema (vespri) e una liturgia eucaristica, cui hanno preso parte tutti i vescovi cattolici eritrei, per commemorare il primo centenario dellistituzione del vicariato apostolico nel Paese. Tutto cominci il 7 febbraio 1911, allorch Papa san Pio X elev la prefettura apostolica dellEritrea a vicariato apostolico, affidandone la direzione al cappuccino lombardo padre Camillo Carrara. Soppresso il 31 dicembre 1995, i suoi fedeli oggi fanno parte delle eparchie di Asmara, Barent e Keren. La prefettura era stata eretta nel 1894, mentre la missione era assegnata ai cappuccini della Provincia di Roma. Primo responsabile fu padre Michele da Carbonara, il quale, oltre a visitare a dorso di mulo tutte le residenze missionarie e a comporre dissidi con i monasteri ortodossi, dovette anche affrontare la situazione disastrosa degli italiani sconfitti ad Adua e a raccogliere le salme dei caduti. Alla sua morte, avvenuta poco dopo che lEritrea era nata come entit politico-geografica, fu eretto appunto il vicariato apostolico che padre Carrara resse con rara competenza fino alla morte (1924). Nel giro di appena tredici anni egli increment le vocazioni locali; invi seminaristi al collegio etiopico di Roma; apr missioni tra i bileni e gli animisti cunama; modernizz la catechesi; sostenne il lavoro agricolo per i convertiti perseguitati; potenzi la tipografia, stampando libri scolastici e liturgici in diverse lingue. E, ancora, inizi la pubblicazione periodica di due riviste, una in tigrino e laltra in italiano; favor la traduzione della Bibbia in lingua geez; costru la cattedrale di Asmara; apr scuole, orfanotrofi e dispensari, affidati alle Figlie di Sant Anna e alle missionarie comboniane; form unquipe di missionari di particolare rilievo che, nella variet dei loro impegni nellevangelizzazione, nellecumenismo e nella promozione umana, tracciarono le linee carismatiche, ereditate dai loro confratelli eritrei. Si deve a loro la traduzione della Bibbia; il dizionario tigray-italiano; ricerche determinanti per la storia dellEritrea e del cristianesimo, giunto in Eritrea nel IV secolo, inserendosi subito con un volto proprio nel grande filone delle Chiese di tradizione orientale. A monsignor Carrara seguirono gli anni delloccupazione italiana dellEtiopia, della seconda guerra mondiale e della successiva amministrazione inglese, che dur fino al 1952, per lasciare il posto alla federazione con lEtiopia. Furono anni di accese passioni politiche, di sofferenze e di lotta, ma anche di eccezionale operosit apostolica e missionaria guidata da monsignor Marinoni che intervenne pi volte a favore della non violenza, del dialogo, del riconoscimento dellidentit degli eritrei, dellassetto politico del territorio. Risale a quei tempi la fondazione del prestigioso Comboni College; listituzione di corsi universitari di medicina, di giurisprudenza e di diritto civile e soprattutto la fondazione delluniversit cattolica, a opera delle missionarie comboniane. Con linizio della guerra dindipendenza dellEritrea (1961) e il successivo rovesciamento di Hail Sellassi, la Chiesa fu colpita nelle sue istituzioni e nei suoi beni, che furono nazionalizzati, compresa luniversit cattolica di Asmara. Privato dei suoi migliori strumenti di promozione umana e sociale, il vicariato intensific, accanto allopera pi strettamente pastorale, lassistenza alle vittime della guerra, della siccit e della fame attraverso il Social Welfare Center che raggiungeva la gente dellintero territorio. Allopera caritativa si aggiunse il sacrificio di uomini e donne che affrontarono coraggiosamente lesilio, la prigione e la morte, come abba Agostino Tedl, cappuccino. Quasi paradossalmente ha scritto abba Tewelde Beyene gli stessi anni di dura prova furono pure quelli in cui la Chiesa ebbe uno sviluppo interno in alcuni suoi settori pi vitali: si avvert lesigenza di unaccresciuta vitalit liturgica con la traduzione in volgare della messa, un passo significativo, anche se largamente insufficiente; si dato impulso al consiglio dei laici, sia diocesano che parrocchiale. Inoltre, prosegue Beyene sono stati fondati, per opera di monsignor Luca Milesi, alcuni istituti secolari; sono cresciuti in numero e in qualit gli istituti religiosi con un graduale inserimento degli indigeni nei quadri direttivi delle rispettive comunit; stata ulteriormente qualificata la formazione in loco dei candidati diocesani e religiosi al sacerdozio, soprattutto con listituzione dellAsmara Catholic Theological Institute-Abune Selama Kesate Berhan, affiliata allUrbaniana di Roma. Tutto questo conclude il religioso potrebbe far pensare che la storia della Chiesa cattolica nel secolo appena trascorso sia stata soltanto un seguito di trionfi e di successi. In realt, limiti, imperfezioni e perfino errori di prospettiva, di valutazione o di impostazione non sono mancati, come inevitabile in ogni opera umana. Ma, a dimostrazione che questopera non solo umana, c la certezza che Dio ha fecondato la storia con la presenza di uomini illuminati, di guide sapienti, di generosi missionari, missionarie, sacerdoti, suore e laici. Alla Chiesa in Eritrea rimane la grave responsabilit di apprendere la lezione dai successi e dagli insuccessi del passato per poter essere una presenza profetica ed evangelizzatrice nel non facile presente del Paese. Dopo lindipendenza, insperatamente ottenuta nel 1991, a un momento di giustificata euforia subentrato, in tutti i settori della societ, un senso pi misurato e realistico dei problemi e delle sfide che lattuale nuovo corso storico solleva e che prospetta un difficile futuro.

