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ESCLUSIVO DALLA CELLA TERRY BROOME CI RACCONTA LA

DI QUELLA NOTTE RICORDO


• «Francesco^ D'Alessioyni tormentava, assillandomi con continue, volgari proposte e descrivendomi come
una pervertita», dice liryiovane americana, «e anche la sera del fattaccio aveva continuato a dirmi oscenità»
Dal nostro inviato
ENRICO PUGNALETTO
Foto di
SILVANO BERGAMASCHI

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Bergamo, luglio
erry Broome atterrò

T all'aeroporto milane-
se della M a l p e n s a
con tante speranze e un
migliaio di dollari: lo sti-
pendio di sei mesi passati
a fare la cassiera nella
farmacia del suo paese.
Era il 9 aprile del 1984.
Era riuscita a liberarsi
dalla schiavitù della co-
caina dopo cinque anni
infernali (vedi Oggi della
settimana scorsa) e la so-
rella Donna le aveva of-
ferto l'ultima possibilità
per diventare fotomodel-
la. Per Terry, dunque, a
26 anni, doveva essere la
volta buona per iniziare
una nuova vita. Comincia-
rono invece i tre mesi più
drammatici della sua in-
quieta esistenza.
«All'aeroporto c'era
Donna ad a s p e t t a r m i » ,
racconta Terry nel carce-
re di Bergamo dove l'ab-
b i a m o i n c o n t r a t a . «Ma
non appena arrivai a casa
sua fui presa da forti e in-
spiegabili dolori allo sto-
maco. Così, il mio primo
giorno a Milano, lo passai
a letto. La mattina dopo
presi il metrò per rag-
giungere mia sorella alla
sua agenzia, la Fashion, e
qualcuno mi rubò il por-
tafogli con tutti i miei dol-
lari. P e n s a n d o c i adesso,
e r a n o segnali indicativi:
sarei dovuta scappare da P f l T T f ì II I f C C T I T n P ' C D A I 'Il I H C I f l I l C M i ' a n o - 1984. Un'inedita Terry Broome, particolarmente
Milano». O U I I U IL V E O l l l U U E l m L I L L U O l U f l C elegante e charmant: si tratta di uno dei tanti «provini» fat-
I primi giorni italiani ti al suo arrivo nella capitale della moda italiana per cercare di sfondare come fotomodella, sulle orme della ben più
Terry li occupò in pubbli- famosa sorella Donna. Un'illusione, purtroppo, che si è dissolta davanti a una realtà dura e completamente diversa.
che relazioni. Conobbe gli
amici e le amiche della boyfriend. A casa sua mi dromi e allibratori. Passa- «Dovunque m'invitasse- si, aveva ripreso a sniffa-
sorella (dieci mesi più gio- presentò tanta gente, fra vano entrambi per perso- ro mi offrivano cocaina», re con continuità, e a bere
vane e affermata model- cui Carlo Cabassi e forse ne rispettabili, di giorno. riprende Terry. «Io non smodatamente. Erano
la) che presto partì per la una volta, ma di sfuggita, Di notte invece tiravano volevo ricadere nel vizio p a s s a t i u n a v e n t i n a di
Germania per un servizio Francesco D'Alessio». mattina girovagando da che mi aveva portato qua- giorni appena dal suo ar-
fotografico. Fece amicizia Carlo Cabassi era un fi- un night all'altro a caccia si alla morte e le prime rivo a Milano e lì ebbe il
con Linda, una fotomo- nanziere con il complesso di prede sempre da cam- volte trovai la forza di ri- suo primo, rozzo contatto
della americana. del più noto e stimato fra- biare, preferibilmente fiutare. Un giorno accet- con Francesco D'Alessio.
«Linda mi p o r t ò in tello Giuseppe, il costrut- modelle, che poi invitava- tai: ero convinta che sa- «Fu Claudio Caccia a
un'agenzia», prosegue tore di Milanofiori. Fran- no in squallidi festini do- rebbe rimasto un caso iso- portarmi in quella villa»,
Terry, «e lì incontrai Clau- cesco D'Alessio aveva in- ve la cocaina sostituiva le lato». ricorda Terry di malavo-
dio Caccia, un assicurato- vece un'attività più indefi- tartine al caviale. E Terry Invece, quando alla fi- glia: non v o r r e b b e piì
re quarantenne che fre- nita anche se non meno Broome, con il debole ca- ne di aprile Terry Broome parlare di quel periodi
quentava l'ambiente della redditizia: profondo cono- rattere che si ritrovava, fu fu protagonista della fa- che tanto ha infiammali
moda. M'invitò a cena, lo scitore di cavalli, frequen- presto coinvolta in questo mosa «orgia» nella villa di la morbosità della genjf
frequentai, divenne il mio tava con successo ippo- miserabile giro. campagna di Carlo Cabas- • continuazione alla pagi
perto le sorgenti dell'energia, per dare al Paese e
al suo futuro la forza della sicurezza-energia.
Nel nostro lavoro - nella ricerca petrolifera,
nella raffinazione e nella distribuzione - è costan-
te il tratto dell'amicizia e della collaborazione.
Lavoriamo in pace in ogni angolo della Terra,
avendo riguardo per ogni Paese, ogni uomo, ogni
costume, inserendoci nelle vie di sviluppo de:
jopoli e delle nazioni.

