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Itne Apostila+3
Itne Apostila+3
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ÍNDICE
MODULO PAGINA
MODULO 17 03
MODULO 18 26
MODULO 19 44
MODULO 20 63
MODULO 21 76
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MODULO 17
Assistir ao vídeo 2
Assistir ao vídeo 3
1. Completa il riquadro. Guarda i due video e inserisci nel riquadro gli elementi che possiamo trovare in
ognuno dei due musei.
Amore carnale
Amore idealizzato
Arezzo
Beatrice
Firenze
Il poeta ha partecipato intensamente alla vita politica dell’epoca e perciò è stato
mandato in esilio ed è morto a Ravenna, lontano dalla sua amata.
In un giorno imprecisato del 1265.
Laura
Modesta, ma di origine nobiliare
Monete di epoche diverse.
Pannelli con la storia del poeta e con la storia di Firenze.
Poeta idealista, non ha partecipato alla vita politica del suo tempo; amava studiare i
classici e scrivere.
Presidente Eugenio Gianni.
Presidente Giulio Firpo.
Reliquie del poeta (pezzi delle ossa).
Ricca biblioteca.
Riproduzione della camera da letto del poeta.
Vestiti dell’epoca medievale.
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Musa
Elementi del museo che sono
stati presentati nel video.
b. Secondo il presidente della Casa di Dante, il web aiuta la diffusione dell’opera del Sommo Poeta e
soprattutto ci aiuta a comprendere:
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d. Qual è “A última flor do Lacio”? Il portoghese come afferma Olavo Bilac o l’italiano della Divina
Commedia di Dante?
( ) Portoghese.
( ) Italiano.
Formale
Singolare Plurale
6. Inizio la mia intervista al Presidente della Casa di Dante con questa frase:
Darius: Inizio con una domanda che forse le fanno tutti.
“Le” in questo contesto significa:
( ) a lui
( ) a lei
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………....................................................................................................
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Assistir ao vídeo 5
9. Segna con (X) le frasi che presentano un uso adeguato dei pronomi soggetto.
b. ( ) È il presidente ed è la direttrice.
Italo: È il presidente.
Italo: È la direttrice.
d. ( ) Noi studiamo l’italiano da due mesi e noi frequentiamo il corso Italiano Essenziale.
i. ( ) Mio figlio mangia in mensa, lui pranza sempre con la sua ragazza, e dopo pranzo lui torna a casa e
lui studia fino alle cinque.
l. ( ) Mio figlio mangia in mensa, pranza sempre con la sua ragazza, e dopo pranzo torna a casa e studia
fino alle cinque.
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Stamattina comincio a pulire la mia camera. È da tempo che non ………… pulisco. Prima devo togliere tutti i
miei vestiti dall’armadio per vedere quali posso donare, quali non mi servono più e se ho bisogno di comprare
qualcosa.
Per fortuna di camicie ne ho tante e sono tutte nuove, perciò ………… piego per bene e ………… rimetto
nell’armadio.
Alcuni pantaloni, invece, sono un po’ stretti. Credo che ………… darò a mio fratello, che è più magro di me.
Di calzini ne ho pochissimi e le mutande sono già usurate, anche se ………… ho comprate da poco tempo. Nel
fine settimana magari ne comprerò qualche altro paio, ma sarà meglio comprar………… in un altro negozio, dove
abbiano merce migliore.
I vestiti più pesanti, quelli per l’inverno, sono nuovi di zecca; ………… ho comprati in Italia l’anno scorso. È
meglio se ………… lascio fuori dall’armadio per fargli prendere un po’ d’aria.
Ma la mia pulizia non si limita solo ai vestiti! Devo dare un’occhiata anche a tutti i miei libri. Accidenti! Ho
perso il mio libro preferito, oppure l’ho prestato a qualcuno. Non ………… so. Mi dimentico sempre di segnare a
chi presto i libri. Devo cominciare a far…………, altrimenti ………… perderò tutti.
Dopo che avrò finito di organizzare i libri farò una pausa per mangiare qualcosa.
(Dopo pranzo)
Ora mi rimetto al lavoro. In camera mia c’è una mappa dell’Italia, ma è molto vecchia. Forse …………
butto via, tanto ne posso comprare un’altra appena torno in Italia. Butto via anche la collezione di francobolli. È
una di quelle cose che oggi non capisco perché mi piaceva tanto. Oppure ………… do a qualcuno. Anzi, forse è
meglio se provo a vender………… su internet! Sicuramente può interessare a qualcuno!
L’ultima cosa che manca sono i miei CD. Ne ho ancora tanti. La maggior parte è da buttare via.
Ma guarda un po’ cosa ho trovato! Il CD di Marco Masini! È da tempo che non l’ascolto. Era il mio cantante
preferito qualche anno fa. Questo sicuramente ………… conservo! Ma che dico, su internet ci sono tutti i suoi
album, ………… posso ascoltare tutti quando voglio!
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12. Anche Giovanna ha deciso di mettere in ordine a casa sua. Come insegnano in molti programmi televisivi ha
deciso di fare tre mucchi di cose. Quelle da tenere, quelle da regalare e quelle da buttare.
ARTICOLI DA TENERE
………… borsa di cuoio, un regalo di ………… tazze da tè di mia nonna. ………… zaino blu che uso per
Anna. andare in montagna.
………… sandali rossi che metto a ………… berretto che si abbina ai ………… libro “Sei personaggi in
Natale. guanti. cerca di autore” di Pirandello che
devo ancora leggere.
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ARTICOLI DA REGALARE
………… zaino nero che non mi piace ………… posate di mia nonna le ………… pattini che sono diventati
più. regalo a mia sorella. piccoli.
………… lampada da tavolo che ho ………… stoviglie colorate che sono ………… occhiali da vista che non mi
sostituito con una nuova. troppo appariscenti. servono più.
ARTICOLI DA BUTTARE
………… vestito giallo che mi sta ………… ombrello trasparente che si ………… libri e il quaderno, li faccio
stretto ed è bucato. è rotto. riciclare.
b. Elisabetta è andata da Giovanna, vede tutto sottosopra e chiede all’amica le ragioni per cui sceglie di
tenere o di dare via qualcosa. Rispondi alle domande usando i pronomi diretti:
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Modello:
Oggi i compagni di classe di Francesco sono venuti a trovarlo e la mamma ha fatto una torta. I ragazzi sono
5 e ci sono 6 pezzi di torta. Quando tutti hanno finito di mangiare la mamma chiede:
Mamma: Ragazzi, è avanzato un pezzo di torta. Chi lo vuole?
Giovanni: Lo mangio io, signora Baggio! Grazie.
a. Conosci Chiara?
- Sì, ........... conosco, è la sorella di un amico.
b. Quando incontri il professore?
- ........... devo incontrare dopo pranzo per parlare della mia tesi.
c. Piero, ti ricordi di Giacomo?
- Certo, ma ormai è da anni che non ........... vedo. Come sta?
d. Amore, ho cambiato idea, non voglio più la pizza..
- Va bene, ........... prendiamo un altro giorno.
e. Non mi ricordo dove ho parcheggiato la macchina. Ti ricordi dov’è?
- No, non ........... ricordo.
f. Vorrei chiamare anche Gianna per la festa di domani, ma non ho il suo numero. Puoi chiamarla tu?
- Ci penso io, oggi sicuramente ........... incontrerò.
g. Perché non compri questo libro, se ti piace?
- Perché so già che non ........... leggerò. Sono un po’ pigro, ……… sai.
h. Non scherzare! È vero che non trovi il mio portafoglio?
- ........... giuro, non sto scherzando. Non so dove l’ho lasciato, ma sicuramente è qui da qualche parte,
non preoccuparti!
i. Quanto è bella la tua giacca! ........... posso provare?
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19. Completa il riquadro che ti ho presentato nel video con gli equivalenti in italiano.
É só um modo de falar/dizer.
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Dizer (a alguém)
para fazer alguma coisa.
Falar (para alguém)
para fazer alguma coisa.
Eu estava dizendo que
Eu estava falando que
Desculpe, mas agora sou eu quem
vai falar.
