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PRESTAZIONI OCCASIONALI - PRINCIPI GENERALI

Gentili amiche di Hobbydonna, eccoci con gli altri appuntamenti fiscali del nostro sito. Cogliamo loccasione per dare qualche chiarimento a chi ha dubbi sulla possibilit di vendita on-line per chi non in possesso di partita iva. Innanzi tutto diciamo che i redditi derivanti da e-commerce, hanno la stessa trattazione giuridica dei redditi conseguiti normalmente. Le vostre domande pi assidue sono: - Si devono dichiarare i redditi da prestazioni occasionali fino a 5.000? - Come posso essere sicura di non avere problemi con il fisco effettuando vendite on-line non essendo in possesso di partita iva? Diamo subito delle indicazioni valide per i redditi percepiti nel 2009. In base alle istruzioni ministerialI del modello Unico 2010 (si riportano testuali parole delle istruzioni cos dettate dallAgenzia delle Entrate), sono esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi Unico 2010 coloro che nel 2009 hanno percepito i seguenti tipi di redditi: - un reddito complessivo, al netto dellabitazione principale e relative pertinenze, non superiore a euro 4.800,00 nel quale concorre uno dei redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente per i quali la detrazione prevista non rapportata al periodo di lavoro (es. compensi percepiti per lattivit libero professionale intramuraria del personale dipendente dal Servizio sanitario nazionale) e/o redditi derivanti da attivit commerciali non esercitate abitualmente, redditi derivanti da attivit di lavoro autonomo non esercitate abitualmente; Lesonero si applica se non si obbligati a tenere scritture contabili e se in relazione al reddito complessivo, al netto della deduzione per abitazione principale e relative pertinenze, limposta lorda, diminuita delle detrazioni per carichi di famiglia, delle detrazioni per lavoro dipendente e/o pensione e/o altri redditi e delle ritenute, non supera euro 10,33. (Tali regole sembrano confermate anche per i redditi prodotti nel 2010). Diamo ora una definizione di redditi per prestazioni occasionali: PRESTAZIONI OCCASIONALI Premessa Coloro che sono particolarmente bravi e competenti nel proprio hobby, (anche grazie al passaparola di amici e familiari), possono ben presto trovarsi ad avere a che fare con veri e propri "clienti"; ora, sebbene questo tipo di attivit non costituisca la fonte primaria di reddito (cio la professione rimane un'altra), comunque possibile iniziare a percepire somme non certo disprezzabili. Ora, come la legge regola queste fonti di guadagno? Bisogna rilasciare una fattura o aprire una partita iva ai propri clienti? Come inquadrare dal punto di vista normativo questa forma di lavoro? Ebbene, la presente guida, si pone l'intento di fornire alcune indicazioni generali a coloro i quali vengano a trovarsi in siffatte situazioni, tentando, ove possibile, di chiarire quali figure contrattuali sono concretamente utilizzabili, a quali condizioni e con quali limiti e conseguenze.

Attenzione! Quanto riportato di seguito NON PUO' e NON DEVE essere considerato come alternativo al parere del professionista (Avvocato, Dottore Commercialista, Fiscalista, etc.). Chiarito ci, verranno di seguito fornite alcune informazioni relative alle prestazioni occasionali ed alle altre fattispecie contrattuali con le quali tale figura si contrappone o con le quali essa in qualche modo legata. Va infatti tenuto presente sin d'ora che la prestazione occasionale si colloca tra il contratto a progetto ed il lavoro occasionale del professionista intellettuale. 2. La normativa di riferimento Le disposizioni pi recenti in materia di prestazioni occasionali risalgono al 24 Ottobre 2003, data di entrata in vigore del suddetto d.lgs. 276/2003 noto anche come L. Biagi, con il quale il precedente Governo ha esercitato la delega ad esso conferita dal Parlamento con la l. 30/2003 per la riforma del diritto del lavoro. Va sottolineato che la normativa in esame ha fornito per la prima volta una vera e propria definizione delle prestazioni occasionali, le quali, ex art. 61 c. 2 sono le "attivit che coinvolgono il lavoratore per una durata che complessivamente non supera i giorni 30 (trenta) nel corso dell'anno solare con un medesimo committente e che, in ogni caso, non prevedano compensi superiori ad 5000 (cinquemila)". Le norme che regolano concretamente la prestazione di collaborazioni occasionali sono contenute nel codice civile, segnatamente agli artt. 2222 e ss..

