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LA MEDICINA DELLO SPORT

Sport per tutti -> Medicina preventiva e sociale -> Obiettivi di pubblico interesse
Sport agonisico -> Fisiologia dell’atleta -> Prestazioni dell’organismo umano
Finalità preventive e sociali, quali:
 Selezione iniziale per chi può fare sport
 Controllo periodico atleti
 Cura delle lesioni da sport –prevenzione!!-
 Riabilitazione
Prevenzione attiva
Selezione e controllo medico, condizione atletica e tecnica esecutiva, vaccinazione antitetanica
Prevenzione passiva
Equipaggiamento (attrezzi e mezzi protezione esterna), ambiente ed organizzazione
28 dicembre 1950, legge 1055: Primo provvedimento legislativo emanato in materia di “Tutela sanitaria
delle attività sportive”, che veniva affidata alla FMSI (Federazione medico sportiva italiana)
Obbligatorietà della certificazione per l’ammissione all’attività fisica:
 Atleti professionisti e dilettanti con retribuzione individuale
 Atleti dilettanti senza alcuna remunerazione pecuniaria limitatamente alle attività quali: Pugilato,
atletica pesante, gare ciclistiche gravose, sport motoristici, sport subacquei
5 marzo 1963, legge 292: Obbligatorietà della vaccinazione antitetanica per gli sportivi all’atto
dell’affiliazione ed iscrizione alle società ed associazioni sportive aderenti alle FSN del CONI
26 ottobre 1971, legge 1099: Entra in vigore dal 23 marzo 1972 e da questa viene abrogata la legge 1055.
La tutela sanitaria delle attività sportive viene affidata alle regioni secondo criteri di massima fissati dal
ministero della sanità
Tale legge è innovativa, visto che i controlli sono estesi a tutti i praticanti di attività sportiva agonistica,
viene abolito il limite di 15° anno d’eta per l’ammissione alle gare agonistiche e i controlli sanitari diventano
gratuiti fatta eccezione per i professionisti
18 febbraio 1982, D.M. recante norme per attività sportiva agonistica
 La qualificazione agonistica è demandata alle FSN o agli enti sportivi riconosciuti
 Sottoposti ai controlli anche i partecipanti alle fasi nazionali dei giochi della gioventù
ATTIVITA’ AGONISTICA: “Deve intendersi come quella forma di attività sportiva praticata sistematicamente
e/o continuativamente e soprattutto in forme organizzate dalle FSN, dagli Enti di Promozione Sportiva
riconosciuti dal CONI e dal Ministero della Pubblica Istruzione per quanto riguarda i GdG a livello nazionale,
per il conseguimento di prestazioni sportive di un certo livello.” -> Quindi non è sinonimo di competizione.
L’accertamento di idoneità per l’accesso alle singole attività sportive agonistiche viene determinato dai
medici.
TABELLE ESAMI MEDICI RICHIESTI
TABELLA A
 Visita medica
 Elettrocardiogramma a riposo
 Esame completo delle urine
Il medico visitatore ha la facoltà di richiedere ulteriori esami specialistici e strumentali su motivato aspetto
clinico.
TABELLA B
 Visita medica
 Elettrocardiogramma a riposo e sotto sforzo (con calcolo IRI –indice recupero immediato- )
 Esame completo urine
 Spirografia
Il medico visitatore ha la facoltà di richiedere ulteriori esami specialistici e strumentali su motivato aspetto
clinico.
 Prove da sforzo: treadmill o cicloergometro
 Elettrocardiografia dinamica: holter 24h
STEP TEST
Far salire e scendere il soggetto in esame su uno sgabello (50cm uomini, 30cm donne, 30 cm ragazzi e
soggetti altezza inferiore 1.60m), 30 volte al minuto per tre minuti. Al termine soggetto si deve distendere
immediatamente sul lettino, per poi contare pulsazioni comprese tra il 60’’ e il 90’’ della fine dell’esercizio.
IRI: Durata esercizio in secondi x 100 / 5,5 x conta del polso dal 60’’ al 90’’
 Da 25 a 32 – ottimo
 Da 33 a 40 – buono
 Da 41 a 54 – discreto
 Da 55 a 65 - sufficiente
 Da 66 in poi - insufficiente
Decreto lorenzin 8 agosto 2014, che ha abrogato legge 28 febbraio 1983: D.M. recante le norme per
l’attività sportiva non agonistica.
Devono sottoporsi a controllo sanitario per la pratica di attività sportiva non agonistica:
 Gli alunni che svolgono attività fisico-sportive organizzate dagli organi scolastici
 Coloro che non sono considerati agonisti e che svolgono attività organizzate dal CONI o da società
sportive affiliate alle FSN o dagli enti sportivi riconosciuti
 I partecipanti alle fasi precedenti quella nazionale dei Giochi della Gioventù
23 marzo 1981, legge 91: Tutela sanitaria degli sportivi professionisti
 E’ svolta sotto controllo medici, secondo norme stabilite dalle FSN ed approvate con decreto del
Ministero della sanità
 Le norme devono prevedere l’istituzione di una scheda sanitaria per ciascun sportivo professionista
da aggiornare con periodicità almeno semestrale
 In sede di aggiornamento della scheda sanitaria devono essere ripetuti gli accertamenti clinici e
diagnostici fissati con decreto dal ministero della sanità
Lo status di sportivi professionisti è riconosciuto, dall’art. 2 della legge n°91 del 23-03-1981, agli atleti, agli
allenatori, ai direttori tecnico-sportivi ed ai preparatori atletici, che esercitino l’attività sportiva a titolo
oneroso con carattere di continuità.
FSN CON SPORTIVI PROFESSIONISTI
 Federazione Ciclistica Italiana (FCI)
 Federazione Italiana Pallacanestro (FIP)
 Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC)
 Federazione Italiana Golf (FIG)
 Federazione Pugilistica Italiana (FPI)
Dati da differenti istituzioni di medicina dello sport
Circa il 2% della popolazione di atleti è esclusa dalla competizioni. Causa di tale esclusione nel 70% dei casi
è dovuta a malattie cardiovascolari (aritmia, prolasso valvola mitrale, ipertensione etc)
Nelle autopsie di morte improvvise di atleti con età > 35 anni: l’80% delle morti è dovuto “Coronary artery
disease (CAD)”, ovvero cardiopatia ischemica.
In italia invece sotto i 35 anni il 23% è di cardiomiopatia ventricolare destra aritmogena (ARVC), il 18% di
CAD. In america ben il 36% di Cardiomiopatia ipertrofica (HCM).
Sostanze dopanti proibite: Anabolic Steroids, GH, EPO, Beta 2-Agonists, Amphetamines, Cocaine,
Ephedrine, Narcotics, Cannabinoids, Alcohol.
TUTELA SANITARIA NEL LAZIO (attività agonistiche e non)
Obiettivi del legislatore
 Instaurazione di una tutela sanitaria delle attività sportive efficace e di un sistema di controllo
affidati a soggetti istituzionalmente preposti alla cura della salute pubblica
 Definizione dei requisiti relativi all’esecuzione delle visite
 Istituzione del libretto sanitario
Per attività sportiva agonistica: Medici specialisti in medicina dello sport, liberi docenti in medicina dello
sport, medici in possesso dell’attestato di cui all’art. 8 della legge 1099. Presso A.S.L o strutture pubbliche o
iscritti all’elenco regionale operanti in ambulatori o studi di medicina dello sport.
Per attività fisica non agonistica: Medici di medicina generale e dai medici specialisti pediatri di libera
scelta. Specialisti in medicina dello sport iscritti all’elenco regionale.
STUDIO MEDICO
• Si intende la struttura presso la quale sono eseguite, oltre alle visite per l’accertamento
dell’idoneità agonistica solo gli accertamenti di base quali spirometria ed E.C.G. a riposo e dopo
sforzo
• Deve possedere gli stessi requisiti strutturali dello studio medico e nonchè le attrezzature
strumentali previste inallegato:
- Lettino per visita in materiale idoneo per l’elettrocardiografia
- Strumentario clinico: fonendoscopio, misuratore pressione arteriosa, martello per riflessi, abbassalingua
monouso, lampadina a pila o a batteria ricaricabile, nastro centimetrato
- Elettrocardiografo a tre canali con relativo carrello
- Gradino per effettuazione di indice rapido di idoneità (IRI) ad altezza variabile (cm 30/40/50)
- Spirometro a registrazione su carta con boccagli monouso
- Ottotipo luminoso e tavole di Ishihara
AMBULATORIO
• Si intende la struttura presso la quale sono eseguite, oltre alle visite per l’accertamento
dell’idoneità agonistica, anche gli accertamenti specialistici integrativi e le visite per portatori di
handicap.
• Deve essere autorizzato e possedere le attrezzature strumentali previste in allegato:
- Tutti gli strumenti previsti per lo studio medico
- Monitor per elettrocardiografo
- Apparecchi per esecuzione di accertamenti integrativi previsti dal d.m. 18 febbraio 1982 e successive
modifiche
- Cicloergometro e/o nastro trasportatore per test ergometrici
- Ergometri specifici per portatori di handicap
- Defibrillatore semiautomatico
- Pallone Ambu e cannule orofaringee a 2 vie per RCP
- Deve consentire l’accessibilità ai portatori di handicap
Il medico dello sport autorizzato ha l’obbligo
• Conservazione della documentazione sanitaria relativa all’attività agonistica per almeno cinque anni
• Conservazione della documentazione sanitaria relativa all’attività non agonistica per almeno 1 anno
• Invio semestrale degli elenchi degli atleti sottoposti a visita alla ASL di competenza territoriale
• Nel caso in cui un atleta sospeso non presenti i referti degli accertamenti richiesti entro sessanta
giorni deve essere inviata una segnalazione di sospensione dall’attività sportiva alla società
sportiva, FSN ed ASL
• Invio della eventuale cessazione di sospensione agli stessi organismi precedentemente menzionati
• In caso di non idoneità invio di certificazione di non idoneità a diretto interessato, Assessorato
Regionale alla Salvaguardia e Cura della Salute, alla ASL di residenza dell’atleta, alla società sportiva
e alla FSN di appartenenza (priva di diagnosi solo agli ultimi due destinatari)

Vigilanza e controllo (non esiste un controllo informatico centralizzato a liv regionale dei non idonei)
• Le ASL effettuano ispezione almeno una volta ogni due anni
• In caso di inadempienza la Regione su proposta della ASL diffida lo specialista ad adeguarsi entro un
congruo termine scaduto il quale ordina la cancellazione dello specialista dall’elenco regionale e
revoca l’autorizzazione alla struttura inadempiente
• Istituzione di un comitato tecnico esecutivo composto da due rappresentanti della Regione, un
rappresentante designato dall’Ordine dei Medici di Roma, due rappresentanti degli specialisti di
medicina dello sport liberi professionisti scelti dalla Giunta Regionale, un rappresentante designato
su base regionale dalla FMSI, un rappresentante designato su base regionale, dal CONI .
• Questo comitato ha il compito di fornire pareri in merito alle attività svolte presso le strutture di
Medicina dello Sport anche ai fini della vigilanza e del controllo
Sanzioni
Qualora le società, le federazioni e le organizzazioni sportive non risultassero in regola con le certificazioni
previste per l’idoneità agonistica e non, è prevista una sanzione amministrativa da € 258.23 a € 2582.28
Libretto sanitario
Il libretto sanitario predisposto dall’Assessorato Regionale valevole dieci anni deve essere presentato
dall’atleta all’atto della visita. Deve contenere:
• Generalità dell’atleta
• Sport praticato
• Data della visita di idoneità
• Accertamenti eseguiti e richiesti
• Esito finale della visita
• Visite di controllo
• Data dell’effettuazione della vaccinazione antitetanica
• Società sportiva di appartenenza
• Timbro della struttura pubblica o il timbro con il codice regionale del medico e la firma

PER CONCLUDERE, PURTROPPO


I controlli sono quasi sempre teorici e manca un libretto sanitario. V’è la mancanza di una struttura centrale
in grado di organizzare in maniera capillare il servizio, vacanza del comitato tecnico-consultivo previsto
dalla legge regionale. Mancano indirizzi chiari operativi e strutturali alle ASL e non esistono nella legge
riferimenti per gli atleti master.
Inoltre la spesa regionale annuale per la medicina dello sport in relazione al bilancio sanitario generale della
regione incide con una percentuale infinitesima Sono previsti interventi di sostegno economico solo sui
soggetti agonisti al di sotto dei 18 anni i quali possono effettuare la visita gratuitamente presso le ASL.

LA ORGANIZZAZIONE DELLA MEDICINA DELLO SPORT IN ITALIA E NEL MONDO


Il Passato
L’antichità fino al XVIII secolo
Esercizio fisico e salute
I Giochi Olimpici nell’Antichità
Il Presente:
Dal XIX secolo ai giorni nostri
Scienza e sport
La nascita della FIMS
Il Futuro:
I prossimi anni
Le aspettative nel nuovo millennio
La prospettiva della medicina sportiva

Il mondo antico
• Cina
• India
• Egitto
L’antica Grecia
• Esculapio
• Platone (la ginnastica e la medicina sono arti sorelle)
• Aristotele
• Pitagora
• Icco da Taranto

 L’esercizio fisico è considerato come mezzo salutare, inquadrato nella concezione filosofica di
“armonia come legge essenziale della vita”
 Le malattie derivano dal contrasto degli umori interni al nostro organismo
 Nel VI sec. nascono a Crotone le scuole di Alcmeone e Pitagora

Icco da Taranto (472 a.c.)