20. Completa le frasi con la preposizione semplice (di) o articolata, ossia, unita all’articolo:
a. Il Presidente della Casa di Dante parla …………………… vita e …………………… opera del Poeta.
b. Il Presidente della Casa di Petrarca non parla solo …………………… poesia di Petrarca, ma parla anche
…………………… stile del Poeta.
c. Parlo volentieri …………………… politica, ma non mi piace parlare …………………… politici. Preferisco parlare
…………………… filosofia e …………………… aspetti sociologici che ci sono dietro le scelte dei partiti.
d. La professoressa parla …………………… avvenimenti storici che hanno contribuito all’Unità d’italia.
e. Gli studenti parlano …………………… calcio e …………………… videogiochi durante la pausa.
f. Noi parliamo sempre …………………… vicine di casa, ma non facciamo pettegolezzi.
21. Indica quale elemento la particella NE sostituisce in ogni frase, come nell’esempio:
a. Il Presidente della Casa di Dante parla della vita e dell’opera del Poeta.
- Hai ragione, lui ne parla sempre con tutti i visitatori.
Ne = della vita e dell’opera del Poeta.
b. Il Presidente della Casa di Petrarca non parla della poesia di Petrarca.
- Hai ragione, non ne parla.
Ne = ……………………………………………………………………………………………………………………
c. Parlo volentieri di politica.
- Io invece non ne parlo mai.
Ne = ……………………………………………………………………………………………………………………
d. La professoressa parla degli avvenimenti storici che hanno contribuito all’Unità d’Italia.
Ne parla ogni inizio del corso. Uffa, non ne posso più.
Ne = ……………………………………………………………………………………………………………………
e. Gli studenti parlano di calcio e di videogiochi durante la pausa.
Ne parlate anche voi durante la pausa?
Ne = ……………………………………………………………………………………………………………………
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22. Scegli tra i verbi “parlare” e “dire” (coniugati o all’infinito) per completare le frasi. Il modo migliore di fare
questo esercizio è cercare di completare le frasi istintivamente. Leggi la frase e vedi se la risposta ti viene
spontanea.
(Se sei in dubbio prova prima con un verbo e poi con l’altro e scopri quale dei due rende meglio il senso della
frase.)
In italiano c’è l’espressione “…………………… a vanvera” che significa …………………… senza …………………… niente di
utile, senza fare attenzione a quello che si dice.
ma …………………… solo alle persone che li sanno ascoltare. Tu …………………… al tuo cane?
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Io …………………… inglese,
Pierino: Mia madre …………………… che (lei) …………………… alle sue piante
23. Scegli tra i verbi “parlare” e “dire” (coniugati o all’infinito) per completare le frasi.
a. Certo che (io) …………………… da solo, ogni tanto ho bisogno dei consigli di un esperto!
b. Marco e suo fratello …………………… con il padre. (loro) Gli …………………… che non vogliono più lavorare
nell’azienda di famiglia.
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c. Giulio …………………… che la partita di ieri è stata un disastro. Tu l’hai vista? Io, purtroppo, ero al lavoro.
d. Non mi piacciono i pettegolezzi, quindi (io) non …………………… mai della vita degli altri.
e. La mamma …………………… ai bambini di fare i compiti.
f. I genitori …………………… ai ragazzi di mettere in ordine la loro stanza.
24. Abbiamo visto che “chi dice”, “dice qualcosa a qualcuno”. Completa il riquadro con il verbo “dire” al
presente. Ricordati che il verbo concorda con il soggetto.
Complemento
Complemento oggetto
Soggetto Verbo di termine
A chi? Cosa?
Tu a me una bugia.
Io a te la verità.
Noi a lui cosa fare.
Voi a lei di partire.
Loro a noi di restare.
Lui a voi che non c’è nessuno.
Lei a loro che va tutto bene.
Assistir ao vídeo 10
Assistir ao vídeo 11
25. Completa le frasi con lo (= lui; pronome diretto) o gli (= a lui; pronome indiretto):
c. Aspetto Gianni, ma lui è in ritardo. .............. telefono e .............. dico che .............. aspetto solo per altri
cinque minuti e poi torno a casa.
d. Fra qualche minuto Elza ha una lezione di conversazione. Si prepara per la lezione. Prende il computer.
.............. accende, chiama suo figlio e .............. spiega che deve stare in silenzio per un’ora.
e. Marco ama gli animali. Ogni volta che il mio cane si avvicina, lui .............. acarezza.
f. Giulio, lo zio è arrivato. Mentre .............. aiuto con le valigie tu .............. prepari un caffè?
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26. Completa le frasi con la (= lei; pronome diretto) o con le (= a lei; pronome indiretto):
c. Aspetto Gianna, ma lei è in ritardo. .............. telefono e .............. dico che .............. aspetto solo per altri
cinque minuti e poi torno a casa.
d. Fra qualche minuto Elza ha una lezione di conversazione. Si prepara per la lezione. Prende la borsa.
.............. apre per prendere il computer, chiama sua figlia e .............. spiega che deve stare in silenzio per
un’ora.
e. Marco ama gli animali. Ogni volta che la mia gattina si avvicina, lui .............. acarezza.
f. Giulio, la zia è arrivata. Mentre .............. aiuto con le valigie tu .............. prepari un caffè?
27. Completa le frasi con li (= loro; pronome diretto) o con gli (= a loro; pronome indiretto):
c. Aspetto Gianni e Livia, ma loro sono in ritardo. .............. telefono e .............. dico che .............. aspetto
solo per altri cinque minuti e poi torno a casa.
d. Fra qualche minuto Elza ha una lezione di conversazione. Si prepara per la lezione. Prende il computer e
il cellulare. .............. accende, chiama le sue figlie e .............. spiega che devono stare zitte per un’ora.
e. Marco ama gli animali. Ogni volta che i miei cani si avvicinano, lui .............. acarezza.
f. Giulio, gli zii sono arrivati. Mentre .............. aiuto con le valigie tu .............. prepari un caffè?
ARTICOLI
SINGOLARE LO studente IL vigile L’ amico L’ amica
PLURALE
....... studenti I vigili ....... amici ....... amiche
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PRONOMI INDIRETTI
PRONOMI SOGGETTO PRONOMI RIFLESSIVI PRONOMI DIRETTI
........ consegno qualcosa a (io) ........ lavo. Tu ........ ami? Tu ........ vuoi bene?
qualcuno. (Tu ami me?) (Tu vuoi bene a me)
........ dici qualcosa a (tu) ........ lavi Io ........ amo. ........ voglio bene.
qualcuno. (Io amo te.) (Voglio bene a te)
Conosco lo studente.
Telefono allo studente.
........ telefona a qualcuno. (lui) ........ lava
........ telefono subito.
........ conosco benissimo.
Conosco le tue amiche.
Telefono alle tue amiche.
........ chiama qualcuno. (lei) ........ alza ........ conosco da tanto
........ telefono nel fine settimana.
tempo.
........ invitiamo qualcuno. (noi) ........ riposiamo Loro ........ invitano alla Loro ........ spiegano che è una
festa. festa elegante.
lui
lei
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31. Trasforma le frasi dal verbo telefonare al verbo chiamare e sostituisci i complementi con i pronomi, come
nel modello:
MODELLO: Telefono ad Angela.
La chiamo.
a. Telefoni a Elena.
…………… chiami.
b. Telefonate ad Anna ed Elena.
………………………………………………………………………………….
c. Telefoniamo a Orietta.
………………………………………………………………………………….
d. Telefonate ad Armando.
………………………………………………………………………………….
e. Telefonano a Orietta e Armando.
………………………………………………………………………………….
32. Quando si va in un negozio si può usare il verbo “vorrei” (gostaria de...) o il verbo servire, “mi serve”/”mi
servono” (eu preciso de...) per chiedere qualcosa. A volte, però, dobbiamo usare l’uno o l’altro.
Ad esempio, posso dire indifferentemente “vorrei una confezione di cerotti” oppure “mi serve una confezione
di cerotti”; “vorrei due chili di pomodori” oppure “mi servono due chili di pomodori”. Ma non dico “mi serve
un caffè”, perché non avrebbe senso (eu precisaria de um café!).
Se vogliamo essere più cortesi, possiamo utilizzare le forme “mi servirebbe” (quando ci riferiamo a una cosa
sola) e “mi servirebbero” (se ci riferiamo a più di una cosa). Ad esempio:
Mi servirebbe un biglietto per Roma / Mi servirebbero due biglietti per Roma.
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Facciamo un po’ di pratica. Trasforma le frasi dal verbo volere al verbo servire e indica quando la
trasformazione non è possibile.
a. (Al bar)
Buongiorno, vorrei un tè al limone.
…………………………………………………………………………………………………………….…………………
b. (In farmacia)
Salve, vorrei delle pastiglie per la gola.
…………………………………………………………………………………………………………….………………
c. (In ferramenta)
Buonasera, vorrei delle viti e dei bulloni.
