Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Medicina Dello Sport
Medicina Dello Sport
Sport per tutti -> Medicina preventiva e sociale -> Obiettivi di pubblico interesse
Sport agonisico -> Fisiologia dell’atleta -> Prestazioni dell’organismo umano
Finalità preventive e sociali, quali:
Selezione iniziale per chi può fare sport
Controllo periodico atleti
Cura delle lesioni da sport –prevenzione!!-
Riabilitazione
Prevenzione attiva
Selezione e controllo medico, condizione atletica e tecnica esecutiva, vaccinazione antitetanica
Prevenzione passiva
Equipaggiamento (attrezzi e mezzi protezione esterna), ambiente ed organizzazione
28 dicembre 1950, legge 1055: Primo provvedimento legislativo emanato in materia di “Tutela sanitaria
delle attività sportive”, che veniva affidata alla FMSI (Federazione medico sportiva italiana)
Obbligatorietà della certificazione per l’ammissione all’attività fisica:
Atleti professionisti e dilettanti con retribuzione individuale
Atleti dilettanti senza alcuna remunerazione pecuniaria limitatamente alle attività quali: Pugilato,
atletica pesante, gare ciclistiche gravose, sport motoristici, sport subacquei
5 marzo 1963, legge 292: Obbligatorietà della vaccinazione antitetanica per gli sportivi all’atto
dell’affiliazione ed iscrizione alle società ed associazioni sportive aderenti alle FSN del CONI
26 ottobre 1971, legge 1099: Entra in vigore dal 23 marzo 1972 e da questa viene abrogata la legge 1055.
La tutela sanitaria delle attività sportive viene affidata alle regioni secondo criteri di massima fissati dal
ministero della sanità
Tale legge è innovativa, visto che i controlli sono estesi a tutti i praticanti di attività sportiva agonistica,
viene abolito il limite di 15° anno d’eta per l’ammissione alle gare agonistiche e i controlli sanitari diventano
gratuiti fatta eccezione per i professionisti
18 febbraio 1982, D.M. recante norme per attività sportiva agonistica
La qualificazione agonistica è demandata alle FSN o agli enti sportivi riconosciuti
Sottoposti ai controlli anche i partecipanti alle fasi nazionali dei giochi della gioventù
ATTIVITA’ AGONISTICA: “Deve intendersi come quella forma di attività sportiva praticata sistematicamente
e/o continuativamente e soprattutto in forme organizzate dalle FSN, dagli Enti di Promozione Sportiva
riconosciuti dal CONI e dal Ministero della Pubblica Istruzione per quanto riguarda i GdG a livello nazionale,
per il conseguimento di prestazioni sportive di un certo livello.” -> Quindi non è sinonimo di competizione.
L’accertamento di idoneità per l’accesso alle singole attività sportive agonistiche viene determinato dai
medici.
TABELLE ESAMI MEDICI RICHIESTI
TABELLA A
Visita medica
Elettrocardiogramma a riposo
Esame completo delle urine
Il medico visitatore ha la facoltà di richiedere ulteriori esami specialistici e strumentali su motivato aspetto
clinico.
TABELLA B
Visita medica
Elettrocardiogramma a riposo e sotto sforzo (con calcolo IRI –indice recupero immediato- )
Esame completo urine
Spirografia
Il medico visitatore ha la facoltà di richiedere ulteriori esami specialistici e strumentali su motivato aspetto
clinico.
Prove da sforzo: treadmill o cicloergometro
Elettrocardiografia dinamica: holter 24h
STEP TEST
Far salire e scendere il soggetto in esame su uno sgabello (50cm uomini, 30cm donne, 30 cm ragazzi e
soggetti altezza inferiore 1.60m), 30 volte al minuto per tre minuti. Al termine soggetto si deve distendere
immediatamente sul lettino, per poi contare pulsazioni comprese tra il 60’’ e il 90’’ della fine dell’esercizio.
IRI: Durata esercizio in secondi x 100 / 5,5 x conta del polso dal 60’’ al 90’’
Da 25 a 32 – ottimo
Da 33 a 40 – buono
Da 41 a 54 – discreto
Da 55 a 65 - sufficiente
Da 66 in poi - insufficiente
Decreto lorenzin 8 agosto 2014, che ha abrogato legge 28 febbraio 1983: D.M. recante le norme per
l’attività sportiva non agonistica.
Devono sottoporsi a controllo sanitario per la pratica di attività sportiva non agonistica:
Gli alunni che svolgono attività fisico-sportive organizzate dagli organi scolastici
Coloro che non sono considerati agonisti e che svolgono attività organizzate dal CONI o da società
sportive affiliate alle FSN o dagli enti sportivi riconosciuti
I partecipanti alle fasi precedenti quella nazionale dei Giochi della Gioventù
23 marzo 1981, legge 91: Tutela sanitaria degli sportivi professionisti
E’ svolta sotto controllo medici, secondo norme stabilite dalle FSN ed approvate con decreto del
Ministero della sanità
Le norme devono prevedere l’istituzione di una scheda sanitaria per ciascun sportivo professionista
da aggiornare con periodicità almeno semestrale
In sede di aggiornamento della scheda sanitaria devono essere ripetuti gli accertamenti clinici e
diagnostici fissati con decreto dal ministero della sanità
Lo status di sportivi professionisti è riconosciuto, dall’art. 2 della legge n°91 del 23-03-1981, agli atleti, agli
allenatori, ai direttori tecnico-sportivi ed ai preparatori atletici, che esercitino l’attività sportiva a titolo
oneroso con carattere di continuità.
FSN CON SPORTIVI PROFESSIONISTI
Federazione Ciclistica Italiana (FCI)
Federazione Italiana Pallacanestro (FIP)
Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC)
Federazione Italiana Golf (FIG)
Federazione Pugilistica Italiana (FPI)
Dati da differenti istituzioni di medicina dello sport
Circa il 2% della popolazione di atleti è esclusa dalla competizioni. Causa di tale esclusione nel 70% dei casi
è dovuta a malattie cardiovascolari (aritmia, prolasso valvola mitrale, ipertensione etc)
Nelle autopsie di morte improvvise di atleti con età > 35 anni: l’80% delle morti è dovuto “Coronary artery
disease (CAD)”, ovvero cardiopatia ischemica.