• la morigeratezza dei costumi
• la frugalità del vitto
• la ginnastica quale strumento educativo per il fisico e la personalità
Ippocrate (472 a.c.)
• DIETETICA APPLICATA ALLO SPORT
• PATOLOGIA DELLO SPORTIVO
L’antica Roma
• Celso
• Galeno
CONCETTO DI SPORT PROFILASSI E SPORT TERAPIA
Il Medio Evo
La Chiesa unica responsabile dell’insegnamento agli uomini dei valori della vita
Il Rinascimento
Risveglio di opere e studi sull’educazione fisica dopo il medioevo oscurantistico
• Girolamo Mercuriale (1530-1606) scrisse “De arte gymnastica” in sei libri
- Bellica o preparatoria alla vita militare
- Legittima sive medica, cioè con finalità igieniche e terapeutiche
- Vitiosa seu athletica, cioè in quella professionale di spettacolo

Da ricordare:
Harvey: circolazione del sangue (1628)
Borelli: fisiologia del movimento
Ramazzini: sovrallenamento (1633-1714)

Il periodo moderno
1813-Ling istituisce l’Istituto di Ginnastica a Stoccolma
1859-L’educazione fisica diventa obbligatoria in Italia
1883-Speck inventa il primo ergometro
1896-Inizio dell’era moderna delle Olimpiadi
1899-Henschen descrive il “cuore d’atleta”

Il 1800 (periodo moderno della Medicina e delle riforme dell’educazione fisica)


P.E. Ling (1776-1839), medico, può essere considerato il promotore dell’educazione fisica moderna
Esaltava i benefici effetti dell’esercizio fisico sul corpo e sulla mente e istituì a Stoccolma (1813) un Istituto
Centrale di ginnastica dal quale si diffusero in Europea e nel mondo i principi di ginnastica correttiva, la
cosiddetta “Ginnastica svedese”
1859-Legge Casati -> Obbligo della ginnastica nelle scuole
Angelo Mosso (1864-1910)
“La fatica”
“L’uomo sulle alpi”
“Mens sana in corpore sano”
“L’educazione fisica della gioventù”

XX Secolo
1891–Presentazione di un laboratorio di fisiologia alla fiera di Dresda
1912–Fondazione della prima Associazione di Medicina dello Sport
1913–Mallwitz riceve il titolo di Medico Sportivo
1924–Pubblicazione della prima rivista di medicina dello sport
1928–Fondazione della FIMS a St. Moritz, Svizzera
1967–Istituzione della Commissione Medica del CIO

Fondazione della FIMS -> 14 Febbraio 19281 117 paesi membri


E.F.S.M.A. -> 41 paesi membri

Sviluppo in Italia
1958-Scuole di Specializzazione

DEFINIZIONE E COMPITI DELLA MEDICINA DELLO SPORT


L’applicazione dell’arte e della scienza medica, dal punto di vista preventivo e terapeutico, alla pratica dello
sport e delle attività fisiche al fine di sfruttare le possibilità che offre lo sport di mantenimento o di
miglioramento dello stato di salute ed evitare eventuali danni (Consiglio d’Europa (1972))

WHO:
Nel 2020 il 70% di tutte le cause di morte saranno correlate allo stile di vita
• Inattività fisica
• Fumo
• Alcool
• Alimentazione, sovrappeso e obesità

MALATTIA IPOCINETICA
aumento dei rischi di alcune sindromi dismetaboliche: diabete, gotta, arteriosclerosi, artrosi, infarto,
obesità (Kraus e Raab)

F.W. Booth et al, nel 2002 hanno coniato la definizione:


Sedentary Death Syndrome (SeDS)
Per classificare un insieme di disordini clinici dovuti allo stile di vita sedentario che in sostanza causano un
aumento della mortalità .
Debolezza muscoloscheletrica, riduzione della massa ossea, iperglicemia, glucosuria, bassi livelli ematici di
HDL, obesità, ridotta capacità aerobica, e tachicardia a riposo sono una serie di sintomi che insieme
caratterizzano la SeDS.

Benefici di una attività fisica regolare


• Riduzione del rischio di morti premature per patologie cardiache e per altre cause
• Riduzione del rischio di sviluppare diabete
• Riduzione del rischio di sviluppare ipertensione arteriosa
• Riduzione dei valori pressori in soggetti ipertesi
• Riduzione del rischio di sviluppare il cancro del colon e il cancro del seno
• Riduzione del peso corporeo
• Mantenimento dello stato di salute della massa ossea, della massa muscolare e delle articolazioni
• Prevenzione delle cadute negli anziani
• Riduzione degli stati di ansia e di depressione
• Miglioramento del tono dell’umore

L’inattività fisica è considerata come la causa di 1,90 milioni circa di morti l’anno
La sedentarietà è responsabile del 10-16 % circa di casi di cancro al seno, di cancro del colon, di cancro del
retto e di diabete mellito, e del 22 % di cardiopatia ischemica.
Nei soggetti che non praticano alcuna attività fisica, il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari
aumenta di una volta e mezza.

Epidemiologia dell’esercizio
La scienza ha già fornito dati sufficienti per dimostrare l’importanza dell’esercizio fisico come fattore di
salute. Ora, ciò che occorre é cambiare lo stile di vita della società.
Le regole del benessere, LEARN
• Lifestyle
• Exercise
• Attitudes
• Relationships
• Nutrition

LA VALUTAZIONE SPORTIVA
DEFINIZIONE
La valutazione funzionale dell’atleta è l’indagine, attraverso l’effettuazione di una serie di test, dei fattori
fisiologici che determinano la prestazione fisica sportiva
Fattori determinanti la prestazione
• Fattori organico-funzionali:
– Caratteristiche meccanico-muscolari
– Caratteristiche metaboliche
• Fattori antropometrici
• Fattori anagrafici
• Fattori psicologici
• Fattori ambientali
• Fattori coordinativi
• Fattori specifici di ogni sport:
– Attrezzi da gara
– Mezzi di gara
– Tattica di gara
Scopo della valutazione funzionale: “Fornire indicazioni relativamente allo stato e alla evoluzione delle
caratteristiche organico-funzionali di un atleta”

Modello funzionale della gara


• Caratteristiche fisiologiche dell’atleta in correlazione ad una determinata disciplina sportiva
• Andamento dei parametri fisiologici durante la gara
La valutazione funzionale, per mezzo degli strumenti di cui dispone (i test), si propone di valutare
analiticamente le qualità muscolari e metaboliche possedute dagli atleti al fine di identificare il modello
della gara attraverso le qualità dell’atleta → Verificare come si comportano le qualità organico-funzionali
durante una gara, al fine di confermare il tipo e l’incidenza di esse nel determinare la prestazione
Modello funzionale dell’allenamento
Cosa allenare? Come allenarlo? Mezzi e metodi più idonei a raggiungere gli obiettivi prefissati, tra cui il
miglioramento prestazionale.

METODI DI VALUTAZIONE FUNZIONALE: I TEST.


• Test diretti:
– Test che prendono in considerazione parametri metabolici e/o meccanici propri del meccanismo
metabolico e/o meccanico oggetto di studio (es. biopsia muscolare, VO2max)
• Test indiretti:
– Test che prendono in considerazione parametri influenzabili dal meccanismo metabolico e/o
meccanico oggetto di studio (es. dinamografia isometrica, test di Cooper)
Caratteristiche di un test
• Validità:
– Il test è considerato valido se l’indicatore esaminato è statisticamente correlabile all’indice di
riferimento
• Riproducibilità:
– Il test è considerato riproducibile se non vi sono differenze statisticamente significative tra
misurazioni
dello stesso fenomeno ripetute nel tempo
• Specificità:
– Il test è considerato specifico se riproduce in modo statisticamente significativo i meccanismi
meccanico metabolici più vicini al reale coinvolgimento sportivo

CLASSIFICAZIONI DELLE ATTIVITA’ SPORTIVE (Del Monte 1969 e Lubich 1990)


Dipende da aspetti bioenergetici e meccanici-muscolari
1) Attività a impegno prevalentemente anaerobico lattacido
2) Attività a impegno aerobico-anaerobico massivo
3) Attività a impegno prevalentemente aerobico
4) Attività a impegno aerobico-anaerobico alternato
5) Attività di potenza
6) Attività di destrezza
7) Attività ad impegno combinato
Test di valutazione per i fattori meccanico muscolari
• Test diretti:
– Biopsia muscolare
– RM
– EMG
– IEMG
• Test indiretti:
– Valutazione della forza massimale
– Valutazione della forza veloce
– Valutazione della forza curva/velocità
– Valutazione della forza resistente
– Valutazione della rapidità

Test di valutazione per i fattori anaerobici Alattacidi


• Test diretti:
– Biopsia muscolare
– RM
– Metaboliti ematici
• Test indiretti:
– Salto singolo
– Test di Margaria
– Wingate test 10”
– Test di Bosco 15”
– Test di Dal Monte
– Test di Lakomi
– Test di sprint
Test di valutazione per i fattori anaerobici lattacidi
• Test diretti:
– Lattatemia
– Equilibrio acido-base
• Test indiretti:
– Misura dei parametri fisiologici:
• Debito di O2
• Deficit di O2
– Misura dei parametri meccanici:
• Test a potenza costante
• Test a resistenza a tempi costanti
Test di valutazione per i fattori aerobici
• Test diretti:
– Valutazione del VO2max e dei parametri
correlati attraverso l’utilizzo di metabolimetri
• Test indiretti:
– Test massimali
– Test sottomassimali
Test di valutazione per i fattori aerobici-anaerobici alternati
• Test indiretti:
– 5 scatti di Dal Monte
– Test alternati
– Test a navetta
CLASSIFICAZIONE
Attività ad impegno prevalentemente anaerobico lattacido (durata 20-45 secondi)
Atletica leggera (200,400), Body building, Pattinaggio ghiaccio (500m velocità), Pattinaggio rotelle (300m
velocità), Ciclismo BMX su pista, Nuoto 50m, Nuoto pinnato (apnea e sub)
Attività ad impegno aerobico-anaerobico massimo (durata 45 secondi-4/5 minuti)
Nuoto (<400), Nuoto pinnato (<400 sub), Canottaggio, Canoa (500 e 1000), Atletica leggera (800,1500),
Braccio di ferro, Pattinaggio su ghiaccio (1000,1500,3000), Pattinaggio rotelle (500,1500), Ciclismo,Tiro alla
fune
Attività ad impegno prevalentemente aerobico (durata superiore a 4/5 minuti)
Sci nordico, nuoto (800,1500), Nuoto pinnato (800,1500), Ciclismo (strada, mtb,ciclocross), Pattinaggio
ghiaccio (5000,10k), Trekking, Triathlon, Atletica leggera (3000 siepi, 500, 10k, marcia e maratona), Sci
alpinismo, Pattinaggio a rotelle (3,5,10,20k), Canoa (10k)
Attività a impegno aerobico-anaerobico alternato
Sport di squadra, giochi sportivi, sport individuali

Attività a impegno prevalentemente anaerobico alattacido (o di potenza)


1) A prevalente impegno di forza (Sollevamento pesi)
2) A prevalente impegno impulsivo (Lancio disco, peso, martello, giavellotto)
3) A prevalente impegno propulsivo (Salto in alto e con l’asta)
4) A gravità costante (100m piani, 110 ostacoli, salto in lungo e triplo, ciclismo -> velocità )
Attività di destrezza con notevole impegno muscolare
Sci (erba sabbia acrobatico estremo), Scherma, Nuoto sincro, Alpinismo, Windsurf, Free climbing, Ciclismo
acrobatico e bmx, Tuffi, Pattinaggio artistico, Arti marziali con e senza armi, Ballo sportivo, Ginnastica
ritmica/artistica
Attività di destrezza con impegno muscolare posturale e direzionale
Tiro con l’arco, moto e automobilismo, equitazione, bowling, golf, Paracadutismo, Bobcar, Ippica, ETC…
Attività di destrezza con scarso impegno muscolare
Tiro a segno (armi da fuoco), Tiro con balestra
Attività ad impegno combinato
Decathlon, Eptathlon, Biathlon, Pentathlon, combinata nordica, serviva, giochi di guerra.

COME ALLENARE?
Allenamento -> Sindrome generale di adattamento. 3 fasi
1-Reazione di allarme -> Aggiustamenti
2-Resistenza -> Adattamenti
3-Esaurimento -> Overtraining
Termini chiave
Supercompensazione -> miglioramento capacità di prestazione
Stagnazione -> Prestazione invariata
Overtraining -> Riduzione capacità di prestazione
Controllo aggiustamenti: FC, Lattatemia
Controllo adattamenti. FC, Lattatemia, Composiz corporea
Fatica muscolare, ovvero evidente calo della prestazione sportiva
Dipende da tipo di esercizio, durata e intensità. Distinguibile in centrale e periferica
• Centrale
- Viene definita centrale quando le cause possono essere ricondotte a meccanismi che originano nel
sistema nervoso centrale.
- E’ espressione della diminuzione del drive neuronale ai muscoli scheletrici.
- La motivazione psicologica, la capacità di controllo emotivo, rappresentano alcuni dei fattori centrali, e
che sono in grado di influenzare la performance sportiva.
• Periferica
- La fatica è definita periferica quando i fenomeni che la determinano si verificano nel motoneurone
spinale, nella placca motrice o nella fibrocellula muscolare scheletrica.
- Attività fisica protratta causa un’alterazione della distribuzione ionica intra ed extracellulare. Aumenta na+
intra, aumento k+ extracellulare -> aumento potenziale riposo cellula -> riduzione forza contrazione,
aumento tempo contrazione e rilascio muscolare
•Cronica (overtraining)

Fatica e nutrizione: La fatica causabile da: Ipertermia, disidratazione, ipoglicemia, deplezione glicogeno
muscolare, squilibri elettrolitici, disturbi gastrointestinali.
Sovrallenamento, incidenza (deriva da squilibrio tra sovraccarico di lavoro e fase di recupero)
Si può diagnosticare una sindrome da sovrallenamento quando siamo in presenza di un calo nella
prestazione sportiva
70% atleti di resistenza alto livello nell’arco della loro carriera
>50% di calciatori professionisti durante 5 mesi di stagione agonistica
33% di giocatori di basket durante 6 settimane di sedute di allenamento

