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AVANGUARDIE STORICHE

Il termine avanguardia deriva dal linguaggio militare, dove è utilizzato per indicare la
prima linea che avanza sul campo di battaglia.
La parola è stata acquisita dalla storia dell’arte per indicare una serie di nuovi
linguaggi che nascono e si affermano in Europa nei primi venti anni del ’900, i quali
anticipano l’arte del proprio tempo.
Le avanguardie storiche sono: Espressionismo, Cubismo, Futurismo, Dadaismo e
Surrealismo.

CUBISMO
Il Cubismo nasce nel 1907 con l’esposizione dell’opera “Les demoiselles d’Avignon”
di Picasso. Il movimento nasce con Picasso e Braque, i quali avevano deciso di
sperimentare un nuovo modo di fare arte ispirato a Cèzanne (il quale credeva che un
pittore dovesse saper realizzare sfere, coni e cilindri).
Con il Cubismo nasce il collage, ossia l’utilizzo di vari materiali disposti sulla tela
(come la carta da parati).
Il Cubismo propone una negazione della mimesis, ossia dell’imitazione della realtà.
Questa corrente artistica, inoltre, inserisce all’interno delle opere la dimensione del
tempo, strettamente legata al ricordo: la realtà non viene rappresentata in quanto tale
ma in base a ciò che si conosce di essa.
PICASSO
Il maggiore esponente del Cubismo è stato Pablo Picasso. La produzione artistica del
pittore è caratterizzata dal cosiddetto “periodo blu”, nel quale l’autore utilizza quasi
esclusivamente questo colore e rappresenta soggetti tristi.
Una delle opere appartenenti a questo periodo è “Poveri in riva al mare”, in cui viene
rappresentata una famiglia povera in riva al mare, rassegnata al proprio destino ed
infreddolita.
Il secondo periodo che ha caratterizzato la produzione artistica di Picasso è quello
“rosa”, in cui l’artista prediligeva soggetti provenienti dall’ambiente circense.
Nell’opera “Famiglia di Saltimbanchi” Picasso rappresenta una serie di acrobati e
saltimbanchi che facevano parte di un circo che si trovava fuori casa sua. Tutti i
personaggi sono sconnessi ed isolati. Ritratti prima o dopo un’esibizione sembrano
persi ognuno nei propri pensieri.
Una delle opere più importanti di Picasso, che ha sancito la nascita del cubismo, è
“Les demoiselles d’Avignon”, la quale fu esposta al Salon d’Antin. L’opera destò un
grande scalpore, innanzitutto a causa del soggetto rappresentato: un gruppo di
prostitute nude, che lavorava nel quartiere Avignon. Inizialmente, inoltre, nell’opera
venivano rappresentati due uomini, un marinaio e uno studente (successivamente
eliminati con una delle prostitute). Nella tela è ormai evidente lo studio delle forme
geometriche, al quale si aggiungono i riferimenti all’arte africana.
Il “Ritratto di Ambroise Vollard” sembra un’immagine frantumata all’interno di uno
specchio. Nel dipinto si riescono ad identificare, sufficientemente bene, gli ochhi, il
naso e la bocca. Il soggetto sta leggendo un libro ma è difficile identificarlo
all’interno delle figure che si sovrappongono.
La “Guernica” è il capolavoro più celebre di Picasso. Il titolo deriva dal nome
dell’omonima cittadina basca che fu rasa al suolo dai nazisti, intervenuti a sostegno
del dittatore spagnolo Francisco Franco. La scena di svolge al buio in uno spazio
aperto. I soggetti rappresentati sono i comuni cittadini che vivono gli orrori della
guerra civile. Tra di essi ci sono una donna disperata con il figlio morto tra le braccia,
un toro, un guerriero caduto, un cavallo ferito.
FUTURISMO
Il futurismo nacque nel 1909 con la pubblicazione del “Manifesto del Futurismo” da
parte di Filippo Tommaso Marinetti (il quale si dedicò all’arte dopo aver ereditato
una grande quantità di denaro in seguito alla morte del padre).
Il Manifesto del Futurismo presenta i diversi punti su cui si basa il movimento:
1. La scelta del pericolo, dell’energia e la temerità come fulcro del movimento.
2. Il coraggio, l’audacia e la ribellione come temi della poesia futurista.
3. La volontà di far risvegliare la letteratura italiana “dal sonno e dall’immobilità”
tramite l’aggressività e la violenza.
4. L’esaltazione del dinamismo e della bellezza della velocità e delle macchine.
5. Si inneggia al gusto per la velocità.
6. Il poeta si impegna ad incitare gli elementi primordiali
7. La lotta e l’aggressività come criteri fondamentali per poter considerare l’arte
come tale.
8. La negazione del passato
9. Glorificazione della guerra come sola igiene del mondo.
10. La distruzione di tutto ciò che è stato costruito per poter edificare il mondo da
capo. Ciò comprendeva anche la distruzione del moralismo e del femminismo
Tale movimento è conosciuto anche per le famose serate futuriste, riunioni in cabaret
dove si parlava di politica e che spesso terminavano con delle risse.

