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La predestinazione non soltanto una dottrina teol., ma la struttura portante di tutta la Riv. (preparata gi dal Dio dellalleanza).

). Questa decisione eterna di Dio espressione libera del suo volere prescinde dai meriti e comportamenti umani. La S.Scrittura preferisce il termine elezione; la Tradiz. che ha elaborato maggiormente il concetto di predestinazione. Dio pur rimanendo se stesso si dona alluomo: questo il fulcro della Riv.! Questa stessa espressione ci dice limpossibilit di auto-salvezza da parte delluomo; alla fine ci che conta in questa visione della predestinaz una relazione che salva. Capite allora quando dico che la struttura della Riv., ma anche lelemento fondamentale per costruire una corretta antropologia teologica (che si gioca tutta su qs relazione). La parola pre-destinazione nel tempo ha portato con s delle scorie, delle ambiguit: x es. quasi il mettere sullo stesso piano la salvezza e la dannazione, il bene e il male, le possibilit di scelta, la felicit e la perdizione, e questo uno dei problemi perch salvezza e dannazione non stanno sullo stesso piano! La salvezza lorizzonte del destino finale, universale, stabilito dallEterno Dio; la perdizione, la dannazione, invece, lesito di una libert umana che entra, si rifiuta di entrare in questo disegno: c un esplicito rifiuto! Ma chiaro che la salvezza donata da Dio dalleternit al punto tale da sacrificare il suo Figlio non pu essere messa sullo stesso piano della dannazione; non che noi nasciamo e abbiamo a pari merito la possibilit di andare a destra o a sinistra, non cos! Tra queste scorie, vi uningiustificata solitudine delluomo dinanzi a Dio! La predestinazione implica lappartenenza a una comunit, lessere dinanzi agli occhi di Dio come famiglia dei figli di Dio! Linsistenza sul singolo uninsistenza che non appartiene al dato rivelativo; questultimo infatti ci parla di popolo di Dio, di Israele, della Chiesa: questo sono connotazioni comunitarie, perch Dio non ha mai pensato alluomo da solo. E quindi un ingiustificato tremore delluomo spaventato dinanzi alla sovrastante sovranit di Dio: vi unesasperazione di termini: giustizia di Dio, responsabilit personale che non vengono integrati con altri elementi; queste sono eccedenze ingiustificate del tema della predestinazione. In ogni caso sul tema della predestinazione si gioca la vera identit, il vero volto di Dio. La pred. una verit dogmatica che fa capo alla verit stessa del Vangelo, alla buona notizia della salvezza (non allesperienza, non a una dottrina filosofica), e quindi non pu essere considerata come in certe svolte era considerata, ovvero come una strettoia nella quale il Vangelo naufraga. La pred. proclama una sola verit: che Dio Salvatore: qui parliamo di (un) Dio che avvolge luomo col suo amore, e appella a una risposta damore. Quindi la salv. fondata solo sulla totale sovrana libert di Dio, non su altro! C una vera e propria unilateralit in questa salvezza, ed inutile domandarsi come e perch! Siamo a livello della inaccessibilit del mistero: Dio, nel suo grande amore, ha deciso, dalleternit cos, di essere Lui il partner dellalleanza dellumanit e di essere Lui il Salvatore del suo popolo! una volont definitiva perch pronunciata ab aeterno ed escatologica perch guarda al compimento della storia, proiettata verso una realizzazione certa e totale. NellAT i mbembri del popolo di Dio hanno la piena coscienza del significato della elezione. Lelezione una caratteristica dellappartenenza al popolo di Dio, che differenzia questo popolo nella sua unicit rispetto a tuttui gli altri popoli, ma questa elezione secondo i profeti non comporta un dominio (siamo migliori degli altri, li possediamo), ma piuttosto la condizione per una coerenza di impegno morale: lidea che chi membro, fa parte di questa elezione/alleanza impara a vivere per Dio, a praticare la Sua giustizia; ecco perch Dt insiste tanto su questa educazione del popolo alla vera fede; in esso si parla a pi riprese di predilezione da parte di Dio, dovuta (non dalla bellezza e dalla bont delluomo, ma) allamore viscerale di Dio, al rapporto di paternit e filialit (Dt 7,6-15 e Dt 8,5). Ma questa elezione non rimane fine a se stessa, ma diventa funzionale ai disegni di Dio, in altre parole comporta una precisa vocazione missionaria. Nel NT lelezione sembra prendere spessore riguardo ai 12. C sullo sfondo il rapporto Padre-Figlio; lelezione sarebbe per coloro che Ges ha scelto perch il Padre glieli ha affidati (tu me li hai dati e io li ho conservati), quindi