In italia invece sotto i 35 anni il 23% è di cardiomiopatia ventricolare destra aritmogena (ARVC), il 18% di
CAD. In america ben il 36% di Cardiomiopatia ipertrofica (HCM).
Sostanze dopanti proibite: Anabolic Steroids, GH, EPO, Beta 2-Agonists, Amphetamines, Cocaine,
Ephedrine, Narcotics, Cannabinoids, Alcohol.
TUTELA SANITARIA NEL LAZIO (attività agonistiche e non)
Obiettivi del legislatore
Instaurazione di una tutela sanitaria delle attività sportive efficace e di un sistema di controllo
affidati a soggetti istituzionalmente preposti alla cura della salute pubblica
Definizione dei requisiti relativi all’esecuzione delle visite
Istituzione del libretto sanitario
Per attività sportiva agonistica: Medici specialisti in medicina dello sport, liberi docenti in medicina dello
sport, medici in possesso dell’attestato di cui all’art. 8 della legge 1099. Presso A.S.L o strutture pubbliche o
iscritti all’elenco regionale operanti in ambulatori o studi di medicina dello sport.
Per attività fisica non agonistica: Medici di medicina generale e dai medici specialisti pediatri di libera
scelta. Specialisti in medicina dello sport iscritti all’elenco regionale.
STUDIO MEDICO
• Si intende la struttura presso la quale sono eseguite, oltre alle visite per l’accertamento
dell’idoneità agonistica solo gli accertamenti di base quali spirometria ed E.C.G. a riposo e dopo
sforzo
• Deve possedere gli stessi requisiti strutturali dello studio medico e nonchè le attrezzature
strumentali previste inallegato:
- Lettino per visita in materiale idoneo per l’elettrocardiografia
- Strumentario clinico: fonendoscopio, misuratore pressione arteriosa, martello per riflessi, abbassalingua
monouso, lampadina a pila o a batteria ricaricabile, nastro centimetrato
- Elettrocardiografo a tre canali con relativo carrello
- Gradino per effettuazione di indice rapido di idoneità (IRI) ad altezza variabile (cm 30/40/50)
- Spirometro a registrazione su carta con boccagli monouso
- Ottotipo luminoso e tavole di Ishihara
AMBULATORIO
• Si intende la struttura presso la quale sono eseguite, oltre alle visite per l’accertamento
dell’idoneità agonistica, anche gli accertamenti specialistici integrativi e le visite per portatori di
handicap.
• Deve essere autorizzato e possedere le attrezzature strumentali previste in allegato:
- Tutti gli strumenti previsti per lo studio medico
- Monitor per elettrocardiografo
- Apparecchi per esecuzione di accertamenti integrativi previsti dal d.m. 18 febbraio 1982 e successive
modifiche
- Cicloergometro e/o nastro trasportatore per test ergometrici
- Ergometri specifici per portatori di handicap
- Defibrillatore semiautomatico
- Pallone Ambu e cannule orofaringee a 2 vie per RCP
- Deve consentire l’accessibilità ai portatori di handicap
Il medico dello sport autorizzato ha l’obbligo
• Conservazione della documentazione sanitaria relativa all’attività agonistica per almeno cinque anni
• Conservazione della documentazione sanitaria relativa all’attività non agonistica per almeno 1 anno
• Invio semestrale degli elenchi degli atleti sottoposti a visita alla ASL di competenza territoriale
• Nel caso in cui un atleta sospeso non presenti i referti degli accertamenti richiesti entro sessanta
giorni deve essere inviata una segnalazione di sospensione dall’attività sportiva alla società
sportiva, FSN ed ASL
• Invio della eventuale cessazione di sospensione agli stessi organismi precedentemente menzionati
• In caso di non idoneità invio di certificazione di non idoneità a diretto interessato, Assessorato
Regionale alla Salvaguardia e Cura della Salute, alla ASL di residenza dell’atleta, alla società sportiva
e alla FSN di appartenenza (priva di diagnosi solo agli ultimi due destinatari)
Vigilanza e controllo (non esiste un controllo informatico centralizzato a liv regionale dei non idonei)
• Le ASL effettuano ispezione almeno una volta ogni due anni
• In caso di inadempienza la Regione su proposta della ASL diffida lo specialista ad adeguarsi entro un
congruo termine scaduto il quale ordina la cancellazione dello specialista dall’elenco regionale e
revoca l’autorizzazione alla struttura inadempiente
• Istituzione di un comitato tecnico esecutivo composto da due rappresentanti della Regione, un
rappresentante designato dall’Ordine dei Medici di Roma, due rappresentanti degli specialisti di
medicina dello sport liberi professionisti scelti dalla Giunta Regionale, un rappresentante designato
su base regionale dalla FMSI, un rappresentante designato su base regionale, dal CONI .