…………………………………………………………………………………………………………….………………
d. (In un negozio di calzature)
Senta, scusi, vorrei vedere le scarpe che sono in vetrina. Vorrei un paio di scarpe da cerimonia.
…………………………………………………………………………………………………………….………………
…………………………………………………………………………………………………………….……………..
e. (Alla stazione)
Buongiorno. Vorrei un biglietto per Bologna.
…………………………………………………………………………………………………………….………………
33. Possiamo usare il verbo ‘servire’ come sinonimo di “ho bisogno di”, “vorrei”. Trasforma le frasi e poi
sostituisci il complemento di termine con il pronome indiretto come nel modello:
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35. Hai notato che alcuni pronomi hanno la stessa forma dell’articolo? Scrivi accanto ad ogni frase se la parola
in grassetto è un articolo o un pronome.
“Il problema dell’umanità è che gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi.”
Bertrand Russell.
Le ragazze sono gentili e aiutano i turisti: gli offrono un passaggio e li accompagnano in albergo.
Le ragazze gentili ……………………………………………………………
I turisti ……………………………………………………………
Gli offrono ……………………………………………………………
Li accompagnano ……………………………………………………………
Li fa arrabbiare. ……………………………………………………………
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36. Completa le frasi con gli (pronome indiretto) o con li (pronome diretto).
37. Ti ricordi di questo dialogo? Completalo con i pronomi (diretti e indiretti) mancanti.
Pronto?
- Ciao Darius, sono Paola!
Ciao!
- E allora, sei andato al Museo del Petrarca? Hai conosciuto il Sig. Firpo?
Sì, l’ho conosciuto, è molto simpatico. Mi ha chiesto di te e ........... ho detto che, purtroppo, sei in Brasile e per
questo motivo non sei potuta venire.
- Sì, peccato... mi sarebbe piaciuto esserci! Poi ........... telefono per salutar............
Brava, sarà contento di sentirti. Guarda, ne è valsa veramente la pena... il Sig. Firpo conosce benissimo la storia
del Petrarca; ........... ho fatto un sacco di domande sul poeta e lui ha risposto a tutto nei minimi dettagli!
- Non a caso è il presidente del museo, lui è un vero esperto in materia. Senti, c’era anche sua moglie?
Sì, l’ho conosciuta, anche lei è simpaticissima.
- ........... hai consegnato il pacco che ti avevo dato?
Sì, ........... ho dato il pacco e ........... ho detto che era un tuo regalo.
- Ah, grazie! Allora è andato tutto bene.
Sì, abbiamo registrato il video, poi abbiamo preso un caffè al volo e siamo partiti. Mi hanno detto di dirti che la
prossima volta dobbiamo venire insieme!
- Ok, ora ........... telefono per salutar............ ........... dirò che la prossima volta vengo insieme a te! Grazie
Darius!
Figurati Paola!
MODULO 18
Assistir ao vídeo 1
Assistir ao vídeo 2
ESERCIZIO 1 - Nella prima lezione di questo modulo ti ho fatto alcune domande e ora ti presenterò alcune delle
risposte possibili. Leggile con calma e utilizzale come modello per la tua risposta.
Un consiglio: ricordati di non pensare in portoghese per poi tradurre. Nonostante io non ti abbia ancora spiegato
nel dettaglio come coniugare i verbi al passato, utilizza pure i verbi delle frasi sotto come modello. Se hai qualche
dubbio, conta sul supporto dei professori della Squadra Italica.
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
…………………….....................................................................................................................................................
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b. Di dove sei?
Una risposta possibile sarebbe:
Sono brasiliano di Recife. Una città nella costa nord-occidentale brasiliana.
Eccoti i punti cardinali in italiano:
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Quando vogliamo indicare un’azione o uno stato iniziati nel passato che continuano al presente usiamo la
preposizione da:
2. Cerca su Internet notizie in italiano sulla tua città o sullo stato in cui vivi.
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4. Leggi il testo in cui parlo della mia infanzia e sottolinea tutti i verbi.
Sono nato in Brasile nel 1985 ma quando mi sono trasferito in Italia con la mia famiglia avevo meno di un
anno.
Inizialmente abbiamo vissuto a Perugia, ma ho pochi ricordi di quel periodo. Posso dire che i miei primi
ricordi più vivi del passato sono quelli di quando vivevamo al Furlo, una frazione del comune di Acqualagna
in provincia di Pesaro-Urbino nelle Marche.
E come ci siamo finiti? Mio padre aveva un maglificio a Perugia, dove produceva capi per grandi marchi,
come Benetton, Kappa e Diesel. In un determinato momento, però, ha avuto grossi problemi e ha chiuso la
fabbrica. Dopo poco tempo è stato invitato da un suo amico a lavorare in un altro maglificio (ad Acqualagna,
appunto) e così ci siamo trasferiti.
Io andavo all’asilo (oggi si chiama scuola dell’infanzia) in paese. Eccovi una foto! Come potete vedere i
bambini indossavano un grembiule blu, mentre le bambine portavano quello rosa. Una volta molte scuole
materne erano mantenute dalla chiesa e dal comune ed erano le suore che si occupavano dei bambini.
Il Sig. Romolo era il proprietario della casa in cui vivevamo. Era una casa tutta di pietra, sulla collina. Lui
piantava i carciofi e allevava alcuni animali, come i tacchini.
Sua moglie, la Sig.ra Almerina cucinava benissimo ed era molto dolce; ci coccolava con le delizie che
preparava e ci offriva sempre dei dolciumi.
Quando tornavamo da scuola e a casa nostra non c’era la pasta, scappavamo da loro per mangiare le
tagliatelle della Sig.ra Almerina, che erano buonissime! Come molti italiani, lei faceva le tagliatelle in casa, a
mano.
In inverno faceva molto freddo, ma mio fratello ed io ci divertivamo a giocare con la neve e dormivamo sotto
i piumini. Io che ero il più grande mi divertivo a fare pupazzi di neve, mentre mio fratello si divertiva a
gettarmi palle di neve addosso.
In estate, invece, faceva bel tempo e il panorama cambiava completamente. Diventava tutto verde e fiorito!
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La mattina la mamma mi svegliava e mi preparava un bel biberon di latte, che bevevo mentre guardavo i
programmi per bambini in tv. Poi mio padre ci portava a scuola e lì trascorrevo tante ore. Quando tornavo a
casa, pranzavo e di pomeriggio giocavo e facevo i compiti.
Mio papà partiva presto la mattina e arrivava un po’ tardi la sera, e tante volte ci portava qualche regalino.
Mia madre si prendeva cura di noi e ogni tanto lo aiutava nel capannone.
Erano bei tempi, in cui non avevo preoccupazioni. Amavo quel luogo e quella gente.
Anche tu hai bei ricordi della tua infanzia? Cosa facevi durante la giornata? Andavi a scuola? Dormivi da
solo o con i tuoi genitori? Giocavi con gli altri bambini? Tu e i tuoi compagni di scuola vi divertivate
insieme? Studiavate molto o scherzavate durante le lezioni?
5. Organizziamo i verbi dell’esercizio precedente nel riquadro. Io ho già inserito i verbi al passato prossimo (che
studieremo più avanti), che corrisponde al “pretérito perfeito” in portoghese (‘eu comi’, ‘ele foi’, ‘nós vimos’ etc.)
Tu devi inserire i verbi al presente e all’imperfetto (‘eu comia’, ‘ele ia’, ‘nós víamos’ etc).
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6. Ora inserisci gli stessi verbi all’imperfetto nelle colonne a seconda della loro coniugazione.
IO TU LUI/LEI
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8. Vai su YouTube, ascolta la canzone “Eravamo quattro amici al bar”, di Gino Paoli, e completa il testo con le
parole mancanti.
Assistir ao vídeo 4
L’imperfetto è un tempo verbale che dobbiamo usare quando vogliamo specificare che un’azione ha avuto una
certa durata o che si ripeteva al passato. Non importa se era una azione molto o poco frequente, non è
obbligatorio specificarne la frequenza. Se lo vogliamo fare, però, possiamo utilizzare una delle parole del
riquadro sotto.
9. Distribuisci le parole del riquadro nella colonna di destra. Parti dal basso, dalla parola che indica la minore
frequenza (0 % - lo zero per cento), fino alla parola che indica la maggiore frequenza (100%, - il cento per
cento).
Spesso
In genere
Di solito
A volte
Di tanto in tanto
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Tu
Lei, lui
Noi
Voi
Loro
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Enzo: Esatto.