Il messaggio della Cei per la Giornata della vita

Non libert ma prevaricazione


ROMA, 8. Laborto e leutanasia sono le conseguenze estreme e tremende di una mentalit che, svilendo la vita, finisce per farli apparire come il male minore. quanto si legge, secondo quanto riportato da agenzie di stampa, nel messaggio della Conferenza episcopale italiana (Cei) diffuso in vista della Giornata della vita del prossimo 5 febbraio. In realt spiegano i vescovi nel testo la vita un bene non negoziabile, perch qualsiasi compromesso apre la strada alla prevaricazione su chi debole e indifeso. La difesa del valore della vita in ogni stadio dellesistenza, continuano i presuli, una chiamata che la Chiesa sente da sempre e da cui oggi si lascia con forza interpellare e guidare; per questo la rilancia a tutti, adulti, istituzioni e corpi sociali, perch chi ama la vita avverta la propria responsabilit verso il futuro. Nonostante la crisi economica, in Italia si legge ancora nel messaggio molte e ammirevoli sono le iniziative in difesa della vita, promosse da singoli, associazioni e movimenti, un servizio spesso silenzioso e discreto, che per pu ottenere risultati prodigiosi. un esempio dellItalia migliore, pronta ad aiutare chiunque versa in difficolt sottolinea il testo. Per educare i giovani alla vita occorrono adulti contenti del dono dellesistenza, nei quali non prevalga il cinismo, il calcolo o la ricerca del potere, della carriera o del divertimento fine a se stesso. Secondo i presuli, per la maggior parte i giovani di oggi, in ogni genere di situazione umana e sociale, non aspettano altro che un adulto carico di simpatia per la vita che proponga loro senza facili moralismi e senza ipocrisie una strada per sperimentare laffascinante avventura della vita. La vera giovinezza si sottolinea ancora nel testo risiede e fiorisce in chi non si chiude alla vita. Essa testimoniata da chi non rifiuta il suo dono, a volte misterioso e delicato, e da chi si dispone a esserne servitore e non padrone in se stesso e negli altri. Nel messaggio, intitolato Giovani aperti alla vita, i vescovi italiani avvertono che se non si educano i giovani al senso e dunque al rispetto e alla valorizzazione della vita, si finisce per impoverire lesistenza di tutti, si espone alla deriva la convivenza sociale e si facilita lemarginazione di chi fa pi fatica. Il testo si conclude infine con il pensiero che la vera giovinezza si misura nella accoglienza al dono della vita.

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LOSSERVATORE ROMANO
Gli sar conferita mercoled al termine delludienza generale

mercoled 9 novembre 2011

Al Papa la cittadinanza onoraria di Natz-Schabs


Nel piccolo comune erano nate la bisnonna e la nonna di Joseph Ratzinger
Nuova cittadinanza onoraria per Benedetto XVI: a conferirgliela domani, mercoled 9 novembre, sar il sindaco di Natz-Schabs/Naz-Sciaves, il piccolo comune nella provincia autonoma di Bolzano, in Alto Adige, in cui si trova la frazione di Raas/Rasa, dove nacquero Elisabeth Maria Tauber (il 9 dicembre 1832) e Maria Tauber-Peintner (il 29 giugno 1855), rispettivamente bisnonna e nonna materne di Joseph Ratzinger. Fu lo stesso Pontefice a ricordare la nonna durante ludienza del 17 dicembre 2010 a un pellegrinaggio della diocesi di Bolzano-Bressanone, in occasione del dono dellalbero di Natale per piazza San Pietro. Entrambe poi morirono (la prima il 24 maggio 1904, la seconda il 17 giugno 1930) in Baviera, a Rimsting, dove si erano trasferite dopo il matrimonio della nonna del futuro Pontefice con il panettiere Isidor Rieger. Guidata dal sindaco Peter Gasser, una delegazione giunta a Roma per consegnare al Papa il certificato del conferimento della cittadinanza onoraria. Ma lintera comunit si era preparata allappuntamento con una giornata commemorativa, svoltasi il 22 ottobre scorso a Raas, durante la quale era stata scoperta e benedetta una lapide in memoria delle due donne nel maso Tll Hof in cui nacquero, vicino alla chiesa di SantEgidio. Nella circostanza, il piazzale antistante stato intitolato a Papa Benedetto XVI. La concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di BolzanoBressanone, monsignor Ivo Muser, e le conferenze dello storico Josef Gelmi e dellabate cistercense Maximiliam Heim uno dei tre studiosi che il 30 giugno scorso hanno ricevuto per primi il Premio Ratzinger per il loro lavoro in ambiti attinenti alla teologia hanno concluso le celebrazioni. In precedenza, dodici cittadine (in Germania, Austria, Italia) hanno conferito al cardinale Ratzinger e a Benedetto XVI la cittadinanza onoraria: Pentling (31 maggio 1987), Marktl am Inn (13 luglio 1997), Traunstein (8 febbraio 2006), Alttting (7 giugno 2006), Ratisbona (21 giugno 2006), Aschau (4 ottobre 2006), Tittmoning (24 gennaio 2007), Bressanone (9 agosto 2008), Mariazell (21 gennaio 2009), Introd (16 dicembre 2009), Frisinga (16 gennaio 2010), Romano Canavese (17 marzo 2010).