OMPIE 60 ANNI
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ESCLUSIVO - DALLA CELLA TERRY BROOME CI RACCONTA LA

DI QUELLA NOTTE RICORDO


• «Francesco^ D'Alessio\mi tormentava, assillandomi con continue, volgari proposte e descrivendomi come
una pervertila», dice fa-giovane americana, «e anche la sera del fattaccio aveva continuato a dirmi oscenità»

Dal nostro inviato


ENRICO PUGNALETTO
Foto di
SILVANO BERGAMASCHI

^ ) T E R Z A PUNTATA®

Bergamo, luglio
erry Broome atterrò
T all'aeroporto milane-
se della M a l p e n s a
con tante speranze e un
migliaio di dollari: lo sti-
pendio di sei mesi passati
a fare la cassiera nella
farmacia del suo paese.
Era il 9 aprile del 1984.
E r a r i u s c i t a a liberarsi
dalla schiavitù della co-
caina dopo cinque anni
infernali (vedi Oggi della
settimana scorsa) e la so-
rella Donna le aveva of-
ferto l'ultima possibilità
per diventare fotomodel-
la. Per Terry, dunque, a
26 anni, doveva essere la
volta buona per iniziare
una nuova vita. Comincia-
rono invece i tre mesi più
drammatici della sua in-
quieta esistenza.
«All'aeroporto c'era
Donna ad a s p e t t a r m i » ,
racconta Terry nel carce-
re di Bergamo dove l'ab-
b i a m o i n c o n t r a t a . «Ma
non appena arrivai a casa
sua fui presa da forti e in-
spiegabili dolori allo sto-
maco. Così, il mio primo
giorno a Milano, lo passai
a letto. La mattina dopo
presi il metrò per rag-
giungere mia sorella alla
sua agenzia, la Fashion, e
qualcuno mi rubò il por-
tafogli con tutti i miei dol-
lari. P e n s a n d o c i adesso,
e r a n o segnali indicativi:
sarei dovuta scappare da p f ì T T f l II WEOTITfl P ' E D A I 'Il I H C I f l I l C Milano, 1984. Un'inedita Terry Broome, particolarmente
Milano». OU I I t i IL V t O l I I I ) l» C n n L I L L U Ò l U r l C elegante e charmant: si tratta di uno dei tanti «provini» fat-
I primi giorni italiani ti al suo arrivo nella capitale della moda italiana per cercare di sfondare come fotomodella, sulle orme della ben più
Terry li occupò in pubbli- famosa sorella Donna. Un'illusione, purtroppo, che si è dissolta davanti a una realtà dura e completamente diversa.
che relazioni. Conobbe gli
amici e le amiche della boyfriend. A casa sua mi dromi e allibratori. Passa- «Dovunque m'invitasse- si, aveva ripreso a sniffa-
sorella (dieci mesi più gio- presentò tanta gente, fra vano entrambi per perso- ro mi offrivano cocaina», re con continuità, e a bere
vane e affermata model- cui Carlo Cabassi e forse ne rispettabili, di giorno. riprende Terry. «Io non smodatamente. Erano
la) che presto partì per la una volta, ma di sfuggita, Di notte invece tiravano volevo ricadere nel vizio p a s s a t i u n a ventina di
Germania per un servizio Francesco D'Alessio». mattina girovagando da che mi aveva portato qua- giorni appena dal suo ar-
fotografico. Fece amicizia Carlo Cabassi era un fi- un night all'altro a caccia si alla morte e le prime rivo a Milano e lì ebbe il
con Linda, una fotomo- nanziere con il complesso di prede sempre da cam- volte trovai la forza di ri- suo primo, rozzo contatto
della americana. del più noto e stimato fra- biare, preferibilmente fiutare. Un giorno accet- con Francesco D'Alessio.
«Linda mi p o r t ò in tello Giuseppe, il costrut- modelle, che poi invitava- tai: ero convinta che sa- «Fu Claudio Caccia a
un'agenzia», prosegue tore di Milanofiori. Fran- no in squallidi festini do- rebbe rimasto un caso iso- portarmi in quella villa»,
Terry, «e lì incontrai Clau- cesco D'Alessio aveva in- ve la cocaina sostituiva le lato». ricorda Terry di malavo-
dio Caccia, un assicurato- vece un'attività più indefi- tartine al caviale. E Terry Invece, quando alla fi- glia: non v o r r e b b e più
re quarantenne che fre- nita anche se non meno Broome, con il debole ca- ne di aprile Terry Broome parlare di quel periodo
quentava l'ambiente della redditizia: profondo cono- rattere che si ritrovava, fu fu protagonista della fa- che tanto ha infiammato
moda. M'invitò a cena, lo scitore di cavalli, frequen- presto coinvolta in questo mosa «orgia» nella villa di la morbosità della gente.
frequentai, divenne il mio tava con successo ippo- miserabile giro. campagna di Carlo Cabas- • continuazione alla pag. 64
P* l WI