Paolo: .............................................. (organizzare) le loro attività turistiche?
Enzo: Dipende. Se me lo chiedevano, sì, altrimenti si organizzavano da soli.
Paolo: Vediamo se ho capito bene: gli .............................................. (dare) il benvenuto, gli
.............................................. (assegnare) le stanze e poi eventualmente gli .............................................. (fornire)
suggerimenti per qualche giro turistico, giusto?
Enzo: Esatto. Ah, .............................................. (dovere) anche gestire i reclami!
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Oggi però abbiamo capito quanto .......................... (essere) sciocchi! Siamo ancora amici (e anche le nostre mogli
sono amiche) e abbiamo creato un’azienda di alimenti biologici. Questo è il nostro modo di cambiare il mondo!
Per molti anni non l’ho più vista, ma qualche tempo fa ci siamo sentiti. Lei mi ha detto che ..........................
(vivere) in Brasile e che mi .......................... (aspettare) per fare le vacanze insieme! Spero di poter andare da lei al
più presto. Piera è una grande amica e una ragazza in gamba!
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A.
Mi ricordo che il 12 aprile (io) ........................ (essere) al mare. ........................ (esserci) il sole ed (noi)
........................ (essere) tutti contenti perché ........................ (potere) sederci sulla sabbia e goderci il sole. I ragazzi
........................ (giocare) a calcio. I bambini ........................ (correre) di qua e di là. Le ragazze ........................
(chiacchierare) e ........................ (ridere).
B.
Quello ........................ (sembrare) un giorno come gli altri, ma non lo ........................ (essere). (io) ........................
(dovere) fare il mio primo colloquio di lavoro. ........................ (sudare), ........................ (tremare) e non
........................ (riuscire) a rilassarmi. La mia famiglia dice che ........................ (sembrare) calmo, ma dentro di me
........................ (avere) una gran voglia di fuggire! Finalmente mi sono calmato, ho fatto una doccia calda, mi son
messo la mia camicia più bella e sono uscito di casa!
C.
All’inizio Angela non ........................ (riuscire) a pronunciare bene le parole in italiano. ........................ (avere)
qualche difficoltà con le doppie, con la “nasalizzazione” delle vocali e non ........................ (capire) bene quando
ascoltava dialoghi in cui le persone ........................ (parlare) in fretta. ........................ (vergognarsi) di parlare in
pubblico. Nonostante le sue difficoltà, ........................ (studiare) tutti i giorni e ........................ (esercitarsi) tanto;
........................ (immaginare) di essere in Italia, ........................ (creare) dei dialoghi, ........................ (scrivere) delle
frasi in italiano e addirittura ........................ (parlare) da sola. Oggi parla l’italiano benissimo e ha anche
imparato una lezione importante: la perseveranza dà sempre buoni risultati!
a. Mentre mio padre ......................... (guidare), (io) ......................... (occuparsi) del navigatore.
b. Ogni volta che i miei nonni ci ......................... (venire) a trovare, ci ......................... (raccontare) tante
storie della loro infanzia.
c. Ogni volta che ......................... (incontrare) Marco il mio cuore ......................... (battere) forte!
d. Una volta (voi) ......................... (essere) più timidi, ora siete più estroversi!
e. Loro ......................... (arrabbiarsi) sempre senza motivo.
f. Non ti ......................... (piacere) quei ragazzi, vero? Oggi capisci che li (tu) ......................... (giudicare)
male? ......................... (essere) ragazzi vivaci, magari un po’ scatenati, ma guarda come sono cambiati.
g. (Noi) ......................... (pensare) sempre a voi, anche se (voi) ......................... (essere) lontani.
h. Tesoro, cosa ......................... (preparare) in cucina? ......................... (sentire) un profumino buonissimo.
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18 . Rispondi alle domande. Alcuni verbi sono indicati tra parentesi, ma gli altri devi cercare di scoprirli dal
contesto.
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Tu
Lui, lei
Noi
Voi
Loro
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23. Facciamo conoscenza. Io ho parlato della mia infanzia, ora tocca a te. Rispondi alle domande e se necessario
usa i pronomi.
a. Andavi spesso al cinema quando eri piccolo(a)?
………………………………………………………………………………………………………………………………
b. Potevi mangiare i dolci prima di cena?
…………………………………………………………………………………………………………………………….
c. Suonavi il pianoforte?
…………………………………………………………………………………………………………………………….
d. Suonavi la chitarra?
…………………………………………………………………………………………………………………………….
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Modello: Darius: “Marco Masini era il cantante che ascoltavo di più nella mia adolescenza.”
Darius ha detto che Marco Masini era il cantante che ascoltava di più nell’adolescenza.
Darius: “La ragazza lo dice perché Masini fa delle canzoni un po’ tristi.”
Darius ha detto che lei lo ………..........…….. perché Masini ………..........…….. delle canzoni un po’ tristi.
Darius: “Le sue canzoni parlano di tematiche “pesanti” come l’aborto, la droga, la depressione e l’anoressia.”
Darius ha detto che le sue canzoni ………..........…….. di tematiche “pesanti” come l’aborto, la droga, la depressione
e l’anoressia.
Darius: “La superstizione è un tratto molto vivo della cultura popolare italiana.”
Darius ha detto che la superstizione ………..........…….. un tratto molto vivo della cultura popolare italiana.
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MODULO 19
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( ) ( )
beijo e beijos
( ) Bacio, baci
( ) Baccio, bacci
abraço e abraços
( ) Abbraccio, Abbracci
( ) Abbracio, Abbraci
( ) Abracio, Abraci
b. Nel portoghese brasiliano chiudiamo molte conversazioni con l’espressione: “um abraço”. A chi si
rivolge questo modo di salutare?
( ) amici.
( ) colleghi di lavoro.
( ) persone che conosciamo solo nell’ambito lavorativo.
( ) persone con le quali stiamo parlando per la prima volta.
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Os teus amigos.
Os amigos dele.
Os amigos dela.
[imagine que estou falando
diretamente com você:]
“Os seus amigos chegaram,
os dele ainda não.”
As tuas amigas.
As amigas dele.
As amigas dela.
[imagine que estou falando
diretamente com você:]
“As suas amigas chegaram,
as dela ainda não.”
c. [I nostri amici Marco e Luca hanno due sorelle. Io le sto aspettando e ti chiedo:] Quando arrivano le
........................... sorelle?
d. [Parliamo delle sorelle di Giacomo:] Quando arrivano le ........................... sorelle? (quando chegam as
irmãs dele?)
e. [Noi abbiamo una casa e diciamo:] La ........................... casa è antica.
f. [Parlo con il Sig. Buitoni e gli dico:] Sig. Buitoni, la ........................... storia è molto interessante!
In questo caso è meglio utilizzare la S maiuscula, dato che il possessivo si riferisce al pronome di
trattamento formale Lei. Comunque, è accettata anche la versione con la s minuscula.
g. [Voi avete una macchina e io vi chiedo:] Qual è la ........................... macchina?
h. [I nostri amici hanno una figlia e io ti dico:] La ........................... figlia è molto carina.
i. [Il nostro amico Paolo ha un portafoglio e io ti dico che:] Paolo perde sempre il ...........................
portafoglio.
l. [Voi avete un amico e vi chiedo:] Quando arriva il ........................... amico?
m. [Io ho una camera e dico:] Devo pulire la ........................... camera.
n. [Noi abbiamo un’azienda e io ti dico:] Quei ragazzi lavorano nella ........................... azienda da alcuni
giorni.
o. [Hai un compito da fare e io ti chiedo:] Quando fai il ........................... compito?
p. [Loro hanno una squadra che vince sempre e io ti dico che:] La ........................... squadra vince
sempre!
q. [Chiara ha una macchina e io dico:] Chiara non c’è, ma la ........................... macchina è qui.
r. [Tu hai il cuore chiuso e io ti chiedo:] Perché non apri il ........................... cuore?
s. [I ragazzi hanno perso il coraggio e io gli dico:] Ragazzi, dai, su. Dov’è il ........................... coraggio?
t. [I miei cugini hanno un sogno e io ti dico che:] Il ........................... sogno è andare a vivere in
America.
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8. Completa le frasi con i possessivi (ricordati di usare gli articoli quando necessario).