• Questo comitato ha il compito di fornire pareri in merito alle attività svolte presso le strutture di
Medicina dello Sport anche ai fini della vigilanza e del controllo
Sanzioni
Qualora le società, le federazioni e le organizzazioni sportive non risultassero in regola con le certificazioni
previste per l’idoneità agonistica e non, è prevista una sanzione amministrativa da € 258.23 a € 2582.28
Libretto sanitario
Il libretto sanitario predisposto dall’Assessorato Regionale valevole dieci anni deve essere presentato
dall’atleta all’atto della visita. Deve contenere:
• Generalità dell’atleta
• Sport praticato
• Data della visita di idoneità
• Accertamenti eseguiti e richiesti
• Esito finale della visita
• Visite di controllo
• Data dell’effettuazione della vaccinazione antitetanica
• Società sportiva di appartenenza
• Timbro della struttura pubblica o il timbro con il codice regionale del medico e la firma
Il mondo antico
• Cina
• India
• Egitto
L’antica Grecia
• Esculapio
• Platone (la ginnastica e la medicina sono arti sorelle)
• Aristotele
• Pitagora
• Icco da Taranto
L’esercizio fisico è considerato come mezzo salutare, inquadrato nella concezione filosofica di
“armonia come legge essenziale della vita”
Le malattie derivano dal contrasto degli umori interni al nostro organismo
Nel VI sec. nascono a Crotone le scuole di Alcmeone e Pitagora
Da ricordare:
Harvey: circolazione del sangue (1628)
Borelli: fisiologia del movimento
Ramazzini: sovrallenamento (1633-1714)
Il periodo moderno
1813-Ling istituisce l’Istituto di Ginnastica a Stoccolma
1859-L’educazione fisica diventa obbligatoria in Italia
1883-Speck inventa il primo ergometro
1896-Inizio dell’era moderna delle Olimpiadi
1899-Henschen descrive il “cuore d’atleta”
XX Secolo
1891–Presentazione di un laboratorio di fisiologia alla fiera di Dresda
1912–Fondazione della prima Associazione di Medicina dello Sport
1913–Mallwitz riceve il titolo di Medico Sportivo
1924–Pubblicazione della prima rivista di medicina dello sport
1928–Fondazione della FIMS a St. Moritz, Svizzera
1967–Istituzione della Commissione Medica del CIO
Sviluppo in Italia
1958-Scuole di Specializzazione
WHO:
Nel 2020 il 70% di tutte le cause di morte saranno correlate allo stile di vita
• Inattività fisica
• Fumo
• Alcool
• Alimentazione, sovrappeso e obesità
MALATTIA IPOCINETICA
aumento dei rischi di alcune sindromi dismetaboliche: diabete, gotta, arteriosclerosi, artrosi, infarto,
obesità (Kraus e Raab)
L’inattività fisica è considerata come la causa di 1,90 milioni circa di morti l’anno
La sedentarietà è responsabile del 10-16 % circa di casi di cancro al seno, di cancro del colon, di cancro del
retto e di diabete mellito, e del 22 % di cardiopatia ischemica.
Nei soggetti che non praticano alcuna attività fisica, il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari
aumenta di una volta e mezza.
Epidemiologia dell’esercizio
La scienza ha già fornito dati sufficienti per dimostrare l’importanza dell’esercizio fisico come fattore di
salute. Ora, ciò che occorre é cambiare lo stile di vita della società.
Le regole del benessere, LEARN
• Lifestyle
• Exercise
• Attitudes
• Relationships
• Nutrition
LA VALUTAZIONE SPORTIVA
DEFINIZIONE
La valutazione funzionale dell’atleta è l’indagine, attraverso l’effettuazione di una serie di test, dei fattori
fisiologici che determinano la prestazione fisica sportiva
Fattori determinanti la prestazione
• Fattori organico-funzionali:
– Caratteristiche meccanico-muscolari
– Caratteristiche metaboliche
• Fattori antropometrici
• Fattori anagrafici
• Fattori psicologici
• Fattori ambientali
• Fattori coordinativi
• Fattori specifici di ogni sport:
– Attrezzi da gara
– Mezzi di gara
– Tattica di gara
Scopo della valutazione funzionale: “Fornire indicazioni relativamente allo stato e alla evoluzione delle
caratteristiche organico-funzionali di un atleta”
COME ALLENARE?
Allenamento -> Sindrome generale di adattamento. 3 fasi
1-Reazione di allarme -> Aggiustamenti
2-Resistenza -> Adattamenti
3-Esaurimento -> Overtraining
Termini chiave
Supercompensazione -> miglioramento capacità di prestazione
Stagnazione -> Prestazione invariata
Overtraining -> Riduzione capacità di prestazione
Controllo aggiustamenti: FC, Lattatemia
Controllo adattamenti. FC, Lattatemia, Composiz corporea
Fatica muscolare, ovvero evidente calo della prestazione sportiva
Dipende da tipo di esercizio, durata e intensità. Distinguibile in centrale e periferica
• Centrale
- Viene definita centrale quando le cause possono essere ricondotte a meccanismi che originano nel
sistema nervoso centrale.
- E’ espressione della diminuzione del drive neuronale ai muscoli scheletrici.
- La motivazione psicologica, la capacità di controllo emotivo, rappresentano alcuni dei fattori centrali, e
che sono in grado di influenzare la performance sportiva.
• Periferica
- La fatica è definita periferica quando i fenomeni che la determinano si verificano nel motoneurone
spinale, nella placca motrice o nella fibrocellula muscolare scheletrica.
- Attività fisica protratta causa un’alterazione della distribuzione ionica intra ed extracellulare. Aumenta na+
intra, aumento k+ extracellulare -> aumento potenziale riposo cellula -> riduzione forza contrazione,
aumento tempo contrazione e rilascio muscolare
•Cronica (overtraining)
Fatica e nutrizione: La fatica causabile da: Ipertermia, disidratazione, ipoglicemia, deplezione glicogeno
muscolare, squilibri elettrolitici, disturbi gastrointestinali.
Sovrallenamento, incidenza (deriva da squilibrio tra sovraccarico di lavoro e fase di recupero)
Si può diagnosticare una sindrome da sovrallenamento quando siamo in presenza di un calo nella
prestazione sportiva
70% atleti di resistenza alto livello nell’arco della loro carriera
>50% di calciatori professionisti durante 5 mesi di stagione agonistica
33% di giocatori di basket durante 6 settimane di sedute di allenamento
CARDIOPATIA ISCHEMICA
-Infarto miocardico acuto
-Angina pectoris stabile ed instabile
-Morte improvvisa
--Ischemia miocardica silente (evidenziata solo con ECG, scintigrafia miocardica)
Stenosi coronarica (evidenziata con la coronarografia)
-TIA, ictus cerebri
-Claudicatio intermittens
Fattori di rischio
-Fumo
-Dislipidemia
-Diabete mellito/resistenza all’insulina
-Storia familiare
-Anormalità del gene ACE
-Dieta ad alto contenuto di grassi
-Menopausa
-Elevata omocisteina nel plasma
-Stress psico-sociale
-Fattori emoreologici
-Obesità
-Sesso maschile
-Invecchiamento
-Sedentarietà (E’ uno stile di vita favorente la sindrome metabolica (ipertensione, obesità,
ipercolesterolemia e diabete)in Italia il 34% degli uomini e il 46% delle donne non svolgono attività fisica
Epidemiologia
-1° causa di morte negli uomini sopra i 45 aa e nelle donne sopra i 65 aa
-15 milioni l’anno le morti per malattie cardiovascolari nel mondo
-44% dei decessi in Italia è dovuto a malattie cardiovascolari
-70 italiani su 100 sono a rischio di malattie cardiovascolari
-15 italiani su 100 si curano
In Italia v’è stato calo di mortalità per cardiopatia ischemica negli ultimi anni. Perché?
