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Sicurezza strutturale

Le grandezze che definiscono la sicurezza strutturale, attinenti ai materiali (resistenza,


modulo elastico, etc.) e alle azioni, sono variabili aleatorie.

Di conseguenza, la sicurezza non può essere definita in modo deterministico, ma


solamente attraverso la probabilità di collasso.

Resistenza

Dispersione dei dati sperimentali

Funzione densità di probabilità della resistenza

La probabilità che la resistenza sia compresa nell’intervallo [ x, x + dx] è pari a f R ( x)dx.


Sicurezza strutturale

La probabilità che la resistenza sia compresa


in un generico intervallo [ x1 , x2 ] è pari a:
x2
òx1
f R ( x)dx

La probabilità che la resistenza sia minore di


un determinato valore x è pari a:
x
ò-¥
f R ( x)dx

La probabilità che la resistenza sia compresa


tra -¥ e +¥ deve essere sempre pari a 1:

ò-¥
f R ( x)dx = 1
Sicurezza strutturale

Distribuzione normale
2
1 æ x - Rm ö
- çç ÷÷
1 2è s R
f R ( x) = e ø

s R 2p

Rm è la resistenza media:

e può valutarsi a partire da dati sperimentali tramite l’espressione:


1 n
Rm = å Ri
n i =1
in cui:
n è il numero dei campioni;
Ri è la resistenza del campione i-esimo.
Sicurezza strutturale

sR è la deviazione standard ed esprime il grado di dispersione attorno al valore medio:

Una maggior deviazione standard rappresenta una maggior dispersione dei dati
sperimentali.

La deviazione standard si può determinare, a partire da dati sperimentali, attraverso


l’espressione:
1 n
sR = å (Ri - Rm )2
n - 1 i =1
Sicurezza strutturale

Sollecitazione

Analoghe definizioni possono applicarsi per la sollecitazione S, dipendentemente


dall’aleatorietà dell’azione.
Funzione densità di probabilità della sollecitazione

La probabilità che la sollecitazione sia compresa nell’intervallo [ x, x + dx] è pari a f S ( x)dx .


2
1 æ x-Sm ö
- çç ÷÷
1 2è s S
f S ( x) = e ø
Distribuzione normale
s S 2p
1 n
S m = å Si Valore medio della sollecitazione
n i=1

1 n
sS = å (Si - Sm )2 Deviazione standard della sollecitazione
n - 1 i =1
Sicurezza strutturale

Probabilità di collasso

La probabilità che S sia compresa nell’intervallo [x , x + dx ] è:

f S (x )dx

La probabilità che R sia minore di x è:


x
ò-¥
f R ( x)dx

Si verifica il collasso quando contemporaneamente:


- S è compresa nell’intervallo [x , x + dx ];
- R è minore di x.
Sicurezza strutturale

Probabilità di collasso

La probabilità di tale evento, nell’ipotesi di indipendenza tra la sollecitazione S e la


resistenza R, è il prodotto delle singole probabilità:
x
f S (x ) é ò f R ( x)dx ù dx
êë - ¥ úû

Poiché la sollecitazione S può assumere un qualsiasi valore compreso tra -¥ e +¥, la


probabilità di collasso si ottiene integrando l’espressione precedente:
x
f S (x ) ò f R ( x)dx ù dx
é

Pc = ò
-¥ êë -¥ úû

La probabilità di collasso convenzionalmente accettata per opere civili ordinarie è pari a


10-5.
Sicurezza strutturale

Osservazioni

La valutazione della probabilità di collasso di una struttura risulta notevolmente più


laboriosa nei casi pratici, in quanto occorre tenere conto di diverse sollecitazioni (N,V,M),
indotte da diversi tipi di azioni esterne in numerose sezioni della struttura.

La probabilità di collasso dipende dalle funzioni densità di probabilità della resistenza e


della sollecitazione, e dunque dai loro valori medi Rm e Sm, e deviazioni standard sR e
sS. Ragionare in termini di soli valori medi è insufficiente, come mostrato dal seguente
esempio.
Le funzioni densità di probabilità della
resistenza fR e fR’ hanno lo stesso valore
medio. Tuttavia, fR’, caratterizzata da una
maggiore deviazione standard, comporta
una maggiore probabilità di collasso.

