STUDI E RICERCHE
n Italia, nel complesso, la spesa per consumi rimasta sostanzialmente stabile fra il 2004 e il 2005 e in assenza di una forte domanda interna le prospettive di miglioramento della produttivit non possono essere ottimistiche. In tale contesto di crescita stagnante non va sottovalutata la spinta propulsiva che pu derivare da un segmento di popolazione in continua crescita negli ultimi anni, rappresentato degli immigrati di prima e seconda generazione. I risultati dellultima indagine nazionale sui consumi delle famiglie mettono in evidenza una crescita complessiva della spesa pari al 2,7% nel 2006; tale dato ingloba con ogni probabilit il fenomeno della rapida regolarizzazione di molti stranieri, entrati a far parte delle famiglie residenti: nel 2006 oltre 35 mila stranieri hanno acquisito cittadinanza italiana, il 23% in pi rispetto allanno precedente. Al primo gennaio 2007 gli stranieri regolari in Italia erano ben 2,9 milioni, pari al 5% della popola-
zione residente totale; non si tratta dunque di una nicchia di mercato, ma di una componente a forti potenzialit per levoluzione delleconomia.Vale la pena dunque tentare di identificare stili di consumo e strutture di spesa particolari. Per questo Nomisma, in collaborazione con Demetra (www.opinioni.net), ha svolto un indagine che focalizza lattenzione sugli acquisti alimentari degli immigrati.
LE TIPOLOGIE DI NEGOZIO E LE SCELTE GASTRONOMICHE Analizzando le tipologie di negozi dove si va abitualmente a fare la spesa,lintegrazione fra le diverse culture risulta evidente. A prevalere nettamente sono ipermercati e supermercati, scelti dall83% degli italiani e dall85% degli stranieri; poco gettonati sono invece i mercati rionali (dove si recano per la spesa alimentare l11% degli italiani e il 9% degli stranieri), mentre solo il 4% di tutti gli intervistati acquista direttamente dal produttore; irrilevante la percentuale di chi dichiara di acquistare alimenti on-line. Alcune differenze emergono invece relativamente ai piccoli negozi specializzati: gli italiani tendono pi spesso a fare la spesa in quelli gestiti da connazionali (29%); al contrario i negozi a gestione straniera vedono una netta preponderanza della clientela immigrata (appena l1,7% degli italiani dichiara di acquistare prodotti alimentari presso negozi di stranieri, contro il 13% degli immigrati). Occorre tuttavia distinguere per area geografica di provenienza: sono soprattutto asiatici ed africani ad optare per la gestione estera (22%), mentre i sudamericani e gli europei dellEst preferiscono i discount (32% e 26% rispettivamente). Di particolare interesse lappeal della gastronomia made in Italy, dimostrazione di un elevato livello di integrazione raggiunto. Il fatto di acquistare alimenti di provenienza nazionale risulta prioritario per il 31,6% degli intervistati stranieri, mentre solo
Graf. 1- Tipologie di punti vendita nelle quali stranieri e italiani effettuano abitualmente la maggior parte della spesa alimentare.
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si dorigine, dallaltro sono molto pi ottimisti ed hanno un alto interesse a migliorare la qualit della loro vita; ci si traduce in una propensione al consumo addirittura superiore a quella degli italiani. Si tratta di una parte integrante della popolazione, quasi raddoppiata in numero negli ultimi 5 anni, in Emilia-Romagna ancora pi rispetto alla media nazionale.
Graf. 3 - Cibi per i quali si ritiene pi importante avere garanzia di produzione in Italia.
GLI INTERVISTATI
indagine Nomisma-Demetra stata realizzata nel febbraio 2007 su un campione rappresentativo di italiani e stranieri residenti in Italia. La popolazione straniera di riferimento costituita da immigrati di prima e seconda generazione, di et superiore a 15 anni, muniti di telefono fisso. Le elaborazioni sono state effettuate ponderando il campione a posteriori in base allarea geografica di origine, escludendo le provenienze da Paesi dellEuropa a 15, dagli Stati Uniti e dal Giappone.
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