Progetto Stanford: Gruppo di controllo vs Gruppo sottoposto a programma di riduzione del rischio.
Dieta a basso contenuto di grassi e colesterolo ed alto contenuto di carboidrati
< 20% di introito energetico da grassi
< 6 % di introito energetico da grassi saturi
< 75 mg di colesterolo al giorno
Sospensione del fumo di sigaretta
Programma di attività fisica
Conclusione OTTIMI RISULTATI, aumenti del calibro delle coronarie del 47%, diminuzione dei ricoveri
ospedalieri per eventi cardiaci. Esercizio regolare riduce estensione e gravità coronaropatia.
Studio longitudinale di 232 atleti impegnati in 4 diversi sport: calcio, ginnastica, nuoto e tennis
- Atleti impegnati nel nuoto, a parità di età e di stadio puberale, erano significativamente più alti dei
ginnasti e dei calciatori e presentavano un massa corporea maggiore.
- I ginnasti avevano lo sviluppo puberale ritardato
- I nuotatori presentavano un anticipo puberale
(!!!) L’attività sportiva non influisce sulla crescita e sullo sviluppo puberale di questi giovani atleti.
(!!!)La componente ereditaria influenza la scelta e la riuscita in determinato sport.
Effetti dell’attività fisica sul sistema Cardiovascolare
• Aumento del flusso ematico ai vari distretti corporei
• Miglioramento dell’attività respiratoria
Effetti negativi solo se:
• Esiste una malattia del cuore non riconosciuta
Effetti dell’attività fisica sul Sistema Muscoloscheletrico
• Aumenta il tono e la forza muscolare
• Aumenta la massa muscolare e diminuisce la massa grassa
Possibili effetti negativi
• Aumento della possibilità di traumi osteoarticolari in particolare dei tendinie delle cartilagini di
accrescimento;
• Si può accentuare la scoliosi
BRONCHITE CRONICA:
È una malattia ostruttiva del polmone caratterizzata da un aumento delle secrezioni bronchiali causate da
una condizione di irritazione cronica dell'albero respiratorio.
Si sviluppa in età adulta, dopo i 50 anni e colpisce maggiormente il sesso maschile.
È fortemente legata all'abitudine del fumo di sigaretta (il 70% dei casi è in fumatori di più di 20 sigarette al
giorno).
ENFISEMA POLMONARE:
Distruzione più o meno estesa delle strutture fibrose, collagene ed elastiche, che formano la matrice
dell'organo, da parte di enzimi proteolitici, con conseguente riduzione dell'elasticità polmonare e del
mantenimento di uno stato di iperdistensione polmonare (enfisema cronico ostruttivo).
Colpisce gli alveoli polmonari i quali non riescono più a svolgere la loro funzione e, quindi, ad assicurare al
paziente un apporto di ossigeno adeguato.
Con il tempo il danno può diventare sempre più grave poiché lo scambio tra anidride carbonica ed ossigeno
nei polmoni risulta essere più complicato.
Sintomi tipici di un enfisema polmonare sono mancanza di respiro, tosse cronica e dispnea. Possono essere
presenti anche altri sintomi associati, quali stanchezza, perdita di peso, ansia ed edema
MALATTIE DELLA PLEURA: PNEUMOTORACE TRAUMATICO
Le lesioni toraciche possono essere causate da ferite da taglio o da traumi da contatto. Le ferite da taglio
quasi sempre causano pneumotorace, e nel 75% dei casi emotorace. Il trauma da contatto può essere o un
trauma diretto da impatto, o per compressione, o causato da forze in accelerazione e decelerazione, e può
avvenire sia isolato o più comunemente in combinazione. In condizioni normali, la pressione nello spazio
pleurico è minore di quella atmosferica a causa della retrazione elastica del polmone. Dopo un trauma l’aria
può raggiungere la cavità pleurica per diverse vie.
Il pneumotorace traumatico aperto si ha quando una ferita penetrante nel torace produce una
comunicazione continua tra l’esterno e la cavità pleurica che permette all’aria di penetrare nello spazio
pleurico, determinando il collasso del polmone.
Nel pneumotorace chiuso la parete del torace ritorna "a tenuta" dopo la penetrazione dell'aria (p. es., a
causa di una costola fratturata o di un coltello), oppure l'aria può continuare a entrare (p. es., quando
questa penetra da un polmone leso da una costola fratturata)
Segni e sintomi: Caratterizzato da un dolore lancinante all’emitorace interessato con dispnea più o meno
intensa a seconda del collasso polmonare, della funzione respiratoria di base.
Cosa fare:
• Bendaggio (trauma aperto)
• Drenaggio toracico
• RX toracico per evidenziare il pneumotorace ed il grado del collasso del polmone colpito
• TAC polmonare
• Intervento chirurgico
La maggior parte delle lesioni toraciche sono trattate con toracostomia drenante toracica, e solo il 5-15%
dei casi necessitano di intervento chirurgico e toracotomia.
INFEZIONI DEL TRATTO RESPIRATORIO SUPERIORE
• Rinite, faringite, laringite, tracheite, bronchite da sole o in associazione
• Sono generalmente di origine virale
• Sintomi localizzati del tratto respiratorio superiore sono comuni negli atleti di resistenza, in modo
particolare durante i primi 3 giorni dopo un evento sportivo impegnativo.
• In generale, atleti con questi sintomi non dovrebbero essere esentati dall’attività fisica. Tuttavia, è
importante consigliar loro di non gareggiare se affetti da tosse, dolore al petto, dispnea, tremori, mialgia,
palpitazioni, febbre o mal di testa.
DOPING
Definizione: Consiste nella somministrazione o assunzione di sostanze appartenenti alle classi proibite di
agenti farmacologici o nell’uso di vari metodi proibiti. Il termine doping può derivare da “doop”, un iscuglio
di sostanze energetiche che i marinai olandesi già quattro secoli fa ingerivano prima di affrontare una
tempesta sull’Oceano. La parola doping può derivare dall'"oop", miscela di oppio, tabacco e narcotici
somministrata ai cavalli da corsa nell' 800. “Dope” è anche un vocabolo di antica origine sudafricana
che indicava una bevanda alcolica primitiva usata come stimolante nelle danze cerimoniali.