Stressors che possono condurre alla sindrome da sovrallenamento


• carico di lavoro troppo elevato (volume X intensità)
• recupero inadeguato
• dieta inadeguata
• esercizi inconsueti
• stress psicologici da gara o relazionali
• malattie
• stress ambientali (temperature alte/basse, umidità, ipossia…)
Overreaching (allenarsi oltre le capacità attuali, temporaneo)/overtraining, segnali di campo e sintomi
1) Calo della prestazione in allenamento e in gara
2) Valori HR sub-normali: ↓ max HR, ↑ HR basale (infezioni?), ↓↑HR in fase di recupero, ↓ HR per la
stessa intensità di lavoro
3) Persistente dolore muscolare, “gambe pesanti”, fatica muscolare …
4) Disturbi nell’umore (↑irritabilità/ ↑depressione/ ↑ansietà/↓concentrazione…)
5) Aumento della percentuale di intensità dell’esercizio/intensità dello sforzo (RPE)
6) Indebolimento delle capacità coordinative
7) Disturbi del sonno
8) Perdita di appetito
9) Altro…
Profile of mood state (i sintomi psicologici si manifestano in anticipo a quelli fisiologici)
Questionario POMS, 30 minuti dopo esercizio, sensazioni ultima settimana, uso settimanale o giornaliero.
65 voci: Misura globale umore, tensione, rabbia, depressione, vigore, fatica, confusione
E’ UNIVERSALMENTE RICONOSCIUTO CHE IL RIPOSO E’ L’UNICA TERAPIA EFFICACE PER TRATTARE LA
SINDROME DA SOVRALLENAMENTO

Prevenire il sovrallenamento, raccomandazioni


• Gradualità nel carico di lavoro ed appropriata modulazione volume/intensità
• Prendere in considerazione i molteplici stressors a cui va incontro l’atleta durante le sessioni di
allenamento
• Evitare l’over-reaching al fine di raggiungere una prestazione ottimale
• Valutare periodicamente la massima prestazione dell’atleta durante l’allenamento e in gara attraverso
specifici test
• Periodiche analisi del sangue (creando un file con i valori di riferimento individuali basali/normali)
• Costante contatto con l’atleta per accertarsi del suo stato fisico, mentale ed emozionale (POMS)
• Valutare costantemente il rapporto tra le aspettative dell’atleta e i risultati ottenuti
• Incoraggiare un adeguato stile di vita
• Suggerire una dieta adeguata
MODIFICAZIONI CARDIOVASCOLARI E PATOLOGIA CARDIOVASCOLARE
Modificazioni a breve termine (aggiustamenti)
↑ Frequenza cardiaca
↑ Gittata sistolica
↑ Tono adrenergico
↑ Pressione arteriosa sistolica
↑ Stress parietale
Portata cardiaca, FCxGS (70-80bpm x 70-75ml) Ricorda adattamenti fisiologia
Modificazioni a lungo termine (mesi o anni allenamento)
• Dilatazione delle camere cardiache
• Ipertrofia delle pareti
• Bradicardia
• Modificazioni neuroumorali
• Alterazioni elettrocardiografiche
Adattamenti morfofunzionali
• L’ipertrofia è correlata con la dilatazione delle camere ventricolari
• L’ipertrofia e la dilatazione sono correlate con il carico di lavoro eseguito
Dilatazione delle camere cardiache
• Prevalentemente negli sport di resistenza si ha un aumento dei diametri telediastolici soprattutto
del ventricolo sinistro
• Il diametro telediastolico trasversale del ventricolo sinistro può superare i 60 mm
• Diagnosi differenziale con le cardiomiopatie dilatative
Aumento degli spessori parietali
• L’incremento degli spessori parietali è associato a dilatazione delle camere ventricolari negli
sport di resistenza
• Uniforme sia del setto che della parete libera
• Regredisce con il disallenamento
• Diagnosi differenziale con la cardiomiopatia ipertrofica ed ipertensiva
Teorie superare
• Sovraccarico di pressione (inspessimento setto interventricolare e parete libera) dovuto a sport potenza
• Sovraccarico di volume (aumento del diametro tele diastolico sx e aumento setto interventriolare) dovuto
a sport di resistenza
Cardiopatia ipertrofica VS Cuore d’atleta
Il cuore d’atleta rispetto alla cardiopatia: è simmetrico, ha un riempimento diastolico del ventricolo
normale, regradisce, non ha storia familiare, la dimensione della cavità del ventricolo sx è >45mm.
Bradicardia Fc<60 bpm, estrema <45 bpm
IPOTESI: Calo tono simpatico, Aumento tono parasimpatico, Diminuzione FC intrinseca

Attività fisica: Meno rischi ipercolesterolemia, Ipertenzione, Obesità e morti improvvise


Perfusione durante lo sforzo
• Aumento della richiesta di ossigeno
• Diminuzione della fase diastolica
• Aumento della pressione intraventricolare
Stabilità elettrica
• Durante esercizio: stimolaz simpatica contrasta effetto aritmico dell’iperpotassemia e della diminuz ph
• Dopo esercizio: Improvvisa diminuz concentrazione potassio può causare situazione pro aritmica
Durante esercizio strenuo
↑ Concentrazione plasmatica del
potassio
↑ Tono simpatico
↓ PH
Interruzione brusca esercizio
Ritorno alla normalità della potassemia
Riduzione dell’attività simpatica
Riduzione del ritorno venoso al cuore
Rapido calo della pressione arteriosa

MALATTIE CARDIOVASCOLARI ED ATTIVITA’ SPORTIVA, IPERTENSIONE


L’ipertensione arteriosa viene definita come una pressione arteriosa sistolica > 140 mmHg e/o una
pressione arteriosa diastolica > 90 mmHg in soggetti che non assumono farmaci anti-ipertensivi
Di grado 1,2 e 3: Pressione sist sale di 20, diastolica di 10. (Es: Grado 3 superiore a 180-110)
Valori limite tra normo ed ipertensione arteriosa per fasce di età
• 6-9 anni <126/82 mmHg
• 10-12 anni <130/82 mmHg
• 13-15 anni <136/86 mmHg
Ipertensione essenziale o primaria o idiopatica (95%). Secondaria invece ha causa organica
Cause della secondaria:
liquirizia, corticosteroidi, simpaticomimetici (spray nasali), contraccettivi orali, altri
Malattie con lesioni organice cause dell’ipertensione secondaria
Nefropatia vascolare, Feocromocitoma, Sindrome di Cushing, Ipertiroidismo, Insufficienza aortica
Fistola artero-venosa, Sindrome ipercinetica
Sintomatologia
Cefalea, Vertigini e/o astenia, Epistassi, Dolore toracico, Disturbi visivi (deficit visus,scotomi)
Diagnosi
Misurazione pressione arteriosa a riposo (delle 24h, media delle ore di veglia, notturna)
Holter pressorio
Misurazione della pressione arteriosa
• Lasciare il paziente seduto per alcuni minuti prima di iniziare la procedura di rilevazione pressoria.
• Eseguire almeno due misurazioni intervallate da 1 o 2 minuti e una misurazione aggiuntiva se le
prime due sono molto diverse tra loro.
• Usare un bracciale standard (12-13 cm di h e 35 cm di l) ma disporre di bracciali più grandi e più
piccoli nel caso di soggetti obesi e magri. Usare bracciali pediatrici nei bambini.
• Posizionare il bracciale a livello del cuore qualunque sia la posizione del paziente.
• Usare le fasi I e V (scomparsa dei toni di Korotkoff ) per identificare
rispettivamente la pressione sistolica e diastolica
• Misurare la pressione arteriosa in entrambe le braccia per identificare eventuali disparità legate ad una
vasculopatia periferica
• Misurare la pressione arteriosa dopo 1 e 5 minuti dall’assunzione dell’ortostatismo nei soggetti anziani,
nei pazienti diabetici e in altre condizioni in cui può essere frequente sospetta ipotensione ortostatica
Holter pressorio
Strumento portatile per la misurazione ripetuta nelle 24 ore della pressione arteriosa.
Nel soggetto che presenta valori pressori a riposo > 140 mmHg é opportuno eseguire un test al
cicloergometro di tipo massimale, misurando la pressione ogni 2 min durante lo sforzo e per
almeno 6 min dopo la conclusione del test.
Secondo gli standard attualiVA CONSIDERATA ANOMALA UNA PRESSIONE CHE SUPERI I 240/115 MMHG
durante esercizio fisico o che non ritorna ai valori basali entro I 6 min dalla cessazione dello sforzo.
Il monitoraggio della pressione rappresenta un’indagine utile nei soggetti con pressionearteriosa elevata a
riposo.
DANNO D’ORGANO E COMPLICANZE
• Cuore: Ipertrofia ventricolo sinistro
• Rene: Proteinurie e/o lieve incrementi della creatinine mia (1.2-2.0 mg/dl)
• Occhio: Restringimento generalizzato o focale delle arterie retiniche
• Vasi: Placche arterosclerotiche in sede carotidea, aortica, iliaca, femorale
Valutazione del danno d’organo
• ECG+ Ecocardiogramma+Holter ECG
• Esame del fondo oculare
• Esami di laboratorio (glicemia, profilo lipidico, creatininemia, azotemia, clearance creatinina,filtrato
glomerulare , esame chimico-fisico delle urine)
• Ecografia vascolare (Doppler vasi epiaortici)
• Ecografia renale, TC, arteriografia (per ulteriori approfondimenti su motivato sospetto clinico)
Linee guida nel trattamento dell’ipertenzione arteriosaLinee guida nel trattamento
dell’ipertensione arteriosa
1. Modificazioni dello stile di vita
-Astensione fumo di sigaretta
-Riduzione apporto di sodio, restrizione alcolici
-Riduzione peso corporeo
-Attività fisica
2. Terapia farmacologica (in caso di inefficacia delle misure precedenti e in base alla stratificazione del
rischio)
Consigli utili: Ridurre il consumo di questi alimenti in quanto ricchi di Na+
Formaggi, pesce in scatola, essiccato o salato, cibi in salamoia, prosciutto e salumi in genere, uova, frutti di
mare, latte e derivati, bevande alcooliche, alcune verdure (barbabietole, carote, cipolle, spinaci, finocchi,
sedano, cavoli)
L’effetto dell’AF nei pazienti con ipertensione lieve-moderata è provato. Ma vi sono dei limiti:
• Esistono ipertesi “responders” e “non-responders” all’attività fisica
• La riduzione ottenuta con l’allenamento aerobico non è sufficiente a normalizzare il livello pressorio in
molti degli ipertesi “responders”
Perché attività fisica (allenamento aerobico, mai isometrico o potenza) riduce il livello pressorio negli
ipertesi?
• Ridotta increzione plasmatica di noradrenalina
• Riduzione del volume plasmatico
• Riduzione delle resistenze vascolari periferiche
Nel caso di atleta con PA a riposo 140-90mmHg
Accertare la reale esistenza di uno stato ipertensivo, Ricercare le possibili cause di ipertensione
Valutare se vi è presenza di altri fattori di rischio, di danno d’organo, e di eventuali malattie concomitanti
Giudizio di idoneità sportiva: Test da sforzo al cicloergometro o al treadmill con carichi continui crescenti
fino al raggiungimento del carico massimale o almeno all’ 85% della FC massimale teorica. Anomala una PA
che è > di 240/115 mmHg all’acme dell’esercizio o che non ritorna ai valori basali entro 6 min dal termine
dello sforzo (tale valore di 240 è convenzionale).
• Ipertensione arteriosa secondaria → il giudizio di idoneità è rinviato alla eliminazione della causa
• Ipertensione arteriosa essenziale → è necessaria la definizione di criteri generali per la concessione
dell’idoneità rapportata anche al tipo di attività sportiva praticata
Fattori di rischio
• Grado di ipertensione
• Età (>55 aa per l’uomo, >65 aa per la donna)
• Fumo
• Ipercolesterolemia
• Diabete mellito
• Familiarità per malattie cardiovascolari
Attività per il paziente iperteso?
-Tipo: marcia, corsa, ciclismo, nuoto, sci di fondo
-Frequenza: 3-5 volte/settimana
-Intensità: 60-70% FC max
-Durata: 30-45 minuti/sessione
-adattata alle caratteristiche antropometriche e cliniche del paziente, iniziando con esercizi di lieve intensità

CARDIOPATIA ISCHEMICA
-Infarto miocardico acuto
-Angina pectoris stabile ed instabile
-Morte improvvisa
--Ischemia miocardica silente (evidenziata solo con ECG, scintigrafia miocardica)
Stenosi coronarica (evidenziata con la coronarografia)
-TIA, ictus cerebri
-Claudicatio intermittens
Fattori di rischio
-Fumo
-Dislipidemia
-Diabete mellito/resistenza all’insulina
-Storia familiare
-Anormalità del gene ACE
-Dieta ad alto contenuto di grassi
-Menopausa
-Elevata omocisteina nel plasma
-Stress psico-sociale
-Fattori emoreologici
-Obesità
-Sesso maschile
-Invecchiamento
-Sedentarietà (E’ uno stile di vita favorente la sindrome metabolica (ipertensione, obesità,
ipercolesterolemia e diabete)in Italia il 34% degli uomini e il 46% delle donne non svolgono attività fisica
Epidemiologia
-1° causa di morte negli uomini sopra i 45 aa e nelle donne sopra i 65 aa
-15 milioni l’anno le morti per malattie cardiovascolari nel mondo
-44% dei decessi in Italia è dovuto a malattie cardiovascolari
-70 italiani su 100 sono a rischio di malattie cardiovascolari
-15 italiani su 100 si curano
In Italia v’è stato calo di mortalità per cardiopatia ischemica negli ultimi anni. Perché?
Progetto Stanford: Gruppo di controllo vs Gruppo sottoposto a programma di riduzione del rischio.
Dieta a basso contenuto di grassi e colesterolo ed alto contenuto di carboidrati
< 20% di introito energetico da grassi
< 6 % di introito energetico da grassi saturi
< 75 mg di colesterolo al giorno
Sospensione del fumo di sigaretta
Programma di attività fisica
Conclusione OTTIMI RISULTATI, aumenti del calibro delle coronarie del 47%, diminuzione dei ricoveri
ospedalieri per eventi cardiaci. Esercizio regolare riduce estensione e gravità coronaropatia.