lelezione riguarda il rapporto tra Padre e Figlio e quelli che il Padre affida al Figlio (Gv 6,70, 13,18, 15,16.19); il frutto di questa elezione consiste nel creare una comunit damore attenti ad una obbedienza di vita. La persona di Ges latto divino in cui lelezione accade: Dio ha scelto Cristo e in Cristo ci ha scelti. In Paolo il mysterion della salvezza ha come fulcro Cristo, e non importa che le persone siano indegne perch lamore vittorioso sullindegnit delluomo. In Rm 9-11 Paolo distingue tra incredulit di Israele e la chiamata dei pagani alla fede, e afferma la provvisoriet della riprovazione, e il risolversi di tutto nel ritorno di Israele alla salvezza. Quindi c una riprovazione, ma la conclusione sempre un ritorno finale di Israele alla salvezza, perch per lapostolo tutti sono chiamati, tutti sono eletti, perch tutti appartengono a Cristo: elemento cristologico rimane il fulcro (Rm 8,3139 ed Ef 3,14-19). Ef: 14 Per questo io piego le ginocchia davanti al Padre,15 dal quale ha origine ogni discendenza in cielo e sulla terra, 16 perch vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati nelluomo interiore mediante il suo Spirito. 17 Che il Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, e cos, radicati e fondati nella carit, 18 siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia lampiezza, la lunghezza, laltezza e la profondit, 19 e di conoscere lamore di Cristo che supera ogni conoscenza, perch siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio: qui c una proclamazione della misericordia come identit di Dio Padre, Figlio, e S.Santo, e questa pred. allora pi che generare paura, non pu che generare lode, ringraziamento, preghiera. La stessa sofferenza di Ges sulla croce ambivalente: da una parte il giudizio sul peccato da parte di Dio, daltra parte la collera viene trattenuta da Dio e trasformata in misericordia per luomo (Gv 3,16-171). La predestinazione rimane tale anche dinanzi al peccato delluomo l'uomo! Anzi, la predestinazione per tutti i peccatori! Quindi prima di ogni libera decisione da parte dell'uomo c' qualcosa di previo ed che noi siamo fondanti e radicati nell'amore di Dio: questo viene prima di ogni cosa, dal punto di vista ontologico precede ogni nostra libera scelta, e questo stesso amore diventa appello anche dopo il peccato; quindi ci precede e ci d speranza contro il peccato (Fil 2,8, Gal 6,14, 1Cor 4,7)2. La predestinazione ci fa coltivare la certezza che quest'opera buona cio il fatto che noi siamo predestinati a vivere in comunione sulla terra e oltre la terra con Dio sar portata a compimento da Dio stesso (se noi non opponiamo resistenza). Possiamo dire che recentemente c' stato un periodo di crisi su questo concetto di predestinazione, perch si aveva il timore di quella ambiguit che vi ho detto, e la parola predestinazione sembra non includere il rapporto di Cristo con il cosmo ( pi legata alla persona). In Paolo il disegno di Dio riguarda tutta l'umanit, condensata in quella figura di Chiesa che comprende sia giudei che gentili. La salvezza dunque offerta a tutti, ma la dannazione nell'ordine della possibilit.

16 Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perch chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
17 Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perch il mondo sia salvato per mezzo di lui. 2 Fil 1,6 Sono persuaso che colui il quale ha iniziato in voi questopera buona, la porter a compimento fino al giorno di Cristo Ges.

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