Sei sulla pagina 1di 7

VIVERE NEI TEMPI DI DIO

INTRODUZIONE:

“Per tutto c’è il suo tempo, c’è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo: 2 un tempo per
nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare ciò che è
piantato, 3 un tempo per uccidere e un tempo per guarire, un tempo per demolire e un tempo per
costruire; 4 un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per fare cordoglio e un tempo
per ballare, 5 un tempo per gettar via pietre e un tempo per raccoglierle, un tempo per
abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci; 6 un tempo per cercare e un tempo per
perdere, un tempo per conservare e un tempo per buttar via, 7 un tempo per strappare e un
tempo per cucire, un tempo per tacere e un tempo per parlare; 8 un tempo per amare e un tempo
per odiare, un tempo per la guerra e un tempo per la pace.” (Ecclesiaste 3:1-8)

La grande sfida della vita non é ridere e piangere, fare la pace e fare la guerra, amare e odiare, ma
capire quando é il momento giusto per fare queste cose.

La vera sfida consiste in capire quando fare ogni cosa. Sapere quando devi parlare e quando devi
tacere, quando devi avanzare e quando devi stare fermo, quando devi prendere una decisione.

(Storia di Naaman) non é il momento di prendere ricchezze. Non é tempo di viaggiare pesanti,
perché vengono tempi di guerra e saremo circondati dai nemici. (1 talento pesava 30Kg, lui ne
stava prendendo 2)

Non tutte le ricchezze sono una benedizione. Quando non é il tempo, anche i beni materiali che
accumuliamo o possediamo possono essere di troppo.

Satana vuole che ci concentriamo su quello che non abbiamo per perdere di vista quello che
abbiamo. E noi purtroppo spesso vogliamo, quello che non abbiamo e “disprezziamo” ciò che
abbiamo.

Non così Giuseppe, che nel tempo dell’abbondanza non sperperò i beni per i piaceri del popolo,
ma accumulò i beni, risparmiò dove poteva perché conosceva i tempi giusti, dopo 7 anni di
abbondanza, ci furono 7 anni di carestia, e questo era il tempo per sfruttare i beni accumulati.

Purtroppo quando non percepisci i tempi giusti, le scelte che compi possono portarti a perdere
ciò che hai o a ritrovarti in situazioni dove ti chiedi “perché mi ritrovo in questa situazione?,
pensavo di aver fatto le scelte giuste.” E forse invece, non era così.

1. NESSUNO HA CONTROLLO SUL TEMPO

La nostra realtà é composta da 4 dimensioni, il nostro universo ha una struttura


quadridimensionale secondo la fisica: 3 dimensioni dello spazio (lunghezza, larghezza e
profondità) e 1 dimensione del tempo.

Il tempo può davvero essere misurato? L’idea comune e popolare è quella espressa in una
pubblicazione religiosa: “L’uomo è pienamente consapevole del trascorrere del tempo. A ogni
battito d’orologio avanza di un altro passo nel corridoio del tempo ... Il tempo è unidirezionale.
Benché il tempo sia universale, nessuno al mondo è in grado di dire cosa sia. Esso è insondabile
come lo spazio. Nessuno può spiegare dove cominciò il tempo o dove esso scorra”

“Benché il tempo sia universale, nessun


o al mondo è in grado di dire cosa sia”

Per cui il tempo é un aspetto della nostra realtà che dovrebbe condurci a comprendere che noi
non abbiamo il controllo di niente, e nonostante i nostri sforzi, non riusciremo mai umanamente a
conoscere il tempo perfetto per fare ogni cosa.
Dobbiamo affidarci a qualcuno che sia in grado di conoscere il tempo per farci da guida.

2 Prima che i monti fossero nati


e che tu avessi formato la terra e l’universo,
anzi, da eternità in eternità, tu sei Dio. (Salmi 90:2)

(L’eternità é un tempo che scorre fuori dalle leggi che noi comprendiamo, poiché il nostro Dio non
può essere contenuto in una dimensione come il tempo o lo spazio)

Solo Dio che abita nell’eternità, può conoscere il nostro passato, presente e futuro, e può guidarci
nella giusta direzione se glielo permettiamo.

(testimonianza prof italiano ateo - almeno tu hai una speranza)

“I miei giorni sono nelle tue mani;” (Salmi 31:15) - I miei tempi sono nelle tue mani

Ci vuole onestà e umiltà per ammettere che abbiamo bisogno di Dio per dare un senso ad ogni
cosa, e per comprendere in che modo “ogni cosa ha il suo tempo”

Dio ci prepara per vivere, ci prepara per il tempo della nostra morte, ci prepara per i tempi di
pace, per i tempi di guerra, é con noi nei tempi di tristezza ma anche in quelli di gioia, ci fa capire
quando é tempo di celebrare e quando é tempo di restare in silenzio.