Per queste ragioni è stato messo a punto un metodo deterministico di valutazione della
sicurezza, che incorpora però la dispersione statistica delle resistenze e delle
sollecitazioni.
Sicurezza strutturale

Metodo semiprobabilistico degli stati limite

Valore caratteristico della resistenza Rk:

E’ il frattile 5% della curva densità di probabilità, ossia il valore che ha probabilità 0.05 di
non essere superato:
Rk
ò-¥
f R ( x)dx = 0.05

La probabilità che la resistenza superi il valore caratteristico è quindi 0.95.


Sicurezza strutturale

Per la distribuzione di probabilità normale:

Rk = Rm - ks R k = 1.64

Il valore caratteristico tiene conto sia del valore medio Rm che della deviazione
standard sR.

A parità di valore medio, il valore


caratteristico è più elevato per la
distribuzione con minore deviazione
standard.

Possono aversi valori di Rk uguali per


diversi valori di Rm: la distribuzione 1,
pur avendo un valore minore di Rm,
presenta lo stesso Rk della
distribuzione 2, avendo una
deviazione standard minore. Ciò
esemplifica l’importanza del controllo
di qualità, e della conseguente
riduzione della dispersione.
Sicurezza strutturale

Valore caratteristico delle azioni

E’ il frattile 95% della funzione densità di probabilità, ossia il valore che ha probabilità
0.95 di non essere superato:
Sk
ò-¥
f S ( x)dx = 0.95

La probabilità che l’azione superi il valore caratteristico è quindi pari a 0.05.

Per la distribuzione di probabilità normale:

S k = S m + ks S k = 1.64
Sicurezza strutturale

Valore caratteristico delle azioni

Se però l’azione aumenta il grado di sicurezza della struttura (ad es. la precompressione),
occorre considerare il frattile 5%:

S k = S m - ks S k = 1.64
Sicurezza strutturale

Verifica di sicurezza

Sebbene i valori caratteristici tengano conto della dispersione dei valori di resistenza e
dell’azione, non è corretto in generale eseguire la verifica di sicurezza al collasso
utilizzando direttamente i valori caratteristici, ossia:

Rk ³ S k

perché:
- si otterrebbero probabilità di collasso considerevolmente superiori al valore accettato
convenzionalmente, pari a 10-5;
- i valori caratteristici si riferiscono a materiali di proprietà note (Rm, sR), e dunque non
tengono conto di possibili errori in fase realizzativa.
Sicurezza strutturale

Verifica di sicurezza

Si introduce il valore di progetto della resistenza:


Rk
Rd =
gM
in cui gM (³1) è il coefficiente di sicurezza parziale della resistenza.
Esso tiene in conto la variabilità della resistenza e le incertezze relative alle tolleranze
geometriche e all’affidabilità del modello di calcolo.

Analogamente, il valore di progetto dell’azione è:


Sd = g F Sk

in cui gF è il coefficiente parziale di sicurezza dell’azione.


Esso tiene in conto la variabilità dell’azione.

La verifica di sicurezza si esegue confrontando il valore di progetto della resistenza


con il valore di progetto dell’azione:
Rd ³ S d
Sicurezza strutturale e prestazioni attese

La sicurezza e le prestazioni di un’opera o di una parte di essa devono essere valutate in


relazione agli stati limite che si possono verificare durante la vita nominale.

Stato limite è la condizione superata la quale l’opera non soddisfa più le esigenze per le
quali è stata progettata.

Le opere strutturali devono possedere i seguenti requisiti:

- sicurezza nei confronti di stati limite ultimi


(SLU): capacità di evitare crolli, perdite di
equilibrio e dissesti gravi, totali o parziali, che
possano compromettere l’incolumità delle
persone ovvero comportare la perdita di beni,
ovvero provocare gravi danni ambientali e
sociali, ovvero mettere fuori servizio l’opera;

Il superamento di uno stato limite ultimo ha carattere irreversibile e si definisce collasso.