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10. Facciamo un ripasso. Completa con il verbo avere al presente e poi con i possessivi (ricordati di usare gli
articoli quando necessario).
a. (io) ……………… un cane e due gatti. …………………. cane si chiama Ghibli, come il vento del deserto e
…………………. gatti si chiamano Pif e Pof.
b. (tu) ……………… una bicicletta da corsa? …………………. bici da corsa è nuova?
c. (tu) ……………… molti libri? Dove tieni …………………. libri?
d. (tu) ……………… due nuore? …………………. nuore sono simpatiche?
e. Mio fratello ……………… un’ex moglie. …………………. ex moglie vive a Parigi.
f. Vittorio ……………… tanti amici stranieri. …………………. amici sono simpatici e divertenti.
g. Elena ……………… un gatto persiano. …………………. gatto si chiama Michelangelo.
h. (noi) ……………… una bella casa in campagna. …………………. casa ................. un bel giardino.
i. Purtroppo (voi) ……………… un grosso problema. …………………. problema non ……………… una
soluzione molto semplice e vi consiglio di parlare con …………………. avvocati prima di prendere una
decisione.
l. Loro ……………… una figlia. …………………. figlia fa l’avvocata da due anni.
m. I miei genitori ……………… una casa al mare. …………………. casa è piccola ma molto accogliente.
n. I bambini ……………… una brava maestra. …………………. maestra si chiama Eleonora Ghiberti.
11. Completa con i possessivi e ricordati di usare gli articoli davanti ai possessivi.
e. È vero che hai una macchina nuova? E ……………… macchina vecchia dov’è adesso?
f. Prego, Marco, esponi ……………… riflessioni su questo progetto.
g. Secondo me, Antonio dovrebbe cercare di migliorare ……………… capacità organizzative e comunicative.
h. “La realtà ha ……………… limiti, la stupidità no.” (Napoleone Bonaparte)
i. Cari clienti, (voi) ……………… soddisfazione è (noi) ……………… miglior premio.
12. Completa con i possessivi e ricordati che normalmente dobbiamo usare gli articoli con gli aggettivi
possessivi.
La casa della famiglia Laurentis è molto grande. I signori Laurentis hanno tre figli.
Questa è la camera dei genitori, dove c’è ……………… televisione, ……………… letto, ……………… armadio,
……………… libri, insomma, ……………… cose.
Questa è la camera di Alessandro, .................. figlio più grande. Qui ci sono ……………… libri, ………………
videogiochi, ……………… computer.
Questa è la camera delle gemelle, Gaia e Sara. Qui ci sono ……………… giocattoli, ……………… giochi, ………………
bambole, ……………… letti.
13. Traduci le frasi in italiano. Ricordati che se il rapporto di possesso è evidente il possessivo è facoltativo.
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Ricordiamo che “seu”, “seus”, “sua” e “suas” equivalgono a tutti questi possessivi:
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Assistir ao vídeo 12
Assistir ao vídeo 13
(Se non ti ricordi quale preposizione usare in questo esercizio, eccoti i verbi con le loro preposizioni:
Parlare di; essere nei panni di qualcuno; essere al posto di qualcuno; trovarsi in; pensare a; essere fiero di;
guardare da; chiuso in, essere felici in.)
a. Sono una persona abbastanza riservata. Non parlo spesso …….. ……………… problemi con le persone che
non conosco.
b. Non vorrei essere (qui devi usare la preposizione IN articolata) …… ……… panni quando tuo padre
scoprirà quello che hai combinato...
c. Non vorrei essere (qui devi usare la preposizione A articolata) ……. ……… posto quando tuo padre
scoprirà quello che hai combinato...
d. “L'essenza di un uomo si trova …… ……… difetti.” (F. Picabia)
e. Non riesco a non pensare …… ……………. problemi.
f. Lui è molto fiero …….. ……………. paese e ……….. ………………. città.
g. Guardo il mare ……. …………… finestra. Come è bello.
h. Tu stai sempre chiuso ………… ………………. ufficio, sei sempre da solo.
i. Noi siamo felici ………. …………………….. mini-appartamento.
l. Pensi spesso ……… …………………… genitori?
m. Pensano ……… ………………. cari con affetto.
16. Leggi la frase e rispondi alla domanda. Che cosa significa “pensare agli affari suoi”?
“Il perfetto politico parla dei sogni tuoi, pensando agli affari suoi.”
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
Nella fabbrica della Perugina la signora mi spiega che l’amore tra Luisa Spagnoli e Giovanni Buitoni era visto
con rispetto, anche se la signora era divorziata e aveva figli.
“La gente non faceva pettegolezzi”, ha detto. Vi ricordate che cosa significa “fare pettegolezzi”?
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19. Completa con i possessivi adatti (ricordati di usare anche gli articoli).
Fino adesso abbiamo visto esempi di aggettivi possessivi, e cioè, di possessivi che accompagnano un nome
esplicito: il mio corso, la mia vita, i miei affari, la nostra casa, le loro faccende.
Ma il possessivo può essere utilizzato anche senza il sostantivo a cui si riferisce. In questo caso si chiama
pronome possessivo. Leggiamo l’esempio:
Le frasi B e C sono entrambe corrette. Con il verbo essere (e solo con il verbo essere) possiamo omettere
l’articolo:
D. Prendi la tua macchina o prendo la mia? Qui abbiamo un aggettivo nella prima frase (“prendi la
tua macchina”) e un pronome nella seconda frase (“o prendo la mia”).
Come vi dicevo possiamo omettere l’articolo quando il pronome viene dopo il verbo “essere”. Ma anche in
portoghese è così, vero?
In portoghese possiamo dire: “Esse carro é meu” oppure “Esse carro é o meu”.
Ma con gli altri verbi, come “pegar”, dobbiamo usare l’articolo: “Vamos com o seu carro ou vamos com
o meu?”
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22. Indica, con i numeri da 1 a 10, l’ordine in cui il narratore e protagonista descrive la sua famiglia.
( ) Il padre.
( ) Lo zio Nicolino, fratello della madre.
( ) Il nonno.
( ) Il cugino Enrico
( ) La nipote della domestica.
( ) Le zie nubili, sorelle del padre.
( ) La madre
( ) Lo zio Michele
( ) La zia Ersilia
( ) La nonna.
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23. Guarda il brano del film ancora una volta e completa il testo con le parole mancanti:
Questo è il giorno ……………………….........………….. festeggiato nella casa del nuovo quartiere Prati appena
acquistata a riscatto da …………………………………... Tra vent’anni …………………………………...
Nel gruppo in posa per la fotografia di rito, ………………………………….. è quello seduto in poltrona. E io sono
quello infilato nel porte-enfant. Mi tiene precariamente fra le braccia la piccola Adelina, nipote
…………………………………..................... Nunzia che si intravede nel fondo sulla destra.
Questa signora con gli occhi celesti è …………………………………... Prima di sposarsi, studiava canto. E così la
sera non mi fa addormentare con le solite ninnenanne, ma con le romanze e le arie delle opere liriche. Zia Melina,
zia Margherita e zia Luisa sono sorelle di …………………………………... Tutte e tre nubili. Questo è il dottor Giordani,
………………………………….. di famiglia, scapolo.
…………………………………... Professore di Lettere all’Università di Roma. Rigoroso poeta dilettante. Fiero
detrattore del Carducci del quale ama ripetere “Il Leone Repubblicano è diventato il barboncino della Regina”.
(…)
Il ragazzo al quale la nonna sta elencando tutti i malanni da eccesso di cibo è lo zio Nicolino, fratello di
………………………………….., che vive a Macerata ed è in visita per l’occasione.
Il bambino che Adelina tenta di imboccare è ………………………………….. Enrico. Anche lui è venuto a
festeggiarmi. Però vive a Roma. È figlio dello zio Michele e della zia Ersilia, chiamata …………………………………..,
chissà perché, di fratelli Cairoli. (…)
E infine ………………………………….., funzionario del Ministero dell’Istruzione Pubblica. Ma
…………………………………..................... è artistica. Infatti, dedica tutto ………………………………….............. alla pittura.
“La fanciulla con frutta” che il dottor Giordani sembra apprezzare, è appunto …………………………………... *
* (“Opera sua” è un’espressione e si usa sempre così. Ci sono altre espressioni fisse con i possessivi, come:
mamma mia! “Minha nossa!” “Mãe do céu!”
a mio parere em minha (tua etc.) opinião.
per merito mio, per merito tuo ecc. graças a mim, a você etc. causa.
a mio agio, a tuo agio ecc. sentir-se à vontade.
a nome mio, a tuo nome ecc. em meu (teu etc.) nome.
a mia insaputa, a tua insaputa ecc. sem o meu (teu etc.) conhecimento.
in mio potere, in tuo potere etc. em meu (teu etc.) poder.