Da “doop” si è arrivati nel Novecento al verbo Inglese “to dope” e al sostantivo “doping” cioè un additivo
che modifica il rendimento.
Comitato olimpico internazionale: perché bandire il doping?
• Protezione della salute dell’atleta
• Difesa della Etica Medica e Sportiva
• Uguali possibilità per tutti in competizione
Norme e sanzioni:
IOC, IFs, NOCs, GOVERNI Carta olimpica internazionale Movimento olimpionico del codice medico
WORLD ANTI-DOPING AGENCY
WADA was established in 1999 as an international independent agency composed and funded equally by
the sport movement and governments of the world. Its key activities include scientific research, education,
development of anti-doping capacities, and monitoring of theWorld Anti Doping Code (Code) – the
document harmonizing anti-doping policies in all sports and all countries. WADA is a Swiss private law
Foundation. In April 2002 the Agency's headquarters were moved to Montreal.
Visione: promozione di una cultura sportive libera dal doping
Missione: promozione e coordinamento a livello internazionale della lotta contro il doping nello sport in
tutte le sue forme
World anti-doping code: Il Codice Mondiale Anti-doping è il documento cardine per l’armonizzazione di
politiche, norme e regolamenti antidoping nel contesto delle organizzazioni sportive e tra le autorità
pubbliche
LISTA PROIBITA DEL 2016, from the WORLD ANTI-DOPING AGENCY
Proibite dentro e fuori la competizione
0. NON-APPROVED SUBSTANCES: drugs under pre-clinical or clinical development or discontinued, designer
drugs, substances approved only for veterinary use
1. ANABOLIC AGENTS
1. Anabolic Androgenic steroids
2. Other anabolic agents (including but not limited to clenbuterol,tibolone, zeranol, zilpaterol,
SARMs)
2. PEPTIDE HORMONES, GROWTH FACTORS, RELATED SUBSTANCES, MIMETICS
1.Erythropoiesis-Stimulating Agents (erythropoietin (EPO), darbepoetin (dEPO), hypoxia-inducible
factor (HIF) stabilizers, methoxy polyethylene glycol-epoetin beta (CERA), peginesatide (Hematide);
2. Chorionic Gonadotrophin (CG) and Luteinizing Hormone (LH) in males;
3. Corticotrophins
4. Growth Hrmone (GH), IGF-1, MGFs, Platelet-derived Growth Factor (PDGF), Vascular-Endothelial
Growth Factor (VEGF), Hepatocyte Growth Factor (HGF) as well as other growth factors
3. BETA-2 AGONISTS
(All beta-2 agonists are prohibited except salbutamol (max 1600 mcg /24h), inhaled formoterol
(max delivered dose 54 mcg/24h) and salmeterol taken by inhalation
4. HORMONE AND METABOLIC MODULATORS
1. Aromatase inhibitors
2. SERMs
3. Other anti-estrogenic substances
4. Agents modifying myostatin function(s)
5. Metabolic modulators (Insulins, Peroxisome Proliferator Activated Receptor δ ….)
5. DIURETICS AND OTHER MASKING AGENTS
Sostanze proibite nella competizione:
0. NON-APPROVED SUBSTANCES: drugs under pre-clinical or clinical development or discontinued,
designer drugs, substances approved only for veterinary use
1. ANABOLIC AGENTS
1. Anabolic Androgenic steroids
2. Other anabolic agents (including but not limited to clenbuterol,tibolone, zeranol, zilpaterol,
SARMs)
2. PEPTIDE HORMONES, GROWTH FACTORS AND RELATED SUBSTANCES, MIMETICS
1.Erythropoiesis-Stimulating Agents (erythropoietin (EPO), darbepoetin (dEPO), hypoxia-inducible
factor (HIF) stabilizers, methoxy polyethylene glycol-epoetin beta (CERA), peginesatide (Hematide);
2. Chorionic Gonadotrophin (CG) and Luteinizing Hormone (LH) Leuprorelin (ADDED) in males;
3. Corticotrophins
4. Growth Hrmone (GH), IGF-1, MGFs, Platelet-derived Growth Factor (PDGF), Vascular-Endothelial
Growth Factor (VEGF), Hepatocyte Growth Factor (HGF) as well as other growth factors
3. BETA-2 AGONISTS
(All beta-2 agonists are prohibited except salbutamol (max 1600 mcg /24h) inhaled formoterol (max
delivered dose 54 mcg/24h) and salmeterol taken by inhalation
4. HORMONE AND METABOLIC MODULATORS
3. Metabolic modulators (Insulins, Insulin mimetics (ADDED) Meldonium –antischemic: ADDED)
5. DIURETICS AND OTHER MASKING AGENTS (included Desmopressin)
6. STIMULANTS (EXCEPT FOR CLONIDINE)
7. NARCOTICS
8. CANNABINOIDS (natural or synthetic and cannabimimetics (Spice))
9. GLUCOCORTICOSTEROIDS (by oral, intravenous, intramuscular and rectal somministration)
EFFETTI COLLATERALI
Narcotici
• Effetti fisiologici Agiscono sul sistema nervoso centrale deprimendolo, con conseguente azione
narcotica, e analgesica, riducendo anche la percezione del dolore
• Effetti sulla prestazione Riduzione della percezione al dolore
• Effetti collaterali nocivi Assuefazione, perdita di equilibrio e coordinazione, nausea, costipazione etc.
Cannabinoidi
• Effetti fisiologici Deprimono il sistema nervoso centrale, Utilizzati nel trattamento del vomito indotto
dai farmaci antitumorali
• Effetti sulla prestazione Favoriscono il rilassamento prima della gara
• Effetti collaterali nocivi
Alterazioni dell’apparato cardiovascolare (aumento della frequenza cardiaca, aumento della pressione
sanguigna)
Alterazioni psicomotorie (disturbi dell’equilibrio e alterazioni della coordinazione, perdita di memoria,
perdita di concentrazione, allucinazioni)
Alterazioni apparato riproduttivo (ipomobilità degli spermatozoi, alterazione dell’ovulazione
DOPING: concentrazione urinaria di carbossi-THC > 15 μg/L
Causano aumento della FC, quindi aumento del consumo miocardico di ossigeno.
