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EVOLUZIONE DEL SISTEMA NERVOSO

Invertebrati
Livello più semplice: cnidari (simmetria radiale)
Rete nervosa organizzata (protozoi privi di tale sistema):
impulso trasmesso in tutte le direzioni, risposta generalizzata
EVOLUZIONE DEL SISTEMA NERVOSO
Invertebrati
Sistemi nervosi bilaterali: platelminti
2 gangli anteriori di cellule nervose → 2 tronchi nervosi
Prima vera differenziazione tra SNp e SNC
EVOLUZIONE DEL SISTEMA NERVOSO
Invertebrati
SN più centralizzato: anellidi
Cervello bilobo, cordone ventrale doppio, gangli e neuroni
Molluschi: 3 paia di gangli (polpo: > 160 milioni di cellule)
EVOLUZIONE DEL SISTEMA NERVOSO
Invertebrati
SN più sviluppato: artropodi
Gangli più grandi e organi di senso più sviluppati
Effetti su comportamento sociale, apprendimento
EVOLUZIONE DEL SISTEMA NERVOSO
Vertebrati
Modello base: cordone nervoso dorsale cavo -----> cervello
Tendenza evolutiva: grande complessità per dimensioni,
configurazione e capacità funzionale del cervello

Encefalizzazione

Risposte rapide Associazione


temporale tra
eventi
Capacità di Flessibilità
memorizzazione comportamentale
CERVELLO
Drastiche modifiche nel corso
dell’evoluzione, al contrario del midollo
spinale, rimasto simile dal punto di vista
strutturale
Pesci e anfibi: cervello primitivo lineare
Mammiferi: cervelli complessi e
profondamente fessurati
Uomo: circa 35 miliardi di cellule
nervose
Cervelletto: equilibrio e coordinazione
motoria
ORGANI DI SENSO
Recettori specializzati → canali di informazioni per il cervello
Stimolo: forma di energia elettrica, meccanica, chimica o radiante
Organo di senso: trasforma lo stimolo che riceve in impulsi nervosi

Trasduttore biologico

Specifici solo per un tipo di energia stimolante


Percezione tra sensazioni diverse attuata in regioni
localizzate del cervello

Legge delle energie nervose specifiche


Recettori
Classificazione in base alla loro localizzazione
Esterocettori → vicino alla superficie esterna
Enterocettori → raccolgono stimoli dagli organi interni
Propriocettori → tipici di muscoli, tendini e giunture
senso della posizione nello spazio

Classificazione in base alla forma di energia cui rispondono


Chimici
Meccanici
Luminosi
Termici
CHEMIORECEZIONE
Senso più primitivo e universale del regno animale
Protozoi: recettori chimici di contatto (cibo, acqua, pericoli)

Stimolano comportamento di orientamento → chemiotassia


Metazoi: recettori chimici a distanza specializzati

Olfatto → ricerca cibo, selezione partner, marcatura territorio,


creazione di tracce, reazioni di allarme
Insetti sociali e altri animali (anche mammiferi): composti
specie-specifici noti come feromoni
Vertebrati e insetti: sensi del gusto e dell’olfatto ben distinguibili
Senso del gusto più limitato
Centri ricettivi situati in parti differenti del cervello
Chemiorecettori degli insetti disposti su peli sensori → sensilli
gusto: bocca, zampe, margini ali, ovodepositore (femmine)
riconoscono 4 composti: zucchero, amaro, sale, acqua
olfatto: antenne e massillipedi
molecole odoripare (es: feromoni)
Recettori gustativi dei vertebrati→ cavità boccale e lingua
Vertebrati e insetti: sensi del gusto e dell’olfatto ben distinguibili
Senso del gusto più limitato
Centri ricettivi situati in parti differenti del cervello
Chemiorecettori degli insetti disposti su peli sensori → sensilli
gusto: bocca, zampe, margini ali, ovodepositore (femmine)
riconoscono 4 composti: zucchero, amaro, sale, acqua
olfatto: antenne e massillipedi
molecole odoripare (es: feromoni)
Recettori gustativi dei vertebrati→ cavità boccale e lingua