I massimi esponenti futuristi furono Marinetti, Boccioni e l’architetto Antonio


Sant’Elia.
Tra le opere principali del Furismo c’è “La città che sale” di Boccioni, un dipinto
caratterizzato da una battaglia di forze e movimenti che rappresenta la periferia
urbana in espansione. In essa, per tale motivo, vengono anche rappresentati uomini e
cavalli a lavoro.
“Forme uniche della continuità nello spazio” è una scultura di Boccioni che
rappresenta una possente figura umana che incede a grandi passi. Senza volto né
braccia, la forma rappresenta il puro movimento tramite linee iiregolari che sembrano
fluttuare nello spazio.
“Dinamismo di un cane al guinzaglio” è un dipinto di Balla che rappresenta la
volontà dei futuristi di voler applicare le leggi dell’aerodinamica agli elementi della
vita quotidiana. Sono rappresentati un bassotto, il suo guinzaglio e i piedi di una
figura femminile. Essi appaiono però moltiplicati, fino a diventare delle pure
vibrazioni.
L’architetto Antonio Sant’Elia realizza un gruppo di disegni e schizzi raffiguranti una
metropoli moderna mai realizzata a causa della sua morte prematura. Il simbolo
dell’innovazione nelle nuove città, per l’architetto, era rappresentato dalla centrale
elettrica, raffigurata come un imponente monumento. Caratteristica principale della
nuova metropoli era il dinamismo, evidenziato dalla spinta verticale degli edifici.
DADAISMO
Il Dadaismo non è considerato un vero e proprio movimento artistico, bensì una
tendenza culturale, in quanto uno degli aspetti sociali che più criticava e derideva era
proprio l’arte e i movimenti artistici tradizionali. I dadaisti criticavano l’arte per come
veniva pensata e manifestata.
I dadaisti si riunirono nel 1916 in Svizzera, nazione neutrale, con l’intento di
attaccare tutto ciò che, secondo loro, aveva procurato e causato la Prima Guerra
Mondiale. Per gli artisti che fondarono o che parteciparono in seguito al Dadaismo, le
cause del conflitto mondiale risiedevano nei valori distorti della società. Per
distinguersi da quella visione distorta della realtà, i dadaisti decisero di fondare un
altro tipo di arte, basata sull’irrazionalità: è considerato arte ogni elemento della vita
quotidiana che viene decontestualizzato.
Il movimento trovò un luogo di ritrovo nel Cabaret Voltaire di Zurigo, fondato
dall’artista Emmy Hennings e suo marito lo scrittore Hugo Ball, in cui si
incontravano non solo dadaisti ma anche altri artisti
La scelta del nome Dada fu casuale come l’arte che ne era l’espressione. Tristan
Tzara raccontò che il nome fu scelto fra migliaia di parole del dizionario,
scegliendolo a caso. Dada in francese significa “cavalluccio di legno” ma può anche
rappresentare il suono prodotto dai bambini piccoli.