Prevenzione del rischio coronarico -> azione su più fattori


Stile di vita!! Dislipidemia, Pressione alta. Nel caso stile di vita non basta, farmaci.
ESERCIZIO FISICO E PREVENZIONE
Ridotta aggregazione piastrinica, Migliore funzione dell’endotelio vascolare, Migliore regolazione
metabolica, ↓obesità – glicemia, ↓Attività simpatica, ↓Pressione arteriosa, ↓Colesterolo e trigliceridi
Raccomandazioni
30 minuti di esercizio dinamico moderatamente intenso più volte a settimana.
Incoraggiare l’attività fisica nelle pratiche quotidiane (uso delle scale invece dell’ascensore, scendere dal
bus una fermata prima di quella abituale, parcheggiare lontano dal proprio domicilio etc.)
Esiste però lo STRESS MIOCARDICO INDOTTO DALL’ESERCIZIO NEGLI ATLETI (iperallenati)
Che strumenti diagnostici abbiamo? Esame clinico, Enzimi sierici, ECG, Ecocardiogramma, RMN
Nuovi Biomarkers:
• Troponin T/I
• BNP (Brain Natriuretric Peptide)
Morte improvvisa nell’atleta, definizione.
La M.I. è definita come un decesso di origine cardiaco non traumatico, non violento, inaspettato che si
verifica entro 1 ora dalla comparsa dei sintomi in una persona che non aveva in precedenza una apparente
condizione di rischio cardiovascolare Secondo questa definizione la M.I. Può verificarsi
durante o immediatamente dopo una gara o durante una fase di allenamento.
Questa definizione non include traumi o incidenti tecnici durante l’attività sportiva.
Epidemiologia.
<35 anni, 1:100.000 – 1:300.000 (7,5%)
>35 anni, 1:15.000 – 1:50.000
Rischio negli uomini >>> che nelle donne
Attività fisica provoca un aumento del rischio di M.I. in soggetti affetti da malattie cardiache clinicamente
silenti. Si verifica di solito nelle competizioni ufficiali (75%), da qui l’importanza della psicologia, lo
“spingersi al limite”. Si pensava fosse un evento straordinario, ma i dati recenti suggeriscono che tali
incidenti non sono cosi rari.
Maggiore incidenza tra basket e football (Sport di squadra, dare tanto per la squadra), minori in tennis e
wrestling
Cause di M.I. negli atleti
• Cardiomiopatia Ipertrofica
• Patologia delle arterie Coronarie
• Displasia aritmogena del ventricolo destro
• Anomalie coronariche congenite
• Cardiopatia valvolare (MVP, Stenosi Aorta)
• Cardiomiopatia dilatativa
• Patologie dell’Aorta (rottura acuta and dissezione)
• Anomalie del sistema di conduzione
• Miocarditi
• Sindrome del QT lungo
• VT idiopatica
• Sindrome di Brugada
Anomalie cardiovascolari trovate in autopsia di atleti > 35 anni deceduti per M.I.
80% Coronaropatia
E in minor parte HCM (cardiopatia ipertrofica), MVP (prolasso valvola mitrale), acquired valve disease
IN ITALIA 23% ARVD (Displasia ventricolare destra aritmogena), 18% premature CAD (coronaropatia)
IN AMERICA 36% HCM (cardiopatia ipertrofica)
NOTA La displasia ventricolare destra aritmogena (ARVD), nota anche come
cardiomiopatia ventricolare destra aritmogena (ARVC).
Screening pre-gara degli atleti
Le patologie cardiache potenzialmente responsabili di M.I. possono essere identificate solo in parte dagli
screening pre-gara deglli atleti. Anomalie nell’ECG riscontrate nel 90% dei pazienti con HCM e 80% di ARVC
Sintomi premonitori in atleti morti improvvisamente
HCM: 21% Sincope, vertigini e/o dolore al petto
CCAA: 37% Sincope, dolore al petto e/o palpitazioni
ARVC: 54% Sincope e/o palpitazioni
Identificazione di nuovi fattori di rischio
L’iperomocisteinemia è un fattore di rischio ben noto per le malattie cardiovascolari.
I risultati di vari studi confermano l’esistenza di una correlazione tra sport e iperomocisteinemia che non
appare legata nè alle stesse variabili presenti nella popolazione generale, nè a specifiche variabili legate
all’allenamento. Abbiamo ipotizzato che possa rappresentare un’adattamento all’allenamento ma la
possibilità di un danno vascolare secondario non può essere esclusa. NOTA: L’omocisteina è un
amminoacidi solforato ottenuto dalla trasformazione enzimatica della metionina, altro amminoacido
solforato presente negli alimenti proteici. Presente nel flusso sanguigno causa danni superiori a quelli
causati dal colesterolo.

Malattie cardiache strutturali diagnosticate da ecocardiografia in maschi asintomatici STUDIO


La presenza di malattie cardiache strutturali in pazienti sintomatici è ben riconosciuta (il range è tra 0,6 e
1,2%) ma la presenza di malattie cardiache strutturali in pazienti asintomatici (lesioni congenite lievi che
possono rimanere clinicamente silenti per un lungo periodo) è molto più difficile da quantificare.

Gruppo di studio: 3100 giocatori di calcio maschile


I nostri dati suggeriscono che una percentuale molto rilevante di bambini e adolescenti asintomatici,
apparentemente sani, ha una malattia cardiaca strutturale congenita difficile da diagnosticare o da
sospettare tramite l’attuale screening basato sulla anamnesi , PE and ECG. L’Ecocardiografia trans-toracica
potrebbe migliorare sensibilmente la capacità diagnostica dello screening (l’ecocardiografia ha identificato
56 anomalie cardiache fino ad allora sconosciute)

SPORT E MEDICINA IN RAPPORTO A ETA’ SESSO E POPOLAZIONI SPECIALI


ASPETTI MEDICI DELL’ATTIVITÀ SPORTIVA NELL’ETÀ EVOLUTIVA
Ultimi anni aumento bambini e adolescenti che praticano regolarmente sport. Aumentato inoltre numero
adolescenti che si sottopone a un preparazione fisica intensa a scopo agonistico.
Sport e accrescimento
Fattori che condizionano l’adattamento ad una aumentata attività fisica:
• l’età cronologica e biologica
• il sesso
• il tipo e la durata dell’attività fisica
• l’intensità del carico richiesto
Le attività, le specialità, i carichi di lavoro, devono rispettare le diversità biologiche legate all’età
Il giovane atleta
• Inizio sempre più precoce dell’attività sportiva, caratterizzata da ritmi elevati e da alti carichi di lavoro
• Aspettative spesso esagerate da parte degli allenatori e dei genitori, l’emulazione da parte dei compagni –
avversari
• Aumentato rischio di lesioni acute e croniche da microtraumi ripetuti e di malattie fisiche e psichiche
• Ricorso a “scorciatoie” per raggiungere più facilmente determinate prestazioni
Lo sviluppo puberale è caratterizzato da:
• Scatto di crescita
• Comparsa dei caratteri sessuali secondari
• Inizio della fertilità
• Cambiamento della composizione corporea
• Modificazioni psicologiche e comportamentali
La crescita nel periodo pre-puberale non è influenzata negativamente da sport praticati a livello agonistico,
come il nuoto, il tennis, la pallamano e la ginnastica. Piuttosto i fattori costituzionali sono fondamentali
nella scelta del tipo di sport e nella selezione negli sport competitivi
Tradizionalmente i ginnasti hanno una statura più bassa rispetto ai controlli e questo è legato al fatto che in
questo tipo di sport la bassa statura rappresenta un vantaggioLa bassa statura dei ginnasti rispetto ai
controlli è il risultato di una “selezione naturale” e non di uno sviluppo puberale ritardato.

Studio longitudinale di 232 atleti impegnati in 4 diversi sport: calcio, ginnastica, nuoto e tennis
- Atleti impegnati nel nuoto, a parità di età e di stadio puberale, erano significativamente più alti dei
ginnasti e dei calciatori e presentavano un massa corporea maggiore.
- I ginnasti avevano lo sviluppo puberale ritardato
- I nuotatori presentavano un anticipo puberale
(!!!) L’attività sportiva non influisce sulla crescita e sullo sviluppo puberale di questi giovani atleti.
(!!!)La componente ereditaria influenza la scelta e la riuscita in determinato sport.
Effetti dell’attività fisica sul sistema Cardiovascolare
• Aumento del flusso ematico ai vari distretti corporei
• Miglioramento dell’attività respiratoria
Effetti negativi solo se:
• Esiste una malattia del cuore non riconosciuta
Effetti dell’attività fisica sul Sistema Muscoloscheletrico
• Aumenta il tono e la forza muscolare
• Aumenta la massa muscolare e diminuisce la massa grassa
Possibili effetti negativi
• Aumento della possibilità di traumi osteoarticolari in particolare dei tendinie delle cartilagini di
accrescimento;
• Si può accentuare la scoliosi

Effetti di un’attività fisica scorretta


• Magrezza
• Anoressia
• Ritardo puberale
• Il ritardo del menarca e l’amenorrea secondaria sono un fenomeno frequente nelle giovani atlete;
• La funzione riproduttiva può essere ostacolata a causa dell’amenorrea nella donna, mentre nell’uomo
sono meno frequenti tali problemi
Ricordiamo però che L'Italia e' ai primi posti in Europa per l'obesita' infantile, con oltre il 35% di bambini di
10 anni in sovrappeso
A quale età il bambino o il ragazzo può cominciare senza rischi un’attività sportiva agonistica?
PREMESSA: una scarsa attività fisica può favorire posture difettose
anche l’allenamento intenso, specifico in vari tipi di sport, senza adeguati esercizi di compensazione, può
comportare l’instaurarsi di una postura scorretta
ADATTAMENTI FISIOLOGICI NEL BAMBINO
Doti aerobiche
VO2 max i valori aumentano in entrambi i sessi sino ai 12 anni
Nei maschi i valori aumentano fino ai 18 anni
Nelle femmine i valori aumentano fino ai 14 anni
L’allenamento aumenta la gittata sistolica e di conseguenza la portata cardiaca ed il massimo consumo di
ossigeno
Apparato respiratorio
La ventilazione è più alta nel bambino, soprattutto per un aumento della frequenza respiratoria.
Il rapporto tra volume corrente e capacità vitale, che è indice della profondità del respiro, per un
lavoro massimale risulta essere di 0.45 nei bambini, 0.51 negli adolescenti e 0.57 negli adulti.
Quindi nel bambino la risposta è di tipo tachipnoico e superficiale.

EFFETTO DELL’ALLENAMENTO NEL BAMBINO


Adattamenti Cardiocircolatori:
Aumento del volume cardiaco e dello spessore delle pareti con un allenamento di endurance. Anche il
volume ematico e l’emoglobina totale aumentano.
Adattamenti Respiratori:
Riduzione della ventilazione per carichi di lavoro submassimali e aumento della ventilazione massima.

ASPETTI MEDICI DELL’ATTIVITA’ SPORTIVA NELLA DONNA


• Il 36,9 % della popolazione maschile pratica sport
• Il 23,9% della popolazione femminile pratica sport (aumento negli ultimi anni)
• Più grasso corporeo nella donna (20-30%) che nell’uomo (14% media)
• Forza muscolare maggiore nell’uomo che nella donna del 20-30%
• VO2max, 3,1-3,7 l/min uomo VS 1,8-2,4 l/min donna (minor volume ematico e emoglobinemia inferiore
quindi minore efficienza apparato cardio-respiratorio)
• Potenza anaerobica minore del 71% (fine pubertà) acido lattico massimo minore del 20%
• Dimensioni cardiache di sedentari, la donna ha un cuore del 15% più piccolo
A confronto con un uomo adulto medio, la donna adulta media:
• E’ più bassa di 7,5-10 cm
• Pesa 11-13,5 kg di meno
• Ha 4,5-7 kg in più di tessuto adiposo
• Ha 18-20 kg in meno di massa corporea magra
Inoltre
• L’apparato scheletrico femminile presenta una lordosi della colonna vertebrale più accentuata
e un bacino di diametro maggiore
• L’apparato capsulo-legamentoso è particolarmente elastico per facilitare il parto
RICAPITOLANDO
• Le differenze riscontrabili tra le prestazioni sportive di uomini e donne sono dovute in gran parte alle
diversità di dimensioni e di composizione corporea
• La capacità dei sistemi energetici della donna è inferiore a quella dell’uomo
• La forza assoluta delle donne è di circa due terzi inferiore a quella dei maschi

Attività sportiva e ciclo mestruale


• Nei 5 giorni precedenti le mestruazioni la prestazione sportiva risulterebbe notevolmente ridotta per la
tensione premestruale
• La capacità di performance sportiva migliorerebbe invece gradualmente nei primi 5 giorni del ciclo con un
massimo nei 9-10 giorni successivi
• In atlete dedite alla pratica intensa di attività sportive di resistenza è di frequente riscontro una riduzione
marcata del flusso mestruale (oligomenorrea) e/o un’assenza totale di quest’ultimo (amenorrea)
• Se il ciclo mestruale non si manifesta prima del 16° anno di vita si parla di amenorrea primaria. Se non
curati, questi disturbi possono causare l'osteoporosi femminile, incidere negativamente sulla prestazione o
dare origine ad altri problemi

