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Tecn 1902
Tecn 1902
Resistenza
Distribuzione normale
2
1 æ x - Rm ö
- çç ÷÷
1 2è s R
f R ( x) = e ø
s R 2p
Rm è la resistenza media:
Una maggior deviazione standard rappresenta una maggior dispersione dei dati
sperimentali.
Sollecitazione
1 n
sS = å (Si - Sm )2 Deviazione standard della sollecitazione
n - 1 i =1
Sicurezza strutturale
Probabilità di collasso
f S (x )dx
Probabilità di collasso
Osservazioni
Per queste ragioni è stato messo a punto un metodo deterministico di valutazione della
sicurezza, che incorpora però la dispersione statistica delle resistenze e delle
sollecitazioni.
Sicurezza strutturale
E’ il frattile 5% della curva densità di probabilità, ossia il valore che ha probabilità 0.05 di
non essere superato:
Rk
ò-¥
f R ( x)dx = 0.05
Rk = Rm - ks R k = 1.64
Il valore caratteristico tiene conto sia del valore medio Rm che della deviazione
standard sR.
E’ il frattile 95% della funzione densità di probabilità, ossia il valore che ha probabilità
0.95 di non essere superato:
Sk
ò-¥
f S ( x)dx = 0.95
S k = S m + ks S k = 1.64
Sicurezza strutturale
Se però l’azione aumenta il grado di sicurezza della struttura (ad es. la precompressione),
occorre considerare il frattile 5%:
S k = S m - ks S k = 1.64
Sicurezza strutturale
Verifica di sicurezza
Sebbene i valori caratteristici tengano conto della dispersione dei valori di resistenza e
dell’azione, non è corretto in generale eseguire la verifica di sicurezza al collasso
utilizzando direttamente i valori caratteristici, ossia:
Rk ³ S k
perché:
- si otterrebbero probabilità di collasso considerevolmente superiori al valore accettato
convenzionalmente, pari a 10-5;
- i valori caratteristici si riferiscono a materiali di proprietà note (Rm, sR), e dunque non
tengono conto di possibili errori in fase realizzativa.
Sicurezza strutturale
Verifica di sicurezza
Stato limite è la condizione superata la quale l’opera non soddisfa più le esigenze per le
quali è stata progettata.
a) danneggiamenti locali (ad es. eccessiva fessurazione del calcestruzzo) che possano
ridurre la durabilità della struttura, la sua efficienza o il suo aspetto;
b) spostamenti e deformazioni che possano limitare l’uso della costruzione, la sua
efficienza e il suo aspetto;
c) spostamenti e deformazioni che possano compromettere l’efficienza e l’aspetto di
elementi non strutturali, impianti, macchinari;
d) vibrazioni che possano compromettere l’uso della costruzione;
e) danni per fatica che possano compromettere la durabilità;
f) corrosione e/o degrado dei materiali in funzione del tempo e dell’ambiente di
esposizione che possano compromettere la durabilità.
2.4. VITA NOMINALE DI PROGETTO, CLASSI D’USO E PERIODO DI RIFE
Vita nominale
2.4.1. VITA NOMINALE DI PROGETTO
La vita nominale di progetto VN di un’opera è convenzionalmente definita come il numero di
La vita nominale di progetto VN di un’opera è convenzionalmente definita come il numero
l’opera, purché soggetta alla necessaria manutenzione, mantenga specifici livelli prestazionali.
di anni nel quale è previsto che l’opera, purché soggetta alla necessaria manutenzione,
Imantenga
valori minimi di Vlivelli
specifici N da prestazionali.
adottare per i diversi tipi di costruzione sono riportati nella Tab. 2.4.I. Ta
impiegati per definire le azioni dipendenti dal tempo.
Valori2.4.I
Tab. minimi dellaminimi
– Valori vita nominale
della Vita nominale VVNNper
di progetto i diversiper
di progetto tipiidi costruzione
diversi tipi di costruzioni
Valori minimi
TIPI DI COSTRUZIONI
di VN (anni)
Non sono da considerarsi temporanee le costruzioni o parti di esse che possono essere smantellate
zate. Per un’opera
Per condizioni di nuova
ambientali realizzazione
e d’uso la cui fase
nei limiti previsti, di costruzione
si prevede dunquesiain prevista in sede di progetto
fase di progetto
minale relativa di
che interventi a tale fase di costruzione,
manutenzione ai fini per
straordinaria, della valutazione
ripristinare delle azioni
la capacità sismiche,
di durata della dovrà esse
comunque non
costruzione, inferiore
saranno non prima della durata della vita nominale VN.
a 5 anni.
necessari
Le verifiche sismiche di opere di tipo 1 o in fase di costruzione possono omettersi quando il proget
permanga per meno di 2 anni.