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Tuttavia, nell’italiano informale e parlato è comune anche usare il possessivo dopo il sostantivo:
Casa mia è bella.
Casa tua è grande.
Quanto vale casa nostra?
Durante tutto questo modulo ho insistito affinché tu non ti dimenticassi di mettere l’articolo prima del
possessivo. Come mai in questo testo ci sono tanti possessivi senza l’articolo?
Scrivi le parole il cui possessivo non ha l’articolo.
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………….................................................................................................
Leggi la presentazione della mia famiglia e prova a individuare qualche similarità tra i due testi per quanto
riguarda la regola relativa all’unione “articoli + possessivi con i nomi di parentela”.
Questa è mia madre. Si chiama Aurea. In Italia i nostri parenti la chiamano Assunta, che è il suo secondo nome.
Assunta era il nome di sua nonna, mia bisnonna.
Suo padre, mio nonno, si chiamava Angelo. Purtroppo non l’ho conosciuto. È nato in Italia ed è venuto in Brasile
dopo la fine della Seconda Guerra, all’inizio degli anni ‘50.
In Brasile ha conosciuto mia nonna, Rosa. Una curiosità interessante: Rosa era sua cugina! Sì, era la cugina di
mio nonno, ma si sono conosciuti qui in Brasile.
La loro famiglia (non dico mia perché io non c’ero ancora!) era la tipica famiglia italo-brasiliana paulistana della
seconda metà del secolo scorso. Vivevano al Belenzinho, uno dei quartieri italiani per eccellenza della città di San
Paolo ed erano soci del club Juventus.
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E già che ci siamo, vorrei anche presentarvi i nostri animali domestici: questo è il mio cane, Leone e questa è la
mia cagna, Belinha. Avevo anche un gattino e un coniglio che erano carinissimi, ma purtroppo sono morti... la
mia coniglia si chiamava Gioconda e il mio gatto Bonjour. Erano tutti e quattro amici!
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irmão
irmã
avô
bisavô bisnonno
avó
bisavó bisnonna
pai
mãe
pais
filho
filha
sobrinho/a
neto/a
tio
tia
primo
prima
marido
esposa
sogro
sogra
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nora
genro genero
cunhado
cunhada
padrasto patrigno
madrasta matrigna
enteado figliastro
enteada figliastra
padrinho padrino
madrinha madrina
26. Trasforma le frasi usando i possessivi e ricordati di fare attenzione ai casi in cui non dobbiamo usare gli
articoli con i possessivi:
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FACCIAMO IL PUNTO
Soltanto con i nomi indicanti una relazione di parentela al singolare non si usa l’articolo davanti i possessivi. In
tutti gli altri casi dobbiamo usare l’articolo. Usiamo l’articolo nei seguenti casi:
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MODULO 20
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a. La laguna di Venezia è composta da ben 62 isole. Come si chiama l’isola più grande, che abbiamo
conosciuto insieme?
…………………………………………………………………………………………………………………………….....................................
b. Come si chiama il titolare della vetreria?
…………………………………………………………………………………………………………………………….....................................
c. A quanti anni il titolare della vetreria ha iniziato a lavorare nell’azienda di famiglia?
…………………………………………………………………………………………………………………………….....................................
d. Quali sono gli elementi che compongono il vetro?
…………………………………………………………………………………………………………………………….....................................
…………………………………………………………………………………………………………………………….....................................
…………………………………………………………………………………………………………………………….....................................
…………………………………………………………………………………………………………………………….....................................
e. Quali oggetti si producono in vetro?
…………………………………………………………………………………………………………………………….....................................
…………………………………………………………………………………………………………………………….....................................
f. Come si impara l’arte del vetro?
…………………………………………………………………………………………………………………………….....................................
g. Quale oggetto in vetro è stato eseguito dal maestro vetraio nel video?
…………………………………………………………………………………………………………………………….....................................
LE PREPOSIZIONI
Per esprimere il complemento di materia, e cioè, per dire di che cosa è fatto un oggetto, usiamo le preposizioni
“di” o “in”:
È un oggetto di vetro.
È un oggetto in vetro.
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anello A. di lana
1.
posate B. di cotone
2.
maglione C. di seta
3.
maglietta D. d’oro
4.
foulard E. d’argento
5.
vaso F. di legno
6.
piatto G. di rame
7.
pentole H. di ceramica
8.
I. di vetro di
tavolo
murano
9.
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Invece per indicare il disegno, il motivo di un tessuto, usiamo la preposizione “a”: ‘vestito a pois’, ‘gonna a fiori’,
‘camicia a quadri’, ‘pantaloni a tinta unita’, ‘maglietta a righe’ come quella dei gondolieri veneziani.
3. Completa i testi con le parole e le terminazioni adatte e poi leggi le frasi ad alta voce:
a. Le magliett…… a righe in origin…… venivano usat…… solo da particolari categorie social……, come ……
prigionieri, …… gondolieri veneziani, …… marinai.
c. Sbizzarritevi con le nostr…… collezion…… primaveril……: vestiti a pois, maxi abiti a fantasia, gonne a
fiori, foulard a stampe geometriche.
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d. …… si sbaglia mai con …… bel pai…… di pantaloni a tinta unita e …… camicia chiar…… .
Assistir ao vídeo 4
Mamma: ………………………………………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………………………...
Bimba al nonno: Nonno, nonno, cos’è questo?
Nonno: Facile. Il Casolare. Questo è quello buono.
5. Inserisci le espressioni in italiano nel riquadro, undendole alle loro corrispondenti in portoghese.
Isso o quê?
E eu com isso?
Isto é...
Isso (mesmo).
Isso!
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6. Sostituisci l’espressione “questo è quello” con l’espressione “questo è ciò”, come nell’esempio:
7. Inserisci nel riquadro le parole grammaticali (articoli, preposizioni, dimostrativi) che accompagnano questi
sostantivi, come nell’esempio.
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* Quando ‘questo’ o ‘questa’ accompagnano parole al singolare che iniziano per vocale, l’apostrofo è facoltativo,
ma è la forma più frequente.
9. Completa le frasi con le terminazioni mancanti e con il dimostrativo “quello” e le sue varianti (‘quella’,
‘quelli’, ‘quelle’).
Mentre con “questo” l’apostrofo non è obbligatorio, “quello” cambia (*) in base alla stessa regola
dell’articolo determinativo:
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10. Completa con “di”, “da” o “a” e poi trasforma le parole al plurale.
a. Maglietta … righe.
……………………………………………………………………………………………………………………………… .
b. Camicia … quadri.
……………………………………………………………………………………………………………………………….
c. Gonna … flanella.
……………………………………………………………………………………………………………………………….
d. Pantaloni … cotone.
Pantaloni……………………………………………………………………………………………………………….
e. Maglione … lana.
……………………………………………………………………………………………………………………………….
f. Occhiali da vista.
Occhiali………………………………………………………………………………………………………………….
g. Vestito … festa.
……………………………………………………………………………………………………………………………….
h. Abito … sposa.
……………………………………………………………………………………………………………………………….
i. Abito … seta.
……………………………………………………………………………………………………………………………….
l. Abito … tinta unita.
……………………………………………………………………………………………………………………………….
11. Completa i due testi con gli articoli e le terminazioni mancanti e poi leggili ad alta voce:
Simone è ……… studente universitario e ha ………. stile casual. Per andare all’università si mette ……… paio di
jeans. Gli piacciono ……… jeans aderent… con un look consumato. Con ……… jeans indossa ……… maglietta
attillat… o ……… camicia sportiv…. e, quando fa freddo, ……… felpa con il cappuccio.
Francesca fa ………. segretaria. Per andare a lavorare indossa ………. paio di pantalon… scur… e ……… camicia
chiar… . Se fa freddo, porta ……… giacca o un golfino. Si mette orecchini e braccialetti sobr… e scarp… con
…… tacchi, ma comode. In ufficio tutti la considerano una donna molto elegant… .
Quando non è al lavoro, invece, preferisce abiti chiassos…, gioielli pompos…, scarpe sfarzos… e trucco
sgargiant…. Ha uno stile molto vistos… . I suoi amici la considerano una donna molto creativa.
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Oggi voglio andare a comprare ……………. vestito nero che vendono in ……………. negozio nel centro
commerciale che avevamo visto insieme. Ti ricordi?
- Sì, mi ricordo! ……………. con le frange, no?