perto le sorgenti dell'energia, per dare al Paese e


al suo futuro la forza della sicurezza-energia.
Nel nostro lavoro - nella ricerca petrolifera,
nella raffinazione e nella distribuzione - è costan-
te il tratto dell'amicizia e della collaborazione.
Lavoriamo in pace in ogni angolo della Terra,
avendo riguardo per ogni Paese, ogni uomo, ogni
costume, inserendoci nelle vie di sviluppo dei
popoli e delle nazioni.

COMPIE 60 ANNI
OGGI»63

VITA BREVE E ASSURDA CHE L'HA CONDOTTA AL DELITTO I

soLHMrumMiTNSutri
• «Non so cosa sia successo: rammento solo una colluttazione, un colpo e poi l'altra ragazza ai miei piedi
che mi supplicava» - «Sull'aereo con cui scappai a Zurigo c'era un uomo che conosceva mia sorella Donna»

• l ì C O C n P A R O D I O A P E R A M I P I I E B e r g a m o - Terry Broome, 28 anni, in maglietta e jeans, nel corso dell'incontro con i nostri inviati. Da
H U C O O U r n D D n l u n l i C n n l f l I U n t vanti a lei ci sono le ceramiche che, proprio durante la sua permanenza in carcere, ha imparato a
realizzare. Secondo quanto dicono assistenti e compagne di pena, è piuttosto brava e rivela una certa fantasia artistica. Pur avendo accettato di rac-
contare la sua storia per i li t'ori di «Oggi», la Broome rivive ancora con molta inquietudine la notte del delitto, per il quale è stata condannata a 14 anni.
64«OGGI
• continuazione dalla pag. 62 mi chiese di p u n t o in gno di spiegazioni: lui capì». illusioni: a 26 anni non «Non mi sono mai spie-
E quando lo fa sintetizza bianco se volessi fare al- Terry Broome fece tra- avrei potuto seguire la gata il comportamento di
-noito i p a r t i c o l a r i più l'amore con lui. Lo re- scorrere anche il mese di c a r r i e r a di Donna. Ma Francesco», ricorda. «Lo
scabrosi. «Era il n o s t r o spinsi e raggiunsi gli altri maggio senza combinare quando arrivai a Milano i n c o n t r a v o spesso (fre-
primo week-end, doveva- in una sala. Passai la not- nulla di buono. La sorella, ero convinta di posare o quentavamo gli stessi lo-
no essere giorni sereni e te assieme a Cabassi con quasi sempre in giro per sfilare per un anno o due cali) e ogni volta, senza
nvece già alla prima sera Claudio Caccia acconsen- lavoro, potè esserle di po- e poi svolgere un qualche ragione, m'insultava, mi
ero sbronza ed eccitata ziente. Quando, a casa co aiuto e lei, come già incarico in un'agenzia». diceva che ero fatta per
dalla cocaina. Giocavo da mia, mi resi conto di aveva fatto a New York, Dovette a n c h e conti- soddisfare più uomini
sola al biliardo. France- quanto era successo, ri- preferì divertirsi di notte nuare a difendersi da contemporaneamente, si
sco mi capitò davanti. Pu- masi disgustata e non vol- che lavorare di giorno. Francesco D'Alessio e dal- masturbava davanti a me.
re lui era molto eccitato. li più vedere Caccia. Non «Ho sbagliato», ammet- le sue avances sempre più Insomma mi trattava co-
Cominciò a masturbarsi e ci fu assolutamente biso- te. «Non mi ero mai fatta pesanti e volgari. me una ninfomane assa-