Vita nominale
VR = VN CU
Azioni
Si definisce azione ogni causa, o insieme di cause, capace di indurre stati limite in una
struttura.
Permanenti (G)
Azioni che agiscono durante tutta la vita nominale di progetto della costruzione, la cui
variazione di intensità nel tempo è molto lenta e di modesta entità:
- peso proprio di tutti gli elementi strutturali; peso proprio del terreno, quando pertinente;
forze indotte dal terreno (esclusi gli effetti di carichi variabili applicati al terreno);
forze risultanti dalla pressione dell’acqua (quando si configurino costanti nel tempo) (G1);
Variabili (Q)
Azioni che agiscono con valori istantanei che possono risultare sensibilmente diversi fra
loro nel corso della vita nominale della struttura:
- sovraccarichi;
- azioni del vento;
- azioni della neve;
- azioni della temperatura.
Azioni
Variabili (Q)
Eccezionali (A)
Azioni che si verificano solo eccezionalmente nel corso della vita nominale della struttura;
- incendi;
- esplosioni;
- urti ed impatti.
Sismiche (E)
Coefficienti
Tab. di dei
2.5.I – Valori combinazione
coefficienti di combinazione
Categoria/Azione variabile 0j 1j 2j
Combinazione fondamentale
Generalmente impiegata per le verifiche agli SLU.
G1 + G2 + P + Qk1 + y 02 Qk 2 + y 03 Qk 3 + ...
Combinazione frequente
Generalmente impiegata per le verifiche agli SLE reversibili.
G1 + G2 + P + y 11Qk1 + y 22 Qk 2 + y 23 Qk 3 + ...
Combinazione delle azioni
G1 + G2 + P + y 21Qk1 + y 22 Qk 2 + y 23 Qk 3 + ...
Combinazione delle azioni
Combinazione sismica
Impiegata per le verifiche agli SLU e SLE connessi all’azione sismica.
Azione sismica
E + G1 + G2 + P + y 21Qk1 + y 22 Qk 2 + ...
Combinazione delle azioni
Combinazione eccezionale
Impiegata per le verifiche agli SLU connessi alle azioni eccezionali di progetto.
G1 + G2 + P + Ad + y 21Qk1 + y 22 Qk 2 + ...
Nell’Approccio 1, le verifiche si conducono con due diverse combinazioni di gruppi di coefficienti parziali, rispet
per le azioni ( F), per la resistenza dei materiali ( M) e, eventualmente, per la resistenza globale del sistema ( R). N
Stati limite ultimi
1 dell’Approccio 1, per le azioni si impiegano i coefficienti F riportati nella colonna A1 della Tabella 2.6.I. Ne
dell’Approccio 1, si impiegano invece i coefficienti F riportati nella colonna A2. In tutti i casi, sia nei confronti del
strutturale, sia per quello geotecnico, si deve utilizzare la combinazione più gravosa fra le due precedenti.
Nelle verifiche agli stati limite ultimi si distinguono:
Nell’Approccio 2 si impiega un’unica combinazione dei gruppi di coefficienti parziali definiti per le Azioni ( F)
- lomateriali
dei stato limite
( M) di equilibrio come
e, eventualmente, percorpo rigido (EQU);
la resistenza globale ( R). In tale approccio, per le azioni si impiegano
- lo stato
portati nellalimite di resistenza
colonna A1. della struttura, compresi gli elementi di fondazione (STR);
- lo stato limite
I coefficienti di resistenza del terreno (GEO).
M e R sono definiti nei capitoli successivi.
Coefficienti
Tab. di sicurezza
2.6.I – Coefficienti parzialiparziali sulleo per
per le azioni azioni nelle
l’effetto verifiche
delle agliverifiche
azioni nelle SLU SLU
Coefficiente EQU A1 A2
F
Il coefficiente
Nella Tab. 2.6.I ildisignificato
sicurezzadei
parziale
simbolisulla precompressione si assume pari a
è il seguente: g P = 1.0 .
G1 coefficiente parziale dei carichi permanenti G1;