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Numero 2 - Anno I Novembre/Dicembre 2011 www.ilpetardo.altervista.

org

l P e t ar do
RIVISTA METAPOLITICA RIVISTA METAPOLITICA

No-Tav
La Val di Susa come paradigma della lotta degli interessi miopi di Stato contro la Sovranit Popolare.

Idrogeno
Come internet e le celle a combustibile renderanno le fonti rinnovabili indipendenti dalla rete tradizionale.

Sri Lanka
Sarath Fonseka come Aung San Suu Kiy

Gheddafi
Una inchiesta sulla rivoluzione (?) libica.

Intervista a PAOLO SCHICCHI di

l Petardo
Bimestrale non autorizzato di metapolitica. Anno I Numero 2 Novembre Dicembre 2011

Copertina di Edoardo Baraldi.

Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 2.5 Italia (CC BY-NC-ND 2.5) Ogni volta che usi o distribuisci quest'opera, devi farlo secondo i termini di questa licenza, che va comunicata con chiarezza. Tu sei libero di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare quest'opera; alle seguenti condizioni: 1. Riportare la fonte originale, sottoforma di link al sito www.ilpetardo.altervista.org ed il nome dell'autore dell'articolo. 2. Per gli articoli dei collaboratori, (dove alla fine del testo compare la dicitura riproduzione riservata) dovete prima mettervi d'accordo con i rispettivi autori, i quali non fanno parte della redazione, per tanto, non possiamo concedere autorizzazioni in loro vece. 3. Non puoi usare l'opera a fini commerciali.

DIRETTORE EDITORIALE Giovanni Pili

COLLETTIVO DI REDAZIONE Andrea Pili Claudio Truglio Francesco Tortora Giovannella Forma Igor Carta

4. Non puoi alterare o trasformare quest'opera, ne' usarla per crearne un'altra. 5. Per ulteriori informazioni possibile contattarci alla seguente mail: anarchyintheukblog@gmail.com

HANNO COLLABORATO IN QUESTO NUMERO Alfredo Sgarlato Antonio Mazzeo Paolo Schicchi Roberto Rotunno

Edizione Collettivo Culturale Anarchy in the UK

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Editoriale.pag. 4

51
8

Misteri di Stato Perch Credere a Ciancarella..pag. 5

Rivoluzioni No Tav....pag. 14 Sri Lanka: Sarath Fonseka come Aung San Suu Kui..pag. 26 Libia Anno Zero...pag. 51

47

Dazibao Bentornato Marx!pag. 18

Nexus Co.

8 14

8 41 19

Cultura e Anticultura.pag. 22 Anticapitalismo ed Ecologia.pag. 33

LIntervista Italiani Imbecilli..pag. 44

Energie Tecnologia a Idrogeno.....pag. 56

18

Antonio Mazzeo Blog I Costi del Crimine della Guerra, oggi......pag. 60

La Contesa Luna: Ci Siamo Andati?pag. 63

Milano Violenta Una Boiata Pazzesca Com bella Venezia.pag. 65

44

26

Le Recensioni di Robydick & Co. Arka Russa....pag. 69

Terza di Copertina

Dedichiamo questo numero ai fidanzati Nahal Sahabi e Behnam Ganji..pag. 71

Remember, remember, the 5th of November (Alan Moore, V for Vendetta, 1982) GHEDDAFI CI HA LASCIATI. La cosa in s pu anche apparire edificante. un disastro. Possiamo ora affidarci solo alla gobba di Andreotti, per sapere un giorno estraendone la scatola nera cosa ci faceva quel Mig libico sulla Sila, proprio a pochi chilometri dallo scenario in cui, quel DC9 Itavia viene abbattuto, al largo di Ustica. In compenso oggi in Libia c'e Jibril, uomo formatosi negli Stati Uniti, il quale sembra oggi ben disposto a soddisfarne le richieste, tanto da inventarsi armi nucleari negli arsenali del regime, poi smentito dalla stessa NATO. Troppo zelante. Ne sentiremmo delle belle, se non fosse che la macchina occidentale non si ferma; arrivato il turno della Siria. S perch tutto nella storia delle rivoluzioni arancioni di ieri, e della primavera araba odierna, ci parla di un format politico, ch oggi la prosecuzione della politica di Bush in altre forme. Un cerchio si sta chiudendo attorno all'Iran e alla Corea del Nord. Questo il fine ultimo. Noi ne vediamo i mezzi, travestiti da insurrezioni, che senza l'ausilio dei militari e degli ex dirigenti dei regimi precedenti, non avrebbero avuto seguito. Dalla Tunisia all'Egitto. Passando per quel linciaggio di un dittatore caduto, il quale da una democrazia ci si aspetta venga processato. Al limite dignitosamente freddato. La redazione di Italiani Imbecilli gi in tempi non sospetti ci informava di come i prigionieri venivano trattati dai cosiddetti ribelli libici. Cos il modo in cui stato trattato Gheddafi non ci sorprende pi di tanto. Non la prima volta che questo sito riesce ad arrivare l dove la stampa si fermata gi da tempo. Chi si ricorda quella pubblicit sul forum nucleare? A pagina 44 trovate la nostra intervista a Paolo Schicchi, dove approfondiremo questi argomenti. Chi proprio non vuole saperne di lasciarci l'ex amico al limite la moglie fedifraga Berlusconi. A furia di invitarlo a fare un passo indietro finito per tornare dalla casella di partenza, saltando la prigione. In questi frangenti prossimi al default, dovrebbe essere interesse del centrodestra dare il ben servito al Cavaliere. Infatti, chi in politica ci entrato per sincera passione e interesse sociale il primo a biasimarlo dal continuare. C nella sua cerchia pi stretta, scarso interesse politico e sociale. In questi vent'anni di berlusconismo, grande assente non la sinistra che viene rappresentata, anche se non in Parlamento bens la destra. Se questo governo continua fino al 2013, difficilmente il popolo avr fiducia dei suoi delfini. Di questo possiamo starne certi perch i risultati saranno disastrosi. La Grecia non una cosa lontana che non ci riguarda; un lago nel quale a furia di guardarci, per negare a noi stessi che siamo alla frutta, finiremo per annegare.

EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE

Giovanni Pili

Perch Credere a Ciancarella?


di Igor Carta

C' un gruppo di persone che non si sono mai stancate di cercare la verit, alcuni di loro sono morti impiccati

Ustica: La verit negata il titolo di un libro che hanno gi scritto, ma tratta forse solo di sfuggita ci che scriviamo qui; trent'anni di indagini, tre diversi giudici inquirenti, tonnellate di documenti, perizie, cedimento strutturale, bomba nella toilette, collisione in volo, missile americano, francese, italiano, libico, addirittura israeliano, abbiamo scomodato anche loro. Ma c' un gruppo di persone che non si sono mai stancate di cercare la verit, alcuni di loro sono morti impiccati dopo essersi randellati la zona occipitale (!!!), chi volato da un terrazzo, chi morto carbonizzato, chi rimasto sta andando avanti, vessato dai militari e ignorato dalla magistratura e dalle istituzioni.

Stiamo parlando di un gruppo che fa capo a Mario Ciancarella, un ex ufficiale A.M.I., membro fondatore del movimento dei militari democratici, radiato dalle forze armate con una firma falsa dell'allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Pochi giorni dopo la strage di Ustica Ciancarella racconta di aver ricevuto due telefonate da un vecchio amico e collega, il maresciallo Mario Alberto Dettori, radarista nel sito di Poggio Ballone, in servizio la sera della strage. Dettori fu di poche parole, Siamo stati noi, disse la prima volta in preda all'agitazione; la seconda telefonata arriv a luglio inoltrato: Dopo questa puttanata del MiG... esord freddamente; Ciancarella gli chiede delle prove, dei riscontri, data l'esplosivit di tali rivelazioni: Si guardi gli orari di atterraggio ed i missili a testata inerte, lei poi deve controllare, io non posso dirle di pi senn qui ci fanno la pelle. Ciancarella ne parl con un collega, Sandro Marcucci, ufficiale pilota di grande spessore, anch'esso colpevole di far parte del movimento dei militari democratici, ma non fece in tempo ad effettuare quei controlli, venne arrestato e radiato per insubordinazione in relazione alla questione del movimento dei militari democratici.

Fu Marcucci, diversi anni dopo e diversi rifiuti a convincere Ciancarella a riprendere le indagini, visto che nel frattempo aveva raccolto altri interessanti riscontri. Marcucci not come non fosse possibile che il MiG della Sila fosse decollato da Bengasi come sostiene la versione ufficiale, e confid a Ciancarella di aver individuato due testimoni, un pilota e un radarista, disposti a testimoniare che il decollo del MiG libico avvenne da Pratica di Mare. Ciancarella e Marcucci, basandosi sulle rivelazioni di Dettori e tenendo presenti le dinamiche dei servizi di guardia, di scorta e di sorveglianza aerea, giunsero alla conclusione che il DC9 Itavia stato volontariamente abbattuto per creare le condizioni per attuare un'azione militare contro il regime di Gheddafi. La modalit utilizzata fu quella

MISTERI DI STATO MISTERI DI STATO MISTERI DI STATO

del tipo attacco alla fattoria; c' da sgominare una fastidiosa trib pellerossa, ma prima di attaccarla occorre creare le condizioni ideali, ovvero fare in modo che si renda responsabile di un efferato fatto di sangue ai danni della pi vicina fattoria di miti coloni, fatto di sangue da punire velocemente sfruttando l'emotivit e lo sdegno creatisi con l'evento. La punizione, un attacco aereo statunitense, avrebbe inibito la capacit militare del regime libico per facilitare l'ingresso delle truppe rivoluzionarie gi schierate in Egitto, al confine con la Cirenaica. Per fare ci si vestono dei soldati da indiani e con le loro stesse armi si procede alla creazione del casus belli, lasciando inequivocabili indizi sulla paternit della strage, leggasi l'arma del delitto.
Mario Ciancarella, leader di "Militari Democratici".

La sera del 27 giugno 1980, Gheddafi in volo verso Varsavia, il SIOS lo viene a sapere e lo fa deviare dall'aerovia adriatica sopra il Tirreno, il DC9 Itavia decolla con un ritardo architettato ad arte, i suoi passeggeri sono i miti coloni destinati al sacrificio, L'ITIGI deve arrivare sulla verticale del punto condor ed incrociare l'aereo di Gheddafi. Un MiG libico, si sarebbe detto di scorta al Ras, decolla da Pratica di Mare, costituir l'arma del delitto, la prova definitiva. I caccia italiani, dopo aver abbattuto il DC9 devono costringerlo ad atterrare ed il pilota si sarebbe poi autoaccusato di aver abbattuto il DC9. Appena 10 minuti prima dell'incrocio succede il problema, l'ITIGI viene abbattuto come da copione, ma l'aereo di Gheddafi inverte la rotta su segnalazione di una frangia dei servizi. Mancando l'indiano l'ascia di guerra, il MiG, diviene un grosso e imbarazzante problema, nella cabina di regia scoppia il panico e si decide di abbatterlo, scomparir negli abisLa sera del 27 giugno 1980, si del Tirreno; forse lo danneggiano ma il pilota bravo, scende verso il mare e si dirige verso l'aeGheddafi in volo verso Varroporto di Crotone o di San Pancrazio Salentino, savia, il SIOS lo viene a sapema una volta sulla Sila precipita o viene abbattuto da F14 americani decollati dalla Saratoga che gi re e lo fa deviare dall'aerovia muoveva verso Tripoli per attuare la rappresaglia adriatica sopra il Tirreno e dare cos il via al rovesciamento del regime del Colonnello. Intanto qualcuno inizia a morire in strane circostanze; Mario Alberto Dettori viene ritrovato impiccato ad un albero nel 1987 con una serie di ematomi nella nuca. In seguito la vedova e altri familiari dichiararono alla magistratura della caduta in depressione del sottufficiale, l'insorgere di manie di persecuzione, emerse anche un presunto pestaggio ai suoi danni. Nel 1981 invece mor d'infarto, a soli 32 anni, il suo caposervizio della notte di Ustica, il Capitano Maurizio Gari. Pare godesse di ottima salute. Sandro Marcucci invece morir nel 1992, dopo la radiazione dall'A.M.I. con infamanti accuse, insubordinazione e truffa; reintegrato a seguito di una lunga

battaglia legale, si dimise e trov lavoro per la regione Toscana come avvistatore antincendi, morir in volo ai comandi di un Piper precipitato a causa del vento e di alcune manovre al limite operate da lui stesso, cos si legge nella sentenza sul caso. Peccato che secondo alcuni testimoni, carabinieri e vigili del fuoco, quel giorno vento non ve ne fosse e che Marcucci, pilota assai esperto che partecip con ruoli di grande rilievo allo sviluppo del G 222, non oper nessuna manovra non consentita, stato ucciso. Sul luogo del crash il suo corpo venne trovato completamente carbonizzato ma adagiato sul sedile in gommapiuma del Piper. Le adiacenti strutture in alluminio dell'aereo, cos come gli alberi circostanti non recano la minima traccia d'incendio, nei pressi si nota addirittura della neve! Ma non finisce qui: all'obitorio, un tecnico, in presenza dello stesso Ciancarella, estrae dalla salma di Marcucci un pezzo d'acciaio Sandro Marcucci, morto nel 1992 in circofuso recante all'estremit due tubicini di gomma stanze ancora da chiarire. quasi intatti ed esclama Perdio gli esploso addosso qualcosa!. Ciancarella sostiene che qualcuno abbia piazzato un ordigno al fosforo nel retro del cruscotto del Piper, e che il brandello metallico in questione altro non sia ci che rimaneva dell'altimetro. Il suo copilota, Silvio Lorenzini, morir dopo giorni e giorni di agonia senza poter dare nessun elemento utile a chiarire la dinamica dell'accaduto. Il giudice Priore ha ritenuto di non dover approfondire le indagini sul caso Marcucci, Ciancarella e l'associazione antimafie Rita Atria combattono tutt'oggi per ottenere la riapertura dell'inchiesta.

Licio Giorgeri, freddato a colpi di pistola dicono dalle BR nel 1987, e Angelo Carfagna, volato da un terrazzo nel 1996 con una dinamica mai chiarita

Moriranno anche il generale AMI Licio Giorgeri, freddato a colpi di pistola dicono dalle BR nel 1987, e il radarista Angelo Carfagna, volato da un terrazzo nel 1996 con una dinamica mai chiarita, Ciancarella teme fossero loro i due testimoni di cui parlava Sandro Marcucci. Il MiG evidente ormai che il suddetto velivolo non proveniva dalla Libia e che non precipit il 18 di luglio, visti semplici riscontri tipo che quel giorno cadeva il venerd di preghiera all'interno del Ramadan, chiedete ad un islamico cosa significa. Inoltre in quel periodo le temperature al suolo in Libia sono talmente invivibili da imporre il fermo delle attivit addestrative. Ma non basta! Quel 18 luglio era in corso nello Jonio un'esercitazione militare congiunta, la Demon Jam 5 che simulava l'intrusione di velivoli ostili da sud. Come hanno fatto a non vederlo, sar che per caso in quella data, nessun MiG libico ha violato il nostro spazio aereo? Ancora non vi ho convinto?

Nel 1995 si impicc il Maresciallo Franco Parisi, controllore di volo al radar di Otranto, incriminato per aver disegnato la falsa traccia radar del Mig libico il 18 luglio 1980, si suicid, o magari lo suicidarono, non appena ricevette la seconda convocazione da parte del giudice Priore. Venne trovato impiccato ad un ramo pi basso della sua statura e anche lui, come Dettori con un bell'ematoma sulla nuca. Parisi certo non oper di sua iniziativa, anzi, quasi sicuramente lo fece a seguito di un ordine ben preciso, da parte di chi?

MIG 23 UB

Come spiegare poi l'opinabile autopsia sul pilota, le incongruenze nei documenti ufficiali, relazioni secondo cui il MiG non era armato, che non avesse neanche i pylon, i travetti di sostegno per missili e serbatoi esterni, mentre nella perizia della commissione mista italo-libica si legge che di pylon ce ne erano ben 3? Se fosse vera la versione ufficiale perch manipolare il flight recorder del MiG come si appurato in seguito, 40 minuti di volo perfettamente rettilineo senza la minima, neanche millimetrica variazione di rotta e di quota? E che dire della miglior cialtronata del secolo, ovvero il presunto testamento del pilota del MiG nel quale egli si autoaccusa e chiede perdono per aver abbattuto il DC9? Abbatte il DC9 il 27 giugno, lo ha atteso due ore girando in tondo sul Tirreno pur sapendo di non avere il carburante necessario per tornare in patria ma lui ce la fa, poi ha una crisi di coscienza e tre settimane dopo si va a suicidare sulla Sila con un testamento olografo... A dir poco discutibile poi la tesi che vedrebbe quel MiG inserirsi in scia al DC9 appena decollato per tornare in patria senza essere visto...stiamo attenti, come direbbe quel giornalista con lo sguardo alla zuava...parte dalla Jugoslavia, passa la cortina, o lo fanno passare? Possibile che riesca a sorvolare indisturbato Veneto e Friuli, all'epoca e forse ancora oggi le regioni pi militarizzate d'Italia, e ci si accorge di lui solo quando si accoda al DC9 appena decollato da Bologna? Ci sono tre F104 in missione d'addestramento decollati da Grosseto,

presumibilmente disarmati vista la natura del loro volo; dal radar di Poggio Ballone i controllori notano qualcosa di strano e li mandano a verificare una situazione potenzialmente ostile (!!!) si avvicinano a non pi di 10 miglia, ce lo dicono i tabulati radar, ma con vista acutissima vedono il MiG e danno, pare, l'allarme generale, poi rientrano, non dato sapere se qualche intercettore sia decollato visto l'allarme...pare di no. Tre F104, cinque piloti, Nutarelli e Naldini moriranno nel 1988 a Ramstein, gli altri, Bergamini, Giannelli e Moretti verranno sentiti ma non ricordano nulla di particolare, forse qualcosa sanno, forse...E in ultima analisi, perch mai questo pazzo pilota libico passa sopra mezza Italia quando poteva tranquillamente passare sopra la costa jugoslava, rifornire quatto quatto a San Pancrazio Salentino, rinomata base del SIOS, e poi via a casa?

La sentenza Priore sostiene che il DC9 sia stato abbattuto per errore da caccia francesi il cui unico scopo era abbattere il MiG libico

Dalla sommatoria dei fatti e delle ipotesi riguardanti il MiG, non si evince forse che quell'aereo non ha penetrato lo spazio aereo italiano e non proveniva dalla Jugoslavia n tantomeno dalla Libia? Pensate ai fatti dell'11 settembre, in cui la difesa aerea ha giustificato la mancata intercettazione dei kamikaze con il fatto che le difese erano concepite per minacce provenienti dall'esterno, non dall'interno, elucubrazione ardita ma significativa, non trovate?

La sentenza Priore sostiene che il DC9 sia stato abbattuto per errore da caccia francesi il cui unico scopo era abbattere il MiG libico. Se fosse andata davvero cos perch non ammetterlo? Perch trent'anni di bugie, depistaggi e cialtronate immense? Un atto di guerra certo, ma causato da una violazione di confine da parte di un velivolo ostile che si fece vigliaccamente scudo di un aereo civile...danni collaterali, questo l'eufemismo attualmente usato per atti simili. Ma cosa ha impedito di dare per buono uno scenario simile? La risposta la pi semplice, perch non andata cos e vista l'attuale mancanza di una solida verit deve essere accaduto qualcosa di ben pi grave, ossia un abbattimento volontario, cos come sostiene Ciancarella. Se si trattava di abbattere un aereo libico perch farlo proprio sul Punto Condor? Si parla tanto di questa famosa portaerei francese al largo della Corsica, perch non lo buttano gi non appena entra nel raggio d'azione dei suoi caccia? Invece no, lo seguono fino al centro del Tirreno, dove il mare profondo e la copertura radar insufficiente, m aper non farci mancare nulla proprio in quel momento facciamo una bella esercitazione e spegniamo tutti i radar...Perch? Quell'abbattimento sarebbe servito da monito ai libici, che dovevano ovviamente ve- F104 a Grosseto. nire a sapere chi e perch avesse agito, invece no...si fa come se ci fosse qualcosa da nascondere, troppe cose non tornano. Personalmente mi rifiuto di credere che un pilota italiano abbia sparato freddamente, come un killer professionista,

ad un velivolo civile, ma vi sembra tanto improbabile che un AWACS gli abbia fornito le coordinate del bersaglio e lo abbia autorizzato al lancio? Tanto per capirci: un missile Sidewinder, un aria-aria standard NATO a corto raggio, possiede una gittata di ben 18 Km, uno Sparrow arriva a 40. A distanze simili chi sarebbe in grado di dire no quell'aereo carico di civili innocenti? E' altres probabile che il suddetto pilota abbia saputo di aver assassinato 81 persone solo all'atterraggio, e che abbia taciuto fino ad oggi per ovvi motivi, il potenziale di mettere in mutande l'intera arma azzurra, se stesso in primis, e forse i vertici dell'intera nazione. Possibile altres che il missile, sparato per cos dire alla cieca sia davvero partito da un caccia francese, ma ci non solleva ne l'A.M.I. n eventualmente l'Armee de l'Air dalle loro gravissime responsabilit. La prima soprattutto, non ha assolto al primo scopo che ne giustifica l'esistenza, la difesa dello spazio aereo nazionale.

Andrea Purgatori ha presentato dei documenti ufficiali NATO da cui si evince la presenza di 15, 20 tracce di velivoli militari nella zona del Tirreno il 27 giugno 1980

Non voglio fare l'avvocato del diavolo, ammiro i piloti AMI, tantissimi sono onesti servitori dello stato, ma certo non mancheranno le mele marce come quello che nel 1990 si eiett con troppa fretta dal suo Aermacchi MB 326 in avaria che si schiant su una scuola media di Casalecchio di Reno uccidendo 12 alunni e ferendone 72. Vergognoso il comportamento dell'AMI, i tre imputati, assolti in secondo grado e in cassazione, furono difesi dall'Avvocatura di Stato, al pilota non venne neanche mai tolta l'abilitazione al volo e l'AMI nemmeno si scus, perch, testuali parole, loro non sbagliano mai.