Combattilo anche tu, rimuovendo efficacemente la placca

Il tartaro, un problema per denti e gengive che deriva, principalmente, dalla placca trascu-

rata ed indurita sul bordo gengivale. Solo il dentista può rimuoverlo. Ma prima potete inter-

venire voi, tutti i giorni a casa vostra, combattendo con efficacia la continua riformazione

della placca. Mentadent vi consiglia i mezzi di prevenzione dentale: le pastiglie rivelatrici

Mentadent Test per vedere la placca, ^ j ^ / o spazzolino Mentadent

Plus per rimuoverla, il filo interdentale Mentadent Floss oer asportarla anche tra dente e

dente, e lo specchietto Mentadent Control per controllare anche dietro i denti.

Contro placca e tartaro, prevenire è meglio che curare.

mentadent n
mezzi di prevenzione dentale
O G G I • 65
tanata e sparlava di me in spettabile, pure lui vizioso nuovo boyfnend. Lasciai troppo poco tempo». la situazione. Mi sentii ri-
giro. Avvertii Donna di vitaiolo notturno. l'appartamento di Donna Terry divenne dunque dicola. Andai in bagnc
questa situazione sempre «Fu ancora Linda a far- e andai a vivere con lui, al la compagna del gioiellie- per prendere tempo, snif
più insostenibile e lei, sot- melo incontrare», raccon- residence Principessa Clo- re e da allora usci sempre fai ancora per caimarm.
t o v a l u t a n d o l a , mi consi- ta Terry. «Una sera di giu- tilde. Passò una settimana con lui. Ma non smise di Poi i miei ricordi diventa-
gliò di lasciar perdere, di gno mi telefonò. Mi disse ancora e mi portò a casa imbottirsi di cocaina. An- no confusi: ne conserve
non farci caso». che era a cena con un dei suoi genitori. Mi pre- zi. Siccome Rotti ne era solo dei frammenti. Usci
Ai primi di giugno Ter- amico che voleva cono- sentò come fidanzata, dis- sempre fornito, lei se la e me lo trovai davanti. Co-
ry Broome conobbe l'altro scermi. Rotti mi sembrò se che voleva sposarmi. ritrovava in casa senza fa- m i n c i a m m o a litigare
greve personaggio di que- gentile e s i m p a t i c o . Il Se gli credetti? Ero affa- tica e ne consumava a Non so che cosa ci dicenr
sta vicenda: Giorgio Rotti, giorno dopo uscimmo in- scinata da lui ma sincera- piacimento. Come se non mo: era sempre molto dif-
gioielliere, pure lui dana- sieme e nel giro di una mente non pensavo al ma- bastasse, Francesco D'A- ficile parlare con lui e io
roso e apparentemente ri- settimana divenne il mio trimonio: lo conoscevo da lessio era diventato una ero fuori di testa "
vera ossessione: dovun- «La Rojko ha racconta-
que lei a n d a s s e con il to alla polizia che mi chia-
«fidanzato», lo incontrava mò "cagna e prostituta'
e doveva subire la sua ar- S i c u r a m e n t e m'insultc
roganza e le sue provoca- per l'ennesima volta e ìc
zioni. Accadde anche la sparai alcuni colpi contro
sera del 25 giugno quan- il muro, per intimorirle
do per Terry Broome ini- Ci fu una colluttazione
ziarono le dieci ore più Alla fine ricordo solo la
tragiche della sua vita. Rojko i n g i n o c c h i a t a da-
«Verso mezzanotte an- vanti a me: mi supplicava
dai in una discoteca assie- di non ammazzarla. Uscii,
me a Rotti, Donna e al suo camminai parecchio, fer-
fidanzato», ricorda la ra- mai un taxi e tornai al re-
gazza. «Da due giorni non sidence. Svegliai Giorgio,
dormivo: mi sorreggevo a gli r a c c o n t a i che avevo
forza di cocaina e di whi- sparato a Francesco, che
sky. Per due volte, quan- lo avevo ferito. Lui mi dis-
do andai in bagno e allo se che dovevo fare le vali-
spogliatoio, Francesco mi gie e partire. Prese la pi-
si avvicinò e mi fece le so- stola, la lavò, poi mi porte
lite indecenti proposte ac- a Linate, all'aeroporto. Io
c o m p a g n a t e dai rituali, avevo il biglietto di ritor-
osceni gesti. Chiesi e ot- no per New York ma vole-
tenni di essere riportata a vo avere notizie di Fran-
casa. Giorgio Rotti andò a cesco al più presto e quin-
di non allontanarmi trop-
ogni giorno letto ma io non riuscii ad
addormentarmi. Oramai
mi sentivo p e r s e g u i t a t a
po dall'Italia. M'imbarcai
su un volo per Zurigo.
da Francesco. «Fu un viaggio alluci-