Prestazioni attese

- sicurezza nei confronti di stati limite di esercizio (SLE): capacità di garantire le


prestazioni previste per le condizioni di esercizio;

Il superamento di uno stato limite di esercizio può avere carattere reversibile o


irreversibile.

- sicurezza antincendio: capacità di garantire le prestazioni strutturali previste in caso


d’incendio, per un periodo richiesto.
Prestazioni attese

- durabilità: capacità della costruzione di mantenere, nell’arco della vita nominale di


progetto, i livelli prestazionali per i quali è stata progettata, tenuto conto delle
caratteristiche ambientali in cui si trova e del livello previsto di manutenzione;

- robustezza nei confronti di azioni eccezionali: capacità di evitare danni sproporzionati


rispetto all’entità di possibili cause innescanti eccezionali quali esplosioni e urti.
Stati limite ultimi (SLU)

a) perdita di equilibrio della struttura o di una sua parte;


b) spostamenti o deformazioni eccessive;
c) raggiungimento della massima capacità di parti di strutture, collegamenti,
fondazioni;
d) raggiungimento della massima capacità della struttura nel suo insieme;
e) raggiungimento di una condizione di cinematismo irreversibile;
f) raggiungimento di meccanismi di collasso nei terreni;
g) rottura di membrature e collegamenti per fatica;
h) rottura di membrature e collegamenti per altri effetti dipendenti dal tempo;
i) instabilità di parti della struttura o del suo insieme.
Stati limite di esercizio (SLE)

a) danneggiamenti locali (ad es. eccessiva fessurazione del calcestruzzo) che possano
ridurre la durabilità della struttura, la sua efficienza o il suo aspetto;
b) spostamenti e deformazioni che possano limitare l’uso della costruzione, la sua
efficienza e il suo aspetto;
c) spostamenti e deformazioni che possano compromettere l’efficienza e l’aspetto di
elementi non strutturali, impianti, macchinari;
d) vibrazioni che possano compromettere l’uso della costruzione;
e) danni per fatica che possano compromettere la durabilità;
f) corrosione e/o degrado dei materiali in funzione del tempo e dell’ambiente di
esposizione che possano compromettere la durabilità.
2.4. VITA NOMINALE DI PROGETTO, CLASSI D’USO E PERIODO DI RIFE
Vita nominale
2.4.1. VITA NOMINALE DI PROGETTO
La vita nominale di progetto VN di un’opera è convenzionalmente definita come il numero di
La vita nominale di progetto VN di un’opera è convenzionalmente definita come il numero
l’opera, purché soggetta alla necessaria manutenzione, mantenga specifici livelli prestazionali.
di anni nel quale è previsto che l’opera, purché soggetta alla necessaria manutenzione,
Imantenga
valori minimi di Vlivelli
specifici N da prestazionali.
adottare per i diversi tipi di costruzione sono riportati nella Tab. 2.4.I. Ta
impiegati per definire le azioni dipendenti dal tempo.

Valori2.4.I
Tab. minimi dellaminimi
– Valori vita nominale
della Vita nominale VVNNper
di progetto i diversiper
di progetto tipiidi costruzione
diversi tipi di costruzioni
Valori minimi
TIPI DI COSTRUZIONI
di VN (anni)

1 Costruzioni temporanee e provvisorie 10

2 Costruzioni con livelli di prestazioni ordinari 50

3 Costruzioni con livelli di prestazioni elevati 100

Non sono da considerarsi temporanee le costruzioni o parti di esse che possono essere smantellate
zate. Per un’opera
Per condizioni di nuova
ambientali realizzazione
e d’uso la cui fase
nei limiti previsti, di costruzione
si prevede dunquesiain prevista in sede di progetto
fase di progetto
minale relativa di
che interventi a tale fase di costruzione,
manutenzione ai fini per
straordinaria, della valutazione
ripristinare delle azioni
la capacità sismiche,
di durata della dovrà esse
comunque non
costruzione, inferiore
saranno non prima della durata della vita nominale VN.
a 5 anni.
necessari

Le verifiche sismiche di opere di tipo 1 o in fase di costruzione possono omettersi quando il proget
permanga per meno di 2 anni.
Vita nominale