Uomo i più sensibili


Olfatto → senso più importante per molti animali
Particolarmente sviluppato nei mammiferi
Uomo: può discriminare circa 20.000 odori differenti
Naso del cane: un milione di volte più sensibile dell’uomo

Organo
vomeronasale
(VNO) o organo di
Jacobson (presente
in molti vertebrati)
Informazioni:
territorio,
gerarchia,
sesso,
stato riproduttivo
MECCANORECEZIONE
Meccanorecettori: sensibili a forze quantitative
→ tatto, pressione, stiramento, suono, vibrazione, gravità

Tatto: corpuscolo di Pacini, registra tocco profondo e pressione


su pelle dei mammiferi

Sensibilità a cambi
improvvisi, ma successiva
assuefazione
Invertebrati: recettori
tattili di vari tipi
Insetti: setole sensoriali
per tatto e vibrazioni
Nell’uomo concentrati su
labbra, lingua, dita
Dolore
I recettori sono estremità di fibre poco specializzate
Rispondono a una varietà di stimoli → danno del tessuto

Dolore: richiesta di soccorso


da parte del corpo. Segnala
la presenza di stimoli nocivi
o di una disfunzione interna
I messaggi arrivano nel
tronco dell’encefalo, in cui
sono presenti
2 peptidi:
endorfine ed encefaline
Piacere: segnale di uno
stimolo utile per il soggetto
(oppioidi endogeni)
Linea laterale dei pesci
Sistema di ricezione tattile a
distanza: percezione di onde
di vibrazione e correnti
Neuromasti: cellule recettrici
di pesci e anfibi
Sistema fondamentale per il
movimento e la localizzazione
di prede, predatori e partner
sociali
UDITO

Orecchio: recettore specializzato nel percepire le onde sonore


dell’ambiente circostante
Invertebrati: quasi tutti vivono in un mondo ʺsilenziosoʺ
Artropodi come crostacei, ragni e insetti hanno sviluppato veri
organi ricettori di suoni → 2 sacchi aerei con membrana timpanica
Farfalle notturne: rilevatori di ultrasuoni per individuare pipistrelli
Orecchio dei vertebrati
Si origina come organo di equilibrio → labirinto
Struttura simile dai pesci con mascelle in poi
3 canali semicircolari → accelerazione angolare
Utricolo e sacculo → equilibrio; posizione
rispetto alla gravità
Lagena: percezione dei suoni
Pesce teleosteo

Orecchio dei mammiferi - Uomo


Senso dell’Equilibrio

Statocisti → organi di senso


specializzati nel controllo della
gravità e di vibrazioni a bassa
frequenza (in molti invertebrati)
Presenti in numerosi invertebrati
→ statolite (calcarea)

Vertebrati: equilibrio dipende da


labirinto e 3 canali semicircolari
Utriculo e sacculo → organi di equilibrio statico
Canali semicircolari → rispondono all’accelerazione angolare
(rotazionale)
Ampolla e cupola → coinvolte nelle sensazioni di rotazione
FOTORECEZIONE: VISIONE

Fotorecettori → recettori sensibili alla luce


Invertebrati primitivi: semplici cellule sensibili alla luce sparse
sulla superficie corporea (sensibilità dermica alla luce)
Vertebrati: occhio estremamente sviluppato
Protozoi: caso particolare → dinoflagellato Nematodinium
Evoluzione dell’Occhio
Struttura basata su 2 principi diversi:
- composto, con molte faccette (artropodi)
- a lente singola, simile a fotocamera (molluschi cefalopodi,
anellidi e vertebrati)

Visione a colori
Ape: vista UV
(nettare fiori)
Evoluzione dell’Occhio
- a lente singola, tipo fotocamera
Struttura della retina

Fovea centrale: posta nel centro della


retina, rappresenta la regione della
visione più acuta

Contiene solo coni (visione a colori


diurna; acutezza → densità coni)
Acutezza visiva dipende dalla densità
dei coni nella fovea
Bastoncelli: in periferia, specializzati
per la visione in b/n con luce debole
SISTEMA ENDOCRINO
Secondo grande sistema integrativo dopo quello nervoso
Agisce più lentamente, con basse concentrazioni e più a lungo
Controlla le attività dell’organismo per mezzo di messaggeri
chimici → ormoni ("hormon" = eccitante)