Il principale esponente del Dadaismo fu Marcel Duchamp, la cui opera più


importante è “La Fontana”. Per realizzarla l’artista si servì di un orinatoio, che venne
poi capovolto. Chiamato a far parte della giuria di una mostra, Duchamp presentò
l’opera utilizzando uno pseudonimo. Essa, tuttavia venne rifiutata e l’artista
abbandonò la mostra. Successivamente la fontana fu gettata, scambiata per un
orinatoio usato.
Un’altra importante opera di Duchamp è “L.H.O.O.Q” (elle a chuad au cul, ossia “lei
ha caldo al sedere), in cui la Gioconda viene rappresentata con baffi e pizzo. Quella
che potrebbe sembrare un’opera che vuole mettere in ridicolo il dipinto di Da Vinci,
rappresenta in realtà una critica ai francesi stessi: essa onora l’arte di Leonardo e
critica coloro che, conformandosi al pensiero generale, apprezzano la Gioconda solo
perché tutti dicono che è bella.
SURREALISMO
Il Surrealismo nasce per dar voce all’io interiore, libero dall’intervento della ragione,
che reprime gli istinti naturali. Per conquistare la libertà bisogna farsi guidare
dall’inconscio, principio su cui di basa la psicanalisi, disciplina adottata da Sigmund
Freud.
I principali esponenti di questa corrente furono Magritte e Dalí.
Nell’opera “L’uso della parola I” Magritte rappresenta una pipa sotto la quale viene
posta la scritta “Questa non è una pipa”. L’osservatore, infatti, sta guardando soltanto
un0immagine, non l’oggetto reale. L’intento di Magritte è quello di giocare con la
confusione tra realtà e rappresentazione, un confine non sempre coscientemente
chiaro per gli uomini.
“La condizione umana” di Magritte rappresenta una stanza in cui un cavalletto è
posto davanti ad una finestra. Sulla tela è dipinto il paesaggio che si vede attraverso
la finestra, si tratta di un “dipinto nel dipinto”. Il senso di stupore nasce dalla
possibilità di vedere allo stesso tempo sia l’oggetto reale sia la sua rappresentazione
pittorica: il paesaggio esiste sia nella realtà sia sulla tela, ma lo si vede una sola volta.

“La persistenza della memoria” di Dalí rappresenta un paesaggio con scogli aguzzi e
un ulivo secco in primo piano. Nel paesaggio sono inseriti orologi molli, due che
penzolano dall’albero e da un cubo, e uno che si adagia su una figura accigliata,
simbolico autoritratto dell’artista. Un quarto orologio duro è assalito da un cumulo di
formiche. La scena risulta spiazzante sia per l’irrazionalità del soggetto che per il
contrasto tra colori caldi e freddi. Con quest’opera Dalí vuole trasmettere un
messaggio preciso: il trascorrere del tempo, misurabile scientificamente, risulta
variabile nella percezione umana e nella memoria. Per tale motivo gli orologi molli
rappresentano una condizione mobile, incontrollabile, mentre quello coperto da
formiche rappresenta il tempo misurato dagli strumenti, che corrode e consuma.
“Costruzione molle con fave bollite” di Dalí che rappresenta il presagio di guerra
civile. In primo piano una serie di forme anatomiche costituiscono un essere
immaginario, allegoria della guerra. Una gigantesca mano nodosa stringe
violentemente un seno. Un’altra mano scarnificata poggia a terra mentre un
microscopico uomo le si affaccia da dietro. Un piede scheletrito poggia su un bacino,
sorretto da un altro piede. Dalí suggerisce che non esistono mostri del genere ma la
nostra psiche può produrne addirittura di peggiori, così come la natura è capace di
generare la guerra.
“Sogno causato dal volo di un’ape” fu realizzato dopo che Dalí fu risvegliato dalla
puntura di un’ape. In basso viene rappresentata la compagna dell’artista, sua musa.
Una baionetta, simbolo del desiderio sessuale ma anche del dolore, sta per colpire il
braccio destro della donna. Mentre l’ape ronza intorno ad una melagrana, la
percezione della puntura è rappresentata da due feroci tigri che saltano fuori dalle
fauci di un pesce, a sua volta scaturito da una melagrana spaccata. Sullo sfondo un
elefante con le zampe di ragno regge un obelisco sulla groppa.

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