Causano riduzione della gittata sistolica, quindi riduzione dell’apporto di ossigeno.
QUESTI DUE FATTORI ASSIEME CAUSANO ISCHEMIA ACUTA E/O ARITMIE
Steroidi anabolizzanti androgeni
• Effetti fisiologici Stimolano l’anabolismo proteico
• Effetti sulla prestazione Aumento della massa e forza muscolare
• Effetti collaterali nocivi
Ipertensione, disfunzioni epatiche renali, effetti cancerogeni, danni al sistema riproduttivo, pelle grassa e
acne.
UOMINI: ginecomastia, atrofia testicolare, sterilità, impotenza, alopecia
DONNE: irsutismo, irregolarità nel ciclo mestruale, riduzione dei seni, alterazione della voce
ß-2 Agonisti
• Effetti fisiologici Trattamento farmacologico della bronchite cronica, dell’enfisema e dell’asma
• Effetti sulla prestazione Aumento della massa muscolare
• Effetti collaterali nocivi Tremore, irrequietezza, ansia, aritmie, crampi muscolari
Diuretici
• Effetti fisiologici Aumentano la diuresi, utilizzati nell’ipertensione e nell’insufficienza cardiaca
• Effetti sulla prestazione Effetto dopante sia diretto che indiretto
• Effetti collaterali nocivi Disidratazione, crampi muscolari, ipovolemia, disturbi renali, aritmie
Glucocorticosteroidi (???????)
Doping Ematico
Il doping ematico consiste nella somministrazione di sangue, di suoi componenti (es. eritrociti) o di suoi
sostituti artificiali (es. perfluorocarburi) ad un atleta senza che sussista una legittima motivazione di
carattere terapeutico.
• Effetti sulla prestazione Aumenta la capacità aerobica
• Effetti collaterali nocivi Coaguli ematici con conseguenti ictus (embolia), choc anafilattico, infezioni
(epetite, aids), reazioni allergiche
rHuEPO (Recombinant Human Erythropoietin)
↑ parametri ematologici dose-dipendente, viscosità ematica, postcarico.
Perdita della vasodilatazione ipossia-dipendente
QUINDI rischio di trombosi ed embolismo + disfunzione cardiaca
DOPING GENETICO
E' proibito utilizzare non a scopi terapeutici cellule, geni, elementi genetici o modulazioni di espressioni
genetiche, che abbiano la capacità di migliorare la prestazione atletica.
• Doping basato sulla manipolazione genetica
• Utilizzo dei risultati della terapia genica
• Inserimento di geni artificiali nei pazienti
• Scopi
– Uccidere od indebolire cellule cancerogene
– Permettere all’organismo di produrre da solo sostanze attualmente somministrate
– Sostituire geni difettosi con copie normali
Mancanza di controllo dell’espressione del gene artificiale!!
• I geni sono introdotti nel corpo umano
• Potenzialità nell’incremento della prestazione
• Rischio incontrollabile ed irreversibile
Come è introdotto il gene artificiale?
• Iniezione diretta del DNA nel muscolo
• Inserimento di cellule geneticamente modificate
• Tramite un virus
Contromisure
• Rendere il doping genetico illegale.
• Stabilire stretti contatti con le società mediche di terapia genica.
• Preparare metodi di analisi per il DNA artificialmente inserito.
• Se possibile, metodi indiretti.
INTEGRATORI
Prodotti di erboristeria
• ginseng (chinese, korean, American, Siberian)
• mahuang or Chinese ephedra
• ashwagandha
• rhodiola
• yohimbe
• cordyceps fungus
• shilajit or mummio
• smilax
• wild oats
• muira puama
• suma (ecdysterone)
• tribulus terrestris
• saw palmetto berries
• B- sitosterol/related strerols
• wild yams (diosgenin)
Integratori contaminati con steroidi
• creatine
• carnitine
• vitamines
• minerals
• tribulus terrestris
• ribose
• BCAA and OKG
• zinc
• pyruvate
• chrysin
• guaranà
• CLA and other oils
• herbal extracts
• glutamine
PUREZZA DI PRODOTTI FARMACEUTICI ED INTEGRATORI
• I prodotti non devono contenere pro-ormoni
• I prodotti non devono essere preparati con materiali grezzi e non devono essere contaminati da sostanze
proibite dalle norme della WADA
• Trasmissione alle competenti autorità dei protocolli analitici al fine di poter controllare le sostanze
dichiarate nella composizione
REUMARTROPATIE
Malattie reumatiche
Alta incidenza, alti costi economici, riduzione qualità di vita. 5,5 milioni in italia ne soffrono, 300 milioni nel
mondo.
Impatto sociale ed economico
• Le MR occupano il secondo posto di causa di invalidità solo dopo le malattie cardiovascolari (circa il 27%
di pensioni di invalidità sono causate da una MR). Ma l'impatto sociale è anche di natura economica sia per
costi diretti (ricoveri ospedalieri, indagini diagnostiche, farmaci, riabilitazione, terapie termale, assistenza
domiciliare ecc..) sia per costi indiretti (giornate di lavoro perse, invalidità ecc.) con l'aggiunta poi di costi
imponderabili per il vissuto di sofferenza del soggetto colpito da MR.
Definizione
• Il concetto di malattia reumatica o reumatismo risale all'antico concetto ippocratico di flussione (la parola
deriva dal verbo che in greco significa scorrere). Nella concezione del sommo medico i reumatismi sono
provocati dai cattivi umori, il cui patologico accumulo nelle articolazioni è causa di infiammazione, come
tipicamente si verificherebbe nella gotta (da gutta = goccia), da sempre considerata il classico esempio di
malattia reumatica che colpisce ora questa ora quella articolazione.
• Le malattie reumatiche interessano infatti le articolazioni e le strutture anatomiche ad esse correlate:
ossa, muscoli, tendini e guaine tendinee (tenosinoviali), legamenti, inserzioni tendinee o legamentose
(entesi), borse e fasce.