Composti chimici rilasciati nel sangue e trasportati dal sistema


circolatorio in varie regioni dell’organismo

Cellule bersaglio → specifiche risposte fisiologiche


ORMONI
Secreti da:
- Ghiandole endocrine
prive di dotti
riccamente vascolarizzate
- Ghiandole esocrine
con dotti;
es: sudoripare, sebacee,
salivari, digerente

Alcuni ormoni possono funzionare come:


➢ neurotrasmettitori nel cervello (es: insulina)
➢ fattori tissutali locali (paraormoni)
ORMONI DEGLI INVERTEBRATI
Tutti i taxa producono ormoni
- cnidari, nematodi, anellidi: cellule endocrine
- molluschi e artropodi: ghiandole endocrine
Tipi di ormoni
- Peptidi e neuropeptidi, i più comuni
- Steroidi o terpeni (solubili nei lipidi)

Simili a quelli dei vertebrati per struttura, ma funzioni diverse:


- Cambiamenti di colore
- Crescita
- Riproduzione
- Omeostasi
- Meccanismi fisiologici (metabolismo,
livello dell’energia, osmoregolazione)
ORMONI DEGLI INVERTEBRATI
Sorgente di ormoni: cellule neurosecretrici → neurosecrezioni
riversate nel circolo sanguigno
Peptidi e neuropeptidi → regolano numerosi processi fisiologici
Esempi: battito cardiaco crostacei, ormoni diuretici insetti
Ormoni neurosecretori: in tutti i metazoi, ma i meccanismi più
studiati in assoluto sono:

controllo dello sviluppo e metamorfosi


negli insetti
Serie di stadi larvali, sostituzione dell’esoscheletro, muta
Muta e metamorfosi controllate da interazione tra 2 ormoni:
- Ormone della muta o ecdisone (steroide)
- Ormone giovanile (terpene)
ORMONI E GHIANDOLE ENDOCRINE DEI
VERTEBRATI
Ormoni dell’ipofisi e
dell’ipotalamo

Ipofisi o ghiandola pituitaria

Adenoipofisi (anteriore)
Neuroipofisi (posteriore)
Circolazione portale:
trasporto di sangue da un letto
capillare a un altro

Legame tra cellule


neurosecretrici di ipotalamo e
adenoipofisi
Ormone della crescita e del metabolismo
Ormone della crescita (GH): agisce direttamente sulle ossa lunghe
Nel metabolismo energetico, aumenta il rilascio del grasso dalle
riserve di tessuto adiposo e di glicogeno dalle riserve epatiche
se prodotto in eccesso → gigantismo
al contrario → nanismo
Ghiandola pineale
o epifisi
(nel diencefalo di
tutti i vertebrati)

Vertebrati ectotermi → tessuti ghiandolari e organo sensoriale


fotorecettivo (pigmentazione e ritmi
biologici legati alla luce)

Molto sviluppato in lamprede,


anfibi, lucertole ("terzo occhio")

The oddest morphological characteristic


is represented by the presence of a third
eye, called “pineal eye”, present on the
top of the head, under the skin, which is
capable of light reception
Ghiandola pineale
o epifisi
(nel diencefalo di
tutti i vertebrati)

Vertebrati endotermi → completamente ghiandolare


Produce la melatonina (sua secrezione inibita dalla luce
solare) → Produzione minore durante il giorno, più alta di
notte
Regola i ritmi circadiani (durata di circa 24 ore): orologi
biologici
Melatonina: regolazione dell’attività delle gonadi, associata
al ritmo stagionale e al fotoperiodo negli uccelli
e nei mammiferi
Ormoni del metabolismo
Sono in grado di influenzare la velocità delle reazioni chimiche
all’interno delle cellule, alterando l’attività degli enzimi coinvolti
Ormoni più noti derivano da: tiroide, paratiroidi, ghiandole
surrenali, pancreas, adenoipofisi (ormone della crescita), leptina

Ormoni tiroidei
2 ormoni secreti dalla tiroide: tiroxina (T3) e triiodotironina (T4)
Ormoni tiroidei
Tiroide composta da migliaia di follicoli (unità sferiche)
Qui sintesi e immagazzinamento degli ormoni T3 e T4