L’effettiva durata della costruzione non è valutabile in sede progettuale, venendo a


dipendere da eventi futuri fuori dal controllo del progettista. Di fatto, la grande maggioranza
delle costruzioni ha avuto e ha, anche attraverso successivi interventi di ripristino
manutentivo, una durata effettiva molto maggiore della vita nominale VN.
Classi d’uso

Con riferimento alle conseguenze di una interruzione di operatività o di un eventuale


collasso, le costruzioni sono suddivise in classi d’uso così definite:
Classe I: Costruzioni con presenza solo occasionale di persone, edifici agricoli.
Classe II: Costruzioni il cui uso preveda normali affollamenti, senza contenuti pericolosi
per l’ambiente e senza funzioni pubbliche e sociali essenziali. Industrie con attività non
pericolose per l’ambiente. Ponti, opere infrastrutturali, reti viarie non ricadenti in Classe
d’uso III o in Classe d’uso IV, reti ferroviarie la cui interruzione non provochi situazioni di
emergenza. Dighe il cui collasso non provochi conseguenze rilevanti.
Classe III: Costruzioni il cui uso preveda affollamenti significativi. Industrie con attività
pericolose per l’ambiente. Reti viarie extraurbane non ricadenti in Classe d’uso IV. Ponti e
reti ferroviarie la cui interruzione provochi situazioni di emergenza. Dighe rilevanti per le
conseguenze di un loro eventuale collasso.
Classe IV: Costruzioni con funzioni pubbliche o strategiche importanti, anche con
riferimento alla gestione della protezione civile in caso di calamità. Industrie con attività
particolarmente pericolose per l’ambiente. Ponti e reti ferroviarie di importanza critica per il
mantenimento delle vie di comunicazione, particolarmente dopo un evento sismico. Dighe
connesse al funzionamento di acquedotti e a impianti di produzione di energia elettrica.
Coefficiente d’uso

Periodo di riferimento per l’azione sismica

E’ pari alla vita nominale moltiplicata per il coefficiente d’uso:

VR = VN CU
Azioni

Si definisce azione ogni causa, o insieme di cause, capace di indurre stati limite in una
struttura.

Permanenti (G)

Azioni che agiscono durante tutta la vita nominale di progetto della costruzione, la cui
variazione di intensità nel tempo è molto lenta e di modesta entità:
- peso proprio di tutti gli elementi strutturali; peso proprio del terreno, quando pertinente;
forze indotte dal terreno (esclusi gli effetti di carichi variabili applicati al terreno);
forze risultanti dalla pressione dell’acqua (quando si configurino costanti nel tempo) (G1);

- peso proprio di tutti gli elementi non strutturali (G2);


- spostamenti e deformazioni impressi, incluso il ritiro;
- presollecitazione (P).
Azioni

Variabili (Q)

Azioni che agiscono con valori istantanei che possono risultare sensibilmente diversi fra
loro nel corso della vita nominale della struttura:
- sovraccarichi;
- azioni del vento;
- azioni della neve;
- azioni della temperatura.
Azioni

Variabili (Q)

Le azioni variabili sono dette:

- di lunga durata se agiscono con un’intensità significativa, anche


non continuativamente, per un tempo non trascurabile rispetto alla
vita nominale della struttura;

- di breve durata se agiscono per un periodo di tempo breve


rispetto alla vita nominale della struttura.
Azioni

Eccezionali (A)

Azioni che si verificano solo eccezionalmente nel corso della vita nominale della struttura;
- incendi;
- esplosioni;
- urti ed impatti.

Sismiche (E)

Azioni derivanti dai terremoti.


Azioni variabili

Valore caratteristico Qkj


Nel caso di azioni variabili caratterizzate da distribuzioni dei valori estremi dipendenti dal
tempo, si assume come valore caratteristico quello caratterizzato da un assegnato
periodo di ritorno. Per le azioni ambientali (neve, vento, temperatura) il periodo di ritorno
è posto uguale a 50 anni, corrispondente a una probabilità di superamento del 2% su base
annua.