Le cause
• La causa della maggior parte delle malattie reumatiche ad oggi non è nota; sviluppate diverse teorie per le
forme infiammatorie ma dimostrate solo per alcune MR, importanti invece i fenomeni di autoimmunità che
hanno consentito lo sviluppo di farmaci innovativi.
Sintomatologia
• Le MR sono più di cento e sono molto diverse tra loro sia per la sintomatologia che può avvertire il malato
che per i segni con cui si presenta la malattia. Le accomuna tutte l’impegno articolare i cui sintomi revalenti
sono il dolore di diversa entità e la ridotta capacità funzionale dell’articolazione stessa.
• Le MR possono comparire a qualunque età, soprattutto negli adulti e negli anziani.
Comparsa ed evoluzione
Le MR possono essere di tipo:
• degenerativo (per es. l’artrosi),
• infiammatorio (per es. le artriti)
• dismetabolico, cioè legate a disturbi metabolici (acido urico, diabete, obesità ecc.).
• Le MR hanno prevalentemente un andamento evolutivo cronico e proprio per questo possono
trasformarsi in uno stato di disabilità.
• Le modalità di comparsa sono diverse; possono comparire all’improvviso ed in maniera acuta oppure
il loro esordio può essere lieve, insidioso e lento nel corso del tempo.
Classificazione delle malattie reumatiche
Per creare ordine e chiarezza nella classificazione delle artropatie, la Società Italiana di Reumatologia (SIR)
ha deciso che esse non saranno più definite come "malattie reumatiche", bensì come "malattie
osteoarticolari e dei tessuti connettivi".
La nuova classificazione si divide in 12 gruppi:
1. Artrosi (osteoartrosi).
È dovuta al fatto che i processi costruttivi e rigenerativi della cartilagine articolare non hanno più
la necessaria efficienza. Può colpire tutte le articolazioni. È la malattia articolare più frequente,
questo vale in particolar modo per le persone adulte ed anziane.
2. Artriti primarie.
sono le malattie dovute all'infiammazione delle guaine tendinee e delle
membrane sinoviali-articolari, ad oggi (2003) non se ne conosce l'origine. Tra esse compaiono:
– Artrite reumatoide. È un tipo di artrite che colpisce più articolazioni (poliartrite), di carattere
cronico ed erosivo. In Italia colpisce maggiormente le femmine dei maschi (5:1) e interessa lo 0,6%
della popolazione.
– Spondilo-entesoartriti. Queste malattie hanno in comune la stessa componente
genetica (HLA B27) ed interessano le inserzioni tendinee (entesi). Quasi sempre ne viene colpito
anche lo scheletro assiale e le articolazioni periferiche. Talvolta si trovano associate anche a
manifestazioni che possono interessare la cute (psoriasi) o gli occhi (iridociclite). Sono più frequenti
nel sesso maschile.
3. Artropatie da microcristalli e dismetaboliche.
Sono causate da un deposito di minerali nei tessuti articolari. Tra esse troviamo la gotta, causata
appunto dai deposito di cristalli di urato monosodico. Negli anziani è facile trovare anche
l’artropatia da pirofosfato di calcio (condrocalcinosi). Tra tutte le forme la più frequente interessa di
preferenza le articolazioni metacarpofalangee e prende il nome di artropatia dell’emocromatosi.
4. Affezioni dolorose non traumatiche del rachide.
Queste malattie interessano la parte di scheletro correlata alla spina dorsale (rachide), ovvero:
cervicalgie, lombalgie e dorsalgie. Questi problemi possono essere ricondotti a fattori infiammatori,
degenerativi, metabolici, neoplastici o psichici. Vi potrebbero anche essere delle malformazioni
congenite o acquisite. Sono problematiche che si presentano frequentemente ed il medico
dovrebbe sempre fare una diagnosi molto accurata.
5. Malattie dell’osso.
Tra queste malattie troviamo:
– Osteoporosi. È una malattia che determina la perdita della massa ossea, creando i presupposti per
eventuali fratture. Tende a colpire le donne che hanno superato la menopausa a causa della
carenza di estrogeni.
– Osteomalacia. Compare a causa di una marcata riduzione dell’apporto di calcio allo scheletro
oppure da una eccessiva perdita di minerali che sono estromessi mediante l'urina.
6. Connettiviti e vasculiti (malattie reumatiche sistemiche).
Sono malattie di carattere infiammatorio di cui, ad oggi (2003) non si conosce l'origine. Vengono
considerate di tipo autoimmuni e hanno un interessamento clinico sistemico. Colpiscono prevalentemente
il sesso femminile.
Comprendono:
– Lupus eritematoso sistemico. Una malattia rara che colpisce circa tre persone su 10 mila. Presenta
numerosi autoanticorpi diretti contro antigeni relative al nucleo cellulare e coinvolge molte aree
corporee, tra cui: articolazioni, sistema nervoso, reni, sangue, cute, mucose, sierose.
– Vasculiti. Sono più rare delle connettiviti e presentano infiammazione delle pareti vasali con vari
disturbi associati al luogo ed al tipo di vasi coinvolti. Nel nostro paese sono più frequenti quelle
"leucocitoclastiche", tra cui va inclusa la "crioglobulinemia mista", che spesso si presenta dopo una
epatite dovuta a infezione cronica da virus C.
– Artriti causate da agenti infettivi. Questo tipo di artrite è causato da germi che sono penetrati
nell’articolazione. Il batterio più interessato è lo stafilococco aureo, ma, nei pazienti che hanno un
sistema immunitario indebolito, sono in aumento le forme legate ai germi opportunisti. Le forme
virali sono le più frequenti, tra esse il reumatismo articolare acuto, che può comparire a seguito di
un’infezione faringea da streptococco beta emolitico. Anche le infezioni urogenitali o intestinali
possono lasciare come "ricordo" una mono-oligoartrite o una spondilo-entesoartrite secondaria.
7. Reumatismi extra-articolari.
Rientrano in questa categoria varie affezioni correlate alle strutture accessorie dell’apparato
locomotore (borse sinoviali, guaine tendinee, ecc.).
8. Sindromi neurologiche, neurovascolari e psichiche.
– Forme neurologiche, dipendono da meccanismi compressivi delle strutture nervose periferiche.
