Una bolla una superficie sferica di liquido. La tensione superficiale tende a ridurre questa superficie ma ci viene contrastato dalla pressione, pi, al suo interno, che deve essere maggiore della pressione esterna, pe. Questa differenza di pressione origina nella bolla una forza diretta dall'interno verso l'esterno che contrastata dalle forze di tensione superficiale che tendono a contrarre la bolla. Abbiamo visto che le forze di tensione superficiale, sono tangenti alla superficie in seno alla quale si sviluppano; d'altra parte, l'origine di queste forze da ricercare nella differente attrazione tra le molecole che si trovano alla superficie di separazione tra due fasi (cfr. fenomeni superficiali). Cos, se consideriamo una bolla sferica, possiamo comprendere che le forze attrattive dirette verso il centro (come la forza lungo il raggio OP, in figura) si annullano reciprocamente per simmetria e dunque sono solo le forze di tensione superficiale tangenti alla sua superficie che agiscono sulla superficie della bolla. Ora, immaginiamo di avere un piccola bolla e di volerne aumentare il volume, come se fosse un palloncino gonfiabile. Evidentemente attraverso la membrana superficiale dovr trasferirsi un flusso d'aria capace di produrre all'interno della bolla una pressione, pi, maggiore della pressione esterna pe. Per conseguenza, la bolla aumenter il proprio volume richiedendo un'energia pari al lavoro di espansione a pressione costante: E = (pi - pe)V = pV l'energia opposta dalle forze di tensione superficiale per contrastare l'aumento di superficie della bolla : E = S Ora, consideriamo una bolla di raggio R, evidentemente il suo volume quello di una sfera:
(1) immaginiamo che la bolla aumenti il suo volume di una quantit infinitesima; ci si pu ottenere differenziando la (1):
la bolla di raggio R, ha una superficie pari a: (2) se la bolla aumenta il suo volume, deve anche aumentare la propria superficie e questa variazione si ottiene differenziando la (2):
l'energia opposta dalle forze di tensione superficiale per aumentare la superficie della bolla :
eguagliando le due energie, si ottiene la formula di Laplace: p = 2 /R questa formula viene solitamente posta nella forma:
Due punti devono essere sottolineati: 1. la differenza di pressione all'interno della bolla eguaglia la pressione esterna addizionata di 2 /R e dunque, proporzionale alla tensione superficiale. Questo significa che, per formare una bolla all'interno di un liquido con elevata tensione superficiale, richiesta una pressione interna maggiore; 2. pi facile formare una bolla di dimensioni maggiori in quanto il termine additivo 2/R diminuisce con il raggio, R. Un liquido bolle quando raggiunge la temperatura per la quale inizia a convertirsi in vapore e la sua pressione supera la pressione atmosferica in modo da vincere anche la tendenza della tensione superficiale a schiacciare la bolla. Ora, bolle pi grandi si formano pi facilmente in quanto le forze di tensione superficiale sono minori. Per, le bolle che si formano inizialmente sono molto piccole e dunque, essendo sottoposte ad una enorme tensione superficiale, addirittura non potrebbero formarsi. In realt, queste bollicine si formano su particelle estranee e questo permette loro di partire con un raggio abbastanza grande da richiedere solo una modesta pressione. Questo spiega perch sia possibile riscaldare acqua molto pulita fino a oltre 100 C senza che avvenga l'ebollizione: in questo caso, si parla di acqua surriscaldata. I liquidi surriscaldati sono instabili. Se vengono agitati leggermente in modo che si formino delle bolle, tutto il liquido improvvisamente prende a bollire tumultuosamente. Riassumendo: l'equazione di Laplace, mostra che le bolle pi grandi sono ottenibili pi facilmente. Inoltre, se la tensione superficiale bassa (per esempio, per aggiunta di tensioattivi), si possono ottenere le schiume: masse soffici costituite da numerosissime bollicine.
contrasto, ed il punto critico, in mancanza del quale si avrebbe il suo collasso, detto "chiave di volta" Ci premesso, immaginiamo che per qualche ragione la bolla perda momentaneamente la forma sferica assumendo per esempio la forma schiacciata della figura seguente.