Valore di combinazione y0j Qkj


Valore tale che la probabilità di superamento degli effetti causati dalla concomitanza con
altre azioni sia circa la stessa di quella associata al valore caratteristico di una singola
azione.
Azioni variabili

Valore frequente y1j Qkj


Valore superato per un periodo totale di tempo che rappresenti una piccola frazione del
periodo di riferimento. Indicativamente, esso può assumersi uguale al frattile 95% della
distribuzione temporale dell’intensità.

Valore quasi permanente y2j Qkj


Valore istantaneo superato oltre il 50% del tempo nel periodo di riferimento.
Indicativamente, esso può assumersi uguale alla media della distribuzione temporale
dell’intensità.
azioni sia circa la stessa di quella associata al valore caratteristico di una singola azione.
Nel caso in cui la caratterizzazione probabilistica dell’azione considerata non sia disponibile, ad es
re nominale. Nel seguito sono indicati con pedice k i valori caratteristici; senza pedice k i valori nom
Azioni
La Tab. 2.5.Ivariabili
riporta i coefficienti di combinazione da adottarsi per gli edifici civili e industriali di ti

Coefficienti
Tab. di dei
2.5.I – Valori combinazione
coefficienti di combinazione
Categoria/Azione variabile 0j 1j 2j

Categoria A - Ambienti ad uso residenziale 0,7 0,5 0,3


Categoria B - Uffici 0,7 0,5 0,3
Categoria C - Ambienti suscettibili di affollamento 0,7 0,7 0,6
Categoria D - Ambienti ad uso commerciale 0,7 0,7 0,6
20-2-2018 Supplemento
Categoria E – Aree per immagazzinamento, ordinario
uso commerciale n. 8 alla GAZZETTA
e uso industriale
1,0 0,9 0,8
UFFICIALE
Biblioteche, archivi, magazzini e ambienti ad uso industriale
Categoria F - Rimesse , parcheggi ed aree per il traffico di veicoli (per autoveicoli
0,7 0,7 0,6
di peso 30 kN)
Categoria G – Rimesse, parcheggi ed aree per il traffico di veicoli (per autoveicoli
0,7 0,5 0,3
di peso > 30 kN)
Categoria H - Coperture accessibili per sola manutenzione 0,0 0,0 0,0
Categoria I – Coperture praticabili da valutarsi caso per
caso
Categoria K – Coperture per usi speciali (impianti, eliporti, ...)
— 38 —
Vento 0,6 0,2 0,0
Neve (a quota 1000 m s.l.m.) 0,5 0,2 0,0
Neve (a quota > 1000 m s.l.m.) 0,7 0,5 0,2
Variazioni termiche 0,6 0,5 0,0
Combinazione delle azioni

Combinazione fondamentale
Generalmente impiegata per le verifiche agli SLU.

Peso proprio di tutti gli elementi strutturali (valore nominale)

Peso proprio di tutti gli elementi non strutturali (valore nominale)

Precompressione (valore nominale)

Azione variabile dominante (valore caratteristico)

Azioni variabili che possono agire contemporaneamente


a quella dominante (valori di combinazione)

g G1 G1 + g G2 G2 + g P P + g Q1 Qk1 + g Q2y 02 Qk 2 + g Q3y 03 Qk 3 + ...

Coefficienti di sicurezza parziali sulle azioni (definiti nel seguito):


g G1 g G2 g P g Q1 g Q2 g Q3
Combinazione delle azioni

Combinazione caratteristica (rara)


Generalmente impiegata per le verifiche agli SLE irreversibili.

Peso proprio di tutti gli elementi strutturali (valore nominale)

Peso proprio di tutti gli elementi non strutturali (valore nominale)

Precompressione (valore nominale)

Azione variabile dominante (valore caratteristico)

Azioni variabili che possono agire contemporaneamente


a quella dominante (valori di combinazione)

G1 + G2 + P + Qk1 + y 02 Qk 2 + y 03 Qk 3 + ...

Tutti i coefficienti di sicurezza parziali sulle azioni sono posti pari a 1.


Combinazione delle azioni

Combinazione frequente
Generalmente impiegata per le verifiche agli SLE reversibili.