TRIADE DELLE ATLETE


• Disordini alimentari
-Relazione tra cibo e immagine del corpo, fino a anoressia e bulimia
-La prevalenza va dal 15% al 62% in relazione all’attività sportiva praticata
• Amenorrea
-In donne che si allenano intensamente la prevalenza va dal 10% al 20%
-In atlete con insufficiente apporto calorico l’incidenza si eleva
-Il rilascio dell’ormone che stimola le gonatropine risulta assente o secreto in modo inappropriato
• Osteoporosi
-Deterioramento microarchitettura del tessuto osseo
-Aumento fragilità ossea e rischio di fratture
(!!!) Ciò causa una maggiore incidenza di patologie cardiovascolari (Disfunzione endoteliale)

Patologie dell’apparato scheletrico nell’atleta donna


• Lesioni muscolo-tendinee (non da contatto, spesso del legamento crociato anteriore)
• Fratture da stress
FISIOPATOLOGIA APPARATO RESPIRATORIO
ISPEZIONE
Si possono rilevare gli spostamenti che subiscono il torace e l’addome durante l’attività respiratoria del
soggetto in esame. L’escursione diaframmatica normale è di 3-5 cm.
In posizione ortostatica osserviamo:
• Nell’uomo: respiro costale inferiore
• Nella donna: respiro costale superiore
• Nel bambino: respiro addominale
VOLUMI POLMONARI STATICI
VOLUME CORRENTE (VC) → 600 ml. uomo - 500 ml. donna
VOLUME RISERVA INSPIRATORIA (VRI) → 3000 ml. uomo - 1900 ml. donna
VOLUME RISERVA ESPIRATORIA (VRE) → 1200 ml. uomo - 800 ml. donna
CAPACITA’ VITALE → 5000 ml. uomo - 4000 ml. Donna
Tali valori variano con età, taglia corporea e sesso. Quindi quando misurati vanno paragonati con gli
standard per età, sesso e taglia corporea.
Il Volume Corrente (VC) aumenta nel lavoro muscolare a spese della riserva inspiratoria ed espiratoria
Dopo una massima espirazione rimane un volume di aria nei polmoni denominato
volume residuo
Il volume residuo non può essere misurato con lo spirometro; come per tutti i volumi non estraibili,
occorre usare un tracciante e applicare una tecnica di diluizione.
Questo volume aumenta transitoriamente durante e dopo un esercizio fisico di elevata intensità sia
breve sia di lunga durata e aumenta del:
21% nei 5 minuti successivi a un lavoro massimale
17% nei 15 minuti successivi a un lavoro massimale
12% nei 30 minuti successivi a un lavoro massimale
Fenomeno che scompare nell’arco di 24h, e dipende dalla chiusura delle piccole vie aeree durante
l’espirazione massimale facilitata da una condizione di subedema (modesta inibizione idrica) del tessuto
polmonare.
VOLUMI POLMONARI DINAMICI
La capacita’ vitale forzata (CVF) e la massima ventilazione volontaria riflettono le proprietà dinamiche del
sistema respiratorio e in effetti costituiscono un importante test per valutare l’esistenza di patologie
polmonari. RICAPITOLANDO, RIVEDI LIBRO FISIOLOGIA LA FIGURA DEI VOLUMI E DELLE CAPACITA’ (!!!)
ESAME SPIROGRAFICO
 VC (volume corrente)
 VEMS (volume di aria espulsa nel primo secondo di un´espirazione forzata)
 Indice di Tiffenau (VEMS/VC)
 CVF (volume totale di aria espulsa in un'espirazione forzata partendo da un'inspirazione completa)
Valori patologici
 VC e VEMS ridotti oltre il 20% del valore teorico
 VEMS/CVF (Indice di Tiffenau) % inferiore al 65%
L’ALLENAMENTO PUO’ MIGLIORARE LA RESISTENZA AL LAVORO PROLUNGATO?
 L’allenamento non fa variare i volumi polmonari statici né gli indici dinamici, ma migliora la capacità di
mantenere per lungo tempo livelli di ventilazione sub massimali.
 L’iperventilazione legata allo sforzo rappresenta di per se stessa una forma di allenamento per i muscoli
respiratori
 Il miglioramento funzionale è attribuibile, come per gli altri muscoli, all’aumento della concentrazione
intracellulare degli enzimi della via ossidativa
 Questi adattamenti funzionali consentono ai muscoli respiratori di aumentare la capacità aerobica e
quindi di dover ricorrere meno alla via glicolitica lattacida
 Contemporaneamente, l’allenamento dei muscoli respiratori inibisce la sensazione di fatica respiratoria
ovvero la “mancanza di fiato”
 A differenza delle altre discipline sportive, il nuoto può indurre un aumento dei volumi polmonari
statici, per il fatto che i muscoli inspiratori si allenano in quanto costretti a lavorare contro l’azione di
compressione esercitata dall’acqua sul torace
ASMA BRONCHIALE, DEFINIZIONE: L’asma bronchiale viene definita come una affezione infiammatoria
cronica delle vie aeree in cui molte cellule (in particolare mastociti, eosinofili, linfociti T) giocano un ruolo.
In soggetti sensibili la infiammazione determina episodi di respiro sibilante, dispnea, oppressione toracica e
tosse reversibili spontaneamente o a seguito di terapia farmacologica, nonchè un aumento della
responsività bronchiale verso svariati stimoli.
Broncospasmo (1)  Flogosi (2)  Iperresponsività bronchiale (3)
(1) Riduzione di dimensioni dei bronchi
(2) Infiammazione
(3) Anomalia delle vie aeree che determina un restringimento eccessivo delle stesse in risposta ad uno
stimolo
Asma bronchiale: Epidemiologia
 La prevalenza dell’asma varia in diverse aree geografiche fra il 5 ed il 10% della popolazione.
 Rispetto agli anni passati c’è stato un aumento della sua incidenza, maggiore nei primi anni di vita,
specie nel sesso maschile, riducendosi poi gradualmente fino all’adolescenza. In molti casi l’asma
iniziato nell’infanzia cessa dopo alcuni anni, tuttavia può ripresentarsi in seguito.
 La prevalenza globale dell’asma professionale nell’ambito di tutte le forme di asma è stata stimata da
recenti studi nel 15%circa.
Asma bronchiale: Varianti cliniche
(1) Asma allergico: Scatenata da agenti esterni, inizia tipicamente in età giovanile, raramente dopo i 40
anni, e si manifesta, almeno inizialmente, in corrispondenza della esposizione a determinati allergeni
(pollini, acari, peli e forfora di animali domestici, spore fungine) a cui il paziente è allergico
(2) Asma non allergico: Frequente dopo i 30 anni, si manifesta più frequentemente in occasione di infezioni
respiratorie di tipo virale o a seguito di esposizione a sostanze irritanti, ma può manifestarsi a
prescindere da apparenti agenti scatenanti
Non si differenziano da un punto di vista clinico e funzionale.
Sintomatologia: Il sintomo principale dell’asma bronchiale è la dispnea (difficoltà respiratoria) associata a
respiro sibilante, tosse secca ed a una sensazione di costrizione toracica.
I sintomi si manifestano in accessi, di durata variabile a seconda della gravità dell’affezione.
Diagnosi:
 La diagnosi di asma bronchiale deve essere avvalorata da una valutazione della funzionalità
respiratoria. Gli esami spirometrici potranno evidenziare un deficit ventilatorio di tipo ostruttivo,
caratterizzato dalla riduzione del VEMS, dell’indice di Tiffenau e dei flussi espiratori forzati.
 Nel caso di deficit ostruttivo, con una riduzione del VEMS di almeno il 20% rispetto al valore teorico,
dovrà essere effettuata una prova di reversibilità con l’inalazione di farmaci β stimolanti. Una
reversibilità totale o comunque marcata del deficit ostruttivo è caratteristica dell’asma.
 In assenza di deficit respiratorio ostruttivo, è utile l’esecuzione di un test di reattività bronchiale
aspecifica. Questo test può infatti costituire in questo caso l’unico elemento di conferma di un quadro
di asma bronchiale sospettato su base anamnestica.
Prognosi: Se curati adeguatamente, l’aspettativa di vita nei pazienti asmatici non è diversa da quella della
popolazione generale. Tuttavia l’asma non sufficientemente controllato può evolvere verso una crisi
asfittica mortale. Particolarmente da temere è l’inadeguata terapia antiflogistica, spesso accompagnata
dall’abuso di farmaci β stimolanti, la cui attività sintomatica di broncodilatatori può mascherare la gravità
del quadro clinico.
ASMA INDOTTA DA ESERCIZIO FISICO: DEFINIZIONE
 E’ la crisi di broncospasmo, clinicamente evidente come attacco dispnoico che insorge a seguito di
esercizio fisico in soggetti con iperreattività bronchiale
 In genere si tratta di soggetti asmatici che presentano la crisi anche dopo un esercizio fisico
(broncospasmo da esercizio dal 42% al 90% dei soggetti asmatici)
 Talora può essere l’unica manifestazione clinica di una reattività bronchiale misconosciuta
Intensità esercizio: Le crisi insorgono quando l’intensità è superiore al 70-80% del VO2 max, vicina
quindi alla soglia anaerobica del soggetto
Durata esercizio: Esiste una durata ottimale dell’esercizio capace di indurre broncospasmo; per la corsa
corrisponde ai 6-8 minuti; una durata inferiore non è in grado di indurre un broncospasmo clinicamente
significativo. Anche la durata più prolungata, purché l’intensità non sia massimale, riduce la gravità della
bronco-ostruzione osservabile dopo l’esercizio.
PREDISPOSIZIONE COSTITUZIONALE
Patogenesi: Dispersione del calore a livello dell’albero respiratorio durante esercizio fisico
Durante l’esercizio tale perdita di calore aumenta per due motivi:
1) il gradiente termico tra ambiente ed organismo aumenta a causa della produzione metabolica di calore
2) la frequenza ventilatoria aumenta per soddisfare la maggiore richiesta di ossigeno.
Diagnosi: L’inizio della crisi avviene entro 1-2 minuti dalla fine dell’esercizio, ma raggiunge la massima
gravità tra il 5° ed il 10° minuto, per risolversi spontaneamente entro 20-40 minuti.
L’esame spirografico va eseguito a riposo, quindi immediatamente dopo la fine dell’esercizio ed al 5°, 10°,
20°, 30° minuto del periodo di recupero.
Dei parametri funzionali si tiene conto del volume espiratorio forzato al 1° secondo (FEV1) e del valore del
picco del volume espiratorio (PEF): essi indicano una broncostruzione quando si riducono del 20% o più.
L’attacco asmatico che insorge dopo un esercizio fisico ha una durata variabile, in genere dai 10 ai 30 minuti
ed una risoluzione spontanea.
L’allenamento rappresenta un mezzo per modificare favorevolmente il quadro della malattia.
CERTIFICAZIONE DI IDONEITA’
• Esame spirografico
• Consulenza pneumologica
• Prove allergometriche
Criteri di valutazione
• Asma con Bronco-ostruzione intermittente
Legata spesso a condizione allergica stagionale
Fase intercritica  idoneità semestrale
Fase critica  sospensione (rapporto VEMS/CVF < 60%)
• Broncospasmo da esercizio fisico
Prognosi: Premedicazione con farmaci consentiti + riscaldamento. NON CONCESSIONE
DELL’IDONEITA’ QUALORA LA PREMEDICAZIONE RISULTI INSUFFICIENTE O SI VERIFICHI
BRONCOSPASMO RITARDATO.
La soglia di induzione del broncospasmo si innalza in rapporto all’aumento della potenza aerobica
del soggetto.
• Asma con Bronco-ostruzione continua
Stato bronco ostruttivo permanente:
(VEMS/CVF =< 60% e/o i flussi espiratori MEF 75,50,25% < 50% del valore teorico)
Frequenti controlli (la bronco-ostruzione si può aggravare in particolari situazioni climatiche,
ambientali o stagionali)
Non idoneità: Soggetto con asma bronchiale che necessiti di terapia steroidea