3. Requisiti delle prestazioni occasionali Da un punto di vista generale si pu affermare che per essere tali, le collaborazioni occasionali devono presentare le seguenti caratteristiche: sporadiche ed episodiche: tale limite investe precipuamente il prestatore, il quale potr prestare un numero limitato di collaborazioni aventi il medesimo oggetto, pena la contestazione della natura occasionale dell'attivit prestata; analogamente, il prestatore potr porre in essere un numero limitato di collaborazioni nello stesso anno per il medesimo committente; non organizzate: la presenza di una stabile organizzazione sarebbe di per s antitetica al concetto stesso di prestazione occasionale; per comprendere meglio il concetto sufficiente domandarsi chi mai crederebbe che un soggetto che acquista uffici, servers ed altro materiale professionale lo utilizzi solo per prestare una collaborazione occasionale volta alla realizzazione di un sito web? non professionali: l'attivit prestata, proprio perch occasionale, deve necessariamente essere diversa da quella svolta dal prestatore nell'ambito della propria attivit professionale; ci significa che un avvocato non potr prestare una consulenza legale sotto forma di prestazione occasionale, ma dovr porre in essere una prestazione d'opera del professionista; a portata limitata: il legislatore indica espressamente un limite temporale (durata non superiore a giorni 30 - trenta) ed un limite quantitativo (i compensi percepiti nell'anno solare non devono essere superiori ad 5000 - cinquemila - lordi). Riguardo a quest'ultimo requisito si rende necessaria qualche precisazione. Va subito chiarito, infatti, che il limite temporale si riferisce non gi all'insieme delle collaborazioni prestate nel corso dell'anno solare, bens a quelle effettuate per lo stesso committente. Ci che effettivamente rileva, dunque, il quantum dei compensi, il quale, complessivamente, (ossia percepito da tutti gli eventuali committenti) non deve essere superiore alla soglia indicata dal legislatore. In altri termini possibile prestare una pluralit di collaborazioni occasionali nel corso dell'anno, per molteplici committenti, a condizione che: 1) quelle prestate per lo stesso committente nel corso dell'anno solare abbiano una durata inferiore a

giorni 30 (trenta); 2) le prestazioni abbiano ad oggetto attivit diverse; 3) i compensi percepiti nel corso dell'anno solare da tutti i committenti non superino la soglia di 5000 (cinquemila). La prestazione occasionale pu essere resa anche in assenza di un contratto redatto in forma scritta. Esempio di Ricevuta per prestazioni occasionali: Ricevuta n. ___/2010

Il sottoscritto ________________ nato a _________ il ____________________ e residente in ________________________________, Codice Fiscale __________________, dichiara di ricevere la somma di euro ___________ (pari ad un compenso lordo di euro __________ al netto della ritenuta dacconto del 20% per euro __________) da [generalit complete del committente] __________________________________, con riferimento alla lettera di incarico del _____________ (il cui contenuto si richiama integralmente), a titolo di compenso per prestazione meramente occasionale ai sensi dellart. 2222 e ss. del codice civile, senza vincolo di subordinazione ed orario. Il sottoscritto dichiara di non essere titolare di partita Iva e di non essere iscritto ad alcun albo professionale. Luogo e data __________________ Prestazione meramente occasionale di cui allart. 67, lett. L) del D.P.R. 917/86 (redditi diversi). Esclusa dal campo di applicazione dellIVA ai sensi dellart. 5 del D.P.R. 633/72 (carenza del presupposto soggettivo). In fede, ________________ [solo firma collaboratore] Marca da bollo sulloriginale (attualmente 1,81 euro se limporto del compenso lordo della presente ricevuta superiore a 77,46 euro) N.B. la ritenuta dacconto dovuta solo dai possessori di partita iva, che possono coprire il ruolo di sostituto di imposta. Il privato non versa ritenuta dacconto.

