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IL PARTITORE

COMPENSATO
Marco Panareo
Il partitore compensato
• Consideriamo la rete di figura, posto

τ 1 ≡ R1C1 ,
τ 2 ≡ R2C2 ,

• Le impedenze formate coi paralleli R1− C1 e R2− C2 valgono:

1 R1 R1
Z1 ≡ = = ,
1 1 + jω R1C1 1 + jωτ 1
+ jωC1
R1
1 R2 R2
Z2 ≡ = = ,
1
+ jωC2 1 + jω R2C2 1 + jωτ 2
R2
Il partitore compensato
• La rete si schematizza come in figura
e l’estensione complessa della
tensione vP(t) vale:

R2
Z2 1 + jωτ 2 R2 (1 + jωτ 1 )
=VP V= V = V =
Z1 + Z 2 R 1
+
R2 R1 (1 + jωτ 2 ) + R2 (1 + jωτ 1 )
1 + jωτ 1 1 + jωτ 2
R2 (1 + jωτ 1 ) R2 1 + jωτ 1 1 + jωτ 1
V = V= Vk ,
R1 + R2 + jω (τ 2 R1 + τ 1R2 ) R1 + R2 1 + jωτ 1 + jωτ
Il partitore compensato
• Cioè
1 + jωτ 1
VP = V k
1 + jωτ

• dove
R2
k≡ ,
R1 + R2
τ 2 R1 + τ 1R2
τ≡ .
R1 + R2

• Se risulta τ 1 ≡ τ 2 allora VP = V k cioè

vP ( t ) = v ( t ) k ,
Il partitore compensato
• Cioè in tali circostanze la tensione vP(t) risulta in fase con
la tensione erogata dal generatore di forza elettromotrice
v(t) e la sua ampiezza è pari a quella di v(t), moltiplicata
per il rapporto di partizione k
• In tale condizione si dice che la rete agisce da partitore
compensato
• Questa rete costituisce parte integrante di alcuni
strumenti di misura quali gli oscilloscopi che hanno la
funzione di visualizzare in grafici bidimensionali
l’andamento al variare del tempo delle tensioni applicate
ai loro ingressi.
L’ingresso dell’oscilloscopio
• Il circuito di ingresso di un oscilloscopio è
solitamente schematizzabile con il parallelo
di una resistenza, generalmente di valore
molto elevato, dell’ordine di 10 MΩ, con una
capacità dell’ordine di 10 pF.
• Inoltre, per poter applicare la tensione da
misurare a tale ingresso, usualmente si
ricorre a cavi con conduttori coassiali, che
presentano una capacità per unità di
lunghezza, generalmente di qualche decina
di pF per metro
• Infine, per aumentare l’impedenza di
ingresso dello strumento, allo scopo di
minimizzare l’effetto dello strumento stesso
sull’oggetto della misura, generalmente si
preleva la tensione da misurare attraverso
una sonda ad alta resistenza.
L’ingresso dell’oscilloscopio
• Pertanto il circuito di ingresso dello strumento,
comprensivo del cavo di collegamento e della sonda,
corrisponde a quello indicato in figura, dove C0
rappresenta la capacità del cavo e la rete costituita dalla
resistenza R2 e dal condensatore C2 schematizza
l’ingresso dell’oscilloscopio.

• L’applicazione diretta a tale circuito della tensione v(t) da


misurare comporta inevitabilmente un errore dovuto alla
dipendenza dalla frequenza della risposta di questa rete.
La compensazione
• Per ovviare a tale problema la sonda dell’oscilloscopio
viene completata tramite l’aggiunta di un condensatore
variabile C1, come mostrato in figura.

• Con questa modifica, attraverso un’opportuna regolazione


di tale componente, il circuito può agire come un partitore
compensato.
• La regolazione del condensatore viene generalmente
effettuata applicando una forza elettromotrice ad onda
quadra, all’ingresso dell’intera rete così costituita.
La compensazione
• La regolazione del condensatore C1 viene generalmente
effettuata applicando una forza elettromotrice ad onda
quadra all’ingresso dell’intera rete così costituita.
• Facendo uso dello sviluppo in serie di Fourier,
consideriamo l’applicazione di tale tensione al partitore
compensato. Posto:
1 + jωτ 1
K (ω ) ≡ k K (ω ) e ( ) ,
jϑ ω
=
1 + jωτ

1 + (ωτ 1 )
2

K (ω ) = k
1 + (ωτ )
2

tan ϑ (ω
= ) ωτ 1 − ωτ
La compensazione
• L’estensione complessa della la tensione di uscita del
partitore compensato, corrispondente alla forza
elettromotrice ad onda quadra è

4V0 ∞
j n +1 4V0 ∞ j n +1
∑ ∑
j  nωt +ϑ ( nω )
VP K ( nω ) = ( −1) − 1 e
n jnωt
K ( nω ) ( −1) n − 1 e 
π n 1= 2n π n1 2n
4V j ωt +ϑ (ω ) 4V j 3ωt +ϑ ( 3ω ) 4V j 5ωt +ϑ ( 5ω ) 4V j 7ωt +ϑ ( 7ω )
= 0 K (ω ) e  − 0 K ( 3ω ) e  + 0 K ( 5ω ) e  − 0 K ( 7ω ) e  + ,
π 3π 5π 7π

• così la tensione vP(t) è data dall’espressione

 4V0 ∞ j n +1 j  nωt +ϑ ( nω ) 


( t )  e {V=
vP= P} e  ∑ K ( nω ) ( −1) n − 1 e  = 
 π n =1 2 n 
4V0 4V 4V
= K (ω ) cos ωt + ϑ (ω )  − 0 K ( 3ω ) cos 3ωt + ϑ ( 3ω )  + 0 K ( 5ω ) cos 5ωt + ϑ ( 5ω )  +  .
π 3π 5π
La compensazione
• Nell’esempio si è assunto che il rapporto
di partizione k fosse pari a 1/2. Nella
figure in alto ed al centro sono mostrati
gli andamenti della tensione vP(t)
corrispondenti, rispettivamente, alle
condizioni τ1<τ2 e τ1>τ2.
• Nella figura in basso è mostrato lo stesso
andamento nella condizione di
compensazione del partitore, τ1=τ2.
• La regolazione pertanto si effettua
variando il valore della capacità e
controllando contemporaneamente sullo
schermo dell’oscilloscopio la tensione
fino a che il relativo andamento non
diventa uguale a quello corrispondente
alla condizione di compensazione.
La compensazione – studio con PSpice
• La compensazione della R1

sonda di un oscilloscopio è
10Meg
C1

stata studiata attraverso V1 = -5V V1 {Cc}


V2 = +5V C3 R2
TD = 0s C2
200pF 1Meg

PSpice. I valori dei


TR = 1ns
TF = 1ns 20pF
PW = 100us
PER = 200us

componenti sono stati 0


PARAMETERS:
0 0

dedotti dalle caratteristiche Cc = 22pF

di una sonda reale. 32pF


17pF
22pF
• In basso è riportato 27pF

l’andamento di K (ω ) al
modulo 12pF

variare della frequenza per


diversi valori di C1
fase

V(C2)
La compensazione – studio con PSpice
• In basso è mostrata la risposta R1

della rete ad un segnale a


10Meg
C1

onda quadra al variare della V1 = -5V


V2 = +5V
TD = 0s
V1 {Cc}
C3
200pF
R2
1Meg
C2

capacità di C1
TR = 1ns
TF = 1ns 20pF
PW = 100us
PER = 200us
0 0 0

PARAMETERS:
Cc = 22pF

V(C2)

V1
solo dall’istruttore

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