BRONCHITE CRONICA:
È una malattia ostruttiva del polmone caratterizzata da un aumento delle secrezioni bronchiali causate da
una condizione di irritazione cronica dell'albero respiratorio.
Si sviluppa in età adulta, dopo i 50 anni e colpisce maggiormente il sesso maschile.
È fortemente legata all'abitudine del fumo di sigaretta (il 70% dei casi è in fumatori di più di 20 sigarette al
giorno).
ENFISEMA POLMONARE:
Distruzione più o meno estesa delle strutture fibrose, collagene ed elastiche, che formano la matrice
dell'organo, da parte di enzimi proteolitici, con conseguente riduzione dell'elasticità polmonare e del
mantenimento di uno stato di iperdistensione polmonare (enfisema cronico ostruttivo).
Colpisce gli alveoli polmonari i quali non riescono più a svolgere la loro funzione e, quindi, ad assicurare al
paziente un apporto di ossigeno adeguato.
Con il tempo il danno può diventare sempre più grave poiché lo scambio tra anidride carbonica ed ossigeno
nei polmoni risulta essere più complicato.
Sintomi tipici di un enfisema polmonare sono mancanza di respiro, tosse cronica e dispnea. Possono essere
presenti anche altri sintomi associati, quali stanchezza, perdita di peso, ansia ed edema
MALATTIE DELLA PLEURA: PNEUMOTORACE TRAUMATICO
Le lesioni toraciche possono essere causate da ferite da taglio o da traumi da contatto. Le ferite da taglio
quasi sempre causano pneumotorace, e nel 75% dei casi emotorace. Il trauma da contatto può essere o un
trauma diretto da impatto, o per compressione, o causato da forze in accelerazione e decelerazione, e può
avvenire sia isolato o più comunemente in combinazione. In condizioni normali, la pressione nello spazio
pleurico è minore di quella atmosferica a causa della retrazione elastica del polmone. Dopo un trauma l’aria
può raggiungere la cavità pleurica per diverse vie.
Il pneumotorace traumatico aperto si ha quando una ferita penetrante nel torace produce una
comunicazione continua tra l’esterno e la cavità pleurica che permette all’aria di penetrare nello spazio
pleurico, determinando il collasso del polmone.
Nel pneumotorace chiuso la parete del torace ritorna "a tenuta" dopo la penetrazione dell'aria (p. es., a
causa di una costola fratturata o di un coltello), oppure l'aria può continuare a entrare (p. es., quando
questa penetra da un polmone leso da una costola fratturata)
Segni e sintomi: Caratterizzato da un dolore lancinante all’emitorace interessato con dispnea più o meno
intensa a seconda del collasso polmonare, della funzione respiratoria di base.
Cosa fare:
• Bendaggio (trauma aperto)
• Drenaggio toracico
• RX toracico per evidenziare il pneumotorace ed il grado del collasso del polmone colpito
• TAC polmonare
• Intervento chirurgico
La maggior parte delle lesioni toraciche sono trattate con toracostomia drenante toracica, e solo il 5-15%
dei casi necessitano di intervento chirurgico e toracotomia.
INFEZIONI DEL TRATTO RESPIRATORIO SUPERIORE
• Rinite, faringite, laringite, tracheite, bronchite da sole o in associazione
• Sono generalmente di origine virale
• Sintomi localizzati del tratto respiratorio superiore sono comuni negli atleti di resistenza, in modo
particolare durante i primi 3 giorni dopo un evento sportivo impegnativo.
• In generale, atleti con questi sintomi non dovrebbero essere esentati dall’attività fisica. Tuttavia, è
importante consigliar loro di non gareggiare se affetti da tosse, dolore al petto, dispnea, tremori, mialgia,
palpitazioni, febbre o mal di testa.
DOPING
Definizione: Consiste nella somministrazione o assunzione di sostanze appartenenti alle classi proibite di
agenti farmacologici o nell’uso di vari metodi proibiti. Il termine doping può derivare da “doop”, un iscuglio
di sostanze energetiche che i marinai olandesi già quattro secoli fa ingerivano prima di affrontare una
tempesta sull’Oceano. La parola doping può derivare dall'"oop", miscela di oppio, tabacco e narcotici
somministrata ai cavalli da corsa nell' 800. “Dope” è anche un vocabolo di antica origine sudafricana
che indicava una bevanda alcolica primitiva usata come stimolante nelle danze cerimoniali.
Da “doop” si è arrivati nel Novecento al verbo Inglese “to dope” e al sostantivo “doping” cioè un additivo
che modifica il rendimento.
Comitato olimpico internazionale: perché bandire il doping?
• Protezione della salute dell’atleta
• Difesa della Etica Medica e Sportiva
• Uguali possibilità per tutti in competizione
Norme e sanzioni:
IOC, IFs, NOCs, GOVERNI  Carta olimpica internazionale  Movimento olimpionico del codice medico
WORLD ANTI-DOPING AGENCY
WADA was established in 1999 as an international independent agency composed and funded equally by
the sport movement and governments of the world. Its key activities include scientific research, education,
development of anti-doping capacities, and monitoring of theWorld Anti Doping Code (Code) – the
document harmonizing anti-doping policies in all sports and all countries. WADA is a Swiss private law
Foundation. In April 2002 the Agency's headquarters were moved to Montreal.
Visione: promozione di una cultura sportive libera dal doping
Missione: promozione e coordinamento a livello internazionale della lotta contro il doping nello sport in
tutte le sue forme
World anti-doping code: Il Codice Mondiale Anti-doping è il documento cardine per l’armonizzazione di
politiche, norme e regolamenti antidoping nel contesto delle organizzazioni sportive e tra le autorità
pubbliche
LISTA PROIBITA DEL 2016, from the WORLD ANTI-DOPING AGENCY
Proibite dentro e fuori la competizione
0. NON-APPROVED SUBSTANCES: drugs under pre-clinical or clinical development or discontinued, designer
drugs, substances approved only for veterinary use
1. ANABOLIC AGENTS
1. Anabolic Androgenic steroids
2. Other anabolic agents (including but not limited to clenbuterol,tibolone, zeranol, zilpaterol,
SARMs)
2. PEPTIDE HORMONES, GROWTH FACTORS, RELATED SUBSTANCES, MIMETICS
1.Erythropoiesis-Stimulating Agents (erythropoietin (EPO), darbepoetin (dEPO), hypoxia-inducible
factor (HIF) stabilizers, methoxy polyethylene glycol-epoetin beta (CERA), peginesatide (Hematide);
2. Chorionic Gonadotrophin (CG) and Luteinizing Hormone (LH) in males;
3. Corticotrophins
4. Growth Hrmone (GH), IGF-1, MGFs, Platelet-derived Growth Factor (PDGF), Vascular-Endothelial
Growth Factor (VEGF), Hepatocyte Growth Factor (HGF) as well as other growth factors
3. BETA-2 AGONISTS
(All beta-2 agonists are prohibited except salbutamol (max 1600 mcg /24h), inhaled formoterol
(max delivered dose 54 mcg/24h) and salmeterol taken by inhalation
4. HORMONE AND METABOLIC MODULATORS
1. Aromatase inhibitors
2. SERMs
3. Other anti-estrogenic substances
4. Agents modifying myostatin function(s)
5. Metabolic modulators (Insulins, Peroxisome Proliferator Activated Receptor δ ….)
5. DIURETICS AND OTHER MASKING AGENTS
Sostanze proibite nella competizione:
0. NON-APPROVED SUBSTANCES: drugs under pre-clinical or clinical development or discontinued,
designer drugs, substances approved only for veterinary use
1. ANABOLIC AGENTS
1. Anabolic Androgenic steroids
2. Other anabolic agents (including but not limited to clenbuterol,tibolone, zeranol, zilpaterol,
SARMs)
2. PEPTIDE HORMONES, GROWTH FACTORS AND RELATED SUBSTANCES, MIMETICS
1.Erythropoiesis-Stimulating Agents (erythropoietin (EPO), darbepoetin (dEPO), hypoxia-inducible
factor (HIF) stabilizers, methoxy polyethylene glycol-epoetin beta (CERA), peginesatide (Hematide);
2. Chorionic Gonadotrophin (CG) and Luteinizing Hormone (LH) Leuprorelin (ADDED) in males;
3. Corticotrophins
4. Growth Hrmone (GH), IGF-1, MGFs, Platelet-derived Growth Factor (PDGF), Vascular-Endothelial
Growth Factor (VEGF), Hepatocyte Growth Factor (HGF) as well as other growth factors
3. BETA-2 AGONISTS
(All beta-2 agonists are prohibited except salbutamol (max 1600 mcg /24h) inhaled formoterol (max
delivered dose 54 mcg/24h) and salmeterol taken by inhalation
4. HORMONE AND METABOLIC MODULATORS
3. Metabolic modulators (Insulins, Insulin mimetics (ADDED) Meldonium –antischemic: ADDED)
5. DIURETICS AND OTHER MASKING AGENTS (included Desmopressin)
6. STIMULANTS (EXCEPT FOR CLONIDINE)
7. NARCOTICS
8. CANNABINOIDS (natural or synthetic and cannabimimetics (Spice))
9. GLUCOCORTICOSTEROIDS (by oral, intravenous, intramuscular and rectal somministration)

Sostanze proibite in particolari sport


ALCOHOL (in competition only) The doping violation threshold (haematological values) is 0.10 g/l
Aeronautic, Archery, Automobile, Karate, Motorcycling (REMOVED), Powerboating
BETA BLOCKERS (in competition only)
Archery (FITA) - also prohibited Out-of-Competition, Automobile (FIA), Billiards (all disciplines)
(WCBS), Darts (WDF), Golf (IGF), Shooting (ISSF, IPC) - also prohibited Out-of-Competition,
Skiing/Snowboarding (FIS) in ski jumping, freestyle aerials/halfpipe and snowboard halfpipe/big air

Metodi proibiti fuori e dentro la competizione


1. MANIPULATION OF BLOOD AND BLOOD COMPONENTS
1. Blood doping, including the use of autologous, homologous or heterologous blood or red blood
cell products of any origin.
2. Artificially enhancing the uptake, transport or delivery of oxygen, including, but not limited to,
perfluorochemicals, efaproxiral (RSR13) and modified haemoglobin products (e.g.
haemoglobinbased
blood substitutes, microencapsulated haemoglobin products), excluding supplemental oxygen
3. Any form of intravascular manipulation of the blood or blood components by physical or
chemical means.
2. CHEMICAL AND PHYSICAL MANIPULATION
1. Tampering, or attempting to tamper, in order to alter the integrity and validity of Samples
collected during Doping Control is prohibited (catheterisation, urine substitution and/or
adulteration ).
2. Intravenous infusions (50 ml/6h) are prohibited except for those legitimately received in the
course of hospital admissions or clinical investigations.
3. GENE DOPING
The following, with the potential to enhance sport performance, are prohibited:
1. The transfer of polymers of nucleic acids or nucleic acid analogues;
2. The use of normal or genetically modified cells.
The 2015 monitoring program:
1. Stimulants: In-Competition only: Bupropion, caffeine, nicotine, phenylephrine, phenylpropanolamine,
pipradrol, pseudoephedrine (< 150 micrograms per milliliter), synephrine
2. Narcotics: In-Competition only: Hydrocodone REMOVED), mitragynine, morphine/codeine ratio;
tapentadol (REMOVED); tramadol
3. Glucocorticosteroids: Out-of-Competition only

STIMOLANTI (anfetamine e derivati, efedrina ed analoghi


Effetti positivi:
• Forte stimolazione sul sistema nervoso centrale (aumento del senso di competizione, dell’attenzione,
senso di benessere, euforia, riduzione della fatica)
• Aumento della FC
• Aumento della glicemia e degli acidi grassi liberi
Effetti negativi:
Sistema nervoso centrale
• Tremori, eccitamento, aggressività
• Cefalea
• Insonnia
• Vomito, anoressia
• Ictus cerebrale
• Convulsioni
• Depresssione, psicosi
• Dipendenza
Sistema cardiovascolare
• Ipertensione
• Aritmie
• Ischemia da vasospasmo

EFFETTI COLLATERALI
Narcotici
• Effetti fisiologici  Agiscono sul sistema nervoso centrale deprimendolo, con conseguente azione
narcotica, e analgesica, riducendo anche la percezione del dolore
• Effetti sulla prestazione  Riduzione della percezione al dolore
• Effetti collaterali nocivi Assuefazione, perdita di equilibrio e coordinazione, nausea, costipazione etc.
Cannabinoidi
• Effetti fisiologici Deprimono il sistema nervoso centrale, Utilizzati nel trattamento del vomito indotto
dai farmaci antitumorali
• Effetti sulla prestazione  Favoriscono il rilassamento prima della gara
• Effetti collaterali nocivi
 Alterazioni dell’apparato cardiovascolare (aumento della frequenza cardiaca, aumento della pressione
sanguigna)
Alterazioni psicomotorie (disturbi dell’equilibrio e alterazioni della coordinazione, perdita di memoria,
perdita di concentrazione, allucinazioni)
Alterazioni apparato riproduttivo (ipomobilità degli spermatozoi, alterazione dell’ovulazione
DOPING: concentrazione urinaria di carbossi-THC > 15 μg/L
Causano aumento della FC, quindi aumento del consumo miocardico di ossigeno.
Causano riduzione della gittata sistolica, quindi riduzione dell’apporto di ossigeno.
QUESTI DUE FATTORI ASSIEME CAUSANO ISCHEMIA ACUTA E/O ARITMIE
Steroidi anabolizzanti androgeni
• Effetti fisiologici  Stimolano l’anabolismo proteico
• Effetti sulla prestazione  Aumento della massa e forza muscolare
• Effetti collaterali nocivi
 Ipertensione, disfunzioni epatiche renali, effetti cancerogeni, danni al sistema riproduttivo, pelle grassa e
acne.
 UOMINI: ginecomastia, atrofia testicolare, sterilità, impotenza, alopecia
 DONNE: irsutismo, irregolarità nel ciclo mestruale, riduzione dei seni, alterazione della voce
ß-2 Agonisti
• Effetti fisiologici  Trattamento farmacologico della bronchite cronica, dell’enfisema e dell’asma
• Effetti sulla prestazione  Aumento della massa muscolare
• Effetti collaterali nocivi  Tremore, irrequietezza, ansia, aritmie, crampi muscolari

ORMONI PEPTIDICI, MIMETICI E ANALOGHI


• Gonadotropina corionica umana (hCG) - solo uomini
• Gonadotropine pituitarie e sintetiche (LH) - solo uomini
Stimolano la biosintesi di ormoni androgeni ed in particolare di testosterone
• Ormone della crescita umano (hGH)
• Fattori di crescita insulino-simili (IGF-1)
Effetti anabolici
• Ormone adrenocorticotropo (ACTH)
Aumenta il livello dei corticosteroidi endogeni
• Eritropoietina (EPO), darbepoietina (dEPO)
• Insulina
Effetti anabolici

Diuretici
• Effetti fisiologici  Aumentano la diuresi, utilizzati nell’ipertensione e nell’insufficienza cardiaca
• Effetti sulla prestazione  Effetto dopante sia diretto che indiretto
• Effetti collaterali nocivi  Disidratazione, crampi muscolari, ipovolemia, disturbi renali, aritmie
Glucocorticosteroidi (???????)
Doping Ematico
Il doping ematico consiste nella somministrazione di sangue, di suoi componenti (es. eritrociti) o di suoi
sostituti artificiali (es. perfluorocarburi) ad un atleta senza che sussista una legittima motivazione di
carattere terapeutico.
• Effetti sulla prestazione  Aumenta la capacità aerobica
• Effetti collaterali nocivi  Coaguli ematici con conseguenti ictus (embolia), choc anafilattico, infezioni
(epetite, aids), reazioni allergiche
rHuEPO (Recombinant Human Erythropoietin)
↑ parametri ematologici dose-dipendente, viscosità ematica, postcarico.
Perdita della vasodilatazione ipossia-dipendente
QUINDI  rischio di trombosi ed embolismo + disfunzione cardiaca
DOPING GENETICO
E' proibito utilizzare non a scopi terapeutici cellule, geni, elementi genetici o modulazioni di espressioni
genetiche, che abbiano la capacità di migliorare la prestazione atletica.
• Doping basato sulla manipolazione genetica
• Utilizzo dei risultati della terapia genica
• Inserimento di geni artificiali nei pazienti
• Scopi
– Uccidere od indebolire cellule cancerogene
– Permettere all’organismo di produrre da solo sostanze attualmente somministrate
– Sostituire geni difettosi con copie normali
Mancanza di controllo dell’espressione del gene artificiale!!
• I geni sono introdotti nel corpo umano
• Potenzialità nell’incremento della prestazione
• Rischio incontrollabile ed irreversibile
Come è introdotto il gene artificiale?
• Iniezione diretta del DNA nel muscolo
• Inserimento di cellule geneticamente modificate
• Tramite un virus
Contromisure
• Rendere il doping genetico illegale.
• Stabilire stretti contatti con le società mediche di terapia genica.
• Preparare metodi di analisi per il DNA artificialmente inserito.
• Se possibile, metodi indiretti.