Esatto, proprio ……………..
- E compri anche ……………. scarpe con i tacchi alti?
Non lo so. Sono un po’ care. E poi, voglio comprare ……………. orecchini per la mamma!
- È vero, sabato è il suo compleanno! E io, cosa le prendo?
Perché non le regali ……………. orologio che abbiamo visto su internet?
……………. dorato?! Nooo! È carissimo! Magari se tu non compri gli orecchini, possiamo comprare insieme
……………. occhiali da sole che le piacciono.
Bella idea... va bene, facciamo così. E allora? Andiamo?
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LA CASA BELLA
(Primo racconto del viaggiatore) di Stefano Benni
Vivevo nella valle più bella, e la mia era la casa più bella, tutta impellicciata d’edera, in mezzo al bosco di
castagni più bello del mondo.
Avevamo il gallo più bello della zona, sembrava un leone dipinto, e quando la mattina cantava spaccava i
sogni col martello.
Avevamo un pollaio con galline niente affatto stupide che facevano le uova migliori della zona e mucche dagli
occhi dolci come odalische, e maiali così grossi e rosei che veniva voglia di cavalcarli.
Tutto intorno avevamo vigne, alberi da frutto e un orto dove l’insalata brillava come smeraldo e le carote
sbucavano dal suolo spontaneamente, con una capriola.
Il forno dove cuocevamo il pane spargeva un odore che metteva di buon umore tutta la valle e fermava i
coltelli degli assassini, non c’erano piccoli o grandi delitti, nella valle, finché durava quell’odore.
E infine le nostre castagne erano bellissime, e quando i ricci cadevano e rimbalzavano al suolo ne uscivano
frutti, lucidi come perle, veniva voglia di dire all’albero: bravo!
Anche i funghi erano sexy, gli scoiattoli avevano code superbe, le talpe scavalcvano tane di geometrica
precisione, gli alveari delle nostre api erano cattedrali, il miele era squisito, e anche mio padre era bello,
aveva la faccia come la corteccia del castagno e i baffi a coda di volpe e mi picchiava solo nei giorni festivi.
Fumava una pipa bellissima, fatta da lui in puro pero Kaiser, riproducendo un nudo della mamma, che era
stata la donna più bella della valle e aveva fatto una bellissima morte, era scivolata in granaio ed era
annegata nelle mele rosse, in un mare di mele profumate.
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Vivevo, come già detto, nella valle più bella, e la mia era la casa più bella e qui comincia il brutto, perché
passarono dei signori e vedendo quanto era bella dissero: “Questo e proprio il posto che cerchiamo”.
Fecero fotografie, presero misure e dopo una settimana comprarono valle, terreno, casa, animali e vegetali.
Perché gli serviva per fare pubblicità a non so cosa, un’assicurazione sulla vita forse o biscotti o un candidato
o acqua minerale, qualcosa che aveva bisogno di uno scenario come quello.
E misero macchine da ripresa dappertutto, e vollero rendere tutto ancora più bello. Pettinarono il gallo,
aggiunsero dei soli artificiali, misero dei campanacci d’argento alle mucche e una scritta “Forno” sul forno,
come se non si capisse. E noi? Noi non eravamo abbastanza belli, infatti, al nostro posto misero degli attori.
15. Inserisci i nomi sotto le immagini e aggiungi l’articolo determinativo, come nell’esempio.
............................. .............................
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............................. .............................
............................. .............................
............................. .............................
............................. .............................
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16. Ecco alcuni elementi del mondo descritto dal bambino. Completa il riquadro con “quello” e “bello”. Ricordati
di fare l’accordo.
Gli alberi
La castagna
Il pero
La vigna
L’orto
Gli orti
Le carote
I funghi
La capriola
Il gallo
L’ uovo
Le uova
La mucca
Le mucche
Il maiale
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I maiali
Lo scoiattolo
Gli scoiattoli
Le api
L’ape
17. Trasforma le frasi al plurale. Non esitare a consultare la tabella dell’esercizio 16.
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MODULO 21
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Assistir ao vídeo 2
1. Completa la frase.
Il signor Antonio Bonotto fa parte della (17ª) ….......………………………….. generazione della famiglia Bonotto,
da sempre nello stesso paese.
Leggi il testo che racconta la storia della famiglia Bonotto e rispondi alle domande:
La famiglia
Nell’equilibrio tra innovazione e tradizione il vino è una parte di ciò che siamo, compagno giorno dopo giorno
nelle emozioni della nostra vita. Oggi più che mai ci sentiamo custodi di questo spirito intraprendente, che si
nutre della modernità e della scienza, riconducendolo ai valori forti della famiglia e della gente di paese. È con
questa dedizione che possiamo ottenere vini come ormai non se ne pensano più.
È un legame forte quello che lega la nostra famiglia a Tezze di Piave e a quei paesi che, fra Conegliano e Oderzo,
definiscono una comunità cresciuta lungo la riva sinistra del fiume Piave, dentro un paesaggio che a nord ha
l’orizzonte segnato dalle Prealpi trevigiane e più su lascia intravedere le Dolomiti.
Il paese di Tezze nel comune di Vazzola si trova nella zona centro orientale della Provincia di Treviso.
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Siamo sulla riva sinistra del Piave, pochi chilometri a sud di Conegliano. Le Prealpi e le dolci colline formano uno
spettacolare anfiteatro naturale che protegge la valle dai venti freddi del nord.
Il mare non è molto lontano e fa sentire i suoi effetti benefici sul clima. Siamo quasi al centro di quella Marca
(ovvero, zona, territorio) Trevigiana “gioiosa et amorosa” famosa per le sue bellezze, ma anche per l’ottima
qualità della vita.
Dal 1400, tante generazioni Bonotto si sono intrecciate e si comprende quanto profonde ed estese siano le nostre
radici e quanto sia forte in noi la responsabilità di sentirci un punto di riferimento storico per queste terre.
Per noi non è letteratura, ma storia vissuta e partecipata: il dominio della Serenissima, le prime innovazioni nella
coltivazione della vite, la nascita della Scuola di Enologia a Conegliano e tanti altri eventi che si sono succeduti
nel tempo.
8. Cosa intende il Sig. Bonotto con la parola ‘paese’ nella frase “da generazioni presente nello stesso paese”:
( ) in Italia.
( ) in Veneto.
( ) a Treviso.
( ) nel comune di Vazzola.
( ) a Tezze di Piave.
9. Quali sono gli elementi del paesaggio citati nel testo che fanno parte della cultura di questa famiglia e che si
riflettono nel vino prodotto?
…………………………………………………………………………………………………………………………………….
10. In questo modulo parleremo di un nuovo modo verbale: “L’imperativo”. Leggi questi consigli per ottenere il
massimo rendimento nel tuo corso di italiano.
1. Stampa la dispensa.
2. Decidi quanto tempo vuoi dedicare allo studio.
3. Scegli un orario tranquillo per studiare.
4. Siediti.
5. Mettiti comodo.
6. Spegni il cellulare.
7. Non scambiare messaggini durante la lezione.
8. Non leggere e-mail o notizie in Internet durante la lezione.
9. Accendi il computer.
10. Prendi il materiale occorrente: la dispensa, un quaderno, una penna.
11. Attiva o disattiva i sottotitoli.
12. Guarda la video-lezione.
13. Metti il video in pausa quando non capisci qualcosa.
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Separa le frasi dell’esercizio 10 in tre colonne a seconda della coniugazione del verbo.
Frasi affermative
Frasi negative
Non scambiare X
messaggini durante la
lezione.
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Lessico
ASSAGGIARE
Le regole che di solito guidano la degustazione possono sembrare esagerate ad alcuni di noi. Però quando ne
capiamo le motivazioni diventano una guida all’esperienza.
Ecco alcune di queste regole.
11. Completa le frasi con i verbi all’imperativo e scopri come goderti l’esperienza di un buon bicchiere di vino.
12. Vediamo ora alcune cose che non si dovrebbero fare quando si vuole apprezzare un buon vino.
a. Non .................................. (usare) bicchieri di plastica perché rovinano gli aromi e il gusto del vino.
b. Non .................................. (versare) troppo vino nel bicchiere.
c. Non .................................. (mettere) ghiaccio dentro il bicchiere.
d. Non .................................. (servire) il vino rosso freddo.
e. Non .................................. (girare) il bicchiere con vino spumante.