NB: le collaborazioni occasionali di entrambi i tipi NON hanno nulla a che vedere con l'IVA e quindi questa MAI dovr essere applicata in nessun modo.

ATTENZIONE: Spero di aver fatto maggiore luce su questo argomento. Ripeto ancora una volta che nessuna lettura sul web pu sostituire lintervento fisico di un commercialista che vesta la vostra situazione concreta con il suo sartoriale abito normativo. 4. Superamento dei limiti ed ulteriori fattispecie contrattuali Come gi accennato la prestazione occasionale un tipo di collaborazione che si caratterizza, oltre che per i limiti di tempo e compenso suddetti, anche per l'assenza della subordinazione e per la finalit consistente nel porre in essere lavori saltuari. Tale portata limitata, distingue la prestazione occasionale da un lato dal lavoro occasionale accessorio, disciplinato dagli artt. 70 e ss. d.lgs. 276/2003, il quale pu essere svolto solo da particolari categorie di soggetti, e, dall'altro lato,

dall'attivit di lavoro autonomo vero e proprio, in ragione della mancanza del requisito del coordinamento con il committente e del requisito della continuit delle prestazioni rese. Ci alla base della scelta del legislatore di sottrarre la collaborazione occasionale all'obbligo contributivo INPS (Istituto Nazionale Previdenza Sociale). Ora, allorch la collaborazione occasionale perda i suoi connotati caratterizzanti, il legislatore ha previsto l'applicazione di due fattispecie che, in un certo senso, sono con essa "confinanti". Si tratta del lavoro a progetto (purch sussista l'elemento della coordinazione) e del lavoro autonomo (a condizione che vi sia una pluralit di prestazioni abituali per il medesimo committente). In tali casi, in capo al prestatore sorge l'obbligo di iscrizione alla gestione separata INPS (l. 335/1995), nonch, naturalmente, il pagamento dei contributi pensionistici (Circ. 9/2004). A questo seguono anche gli obblighi di apertura di p.iva, iscrizione alla camera di commercio Care amiche di Hobbydonna, non volevamo sicuramente spaventarvi con queste noiose regole, ma vogliamo darvi sicuramente delle informazione che possano essere utili ed esatte, in modo da farvi navigare sul web senza paura e senza sbagliare. Vi ripetiamo che la vendita on-line di prodotti di propria manifattura effettuata in modo "occasionale" sicuramente non d problemi di apertura di P.iva. Le prestazioni occasionali rimangono tali se si eseguono lavori per un massimo di 5.000 per committente. Altra cosa che voi vogliate tradurre il vostro hobby in lavoro non pi occasionale, ma a carattere continuativo e che porti a dei ricavi costanti. Allora voi dovete aprire partita iva con tutti i costi che ne conseguono. Altri argomenti correlati che ti potrebbero interessare: - Iniziare un' attivit imprenditoriale di hobbistica - Come scegliere la forma giuridica della tua attivit di impresa - Le associazioni - Statuto tipo per un'associazione di promozione sociale - LA GUIDA PRATICA AL NO PROFIT - AGENZIA DELLE ENTRATE

http://www.atelierdelriuso.it/2011/03/consiglio-17-per-un-business-creativo.html Consiglio 17 per un Business Creativo: ATTIVITA' DI VENDITA PER HOBBY Etichette CONSIGLI per un BUSINESS CREATIVO Oggi ho trovato finalmente il tempo di scrivere un post che TANTISSIME/I di voi mi state chiedendo da tempo, soprattutto via mail. Mi capita spesso di rispondere ai vostri dubbi su Etsy oppure su come partecipare ad un mercatino o su come fare le foto alla vostre creazioni, e ultimamente molti mi hanno chiesto come devono comportarsi dal punto di vista FISCALE ?? Questo mi ha fatto molto piacere perch significa che state iniziando a prendervi davvero sul serio e forse a trattare il vostro hobby creativo con un pizzico di professionalit in pi. Premetto che questa non mia materia (e consiglio a tutte/i voi di rivolgervi per sicurezza al vostro commercialista di fiducia), ma siccome ricevo tante e-mail che mi chiedono almeno una piccola