Senza di lui saremo persi in questo flusso di tempo, angosciati dal futuro, insicuri sul nostro
destino, preoccupati per il domani se il presente non é dei migliori e spesso perseguitati dal
passato.

2. IL KAIROS DI DIO

Esistono due termini greci usati nella Bibbia per indicare il tempo: Chronos e Kayros

Chronos = Il tempo chrònos può riferirsi ad un tempo lungo oppure corto. Il tempo chrònos è il
tempo misurabile. La parola χρόνος (chrònos) indica il “tempo” come noi lo conosciamo, quello
con un prima e un dopo, quello misurabile. si tratta del tempo relativo, il nostro Questo tempo
relativo, tempo terrestre e quindi umano, è misurabile.

Kayros = La parola καιρός (kairòs) appare per la prima volta in Mt 8:29: “Che abbiamo a che fare
con te, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo fissato [καιροῦ
(kairù)]?” (TNM). Che cosa significa καιρός (kairòs)? Il Vocabolario del Nuovo Testamento dà
questa definizione: “Un tempo fisso e definito, il tempo quando le cose sono portate ad una crisi,
l'epoca decisiva che si aspettava, il tempo opportuno o convenevole, il tempo giusto”.

Il tempo kairòs può riferirsi anche al tempo favorevole:

Il tempo kairòs può riferirsi anche al tempo opportuno:

c’è il tempo kairòs che è un tempo favorevole anche secondo il beneplacito di Dio. I
n questi casi si può applicare il principio espresso in Rm 8:28: “Sappiamo che tutte le cose
cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno”

Per non essere sviati occorre seguire il consiglio di Yeshùa: “State in guardia, vegliate, poiché non
sapete quando sarà quel momento [ὁ καιρός (o kairòs), “il tempo (stabilito)]”. - Mr 13:33

C’è poi il tempo kairòs che è decisamente il tempo stabilito da Dio.

Il tempo kairòs è dunque il momento di un periodo di tempo indeterminato nel quale accade
qualcosa di speciale. È il “tempo designato”, quello del tempo cruciale.
Per comprenderlo (storia di Esther)

Ester fu una fanciulla ebrea che divenne regina di Persia e salvò il suo popolo da un complotto
genocida.

La storia di Ester comincia con un banchetto reale. Re Assuero (chiamato anche Serse) era il figlio
del famoso re persiano Dario I. L'anno degli avvenimenti era il 483 a.C. circa.

L'impero di Re Assuero era enorme; anzi, era il più grande che il mondo avesse mai visto. La
Persia ricopriva l'area oggi nota con il nome di Turchia, l'Iraq, l'Iran, il Pakistan, la Giordania, il
Libano e Israele; includeva anche porzioni dell'attuale Egitto, del Sudan, della Libia e dell'Arabia
Saudita.

Come succedeva con la maggior parte dei re pagani di quei tempi, Re Serse amava fare pubblico
sfoggio della sua ricchezza e del suo potere, il che includeva feste che duravano a volte fino a 180
giorni.
Evidentemente, durante la festa menzionata in Ester 1:10–11, il re chiese che sua moglie, la
Regina Vashti, si presentasse davanti all'intera schiera di funzionari per mostrare loro la sua grande
bellezza, mentre indossava la corona. La Regina Vashti si rifiutò, scatenando l'ira del Re.

Re Serse consultò i suoi consiglieri riguardo una legge che dichiarasse che Vashti aveva fatto un
torto a tutte le persone del territorio. Temeva che le donne persiane sapessero della disobbedienza
di Vashti nei suoi confronti, e che cominciassero a disprezzare i loro mariti.

Suggerirono che il re emanasse un decreto e che Vashti non si potesse più presentare innanzi a lui.
Il re fece ciò, proclamando l'editto in tutte le lingue della provincia.

Eliminata Vashti, il re era rimasto senza regina. Le persone del seguito di Serse gli suggerirono che
cercasse una nuova regina tra le bellissime vergini del territorio.

Re Assuero scelse un totale di 400 donne per riempire l'harem come candidate al ruolo di nuova
regina. Prima di incontrare il re, ogni donna doveva sottoporsi a un anno di trattamenti estetici.
Ester, un'ebrea il cui nome ebraico era Hadassah, fu scelta tra le vergini.

