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eS : 8 aa a é E g a La Sonate in mi minore a fldte traversiére et basse ¢ le susseguenti ventiquattro piéces sans basse, composées expres pour former Vembouchure et accoutumer la main aux dificultez tant du ménve auteur que de divers autres apparsi a Parigi nel 1740 sono da considerare senza alcun dubbio come I'ultima opera pubblicata da Jean Daniel Braun. Se il « Catalogue des ‘oeuvres de feu Mr. Braun » in essi contenuto non é stato aggiunto posteriormente, dobbiamo considerarli anche come un’opera postuma, in ragione dell'appellativo « feu » riservato al ostro autore, Accanto a questo primo catalogo ne compare un altro, quello delle opere di « Mr. Braun ordinaire de I"Academie Royale de Musique » identificabile con quasi assoluta certezza nel cosiddetto « Braun le cadet » fratello di Jean Daniel; ed é proprio a quest’ ultimo Braun che si potrebbe supporre dovuta Miniziativa di pubblicare post mortem alcune signifi- cative opere del fratello, nel qual caso riconosceremmo in lui ¢ non in Jean Danie! il « Mr. Braun » il cui nome compare come editore nel frontespizio accanto a quelli di Boivin e Le Clerc. Afavore di questa ipotesi sta il fatto che in tutte le opere precedentemente edit di per- sona Jean Daniel Braun si & sempre definito come « l'auteur » e non come « Mr. Braun ». ‘Comungue stiano le cose, la sonata in mi minore appare una delle opere pitt complete e ‘mo- derne’ di Jean Daniel Braun, in rapporto di stretta consequenzialita con i temi stlistici e in particolare relativi alla specifica tecnica strumentale flautistica da lui svolti nei tre libri di so- inate per flare (raversitre e basso continuo pubblicati in precedenza: opera prima (Paris, 1728), opera quinta (Paris, 1728) ¢ opera settima (Paris, 1736); Paffinita é particolarmente cevidente nei con fronti delta sonata op. I n® 6 della sonata op. $ n° 6 soprattutto per uso ri- corrente dei salti, estesi fino alla dodicesima, ¢ degli arpeggiati: vedi l'identico arpeggio i scendente da mi sovracuto a mi grave che siritrova all’inizio della corrente della sonata op. 1 n° 6 e alla fine della corrente della sonata in mi minore, vedi anche il costante procedere per salt alternando registro grave e registro acuto rilevabile sia nell’allegro conclusivo della sona- ta.op. 1 n° 6 sia nellallegro della sonata in mi minore. Tutti questi motivi tecnici nuovi, pre- senti in differente misura anche nei contemporanei compositori per flauto come Naudot, Boi smortier, Blavet ¢ Correite, Sono da considerare non pura invenzione ma conseguenza di una lettura del violinismo italiano adattata alle diverse esigenze strumentalie culturali: lettura che nel nostro autore é condotta con puntigliosa fedelta al modello originale. Le ventiquatiro piéces sans basse non fanno che accentuare, per dichiarati fini didattici, alcu- ‘i degli elementi ricorrenti nel flautismo dell’autore, insistendo di preferenza sui salt, sugli effetti di illusoria polifonia, sugli arpegei e sugli accordi spezzati variamente legati, senza pe- raltro del \utto tralasciare i passaggi rapidi atti a sviluppare una agilita pid esclusivamente di- aitale. Fra i due intenti didattici che lautore si propone nel titolo, lo sviluppo di una belle em- bouchure e quello di una efficiente agilita manuale, ci pare che ad egli stia pia cuore it pri mo, comprendendo perd nel generico conicetto di ‘bella imboccatura’ non {anto un suionO sta- ticamente pulito quanto la capacita di produrre una variegata sonorita in funzione degli ‘af- fetti, secondo una estetica musicale incline al rifiuto di tutto cid che pud appacire troppo roz- 20 € monotono. Eguale preferenza sarA espressa circa un ventennio dopo da Antoine Manaut!, nella sua « Nouvelle Méthode » (Pari, c. 1759), al quale saranno necessari Ben ol- to aggeitivi differenti per definice le caratteritiche sonore di una bonne e belle embouchure- Par insistendo molto sulla contrapposizione fra suoni gravi e suoni acuti le pidces non tendo- no ad ampliare verso I'alto ’estensione del flauto mantenendo il consueto limite di mi acutos Jottante una volta, nel minuetto a pag, 10, compare un fa diesis acuto, mentre troviamo due Volte un do diesis grave nella fantasia a pag. 11 euna volta un do naturale grave nel minuetto ‘a pag. 10. Sei do diesis grave potrebbe essere eseguito anche con un flauto dotato di un piede ‘normale’, girando 'imboccatura all'indentro come suggeriva Hotteterre, il do naturale pre- supporrebbe per la sua realizzazione I'uso di un flauto con piede “lungo"; personalmente, sta 'assenza di tali note gravi in (utta la restante produzione flautistica di Jean Daniel Braun, siamo inclini a considerarle come relative soltanio a una esecuzione sul fagotto. Ltimportanza storica di una raccolta didattica dovuta a und dei pit prestigiosi rappresentanti della ‘nuova scuola’ flautistica parigina ci sembra del tutto fuori discussione, come fuori di- scussion® sono la maggiore sistematicita, coerenza stilistica e rilevanza numerica delle piéces brauniane rispetto alle composizioni per flauto solo sans basse contenute nella prima, secon- da eterza Recueil de pieces ... pubblicate da Michel Blavet verso il 1750. Net quadro del gene- rale oblio delle opere di Jean Daniel Braun le piéces sono state ovviamente trascurate dai mo- deri editori, almeno nella loro forma originale; bisogna tuttavia riconoscere che F. J. Gie- sbert aveva pubblicato in appendice al suo ben noto metodo per Altblockflore la trascrizione di quindici delle ventiquattro pieces desunta da un manoscritto anonimo per flauto diritto, senza tuttavia rendersi conto che si trattava non di una silloge di ‘anonimi maestri’ ma dell'opera di un solo autore. Ml presente fac-simile € basato sull’unicum attualmente presso la Bibliotheque Nationale Parigi, proveniente dalla collezione Thibault; un altro esemplare, purtroppo distrutto duran- te la seconda guerra mondiale, si trovava presso la Badische Landesibibliothek di Karlsruhe. » Coss esprme in roposito Maha: « Lembouchure ete premier et en quelque fon le principal objet de a Urine On edie serosa’ une sxccutonnsccr n fveur dune bee enouchare dane exe son tonne aver desaranage une embouchire medhcr: pou excl i faut posed parfsement une e feet Bowne, quand sonc n,n nou uate eee ee qund aie clon * Uns leture del titolo che riferisca peciicanione « tant du méme auteur que de divers autres» al sostantivo ibuzione di una parte della ‘ pitces» pittosto che a quello « dificultee » avrebbe come logica conseavenza I MARCELLO CASTELLANT SONATE De ME Braun. |AFT.UE CRAVERSLERE Et Bi asse Suivie de dufer enter

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