Anche recentemente le novit non sono mancate; Andrea Purgatori ha presentato dei documenti ufficiali NATO da cui si evince la presenza di 15, 20 tracce di velivoli militari nella zona del Tirreno il 27 giugno 1980, per ognuna di esse la difesa aerea nostrana DOVEVA possedere identit, rotta e quota, la cui mancanza significa violazione di confini e reazione immediata, ovvero, decollo di caccia intercettori. Detto in poche parole sapevano e sanno tutto, salvo trincerarsi con scuse del tipo...c'era un'esercitazione in corso tutti quella sera e tutti alla stessa ora...e un velivolo civile scompare inghiottito dal mare...i casi della vita... tu hai visto qualcosa? No, io avevo gli occhi chiusi. Comunque cinque tracce risultano sconosciute, sarebbero tre, quattro famigerati caccia e almeno un aereo AWACS, un velivolo radar capace da solo di coprire con i suoi apparati un'area grande quasi quanto la Polonia e di coordinare l'attivit degli aerei d'attacco. Curioso per che lo stesso Purgatori, in una intervista rilasciata nel 2010 a Corrado Augias, afferma di aver avvicinato i due famosi piloti, Ivo Nutarelli e Mario Naldini, dopo uno show delle Frecce Tricolori, e cercando di fare qualche domanda sul caso Ustica avrebbe ricevuto solo un cortese non possiamo parlare accompagnato da ambigui sorrisi...peccato che i nomi dei due piloti vengano messi in ballo con Ustica solo nel 1993, in occasione delle dichiarazioni, poi rivelatisi infon-

date, di tal Andrea Crociani*, a suo dire grande amico e confidente di Mario Naldini, sei anni dopo la loro tragica scomparsa nella strage di Ramstein il 28 agosto 1988. Infatti da una veloce verifica degli atti istruttorii datati non oltre il 1990, reperibili in formato pdf sul sito Stragi80.it, i nomi di Nutarelli e Naldini non compaiono. Sarebbe interessante, specie per Priore, conoscere da quali fonti attinse all'epoca Purgatori stesso. Dei fatti di Ramstein abbiamo gi detto, la dinamica della strage, i fattori logisticomilitari in gioco e il semplice fatto che basterebbe da solo, cio che la stessa stampa tedesca ha per anni cercato, invano, prove ed elementi atti a smascherare un complotto dietro la strage in cui perirono i piloti Ivo Nutarelli, Mario Naldini e Giorgio Alessio con 60 e rotti cittadini tedeschi, fa seriamente pensare ad un incidente. Ai complottisti l'onere della prova. Ma torniamo a Ciancarella; ovviamente stato ascoltato sia dal giudice Priore che sottoposto ad audizione Il Giudice Rosario Priore. presso la Commissione Stragi. Quest'ultimo lo ha etichettato, nella sua sentenza, portatore inconsapevole di elementi depistanti e ha definito deludente la deposizione in Commissione che lo stesso Ciancarella chiese pi volte. Portatore inconsapevole di elementi depistanti...detto in due parole, se consapevole sarebbe stato giustamente incriminato e processato, ma un processo avrebbe significato indagare su quegli aspetti della strage di Ustica che Ciancarella sbandiera da anni e che il giudice Priore ha ignorato, tipo la questione degli atterraggi a Grosseto. A seguito del ritrovamento dei registri dell'epoca, qualcuno si accorge che il 27 giugno 1980 l'ultimo aereo a Grosseto atterra alle ore 19:30, ma in cima, accanto alla dicitura ora campeggia una Z. Significa orario zulu ossia l'orario di Greenwich, le 19:30 di Greenwich corrispondono, causa ora legale, alle 21:30 locali, mezz'ora dopo la scomparsa del DC9. I militari ovviamente dichiarano che a Grosseto vigeva l'ora locale, e malgrado vengano sbugiardati dalle loro stesse carte, Priore gli crede! In tutti gli aeroporti militari italiani l'orario Zulu vige incessantemente dal 1969, nessuno escluso! Crede a gente che sbandierava il cedimento strutturale di un velivolo perfettamente efficiente, gente secondo cui una bomba deflagra nella toilette del DC9 riducendolo a brandelli ma lascia intatti lavabo e WC. Mica abbiamo finito! Dettori parl distintamente di missili a testata inerte. Sono ordigni identici a quelli armati, usati in addestramento e privi di testata esplosiva, al suo posto, per non inficiarne le prestazioni in fase di lancio vengono collocate sferule metalliche debitamente tarate. Un ordigno simile, tirato contro la fusoliera di un aereo pressurizzato, ha pi o meno lo stesso effetto di uno spillo su un palloncino saturo d'aria, la carlinga

con l'improvvisa decompressione si depezza senza lasciare bruciature o segni di detonazione. E i segni di quello spillo, negli spezzoni di moquette recuperati ci sono, come ci sono diverse sferule nei rottami e pare addirittura nei corpi delle vittime, lo rileva Priore stesso, (pagina 3994 sentenza ordinanza). Molto interessante anche ci che si legge a pagina 3977: Un attento esame della fusoliera permette di individuare sulla fusoliera i segni di penetrazione lasciati dalle alette di guida del missile; ulteriori segni sono individuati dalle lacerazioni subite dal tappetino.

rivolgo esplicitamente a Mario Ciancarella queste domande, che sono per me solo dei semplici dubbi sorti vedendo le immagini del mare la mattina dopo la strage

Cosa significa ci? Che il missile materialmente penetrato nella fusoliera, il famoso spillo; peccato che un missile a testa attiva, quelli comunemente usati in azioni di guerra, sono studiati in modo da far deflagrare la testa in prossimit del bersaglio, producendo un'ampia rosata di schegge che depezza il velivolo senza materialmente colpirlo. Vi sembra probabile che un caccia, francese, italiano o americano che sia decolli per abbattere un MiG libico con armi destinate all'addestramento, come se un soldato odierno abbandonasse il fucile perch preferisce arco e frecce? Priore sostiene che Ciancarella non abbia le prove per sostenere la sua tesi. Dove le dovrebbe cercare tali prove? Nei tracciati radar manomessi? Nei registri spariti o con la pagina del 27/6 recisa? Nei dati manipolati del MiG libico? Nella scatola nera del DC9 partita verso gli USA e mai pi tornata? Queste semplici elucubrazioni sono solo coincidenze o sono le prove che quella notte non andata come sostengono Giovanardi o lo stesso Priore? Verrebbe da pensare dunque che costui sia almeno in possesso di un frammento di missile francese trovato tra i rottami, visto che le rogatorie ancora non hanno dato alcun esito che provi la bont del suo lavoro. Oppure crede sulla parola (sic!) di uno come Cossiga, che parla solo quando magari qualche demonietto cattivo ha iniziato a punzecchiarlo col forcone??!!Ma a volte le prove non sono necessariamente elementi fisici, due indizi sono una coincidenza, due coincidenze gi fanno pensare, ma se sono di pi allora cosa divengono? Forse il giudice Priore non ha mai letto Agatha Christie. Infine, anche per non essere etichettato come uno che si fa abbindolare facilmente, io rivolgo esplicitamente a Mario Ciancarella queste domande, che sono per me solo dei semplici dubbi sorti vedendo le immagini del mare la mattina dopo la strage: Le ipotesi di ammaraggio sono assolutamente escludibili? Come si spiega il ritrovamento di ben 38 salme riconoscibili, alcune quasi integre? Quella chiazza di cherosene sul mare, la si vede bene nei filmati, qualcuno ha ipotizzato che il DC9 l'abbia scaricata in fase di emergenza, ci farebbe pensare che sull'aereo abbiano avuto il tempo di attivare le procedure d'emergenza.

In seguito all'impatto di un missile a testata inerte, possibile che non si sia prodotta una scintilla che incendiasse il carburante con una conseguente palla di fuoco? Altres vorrei porre al giudice Priore diverse domande: Perch non ha incriminato Andrea Crociani* per falsa testimonianza?

Nota
*Andrea Crociani non ha mai portato prove certe a sostegno delle sue dichiarazioni; negli articoli precedenti abbiamo spiegato con un semplice dato di fatto perch non credibile: tuttavia come faceva a sapere del volo addestrativo di Naldini e Nutarelli la sera di Ustica, comprovata dai recenti dati radaristici? E' evidente che sia stato istruito da qualcuno che sa. Come mai il giudice Priore non lo ha incriminato per falsa testimonianza e non ha cercato di risalire a chi ha usato il Crociani per imbastire un chiaro disegno depistante?

Sitografia
RitaAtria.it http://www.ritaatria.it/ Stragi80.it http://www.stragi80.it/ Impossibile Pentirsi http://www.mariociancarella.altervista.org/ nottecriminale.wordpress.com http://nottecriminale.wordpress.com/ YouTube Chi l'ha visto? Caso Sandro Marcucci http://tinyurl.com/6fokva5

No Tav
di Giovanni Pili

Le grandi opere edili [servono] oggi solo a ingrassare la lobby del cemento Luca Mercalli.

Esiste gi il tunnel del Frejus, il quale riesce a coprire di gran lunga la domanda di viabilit dallItalia alla Francia

Non si ancora capito se questa Torino Lione dovr essere tanto linea merci quanto per passeggeri. Ci che appare chiaro, approfondendo, la sua utilit pari alla sostenibilit ecologica, a tutti i livelli. Limpatto ambientale infatti solo uno degli aspetti negativi di questa grande opera. Da ventanni cittadini di ogni estrazione sociale, dal macellaio allintellettuale, passando per medici, scienziati e amministratori pubblici, continuano a denunciare la cementificazione imperante nella Val di Susa, di fronte allignavia bipartisan dello Stato. Chiamparino per esempio non sembra affatto turbato. Pare proprio entusiasta. In termini di inquinamento e devastazione ambientale il cantiere far pi di quanto non riuscir a fare il treno. Senza contare che esiste gi il tunnel del Frejus, il quale riesce a coprire di gran lunga la domanda di viabilit dallItalia alla Francia. Addirittura non esistono treni verso Lione, non per insufficienza strutturale, ma per mancanza di richiesta. Quando questo progetto stato varato, nel 2000, si prevedeva un aumento del traffico merci, che oggi smentito dai fatti. Stiamo parlando di un cantiere che fonda i suoi lavori su previsioni vecchie di dieci anni, totalmente obsolete. Non succede solo in Val di Susa; pensiamo al famigerato Corridoio Cinque Lisbona Kiev. Stessa storia, stesse sovranit popolari calpestate ed ignorate. Le proteste vengono facilmente liquidate con letichetta NIMBY, acronimo inglese di Not in my backyard. Non nel mio giardino, che starebbe ad indicare latteggiamento bigotto di chi rifiuta una costruzione ritenuta da tutti socialmente utile, ma che tutti rifiutano se viene costruita a casa loro. Chi ne fa uso si mette sullo stesso piano di chi da del qualunquista o del fascista allavversario, in quanto privo di argomenti. Pura mistificazione politica. Nessuno nega lutilit sociale di una linea ad alta velocit, infatti nessuno chiede di chiudere il Frejus. Nessuno nega lutilit delle energie rinnovabili; semplicemente si preferisce costruire impianti decentralizzati (ogni casa un potenziale generatore di energia) rispetto a quelli centralizzati, che oltre a devastare suolo coltivabile e ambiente, nega ai singoli cittadini la possibilit di essere padroni dellenergia prodotta. Infine nessuno di quelli che protesta contro centrali nucleari e termovalorizzatori ne riconosce contemporaneamente lutilit; i primi inquinano con le scorie e sono certamente pericolosi per gli operai; i secondi inquinano di sicuro con le polveri

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sottili. vero che inquina di pi il traffico, cos come vero che fino al 92 tutti prendevano la mazzetta e a tutti fa comodo parcheggiare cinque minuti in seconda fila. Due ladri fanno due ladri non una sottrazione e due strutture inquinanti danno lo stesso risultato. NIMBY un acronimo diffamante, che serve solo a gettare fango su chi continua ad anteporre la sovranit popolare allemergente sovranit delleconomia finanziaria.
I cantieri dei giochi olimpici invernali del 2006 hanno disseminato la Val di Susa di strutture fatiscenti.

Importante ricordare a questo punto che il movimento No Tav si porta dietro un bagaglio fatto di altre esperienze devastanti come la cementificazione avvenuta durante i giochi olimpici invernali del 2006. Centinaia di milioni di euro vennero spesi per costruire impianti permanenti, che gi a partire dallanno seguente vennero lasciati allabbandono.1 Eppure esistevano progetti alternativi di impianti smantellabili; che se ne fanno in Val di Susa di NIMBY un acronimo diffauno stadio per il Bob a quattro? E via cos passando per altre storie pi a sud: ponte sullo mante, che serve solo a gettare stretto (che per fortuna una favola) e fango su chi continua ad antelallargamento della base militare di Vicenza Dal porr la sovranit popolare Molin, felicemente portato a termine dallamministrazione Prodi. Non scordiamoci inallemergente sovranit fine la base di Quirra in Sardegna, dove si speridelleconomia finanziaria mentano armi a uranio impoverito. Unintera generazione di pastori e agricoltori rovinata.

Dal 2000 al 2009 nel Frejus e nel Monte Bianco il traffico crollato del 31%. La Dichiarazione di Modane, tra Italia e Francia, del 2000, prevedeva invece un aumento considerevole. Cosa si intende poi per alta velocit un tutto dire. Da uno studio commissionato dalle Ferrovie dello Stato (che non un soviet di ferrovieri) risultano velocit massime di 21km/h, con tratti a 160 e 120km/h. Sempre in base a questi studi la capacit della linea si riduce ad un terzo. Altro che alta velocit! Non si pu parlare nemmeno di trasporto verde o ecocompatibile, o come caspita viene propagandato. Il bilancio energetico, tra costruzione e manutenzione negativo, con sensibile aumento delle emissioni di CO2 nellambiente. Il costo complessivo per ora sarebbe di 10,5MLD di euro. Pi o meno quanto lItalia deve alla Sardegna, nella censuratissima vertenza entrate. Esistono stime ben pi negative che ammontano a 35MLD. No, lEuropa ce lo chiede, non una buona scusa. Anzi infondata. Il primo articolo del Trattato di Torino del 2001 recita che, la nuova linea dovr entrare in servizio alla data di saturazione delle opere esistenti. Ma come gi ac-

cennato, il traffico di Frejus e Montebianco non vuole saperne di saturarsi. Del resto lAustria a causa del calo di traffico ha dovuto mettere una moratoria di cinque anni per il tunnel ferroviario del Brennero. Come si evince dai giornali, lEuropa corre dietro lItalia per problemi pi seri di una linea ferroviaria inutile.

Le imprese che lavorano alle grandi opere pubbliche, ed i loro appaltatori, si comportano da padroni Gi ora, sin dalle prime fasi, procedono per espropri ed occupazioni

Un consiglio al governo italiano: tagliate questa spesa di 35 miliardi e investitela nelluniversit ed in programmi di inserimento lavorativo post laurea; magari aiuta. Limpatto dei cantieri sar devastante: inquinamento acustico, polveri sottili, rifiuti da smaltire, grossi fabbisogni energetici; in particolare idrici. Infine lo stravolgimento del paesaggio rurale.

arcinota la totale mancanza di rispetto verso la sovranit popolare: Le imprese che lavorano alle grandi opere pubbliche, ed i loro appaltatori, si comportano da padroni Gi ora, sin dalle prime fasi, procedono per espropri ed occupazioni.2 La dove ci sono grandi appalti per cementificazione e smaltimento dei rifiuti, arriva sempre la criminalit organizzata. Il sospetto non da sottovalutare, infatti tutto il sistema ci appare come una macchina per arraffare soldi dalla Unione Europea; altro profitto non si vede. In ventanni di colonialismo becero, dove le multinazionali del cemento sono lo stato, in Val di Susa la svalutazione dei beni immobili dovuta a questi scempi minaccia di produrre il cosiddetto effetto Bronx: prima della seconda guerra mondiale i cantieri del New Deal avevano portato la popolazione ricca ad abbandonare il quartiere che venne popolato da chi poteva permettersi prezzi notevolmente inferiori; come gi accennato sopra, la mafia ha trovato poi terreno fertile negli appalti per le imprese edili e lo smaltimento rifiuti. Il risultato quello ben noto oggi a tutti. Gli inquinanti da cantiere come le polveri di ammianto sono un pericolo denunciato fin dal 2006 da centinaia di medici della Valle; argomento snobbato e sminuito dallamministrazione italiana. Eppure durante i giochi olimpici invernali limpianto olimpico di Bob fu trasferito da Sauze dOucx a Cesena per via del rinvenimento di rocce amiantifere. Oggi come facilmente intuibile la conformazione geologica di questi luoghi non cambiata; nei cantieri si ripresenta il medesimo problema. Siccome il tunnel non pu essere trasferito, si affossa linformazione. Trovate anche tracce di uranio e radom. Danni ingenti anche alle ri- L'effetto Bronx colpisce i centri urbani colpiti sorse idriche. Infine, ma non meno importante, non da un negativo impatto ambientale dei canchiaro ancora quanto questo tunnel sia fattibile a livel- tieri. lo strutturale e geologico. Qualcuno si ricorda cosa

successe nel Vajont? Non stiamo paragonando due eventi storici, ma due classi politiche. Le quali sembrano rimaste invariate.

Val di Susa: La polizia tiene d'occhio un periocoloso assembramento di Black Block.

Sono tanti i dubbi, eppure gli organizzatori preferiscono al confronto i manganelli e i gas lacrimogeni; del resto essendo dei privati, seguono la morale del profitto, ch ben diversa da quella sociale: i manifestanti, che compaiono solo quando ci si sente inascoltati, sono solo una voce di costo nella categoria diserbanti e parassiti. Del resto non si vedono opportunit occupazionali, al di l di qualche donna delle pulizie e qualche barista. Ad oggi 20 amministrazioni locali, da oltre 20 anni, continuano ad alzare la voce, per ricordare che in Val di Susa esiste un popolo, il quale esercit la sua sovranit come previsto nella Costituzione italiana e nella Dichiarazione dei Diritti dellUomo. Le scelte impopolari che di per s rappresentano una contraddizione grave in questo caso sarebbero anche inutili; sempre che ci sia una comunanza di interessi tra rappresentante e rapprestentato.

Note
1. Luca Mercalli, Prepariamoci, Chiarelettere, 2011, pag. 150 2. 150 Nuove Ragioni Contro la Torino Lione, Movimento No Tav, 2011, pag. 37 (Pdf) Fonti importanti per la stesura dellarticolo anche gli archivi di Corriere e Repubblica.

Bentornato Marx!
di Andrea Pili

Il saggio Bentornato Marx! del filosofo emergente Diego Fusaro, ci restituisce limmagine del pensatore di Treviri come critico e filosofo, prima che politico, e slegato dalla vita propria del movimento da lui fondato e dal pensiero dei suoi seguaci novecenteschi. La conseguenza lassunzione di Karl Marx nellalveo dei grandi del pensiero occidentale, in particolare nel gruppo di quei pensatori avversari del sistema di cose in cui furono costretti a vivere, come Rousseau e Nietzsche, oppure in quello dei maestri del sospetto come Freud o lo stesso filosofo di Rcken. Marx, insomma conserva la sua attualit pur nella sua storicit.

Chi dichiara Marx morto cercando di seppellirlo assieme al socialismo reale e al marxismo lo fa solo per esorcizzare il suo ritorno

Sostiene lautore del saggio che chi dichiara Marx morto cercando di seppellirlo assieme al socialismo reale e al marxismo lo fa solo per esorcizzare il suo ritorno. In effetti lanticapitalismo marxiano si mostra attuale per diversi aspetti. Innanzitutto lo scrittore de il Capitale non ha mai voluto essere un economista, bens un critico delleconomia politica; ci che rimprovera agli economisti il fatto di analizzare la propriet privata come un dato di fatto, da cui non si pu transigere, senza spiegarla storicamente. Grande merito del pensatore tedesco quindi la definizione del capitalismo (termine che, per, non viene mai utilizzato nelle sue opere ove si preferisce lespressione modo di produzione capitalistico) come qualcosa di storico, per tanto limitato temporalmente e superabile. Cos il modo di produzione contemporaneo non altro che la prosecuzione storica della schiavit e del conflitto di classe sotto altri aspetti; Marx rimase colpito dalle ingiustizie della rivoluzione industriale e della vita di fabbrica, tanto da dimostrare tramite il concetto di alienazione che la libert degli operai soltanto illusoria. Infatti, per egli, loperaio libero solo in quanto diventato una merce; come tale usufruisce del libero mercato ed libero di vendersi a chi vuole. Il lavoro un mezzo di asservimento e mera costrizione; per questo esso sarebbe rifuggito ogni qual volta non sia necessario alla sopravvivenza. Ci perch il capitalismo impedisce alla maggior parte delle persone di procurarsi indipendentemente le risorse per vivere; tutti gli uomini sono obbligati a vendersi per sopravvivere grazie al percepimento del salario, fonte che garantisce solo le condizioni minime per poter continuare a servire il padrone. Per questo Marx, nei Grundrisse, afferma che la modernit non altro che lindipendenza personale fondata sulla dipendenza materiale. Lalienazione laltra faccia della produzione del valore. Essa nasce dallestraniazione degli uomini da ci che producono con il loro lavoro; i prodotti sono propriet del capitalista, il quale con la vendita di essi ottiene un profitto, relegando gli operai alla condizione di salariati; rendendo diseguale il rapporto tra chi acquista e chi vende forza lavoro. Il plusvalore, dunque, la differenza

DAZIBAO DAZIBAO DAZIBAO

tra il profitto e i salari: quella parte di lavoro di cui il capitalista si appropria senza tuttavia retribuirla. Quindi Marx giunge allelaborazione del concetto di feticismo delle merci; questo ci sembra del tutto simile al concetto di consumismo, in voga nei nostri tempi: il prodotto assume una potenza indipendente nei confronti delloperaio che lha creato, il quale da esso soggiogato. Fusaro mostra la similitudine tra il capitale marxiano ed il dio di Feuerbach: come questultimo, esso creato dagli uomini ma finisce per sovrastarli. Ne il Capitale e nei Grundrisse leconomia definita come lerede della teologia, ove il ruolo dellassoluto ricoperto dalla produzione finalizzata a se stessa, per legittimare laccumulazione capitalistica. Oggi possiamo dire che tale feticismo non coinvolge pi solo i lavoratori delle industrie, ma tutta la societ, attraverso i bisogni indotti dallonnipresente pubblicit, linseguimento di particolari acquisti al fine di ottenere una considerazione sociale, il massiccio indebitamento privato per condurre una vita al di sopra delle proprie possibilit. Tutti siamo immersi in un sistema sempre pi costrittivo, malgrado lapparente libert individuale; secondo lautore di Bentornato Marx!, il fondatore del comunismo, pur attribuendo al proletariato la funzione liberatrice, riconobbe al capitale una vita propria rispetto ai singoli capitalisti, tanto che questi ne erano essi stessi asserviti. Con ci il pensatore di Treviri voleva distinguersi dal socialismo utopistico che, incapace di analizzare il sistema economico, attribuiva i problemi sociali alla cattiveria di questo o quel singolo padrone.

