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MANIFESTAZIONE 12 NOVEMBRE CROTONE

La necessit di lottare per la difesa del territorio come Bene Comune, nellultimo anno, ha dato vita a una serie di battaglie da parte di movimenti, associazioni, sindacati che hanno sviluppato o esteso, in forme di erenti, lotte gi esistenti. Uno dei principali banchi di prova che si trovano dinnanzi la maggior parte delle regioni italiane, delle province e dei comuni la gestione del ciclo dei ri uti: la fuoriuscita dallemergenza continua e la sottrazione del suo controllo alle ecoma e. Come nella maggior parte del meridione, anche in Calabria, uno degli attacchi pi duri al territorio dato dal commissariamento della gestione del ciclo dei ri uti, iniziato 14 anni fa, nel lontano 1997. Lemergenza ri uti stata utilizzata quale ammonimento verso popolazioni, comitati, associazioni e movimenti che si sono battuti e si battono contro il proliferare di inceneritori e discariche. Il messaggio, di chiaro stampo autoritario, : se non volete nire coi ri uti per strada come in Campani, bisogna costruire nuove discariche ed inceneritori. Soluzione, questa, che favorisce solo i privati e la ndrangheta e che risulta mortale per i nostri territori e le popolazioni calabresi. Questo ricatto inaccettabile e va contrastato con ogni mezzo. In Calabria, cosi come nelle altre regioni italiane, non la mancanza di costosissimi e nocivi inceneritori e discariche ad impedire la soluzione al problema ri uti, ma la colpevole assenza di qualsiasi politica di riduzione, riutilizzo e riciclaggio e raccolta di erenziata, oltre allassenza di serie e trasparenti procedure per la damento della gestione dellintero ciclo di smaltimento dei ri uti. Inoltre, la logica che ha mosso le azioni dei vari Commissari per le emergenze ambientali in tutti questi lunghi anni stata quella di favorire i privati nella gestione degli impianti per lo smaltimento dei ri uti. Privati che pi smaltiscono e pi guadagnano, pi abbancano ri uti pi si arricchiscono. Anche se i veri burattinai che hanno determinato e determinano lo sfruttamento e la distruzione dei nostri territori sono da ricercare in quel groviglio di interessi in cui si agitano la nostrana imprenditoria daccatto, le ma e, il mondo delle professioni e della sanit, la classe politica e dirigente. Quanto accade in Calabria e nel Mezzogiorno emblematico della situazione del Paese: gestione non controllata di ri uti industriali, pericolosi e solidi urbani, mancata boni ca di territori pesantemente inquinati. In questo quadro un dato impressionante quello della situazione sanitaria in Calabria, infatti, lincidenza generale di malattie tumorali ha drammaticamente superato, per particolari patologie di cancro, la media nazionale. La gestione commissariale, che dura da quattordici anni, ha completamente ignorato questa allarmante situazione. Bisogna a rontare la questione ambientale e sanitaria procurata anche dalla nociva gestione del ciclo dei ri uti per avviare uno sviluppo eco-compatibile che crei nuove possibilit occupazionali e che, nel tutelare i beni comuni, faccia gli interessi concreti delle nostre comunit. E' indispensabile, quindi, per rendere sostenibile lo sviluppo delle nostre regione, restituire il potere di programmazione e di gestione del ciclo dei ri uti alle comunit e agli enti locali, attraverso un percorso di reale partecipazione democratica. E indispensabile che lintero ciclo dei ri uti sia direttamente ed interamente programmato e gestito dal pubblico. Non possiamo e non vogliamo pi permettere che le nostre regioni vengano considerate terra di conquista dove consentito realizzare qualsiasi attivit lucrativa senza regole e senza rispetto per lambiente e contro la volont delle popolazioni. Per tutto questo CHIEDIAMO la ne del commissariamento per lemergenza ri uti in Calabria e in tutte le altre regioni commissariate e INVITIAMO tutte le associazioni, le organizzazioni, le reti, i gruppi e le persone interessate ad aderire e a partecipare ad una grande manifestazione, che si terr a Crotone il 12 Novembre 2011.

Per info e adesioni:

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