SOSTANZE PROIBITE IN ALCUNE DISCIPLINE


Alcol
• Effetti fisiologici  Deprime il sistema nervoso centrale
• Effetti sulla prestazione  Assunto a piccole dosi è sedativo
• Effetti collaterali nocivi  Assuefazione (etilismo), riduzione dell’equilibrio, del tempo di reazione, della
coordinazione delle capacità motorie, gravi danni epatici
L’Alcool stimola le aree ventro-tegmentali del cervello e determina il rilascio di Dopamina, un
neurotrasmettitore che provoca sensazioni di benessere
• Bevitori moderati  Protettivo sul cuore, ↑HDL, ↑ attività fibrinolitica, ↓ LDL
• Alcolisti (circa 13g alcool/die)  Effetti collaterali: Ipertensione, cardiomiopatie, ictus, aritmie, eventi
coronarici
Beta-bloccanti
• Effetti fisiologici  Si utilizzano per la cura dell’ipertensione, dell’angina, dell’emicrania e di alcune
aritmie cardiache
• Effetti sulla prestazione  Effetto ansiolitico, riduzione FC, riduzione tremore mani
• Effetti collaterali nocivi  Effetto negativo sulle prestazioni aerobiche, aumento della percezione dello
sforzo, ipotensione, bradicardia, insonnia, impotenza
I Beta-bloccanti riducono il tremore a riposo, e vengono utilizzati nelle competizioni di tiro a segno.
↓ FC, PA  ↓ capacità fisica ma anche ansia e tremore
Possono provocare insufficienza cardiaca, blocchi atrioventricolari fino all’arresto, broncospasmo,
depressione, allucinazioni, convulsioni, alopecia.
 La Normativa nazionale di riferimento: Legge 376/2000
Legge 14 Dicembre 2000, n.376 DISCIPLINA DELLA TUTELA SANITARIA DELLE ATTIVITA’ SPORTIVE E DELLA
LOTTA CONTRO IL DOPING
Art. 1.
(Tutela sanitaria delle attività sportive. Divieto di doping) 2. Costituiscono doping la somministrazione o
l’assunzione di farmaci o di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive e l’adozione o la
sottoposizione a pratiche mediche non giustificate da condizioni patologiche ed idonee a modificare le
condizioni psicofisiche o biologiche dell’organismo al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti.
Art. 2.
(Classi delle sostanze dopanti), ripartiti in classi di farmaci.
Art. 3.
(Commissione per vigilanza e controllo sul doping e tutela della salute attività sportive)
Predispone le classi dell’articolo 2, Individua competizioni attività sportive per il quale è necessario
controllo, effettua analisi, individua le forme di collaborazione in materia di controlli anti doping con le
strutture del servizio sanitario nazionale.
Art. 4.
(Laboratori per il controllo sanitario sull’attività sportiva) Non sono a carico del bilancio nazionale ne dello
stato. Ma sono sottoposti a vigilanza dell’istututo superiore di sanità.
Art. 7.
(Farmaci contenenti sostanze dopanti) i produttori devono trasmettere annualmente al ministero della
sanità dati riguardo le quantità prodotte importate e distribuite o vendute alle farmacie. Inoltre tali
confezioni devono avere un contrassegno con informazioni per “coloro che praticano attività sportiva”
Le preparazioni galeniche, officinali o magistrali che contengono principi attivi o eccipienti appartenenti alle
classi farmacologiche vietate indicate dal CIO e a quelle di cui all’articolo 2, comma 1, sono prescrivibili solo
dietro presentazione di ricetta medica non ripetibile. Il farmacista è tenuto a conservare l’originale della
ricetta per sei mesi.
Art. 9.
(Disposizioni penali)
1. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da tre mesi a tre anni e con la
multa da lire 5 milioni a lire 100 milioni chiunque procura ad altri, somministra, assume o favorisce
comunque l’utilizzo di farmaci o di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive, ricompresi nelle
classi previste all’articolo 2, comma 1. Chi li commercia è punito con la reclusione da due a sei anni e con la
multa da lire 10 milioni a lire 150 milioni.

IL CODICE MONDIALE ANTIDOPING (documento fondamentale elaborato dalla WADA, definisce la


strategia generale alla lotta antidoping)
Principi
•Etica, fair play ed onestà
•Salute
•Eccellenza della prestazione
•Carattere ed educazione
•Divertimento e gioia
•Lavoro di gruppo
•Dedizione ed impegno
•Rispetto delle norme e delle leggi
•Rispetto per se stessi e per gli altri concorrenti
•Coraggio
•Unione e solidarietà
Il doping è quindi, per sua natura, contrario allo spirito sportivo
Tre elementi principali:
1. Il Codice
2. Standard internazionali
3. Modelli di migliore pratica e Linee Guida
Il Codice
E' il documento fondamentale che detta le regole cui si devono attenere tutti gli Organismi Antidoping
internazionali e nazionali che vi aderiscono. Le finalità sono di tutelare il diritto fondamentale degli atleti
alla pratica di uno sport libero dal doping e quindi promuovere la salute, la lealtà e l'uguaglianza di tutti
gli atleti del mondo e garantire l'applicazione di programmi antidoping armonizzati, coordinati ed efficaci
sia a livello mondiale che nazionale, al fine di individuare, scoraggiare e prevenire la pratica del doping.
Standard internazionali
Sono relativi ai vari aspetti tecnici e operativi del programma antidoping per armonizzare le
Organizzazioni responsabili degli specifici aspetti di natura tecnica ed operativa dei programmi stessi. Il
loro rispetto è obbligatorio ai fini della conformità al Codice.
Modelli di migliore pratica e Linee Guida
Elaborati per creare dei modelli cui le Organizzazioni Antidoping potranno riferirsi nella loro opera, pur
non avendo carattere di obbligatorietà.

INTEGRATORI
Prodotti di erboristeria
• ginseng (chinese, korean, American, Siberian)
• mahuang or Chinese ephedra
• ashwagandha
• rhodiola
• yohimbe
• cordyceps fungus
• shilajit or mummio
• smilax
• wild oats
• muira puama
• suma (ecdysterone)
• tribulus terrestris
• saw palmetto berries
• B- sitosterol/related strerols
• wild yams (diosgenin)
Integratori contaminati con steroidi
• creatine
• carnitine
• vitamines
• minerals
• tribulus terrestris
• ribose
• BCAA and OKG
• zinc
• pyruvate
• chrysin
• guaranà
• CLA and other oils
• herbal extracts
• glutamine
PUREZZA DI PRODOTTI FARMACEUTICI ED INTEGRATORI
• I prodotti non devono contenere pro-ormoni
• I prodotti non devono essere preparati con materiali grezzi e non devono essere contaminati da sostanze
proibite dalle norme della WADA
• Trasmissione alle competenti autorità dei protocolli analitici al fine di poter controllare le sostanze
dichiarate nella composizione

REUMARTROPATIE
Malattie reumatiche
Alta incidenza, alti costi economici, riduzione qualità di vita. 5,5 milioni in italia ne soffrono, 300 milioni nel
mondo.
Impatto sociale ed economico
• Le MR occupano il secondo posto di causa di invalidità solo dopo le malattie cardiovascolari (circa il 27%
di pensioni di invalidità sono causate da una MR). Ma l'impatto sociale è anche di natura economica sia per
costi diretti (ricoveri ospedalieri, indagini diagnostiche, farmaci, riabilitazione, terapie termale, assistenza
domiciliare ecc..) sia per costi indiretti (giornate di lavoro perse, invalidità ecc.) con l'aggiunta poi di costi
imponderabili per il vissuto di sofferenza del soggetto colpito da MR.
Definizione
• Il concetto di malattia reumatica o reumatismo risale all'antico concetto ippocratico di flussione (la parola
deriva dal verbo che in greco significa scorrere). Nella concezione del sommo medico i reumatismi sono
provocati dai cattivi umori, il cui patologico accumulo nelle articolazioni è causa di infiammazione, come
tipicamente si verificherebbe nella gotta (da gutta = goccia), da sempre considerata il classico esempio di
malattia reumatica che colpisce ora questa ora quella articolazione.
• Le malattie reumatiche interessano infatti le articolazioni e le strutture anatomiche ad esse correlate:
ossa, muscoli, tendini e guaine tendinee (tenosinoviali), legamenti, inserzioni tendinee o legamentose
(entesi), borse e fasce.
Le cause
• La causa della maggior parte delle malattie reumatiche ad oggi non è nota; sviluppate diverse teorie per le
forme infiammatorie ma dimostrate solo per alcune MR, importanti invece i fenomeni di autoimmunità che
hanno consentito lo sviluppo di farmaci innovativi.
Sintomatologia
• Le MR sono più di cento e sono molto diverse tra loro sia per la sintomatologia che può avvertire il malato
che per i segni con cui si presenta la malattia. Le accomuna tutte l’impegno articolare i cui sintomi revalenti
sono il dolore di diversa entità e la ridotta capacità funzionale dell’articolazione stessa.
• Le MR possono comparire a qualunque età, soprattutto negli adulti e negli anziani.
Comparsa ed evoluzione
Le MR possono essere di tipo:
• degenerativo (per es. l’artrosi),
• infiammatorio (per es. le artriti)
• dismetabolico, cioè legate a disturbi metabolici (acido urico, diabete, obesità ecc.).
• Le MR hanno prevalentemente un andamento evolutivo cronico e proprio per questo possono
trasformarsi in uno stato di disabilità.
• Le modalità di comparsa sono diverse; possono comparire all’improvviso ed in maniera acuta oppure
il loro esordio può essere lieve, insidioso e lento nel corso del tempo.
Classificazione delle malattie reumatiche
Per creare ordine e chiarezza nella classificazione delle artropatie, la Società Italiana di Reumatologia (SIR)
ha deciso che esse non saranno più definite come "malattie reumatiche", bensì come "malattie
osteoarticolari e dei tessuti connettivi".
La nuova classificazione si divide in 12 gruppi:
1. Artrosi (osteoartrosi).
È dovuta al fatto che i processi costruttivi e rigenerativi della cartilagine articolare non hanno più
la necessaria efficienza. Può colpire tutte le articolazioni. È la malattia articolare più frequente,
questo vale in particolar modo per le persone adulte ed anziane.
2. Artriti primarie.
sono le malattie dovute all'infiammazione delle guaine tendinee e delle
membrane sinoviali-articolari, ad oggi (2003) non se ne conosce l'origine. Tra esse compaiono:
– Artrite reumatoide. È un tipo di artrite che colpisce più articolazioni (poliartrite), di carattere
cronico ed erosivo. In Italia colpisce maggiormente le femmine dei maschi (5:1) e interessa lo 0,6%
della popolazione.
– Spondilo-entesoartriti. Queste malattie hanno in comune la stessa componente
genetica (HLA B27) ed interessano le inserzioni tendinee (entesi). Quasi sempre ne viene colpito
anche lo scheletro assiale e le articolazioni periferiche. Talvolta si trovano associate anche a
manifestazioni che possono interessare la cute (psoriasi) o gli occhi (iridociclite). Sono più frequenti
nel sesso maschile.
3. Artropatie da microcristalli e dismetaboliche.
Sono causate da un deposito di minerali nei tessuti articolari. Tra esse troviamo la gotta, causata
appunto dai deposito di cristalli di urato monosodico. Negli anziani è facile trovare anche
l’artropatia da pirofosfato di calcio (condrocalcinosi). Tra tutte le forme la più frequente interessa di
preferenza le articolazioni metacarpofalangee e prende il nome di artropatia dell’emocromatosi.
4. Affezioni dolorose non traumatiche del rachide.
Queste malattie interessano la parte di scheletro correlata alla spina dorsale (rachide), ovvero:
cervicalgie, lombalgie e dorsalgie. Questi problemi possono essere ricondotti a fattori infiammatori,
degenerativi, metabolici, neoplastici o psichici. Vi potrebbero anche essere delle malformazioni
congenite o acquisite. Sono problematiche che si presentano frequentemente ed il medico
dovrebbe sempre fare una diagnosi molto accurata.
5. Malattie dell’osso.
Tra queste malattie troviamo:
– Osteoporosi. È una malattia che determina la perdita della massa ossea, creando i presupposti per
eventuali fratture. Tende a colpire le donne che hanno superato la menopausa a causa della
carenza di estrogeni.
– Osteomalacia. Compare a causa di una marcata riduzione dell’apporto di calcio allo scheletro
oppure da una eccessiva perdita di minerali che sono estromessi mediante l'urina.
6. Connettiviti e vasculiti (malattie reumatiche sistemiche).
Sono malattie di carattere infiammatorio di cui, ad oggi (2003) non si conosce l'origine. Vengono
considerate di tipo autoimmuni e hanno un interessamento clinico sistemico. Colpiscono prevalentemente
il sesso femminile.
Comprendono:
– Lupus eritematoso sistemico. Una malattia rara che colpisce circa tre persone su 10 mila. Presenta
numerosi autoanticorpi diretti contro antigeni relative al nucleo cellulare e coinvolge molte aree
corporee, tra cui: articolazioni, sistema nervoso, reni, sangue, cute, mucose, sierose.
– Vasculiti. Sono più rare delle connettiviti e presentano infiammazione delle pareti vasali con vari
disturbi associati al luogo ed al tipo di vasi coinvolti. Nel nostro paese sono più frequenti quelle
"leucocitoclastiche", tra cui va inclusa la "crioglobulinemia mista", che spesso si presenta dopo una
epatite dovuta a infezione cronica da virus C.
– Artriti causate da agenti infettivi. Questo tipo di artrite è causato da germi che sono penetrati
nell’articolazione. Il batterio più interessato è lo stafilococco aureo, ma, nei pazienti che hanno un
sistema immunitario indebolito, sono in aumento le forme legate ai germi opportunisti. Le forme
virali sono le più frequenti, tra esse il reumatismo articolare acuto, che può comparire a seguito di
un’infezione faringea da streptococco beta emolitico. Anche le infezioni urogenitali o intestinali
possono lasciare come "ricordo" una mono-oligoartrite o una spondilo-entesoartrite secondaria.
7. Reumatismi extra-articolari.
Rientrano in questa categoria varie affezioni correlate alle strutture accessorie dell’apparato
locomotore (borse sinoviali, guaine tendinee, ecc.).
8. Sindromi neurologiche, neurovascolari e psichiche.
– Forme neurologiche, dipendono da meccanismi compressivi delle strutture nervose periferiche.
– Forme neurogene, dipendono da una riduzione della sensibilità propriocettiva e nocicettiva.
– Sindromi neuroalgo-distrofiche, sono spesso dovute a un meccanismo localizzato di di iperattività
simpatica.
– Morbo di Raynaud, rappresenta un’ischemia acrale parossistica che viene attivata dal freddo e/o
dallo stress, specie nel sesso femminile. Principale luogo colpito: le punte delle dita della mano.
9. Malattie congenite del connettivo.
Sono delle rare malattie congenite in cui vi è un gene che muta codificando una proteina
fondamentale del tessuto connettivo (collageno, cheratina, elastina, fibrillina, ...).
10. Neoplasie e sindromi correlate.
Sono veri e propri tumori che si possono generano nei tessuti articolari in modo diretto oppure
riflesso in quanto derivano da neoplasie originarie in altri tessuti.
11. Altre malattie che si presentano come possibili manifestazioni reumatologiche.
Esistono numerose malattie non appartenenti a quelle "reumatologiche", che possono creare dei
sintomi a livello delle strutture osteoarticolari. Tra esse citiamo: malattie dell’apparato digerente e
respiratorio, amiloidosi e cardiopatie cianogene.
12. Miscellanea.
vengono qui raggruppate le malattie, piuttosto rare, che presentano una sintomatologia reumatica.