spiegazione di cosa possa significare iniziare una vera ATTIVITA' basata sul proprio hobby, penso possa essere molto utile fornire alcuni consigli. Ecco qui di seguito alcuni esempi di domande ricevute: "Ho una sola domanda in questo momento: un negozio on-line a quale regime fiscale sottoposto? cio: non vorrei dalla prima pagina di Etsy ritrovarmi sulla prima pagina di qualche giornale come evasore fiscale, no?" "Una cosa non mi chiara e spero tu sia in grado di aiutarmi; necessario aprire la partita iva per vendere su Etsy? Come ci si pone col fisco italiano? Grazie a presto." "Senza riaprire la partita iva ... tu come gestisci le vendite on line? C' bisogno di ricevute? Come gestisci a livello fiscale?" Dunque ecco quello che so: per quanto riguarda le creazioni manuali, fatte completamente a mano e frutto del proprio ingegno la legge italiana stabilisce un tetto massimo di introito (che non mi ricordo di quant') sotto al quale non sei obbligata al dichiarare nulla, e non serve P.IVA. L'importante per anche che sia solo un introito SALTUARIO (ossia un mercatino ogni tanto o una vendita online ogni tanto) e che quindi non sia la tua fonte di guadagno principale. Ho trovato molto utile questo articolo tratto da LINEAAMICA.GOV

Esercizio attivit di vendita per hobby o hobbismo: requisiti amministrativi e fiscali


Domanda: L'attivit di vendita hobbista lecita o abusiva? Quali sono i requisiti amministrativi e fiscali per poter svolgere l'attivit di esposizione e vendita per hobby al pubblico? Risposta: L'attivit di vendita dell'hobbista , agli effetti di legge, un'attivit commerciale di tipo occasionale. Dal punto di vista degli obblighi amministrativi essa disciplinata con legge regionale, avendo ciascuna regione dello Stato italiano competenza esclusiva in materia di commercio (art. 117 della Costituzione). Gran parte delle regioni non fanno alcun riferimento ad obblighi di iscrizione in registri presso la Camera di Commercio. Nei casi in cui non vi sia obbligo d'iscrizione, per poter esercitare l'attivit di vendita su area pubblica a titolo non professionale, occorrer solo essere in possesso dell'apposita autorizzazione al commercio, almeno in una delle sue varie forme: annuale, stagionale o temporanea da richiedere presso l'Ufficio Commercio Aree Pubbliche del Comune di riferimento (Art. 28 D.Lgs. n. 114/98). Ai fini fiscali, stabilito che per chi svolge saltuariamente attivit di vendita c la possibilit di emettere ricevute con il proprio codice fiscale e denunciare a fine anno tali entrate eccezionali sul proprio 740. Le ricevute emesse con il proprio codice fiscale sono regolari ai sensi dell'art. 1, comma 1, del Dpr 696/96. Pertanto, se l'attivit non continuativa, ma puramente occasionale non c' obbligo di partita iva, mentre l'obbligo fiscale pu essere assolto denunciando i relativi redditi nel quadro RL del modello Unico, al rigo 13, come diversi ai sensi del DPR 917/1986, art. 81, lett. i), vale a dire redditi derivanti da attivit commerciali non esercitate abitualmente; questi redditi parteciperanno alla formazione del reddito complessivo.

Spero che questa piccola spiegazione possa esservi utile. Per tutto il resto rimane il consiglio di rivolgervi al vostro commercialista. Vi lascio con una foto della nostra mansarda, o pi precisamente di me che inizio a dipingere i muri della nostra bella cucina in azzurro (scattata a luglio 2010). Dopo il matrimonio anche noi abbiamo INIZIATO A FAR SUL SERIO nell'arredare casa nostra. Tra un po' vi mostrer alcune foto dei risultati ottenuti (ma questa un'altra sorpresa che ho in serbo per voi

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