Fino al momento di essere condotte dal re, le fanciulle venivano tenute nell'harem, e affidate alle
cure di Hegai (Ester 2:8); dopo il loro incontro, non essendo più vergini, venivano portate nell'area
riservata alle concubine, o alle amanti, dove venivano tenute sotto l'occhio vigile di un altro
eunuco, di nome Shaashgaz (versetto 14).

Ester era vissuta nella cittadina di Susa, dove viveva anche il re. Era la cugina di un beniamita di
nome Mardocheo, anche suo guardiano, che la aveva adottata quando i suoi genitori erano morti.
Mardocheo ricopriva una qualche carica ufficiale nel governo persiano (Ester 2:19). Q

uando Ester fu scelta come candidata per diventare regina, Mardocheo le disse di non rivelare la
sua estrazione ebraica (versetto 10). Egli visitò ogni giorno l'harem del re, per vedere come stesse
Ester (versetto 11).

Quando giunse il suo turno di giacere con il re, "ella non chiese nulla se non quello che le fu
indicato da Hegai, eunuco del re, guardiano delle donne. Ed Ester si guadagnò il favore di tutti
quelli che la vedevano" (Ester 2:15). Si guadagnò anche il favore del re: egli "amò Ester piú di tutte
le altre donne" e la fece regina (Ester 2:17).

Sembra che Ester, oltre a essere "avvenente di forma e di bell'aspetto" (versetto 7), fosse anche
ubbidiente, che seguisse il consiglio dei saggi, e che fosse piuttosto seducente.

Con l'andare avanti della storia, diventa palese che Dio sia all'opera in tutto il processo.
Successivamente, mentre Mardocheo sedeva alle porte del re, sentì parlare di un complotto per
assassinare Serse. Fece rapporto alla Regina Ester, la quale lo riferì al re e diede il merito a
Mardocheo. Il complotto fu sventato, ma l'evento venne dimenticato del tutto (Ester 2:21–23).

Sia Ester che Mardocheo onoravano il re e volevano proteggerlo dai suoi nemici. Dopo di ciò, il re
assunse un uomo malvagio alle sue dipendenze. Si chiamava Haman, e disprezzava il popolo
israelita.

Haman era un discendente di Agag, re degli amalechiti, un popolo che era stato nemico giurato di
Israele per generazioni (Esodo 17:14–16), e nel suo cuore oscuro erano profondamente radicati
intolleranza e pregiudizi contro Israele.

Nella sua arroganza, Haman comandò ai funzionari del re alle porte della corte di chinarsi ed
onorarlo, ma Mardocheo si rifiutò. Gli ufficiali di corte lo riferirono ad Haman, assicurandosi di
menzionare che Mardocheo fosse ebreo.
Haman non voleva solamente punire Mardocheo, ma "distruggere tutti i Giudei, il popolo di
Mardocheo, che si trovavano nell'intero regno di Assuero" (Ester 3:6).

Re Serse permise ad Haman di fare quel che voleva in quel frangente, e fu emanato un decreto in
tutte le province secondo il quale, in una data precisa, scelta a caso (o purim), al popolo sarebbe
stato detto che "si distruggessero, si uccidessero e si sterminassero tutti i Giudei giovani e vecchi,
bambini e donne, in un sol giorno" (Ester 3:13).

Il popolo era sconcertato e ci fu un grande cordoglio tra gli Ebrei (Ester 3:15; 4:3). La Regina Ester
non era al corrente del complotto contro gli Ebrei, ma ne venne a conoscenza quando le sue serve
e gli eunuchi le dissero che Mardocheo era angosciato.

Ester mandò un messaggero da Mardocheo, per scoprire cosa stesse succedendo. Mardocheo
mandò a sua cugina una copia dell'editto e le chiese "di andare dal re per supplicarlo e
intercedere davanti a lui in favore del suo popolo." (Ester 4:8).

A quel tempo era in vigore una legge che vietava di presentarsi al cospetto del re senza invito, ed
Ester non era stata invitata al suo cospetto per tutto il mese. Tramite il suo intermediario, Ester
mandò a riferire a Mardocheo la sua impossibilità di aiutarlo.

Egli rispose: "Non pensare di scampare tu sola fra tutti i Giudei, perché li trovi nel palazzo del re.
Poiché se in questo momento tu taci, soccorso e liberazione sorgeranno per i Giudei da un'altra
parte; ma tu e la casa di tuo padre perirete. Inoltre chi sa se è proprio per un tempo come questo
che tu sei pervenuta alla regalità?" (Ester 4:13–14).