MALATTIE REUMATICHE OVVERO:


DEGENERATIVE, OSTEOARTROSI
Artrosi: processo degenerativo delle articolazioni con la compromissione primaria della cartilagine
articolare soprattutto in quelle sedi sottoposte a maggior carico (colonna, anca, ginocchio)
INFIAMMATORIE CRONICHE, ARTRITI
Artrite: processo infiammatorio delle articolazioni che interessa primariamente la membrana sinoviale,
tipico delle malattie reumatiche più severe

OSTEOARTROSI
Definizione: E’ la forma più comune di artrosi ed è caratterizzata da una degenerazione della cartilagine
articolare. E’ considerata una delle cause più frequenti di disabilità cronica tra la popolazione anziana che
colpisce circa il 10% della popolazione adulta generale e il 50% delle persone che hanno superato i 60 anni
di età. E’ una patologia localizzata più che sistemica. Si riscontra tipicamente a livello dell’anca, del
ginocchio, delle articolazioni prossimali e distali interfalangee, e delle faccette della colonna vertebrale.
Meno frequentemente a livello della caviglia, del polso e della spalla.
Fattori di rischio
• Età avanzata
• Obesità
• Sedentarietà
• Attività che predispongono a ripetute microfratture
• Artrite reumatoide o spondiloartropatie
•Malattie metaboliche alle articolazioni (emocromatosi, acromegalia, gotta)
Diagnosi
Radiografia, RMN, Tomografia
ARTRITE REUMATOIDE
Definizione: E’ una patologia sistemica autoimmune ad eziologia sconosciuta. Progredisce lentamente fino
a colpire tutte le articolazioni del corpo. Si verifica il rilascio di sostanze litiche con la distruzione della
cartilagine articolare, della capsula, dell’osso e dei tendini. Si può manifestare in tre forme: monocicilica,
policiclica, progressiva. Sebbene il trattamento primario sia la terapia medica, la chirurgia è riservata per i
casi di deformità progressiva e dopo fallimento della terapia medica per curare la sinovite o impedire la
rottura del tendine.
Sintomi: Dolore alle articolazioni, rigidezza, gonfiore, eritema e progressiva deformità
Manifestazioni sistemiche:
- Cutanee (atrofia e iperpigmentazione, eritema palmare
- Oculari (cheratocongiuntivite secca)
- Cardiovascolari (pericardite, endocardite, miocardite, insufficienza aortica, difetti di conduzione)
- Pleuro-polmonari (pleurite, fibrosi interstiziale)
- Neurologiche (a carico del sistema nervoso periferico)
- Gastroenterologiche (xerostomia, disfagia)

TERAPIA FISICA: Esercizio causa aumento infiammazione articolare e accelerazione dei processi di danno
articolare. Allora come lavoriamo? NON LAVORIAMO NELLE FASI ACUTE DI DOLORE (immobilizzazione).
Ma nelle fasi SUBACUTE: Esercizi isometrici con minimo stress articolare ed esercizi di mobilità articolari
assistiti da personale specializzato.
Ma! L’immobilizzazione:
Perdita della forza muscolare fino all’1-2% al giorno
Riduzione della funzione Cardiorespiratoria
Riduzione della funzionalità generale.
---- Quindi converrebbe fare sport sempre. Ma!
Considerazioni generali
 Alto rischio di infortuni a carico delle articolazioni affette dalle patologie reumatiche.
 I pazienti con malattie articolari croniche sono generalmente meno attivi ed hanno una minore
performance cardiovascolare e muscolare rispetto ai soggetti sani
PROGRAMMARE UNA SPORT TERAPIA IN SOGGETTI CON MALATTIE REUMATICHE: necessitiamo di una
serie di VALUTAZIONI PRELIMINARI.
FORZA MUSCOLARE:
- Macchine isocinetiche
- Test isometrici
Flessibilità
Valutazione neuromuscolare
Valutazione funzionale:
- test del cammino
-test dei 15 metri
- questionari
Valutazione sistema cardiovascolare:
Risposta fisiologica nel test dei 6 minuti di cammino (anche nei bambini).

QUALI ESERCIZI?
esercizi per migliorare:
- la mobilità articolare
- la forza muscolare
- la capacità aerobica
- la capacità di effettuare le azioni della vita quotidiana (qualità di vita)
effetti collaterali:
- aumento del dolore
- aumento dell’attività di malattia
- progressione delle lesioni
1. KINESITERAPIA
Mobilizzazione delle articolazioni interessate dalla malattia con lo scopo di salvaguardare l’ampiezza del
movimento nei limiti imposti dalla progressione della patologia. Effettuata con tecniche passive e attive
assistite.
2. IDROKINESITERAPIA
Esecuzione di esercizi eseguiti in piscina riabilitativa sotto la guida di personale specializzato indicata per le
maggiori possibilità di movimento delle articolazioni colpite grazie alla spinta idrostatica che determina una
riduzione delle sollecitazioni articolari e all’effetto decontratturante e antalgico
dell’ambiente acquatico. L’attività idrokinesiterapica svolta in piccoli gruppi ha inoltre un
ruolo sociale con effetti psicologici positivi e di stimolo reciproco.
3. ESERCIZIO ATTIVO
E’ un momento terapeutico essenziale nella gestione della malattia. Il paziente deve svolgere un ruolo
attivo al di fuori dell’ambiente riabilitativo impegnandosi a svolgere con regolarità esercizi adeguati per
intensità

CHE TIPO DI ESERCIZI?


Attività aerobica, Forza muscolare, Flessibilità, Destrezza.
Attività aerobica: Esercizi che coinvolgano grandi gruppi muscolari (marcia, bicicletta, acquagym)
Modalità:
- 60-85% FC max o 40-60% VO2 max
- 3-5 giorni/sett
- cominciare con 5 ‘ e aumentare fino 30’
- almeno 4-6 mesi
Forza muscolare: Circuit training senza pesi, macchine con pesi, esercizi isometrici, bande elastiche
Intensità e frequenza:
- Cominciare con 2-3 rip fino a 10-12
- 2-3 giorni/sett
Flessibilità: Esercizi di stretching
Modalità: 1-2 sedute al giorno

VALUTAZIONE DEI RISULTATI DELLA SPORT-TERAPIA


 Capacità aerobica (VO2 max in ml/Kg/min) con test ergometrico massimale o sottomassimale
 Forza muscolare con test isocinetico o isometrico degli estensori del ginocchio.
 Mobilità articolare misurata con apposite scale (EPM ROM Scale o JAM scale)
 Valutazione funzionale soggettiva (qualità di vita) mediante Questionari (Health Assessment
questionnaire, HAQ o Arthritis Impact Measurement Scales, AIMS)
 Intensità del dolore valutata con punteggio o scala analogica
Risultati: Effetti positivi della ‘sport terapia’ con esercizio dinamico ‘intenso’ su tutte le variabili oggettive
considerate. Miglioramento della qualità di vita

EFFETTI DI UN PROGRAMMA DI SPORT TERAPIA ‘INTENSO’ NELLE FASI DI ATTIVITÀ DELL’ARTRITE


REUMATOIDE
Definizione di malattia ‘attiva’ (credo sia la fase acuta):
Presenza di 6 o più articolazioni con versamento + almeno 2 dei seguenti criteri:
- rigidità mattutina > 45’
- Età 20-80 aa
- Capacità di camminare 15 metri (50 passi) continuativi
Pazienti con terapia “conservativa”: esercizi di mobilità articolare assistiti da personale specializzato
Pazienti con terapia “conservativa” + allenamento intenso: esercizi di potenziamento muscolare dinamici
e isometrici contro resistenza del ginocchio e della spalla per 5 volte a settimana + Allenamento
cardiovascolare con cyclette 3 volte a settimana
Variabili valutate all’inizio e dopo 24 settimane
• Fase di attività della malattia
• Forza muscolare
• Mobilità articolare
• Abilità funzionale soggettiva
Nel gruppo sottoposto ad allenamento ‘intenso’ si è osservato un più marcato incremento della mobilità
articolare, della forza muscolare isometrica e isocinetica. Gli indici di attività di malattia e il dolore
si sono ridotti più marcatamente nello stesso gruppo.
Conclusione
La sport terapia con allenamento dinamico muscolare e cardiovascolare nelle malattie reumatiche consente
di:
* Prevenire la rigidità articolare
* Rafforzare le strutture periarticolari
* Migliorare la flessibilità articolare
* Ridurre l’edema
* Ridurre il dolore
* Mantenere forti e sani i tessuti ossei e cartilaginei
* Migliorare la condizione generale e la qualità di vita

MALATTIE REUMATICHE DELL’INFANZIA


Anche i bambini (circa 10mila ogni anno) sono colpiti da queste patologie con conseguenze molto
pesanti sulla crescita e la qualità di vita.
Quali sono?: Le malattie reumatiche in età pediatrica includono oltre cento patologie differenti che spesso
colpiscono le articolazioni e che tendono in molti casi ad avere un decorso cronico o ricorrente. La forma
più diffusa è l’artrite idiopatica giovanile, segue il lupus eritematoso sistemico, la dermatomiosite giovanile,
la sclerodermia, la spondilo artropatia giovanile, la malattia di Kawasaki, la vasculite sistemica primaria
giovanile rara, la poliartrite nodosa, e tante altre ancora”. Per alcune ci sono cure riconosciute per altre,
come la sclerodermia, non esistono ancora terapie adeguate.
Le conseguenze: Le malattie reumatiche in età pediatrica costituiscono una delle maggiori cause di
disabilità nel bambino, con possibili conseguenze psicofisiche e sociosanitarie che si ripercuotono nell’età
adulta. Quando le malattie reumatiche colpiscono i bambini l’impatto è ancora più forte perché la malattia
coinvolge anche tutti i familiari. Le malattie reumatiche hanno un decorso prolungato, devono essere
trattate con cure continue, possono alterare la qualità della vita e ridurre l’autosufficienza, sono patologie
autoimmuni, spesso rare.
I campanelli d’allarme: In media ogni anno circa 10mila bambini sono colpiti dall’artrite pediatrica e dalle
altre malattie reumatiche. Come accorgersene? Un’andatura zoppicante persistente, la presenza di dolori
alle articolazioni (ginocchia, caviglia, gomiti e polsi), una stanchezza immotivata, difficoltà nel salire le scale
o nell’afferrare gli oggetti sono tutti sintomi a cui prestare attenzione perché arrivare a una diagnosi
precoce è molto importante per contrastarne la progressione, con positive ripercussioni sulla qualità di
vita dei bambini e di risparmi futuri per il SSN.
… anche nelle forme pediatriche, sono utili esercizi di:
1. Escursione articolare
esercizi isometrici e isotonici per migliorare la flessibilità articolare e prevenire o ridurre la rigidità
2. Potenziamento muscolare
esercizi per migliorare o mantenere la forza dei muscoli periarticolari e rendere più stabili le
articolazioni.
3. Fitness
esercizi per migliorare la funzionalità cardiovascolare, la forza muscolare e la flessibilità articolare. I
più appropriati per bambini con malattie reumatiche comprendono la marcia, la bicicletta e gli
esercizi in piscina

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