Il pensatore di Treviri voleva distinguersi dal socialismo utopistico che, incapace di analizzare il sistema economico, attribuiva i problemi sociali alla cattiveria di questo o quel singolo padrone

Marx non si limita alla mera critica ma ritiene che sia necessario porre rimedio realmente, con la prassi, alle ingiustizie sociali. Il pensatore tedesco convinto che le contraddizioni in seno al capitalismo, unite alla sempre pi crescente coscienza di classe dei proletari, porteranno tale modo di produzione alla fine per essere sostituito dal comunismo. Questultimo non viene mai descritto dettagliatamente ma se ne possono carpire tre caratteristiche generali: controllo operaio sulla produzione al fine di soddisfare i bisogni; libero sviluppo delluomo onnilaterale, capace di occuparsi di varie funzioni essendo pienamente autonomo materialmente; lestinzione dello Stato come comitato borghese governante sulla classe proletaria. A proposito della seconda caratteristica, Fusaro ci fa notare che finora la concezione individualistico-libertaria marxiana stata sempre sottovalutata. Un aspetto interessante del saggio riguarda i legami tra Marx ed il pensiero filosofico. Infatti, pur concependosi come un antifilosofo e un anti-ideologo (indicativa lundicesima tesi su Feuerbach), egli rimarr sempre animato da una visio-

ne futurocentrica, dipendente dalla metafisica del progresso caratterizzante tutta la filosofia occidentale da SantAgostino in poi, con la grande eccezione di Nietzsche. In particolare, Marx ha un innegabile discendenza da Hegel per quanto concerne tre elementi: una concezione dialettica della storia; la libert come fine immanente del processo storico (materialismo dialettico e storico); la presenza di un soggetto storico-filosofico (il proletariato per Marx analogo allo Spirito hegeliano della Fenomenologia o allindividuo storico della filosofia della storia). Ci fa notare Fusaro che il filosofo attualista Giovanni Gentile scrisse che, in Marx, la materia si sotituisce allidea. In effetti, la filosofia marxiana capovolge quella idealista: non lidea a condizionare la realt bens i modi di produzione; luomo determinato storicamente nel suo sviluppo, nei suoi biDiego Fusaro.

sogni e la filosofia unemanazione del mondo reale; essa non esister pi quando il futuro della prassi apparir chiaro allorizzonte. Parte importante del libro dellautore torinese dedicato al rapporto tra Marx ed il marxismo. Asistematico, critico e in costante evoluzione il pensiero del primo; dogmatico, sistematico ed esauriente il secondo. . Tra il 1875 (Congresso dellSPD a Gotha) ed il 1895 (morte di Engels), il marxismo venne istituzionalizzato in una visione completa del mondo e ridusse il pensiero marxiano ad un economicismo storicistico con tanto di salvezza finale, adeguandosi al pensiero positivista dominante in quegli anni. Marx diventa una sorta di Darwin della storia e della societ, il Capitale una Bibbia. Il filosofo di Treviri fece in tempo a distanziarsi dal primo marxismo con la Critica del programma di Gotha e con la frase riferita da Engels Io non sono marxista. Tuttavia, il marxismo stato un tentativo di I padri fondatori del marxismo completare la teoria marxiana e di adeguarla ai tempi. Ci chiaro soprattutto nel secolo scorsarebbero Friedrich Engels e so; le inesattezze della parte economica marKarl Kautsky, i quali influenzaroxiana spinse i marxisti a soffermarsi su quella politica, il quale per piuttosto carente. Lenin no il comunismo sino alla prima sar quindi il padre della teoria politica marxiguerra mondiale sta, portando il germe della contraddizione comunista sovietica: partito autoritariocentralizzato e ideale di una democrazia dei soviet con conseguente dissoluzione dello Stato. La costruzione dellUnione Sovietica distrusse due punti della teoria marxiana: la aspettativa di una rivoluzione socialista nei paesi industrializzati e la rivoluzione mondiale. Lenin rese possibile la presa del potere proletario in un paese arretrato, Stalin elabor la teoria del socialismo in un solo paese. NellURSS il marxismo diviene autentica ideologia scientifica, il materialismo dialettico una sorta di filosofia di Stato; inoltre nel mondo sovietico fu cambiata solo la distri-

buzione e non il modo di produzione (i piani quinquennali di Stalin potrebbero essere considerati alienanti per gli operai) come invece avrebbe voluto Marx. Contro il marxismo sovietico si svilupparono il maoismo ed il marxismo occidentale (secondo la definizione di Merleau-Ponty). Il primo critic il divario tra agricoltura e industria oltre che la creazione di una nuova borghesia di fatto allinterno del partito. Il marxismo occidentale fu caratterizzato dalla coscienza della propria sconfitta, a causa di fenomeni che Marx non seppe prevedere: la neutralizzazione della coscienza di classe per mano della democrazia rappresentativa; la nascita del capitalismo finanziario e la creJean Paul Sartre, mentre fa da ornamento alla Sinistra franscente importanza di scienza e tecnica; la cese. capacit del capitalismo di resistere e rafforzarsi di fronte alle sue crisi; la nascita delloperaio massificato. Perci, salvo poche eccezioni come gli operaisti italiani, i marxisti occidentali furono distanti dallattivit politica, rifugiati nelle universit ed esposti come meri ornamenti dal partito di loro riferimento. Dopo la lettura di tale saggio dobbligo riflettere sullimportanza di Marx nel XXI secolo. Noi riteniamo che il fondatore del comunismo contro ogni Fukuyama destinato a sopravvivere grazie alla legittimit delle sue denunce e al suo esempio di pensatore politico assorbito interamente dalla sua lotta. Dobbiamo essere grati a Marx per aver preteso di combattere il capitalismo superando latteggiamento utopista caratterizzante i socialisti a lui precedenti e gli anarchici, dando a tutti il compito di analizzare storicamente ed economicamente il fenomeno al fine di poterlo contrastare. Pur non essendo un economista, Marx deve essere un esempio per gli economisti, i quali non possono limitarsi allanalisi dellesistente ma dovrebbero assumersi il compito di contestualizzare il sistema di sfruttamento attuale, proponendo una alternativa entro la lotta politica attiva. Lequadoriano Rafael Correa un grande esempio in questo senso. Ci nonostante, lesempio di Marx non pu distoglierci dalla realt in cui viviamo; il capitalismo odierno non pu essere combattuto con il presupposto della coscienza di classe e con il fine di una societ senza classi. Inoltre la lotta anticapitalista non potr trascendere dalle realt nazionali. I comunisti occidentali non sembrano allaltezza di portare avanti la battaglia marxiana; perci crediamo che il pensatore di Treviri ammirerebbe di pi un anticapitalista del XXI secolo, che deve andare al di l delle passate categorie politiche, rispetto agli ortodossi custodi dellideologia marxista-leninista, cos come Aristotele avrebbe prediletto Galileo contro il dogmatico aristotelismo clericale.

Cultura e Anticultura
di Claudio Truglio

NEXUS CO. NEXUS CO. NEXUS CO.

"L'anticultura si manifesta anche nelle correnti antintellettualistiche o antiumaniste, o ancora in comportamenti dominati da motivazioni edonistiche, materialistiche o anarchiche."

Il termine cultura, deriva dal participio passato latino cultus e precisamente da colere, che significa coltivazione

Partendo da questa frase, trovata in giro su questo fantastico mondo virtuale, vorremo enunciare cosa sia la cultura e vedremo come pu essere accostata tale parola a termini come edonismo, anarchismo e materialismo. Ovviamente non vi tedier pi di tanto facendo un trattato su cosa siano in linee generali questi 4 termini che analizzeremo, ma li vedremo sotto un'ottica prettamente artistica, dove tale frase stata estrapolata da un contesto in cui si parla di arte audiovisiva e precisamente dai cosidetti videogames. Tralasciamo anche la palla sui cosidetti (pseudo)effetti che provocano i videogames, e ch tra l'altro tali abberrazioni vengano tirati fuori da gente parecchio confusa (per non dire altre parole), e che evidentemente si dimenticano costoro che anche i libri possano avere degli effetti sulla mente umana fino a spingerla a fare determinati atti ch possano essere -a secondo dell'ottica di pensiero e vedendola in una maniera ideale- positivi oppure negativi. Ma cominciamo ad esplicare: Cos' la cultura?

Il termine cultura, deriva dal participio passato latino "cultus" e precisamente da "colere"1, che significa "coltivazione"; da questo punto possiamo enunciare che essa significhi "coltivazione" di tutto ci che deve la sua creazione allazione cosciente e tendenzialmente libera delluomo. Ovvero: L'eccellenza del gusto nelle belle arti e scienze umane, noto anche come alta cultura. Un modello integrato della conoscenza umana e il comportamento che dipende dalla capacit di pensiero simbolico e di apprendimento sociale. L'insieme di atteggiamenti, valori, obiettivi e pratiche che caratterizza un'organizzazione o un gruppo. Da questi 3 semplici e brevi punti, possiamo vedere cosa sia la cultura. E da qui possiamo esplicare perch possano essere accostati al materialismo, all'edonismo e all'anarchismo, in quanto sono figli della cultura ovvero, tanto per ripeterci, creati dall'azione cosciente e tendenzialmente libera dell'uomo:

Il materialismo deriva dal latino "materialis" ed una dottrina filosofica in base alla quale la realt direttamente riconducibile alla sola materia. La materia intesa come principio primo dell'universo. Al materialismo si fa spesso riferimento a Karl Marx, che nella teoria dello sviluppo storico (materialismo storico), afferma che lo sviluppo ed il progresso hanno origine principalmente da fattori materiali ed economici e non da basi ideali del pensiero (e qui va contro il pensiero hegeliano), ma si potrebbe fare riferimento anche a Nietzsche, a Stirner2 e anche a diversi nichilisti (ch ricordiamo negano categoricamente tutti i prodotti della societ come nazione, patria, religione, gerarchie etc etc). L'errore quello di definire il materialismo -ma mettiamo anche il citato nichilismo- come una mera ricerca dei piaceri materiali (e che esplicheremo questo con l'edonismo) e di definirli semplicemente come appiattimento intellettuale, quando invece tali pensieri si basano molto su studi e sulla realt circostante. In ambiente artistico, opportuno ricordarci gente come Dostojevski e le sue opere ch descrivevano l'ambiente cupo e oppressore della Russia di fine ottocento. L'edonismo deriva dal greco antico "Edon" ch significa "piacere", ed in senso generico, ogni dottrina che pone il piacere, comunque inteso, a norma e fine ultimo dell'attivit umana, facendo in esso consistere il valore stesso del bene morale. L'edonismo un derivato nel campo etico della gnoseologia3: essa viene negata alla conoscenza umana e la possibilit di raggiungere tale dottrina a causa dei valori d'ordine spiritual assoluto (Dio, anima, bene, ecc.), e che si ponga questi supposti valori a fondamento e norma della vita morale e della felicit; ed facile sostituire a tutti questi il criterio immediato e concreto della soddisfazione, piacere, godimento che le singole azioni sono in grado di procurare all'individuo. L'edonismo viene visto in maniera negativa L'errore quello di definire il perch implica il piacere come primaria cosa a dimaterialismo -ma mettiamo scapito di tutti i cosidetti valori e degli individui, avvalorando le tesi dell'egoismo, e mettendo tale anche il citato nichilismopensiero come un qualcosa di a-morale. Ma sbacome una mera ricerca dei gliato definire ci come a-morale, perch la morale piaceri materiali un qualcosa che ci fa dire se un qualcosa -ovvero a livello di comportamento- giusto o sbagliato: l'edonismo e l'edonista, come gi detto, si prefigge invece di perseverare e raggiungere il piacere, e quindi si oppongono nel vedere come restrittivo le limitazioni poste da coloro che sono contro gli edonisti. E di esempi in campo artistico

di questi personaggi, possiamo trovare gente come De Sade, ma anche in minima parte i citati Nietzsche/Stirner, D'Annunzio (soprattutto con i suoi scritti) e anche alcuni futuristi di sinistra (che parleremo con l'anarchismo). L'anarchismo deriva da anarchia, e questa parola composta da due termini greci antichi "" e "", e che significano per l'appunto "non governo". Per "non governo", che non significa affatto il caos4, il quale ha un suo significato apposito, si intende quella situazione in cui non vi sono presenti n gerarchie e nemmeno comandanti o persone che comandano ma che vi sono degli individui liberi -ovvero non-schiavi - da queste costrizioni. Il termine moderno di anarchia si arricchito di nuove spiegazioni: esse sono state date all'inizio da Anselme Bellegarrigue, (http://tinyurl.com/623xb5k) passando poi per il duo Dejacques (http://tinyurl.com/64r4mnp) e Proudhon (http://tinyurl.com/62gpdwh), fino ad arrivare al russo Bakunin (http://tinyurl.com/6be9g6h), il quale stato il principale agitatore di questa dottrina filosofica. Le nuove spiegazioni che sono sorte alla seconda met dell'ottocento -con i 4 autori citati- sono state anche quelle di negare la propriet borghese e di associarsi a qualcosa di socialista (che in quel periodo stava prendendo sempre pi piede e in maniera pi reale e meno ideale o utopista), e quindi collettivista, definendo l'anarchia: Come ordine, in quanto mancando le gerarchie e soprattutto la questione del possesso -che ne parla abbondantemente Proudhon- vi era maggior ordine delle cose e si evitavano autoritarismi su altri individui (da questo punto, l'anarchismo venne definito sia libertario (da Dejacque) e sia antiautoritario (da Bakunin e i suoi). Come anti-capitalista, in quanto il capitale, ovvero il prodotto finito di un determinato lavoro, era visto come un qualcosa che costringeva l'operaio o il lavoratore a produrre per una societ autoritaria. Contro il lavoro stesso, in quanto schiavizzava i la- Fernando Tarrida del Mrmol. voratori a una determinata produzione senza avere possibilit di emanciparsi e rendersi libero. La libert di cui esplica l'anarchia, la si intende, in questo preciso contesto, come una situazione di non-schiavit dove non vi sono quelle figure di autorit e dove per l'appunto gli individui sono liberi sia di circolare e sia di esplicare e discutere determinate idee atte ad arricchire gli individui coinvolti oppure la societ. Di questo, ne parla Dal Mrmol nei suoi scritti5. E' bene ricordare che l'anarchismo si divide in due tronconi principali: quello collettivista (di cui abbiamo gi parlato) e quello individualista. Esso trae origine dal nichilismo, dal materialismo e anche in parte dall'edonismo: costoro si possono dividere in teorici,antiorganizzatori e d'azione (http://tinyurl.com/6ka23oe) e abbracciano i punti esplicati prima con la differenza che non sono per la crea-

zione di una societ ma per essere dei veri e propri individui liberi da qualsiasi costrinzione. In campo artistico, possiamo ricordare gente che erano nei futuristi di sinistra, ma anche gente come Zo d'Axa (http://tinyurl.com/67xtglw), Feneon (http://tinyurl.com/5w6upgt) e Jossot (http://tinyurl.com/65nu5mk) ad esempio. Dopo aver esplicato questi 4 termini, possiamo ben vedere che questi c'entrano poco con l'anticultura. Anzi, l'anticultura, una cosa che non esiste, alla luce dei punti detti sopra la cultura e i 3 termini, perch sarebbe un qualcosa che non nulla di umano, in quanto tutti gli umani creano delle determinate cose e che ingrandisce il loro e proprio bagaglio conoscitivo. De consecutio non si possono definire delle culture come anticulture solo per un proprio tornaconto personale, in quanto si fa lo stesso gioco dei detrattori della nostra cultura, andando a finire in un vortice senza fine. In caso sarebbe pi corretto definire una cultura come il prodotto di una determinata realt e che lede la nostra libert di volont nell'esprimere il nostro pensiero e azioni per volere di uno o pi capi. E la stessa cosa la troviano anche nel campo artistico culturale.

Note
1. Da non confondere con il verbo "colere", che significa "venerare" o "stimare qualcosa o qualcuno" e il cui participio passato "coluto". 2. Cfr. Max Stirner (1. http://tinyurl.com/6gdyz5k), (2. http://tinyurl.com/3ffk3ov), (3. http://tinyurl.com/3blb3ge), Stirner e Nietzsche (4. http://tinyurl.com/637ezn8), (5. http://tinyurl.com/623vvu8) e Max Stirner: lUnico e la comunicazione filosofica di Felis (1. http://tinyurl.com/5uv9rho), (2. http://tinyurl.com/62frjzo), (3. http://tinyurl.com/62em9qx). 3. La gnoseologia quel campo che si occupa dello studio della conoscenza e cio dell'analisi dei fondamenti, dei limiti e della validit della conoscenza, intesa essenzialmente come relazione tra il soggetto (conoscente) e l'oggetto (della conoscenza). 4. Il termine caos deriva dal greco antico e che significa appunto "baratro immenso", "vuoto". 5. Cfr. Lettera a La (http://tinyurl.com/5ttwbpc). Revolt (http://tinyurl.com/64mnvvq) e I due limiti

Sri Lanka: Sarath Fonseka come Aung San Suu Kyi di Francesco Tortora

Da ex generale ed Eroe della Patria nella lotta contro le cerazione politica

Tigri Tamil ora finito nella macchina del fango e nella car-

Measure for Measure, il titolo di unopera famosa di William Shakespeare ma qui potremmo solo scrivere Violenza per Violenza

Vagano migliaia di fantasmi in Sri Lanka. Sono quelli

di tutti coloro che sono morti durante la guerra tra

lEsercito Nazionale e le cosiddette Tigri Tamil. Si tratta di una cifra collocabile tra i 70 ed i 100.000 morti:

immaginate una citt come Pavia o Arezzo, sepolta da

macerie, bombe e proiettili, donne, vecchi e bambini compresi. Una violenza inaudita e continua, perpetrata

fino al maggio 2009 quando lEsercito Nazionale Cingalese ha sferrato lattacco finale, altrettanto distruttivo, letale, definitivo di quello ripetuto nel tempo dai

guerriglieri dellLTTE fondati e guidati da Prabhakaran, un leader sanguinario chiamato terrorista dallUnione Europea, dallOnu e dal Mondo intero. Si

trattato di un attacco militare in puro stile Strafe Expedition dove non si andati certo per il sottile. E cos, al terrorismo delle Tigri Tamil, accusate daver anche arruolato bambini e di aver spesso installato bombe persino sui sellini delle biciclette (fatto non secondario, visto che si tratta di una Nazione dove la bici importante, come in gran parte dAsia, un po come nellItalia descritta nel film di Vittorio De Sica Ladri di biciclette), s contrapposto lEsercito Cingalese che nel voler distruggere totalmente le Tigri Tamil ha arroventato e bruciato qualsiasi forma di vita incontrasse sul proprio cammino.

Measure for Measure, il titolo di unopera famosa di William Shakespeare ma qui potremmo solo scrivere Violenza per Violenza oppure Morte per Morte, visto che si trattato di una lunghissima guerra civile tra una fronda separatista poi sfociata in movimento terrorista ed un Esercito Nazionale che ha

RIVOLUZIONI RIVOLUZIONI RIVOLUZIONI

voluto adottare i metodi romani del Cartago delenda est decidendo di distruggere definitivamente una parte del proprio stesso popolo. Per poi spargervi sopra il sale delloblo. La colonna sonora potrebbe essere quella dellintera prima sequenza di Apocalypse Now, ovvero This Is The End dei Doors. Perch questo stato il clima di
Manifestazione per la liberazione di Sarath Fonseka.

odio, violenza e persecuzione che ha

caratterizzato i lunghi anni del terrorismo delle Tigri Tamil e della risposta militare dellEsercito Nazionale Cingalese. Ed esattamente questo il quid sul quale stata condotta una prima indagine conoscitiva dellONU denominata Rapporto Darusman dal nome del suo Presidente indonesiano. Duecento pagine che suonano come un atto daccusa pesantissimo nei confronti di chi oggi presiede e dirige il Governo di Colombo, la Capitale cingalese. Sebbene certo non manchino anche ampi passaggi nei confronti delle Tigri Tamil dellLTTE, responsabili di aver usato i profughi Tamil come scudi umani, ucciso chi tentava la fuga, arruolato bambini e lavoratori repentinamente trasformati in modo forzoso in improvvisati soldati. Ma non si tratta dellunico atto daccusa, sebbene esso sia nato sotto legida ONU.

Due ONG - Organizzazioni Non Governative- svizzere, hanno sporto denuncia penale presso il Ministero Pubblico della Confederazione contro Jagath Dias, ex generale

dellEsercito dello Sri Lanka sospettato di aver commesso crimini di guerra durante l'ultima fase della guerra civile nel Paese, a cavallo fra il 2008 e il 2009. In un comunicato delle due ONG ovvero l'Associazione per i Popoli Minac-

Jagath Dias, ex generale dellEsercito dello Sri Lanka sospettato di aver commesso crimini di guerra durante l'ultima fase della guerra civile nel Paese, a cavallo fra il 2008 e il 2009

ciali (APM) e Track Impunity Always (Trial) esse deplorano che Jagath Dias, nonostante i numerosi interventi presso il Dipartimento Federale degli Affari Esteri (DFAE), continui a beneficiare dello status di diplomatico. infatti vice-capo missione presso l'Ambasciata del suo Paese a Berlino, sede competente per la Ger-

Lallora Segretario di Stato del Foreign Affair Ministery, Alistair Burt, chiese allo Sri Lanka di fare chiarezza sulle presunte atrocit e sulle violazioni dei diritti umani commesse durante la guerra civile

mania, la Svizzera e il Vaticano. ora di inviare un segnale chiaro contro l'impunit, hanno affermato le due organizzazioni nel loro documento. Quale comandante della 57esima divisione delle forze armate srilankesi Dias accusato di aver sottoposto civili e ospedali a massicci bombardamenti nell'ambito delloffensiva finale contro i ribelli delle Tigri Tamil. Stando a un rapporto dell'Onu nell'ultima fase del conflitto sono morti 40.000 civili.