Caratteristica peculiare: concentrazione di iodio


Ne contiene più della metà delle riserve per l’organismo
Atomi di iodio si legano a formare T3 e T4

Funzioni
- Promuovere il normale sviluppo del sistema nervoso
- Stimolare il metabolismo
Effetti sullo sviluppo evidenti negli anfibi: metamorfosi – tiroxina
▪ La tiroide comincia a funzionare alla fine dello stadio larvale
▪ Dopo la metamorfosi l’accrescimento dipende da ormone crescita
Effetti degli ormoni tiroidei su crescita e metamorfosi di una rana
Ormoni tiroidei
Funzioni più note in uccelli e mammiferi
- Controllo del consumo di ossigeno
- Controllo della produzione di calore
Fondamentale nell’adattamento degli animali agli ambienti freddi,
tramite l’aumento di produzione di calore corporeo
La tiroide mantiene le attività metaboliche a livelli normali

Eccesso di ormoni tiroidei → aumento del 50% velocità metabolismo


Effetti: irritabilità, nervosismo, tachicardia, intolleranza al caldo,
perdita di peso (nonostante aumento appetito)
Difetto di ormoni tiroidei → diminuzione velocità metabolismo
Effetti: diminuzione attenzione, bradicardia, debolezza muscolare,
aumento sensibilità al freddo, aumento di peso
Ghiandole paratiroidi
Nell’uomo ci sono 2 coppie di queste piccole ghiandole
Numero e posizione possono variare negli altri vertebrati
Regolano la concentrazione ematica del calcio
Paratormone (PTH) → mantiene omeostasi del calcio
Calcitonina → ormone
prodotto dalla tiroide dei
mammiferi e dalla
ghiandola ultimobranchiale
di altri vertebrati
Abbassa il livello ematico
del Ca, inibendole il rilascio
dalle ossa

Altro ormone coinvolto: derivato della vitamina D3 (dieta e sole)


Carenza di questa vitamina → rachitismo
Ghiandole surrenali
Nei mammiferi la ghiandola surrenale è una ghiandola doppia
Due tipi di tessuto molto diversi:
- Regione esterna di cellule adrenocorticali → corteccia
- Regione interna di cellule specializzate → midollare
Ormoni della corteccia surrenale
Almeno 30 composti lipidici, tutti simili e tutti steroidi
Solo alcuni sono veri steroidi; per lo più ci sono intermedi della
sintesi degli ormoni steroidei a partire dal colesterolo
Ormoni corticosteroidi

Classificati in 2 gruppi in base alle funzioni: metabolismo sostanze


nutritive, processi
- glucocorticoidi (cortisolo, corticosterone) → infiammatori, risposta a
effetto finale: aumento glucosio nel sangue tensioni nervose

riassorbimento di
- mineralcorticoidi (aldosterone) → Na+ e Cl- ed
effetto: regolazione salina escrezione di K+
Ormoni della midollare del surrene
Secrezione di 2 ormoni strutturalmente simili:
- Noradrenalina - Adrenalina
Noradrenalina: funziona come neurotrasmettitore alle estremità
nervose del SN simpatico, quindi effetti simili
Adrenalina: stimola le risposte dell’organismo a situazioni di
emergenza
Effetti: fuga dal pericolo, paura, rabbia, lotta, mancanza di ossigeno,
perdita di sangue, dolore
ˮlotta o fugaˮ: paure improvvise, aumento della velocità del battito
cardiaco, contrazioni dello stomaco, secchezza delle fauci, tremito
muscolare, ansia generale → aumento dell’attività del SN simpatico e
rapido rilascio adrenalina nel sangue
Altre funzioni: costrizione arteriole, glicogeno nel fegato e riserve di
grasso, produzione di calore, velocità coagulazione sangue…….
Ormoni delle cellule delle isole del pancreas
Pancreas: è sia ghiandola esocrina che endocrina
Porzione esocrina: produce
succo pancreatico (enzimi digestivi)
Porzione endocrina: tessuto raccolto
nelle isole del Langerhans
Cellule beta → insulina
Cellule alfa → glucagone
Effetti antagonistici sul metabolismo
dei carboidrati e dei grassi e sulla
glicemia (insulina la abbassa)

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