bolla con una pellicola di tensioattivo che perde la forma sferica (2) e si frantuma (3)
Si vede sbito che in alcuni punti la pellicola di tensioattivo non si autosostiene: le sue molecole, a causa della repulsione reciproca, si staccano senza opporre resistenza dalla superficie e vengono proiettate verso l'interno (fig. 3). A questo punto le zone prive di tensioattivo tendono a riacquistare bruscamente la forma sferica innescando un processo vibratorio che scuote violentemente tutta la superficie. Questa sorta di terremoto, date le dimensioni microscopiche della bolla, mette in gioco elevatissime pressioni che provocano l'espulsione verso l'interno di tutto il tensioattivo. Il destino della bolla allora inevitabile: la tensione superficiale, stringendola in una morsa inesorabile la comprime fino a farla collassare in una frazione di secondo. Ovviamente, si possono verificare anche altri processi catastrofici, come la rottura in bolle pi piccole. Vedremo in particolare l'importanza delle bolle discutendo i princpi della sonicazione.
cavitazione ed ebollizione
La cavitazione un fenomeno consistente nella formazione di zone di vapore all'interno di un liquido, le quali successivamente collassano. Questo fenomeno si produce quando, in conseguenza di moti turbolenti in seno ad un liquido, vi si instaurano localmente abbassamenti della pressione : se in quelle zone la pressione inferiore alla tensione di vapore del liquido stesso, si avr il passaggio da liquido a vapore con formazione appunto di cavit contenenti vapore. Sebbene i due fenomeni, cavitazione ed ebollizione, siano apparentemente simili, presentano una differenza sostanziale:
nell'ebollizione la pressione di vapore aumenta fino a superare le forze di tensione superficiale, con la formazione di una bolla stabile in quanto il vapore in essa contenuto alla stessa pressione del liquido in cui immersa. la bolla di cavitazione instabile in quanto appena la bolla lascia la zona di bassa pressione, collassa (implode violentemente) in quanto la pressione interna non pi sufficiente a contrastare la pressione esterna e le forze di tensione superficiale.
A destra: Implosione di una bolla di cavitazione ripresa con un flash ad elevata velocit. La trasparenza solo nella parte frontale dovuta alla differente esposizione alla luce del flash. (National Center for Physical Acoustics, University of Mississippi).
A questo punto, compreso il fenomeno, rimane da chiarire perch in seno al liquido si formano locamente zone di bassa pressione. Questo fenomeno (discusso pi esaurientemente nella sonicazione) pu avvenire sulle eliche delle navi, nelle pompe, nel sistema vascolare delle piante, nei processi di sonicazione: praticamente nei liquidi in movimento. In particolare, la cavitazione favorita dalla presenza di un substrato che agisca da centro di nucleazione (per esempio, la superficie di un contenitore, impurit presenti nel liquido oppure altre irregolarit). Anche la temperatura ha una notevole influenza sulla cavitazione, poich altera la tensione di vapore e la tensione superficiale. Se la temperatura aumenta, la maggiore tensione di vapore facilita la cavitazione.
Per effetto della spinta esercitata dal fluido che tenta di scorrere nel tratto occupato dalla bolla, questa assume la forma in figura: la riduzione del raggio di curvatura dell'estremo a valle (la curvatura della parte a monte molto maggiore), fa aumentare la pressione p al suo interno. Per conseguenza, la pressione interna - v. legge di Laplace - aumenta e quindi la bolla esercita sulle pareti del tratto ostruito una pressione maggiore di quella del fluido che la circonda, provocando cos un'azione frenante al suo movimento. Un embolo di grandi dimensioni, o pi emboli l'uno dietro l'altro possono addirittura provocare l'arresto della circolazione ematica nel tratto interessato. La gravit di un'embolia dipende dal tipo di vaso interessato e dalla sua ostruzione che pu essere parziale o totale, producendo il cosiddetto "infarto rosso", cio rottura del vaso con perdita di sangue. Se l'embolo interessa il cervello o il cuore necessario intervenire tempestivamente. Anche un embolo in un arto, tuttavia, se l'ostruzione totale, pu richiedere un intervento chirurgico per rimuoverlo ed evitare la necrosi dei tessuti che non vengono pi irrorati dal sangue.