Da lungo tempo rintracciabile nel web (http://tinyurl.com/6ae6gbx) un video realizzato da Channel 4 intitolato Sri Lankas Killing Fields davvero raccapricciante, dove si ravvedono le atrocit commesse dallEsercito Cingalese nella lotta alle Tigri Tamil e che ha destato parecchio scalpore. Tanto che il Governo della Gran Bretagna ha chiesto un intervento da parte delle Nazioni Unite. E prontamente (oltre che duramente) contestato dalle Autorit dello Sri Lanka, le quali affermano (come al solito) che si tratta di ricostruzioni fantasiose, tendenziose ed artefatte.

Quel video, per, ha creato sconcerto e scosso profondamente le Auorit politiche e diplomatiche inglesi. Lallora Segretario di Stato del Foreign Affair Ministery, Alistair Burt, chiese allo Sri Lanka di fare chiarezza sulle presunte atrocit e sulle violazioni dei diritti umani commesse durante la guerra civile combattuta contro il gruppo guerrigliero separatista delle Tigri Tamil,

(http://tinyurl.com/5r6nqjl) nellambito di un conflitto durato 25 anni e che ha ucciso circa 100 mila persone complessivamente. Tra le altre cose, nel video Sri Lankas killing field, trasmesso da Channel 4, si mostrano cadaveri di donne violentate, lesecuzione di centinaia di prigionieri Tamil, tanto che lo stesso Burt in persona le descrisse come scene orribili e prove convincenti di violazione del diritto internazionale. Al monito inglese si poi associato anche Christof Heyns esperto delle Nazioni Unite proprio sulle uccisioni in Sri Lanka. Ovviamente non mancata la risposta del Ministero della Difesa cingalese che ha respinto il video, bollandolo come un documento falso e deliberatamente manipolato, destinato a screditare lEsercito Nazionale. Burt ha poi preannunciato che il Regno Unito

pronto ad unirsi alla comunit internazionale assumendo tutte le misure necessarie, qualora il governo di Colombo si rifiuti di avviare unindagine pi approfondita.

Decine di migliaia di civili furono uccisi nel nord dello Sri Lanka dal gennaio al maggio 2009

Amnesty International ha adottato un linguaggio altrettanto duro sullintera questione, con un comunicato immesso in rete e respo pubblico lo scorso 26 Aprile 2011: A seguito della pubblicazione del rapporto delle Nazioni Unite sui crimini commessi nelle fasi finali della guerra civile dello Sri Lanka, Amnesty International ha sollecitato l'avvio di un'inchiesta internazionale, condizione indispensabile per ottenere verit e giustizia, accertamento delle responsabilit e riconciliazione autentica nel Paese.

Il rapporto, diffuso il 26 aprile, conferma che decine di migliaia di civili furono uccisi nel nord dello Sri Lanka dal gennaio al maggio 2009 e che le forze governative bombardarono consapevolmente le aree in cui avevano spinto i civili a ripararsi. Il rapporto conIl Generale Fonseka incontra il Presidente Rajapaksa nel Novembre 2009 Erano ancora alleati e amici.

ferisce ulteriore credibilit alle denunce di gravi violazioni del diritto umanitario e del

diritto internazionale dei diritti umani commesse sia dallesercito dello Sri Lanka sia dallopposizione armata delle Tigri per la Liberazione della Patria Tamil (Ltte). Nelle sue pagine si legge, tra l'altro, che il governo dello Sri Lanka minimizz deliberatamente il numero dei civili rimasti intrappolati nelle zone di conflitto e li priv degli aiuti umanitari, compresi cibo e medicinali. Le LTTE a loro volta usarono bambini soldato, presero civili in ostaggio per usarli come scudi umani e uccisero persone che cercavano di fuggire.

Sempre Amnesty International cos come numerosi altri osservatori internazionali avanz numerosi dubbi e sospetti sui brogli elettorali delle elezioni presidenziali del 26 gennaio 2010 attraverso un proprio comunicato stampa datato 2 febbraio 2010: All'indomani della diffusione dei risultati delle elezioni, che il 26 gennaio hanno visto la riconferma del presidente Mahinda Rajapaksa,

I giornalisti dello Sri Lanka hanno fornito ad Amnesty International una lista di 56 colleghi che hanno subto gravi minacce

nello Sri Lanka si aperta una nuova fase di repressione, soprattutto ai danni di giornalisti, attivisti politici e difensori dei diritti umani. Il Centro di monitoraggio della violenza elettorale ha registrato oltre 85 episodi, tra cui due omicidi e diverse aggressioni.

I giornalisti dello Sri Lanka hanno fornito ad Amnesty International una lista di 56 colleghi che hanno subto gravi minacce: alcuni di essi lavorano per la Sri Lanka Broadcasting Corporation, di propriet del governo, altri per reti private come Independent Television Network, Lak Hada Lake House.

Il 29 gennaio le forze di sicurezza hanno arrestato 13 ex ufficiali che avevano sostenuto la candidatura dellex generale dell'esercito Sarath Fonseka. Secondo il governo, Fonseka e i suoi seguaci stanno tramando un colpo di stato. Sempre il 29 gennaio, gli uffici di un portale molto popolare nel paese, Lanka E News, sono stati chiusi. Due giorni prima delle elezioni, un giornalista e analista politico che c o l l a b o r a v a

a Ginevra: Manifestazione per Il rilascio di Sarath Fonseka di fronte alla sede dellONU. il portale, Prageeth Eknaligoda, stato sequestrato sulla via di casa e risulta tuttora scomparso. Sua moglie, recatasi alla stazione di polizia di Homagama per denunciarne la sparizione, stata trattenuta per diverse ore.

Auspicavamo che dopo la vittoria contro le Tigri Tamil e le elezioni, la repressione politica nello Sri Lanka sarebbe cessata. Invece, stiamo assistendo a un grave giro di vite nei confronti della libert d'espressione - ha dichiarato Madhu Malhotra, vicedirettore del Programma Asia e Pacifico di Amnesty International. Il governo del presidente Rajapaksa dovrebbe dimostrare seriamente l'intenzione di affrontare la tragica piaga delle violazioni dei diritti umani, invece di scatenare una nuova ondata repressiva.

Gi nel gennaio 2009 il sito www.asianews, facendo cenno ad un comunicato di Reporters Sans Frontieres, scrisse: Minacce di morte al direttore di un giornale, giornalisti in fuga dal Paese per il timore di nuovi omicidi. Regna un clima di paura in Sri Lanka, dove i media sono oggetto di una campagna di repressione politica culminata nellassassinio, l8 gennaio scorso, di Lasantha
Daily Mirror: Fonseka Arrested.

Manilal Wickramatunga, direttore del giornale

Sunday Leader.

A lanciare lallarme Vincent Brossel, responsabile della sezione AsiaPacifico di Reporter Senza Frontiere (Rsf), il quale invita il governo a fermare la fuga dei giornalisti allestero a causa della repressione politica in atto nel Paese. Secondo Brossel non sono le Tigri Tamil a essere responsabili dellattacco ai media del Paese, ma in atto una campagna mirata a zittire le voci contrarie o critiche verso il governo.

Lultimo giornalista in ordine di tempo a subire minacce di morte Freddy Gamage, cattolico e direttore del quotidiano Meepura: il 17 gennaio egli ha ricevuto una telefonata dal sindaco di Negombo, cittadina a 25 km dalla capitale, nella quale gli riferiva di intimidazioni provenienti da bande di delinquenti. Il sindaco di Negombo denuncia Freddy Gamage ad AsiaNews mi ha invitato a smettere di scrivere articoli. In caso contrario, sar ucciso di sicuro. Il giornalista, che si occupa anche di diritti umani, spiega che le bancarelle di Negombo

non vendono pi il quotidiano Meepura per le minacce giunte da alcune bande di delinquenti della zona.

Fonseka era sul punto di documentare le stragi attuate dallEsercito Cingalese strettamente coordinate e condotte da Mahinda Rajapaksa

Ed ora veniamo alla repressione attuata da Mahinda Rajapaksa e dal suo Governo nei confronti dellex Generale Sarath Fonseka, da tutti salutato come Eroe della Patria in Sri Lanka proprio per aver condotto vittoriosamente la guerra contro le Tigri Tamil e successivamente infangato e calun-

niato per pura speculazione politica da parte del suo ex compagno darmi (in una guerra durata 25 anni circa), lo stesso Mahinda Rajapaksa. Il punto di svolta nelle elezioni del Gennaio 2011 che funestate dai vari brogli confermati dagli osservatori internazionali hanno condotto Rajapaksa ad occupare la Presidenza prima e successivamente alla direzione di un repulisti generale e sistematico verso Fonseka e tutti i suoi sostenitori. Da qui deriva larresto condotto l8 febbraio 2011 sotto gli occhi di tutti, in modo brutale ed ignominioso nei confronti di Fonseka prima ristretto nella sua abitazione, poi condotto in arresto e trattenuto lontano dalla sua famiglia in condizioni fortemente criticate sia in Patria sia allestero. Laccusa artatamente costruita- quella di aver tramato contro lo Stato Cingalese (per il quale ha combattuto tutta una vita). In realt, Fonseka era sul punto di documentare le stragi attuate dallEsercito Cingalese strettamente coordinate e condotte da Mahinda Rajapaksa, al quale non andavano gi i mal di pancia di numerosi generali e colonnelli che si son ritrovati ad attuare metodi stratistigi nei confronti della popolazione Tamil, al punto di costringerli apertamente ad eseguire alla lettera i suoi comandi. Lopposizione cingalese ha protestato a lungo, Fonseka ha attuato anche lo sciopero della fame ottenendo poco in cambio, nonostante le pressioni internazionali, ONU ed Unione Europea comprese. E difficile immaginare, quindi, che in queste condizioni si possa assistere ad un processo equo nei confronti dellex generale ed Eroe della Patria Sarath Fonseka per il quale, invece, si profila allorizzonte una carcerazione ed uno stato di detenzione simile a quello lungamente vissuto in Myanmar da Aung San Suu Kyi.

Anticapitalismo ed Ecologia
di Claudio Truglio

Questo articolo stato modificato nelle ultime parti, poich ci si accorti che l'autrice, dal nostro punto di vista, si contraddiceva parecchio e l'abbiamo modificato tutto sotto un'ottica anarchica o libertaria. Per chi volesse leggere l'articolo originale, basta che clicchi il link sotto. Tratto dal periodico El Libertario
http://tinyurl.com/5vsh4fb

di Esther Vivas

La luce alla fine del tunnel si rivelata essere quella di un treno in arrivo a tutta velocit contro di noi

Il punto di partenza per un dibattito come oggi constatare che l'umanit si trova ad affrontare una crisi ecologica globale, che intrinseca della crisi del capitalismo. E una delle differenze rispetto alle precedenti crisi economiche degli anni 70 o il crash del '29, proprio l'aspetto ecologico. In realt, non possiamo analizzare la crisi ecologica globale separatamente dalla crisi in cui siamo immersi o dalla critica al modello economico che ci ha portato a queste cose. E' inoltre necessario rifiutare la logica della massimizzazione del profitto del sistema capitalistico e il suo orientamento produttivista che non tiene conto dei limiti della terra. La realt che stiamo assistendo ad una crisi di civilt che ha molteplici dimensioni: ecologica, alimentare, delle cure, finanziaria e -per citare Jos Saramago- etico e la morale. Una crisi che porta insieme allo scoperto l'incapacit del sistema capitalista nel soddisfare i bisogni primari della maggior parte della popolazione e minacciare la sopravvivenza stessa dell'umanit. Pertanto, non siamo di fronte ad una crisi temporanea. La crisi sar per molto tempo. E non si vede la luce alla fine del tunnel. O peggio ancora, come ha fatto notare il filosofo Sizek Slavo, la luce alla fine del tunnel si rivelata essere quella di un treno in arrivo a tutta velocit contro di noi. Ci dimostrato dai piani di salvataggio che sono stati applicati in Grecia, Portogallo e Irlanda, e misure di aggiustamento del governo Zapatero e i ripetuti tagli annunciati in molti altri paesi dell'Unione Europea. Siamo di fronte ad una vera e propria "guerra sociale in Europa". Un'offensiva che cerca di porre fine ai pochi(ssimi) diritti sociali che rimangono sul continente e che le aziende considerano un freno alla loro competitivit nell'economia globale. La crisi pone quindi l'urgente necessit di modificare la base del mondo. E questo per me il punto di partenza per affrontare la crisi ecologica, e farlo da un prospettiva radicale anti-

NEXUS CO. NEXUS CO. NEXUS CO.

capitalista e ambientalista. Vedendo come va il pianeta, quello che sembra strano per me non l'essere anti-capitalista, ma non esserlo proprio. Essi sono coloro che difendono questo modello, un sistema capitalista che genera povert, disuguaglianza e guerre che sono giustificate [attraverso mistificazioni]. Ecco come l'anti-capitalismo emerge come una duplice esigenza: morale e strategica. Infatti il fallimento del passato vertice sul clima di Copenaghen (dicembre 2009) e Cancun (dicembre 2010), evidenziano l'incapacit del capitalismo di affrontare e rispondere ad una crisi che lui stesso ha creato. Entrambi gli eventi si sono rivelati un completo fallimento e un'occasione perduta dove anche la vuota retorica e lo sfarzo dei Capi di Stato non poteva nascondere la mancanza di misure concrete approvate. L'accordo a Cancun ha dimostrato che siamo di fronte ad un vicolo cieco. Il loro scopo era quello di credere, come ha detto Daniel Tanuro, che era pilota del piano. Ma in realt, non c' nessun pilota. O meglio, l'unico pilota quello automatico. E in questo consiste la carriera del capitale senza limiti, in modo da ottenere il massimo beneficio. Si antepongono gli interessi miopi e le tattiche elettorali alle necessit a lungo termine delle persone e della natura. I citati Cancun e Copenaghen, hanno chiarito che non serve la volont politica per dare risposta alla crisi climatica ed ecologica e la quale noi ci troviamo di fronte. Una vera soluzione richiederebbe profonde trasformazioni sociali ed economiche. E abbiamo visto chiaramente che non c' volont di realizzarle.

Non serve la volont politica per dare risposta alla crisi climatica ed ecologica e la quale noi ci troviamo di fronte. Una vera soluzione richiederebbe profonde trasformazioni sociali ed economiche

Essi pongono false soluzioni al cambiamento climatico, le risposte tecnologiche col marchio del capitalismo verde, come se la tecnologia ci pu salvare da questa impasse che c'ha portato il sistema capitalista. Un buon esempio sono stati i tentativi negli ultimi anni delle lobby pro-nucleare, come alternativa alla crisi petrolifera. Un' "operazione" che crollata con l'incidente di Fukushima, in Giappone, e mostra come l'energia nucleare, secondo le parole di Michael Lwy, porti la catastrofe come le nuvole della tempesta. Essi negano la causa centrale della crisi climatica: la logica di questo sistema usurpatore, della crescita senza limiti, che il capitalismo e che ha portato ad una crisi mondiale senza precedenti. Cambiamento di paradigma In questo modo, la crisi pone la necessit di un cambiamento radicale di paradigma e questo cambiamento deve essere fatto in una prospettiva anticapitalista. Ma cosa si intende per anti-capitalismo? Anti-capitalismo un termine che stato imposto per designare un orizzonte nel rompere l'attuale ordine delle cose. Spesso si segnala criticamente il carattere negativo del concetto, ma questo solo una mezza verit di quello che l'anti-capitalismo, come lo inten-

dono buona parte di coloro che si trovano in questo campo, conduce direttamente alla formulazione di proposte alternative alle politiche dominanti e che punta a un altro modello di societ. Alcune proposte consistono nel rivendicare che il sistema bancario al servizio delle persone e non agli affari. E' necessario nazionalizzare le banche. Esigono, allo stesso modo, l'accesso universale a chi vuole una casa o a degli allogi pubblici. Come si intende oggi la gente senza casa e le case senza gente? Nello Stato spagnolo, nel 2010, vi sono stati ben 250.000 sfratti e tre milioni di appartamenti vuoti.

Ridurre i cambiamenti climatici e la lotta alla crisi ecologica globale, comporta la modifica alla radice del modello di produzione, distribuzione e consumo

L'anti-capitalismo ha inizio con il rifiuto di ci che esiste oggi per passare quindi alla difesa di un altro opposto alla logica del capitale e del dominio. I limiti della durata sono, in qualche misura, i limiti della fase attuale ovvero di resistenza e di (ri)costruzione, segnata dalla difficolt di esprimere una prospettiva positiva strategica e un orizzonte di societ alternativa.

In effetti, i concetti principali che denotano modelli alternativi di societ, come il socialismo o il comunismo, ora hanno un significato ambiguo a causa del fallimento dei progetti di emancipazione del ventesimo secolo. Sono necessarie esperienze fondanti che siano capaci di imporre nuovi concetti o recuperare quelli vecchi per designare un progetto di societ alternativa. E per noi l'anticapitalismo e ambientalismo sono due battaglie che devono essere strettamente collegati. Qualsiasi prospettiva di rottura con l'attuale modello economico che non tenga conto, come elemento centrale, della crisi ecologica, destinato al totale fallimento. E allo stesso tempo, tutta la prospettiva ecologica senza un orientamento nettamente anticapitalista, di rottura con questo sistema, totalmente disorientata, e rimane sulla superficie del problema e si potrebbe finire per essere uno strumento di politica di marketing come il capitalismo verde. Ci si deve smarcare dall'ecologismo istituzionalizzato e metterci in una logica ecologica di cambiamento del sistema. Non vogliamo mettere una patina verde al modello attuale, ma vogliamo cambiarlo. Ridurre i cambiamenti climatici e la lotta alla crisi ecologica globale, comporta la modifica alla radice del modello di produzione, distribuzione e consumo, e non semplici cambiamenti estetici o di facciata. Le soluzioni alla crisi ecologica vanno premendo le fondamenta del sistema capitalista. Toccando il "disco rigido" di questo modello. Il capitalismo globale si basa sulla privatizzazione e sulla mercificazione di massa dei beni comuni dell'umanit e della natura ed incompatibile con il mantenimento dell'equilibrio dell'ecosistema. Ci sono molti esempi che ci mostrano come la logica capitalista responsabile della crisi ecologica e come una seria politica ambientale deve confrontarsi con gli interessi privati delle grandi imprese. Sistema alimentare globale Un caso molto visibile che abbiamo, per esempio, il sistema alimentare globale. Il modello di produzione, distribuzione e consumo nelle mani di una

manciata di multinazionali che controllano la catena alimentare, dal produttore al consumatore, e determinano come,dove e quale sia il prezzo che si paga al produttore per quello che mangiamo. Un monopolio che comincia dal mercato delle sementi, dove attualmente una decina di aziende multinazionali controllano il 70% della commercializzazione, con trasformazione dei prodotti alimentari e alla distribuzione nei supermercati. E queste aziende mettono i loro interessi prima dei nostri bisogni alimentari e del rispetto all'ambiente. In realt, la catena agricola e alimentare si allarga causando la perdita crescente di autonomia dei contadini oltre ad una totale ignoranza dei consumatori su ci che acquistano. Non sappiamo quello che mangiamo, da dove venga e come venga prodotto. Ed chiaro che se la nostra dieta si basa su aziende come la Cargill, Monsanto, Dupont, Nestl, Danone, Kraft, Carrefour, Mercadona, chiaro che la nostra sicurezza alimentare non garantita. L'impatto delle politiche neoliberiste in agricoltura e sui prodotti alimentari negli ultimi decenni, ha portato ad un modello agroalimentare profondamente ingiusto, predatore e generatore di affamati. Secondo i dati della FAO, attualmente, una persona su sei nel mondo, soffre la fame, anche se la produzione alimentare non ha cessato di aumentare dagli anni '60, e che anzi si triplicata, e la popolazione mondiale raddoppiata rispetto a quel periodo. Pertanto, non la mancanza del cibo il problema ma quello dell'accesso a tale cosa. Se non riesci a pagare il prezzo stabilito (il pi alto prodotto giornaliero di speculazione finanziaria sui prodotti alimentari, ecc), non hanno accesso ai mezzi di produzione (terra, acqua, semi... che sono state privatizzati!) e quindi non mangiano. Quali elementi caratterizzano il sistema agricolo e alimentare? Questo modello fortemente dipendente dal petrolio, con una produzione intensiva e l'uso di macchine di grandi dimensioni che necessitano di combustibili fossili; l'uso di prodotti chimici (pesticidi, insetticidi ...) sono sviluppati con il petrolio; alcuni alimenti che mangiamo potrebbero essere prodotti anche a livello locale anzich far viaggiare tali alimenti per chilometri e chilometri per via dei mezzi di trasporto usati -che funzionano con i combustibili fossili- ch inquinano ancor di pi l'ambiente. Siamo di fronte ad un cambiamento di clima. Secondo l'organizzazione GRAIN (http://www.grain.org/), oltre il 55% dei gas serra sono causati dal sistema agro-industriale, con un modello di produzione che implica la deforestazione -ovvero la distruzione di boschi e foreste vergini, che esaurisce il suolo-, con cibi che percorrono lunghe distanze e con le conseguente conservazione di questi in grandi frigoriferi e trasporti a lunghe distanze. Questo modello comporta la perdita dell'agrobiodiversit. La FAO indica come negli ultimi cento anni si siano persi il 75% di colture e bestiame. Il cibo che i nostri nonni conoscevano, come i nostri genitori, ha poco a che fare con ci che mangiamo oggi. Negli ultimi decenni c' stata una crescente omogeneit per quanto riguarda il consumo di cibo, con la perdita non solo della diversit delle colture, ma anche della conoscenza culturale.