Peso proprio di tutti gli elementi strutturali (valore nominale)

Peso proprio di tutti gli elementi non strutturali (valore nominale)

Precompressione (valore nominale)

Azione variabile dominante (valore frequente)

Azioni variabili che possono agire contemporaneamente


a quella dominante (valori quasi permanenti)

G1 + G2 + P + y 11Qk1 + y 22 Qk 2 + y 23 Qk 3 + ...
Combinazione delle azioni

Combinazione quasi permanente


Generalmente impiegata per le verifiche agli SLE degli effetti a lungo termine (viscosità).

Peso proprio di tutti gli elementi strutturali (valore nominale)

Peso proprio di tutti gli elementi non strutturali (valore nominale)

Precompressione (valore nominale)

Azioni variabili (valori quasi permanenti)

G1 + G2 + P + y 21Qk1 + y 22 Qk 2 + y 23 Qk 3 + ...
Combinazione delle azioni

Combinazione sismica
Impiegata per le verifiche agli SLU e SLE connessi all’azione sismica.

Azione sismica

Peso proprio di tutti gli elementi strutturali (valore nominale)

Peso proprio di tutti gli elementi non strutturali (valore nominale)

Precompressione (valore nominale)

Azioni variabili (valori quasi permanenti)

E + G1 + G2 + P + y 21Qk1 + y 22 Qk 2 + ...
Combinazione delle azioni

Combinazione eccezionale
Impiegata per le verifiche agli SLU connessi alle azioni eccezionali di progetto.

Peso proprio di tutti gli elementi strutturali (valore nominale)

Peso proprio di tutti gli elementi non strutturali (valore nominale)

Precompressione (valore nominale)

Azione eccezionale di progetto

Azioni variabili (valori quasi permanenti)

G1 + G2 + P + Ad + y 21Qk1 + y 22 Qk 2 + ...
Nell’Approccio 1, le verifiche si conducono con due diverse combinazioni di gruppi di coefficienti parziali, rispet
per le azioni ( F), per la resistenza dei materiali ( M) e, eventualmente, per la resistenza globale del sistema ( R). N
Stati limite ultimi
1 dell’Approccio 1, per le azioni si impiegano i coefficienti F riportati nella colonna A1 della Tabella 2.6.I. Ne
dell’Approccio 1, si impiegano invece i coefficienti F riportati nella colonna A2. In tutti i casi, sia nei confronti del
strutturale, sia per quello geotecnico, si deve utilizzare la combinazione più gravosa fra le due precedenti.
Nelle verifiche agli stati limite ultimi si distinguono:
Nell’Approccio 2 si impiega un’unica combinazione dei gruppi di coefficienti parziali definiti per le Azioni ( F)
- lomateriali
dei stato limite
( M) di equilibrio come
e, eventualmente, percorpo rigido (EQU);
la resistenza globale ( R). In tale approccio, per le azioni si impiegano
- lo stato
portati nellalimite di resistenza
colonna A1. della struttura, compresi gli elementi di fondazione (STR);
- lo stato limite
I coefficienti di resistenza del terreno (GEO).
M e R sono definiti nei capitoli successivi.

Coefficienti
Tab. di sicurezza
2.6.I – Coefficienti parzialiparziali sulleo per
per le azioni azioni nelle
l’effetto verifiche
delle agliverifiche
azioni nelle SLU SLU
Coefficiente EQU A1 A2
F

Favorevoli 0,9 1,0 1,0


Carichi permanenti G1 G1
Sfavorevoli 1,1 1,3 1,0
Favorevoli 0,8 0,8 0,8
Carichi permanenti non strutturali G2(1) G2
Sfavorevoli 1,5 1,5 1,3
Favorevoli 0,0 0,0 0,0
Azioni variabili Q Qi
Sfavorevoli 1,5 1,5 1,3
(1)
Nel caso in cui l’intensità dei carichi permanenti non strutturali o di una parte di essi (ad es. carichi per-
manenti portati) sia ben definita in fase di progetto, per detti carichi o per la parte di essi nota si potranno
adottare gli stessi coefficienti parziali validi per le azioni permanenti.

Il coefficiente
Nella Tab. 2.6.I ildisignificato
sicurezzadei
parziale
simbolisulla precompressione si assume pari a
è il seguente: g P = 1.0 .
G1 coefficiente parziale dei carichi permanenti G1;

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