– Forme neurogene, dipendono da una riduzione della sensibilità propriocettiva e nocicettiva.
– Sindromi neuroalgo-distrofiche, sono spesso dovute a un meccanismo localizzato di di iperattività
simpatica.
– Morbo di Raynaud, rappresenta un’ischemia acrale parossistica che viene attivata dal freddo e/o
dallo stress, specie nel sesso femminile. Principale luogo colpito: le punte delle dita della mano.
9. Malattie congenite del connettivo.
Sono delle rare malattie congenite in cui vi è un gene che muta codificando una proteina
fondamentale del tessuto connettivo (collageno, cheratina, elastina, fibrillina, ...).
10. Neoplasie e sindromi correlate.
Sono veri e propri tumori che si possono generano nei tessuti articolari in modo diretto oppure
riflesso in quanto derivano da neoplasie originarie in altri tessuti.
11. Altre malattie che si presentano come possibili manifestazioni reumatologiche.
Esistono numerose malattie non appartenenti a quelle "reumatologiche", che possono creare dei
sintomi a livello delle strutture osteoarticolari. Tra esse citiamo: malattie dell’apparato digerente e
respiratorio, amiloidosi e cardiopatie cianogene.
12. Miscellanea.
vengono qui raggruppate le malattie, piuttosto rare, che presentano una sintomatologia reumatica.
OSTEOARTROSI
Definizione: E’ la forma più comune di artrosi ed è caratterizzata da una degenerazione della cartilagine
articolare. E’ considerata una delle cause più frequenti di disabilità cronica tra la popolazione anziana che
colpisce circa il 10% della popolazione adulta generale e il 50% delle persone che hanno superato i 60 anni
di età. E’ una patologia localizzata più che sistemica. Si riscontra tipicamente a livello dell’anca, del
ginocchio, delle articolazioni prossimali e distali interfalangee, e delle faccette della colonna vertebrale.
Meno frequentemente a livello della caviglia, del polso e della spalla.
Fattori di rischio
• Età avanzata
• Obesità
• Sedentarietà
• Attività che predispongono a ripetute microfratture
• Artrite reumatoide o spondiloartropatie
•Malattie metaboliche alle articolazioni (emocromatosi, acromegalia, gotta)
Diagnosi
Radiografia, RMN, Tomografia
ARTRITE REUMATOIDE
Definizione: E’ una patologia sistemica autoimmune ad eziologia sconosciuta. Progredisce lentamente fino
a colpire tutte le articolazioni del corpo. Si verifica il rilascio di sostanze litiche con la distruzione della
cartilagine articolare, della capsula, dell’osso e dei tendini. Si può manifestare in tre forme: monocicilica,
policiclica, progressiva. Sebbene il trattamento primario sia la terapia medica, la chirurgia è riservata per i
casi di deformità progressiva e dopo fallimento della terapia medica per curare la sinovite o impedire la
rottura del tendine.
Sintomi: Dolore alle articolazioni, rigidezza, gonfiore, eritema e progressiva deformità
Manifestazioni sistemiche:
- Cutanee (atrofia e iperpigmentazione, eritema palmare
- Oculari (cheratocongiuntivite secca)
- Cardiovascolari (pericardite, endocardite, miocardite, insufficienza aortica, difetti di conduzione)
- Pleuro-polmonari (pleurite, fibrosi interstiziale)
- Neurologiche (a carico del sistema nervoso periferico)
- Gastroenterologiche (xerostomia, disfagia)
TERAPIA FISICA: Esercizio causa aumento infiammazione articolare e accelerazione dei processi di danno
articolare. Allora come lavoriamo? NON LAVORIAMO NELLE FASI ACUTE DI DOLORE (immobilizzazione).
Ma nelle fasi SUBACUTE: Esercizi isometrici con minimo stress articolare ed esercizi di mobilità articolari
assistiti da personale specializzato.
Ma! L’immobilizzazione:
Perdita della forza muscolare fino all’1-2% al giorno
Riduzione della funzione Cardiorespiratoria
Riduzione della funzionalità generale.
---- Quindi converrebbe fare sport sempre. Ma!
Considerazioni generali
Alto rischio di infortuni a carico delle articolazioni affette dalle patologie reumatiche.
I pazienti con malattie articolari croniche sono generalmente meno attivi ed hanno una minore
performance cardiovascolare e muscolare rispetto ai soggetti sani
PROGRAMMARE UNA SPORT TERAPIA IN SOGGETTI CON MALATTIE REUMATICHE: necessitiamo di una
serie di VALUTAZIONI PRELIMINARI.
FORZA MUSCOLARE:
- Macchine isocinetiche
- Test isometrici
Flessibilità
Valutazione neuromuscolare
Valutazione funzionale:
- test del cammino
-test dei 15 metri
- questionari
Valutazione sistema cardiovascolare:
Risposta fisiologica nel test dei 6 minuti di cammino (anche nei bambini).
QUALI ESERCIZI?
esercizi per migliorare:
- la mobilità articolare
- la forza muscolare
- la capacità aerobica
- la capacità di effettuare le azioni della vita quotidiana (qualità di vita)
effetti collaterali:
- aumento del dolore
- aumento dell’attività di malattia
- progressione delle lesioni
1. KINESITERAPIA
Mobilizzazione delle articolazioni interessate dalla malattia con lo scopo di salvaguardare l’ampiezza del
movimento nei limiti imposti dalla progressione della patologia. Effettuata con tecniche passive e attive
assistite.
2. IDROKINESITERAPIA
Esecuzione di esercizi eseguiti in piscina riabilitativa sotto la guida di personale specializzato indicata per le
maggiori possibilità di movimento delle articolazioni colpite grazie alla spinta idrostatica che determina una
riduzione delle sollecitazioni articolari e all’effetto decontratturante e antalgico
dell’ambiente acquatico. L’attività idrokinesiterapica svolta in piccoli gruppi ha inoltre un
ruolo sociale con effetti psicologici positivi e di stimolo reciproco.
3. ESERCIZIO ATTIVO
E’ un momento terapeutico essenziale nella gestione della malattia. Il paziente deve svolgere un ruolo
attivo al di fuori dell’ambiente riabilitativo impegnandosi a svolgere con regolarità esercizi adeguati per
intensità