In una grande dimostrazione di fede, Ester fu concorde. Chiese agli Ebrei di digiunare per tre
giorni, mentre lei e le sue serve facevano lo stesso; "poi entrerò dal re, sebbene ciò sia contro la
legge; e se dovrò perire, perirò" (Ester 4:16).

Quando Ester si presentò al cospetto del re, stava letteralmente rischiando la vita. Ma Serse "stese
verso Ester lo scettro d'oro che teneva in mano," segno che accettava la sua presenza (Ester 5:2).
Quel giorno Ester invitò Serse ed Haman a un banchetto. Il re richiese la presenza di Haman e si
recò al banchetto, durante il quale chiese a Ester cosa desiderasse, "Fosse anche la metà del mio
regno" (versetto 6).

Ester invitò i due uomini ad un altro banchetto il giorno successivo, in cui avrebbe presentato la
sua richiesta (versetto 8). Gli uomini accettarono.
Quella notte Serse non riuscì a dormire, e ordinò che gli venissero lette le cronache del regno.
Sorprendentemente, lesse del rapporto di Mardocheo, il quale aveva scoperto il complotto
d'omicidio e gli aveva salvato la vita.

Nel frattempo, Haman tornò a casa, si riunì con la moglie e gli amici, e raccontò loro l'onore che
aveva ricevuto al banchetto. Ma vide Mardocheo sulla strada di casa, il che gli aveva smorzato
l'entusiasmo. La moglie e gli amici di Haman gli suggerirono di preparare una forca sulla quale
impiccare Mardocheo (Ester 5:9–14).

Haman seguì il loro consiglio e costruì la forca. Proprio mentre Re Serse stava rimuginando sul
fatto che non avesse onorato Mardocheo per il suo atto, Haman entrò per parlare al re
dell'impiccagione di Mardocheo. Il re chiese l'opinione di Haman su come onorare un uomo "che il
re vuole onorare?" (Ester 6:6).

Haman, pensando che Serse si stesse riferendo a lui, suggerì di farlo sfilare per la città indossando
una veste reale e cavalcando un cavallo che il re aveva precedentemente cavalcato, proclamando:
"Cosí si fa all'uomo che il re vuole onorare" (Ester 6:9).

Serse ordinò ad Haman di fare immediatamente tutto ciò per Mardocheo. Haman obbedì ed onorò
l'uomo che odiava di più. Poi raccontò l'avvenimento alla moglie e agli amici. Con più lungimiranza
di quanta probabilmente si rendessero conto di avere, "Allora i suoi saggi e sua moglie Zeresh gli
dissero: «Se Mardocheo davanti al quale tu hai cominciato a cadere è della stirpe dei Giudei, tu
non riuscirai a vincere contro di lui, ma cadrai completamente davanti a lui»" (Ester 6:13).

Gli eunuchi del re si recarono da Haman e lo accompagnarono al banchetto di Ester (versetto 14).
Lì, Ester disse al re che il suo popolo era stato venduto per essere annientato. Mostrando grande
rispetto ed umiltà, Ester disse che se fossero solo stati venduti per diventare schiavi, avrebbe
taciuto, "ma il nemico non potrebbe mai compensare il danno che ne verrebbe al re" (Ester 7:4).

Il re era sconvolto per il fatto che qualcuno avesse osato fare una cosa del genere al popolo della
sua regina (versetto 5). Ester rivelò che l'uomo dietro il complotto era "quel malvagio di
Haman" (versetto 6). Serse lasciò il banchetto, furioso. Haman rimase indietro per supplicare Ester
per la sua vita. Quando il re rientrò e vide ciò, pensò che Haman stesse molestando Ester ed
ordinò che venisse ucciso sulla stessa forca che aveva preparato per Mardocheo (versetti 8–10).

Dopo la morte di Haman, Serse donò a Ester tutti i possedimenti di Haman, e a Mardocheo il suo
anello con il sigillo, dandogli essenzialmente la stessa autorità nel regno che aveva avuto Haman.

Il decreto emesso da Haman era tuttavia irrevocabile. Ester supplicò nuovamente il re di


intervenire. Serse ordinò che venisse scritto un altro decreto, in contrapposizione al primo: questo
dava agli Ebrei il diritto di difendersi contro chiunque li attaccasse.

A quel punto, ci fu gioia nelle province. Alcuni divennero persino Ebrei per la paura. Alcuni nemici
attaccarono nel giorno prestabilito, ma gli Ebrei ebbero la vittoria su di loro (Ester 8).