i
nante. Piena di droga e di
alcool, scioccata da quan-
«MI FACEVA PAURA» to era accaduto, non capi-
w&^ vo nulla. Un uomo che co-
nosceva Donna si è seduto
«Sniffai e bevvi ancora.
E r o agitata, f r u s t r a t a . vicino a me, mi ha parlate
Non ne potevo più delle ma io non sentivo e nor.
continue umiliazioni che ho mai saputo chi fosse
dovevo sopportare. Per di Atterrata a Zurigo, una
più Giorgio aveva preteso città mai vista, non avevo
indietro i regali del fidan- idea di dove sbattere la te-
zamento (un anello e una sta. Mi presentai all'uffi-
catenina d'oro) come se cio degli a l b e r g h i e ne
avesse creduto alle ultime scelsi uno, a caso. Salii su
calunnie di Francesco: di- un t r e n i n o , forse un
ceva che ero non solo nin- tram, arrivai al capolinea,
fomane ma anche omo- feci un pezzo di strada a
/ sessuale. Ero decisa ad af- piedi e finalmente giunsi
frontarlo, chiarire questa all'hotel, che poi era una

i storia una volta per tutte.


Ma mi feceva paura: era
un uomo alto e robusto e
con la sua prestanza fisi-
ca intimoriva c h i u n q u e .
Non sapevo che cosa fare.
modesta pensione
«Appena in stanza tele-
fonai a Giorgio Rotti per
sapere come stava Fran-
cesco. Mi dissero che non
c'era. Al terzo tentativo
Per passare il tempo cer- gli parlai e mi rivelò che
cai dei giochi elettronici Francesco era morto, 1 a-
che Giorgio teneva in un vevo a m m a z z a t o . Ebb.
cassetto e trovai una pi- una crisi: io non volevo e
stola. Mi convinsi: con non ho mai voluto ucci-
q u e l l ' a r m a avrei p o t u t o derlo. Mi addormentai ve-
affrontare Francesco. stita. Verso l'una di notte
«Gli telefonai che erano fui svegliata da alcun,
quasi le sei di mattina. colpi alla porta: mi chia-
Presi un taxi e ancora co- marono al telefono. Apri,
caina, per darmi forza. e fui circondata da un
Suonai al suo a p p a r t a - nugolo di poliziotti. "Sai
mento di corso Magenta, perché siamo qui?", mi
in pieno centro. Lo trovai chiesero. Risposi di si»
in compagnia di una mo- Era il 27 g i u g n o de.
della a m e r i c a n a , L a u r i e 1984. Per Terry Broome
Maria Rojko, e mi offrì al- cominciava un altro terri-
tra cocaina. Gli dissi che bile periodo: quello delia
volevo parlargli ma pro- galera.
prio in quel momento mi Enrico Pugnaletto
accorsi dell'assurdità del- 3. Continue

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