Inoltre, l'agricoltura industriale ignora i contadini e le loro conoscenze. Attualmente, nello Stato spagnolo solo il 5% della popolazione rurale e la rendita agricola ammonta a solo il 55% delle entrate generali. Se sono scomparsi i contadini, in quali mani il nostro cibo? Una trasformazione sociale ed ecologica

Le alternative passano nel porre le questioni delle relazioni capitaliste della propriet. Come socializzare il sistema finanziario e altri settori chiave come l'energia

Di fronte alla situazione di stallo che ha portato l'attuale modello di civilt, oggi pi che mai, il senso della lucida metafora di Walter Benjamin che afferma che "l'umanit come un treno in corsa andando verso un precipizio e il ruolo di coloro che combattono per cambiare il mondo quello di tirare il freno d'emergenza prima che il treno precipiti gi dalla scogliera". Di fronte alla crisi ecologica globale, che si intreccia con la crisi economica e sociale, vi sono due logiche antagoniste che si oppongono. Da un lato, il beneficio a breve termine e permanente delle tattiche elettorali, che sono proprie del capitale e della politica, incarnata dalla maggior parte dei governi di tutto il mondo. E l'altro la logica a lungo termine per la difesa dell'umanit, della vita e dell'equilibrio con la natura, rappresentata dal movimento per la giustizia climatica. Ancora una volta vi sono due destinazioni alternative. Per noi, la scelta chiara. Si tratta di difendere una visione di trasformazione sociale ed ecologica della societ e dell'economia. Cosa significa questo? Da un lato, una riqualificazione dei lavoratori dei settori produttivi ecologicamente insostenibili (i settori degli armamenti, delle automobili, dell'edilizia), mantenendo i diritti dei lavoratori e creando nuovi posti di lavoro nel settore dell'economia sostenibile come l'energia rinnovabile, l'agroecologia.

Ci significa una massiccia riduzione dell'orario di lavoro, lavorando meno ore e mantenendo i salari, creazione di posti di lavoro e favorire una pi equilibrata distribuzione del lavoro domestico e di cura tra uomini e donne1. Si tratta di proibire i licenziamenti nelle aziende che hanno profitti. E' scandaloso che Telefonica (http://www.telefonica.es/portada/index.html) ha annunciato l'intenzione di licenziare il 20% della sua forza lavoro presente nello Stato spagnolo, con tutto che ha annunciato utili record di oltre dieci miliardi di euro nel 2010. Si vuole una redistribuzione della ricchezza e del reddito. Chi pi tiene, pi paga. E per combattere la frode fiscale. Oggi si stima che la frode fiscale spagnola sia pari a cento miliardi di euro all'anno, il doppio dei tagli che Zapatero vuole realizzare con il piano di austerit del periodo 2010-2013. Invece di congelare le pensioni, tagliare gli stipendi del personale, privatizzare i servizi pubblici... potrebbe fare altre politiche fiscali. Le alternative passano nel porre le questioni delle relazioni capitaliste della propriet. Come socializzare il sistema finanziario e altri settori chiave come l'energia. Controllare produzione per evitare la sovra-produzione, presente soprattutto nei paesi ricchi. Se tutto il mondo consuma come facciamo noi, il pianeta non sopravviverebbe nemmeno un giorno. E' necessario, quindi, ripensare il nostro modello di consumo e combattere il consumo eccessivo, antiecologico, inutile e superfluo. Infatti, la logica del sistema capitalistico ha bisogno di questa abbuffata ovvero della vendita di beni da produrre su larga scala, e che

promuove da un lato, una serie di bisogni artificiali. Noi pensiamo che abbiamo bisogno di pi per vivere meglio ed essere pi felici piuttosto che di una nuova generazione di telefonia mobile e/o cambiare i vestiti ogni stagione. E d'altra parte, la produzione si basa sul meccanismo di obsolescenza programmata: i prodotti sono fatti per avere una vita breve e si rovinano e presto dovete comprarne altri nuovi: la maggior parte dei telefonini dopo 3 smettono di funzionare, le stampanti dopo un tot di stampe smettono di funzionare. Il documentario di Cosima Dannotzer Comprar, tirar, comprar (http://tinyurl.com/6kp4twr), spiega perfettamente questo meccanismo. Q u a n d o s i p e n s a a una strategia anti-capitalista e anti-produttivista per trasformare la societ, importante incorporare i contributi dei movimenti indigeni come il concetto del "buon vivere", che innalza ulteriormente il rapporto tra l'uomo e la natura, l'armonia con la Pachamama, la "madre terra ". Alcune indicazioni sono state gettate con forza nell'assemblea dei movimenti sociali del FSM di Belem (Brasile) nel gennaio 2009 e al Summit dei popoli sui cambiamenti climatici e dei diritti della Madre Terra a Cochabamba (Bolivia) nel mese di aprile del 2010. Non si tratta di cadere nel romanticismo o idealizzazione del movimento indigeno, ma di integrare i loro apporti e comprendere le loro proposte, cercando un dialogo critico tra il movimento indigeno, ecologismo e pensiero socialista. Indignarsi e organizzarsi Il punto di partenza per affrontare la crisi sociale ed ecologica la resistenza sociale, l'organizzazione e la mobilitazione, perch i cambiamenti non si verificano spontaneamente dall'alto ma sono il risultato della pressione e della lotta in strada. E' necessario quindi costruire un altro equilibrio contro il potere del capitale e del lavoro. E l'incapacit di avviare cambiamenti significativi nelle politiche chiave spiegata principalmente dalla debolezza della risposta sociale alla crisi. Perch se c' un clima che vogliamo cambiare, noi anticapitalisti ed ecologisti, proprio il clima sociale. Nel terreno sociale, abbiamo bisogno di un'alleanza internazionale. Fondamentalmente, la posta in gioco un'uscita alla crisi attraverso metodi, oltre anticapitalisti ed ecologisti, anche femministi e solidali. Le rea-

La gente ha per lungo tempo sperimentato solo sconfitte in generale e/o battute d'arresto, e abbiamo bisogno di controesempi che dimostrano che possibile cambiare le cose

zioni dei lavoratori, nei scenari come quelli attuali, sono dominati o dalla paura e l'egoismo oppure dalla solidariet e dalla rabbia contro l'ingiustizia. Le opzioni possono essere indirizzate a rivolgersi a un'alternativa progressista o, nel peggiori dei casi, reazionaria. Non vi alcun collegamento automatico tra angoscia e la mobilitazione sociale, e ancor meno tra mobilitazione e senso mobilitazione di solidariet. Viviamo in un momento paradossale in cui il disagio cumulativo grande, ma allo stesso tempo c' una grande rassegnazione e scoraggiamento. La cosa difficile non quello di convincere molte persone che l'attuale modello non funziona, ma convincerle che si possono cambiare le cose. Molte persone sono sconfitte prima di iniziare a combattere. E questa la grande vittoria del sistema capitalistico: farci credere che "non esista nessuna alternativa". La sfida futura sar di trasformare il disagio sociale in mobilitazione e azione collettiva, e ricostruire una cultura della mobilitazione, la solidariet e la partecipazione in materia collettiva nei luoghi di lavoro, nei quartieri, nei centri di studio . Ed necessario ottenere vittorie concrete che possono dimostrare l'utilit della mobilitazione, costruire la forza e preparare nuove vittorie.

La gente ha per lungo tempo sperimentato solo sconfitte in generale e/o battute d'arresto, e abbiamo bisogno di contro-esempi che dimostrano che possibile cambiare le cose. Penso che proprio la conseguenza pi importante delle rivoluzioni nel mondo arabo, per i movimenti alternativi in Europa, dimostrano che se ci si muove, si combatte, ci si organizza e si esca in strada ch i fondamenti del sistema attuale non sono solidi come sembrano o come siamo portati a credere e quando il disagio diventa rabbia e questa rabbia diventa mobilitazione popolare, il potere del popolo diventa inarrestabile. L'ecologismo ha anche tradizionalmente posto molta enfasi nell'anadare oltre la mobilitazione, ovvero nel promuovere un cambiamento di valori, trasformando la vita e le abitudini quotidiane e pratiche che mirano a costruire alternative, qui e ora, a "un altro mondo". Da questo punto di vista, l'azione individuale importante perch fornisce consistenza nelle relazione a ci che noi difendiamo oltre a dimostrare e mettere sul tavolo che sono possibili altre pratiche quotidiane. Coloro che vogliono cambiare il mondo devono cercare di trovare la massima coerenza possibile ovvero applicare la teoria con la pratica. Anche se supponiamo che la coerenza assoluta nel sistema capitalistico in cui viviamo, quasi impossibile. Ma dobbiamo anche notare che l'azione individuale non sufficiente, non basta. A volte si pu credere che cambiando le nostre abitudini quotidiane, uno per uno, cambieremo la societ, e questo non vero. L'azione individuale non produce cambiamenti strutturali. Questi saranno possibili solo attraverso l'azione collettiva. Abbiamo bisogno di rompere il mito che le nostre azioni individuali, da sole, generano cambiamenti strutturali. D'altra parte, vi sono movimenti sociali alternativi si pongono molte enfasi nel costruire alternative locali in una logica, diciamo, anticapitalista come spazi liberi e isolati trasformati in una societ non capitalista. Un buon esempio di queste pratiche, tra gli altri, il movimento dei gruppi e cooperative agroecologiche. La crescita di questi gruppi nello Stato spagnolo, nel corso dell'ultimo decennio, stata molto importante e hanno diffuso migliaia di esperienze in tutto il

paese, con le associazioni di consumatori locali, che stabiliscono un rapporto diretto con il produttore e/o agricoltore locale e rappresentano un altro modello di produzione , distribuzione e consumo basato sulla fiducia, produzione agricola ed ecologica. Per esempio, l'Andalusia ha aperto la strada a queste esperienze. Queste iniziative si basano sulla domanda per la sovranit alimentare, nel riprendere il controllo sulle politiche agricole e alimentari, la capacit di decidere noi su ci che mangiamo e del non far decidere a quelle poche multinazionali che controllano la catena alimentare e mettano i loro interessi individuali ai bisogni collettivi. A volte ci possono essere alcune idealizzazioni di queste esperienze e le potenzialit di questi spazi e progetti, possono apparire solo a rafforzare queste iniziative e ampliarle per poter cambiare il mondo. Ma questo non cos. Nel caso dei gruppi e delle cooperative agro-ecologiche, se si vuole consumare prodotti biologici, necessario mettere al bando le colture OGM, perch la coesistenza tra questi e quelli biologiche impossibile. Quindi abbiamo bisogno di cambiamenti politici che si possono ottenere solo con la mobilitazione di massa. Questo chiaro ed essenziale che vi sia Anche se la resistenza sociale il il potenziamento della costruzione di alternative locali nella vita quotidiana, il consu- punto di partenza per cambiare le mo, media alternativi, etc. E qualsiasi mobilitazione sociale di massa ha i piedi di argilla cose, questo di per s, non suffiquando non si basa su una ricca rete di asciente sociazioni, in una fitta rete di associazioni, associazioni culturali, insieme ad un movimento sindacale forte e locale. Ma la costruzione di queste alternative locali tutti i giorni, non pu essere dannoso, poich ricerchi la mobilitazione e l'organizzazione della maggior parte dei lavoratori e dei settori popolari. Al di l delle minoranze attive, il cambiamento sociale verr dall'azione collettiva della maggioranza della popolazione. Cambiare il mondo non il lavoro di pochi, ma una questione di molti. D'altra parte, un altro compito urgente quello di promuovere il coordinamento delle lotte per creare spazi per il coordinamento e impedire loro di rimanere isolati. Tenete a mente che il capitalismo neoliberista trae la sua forza dalla frammentazione e dispersione di tutti gli oppressi e sfruttati. "Dividi et impera" stato il grande successo del neoliberismo. Viviamo in una societ sempre pi frammentata: tra nativi e immigrati, disoccupati e impiegati tra i lavoratori precari e permanenti. Ma dove vi sono la mancanza di solidariet, abbiamo bisogno di promuovere la convergenza tra le proteste e le lotte sociali. Far partire un movimento popolare dal basso! Anche se la resistenza sociale il punto di partenza per cambiare le cose, questo di per s, non sufficiente. Abbiamo bisogno di articolare un'ampia politica alternativa anticapitalista legata alle lotte e ai movimenti, perch noi non ci rassegniamo ad essere un gruppo di pressione di coloro che governano. Di fronte all'attuale sistema, dobbiamo notare l'incapacit assoluta da parte della sinistra oltre alla mancanza di volont politica di cambiare la societ e combattere crisi sociale ed ecologica. I partiti socialdemocratici europei si sono adattati da molto tempo agli interessi del grande capitale e sono forti i legami con il settore privato, che sono stati tessuti col tempo. La collusione politica e gli affari sono all'ordine del giorno in questi partiti. Il numero di ex-politici che siedono nei consigli di

amministrazione di importanti aziende spagnole non far altro che aumentare. La socialdemocrazia non ha nessuna soluzione nel risolvere la crisi, ma anzi cerca di accapararsi il controllo della gestione del capitale. E la maggior parte delle formazioni a sinistra, come molti partiti comunisti e partiti verdi, si sono convertiti in forze contro la lotta, in quanto istituzionalizzati e subordinati alla democrazia sociale. Vi si possono trovare all'interno di questi movimenti delle persone motivate per la lotta, ma hanno quella capacit d'impatto nel far diventare un partito un qualcosa di veramente rivoluzionario. Infatti, sia i partiti comunisti e sia i partiti verdi sono diventati essenzialmente macchine elettorali, istituzionalizzati e manovrati dai media, con una base sociale vuota oltre ad aver abbandonato la prospettiva della mobilitazione sociale e della lotta.

Questo movimento sociale non pu avere il suo centro di gravit e di lavoro nelle istituzioni, ma nella strada, nelle proposte di mobilitazione e di produzione dei movimenti antagonisti, sociali e culturali

La maggioranza della sinistra, purtroppo, ha perso ogni ambizione nel trasformare la societ dal basso: i partiti tradizionali di sinistra possono avere credibilit elettorale, ricevere appoggio solo perch, nella maggior parte dei casi, sono visti come un male minore, ma non hanno alcuna credibilit politica rivoluzionaria come strumento utile per cambiare il mondo. Il caso dei Verdi europei un chiaro esempio di questa evoluzione. Crescere elettoralmente con l'appoggio delle classi medie, non altro che un ombrello elettorale.

Nel caso tedesco, i Verdi, fin dalla loro comparsa nei primi anni '80, passarono, in breve tempo, dall'essere un'alternativa radicale e anti-sistema ad una forza di governo nella gestione e correzione del sistema; da antimilitaristi quale erano, hanno difeso e sostenuto il bombardamento del Kosovo nel 1999. Uno dei migliori esempi di istituzionalizzazione e di abbandono di una reale prospettiva di trasformazione da parte di Verdi europei che abbiamo in questo momento, quello avvenuto in Islanda, dove, il 9 aprile, per la seconda volta, i cittadini in un referendum hanno respinto l'accordo che il governo islandese, formato da socialdemocratici e Verdi, avevano firmato con i mercati finanziari europei. La proposta era di pagare 5,2 miliardi di dollari alle banche inglesi e olandesi. Il popolo islandese ha detto "no", perch sono stati cos consapevoli e coscienti da capire che non questo il modo per combattere la crisi sociale ed ecologica che abbiamo oggigiorno. Prima di questa "sinistra", dobbiamo costruire un altra organizzazione credibile, con strumenti utili, nel combattere il neoliberismo e trasformare la societ. Un movimento sociale che si basa su una rottura strategica con la logica del capitale e con l'impegno per le lotte sociali. Questo movimento sociale non pu avere il suo centro di gravit e di lavoro nelle istituzioni, ma nella strada, nelle proposte di mobilitazione e di produzione dei movimenti antagonisti, sociali e culturali. E' qui che il movimento sociale deve avere la sua linea di azione e combattere il capitale e il neoliberismo. Questo non significa che non necessario lavorare in istituzioni o essere presenti a contestazioni elettorali. Si deve partecipare a quest'ultime cose, in quanto si esplica quando siano inutili le elezioni delle rappresentazioni dei burattini dei partiti. E se si hanno persone all'interno delle istituzioni, si possono sapere le mosse dei servi del capitale e ricavarci volantini e manifesti in modo da poter mobilitare la popolazione.

Abbiamo bisogno di una logica indipendente da quello delle istituzioni e dei suoi servi, che non ha legami finanziari o ideologico. Oggi le principali organizzazioni politiche e del lavoro sono legati a istituzioni e banche. E spesso dipendono da essi per sopravvivere materialmente. Ebbene abbiamo bisogno di non dipendere da questi -capitale e istituzioni. La collaborazione con il governo o con la socialdemocrazia non porta al progresso nella costruzione di un movimento sociale, ma, al contrario, porta al regresso e a fare la fine dei Verdi tedeschi. Abbiamo molti esempi che dimostrano i fallimenti dei governi della sinistra. In Francia, per esempio, il governo Jospin, formato dal Partito Socialista, il Partito comunista e dai Verdi, nel 1997, fu uno dei governi che privatizz molte strutture pubbliche. O in Italia, il governo di Romano Prodi e Rifondazione Comunista che fecero tante porcate, come l'aumento delle tasse per entrare nell'euro, guerra in Kosovo nel 1999, istituzioni dei CPT (i moderni CIE) privatizzazioni e inizi di tale pratiche: tutto questo venne fatto in modo da poter diminuire il debito pubblico italiano, causando aumenti considerevoli delle spese oltre al disincanto degli italiani verso Prodi e i suoi. Due anni dopo, gli italiani avrebbero votato per il ritorno di Berlusconi. Anche se in Catalogna vi stato l'esempio del passaggio di Iniciativa per Catalunya Verds (ICV) per il governo della Generalitat, composto da PSC e ERC, esso un esempio di come si siano slegati da una logica subordinata alla socialdemocrazia. L'ICV si sempre opposto alle politiche privatizzatorie del PSC, trovandosi spesso in contrasto. Ma anche se abbiamo questo esempio della Catalogna, l'ICV come quelle persone descritte sopra: sono per la lotta ma a livello strutturale non possono far nulla. E' quindi necessario costruire un'alternativa nel rompere il monopolio della rappresentanza politica con i partiti. Ma , sebbene il contesto politico, la crisi, C' ancora grande sfiducia e scetle difficolt di resistenza sociale gradualmente fanno aumentare l'opportunit di costruiticismo verso l'attivit politica da re un'attivit sociale. La necessit di costruire parte degli attivisti, che il risultauna alternativa il dibattito che dobbiamo porre non solo alla sinistra politica, sociale e to delle esperienze fallite del venculturale dello Stato spagnolo, ma di tutti gli tesimo secolo Stati. E l'alternativa che dobbiamo costruire un'alternativa nella rottura, un'alternativa alla lotta e non un progetto politico che mira a gestire l'esistente. Spesso provenienti da diverse correnti politiche di sinistra, si cercati di conciliare la logica istituzionale e la logica della trasformazione: difendendo l'idea del "partito della lotta e del partito del governo", ma le esperienze pratiche hanno dimostrato che questo totalmente contradditorio e porta a soluzioni istituzionali, come successo con i citati partiti dei Verdi e, soprattutto, con i partiti comunisti. Oggi la sinistra politica si occupa solo del mantenimento del capitale e di riforme che assomigliano a un placebo dato a un malato. Si sta lavorando per avviare una svolta nel sistema politico, di unire le forze e iniziare a generare le condizioni per cambiare lo status quo. Lo scopo del movimento sociale -di qualsiasi paese sia- quello di non farsi prendere dal potere, parafrasando una frase di Oliver Bensancenot. Per concludere, la crisi della civilt moderna ci pone di fronte a grandi sfide. Dobbiamo riconoscere che non abbiamo bacchette magiche o pozioni miracolose

in modo da cambiare il sistema: possiamo dire che tutto parte prima dall'indignazione e poi dalla rivolta, prima individuale e dopo collettiva, contro questo sistema. Ma ricordiamoci due personaggi, come il filosofo francese Daniel Bensaid che sosteneva: "non inganniamo, nessuno sa come cambiare il mondo", o l'anarchico Emile Henry che sosteneva: "Ognuno di noi ha una fisionomia e delle attitudini speciali che lo differenziano dai suoi compagni di lotta. Cos, non siamo stupiti dal vedere i rivoluzionari tanto divisi nella direzione dei lori sforzi. Ci si domanda quale sia la buona tattica: essa ovunque proporzionale alla somma di energia che si apporta allazione. Ma non riconosciamo a nessuno il diritto di dire: Solo la nostra propaganda quella buona; fuori di essa non v salvezza. un vecchio residuo di autoritarismo nato dalla vera o falsa ragione che i libertari non devono tollerare" in modo da ricordarci nel non far porcate e cercare di far qualcosa di utile nel creare questi movimenti.

Italiani Imbecilli
di Giovanni Pili
Intervista a Paolo Schicchi

Paolo Schicchi tra i fondatori ed autori del blog Italiani Imbecilli, un punto di riferimento importante, nel web, degli anarchici e non solo; lo abbiamo intervistato su facebook. Percorreremo le tappe pi significative del sito assieme a lui. Il corsivo di Paolo (Nda).

Forse non tutti ricordano quella pubblicit sul nucleare che invitava specialmente gli utenti del web a partecipare ad un forum, il quale avrebbe dovuto ospitare un dibattito tra pro e contro. Voi siete stati i primi a notare che ci fosse qualcosa che non andava, non solo nel forum in s, quanto nei messaggi che quella pubblicit lanciava. Cosa avevate scoperto?

Il Giur ha proceduto alla cassazione dello spot. [forum nucleare] Naturalmente, il merito va soprattutto ai lettori che hanno condiviso il link 31mila volte solo su facebook

La battaglia contro il nucleare una battaglia per la vita. Sono tanti, troppi gli spot costruiti in maniera ingannevole, deviante. Anche oggi, ad esempio, quello dell'Agenzia delle entrate che vorrebbe esortare a non evadere le tasse costruito in maniera ingannevole. Ma noi, proprio perch sul nucleare in ballo la vita, decidemmo di fare un'analisi semiologica degli elementi del video, per dimostrare che il sottotesto era un altro, che l'intenzione del Forum sul nucleare era un'altra. Nel blog l'analisi stata accolta dai lettori con evidente e appassionata ragione. D'altra parte, gli studi di Arnheim sulla costruzione del messaggio visivo non lasciano scampo, gli stessi studi di cui si avvalgono i pubblicitari, ma che qualcun altro ha evidentemente studiato. Per conseguenza, l'azione emotiva del colore degli scacchi (bianco = buono; nero = cattivo), unita in sincronia alla forza della sceneggiatura, rischiava di far pendere il giudizio dello spettatore dalla parte nuclearista. Cos anche il tono della voce fuoricampo, suadente per il nuclearista, aspra per il no-nuke, suggeriva allo spettatore di prendere una posizione precisa, che non era quella contro il nucleare. La partita a scacchi si chiudeva con la vittoria del nuclearista, non un caso, la massa si schiera sempre dalla parte del vincitore. Oltre all'analisi, facemmo una denuncia, anzi due, la prima all'Antitrust, la seconda allo IAP. Quest'ultimo ha accolto la denuncia e anche la nostra analisi (in toto) e il Giur ha proceduto alla cassazione dello spot. Naturalmente, il merito di questa cassazione va soprattutto ai lettori che hanno condiviso il link 31mila volte solo su facebook.

