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COLLEGNO - Alla vista delle condizioni della chiesa di San Lorenzo, pericolante e perci puntellata con grosse travi, molti cittadini che si sono recati al cimitero per visitare i propri cari defunti si sono chiesti se si stesse aspettando il crollo prima di intervenire. Da tre anni, ormai, la cappella situata alla sinistra del vecchio ingresso del cimitero comunale infatti transennata e inagibile. In realt il Comune al lavoro da tempo, e la risposta alle domande dei cittadini arrivata in questi giorni: la giunta comunale ha infatti approvato il progetto definitivo per il restauro e il consolidamento strutturale della storica chiesetta. Un intervento importante - spiegano dallamministrazione - Abbiamo stanziato complessivamente 290mila euro, in grado di garantire una nuova agibilit dello stabile. La chiesa, risalente alla seconda met del 1800, stata realizzata senza fondamenta adeguate. Con il passare del tempo ha quindi iniziato a cedere, con una rotazione dei muri portanti verso linterno. Anche il tetto, realizzato in legno con una copertura in coppi, in pessime condizioni.
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la chiesa di s. lorenzo
l San Lorenzo, varato il restauro della chiesa. Dal Comune arrivano 290mila euro
Per limitare il degrado e mettere in sicurezza ledificio gi nel 2008 sono stati messi in atto alcuni intereventi urgenti - aggiungono dallamminsitrazione comunale - Per esempio il puntellamento della muratura per impedirne unulteriore rotazione e il convogliamento dellacqua piovana allesterno per diminuire lumidit sulla struttura. Lattuale ripristino prevede il rinforzo dei muri, anche con laiuto di micropali piazzati lungo lintero perimetro delledificio. Si interverr poi sulle fessure strutturali e, dopo aver realizzato un cordolo perimetrale sulla muratura, verr rifatta la copertura. Al termine prenderanno il via le opere edili di completamento, dalla tinteggiatura alla messa in posa di una fognatura bianca per lo smaltimento delle acque meteoriche, indispensabili per rendere funzionale ledificio. Teniamo molto a questo intervento - puntualizza il sindaco Silvana Accossato - Conosciamo il forte valore affettivo che lega i collegnesi alla chiesetta del cimitero: per questo motivo abbiamo deciso di intervenire radicalmente e con un investimento consistente. Daniele Bianco
COLLEGNO - E iniziato mercoled in tribunale a Torino, il processo a cinque amministratori della Salpi di Collegno, poi diventata Ristor, uno dei maggiori grossisti di prodotti congelati in Italia, imputati di frode in commercio e commercio di sostanze pericolose per la salute. In due diversi blitz, nel 2008 e nel 2010, la guardia di finanza trov tonnellate di prodotti ittici surgelati scaduti anche da dieci anni e nuovamente etichettati per essere reimmessi sul mercato. In particolare nel maggio 2008 furono trovate e sequestrate in otto celle frigorifere del magazzino della Salpi 18 tonnellate di branzini, aragoste e orate surgelate scadute e rietichettate, destinate alla grande distribuzione. Due anni dopo furono trovati altri 400 chili di prodotti ittici, sempre scaduti. Per laccusa lazienda aveva messo in piedi un sistema di rietichettatura abusiva per cui non veniva mai buttato nulla e ogni prodotto veniva reimmesso in commercio. Gli imputati sono Anna Francone, Bruno Bianco e Simonetta Vallese, gi amministratori della Salpi, e Laura Rita Formaggio e Gianfranco Formaggio, amministratori della Ristor. Nel procedimento si sono costituiti parte civile anche Slow Food, rappresentata dallavvocato Alessandro Lamacchia, e lUnione nazionale consumatori, rappresentata dallavvocato Emanuele Crozza.
PESCE SCADUTO
sua, la Fiom non intende arretrare dalle sue posizioni. Sul piatto della bilancia rimangono oltre mille lavoratori e 500 milioni di euro di investimento. Solidariet alla Fiom arrivata immediatamente dalla Federazione della sinistra, che chiede alla Regione, con uninterrogazione da presentare alla prossima seduta del Consiglio, di intervenire: La Fiat chiede che anche la Fiom sottoscriva il modello Pomigliano e minaccia di annullare linvestimento, anche per influenzare lesito delle elezioni e scegliere gli interlocutori sindacali pi disponibili - sottolinea Eleonora Artesio, capogruppo regionale Fds - C arbitrio assoluto del management Fiat, indifferente non solo alla condizione professionale delle persone impiegate, ma anche alla tenuta economica del territorio regionale. Di fronte alla irresponsabilit di impresa le istituzioni locali, pur agendo in funzione di ammortizzatori sociali per calmierare il disagio economico, non danno segni di una interlocuzione autorevole verso unimprenditoria immemore anche dei propri impegni. Luisa Fassino due milioni di auto che si vendono ogni anno - scrivono nel volantino - Costringiamo la politica a fare il proprio dovere, costruendo un piano nazionale per la mobilit sostenibile e il trasporto a basso impatto ambientale. Suddividiamo il lavoro tra tutti gli stabilimenti in modo da lavorare meno, ma almeno lavorare tutti.
mossa unilaterale. Conferma la stessa linea anche Vittorio Di Martino della Fiom: La latitanza di Marchionne sta distruggendo lindotto. La Lear deve affrontare la mancanza di un piano industriale, il calo della produzione che porta allesubero e la scadenza della cassa integrazione in deroga che stata rinnovata fino alla fine
dellanno ma che non ha ancora prospettive per il 2012. I lavoratori della Lear promettono nuove manifestazioni se gli incontri con lazienda dovessero portare a un nulla di fatto e contestato il progetto di Fabbrica Italia, lanciando un piano alternativo per la ripresa: In Italia si producono solo 650mila degli oltre
rigore era comunque dobbligo: le sarte infatti dovevano indossare guanti e cappello. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, la Bertino fugge a Moretta e, nel 1947, si sposa. Due anni dopo nasce Laura, la loro prima e unica figlia. Nel 1984 si trasferisce a Collegno e, nel 1991, rimane vedova. Lanzianit
non ha per smorzato n il carattere, Rigido e austero, come tante donne della sua epoca, n la passione per ago e filo: Ha continuato a fare la sarta in casa - aggiunge infatti la figlia - Si specializzata in cappotti, ha cucito fino allultimo. E fino allultimo, cio a 98 anni, rimasta in casa da sola perch, a parte qualche ora daccompagnamento passata dal Comune, Non voleva assolutamente la badante. Poi, due anni fa, arrivata la decisione spontanea di trasferirsi in un pensionato nel cuneese. Adesso la Bertino ha cinque bisnipoti che adora e una pergamena commemorativa donatale personalmente dal sindaco Silvana Accossato. Ma, visto che la vita comincia a cento anni, le sorprese non mancano: Si potrebbe organizzare una sfilata con gli abiti realizzati da mia mamma, propone la figlia. Chiss che non diventi il regalo per i 110 anni. D.B.