Dio manovra ogni aspetto della vita per posizionare persone, governi e situazioni secondo il Suo
piano e il Suo scopo.

Potremmo non sapere ciò che Dio sta facendo in un particolare momento, ma potrebbe venire un
tempo in cui ci renderemo conto del perché abbiamo vissuto certe esperienze, incontrato certe
persone, vissuto in certi luoghi, fatto compere in certi negozi o fatto certi viaggi.

Potrebbe venire il giorno in cui ogni cosa acquisterà un senso e, guardandoci indietro, ci
renderemo conto del fatto che eravamo al posto giusto nel momento giusto, proprio come Ester.
Lei era nell'harem "per un tempo come questo". Diventò regina "per un tempo come questo". Fu
rafforzata e preparata ad intercedere per il suo popolo "per un tempo come questo" (Ester 4:14).
Fu fedele ed obbedì. Ester credeva in Dio e lo serviva umilmente, a prescindere dal costo.

Ester è realmente una testimonianza della promessa di Dio, presente nella Lettera ai Romani 8:28:
"Sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati
secondo il suo disegno".

3. COME VIVERE NEI TEMPI DI DIO

La nostra natura umana, rende difficile attendere il tempo perfetto di Dio, soprattutto oggi dove
siamo abituati ad avere tutto subito e questo ci sta portando a perdere la pazienza e comprendere
che diventa sempre più difficile capire i tempi di Dio.

La PAZIENZA é il primo elemento da mettere nel nostro bagaglio per viaggiare nei tempi di Dio:

“7 Sta’ in silenzio davanti al Signore, e aspettalo;


non adirarti per chi prospera nelle sue imprese,
per l’uomo che ha successo nei suoi malvagi progetti.” (Salmi 37:7)

“25 Il Signore è buono con quelli che sperano in lui, con chi lo cerca.” (Lamentazioni 3:25)

“31 ma quelli che sperano nel Signore acquistano nuove forze, si alzano a volo come aquile,
corrono e non si stancano, camminano e non si affaticano.” (Isaia 40:31)

14 Spera nel Signore!


Sii forte, il tuo cuore si rinfranchi;
sì, spera nel Signore! (Salmi 27:14)

Un altro Elemento importante é la FIDUCIA in Dio, confidare in lui, ci aiuta a goderci ciò che
abbiamo e riguardo a ciò che non abbiamo, lui provvederà:

“5 Confida nel Signore con tutto il cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento.
6 Riconoscilo in tutte le tue vie ed egli appianerà i tuoi sentieri.” (Proverbi 3:5-6)

10 Molti dolori subirà l’empio;


ma chi confida nel Signore sarà circondato dalla sua grazia. (Salmi 32:10)

Per sviluppare questa fiducia bisogna conoscere Dio, attraverso la sua parola, per cui questa
fiducia altro non é che FEDE

“17 Così la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di
Cristo” (Romani 10:17)

6 Ora senza fede è impossibile piacergli, poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che
ricompensa tutti quelli che lo cercano. (Ebrei 11:6)

Riassunto in:

“…siate imitatori di quelli che per fede e pazienza ereditano le promesse.” (Ebrei 6:12b)

CONCLUSIONE:

Quando mettiamo in dubbio il tempo di Dio, è spesso perché stiamo cercando guida o liberazione
da una situazione difficile.

Tuttavia, possiamo essere certi che il nostro padre celeste sa esattamente dove siamo nella
nostra vita in ogni momento. Ci mette lì o ci permette di essere lì, tutto per il suo scopo perfetto.
Di fatto, Dio spesso usa le prove per rafforzare la nostra pazienza, permettendo alla nostra fede
cristiana di maturare ed essere completa

3 sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. 4 E la costanza compia pienamente
l’opera sua in voi, perché siate perfetti e completi, di nulla mancanti. (Giacomo 1: 3-4).

E sappiamo che tutte le cose, compresi questi difficili test, funzionano bene per coloro che amano
Dio (Romani 8:28).

Dio, infatti, ascolta il grido dei suoi figli e risponderà secondo la sua volontà e il suo tempo
perfetti.

"19 Molte sono le afflizioni del giusto,


ma il Signore lo libera da tutte." (Salmo 34:19).

I piani di Dio per i suoi figli sono buoni, devono aiutarci e non farci del male

11 Infatti io so i pensieri che medito per voi”, dice il Signore, “pensieri di pace e non di male, per
darvi un avvenire e una speranza. (Geremia 29:11).

Potrebbero piacerti anche