LINTERVISTA LINTERVISTA LINTERVISTA

La pubblicit ingannevole del Forum Nucleare, denunciata da Italiani Imbecilli.

Ognuno tragga le debite conclusioni, ragionando sui motivi per cui chi sente di aver ragione dovrebbe usare certi mezzucci. Questo episodio la dice lunga anche riguardo il rispetto che gli enti governativi hanno della sovranit popolare. Voi per questa denuncia siete stati candidati al Premio Ischia, che (come mi dicevi prima di iniziare l'intervista) ovviamente non avete vinto. Come ci si sente a ricevere comunque un riconoscimento da parte dei "borghesi"? Cosa oggi secondo voi, rende "ovvio", per una redazione di anarchici, perdere un concorso di questo tipo?

In un primo momento, io personalmente ho avuto quasi un senso di tenerezza, proprio perch due mondi ideologicamente opposti si erano incontrati sul percorso dell'antinuclearismo (giornalisti accreditati al sistema e noi anarchici). Poi prevalsa l'ironia solo al pensiero di dover appalesare il nostro volto nell'eventualit di una vincita, noi che abbiamo fatto dell'anonimato una caratteristica del nostro blog (e mi viene ancora da ridere). In ogni modo, alla fine, abbiamo vissuto questa nomination con la soddisfazione di aver fatto prendere coscienza ai giornalisti di regime che anche un semplice blog, per giunta anarchico, pu risultare incisivo e decisivo dal punto di vista dei contenuti e della divulgazione. Noi sappiamo che quasi sempre cos, ma loro no, vivono ancora di pregiudizi sull'anarchismo, e tuttosommato va a loro forse anche il merito di essersi soffermati su Italiani Imbecilli. Perch stato ovvio che perdessimo? Intanto perch la vincita era subordinata ad una votazione online e noi non ci siamo certo sbracciati pi di tanto per perorare la nostra causa, non nel nostro carattere, soprattutto nel mio. In secondo luogo, ammesso che una maggioranza di votanti ci avesse scelti, proclamare vincitore un blog anarchico sarebbe stato un autogol del sistema, una cosa inaccettabile, anche se in altre parti del mondo gruppi anarchici hanno ricevuto premi prestigiosi per il loro impegno sociale, ma... ripeto, altrove nel mondo, non qui. Robe che non si devono neppure sapere, ed tutto dire. Sono pur sempre soddisfazioni che motivano un gruppo gi molto affiatato. A proposito, come nasce Italiani Imbecilli? vi conoscete di persona? come avete scelto il titolo del blog?

Abbiamo fatto dell'anonimato una caratteristica del nostro blog

Premesso che il gruppo base si compone di cinque persone, noi abbiamo sin da subito promosso un'etica della notizia, pi che dei volti e dei nomi ostentati. Diffondiamo notizie e pensieri, l'involucro non vogliamo che conti, giacch il popolo tende sempre a discriminare e a continuare a credere maggiormente alle notizie proferite dai volti famosi, anche se dicono emerite ovviet. Se fate un giro sui profili facebook dei politici, ad esempio, alla minima minchiata scritta da loro (come ad esempio l'Italia affonda), subito si arrotola una valanga di commenti sbrodolenti e reverenziali, come se a scrivere fosse una divinit rivelatrice di chiss quale verit e novit. Noi abbiamo deciso di eliminare il culto del volto e del nome. Il filtro dell'apparenza fisica sempre molto forte, perci non pu essere una discriminante, un parametro di giudizio ri-

spetto alla notizia data. Leggo sul web una montagna di ottimi articoli, originali, scritti da genuini e amabili sconosciuti. E' ci che conta.

Ah! Allora gli italiani sono vivi! Si incazzano!

Sulla questione del nome del blog si apre un mondo. Alcune volte poche davvero ci hanno chiesto il perch di Italiani Imbecilli. Pu essere preso sul serio o con leggerezza. E' evidente che di primo acchito ci si concentra sul fattore irriverenza, uno o due si sono anche offesi (pochi, pochissimi), e l'intenzione anche quella di dare uno scossone, un moto d'orgoglio, almeno un segno di irrequietezza che ci faccia dire: Ah! Allora gli italiani sono vivi! Si incazzano! Ma il nome del blog va ben oltre questa scorza. Abbiamo ragionato parecchio tre anni fa, quando lo abbiamo deciso. Le implicazioni sono talmente tante che non ho cuore di andare nel dettaglio tecnico, mi limiter a dire che quando la provocazione non fine a se stessa, allora siamo di fronte a un'azione etica. La nostra una provocazione dada, dove il titolo funge da oggetto trovato, da readymade, al fine di far comprendere un certo dato reale. E il dato reale anche quello di fatto: da 3000 anni il popolo italiano sottomesso, ma non ha mai saputo fare una rivoluzione perch troppo abituato alla sudditanza. Al popolo italiano basta dare una presunta autorit che pronunci la parola libert, che subito quell'autorit viene lodata, riverita, creduta, eletta. Facile fare politica in Italia quando si ha la possibilit di avere un po' di notoriet e si divulga qualche frasetta demagogica. E' vero che questo avviene anche negli altri Stati, ma in Italia con singolare attitudine. E poi non detto che non possa anche nascere un blog dal titolo Popoli Imbecilli. Ci sono altre Italiani Imbecilli stato candidato al motivazioni, non meno importanti e da tempo stiamo discu- Premio Ischia 2011, per il suo articolo tendo se e quando divulgarle tutte in un articolo espressa- sul Forum Nucleare. mente dedicato. Viene in mente quanto diceva Pasolini riguardo alle tesi ex cattedra, che pongono tutti i personaggi posti di fronte al video, sullo stesso piano, dando a tutti la medesima autorevolezza. A proposito di questo, si pone in modo forte anche la questione del copyright. Voi avete gi avuto delle brutte esperienze a riguardo, ce ne puoi parlare? Come l'avete presa? sono "cose che capitano" o c' anche qualcosa di pi? Uno pu essere anarchico a tal punto da pisciare ogni giorno dentro al Pantheon, ma anche l'anarchico pi sfegatato costretto a vivere, suo malgrado, in questo sistema, ed costretto a comprarsi i diritti come tutti gli altri. E in questo sistema non puoi permetterti di regalare il tuo lavoro, anche se sei anarchico. L'anarchico non campa d'aria (per citare un cantastorie, forse Otello Profazio). Sulla questione del copyright ci sono perci alcune cose da chiarire. Parlo a titolo personale e dico che l'utilizzo delle opere intellettuali da parte di terzi non dovrebbe essere misurato esclusivamente su base economica, ma principalmente sulla base del rispetto. Chiedo: non forse onesto riconoscere all'autore l'impegno e il tempo impiegato nel suo lavoro? E in una societ dove anche gli anarchici mangiano (purtroppo direbbe qualcuno) e ritirano scontrini alla cassa, non forse opera buona far mangiare anche loro? Il rispetto per il lavoro: ci sono personeavvoltoi che lucrano in maniera del tutto irrispettosa nei confronti di chi ha

lavorato dietro un'opera. Almeno una pagnotta di pane gliela vogliamo riconoscere all'autore originale, in segno di rispetto e di riconoscenza non reverenziale verso il suo lavoro? Ci non toglie che un anarchico possa anche esonerarsi da questo riconoscimento, se una sua libera scelta e se se lo pu permettere. Il ricco pittore anarchico Courbet spendeva i suoi soldi per aiutare i pittori pi poveri di Parigi, mentre questi ultimi pretendevano soldi in cambio dei loro quadri. C' qualcosa di sbagliato in questo, se non il sistema che impone di mangiare solo in cambio di danaro? Cambiamo il sistema, e allora un anarchico sar il primo a dare l'esempio di anticapitalismo applicato. Ma questo un mio pensiero generale sulla questione. Nello specifico del blog, come forse sai, le vicende legate al copyright prendono altre strade. Ci di cui a volte ci lamentiamo esula dall'aspetto giuridico per entrare in quello banalmente tecnico: un articolo copiato, quindi riprodotto, fa impazzire i motori di ricerca e la notizia viene penalizzata. Immagina una decina di pezzi tutti uguali, anche nel titolo, cosa deve fare un motore di ricerca? Nella maggior parte dei casi tutti i siti che riportano la stessa notizia, avente lo stesso titolo, vengono a poco a poco considerati siti minori e non importanti, anche se si cita la fonte. Perci nata una 'blogtiquette' che mette in risalto il doveroso rispetto verso tutti i bloggers che scrivono pezzi originali. Fortunatamente gli internauti stanno prendendo coscienza di questo problema tecnico e si guardano bene dal copincollare. In redazione mi segnalano questa domanda extra: come vi ponete di fronte alla questione dell'editoria online e fino a che punto il copyright dell'autore sconfina nel mero capitalismo? nel potere delle case editrici di limitare l'accesso alla cultura; mi riferisco in particolare alla cultura anarchica e alla possibilit di pubblicare versioni pdf di testi che per il loro Anche l'anarchico pi sfegatato contenuto, non dovrebbero essere oggetto di fatturazione da parte di una casa edicostretto a vivere, suo malgrado, in trice. L'editoria online libera oppure no di adottare la politica del copyright, perch, come dicevo, va riconosciuto il valore del lavoro che in questo sistema si trasforma automaticamente in danaro. Se poi, anzich versare danaro, si procede al baratto e allo scambio solidale, tanto meglio. Ancora meglio se si abbatte l'intero sistema capitalistico, allora tutti opereranno soltanto per il bene collettivo, riconoscendo in questo gi un alto valore umano.

questo sistema, ed costretto a comprarsi i diritti come tutti gli altri

Cambiamo radicalmente argomento; uno dei vostri pezzi pi significativi stato quello riguardo le societ gilaniche. Non ti chiedo di parlarne nello specifico; piuttosto ritieni che la tesi presentata dalle archeologhe da voi citate sia esaustivo? quali possono essere secondo te i punti deboli della teoria, se ci sono, e quanto la storia dei primi anni dell'umanit, quindi anche l'antropologia, possono aiutare la critica anarchica?

Ritengo Marija Gimbutas una delle pi grandi archeologhe del Novecento che merita di essere studiata, e non censurata

Il lavoro sull'articolo delle societ gilaniche stato poderoso, titanico. E' un capitolo che mi ha sempre interessato anche dal punto di vista della mia vera professione che strettamente legata all'arte e all'antropologia. E a quanto pare interessa molto anche ai lettori, visto che uno dei post pi letti e pi acclamati. Me ne compiaccio, perch ritengo Marija Gimbutas una delle pi grandi archeologhe del Novecento che merita di essere studiata, e non censurata. Ed proprio quello che adesso sto facendo, ho appena comprato il libro Kurgan, le Origini della Cultura Europea, Medusa Edizioni. Da tempo mi mancavano alcuni riferimenti circa i Kurgan, i padri del sistema statale, e il libro assolutamente esaustivo e interessante, ricco di precisissimi riferimenti, corretto e lineare. Impossibile ritenere inattendibile una studiosa archeologa che ha speso 50 anni in ricerche sul campo, scoprendo siti e tombe, ricorrendo a esperti, maestranze specializzate e il carbonio 14. Impossibile chiudere gli occhi su questa parte di storia umana la pi consistente in cui tutti eravamo anarchici. Non un caso che gli studi della Gimbutas e della Eisler siano stati riscoperti nel periodo delle lotte giovanili '60 '70. E non neppure un caso che lo Stato abbia posto una censura su tutti i libri di scuola in merito a questo capitolo. La storia dell'umanit va riscritta, va riconosciuta, va divulgata il pi possibile e in maniera veritiera. Le societ gilaniche dimostrano che l'anarchia sempre esistita e che non un'utopia, anche perch fa parte dell'Uomo. Una mia personale denuncia verso i media di regime, in particolare la tv. Forse non un caso che, visto il successo dell'articolo e quindi la sua diffusione, Alberto Angela (figlio di cotanto padre, giornalista di regime), attraverso il suo programma televisivo ha recentemente costruito una mini serie di puntate dedicate alla storia della civilt, ma evitando accuratamente di parlare delle societ gilaniche e riabilitando l'idea che la civilt' sia nata con i re, i tiranni, i faraoni... e facendo credere che prima di loro v'erano soltanto trib di selvaggi, quasi bestie. Questo falso, ten- Marija Gimbutas, fece importanti studi sui Kurgan e denzioso e puzza di regime, puzza di morte. sulle civilt Gilaniche. Penso che il contributo culturale di questo capitolo enorme, soprattutto per i non anarchici (che in realt lo sono, ma non sanno di esserlo e di esserlo stati). Puzza di regime ed fermo alla concezione di Hobbes (teorico dell'assolutismo) riguardo ai governi come grande argine, che impediscono agli esseri umani di distruggersi tra loro. C' da chiedersi per se la "natura" umana non sia invece una deviazione frutto di 5000 anni vissuti in "cattivit". Ad oggi nessuno si fermato a riflettere su questo, a parte chi come te ha a cuore l'argomento. Prima di passare all'ultima domanda, vorrei per fare una osservazione critica: i Kurgan

erano umani e contemporanei delle societ che avrebbero sottomesso. Per tanto rimane da chiederci: chi ha sottomesso i Kurgan? Oppure si pu prendere in considerazione un'altra ipotesi, riguardo l'origine del potere e delle prime forme di sfruttamento. Senza nulla togliere all'importanza di questo studio, ovviamente. Erich Fromm, riguardo all'aggressivit umana, non parlava di natura deviata, ma di carattere. La natura dell'essere umano volta alla propria sussistenza, non all'autodistruzione. E in quest'ottica nessun governo giustificato. Pensare che i governi siano utili per porre argini affinch si impedisca all'Uomo di autodistruggersi semplicemente ridicolo, paradossale. Semmai esattamente il contrario, l'Uomo deve difendersi dai governi e porvi molti argini. L'Uomo diventato aggressivo, certo, perch stato costretto in cattivit (lo dice la parola stessa), ma solo il suo carattere ad essere stato traviato, la sua natura integra. Lo dimostra anche il fatto che se fosse la natura dell'Uomo ad essere cambiata in peggio, non si comprenderebbe il motivo per cui molte popolazioni siano ancora pacifiche (e anche questo lo diceva Fromm). Sulla questione Kurgan la risposta relativamente semplice. Nessuno ha sottomesso i Kurgan. Come si spiega la loro violenza? E' quindi davvero innata nell'Uomo? No. Non basta la violenza di un popolo a giustificare una presunta natura malvagia dell'essere umano, sarebbe come trovare una siringa al Polo Nord per giustificare l'esistenza di tutti i dolori negli ospedali di tutto il mondo. Ci sono studi che dimostrano, inoltre, come i Kurgan avessero, a un certo punto della loro storia, necessit di spostarsi alla ricerca di nuovi territori da conquistare: le carestie a cui erano andati incontro avevano fatto modificare il loro assetto organizzativo interno, per cui il pochissimo prodotto che riuscivano a coltivare o ad allevare doveva per forza essere difeso internamente per non far s che altri kurgan se ne impossessassero per fame utilizzando la forza e le armi. Nacquero cos le gerarchie, le guardie, le caste, i ruoli ben definiti. Anche l'aspetto dell'economia contribu a cambiare il loro ordinamento e il loro Erich Fromm, riguardo all'agcarattere: lo scambio della merce doveva essere pi accurato e controllato (immagino le liti sul pegressivit umana, non parlava so dei prodotti e il conseguente uso della forza di natura deviata, ma di caratper avere la meglio). Questo modello protogerarchico risult conveniente quando i Kurgan incontere trarono i gilanici, e lo utilizzarono. Cosa ti aspetti dai prossimi decenni? possibile che le nove risorse energetiche (mi riferisco alle rinnovabili) e i nuovi modi di comunicare l'informazione (internet e i blog) possano finalmente realizzare il sogno di una umanit libera e davvero uguale?

Internet pu essere usato in senso capitalistico, ma anche in senso critico

Le energie rinnovabili ed ecologiche sono il futuro, non lo dico solo io, ma anche in questo caso cito un intellettuale, Colin Ward (La citt anarchica). Le citt cos come le concepiamo spariranno, gioco forza, e con esse l'attuale metodo di sfruttamento del territorio. Ed molto probabile, penso io, che una coscienza anarchica emerga con pi vigore da questo cambiamento, da questo riavvicinamento all'ambiente. Ma anche in questo caso la storia vecchia, ben prima di noi, nell'Ottocento, nacquero movimenti pro-natura, pensiamo ai primitivisti, pensiamo a William Morris e John Ruskin, a tutti coloro che denunciavano sia il capitalismo, sia la seconda rivoluzione industriale, proponendo stili di vita naturali, ecologici, umani. Per inciso, non scordiamoci che la politica degli attuali Verdi attinge a piene mani dall'anarchia.

Colin Ward, autore de "La Citt Anarchica".

Riguardo alle nuove tecnologie di comunicazione c' da fare un distinguo doveroso. Internet pu essere usato in senso capitalistico, ma anche in senso critico. Il sistema incoraggia il primo uso e bersaglia i ragazzini con sciocchezze e giochi in cui la competizione e l'aggressivit sono gli ingredienti principali. In ogni caso uno strumento messo in campo dal sistema, quando diventer davvero pericoloso verr sottoposto a dure restrizioni, e di esempi ce ne sono gi nel mondo. Quindi, finch si pu, usiamolo al meglio. Buon pro' vi faccia.

Libia Anno Zero


di Andrea Pili

RIVOLUZIONI RIVOLUZIONI RIVOLUZIONI

Dopo oltre quarantanni di potere, i ribelli libici con lausilio della NATO hanno consegnato Muammar Gheddafi alla storia; lanalisi della cosiddetta rivoluzione libica non pu prescindere dalluomo che, per circa mezzo secolo ha condizionato la vita del paese. Si cercher quindi di comprendere come sia stato possibile mantenere il potere per cos tanto tempo e come sia stato possibile dissolvere tale autorit in otto mesi.

Gheddafi intu la fine del nazionalismo panarabo e limportanza della religione islamica come base per una identit politica condivisa

La durata del regime gheddafista stata garantita, innanzitutto, dalla capacit del Ras di mutare orientamento politico, a seconda delle circostanze, con delle grandi intuizioni che lhanno reso popolare allestero oltre che stabile in patria; inoltre, la creazione di un benessere diffuso ha generato un consenso di massa, tale da bloccare la volont di ricambio nella conduzione del governo. Pochi anni dopo la morte di Nasser, prima della rivoluzione khomeinista e della nascita di movimenti quali Hamas o Hezbollah, Gheddafi intu la fine del nazionalismo panarabo e limportanza della religione islamica come base per una identit politica condivisa, cos dal 1973 si svilupp la Jamahiriya (lo Stato delle masse) un socialismo arabo basato su Corano ma contrario alla sharia. Sino alla fine degli anni 80 la Libia divenne unicona del terzomondismo con il suo appoggio incondizionato alla Palestina e alle lotte di liberazione nazionale antioccidentali; dopo i bombardamenti subiti nel 1986 e lembargo seguito allattentato di Lockerbie, Gheddafi fu capace di reinventarsi un ruolo internazionale abbandonando il finanziamento e laddestramento dei gruppi armati per soffermarsi allidea di Unione Africana e cercando rapporti concilianti con lOccidente (ad esempio con ladesione alla lotta contro il terrorismo islamico), fino ad essere riabilitato politicamente allinizio del 2000, addirittura conquistando la leadership dellUA e la presidenza (per il suo paese) della commissione ONU per i diritti delluomo. Ultima grande intuizione del Rais fu la convinzione della necessit di bloccare labbandono delle campagne per la citt; oltre che la comprensione della vicina fine delle risorse petrolifere; per questo nel 1996 fu ultimato il Grande Fiume Artificiale al fine di favorire lirrigazione delle colture libiche e quindi limportanza del settore primario.

I grandi meriti del dittatore libico stanno nellavere utilizzato il comune sentire anticolonialista per creare una coscienza nazionale libica (cacciata degli italiani e dei militari inglesi e americani); nellutilizzo delle risorse del paese per stabilire un rapporto economico paritario con lOccidente (ad esempio partecipazioni statali nelle multinazionali e dialogo con i presidenti occidentali) e per rendere il popolo libico tra i pi benestanti dellAfrica. La principale colpa di Gheddafi sta nellaver imposto ad un popolo recalcitrante le sue ambizioni politiche; linutile dispendioso conflitto ventennale contro il Ciad, i bombardamenti su Tripoli e Bengasi nel 1986 e le sanzioni economiche degli anni 90 hanno progressivamente mescolato il consenso popolare ad una apatia politica generalizzata. Si creata quella che De Felice chiamava zona grigia, la quale vuole solo vivere in pace e se prima non si opposta a Gheddafi oggi non si opposta al Consiglio Nazionale di Transizione. Non si dimentichino, poi, le numerose defezioni di persone vicinissime al Colonnello ma consumate dallasfittica autocrazia. Per questo motivo, i ribelli non avrebLa principale colpa di Gheddafi bero potuto vincere senza il supporto esta nellaver imposto ad un posterno ma non faticheranno a farsi accettare dal popolo libico. Si pu azzardare un polo recalcitrante le sue ambiparagone storico tra i leader della rivoluzioni politiche zione verde e Mussolini; anche il Duce seppe conservare il suo regime cambiando la sua politica in corso dopera, ma allo stesso tempo alimentando un grigio malcontento popolare (scelte quali le guerre e le leggi razziali) sfruttato dalle forze antifasciste, vincitrici grazie al contributo militare angloamericano. Dallanalisi delle vicende belliche libiche, emerge chiaramente che senza il contributo aereo della NATO, giustificato dalla risoluzione 1973 dellONU - Gheddafi avrebbe represso la ribellione entro marzo. Il 16 marzo, giorno precedente la risoluzione delle Nazioni Unite, le truppe lealiste avevano conquistato Ajdabiya, lultimo avamposto ribelle prima di Bengasi, verso cui avrebbero marciato inesorabilmente. Dal 17 al 20 i bombardamenti delloperazione Odissey Dawn in prima linea USA, Francia e Gran Bretagna abbattono la contraerea del regime e nei giorni successivi portano la situazione ad una fase di stallo con poli principali a Misurata e ad Ajdabiya. La guerra di posizione durer circa cinque mesi, nel corso dei quali le bombe NATO si soffermano su Tripoli, Bab-Al-Aziziya, Sirte; vengono distrutte le navi da guerra lealiste e devastato il compound del Rais. Intanto a Misurata, citt ribelle assediata dallesercito regolare, si consuma il

Bab Al-Azizia.

dramma umanitario del conflitto: un migliaio di morti e 10mila feriti. Negli ultimi giorni di agosto si rompe lequilibrio e la situazione accelera in favore dei ribelli: il 21 la battaglia arriva alle porte di Tripoli, che cade due giorni dopo. Gli ultimi due fuochi lealisti rimangono Bani Walid e Sirte, entro cui risiede Gheddafi; il 16 settembre ci sar lultimo segno di vita dei fedeli al regime, i quali lanciano una pesante controffensiva a Bani Walid, fallendo. Nel mese di ottobre il cerchio si restringe sempre di pi: l8 ottobre i ribelli occupano il centro cittadino di Sirte; il 17 Bani Walid caduta; il 20 anche Sirte conquistata. Lo stesso giorno anche qui con lausilio dei velivoli francesi che attaccano i convogli in fuga nella stessa citt, i ribelli catturano Gheddafi il quale muore in circostanze ancora da chiarire. La tesi prevalente quella di una esecuzione con un colpo alla testa; tuttavia, non sembrano esserci i conseguenti danni al cranio e non stato mostrato alcun foro di uscita. Secondo la versione dei combattenti il Rais sarebbe stato gravemente ferito durante il conflitto a fuoco e quindi morto mentre si cercava di trasportarlo in un ospedale di Misurata. Noi crediamo che sia stato barbaramente linciato e dunque ucciso per mezzo di vere e proprie botte da orbi. Il 15 settembre i principali fautori della missione atlantica, Nicolas Sarkozy e David Cameron, incontrano il Consiglio Nazionale di Transizione a Tripoli. Tale incontro simboleggia ci che ormai sulla bocca di tutti: Francia, GB e USA hanno cavalcato la ribellione popolare al fine di ottenere al termine del conflitto la rinegoziazione dei trattati commerciali, quindi le condizioni pi vantaggiose possibili per sfruttare il petrolio libico, scalzando cos lItalia dal ruolo di principale partner commerciale del paese nordafricano.