13. Questo è il testo di uno spot pubblicitario italiano in cui la mamma dice al figlio una serie di cose da fare (e
non fare):
14. E se la mamma avesse due figli? Trasforma le frasi al plurale usando il pronome VOI.
I verbi all’imperativo plurale si coniugano come i verbi al presente indicativo, anche nella forma negativa.
Segui l’esempio.
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IL GALATEO
Il galateo è un insieme di norme comportamentali con cui si identifica la buona educazione. Non è una cosa
anacronistica, ma un insieme di accorgimenti che ci aiutano a vivere in società.
Di solito la gente associa il galateo alle regole da seguire a tavola. Ma c’è un galateo per ogni situazione sociale.
Il galateo cambia da paese a paese, per cui osserva sempre come si comportano le persone, quali sono gli
atteggiamenti positivi che condividi con queste persone e agisci di conseguenza.
15. Per fare il prossimo esercizio dovrai utilizzare alcuni verbi che, probabilmente, non conosci ancora:
Intingere/inzuppare spintonare
soffiare fischiare
schioccare urlare
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Il galateo al bar.
Possiamo essere di fretta, avere giusto il tempo di ordinare un caffè al banco, ma ciò non ci autorizza a
negare un “buongiorno” o un “buonsera”. Non costa nulla e dovrebbe essere un gesto automatico. Meglio
se accompagnato da un sorriso.
b. ..................................il quotidiano messo a disposizione. Se vogliamo leggere tutti gli articoli, forse è
meglio acquistarne una copia. Forse.
c. .................................. il cornetto nel cappuccino. Non importa se ci piace e rende la prima colazione più
golosa, il rischio di creare uno tsunami di latte, caffè o tè sul bancone del bar è altissimo.
Il galateo in palestra.
16. Cose da fare (e da non fare) in palestra. Scrivi le frasi usando “voi” e “tu” come interlocutori.
GUARDARE – APPOGGIARE – UTILIZZARE –
RIMETTERE – MONOPOLIZZARE – DISTRARRE – PORTARE
d. Non (voi) .................................. le persone che si allenano, soprattutto se stanno sollevando dei pesi.
Non (tu) .................................. le persone che si allenano, soprattutto se stanno sollevando dei pesi.
Il galateo in chiesa.
In Italia si chiede ai turisti di avere un atteggiamento rispettoso e decoroso quando si entra in una chiesa. È
vietato entrare in canottiera, con vestiti troppo scollati, con pantaloncini corti, con il berrettino o il cappellino.
Per cui, se si vuole andare a visitare una chiesa, soprattutto d’estate, conviene portarsi dietro un foulard per
coprire le spalle o le gambe, se si indossano pantaloncini troppo corti o minigonne.
17. Traduci i seguenti consigli a un amico che vuole visitare le chiese italiane. Nel paragrafo
introduttorio (sopra) trovi alcune parole che ti serviranno a tradurre le frasi.
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f. (tu) “................... ciò che puoi, con ciò che hai, dove sei.”
21. Usa i verbi all’imperativo per consigliare a qualcuno cosa fare in queste situazioni.
a. Fa freddo.
- ……………………………………… la finestra.
b. Fa caldo.
- ………………………………………… il condizionatore.
c. Ho fame.
- …………………………………………… una pizza.
d. Ho sete.
- …………………………………………… una birra in frigo.
e. Ho paura.
- ……………………… forte! …………………………… coraggio!
f. È andata via la luce.
- …………………………………………… una candela.
g. Ho sonno.
- …………………………………………… a dormire!
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22. Completa le frasi con “scusa” / “scusami” (trattamento informale) o “scusi” / “mi scusi” (trattamento
formale).
23. Completa i riquadri con le terminazioni dei verbi all’imperativo formale e informale.
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24. Completa il riquadro con i verbi irregolari all’imperativo formale e all’indicativo presente:
avere abbi
essere sii
dire di’
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Ci sono due percorsi per arrivare all’agriturismo. Per prendere la strada più corta, ...................... a destra,
...................... sempre dritto per due chilometri e poi, alla rotonda ...................... la prima a destra.
Se invece vuole fare la strada più panoramica, ...................... subito a destra, poi ancora a destra,
...................... avanti per la stradina sterrata per due chilometri e poi ...................... a destra. ......................
dritto per qualche chilometro e poi, alla rotonda, ...................... la prima a sinistra. Non può sbagliare.
27. Trasforma il paragrafo all’imperativo informale e sostituisci il verbo ‘girare’ con ‘svoltare’.
Ci sono due percorsi per arrivare all’agriturismo. Per prendere la strada più corta, ...................... a destra,
...................... sempre dritto per due chilometri e poi, alla rotonda ...................... la prima a destra.
Se invece vuoi fare la strada più panoramica, ...................... subito a destra, poi ancora a destra,
...................... avanti per la stradina sterrata per due chilometri e poi ...................... a destra. ......................
dritto per qualche chilometro e poi, alla rotonda, ...................... la prima a sinistra. Non puoi sbagliare.
28. È vietato significa “è proibito”. Cosa diresti a delle persone he non rispettano il cartello?
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Dal benzinaio.
modello:
A volte, i clienti fanno benzina da soli al
distributore. Ma come si fa?
1. Scegliere il tipo di carburante.
2. Recarsi alla macchinetta.
3. Inserire i contanti.
4. Controllare il numero della pompa.
5. Selezionare la pompa.
6. Aprire lo sportello del serbatoio.
7. Prendere la pistola che fornisce la benzina.
8. Inserire la pistola nel serbatoio.
9. Premere la maniglia.
10. Aspettare che l’operazione si concluda.
29. Spiega a un signore come fare benzina al self-service utilizzando l’imperativo formale (usa gli stessi verbi
del modello).
c. ...................... i contanti.
d. ...................... il numero della pompa.
e. ...................... la pompa.
f. ...................... lo sportello del serbatoio.
g. ...................... la pistola che fornisce la benzina.
h. ...................... la pistola nel serbatoio.
i. ...................... la maniglia.
l. ...................... che l’operazione si concluda.
30. Spiega a tuo figlio come fare benzina al self-service utilizzando l’imperativo informale.
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I carburanti per la macchina sono: benzina, diesel, GPL e metano. Per fare benzina o diesel si può usare il
servizio self-service. Per fare rifornimento di gas, GPL o metano, c’è bisogno di un addetto, il benzinaio.
Questo cartello informativo orienta i clienti su cosa fare durante il rifornimento a gas.
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33. Completa il dialogo con i verbi all’imperativo e con i pronomi. Alcuni verbi vanno usati più di una volta.
SENTIRE – ANDARE – CHIEDERE – PRENDERE – CERCARE
FARE – DARE – TELEFONARE – CHIAMARE - STARE – PRENDERE - ESAGERARE
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Alessandra: Hai ragione, mamma, scusa. Lascia perdere, dai, non chiamare la zia, vado io a comprare il pane.
Mamma: Grazie, tesoro. Allora, ....................... anche della frutta.
Alessandra: Adesso non .......................!
34. Trasforma i consigli che ti ho dato all’inizio del modulo, dall’imperativo informale all’imperativo formale.
1. Stampa la dispensa.
.....................................................................................
2. Decidi quanto tempo vuoi dedicare allo studio.
.....................................................................................
3. Scegli un orario tranquillo per studiare.
.....................................................................................
4. Siediti.
.....................................................................................
5. Mettiti comodo.
.....................................................................................
6. Spegni il cellulare.
.....................................................................................
7. Non scambiare messaggini durante la lezione.
.....................................................................................
8. Non leggere e-mail o notizie su Internet durante la lezione.
........................................................................................................
9. Accendi il computer.
........................................................................................................
10. Prendi il materiale occorrente: la dispensa, un quaderno, una penna.
........................................................................................................
11. Attiva o disattiva i sottotitoli.
........................................................................................................
12. Guarda la video-lezione.
........................................................................................................
13. Metti il video in pausa quando non capisci qualcosa.
........................................................................................................
14. Apri la dispensa.
........................................................................................................
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35. Chi ha fatto queste regole della casa era un po’ fuori di testa. Correggile:
Se lo apri, asciugalo!
Se lo usi, fagli un sorriso!
Se lo sporchi, rimettilo a posto!
Se lo bagni, chiudilo!
Se sbagli, saluta!
Se parti o torni, chiedi scusa!
Se qualcuno è triste, puliscilo!
Se lo apri, ........................................!
Se lo usi, ........................................!
Se lo sporchi, ........................................!
Se lo bagni, ........................................!
Se sbagli, ........................................!
Se parti o torni, ........................................!
Se qualcuno è triste, ........................................!
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