Nomine episcopali
Le nomine di oggi riguardano, tra laltro, la Chiesa in Nigeria e in Paraguay.

Edmundo Ponciano Valenzuela Mellid arcivescovo coadiutore di Asuncin (Paraguay)


Nato a Villarrica del Espritu Santo il 19 novembre 1944, stato ordinato sacerdote il 3 aprile 1971 e incardinato nella societ salesiana di San Giovanni Bosco. Ha conseguito la licenza in teologia presso luniversit salesiana in Roma. stato missionario in Angola (1991-2006). Il 13 febbraio 2006 stato eletto vescovo titolare di Uzali e vicario apostolico di Chaco Paraguayo, ricevendo lordinazione episcopale il 22 aprile successivo. Nellambito della Conferenza episcopale presidente della commissione per leducazione cattolica.

Anselm Umoren ausiliare di Abuja (Nigeria)


La bisnonna e la nonna di Joseph Ratzinger

Nato il 14 aprile 1962, in Ukana Nto, Ikot Ekpene, Awka Ibom Sta-

te, nella diocesi di Ikot Ekpene, dopo le scuole primarie ha svolto quelle secondarie al seminario minore Queen of Apostles, Afaha Obong, Abak. Entrato come membro della societ apostolica Missionaries of Saint Paul, ha proseguito gli studi di filosofia e di teologia al National missionary seminary of St. Paul, Gwagwalada, Abuja. stato ordinato sacerdote il 18 giugno 1988. Dopo la sua ordinazione, ha svolto i seguenti uffici e ulteriori studi: formatore nella casa di formazione di Iperu-Remo, Nigeria (1988-1992); missionario nella diocesi di Kenema, Sierra Leone (19921995); missionario nella diocesi di Buea, Camerun (1995-2001); consigliere generale (1995-2003); master in Development studies al Kimmage development studies centre e master in International peace studies alla Irish school of ecumenics a Dublino, Irlanda (2003-2005); missionario nella diocesi di Torit, Sudan (2006-2008); Project manager (2003-2006). Dal 2008 superiore generale della societ apostolica Missionaries of Saint Paul.

Lincontro dei volontari cattolici promosso da Cor Unum

Un servizio alluomo in nome di Cristo


Le recenti alluvioni che hanno flagellato alcune regioni italiane sono una tragedia, ma anche unoccasione per condividere le sofferenze degli altri, manifestando la compassione e la comunione quale espressione di solidariet umana e non solo cristiana. Lo ha detto il cardinale Robert Sarah, presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum, marted mattina, 8 novembre, a margine della presentazione dellincontro dei volontari cattolici europei con Benedetto XVI, in programma gioved e venerd prossimi nella sede del dicastero vaticano. Lappuntamento vedr riuniti 160 persone provenienti da 25 Paesi: vescovi, rappresentanti delle organizzazioni cattoliche europee e di organismi internazionali. Lincontro come ha riferito monsignor Giovanni Pietro Dal Toso, segretario di Cor Unum sar loccasione per sottolineare limportanza del volontariato dal punto di vista pastorale. Si punter, infatti, a riflettere su tre dimensioni. La prima quella di salvaguardare lapproccio personale ai problemi, in quanto il volontariato non nasce per creare strutture, ma per rispondere ai bisogni delluomo in nome di Cristo. Si cercher poi di salvaguardare lo spirito di discernimento, perch molte volte il volontariato si muove in anticipo sullo Stato e sugli enti pubblici. Limportante, ha sottolineato monsignor Dal Toso, mantenere lattenzione alla povert di oggi. Fondamentale infine salvaguardare lelemento di fede, perch a volte sembra che la fedelt alla Chiesa impedisca di essere pi liberi per dedicarsi alle persone. Invece, vero il contrario: pi si vive in Dio e pi si percepiscono i bisogni delluomo. Monsignor Dal Toso ha ricordato che, in un mondo segnato dallutilitarismo, i volontari operano gratuitamente: il loro impegno, illuminato dalla grazia di Dio, manifesta come il cristianesimo si prenda cura del bene di ogni uomo.

Un momento della cerimonia dedicata a Benedetto

XVI

lo scorso 22 ottobre

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