Il 15 settembre i principali fautori della missione atlantica, Nicolas Sarkozy e David Cameron, incontrano il Consiglio Nazionale di Transizione a Tripoli

Probabilmente dovremmo aspettare ancora diversi anni, invece, per avere un quadro chiaro sulle cause che hanno scatenato il dissenso popolare contro il Colonnello: rivalit tribali (Tripolitania contro Cirenaica)? Voglia di democrazia? Quanto hanno inciso le potenze occidentali? Per ora sappiamo che il 17 febbraio, ispirate dalla mobilitazione popolare egiziana e tunisina, da Bengasi a tutta la Cirenaica gli oppositori del regime manifestano e si scontrano con la polizia. La repressione far circa 300 morti in quattro giorni; inoltre i metodi utilizzati dai fedeli al regime sono particolarmente cruenti: spari sulla folla inerme, anche con luso di razzi RSG. Il 21 febbraio il dissenso popolare scoppia anche nella Tripolitania; a Tripoli i manifestanti danno

La stranezza del CNT sta nel fatto che i suoi principali esponenti non solo non appartengono alla storica opposizione al regime, ma addirittura sono stati uomini del regime sino a poco prima della guerra civile

fuoco alle sedi governative e si danno al saccheggio. Lesercito legale perde il controllo della situazione, arrivando sino a ricorrere alle bombe dellaviazione contro la folla. Per tali crudeli atti di repressione, il Rais perde lamicizia occidentale, andando incontro allaccusa di crimini contro lumanit, inoltre si verificano molti atti di defezione interna: tanti militari vanno ad ingrossare le file dei ribelli, i quali cominciano da avere il sostegno delle ambasciate estere e dei rappresentanti libici alle Nazioni Unite. Nellultima settimana di febbraio viene sedata la ribellione tripolitana ma la Cirenaica passa in mano agli insorti, i quali costituiscono a Bengasi un governo provvisorio: il Consiglio Nazionale di Transizione. Esso si posto lobiettivo di stabilire libere elezioni ed una Costituzione; inoltre, cerca legittimit internazionale ed invita tutto il popolo libico a mettere da parte lappartenenza etnica al fine di lottare uniti contro il tiranno Gheddafi, come fecero i loro avi contro i colonizzatori italiani. La stranezza del CNT sta nel fatto che i suoi principali esponenti non solo non appartengono alla storica opposizione al regime, ma addirittura sono stati uomini del regime sino a poco prima della guerra civile. Il presidente Mohammed Abdul Jalil stato ministro della giustizia dal 2007 fino al 21 febbraio 2011; il ministro degli esteri Abd al Aziz Al Issawi ha fatto parte del corpo diplomatico del regime sino al 21 febbraio 2011; il rappresentante libico allONU Abdul Rahman Shalgam stato ministro degli esteri dal 2000 al 2009; il capo di stato maggiore dellesercito Abdel Fatah Yunes stato ministro dellinterno. Tale particolarit pu voler dire una cosa: era possibile ricoprire incarichi governativi, sotto una Guida rispettata e riconosciuta, al fine di riformare il paese. La crudele repressione gheddafista ha poi provocato la catena di dimissioni di defezioni spostando la strategia dal tentativo di cambiare le cose da dentro allopposizione aperta ed armata. Lassegnazione alla Libia, nel 2003, della presidenza della Sarkozy, Jibril e Cameron. commissione ONU per i diritti umani, dimostra che il regime poteva evolversi indipendentemente verso la piena conquista delle libert fondamentali. Luomo di riferimento dei riformatori interni al regime era il secondogenito del Rais, Seif ElIslam oggi invece indagato dal tribunale internazionale dellAia il quale, a capo di una fondazione benefica, aveva formulato per la prima volta il progetto di

uno stato di diritto; elaborato un rapporto sulla situazione dei diritti umani, ove si condannano casi di tortura, detenzioni ingiustificate e altre violazioni; inoltre, Seif riusc a far liberare 84 Fratelli Musulmani con un ricorso alla Corte Suprema, e cerc di far chiudere il carcere di Abu Selim, ove nel 1996 furono massacrati 1200 detenuti, i cui familiari furono in parte risarciti grazie alla stessa fondazione. Non pu essere tralasciata lipotesi dellintromissione esterna; qui entra in gioco il pi inquietante tra gli uomini del CNT: Mahmoud Jibril, primo ministro. Esso fu a capo del Consiglio Nazionale per lo Sviluppo Economico; secondo un cable di Wikileaks, sarebbe il principale fautore di una massiccia liberalizzazione delleconomia - specie per le compagnie USA in settori quali istruzione e sanit -oltre che della creazione di universit statunitensi nel territorio libico. Jibril sembrerebbe in buoni rapporti con gli Stati Uniti, in cui consegu un dottorato in Pianificazione Strategica. Se Francia e GB avevano lobiettivo di diventare i principali partner petroliferi dell nuova Libia, possiamo azzardare il principale interesse americano nel conflitto: creare un terreno fertile per le multinazionali, attraverso la deregolamentazione del mercato favorita da un governo libico non pi paritetico ma suddito, e dallo svuotamento delle istituzioni pubbliche.

Ubi solitudinem faciunt, pacem appellant Tacito

Tecnologia a Idrogeno
di Giovanni Pili

Oggi la rete elettrica tradizionale viene tenuta in funzione dal nucleare, dallidroelettrico o dal gas metano. Entro questo decennio potremmo dire addio al metano e del nucleare non se ne parla proprio. Occorre anche cambiare il modo in cui la rete viene concepita, passando dallattuale modello centralizzato (grandi centrali che trasportano lenergia agli utenti) ad un modello decentralizzato, con una delocalizzazione della produzione. Si impone anche in questo campo la filosofia peer to peer: ogni utente o Lan (rete locale di utenti) potranno, attraverso gli impianti fotovoltaici ed eolici, scambiare energia con le centrali principali.

A venire in nostro aiuto saranno due tecnologie combinate tra loro: le celle a combustibile e linformatica

Vi sono degli ostacoli: sia fotovoltaico che eolico sono energie intermittenti (non sempre il cielo limpido, non sempre giorno, n si pu avere sempre il vento) e la quantit di energia impiegabile, senza per questo causare dei blackout si ridurrebbe al 10%; le centrali tradizionali continuerebbero a dover sostenere la rete per il 90%. A venire in nostro aiuto saranno due tecnologie combinate tra loro: le celle a combustibile (alimentate a idrogeno) e linformatica, in special modo attraverso il fenomeno di internet. Anche i batteri faranno la loro parte, come vedremo dopo. Lidrogeno non si trova in natura allo stato puro, per questo non classificato come fonte energetica, bens come tecnologia, in quanto prodotto spendendo altre fonti, quali il metano, gli idrocarburi o lelettrolisi dellacqua. Scartiamo le prime fonti, che porterebbero al rilascio di CO2 con rese talmente basse da rendere pi logico limpiego diretto della combustione di metano e idrocarburi; passiamo direttamente allelettrolisi, che scinde lacqua rilasciando ossigeno. Ecco quindi che leolico ed il fotovoltaico entrano in gioco nella produzione di idrogeno dallacqua; non ci sarebbe nemmeno bisogno di convogliare lossigeno di scarto, perch nellatmosfera ne esiste e si rigenera ancora in abbondanza. Non dimentichiamo che lelettrolisi costa energia, sottratta alla rete, e che le leggi della termodinamica non sono un dogma, ma un dato di fatto: dobbiamo tenerlo presente. Cos lossigeno viene fatto reagire con lidrogeno prodotto nelle celle producendo in questo modo altra energia, il prodotto di scarto sar invece altra acqua, magari calda, per il nostro scaldabagno; considerate quindi limportanza

ENERGIE ENERGIE ENERGIE

strategica di lasciare che questa risorsa rimanga pubblica; una priorit da difendere ad ogni costo. Abbiamo spiegato come lintermittenza di eolico e fotovoltaico sia limitante per il funzionamento della nostra rete; ebbene, le celle a combustibile serviranno proprio ad accumulare lenergia di queste due fonti, non consumata dallutente, elargendola in modo uniforme a tutta la rete la stiamo producendo, quindi verr detratta dalla bolletta in questo modo si ha anche una motivazione per preoccuparsi di non sprecarla. Anzich pagare il servizio, sar il servizio a pagare noi, e magari ci scappa un week end da brivido con lutente della cella a combustibile accanto. In questo modo si andrebbe ben oltre quel 2% di fabbisogno energetico, che Cella a combustibile idrogeno. fanno sembrare erroneamente le energie rinnovabili una mera utopia. Va spiegato infatti, che queste percentuali striminzite non si riferiscono alla quantit di energia producibile, bens ai limiti che lintermittenza, la discontinuit ed il conseguente rischio blackout, pongono al loro utilizzo al massimo della loro potenza, ch enorme. Daltro canto, esaltare un uso dellidrogeno Molti politici usano lidrogeno come fonte energetica altrettanto sbagliato, in come tentativo mascherato di quanto al limite si tratta di un vettore o tecnologia, infatti per ottenerlo si spende il medesimo indorare la pillola di uranio tipo di energia e per essere vantaggioso si dovrebbe rilanciare il nucleare. A tal scopo molti politici usano lidrogeno come tentativo mascherato di indorare la pillola di uranio. E stata questa la strada scelta da George W. Bush, per esempio; forti sospetti anche riguardo Romano Prodi. Questo quanto afferma Hermann Scheer nel suo studio Autonomia Energetica, di cui vale la pena riportare un passo: Una delle applicazioni dellidrogeno lo stoccaggio di quelle energie rinnovabili che non sono disponibili in una delle forme accumulabili, oppure non sono accumulabili in un altro modo pi vantaggioso. Lidrogeno un metodo di stoccaggio ideale tutte le volte che si presenta una sola trasformazione e nessuna nuova infrastruttura E interessante anche la possibilit di ricavarlo dalla biomassa questa sarebbe la variante biologica dellidrogeno. Inoltre, prosegue Scheer: La maggior parte delle molte conferenze degli ultimi anni sullidrogeno e sulle celle a combustibile punta soprattutto a questa soluzione: sfruttare il fascino e la simpatia diffusa nei confronti dellidrogeno per rimettere in gioco lenergia nucleare.1 Insomma non si pu andare oltre un impiego come accumulatore-ottimizzatore di energia, per quanto riguarda il vettore idrogeno.

Per laccumulo e lottimizzazione dellimissione di energia nella rete occorre che ci sia un coordinamento efficace in tutti i suoi nodi, che sono le celle a combustibile. In futuro tutti gli elettrodomestici molti gi oggi saranno dotati di microcontroller, ovvero dei veri e propri processori, come quelli che fanno funzionare il vostro computer, i laptop, alcune periferiche e persino le moderne batterie dei portatili. Le celle a combustibile saranno dotate di software collegati via wireless a tutte le altre celle della rete, comunicheranno coi server delle centrali idroelettriche e a gas (magari idrogeno o biogas); saranno in grado di gestire la Lan locale composta da tutti gli elettrodomestici, computer, eccetera, presenti nella vostra casa o condominio, per non parlare dei pannelli fotovoltaici sul tetto. Lutente potr interfacciarsi col sistema domestico attraverso un apposito browser. Jeremy Rifkin, autore di Economia a Idrogeno. Si chiama HEW (Hidrogen Energy Web) una sorta di Worldwide Energy Web e si basa su un fenomeno ormai inarrestabile e per il momento libero e democratico: internet. Ecco assieme allacqua unaltra risorsa la cui libert va difesa a spada tratta; se non siete degli spiriti liberi o rivoluzionari, pensate al vostro portafoglio. A sostenere tutto questo un ex consulente di Romano Prodi nellUnione Europea: Jeremy Rifkin, che ha pubblicato uno studio interessante a proposito: Economia allIdrogeno; di cui il Sole24 Ore consiglia caldamente la lettura: Unopera da leggere e da far leggere, soprattutto ai propri figli.

Le celle a combustibile saranno dotate di software collegati via wireless a tutte le altre celle della rete

Riccardo Varvelli, nel suo studio Le Energie del Futuro, fa eco a Rifkin, parlando di socializzazione energetica. Cita Internet come modello: Socializzare le fonti energetiche vuol dire, come per il web, garantire a chiunque laccesso al suo utilizzo Chi pensasse di socializzare le fonti di petrolio riconoscerebbe presto che la sua unutopia.2 Sempre Varvelli3 stima nel suo studio un guadagno minimo di 600 euro allanno per lutente, solo per il fotovoltaico; tenendo conto del suo pessimismo riguardo luso su vasta scala, in grado di competere con le energie fossili. Qui si torna inevitabilmente alla polemica di studiosi come Scheer, rivolta proprio neanche tanto velatamente allo studio Rifkin. Varvelli stesso, non ha mai fatto mistero di essere favorevole al nucleare, ed un negazionista del picco del petrolio. Luca Mercalli, che pure non sarebbe certo daccordo con Varvelli, liquida leconomia a idrogeno di Rifkin come ancora lontana.4 Ad essere maliziosi e anche un po marxisti, avere il giornale di confindustria come sponsor i so-

spetti aumentano. Cos quando sentiamo vantare da qualcuno le potenzialit dellidrogeno, dobbiamo sempre chiederci che posizioni ha questultimo riguardo il nucleare. A proposito di questo, bisogna ricordare che i nuclearisti Piero Angela e Lorenzo Pinna nel loro La Sfida del Secolo, gettano acqua fredda sullidrogeno senza tanti complimenti, ma omettono il loro possibile utilizzo di supporto, come accumulatori per eolico e fotovoltaico. Greig Vender, luminare della genetica ( lui il primo ad aver mappato lintero genoma umano) si sta dedicando ad una nuova sfida: produrre in laboratorio un batterio OGM mappando il genoma dei batteri, in modo da ottenerne uno in grado da sintetizzare lidrogeno, rilasciandolo come prodotto di scarto, allo stesso modo in cui oggi si fa per sintetizzare il bioetanolo. C da aver fiducia nel suo lavoro, il quale renderebbe le celle a combustibile autosufficienti rispetto alleolico ed al solare. Lidrogeno potr in questo modo rifornire anche le auto, a prezzi notevolmente ridotti, promettendo una potenza decisamente pi alta di quella dei motori a scoppio; si stanno gi producendo auto dotate di celle a combustibile, i prezzi sono ancora alti, ma persino la Ford ottimista, il che promette bene, infatti fu proprio Henry Ford il primo a produrre automobili a basso costo e a sostenere la diffusione dei primi distributori di benzina. Questa casa automobilistica ha annunciato linizio dellera dei motori a idrogeno. Ammesso e non concesso, che anche loro non puntino ad un rilancio del nucleare per rendere questa utopia possibile.

Note
1. Hermann Scheer, Autonomia Energetica, Edizioni Ambiente, 2006, pag. da 83 a 85 2. Varvelli, Le Energie del Futuro. Carbone, nucleare o energie verdi? ETAS, 2008, pag. 107 3. Ibidem, pag. 108 4. Luca Mercalli, Prepariamoci, Chiarelettere, 2011, pag. 69

Guer I Costi del Crimine della Guerra, oggi


di Antonio Mazzeo

Giornata delle Forze Armate e dellUnit NazioQuanti bambini, donne e nale. Continua ad essere chiamato cos il 4 novembre, centanni dopo la fine del primo terribile conflitto uomini sono caduti sotto le mondiale del secolo breve. Celebrata dai cappellani militari nelle piazze di tutta Italia, caserme e unit nabombe dei 9.634 Strike degli vali aperte alla visita di civili, giovani e studenti, donne aerei Nato? Il 4 novembre fa- e uomini armati nel nome della difesa del suolo patrio, remmo bene a fermarci un at- dellonore, di libert sempre pi effimere e intangibili. Eppure mai come questanno ci sarebbe tanto bisogno timo e pensarci di riflettere sui soffocanti e deleteri processi di militarizzazione della societ, delleconomia, della vita di milioni di italiani. Siamo in guerra, una guerra fatta di morti invisibili, in Afghanistan, Iraq, Pakistan, Libia, Somalia, Africa centrale, Filippine, Kurdistan, Yemen e chiss ancora in quanti posti ancora. Una guerra che nelle periferie delle megalopoli fatta di disperazione, abbandono, emarginazione, morte per fame e malattie. Una guerra alle risorse del pianeta, ai beni comuni, alle migrazioni, allambiente. Guerre che vedono lItalia protagonista, complice, responsabile, vittima. I numeri sono entit fredde, astratte, spersonalizzanti. Il loro uso pu assuefare, normalizzare, virtualizzare. Ma ci sono numeri che il 4 novembre ministri, generali e cappellani si guarderanno bene a menzionare. Come ad esempio quelli forniti dal Comando Nato di Bruxelles per quantificare le operazioni di morte realizzate in Libia. Dallinizio di Unified Protector (31 marzo 2011) sino allo scorso 21 ottobre, ad esempio, sono state condotte 26.223 sortite di cui 9.634Strike (quelle in cui c il cosiddetto ingaggio di obiettivi). Ovviamente ci si guarda bene a descrivere la tipologia degliobiettivi di cui si sta parlando. In linea con le guerre globali e permanenti del XXI secolo dove sono satelliti e computer a dirigere blitz e bombardamenti e dove vige il diktat di occultare qualsiasi scenario di distruzione in campo avversario, falchi e strateghi di Bruxelles si guardano bene a fornire i dati sui morti e i feriti. Non esistono. Non devono esistere. Ma quanti bambini, donne e uomini sono caduti sotto le bombe dei 9.634 Strike degli aerei Nato? Il 4 novembre faremmo bene a fermarci un attimo e pensarci. Anche perch, sempre secondo la Nato, l80% delle missioni aeree della coalizione anti-Gheddafi sono state lanciate da basi italiane (Decimomannu, TrapaniBirgi, Sigonella, Gioia del Colle, Aviano, Amendola e Pantelleria, con lapporto di altre infrastrutture Usa, Nato e italiane come Camp Darby, Pisa, NapoliCapodichino, Poggio Renatico, Augusta, ecc.).

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Il 4 novembre dovrebbero riscendere in piazza gli indignati che si oppongono al modello globale neoliberista e al conseguente smantellamento dello stato sociale. S, perch la guerra, anzi le guerre del complesso militare-industriale nazionale, stanno dilapidando enormi risorse finanziarie, dissanguando i bilanci dello Stato e annientando le politiche di redistribuzione sociale. Per la Libia assistiamo a un tragico balletto delle cifre di spesa. Solo nei primi mesi di combattimento, lintervento italiano costato 500 milioni di euro, ma alcuni analisti affermano che si sia gi abbondantemente superato i 700 milioni. Del resto i costi operativi dei singoli mezzi impiegati raggiungono valori allucinanti: tra i 30 e i 65.000 euro per ogni ora di volo dei cacciabombardieri; 11.500 euro per unora di volo dei cargo C-130; 100.000 euro di carburante per ogni ora di navigazione della portaerei Garibaldi e del cacciatorpediniere Andrea Doria. Senza dimenticare che ogni missile o bomba lanciata costa decine e decine di migliaia di euro: dieci strike, Foto di Edoardo Baraldi. centinaia di miglia di euro; centostrike, milioni. Operazioni doppiamente immorali, per il sacrificio delle vittime in Libia, per i milioni di disoccupati o per le famiglie precipitate al disotto della soglia di povert nel nostro Paese. Senza contare la guerra a Gheddafi, le missioni militari allestero costeranno a fine 2011 un miSolo il bilancio del Ministero liardo e mezzo di euro. Un insostenibile spreco di della difesa ammonta a venti denaro imposto dai fabbricanti darmi del complesso Finmeccanica e dal colosso degli idrocarbumiliardi e mezzo di euro, ri ENI, le due holding che con il loro potere finanquesto mentre istruzione, uniziario condizionano pesantemente le scelte di politica industriale, estera e della difesa. Come insoversit, sanit, ambiente, penstenibile il livello raggiunto dalle spese militari: sempre nel 2011, il solo bilancio del Ministero del- sioni e assistenza sociale hanno la difesa ammonta a 20.556.850.000 (venti miliarsubito tagli draconiani di e mezzo) di euro, 192 milioni in pi del bilancio 2010. E questo mentre istruzione, universit, sanit, ambiente, pensioni e assistenza sociale hanno subito tagli draconiani. Vanno poi aggiunti i circa 3 miliardi di euro provenienti dai bilanci di altri ministeri che per hanno aperte finalit militari. Dai fondi del ministero per lo Sviluppo economico si attinge per la ricerca e produzione dei nuovi cacciabombardieri Eurofighter, delle unit navali classe Fremm o per contribuire a favore delle industrie militari e spaziali nazionali; 753 milioni di euro sono stati sottratti dai fondi del ministero dellEconomia per prorogare gli interventi bellici in Afghanistan, Libano e nei Balcani; una percentuale ormai altissima del budget del MIUR, il ministero dellIstruzione, dellUniversit e della Ricerca viene destinata alla folle corsa spaziale e satellitare delle forze armate.

