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Corso: Machiavelli e la pol… 10/27

"Il Principe" di Machiavelli, la dedica: estratti e analisi

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Machiavelli dedica la sua opera di maggior rilievo, Il Principe, a Lorenzo de’ Medici,

probabilmente nella speranza di fargli cosa gradita e di essere riammesso a Firenze. L’autore

afferma che spesso coloro che vogliono entrare nelle grazie di un Principe gli donano le cose più

preziose che possiedono, solitamente oggetti materiali di enorme valore.

Il Machiavelli, dopo essersi guardato attorno ed aver vagliato i possibili presenti da offrire a

Lorenzo, opta per questo suo trattato, sunto della sua esperienza politica e del suo studio dei

classici e del passato:

Sogliono il più delle volte coloro che desiderano acquistare grazia appresso un Principe,

farsegli innanzi con quelle cose, che tra le loro abbino più care, o delle quali vegghino lui

più dilettarsi; donde si vede molte volte esser loro presentati cavalli, arme, drappi d’oro,

pietre preziose e simili ornamenti, degni della grandezza di quelli. Desiderando io adunque

offerirmi alla Vostra Magnificenza con qualche testimone della servitù mia verso di quella,

non ho trovato, tra la mia suppellettile, cosa, quale io abbia più cara, o tanto stimi, quanto

la cognizione delle azioni degli uomini grandi, imparata da me con una lunga sperienza

delle cose moderne, ed una continova lezione delle antiche, la quale avendo io con gran

diligenza lungamente escogitata ed esaminata, ed ora in uno piccolo volume ridotta, mando

alla Magnificenza Vostra.

Machiavelli presenta, quindi, il presupposto secondo il quale porterà avanti la propria analisi nel

Principe. Rivela come adotterà un approccio di tipo empirico e sperimentale, prendendo in

considerazione l’esperienza diretta che ha vissuto della politica. In questo senso si rivela

nuovamente l’atteggiamento naturalistico che l'autore aveva già espresso nelle lettere al

Vettori, in cui professava l’esigenza di comprendere e accettare la mutevolezza della politica e

della Fortuna.

Dunque le nuove regole politiche del Principe sono il prodotto di una riflessione che prende in

considerazione la politica come una scienza autonoma, e adotta i precetti della politica

stessa come principi giusti. All’approccio empirico e alla “sperienza delle cose moderne” va però

affiancato quello teorico, e Machiavelli parla dunque di “continova lezione delle (cose) antiche”,

che si traduce nello studio dei classici e nell’osservazione degli avvenimenti passati.

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Testo su Il Principe

Relatori

Rachele Jesurum

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