Nei deliri collettivi dei Signori delle guerre, lItalia si trasforma giorno dopo giorno in unimmensa portaerei di morte, dove si moltiplicano basi, porti e infrastrutture militari, e dove sempre maggiori porzioni di territorio vengono armate e militarizzate. Festeggeremo il 4 novembre a Vicenza, splendida citt del Palladio convertita in alloggio-caserma per i par Usa pronti alluso in Africa e Medio oriente; o in Sicilia, dove sta sorgendo uno dei quattro terminali terrestri del nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari della Marina militare statunitense, il MUOStro di Niscemi, bomba ecologica che disperder microonde cancerogene per un raggio di oltre 140 km.

Nei deliri collettivi dei Signori delle guerre, lItalia si trasforma giorno dopo giorno in unimmensa portaerei di morte

Lo festeggeremo a Sigonella, dove in 15 anni stato speso un miliardo di dollari per trasformare lo scalo in un Hub, movimentare uomini, armi e munizioni in mezzo mondo e ospitare i famigerati Global Hawk, gli aerei senza pilota che disumanizzeranno ulteriormente le future guerre planetarie. Festeggeremo il 4 novembre nelle tante citt di mare dove periodicamente approdano sottomarini e unit navali a capacit nucleare, decine di reattori desueti con il loro immane carico radioattivo. Lo festeggeremo infine con i corpi armati a cui stata affidata lultima delle guerre allumanit, quella contro le migrazioni e i migranti: la Guardia costiera, le Capitanerie di porto e la Guardia di finanza, che accanto alla Marina militare, allAeronautica, allEsercito, allArma dei Carabinieri e alla Polizia, presidiano i mari per impedire con ogni mezzo gli sbarchi di chi sogna ancora di poter sfuggire ai conflitti, ai disastri sempre meno naturali, alla fame e al sottosviluppo. Corpi militari che con i fondi civili europei acquistano sofisticati sistemi dintercettazione radar e da installare allinterno dei parchi e delle riserve naturali del sud Italia e della Sardegna. Crimini che si sommano ad altri crimini, ingiustizie ad ingiustizie, logiche di morte alla morte. No, noi non festeggeremo il 4 novembre. Lo vivremo come un giorno di dolore e di lutto. E mostreremo indignati tutta la nostra rabbia, contro le guerre, le armi, i militarismi e le militarizzazioni.

Fonte:
http://tinyurl.com/6cneauw

Pubblicato in Telegrammi della nonviolenza in cammino, n. 721 del 27 ottobre 2011. riproduzione riservata

La Contesa
Luna: Ci Siamo Andati?
Il COMPLOTTISTA Igor Carta. Kennedy promise di portare l'uomo sulla Luna entro il 1970, ci riuscirono a met 1969, coincidenza o voglia di fare in fretta? Perch i russi abbandonarono il loro programma lunare dandola cos vinta agli USA, pur avendo fino ad allora una situazione di quasi parit nella corsa allo spazio? I russi non contestarono mai la veridicit della missione ben conoscendo la fama della stampa sovietica in occidente, le critiche sarebbero state viste come semplice propaganda di regime. C'era la tecnologia nel 1969 per tentare un'impresa simile? Nel gennaio 1967 ben tre astronauti, Roger Chaffee, Virgil Grissom ed Edward White perirono nell'incendio della capsula Apollo 1, provocato da...un filo elettrico scoperto! Lo stesso Neil Armstrong rischi di morire durante le prove del LEM nel 1969, sei mesi prima della missione. Perch poi abbandonare un vettore sicuro come il Saturn V e darsi agli Space Shuttle? I russi volano ancora sulle Soyuz dal 1967 e ci voleranno almeno fino al 2015. Le orme degli astronauti sul suolo, ve ne sono alcune talmente nitide e definite da far sembrare il terreno fangoso, ma non era arido?, Dai filmati sembra quasi farina! In alcune foto del LEM una volta atterrato non si nota la minima buca lasciata dai razzi che frenarono l'atterraggio del modulo. Ma dalle immagini prese da bordo si vede bene che viene sollevata una certa quantit di polvere. La polvere, vista la mancanza di gravit e di vento dovrebbe galleggiare a lungo. Se siete al mare e pinneggiate su un fondale sabbioso quanto rimane la sabbia galleggiando? Come mai in alcune foto si notano oggetti strani, tipo una fila di riflettori? Perch poi pubblicare una foto con una cialtronata simile? Il DEBUNKER Giovanni Pili. Per la verit erano in ritardo, perch con lincidente drammatico dellApollo1 dovettero accorpare diverse tappe. I russi abbandonarono il programma lunare perch i loro razzi avevano un piccolo difetto: esplodevano. Infatti si pens anche di posticipare il lancio dellApollo11 a seguito di questa scoperta da parte dei servizi segreti. Tuttavia lUnione Sovietica mand diverse sonde automatiche a esplorare il suolo lunare, senza equipaggio. Le critiche agli USA erano allordine del giorno e non si sarebbero lasciati scappare una farsa del genere. S, e la tecnologia che venne dopo si deve proprio alle innovazioni tecnologiche portate da queste missioni. Dopo lApollo11 linteresse per le missioni lunari calarono, specialmente da parte dei finanziatori. Figuriamoci poi con lincidente dellApollo13, dove evidentemente qualche sadomasochista ha pensato di peggiorare la situazione simulando un incidente, stando alla logica di chi nega la veridicit di tutte le missioni. I russi voleranno fino al 2015 con le Soyuz perch evidentemente stanno economicamente peggio. Sulla terra orme del genere sono possibili solo col fango che evidentemente oppone resistenza alla forza di gravit. Sulla Luna la gravit notevolmente ridotta. Non aveva un motore nucleare. Cosa doveva lasciare, il cratere? Anche gli elicotteri fanno volare polvere, ma non lasciano buche sotto di loro. Condizioni di gravit zero si trovano solo nello spazio. Altrimenti avrebbero dovuto volare via anche gli astronauti al minimo balzo. La ridotta gravit comunque permette il fenomeno della cosiddetta polvere parabolica, che non forma nubi ma schizza via, formando parabole. Nei fondali lacqua stessa che crea resistenza alla caduta delle particelle di polvere. Nella Luna c il vuoto. Qualcuno riesce a spiegare come abbiano fatto a simulare questo dettaglio?

Perch filmare gli allenamenti degli astronauti fatti in un hangar con sfondi perfettamente riprodotti se sono solo allenamenti? Perch allenarsi a piantare una bandiera e farle il saluto militare? Perch infine esplorarla e poi non procedere alla colonizzazione? Come hanno abbandonato il suolo lunare? In base a cosa hanno stabilito le condizioni sul suolo lunare e quindi progettato il LEM di conseguenza?

Quella foto, che stata tagliata (url). Ed il riflesso di un casco, su cui vi sono delle abrasioni. Si tratta della luce del sole. Gi perch continuano a pubblicare cialtronate del genere? La competizione spaziale in realt nasconde il bisogno da parte degli Stati Uniti di primeggiare sui Sovietici nella supremazia nei cieli. Infatti ci che vediamo oggi; come al solito la politica prevarica la ricerca scientifica. La risposta agli allenamenti fatti con sfondi e bandiere non pu essere era tutta una farsa. Del resto un atteggiamento tipico degli americani. Data la ridotta forza di gravit e lassenza di pressione atmosferica sarebbe bastata una propulsione notevolmente ridotta a quella necessaria per vincere la gravit terrestre. Le missioni Apollo dal 2 al 9 sono servite proprio per verificare punto per punto tutti i dubbi riguardo le dinamiche del caso.

Com' bella Venezia


di Alfredo Sgarlato

Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, Biennale di Venezia 2011 - 68a Edizione, 31 agosto - 10 settembre 2011 Sulla carta la nuova Mostra del cinema di Venezia - 68a Edizione - si presenta bene e almeno i primi film lo confermano. Tradizionalmente i festival sparano le migliori cartucce alla fine. Quest'anno invece si iniziato con due mostri sacri: Roman Polanski e David Cronenberg. Ambedue accolti da applausi scroscianti e gi candidati alla vittoria finale.

MILANO VIOLENTA UNA BOIATA PAZZESCA MILANO VIOLENTA UNA BOIATA PAZZESCA MILANO VIOLENTA UNA BOIATA PAZZESCA

Per interpretare Carnage Christoph Waltz ha rifiutato il ruolo di Freud in A dangerous method

In Carnage (lett. Massacro) Polanski adatta una piece teatrale di Yasmina Reza, in cui due coppie, dopo essersi incontrate per scusarsi dopo una lite tra i figli, finiscono per distruggersi tra di loro. La vicenda si svolge in un unico spazio, in tempo quasi reale, la regia magistrale, si ride anche. Possibili vincitori della Palma d'oro anche i quattro interpreti, Jodie Foster, John C. Reilly, Christoph Waltz e soprattutto Kate Winslet, che a Venezia anche come interprete di Mildred Pierce, miniserie TV diretta da Todd Haynes, l'autore di due straordinari film rock Velvet Goldmine e I'm not there, presente a Venezia come giurato. Per interpretare Carnage Christoph Waltz ha rifiutato il ruolo di Freud in A dangerous method di Cronenberg. Vedendolo in TV in versione barbuta sembrerebbe pi adatto lui del pi spigoloso Viggo Mortensen (che ricordiamo come cantante punk ed ex marito di Exene Cervenka prima di darsi al cinema), che per abbastanza credibile, mentre Michael Fassbender-Jung e Keira Knightley- Sabina Spielrein sono perfetti. Anche questo film, il primo di Cronenberg in costume, ha avuto un'ottima accoglienza. Mereghetti scrive che chi vorrebbe ancora il Cronenberg di Rabid o Inseparabili potrebbe essere deluso dalla classicit di questo film, ma che il mercato attuale rifiuterebbe opere estreme come quelle. L'emergente Fassbender presente pure con Shame dell'artista visuale Steve Mc Quenn, di cui si parler soprattutto per le scene di sesso. Come finora si fatto per Un et brulant il nuovo film di Philippe Garrel, a lungo compagno di Nico, fischiato in sala ma salvato sempre da Mereghetti, o per Damsels in distress, film fuori concorso che segna il ritorno dopo tredici anni di Whit Stillman, regista degli ottimi Metropolitan e The last days of disco, su cui io puntavo molto e sembrava scomparso. Cos i media innamorati del gossip sprecano tempo col film di una cantante sopravvalutatissima e insopportabile, o seguono George Clooney solo come fidanzato famoso e non come bravo attore e bravo regista quale : i precedenti Confessions of dangerous mind e Goodnight and good luck erano ottimi anche e soprattutto dal punto di vista formale e il nuovo Le idi di marzo ha convinto, potendo anche schierare un cast che oltre a Clooney stesso e a Ryan Gosling, che aspettiamo di vedere anche in Drive di Nicolas

Winidng Refn, conta un gruppo di interpreti come Paul Giamatti, Philip Seymour Hoffmann, Marisa Tomei ed Evan Rachel Wood, ognuno dei quali merita da solo la visione di un film. Molto altro bolle in pentola: un nuovo film Killer Joe (http://tinyurl.com/65o265f) di un grande ultimamente troppo messo da parte, William Friedkin (cercate il precedente Bug ottimo horror psicologico con Ashley Judd). Un Abel Ferrara fantascientifico, 4,44 last day on earth, che speriamo essere meno sconclusionato dei suoi ultimi film, anche se, confesso, io nei suoi film trovo sempre un certo fascino. Nuove promesse: Andrea Arnold dopo i validi (e pochissimo visti) Red road e Fish Tank si cimenta con Wuthering Highs. Yorgos Lanthimos dopo il cult Kinodontas (http://tinyurl.com/66vvmbk cult per i pochi Michael Fassbender, Keira Knightley e Viggo Mortensen, inche l'hanno visto, questo l'ho perso persino terpreti dellultimo film di Cronenberg. io...) presenta Alps, nuova discesa negli abissi della psiche. Ecco, questo, come avrete capito il grande problema del cinema di oggi. Quante sale programmeranno Faust, capitolo finale della tetralogia sul potere del grandissimo Alexander Sokurov? E per vedere Dark horse di Todd Solondz, Himizu di Sion Sono (http://tinyurl.com/6klntn5) o Duo Mingjin del re del noir Johnnie To dovremo aspettare che li trasmetta Fuori Orario o che ce li passi un amico sorvolando su come li ha trovati? Concludiamo con i film italiani. Spesso i film fuori concorso sono migliori di quelli in concorso, ma almeno il primo degli italiani in gara Terraferma di I film interessanti esiEmanuele Crialese stato molto applaudito. Molta attesa per stono eccome. la diLultimo terrestre (http://tinyurl.com/66mvexg), debutto alla regia di Gian Alfonso Pacinotti, fumettista noto come Gipi, la stribuzione che li malcui graphic novel La mia vita disegnata male stata inserita tra i migliori libri del decennio. Sono piaciuti anche altri film itratta taliani, Ruggine di Daniele Gaglianone, Scialla, esordio dello sceneggiatore complice di Virz Francesco Bruni, Cose dell'altro mondo di Francesco Patierno; e poi ampio spazio per i documentari, citiamo Black Block di C.A. Bachschmidt sul pestaggio dei manifestanti al G8 20011 di Genova, Out of Teheran di Monica Maggioni e Andate e ritorni, debutto registico della bella e brava attrice Donatella Finocchiaro dedicato alla scena musicale di Catania. Opere che non vedremo mai in sala e forse in una notte d'estate, quando i canali sono disturbati dal clima, passeranno in tv.

Premiazioni Questa sessantottesima edizione del Festival del cinema di Venezia ha mostrato un livello molto alto e le premiazioni daranno adito a meno polemiche del solito. Leone d'oro, ampiamente previsto dopo le proiezioni, a Faust di Alexander Sokurov, film con cui il regista russo chiude la tetralogia dedicata alla sconfitta del potere, composta da Moloch (Hitler chiuso nel bunker), Taurus (la morte di Lenin) e Il Sole (Hiroito rinuncia ad essere venerato come dio).

Qualcuno inevitabilmente si lagnato del fatto che il Leone d'oro non sia andato a Polanski o a Friedkin

Mentre questi tre splendidi film si basavano su fatti reali, qui Sokurov affronta un tema letterario col suo stile inconfondibile basato su un uso pittorico del colore, un uso particolare dei movimenti di macchina da presa (ricordiamo un altro dei suoi capolavori, Arca Russa, girato in un'unica sequenza) ed uno humour beffardo e sottile. , soprattutto i populisti che al cinema vorrebbero vedere solo commedie o gli inviati dei media governativi convinti che l'unico criterio delle giurie sia l'antiamericanismo. Ma compito di una giuria anche scoprire nuovi talenti o consacrare artisti non ancora apprezzati quanto dovuto. Cos finalmente Sokurov, superficialmente designato come nuovo Tarkovskij, forse perch i suoi primi film erano piuttosto ermetici (i due per erano effettivamente molto amici), avr un minimo di notoriet in pi. Il presidente della giuria Aronofsky ha annunciato che questo premio stato assegnato all'unanimit, cos come il premio speciale a Terraferma di Emanuele Crialese.

Questo film ha conquistato la stampa straniera, mentre ha lasciato qualche perplessit in quella italiana, forse ancora innamorata del precedente Respiro, un capolavoro che mi ha ricordato il Rossellini mistico, quello di Viaggio in Italia ed Europa '51. Leone d'argento alla miglior regia a Cai Shangjun, il cui People mountain people sea (http://tinyurl.com/6ayddos), opera seconda, stato presentato a sorpresa per evitare la censura a cui stato sottoposto in Cina, malgrado cinque revisione coatte della sceneggiatura. Cinese anche la migliore attrice, Deannie Yip, interpete di Taojie di Ann Hui, regista molto premiata all'estero e sconosciuta da noi, il cui film stato considerato tra i migliori del festival. Miglior attore, altro premio previsto, a Michael Fassbender, per Shame (http://tinyurl.com/67k5gds) di Steve Mc Queen, film che ha diviso la critica e preso molti premi minori come il FIPRESCI (premio della stampa straniera). Fassbender, che anche Jung Con "Faust", Sokurov chiude la sua "tetralogia sulla nel film di Cronenberg, interpreta un erotomane fine del potere". alle prese con la sorellina psicopatica (Carey Mulligan, da tenere d'occhio anche lei). Premio Mastroianni per gli attori debuttanti a Shota Sometani e Fumi Nikaido, protagonisti di Himizu

(http://tinyurl.com/2fn7t67) di Sion Sono, regista adorato in rete ma sconosciuto ai pi, autore di film surreali con personaggi adolescenti che sar omaggiato da una retrospettiva la festival di Torino in novembre. Va in Giappone anche il premio per il miglior film della sezione Orizzonti, a Kotoko del grande Shin'ya Tsukamoto, il regista che a Venezia firma pi autografi, l'autore dello stracult Tetsuol'uomo di acciaio, che in questo film lascia l'horror per il dramma psicologico, come nel suo capolavoro A snake of june. Miglior sceneggiatura Alpis di Yorgos Lanthimos, che dopo il premio l'anno scorso ad Attenberg di Atina Tsangari conferma la salute del cinema greco malgrado la crisi che investe il paese. Miglior contributo tecnico alla fotografia di Wutheringh Hights di Andrea Arnold, miglior opera prima La-bas di Guido Lombardi, uno dei molti film che trattano di immigrazione.

Premio speciale tra i documentari a Black block

Questa la giuria ufficiale; poi ad un festival che si rispetti un premio non si nega a nessuno, quindi citiamo i pi simpatici tra i premi collaterali. Iniziamo con quello che tv e giornali, distrattoni, hanno dimenticato: premio speciale tra i documentari a Black block (http://tinyurl.com/64jrgtq), film che documenta i pestaggi avvenuti a Genova al G8 2001 da parte della polizia verso manifestanti stranieri pacifici, premiato insieme a Pugni chiusi che documenta l'ocLocandina di Black Block, documentario cupazione dell'Asinara da parte di un gruppo di cassintegrasulle violenze al G8 di Genova. ti. Premio Brian consegnato dall'UAAR (unione atei agnostici razionalisti) a Le idi di marzo di George Clooney. Leone queer per il miglior film a tematiche LGBT (lesbian-gay-bisex-transgender) a Wilde Salom (http://tinyurl.com/6h9kxqh) di Al Pacino, Leoncino d'oro degli studenti a Carnage di Polanski, qualche premio andato anche a Killer Joe di Friedkin, qualche altro centinaio di premi li tralasciamo senn si fa notte. In breve, ottimi film, premi ben dati, ora speriamo che questi film ce li facciano vedere, visto che alcuni dei premiati negli anni scorsi, come il gi citato Attenberg o Ballata triste de trompeta di Alex de la Iglesia da noi non sono mai usciti. Fonti:
http://tinyurl.com/6c8jrbc http://tinyurl.com/5r5gel7

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Arca Russa
di Roberto Rotunno

2002, Aleksandr Sokurov Uno dei miei sogni di sempre, visitare la Russia e rivivere nella memoria i romanzoni che mi son bevuto, in particolare poi visitare San Pietroburgo, passeggiare lungo la Prospettiva Nevskij e trascorrere almeno una giornata a visitare il Palazzo d'Inverno, ora museo nazionale noto come Hermitage.

Nel frattempo scopro un film che con la cinepresa scorrazza dentro l'Hermitage viaggiando nel tempo. Entra in compagnia di un personaggio misterioso, un intellettuale, francese, diplomatico, e con esso visita il museo che si propone ora come galleria d'arte, ora come Palazzo d'Inverno, con le rappresentazioni di cerimonie, della vita della famiglia reale, incontri diplomatici fino alla finale festa con balli e cena sfarzosa, tutto in gran pompa.

Illustrazione della storia russa, della cultura dell'aristocrazia, della abbacinante bellezza del palazzo. Impressionante dispendio di mezzi! Smisurata quantit di comparse, costumi ricchissimi ricostruiti con ricerca di dettaglio, orchestra stabile dell'Hermitage che riproduce dal vivo le musiche durante le riprese. Pur con qualche richiamo mitologico come le fanciulle-angioletti, la ricostruzione ed il modo in cui la voce fuori campo ed il suo ospite misterioso si muovono fra le stanze e i loro abitatori ed ospiti producono un realismo che solo la lentezza dei movimenti, elegante ed ipnotica, rendono onirica, come muoversi tra fantasmi coi quali in realt si pu interagire. Tutto questo, e qui rasentiamo l'incredibile, in un Unico Piano Sequenza che dura 1 ora e mezza! Come ha fatto? Non lo so, davvero una cosa pazzesca! Qualche espediente dietro ci deve pure essere ma non l'ho colto, pur con molti

LE RECENSIONI DI ROBYDICK & CO. LE RECENSIONI DI ROBYDICK & CO. LE RECENSIONI DI ROBYDICK & CO.

rewind fatti sia per capire il trucco sia per rigodermi la scena. In ogni caso l'effetto quello di un viaggio senza soste volteggiando dentro il palazzo, sono gli occhi che sbattono le proprie palpebre le sole interruzioni della scena. Eccezionale. Difetti? Dura poco, cos bella l'idea ed il metodo di rappresentazione che vorresti durasse almeno un'ora in pi, magari facendoti vedere con la donna cieca qualche quadro in pi, o qualche altro episodio storico, qualche altra scena di bellissima poesia e musica come quella della regina col maggiordomo che svaniscono nel cortile innevato. Un capolavoro. Merita menzione il compositore delle musiche originali, Sergey Yevtushenko.

Fonte:
http://tinyurl.com/694wrrm riproduzione riservata

Dedichiamo questo numero ai fidanzati NAHAL SAHABI e BEHNAM GANJI. Incarcerati il 31 luglio 2011 nella famigerata prigione politica di Evan a Teheran; senza per altro avere mai svolto attivit politica. Benham si suicidato dopo otto giorni di efferate violenze, la sua Nahal lo ha seguito poco dopo.

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