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Diritto del lavoro nelle

amministrazioni pubbliche

Prof. Alessandro Boscati

Corso di laurea in Management pubblico – anno a.a. 2017/2018


Lezione 3
La contrattazione collettiva nel pubblico impiego

La disciplina fondamentale è dettata dagli artt. 5, comma


2, e 40-50bis d.lgs. 165/2001.

Tali disposizioni erano state significativamente novellate


dalla riforma Brunetta che aveva modificato non solo la
«forza» della contrattazione collettiva, ma anche gli ambiti
di possibile intervento della stessa.

Con il d. lgs. 75/2017 vi è stato un parziale ritorno


all’«antico».
La contrattazione collettiva

La contrattazione collettiva è una delle forme di


relazioni sindacali.

Il nuovo sistema conosce una bipartizione tra


a) forme di partecipazione sindacale
b) contrattazione collettiva
In questa prima parte si definisce l’ambito di esplicazione
della contrattazione collettiva e si accenna al tema della
negoziabilità dei poteri dirigenziali.

Per l’analisi di dettaglio della stessa e delle forme di


partecipazione sindacale: rinvio.
Le forme di partecipazione

• INFORMAZIONE

• CONCERTAZIONE

• CONSULTAZIONE

• ORGANISMI PARITETICI
Lo spazio della contrattazione collettiva

Nell’assetto precedente al d. lgs. 150/2009 non si potevano


contrattare:
■ Le linee fondamentali di organizzazione degli uffici; individuazione degli uffici di
maggiore rilevanza, modi di conferimento della titolarità dei medesimi;
determinazione delle dotazioni organiche complessive
■ L’art. 19, ai sensi del quale la disciplina degli incarichi dirigenziale non può essere
derogata dai contratti collettivi
Lo spazio della contrattazione collettiva

Precedentemente al d. lgs. n. 150/2009:

“La contrattazione collettiva si svolge su tutte le materie relative al rapporto


di lavoro e alle relazioni sindacali” (art. 40, comma 1, D. Lgs. n. 165/2001)

Dizione generale e generica che, interpretata in senso estensivo, era intesa


nel senso della negoziabilità di tutte le materie e di tutti gli istituti comunque
connessi al rapporto di lavoro, anche se solo indirettamente.
Lo spazio della contrattazione collettiva

Nell’assetto precedente al d. lgs. n. 150/2009 non si potevano


contrattare:
■ Tutte le materie riservate alla legge ed agli atti pubblicistici dall’art. 2, comma 1, lett.
c), della legge 23 ottobre 1992, n. 421 (tesi non condivisa unanimemente):
 Responsabilità giuridiche attinenti ai singoli operatori nell’espletamento di
procedure amministrative; organi, uffici, modi di conferimento della titolarità dei
medesimi; principi fondamentali di organizzazione degli uffici; procedimenti di
selezione per l’accesso al lavoro e di avviamento al lavoro; ruoli e dotazioni
organiche; garanzia della libertà di insegnamento e autonomia professionale nello
svolgimento dell’attività didattica, scientifica e di ricerca; responsabilità ed
incompatibilità tra impiego pubblico ed altri incarichi
Lo spazio della contrattazione collettiva

Con il d. lgs. n. 150/2009:

Art. 40, D.Lgs. 165/2001

«La contrattazione collettiva determina i diritti e gli obblighi direttamente


pertinenti al rapporto di lavoro nonché le materie relative alle relazioni sindacali».
Lo spazio della contrattazione collettiva

Art. 40, D.Lgs. 165/2001

… Sono in particolare escluse dalla contrattazione collettiva:


1. le materie attinenti all’organizzazione degli uffici;
2. quelle oggetto di partecipazione sindacale ai sensi dell’art.9;
3. quelle afferenti alle prerogative dirigenziali, ai sensi degli articoli 5, comma 2, 16 e 17;
4. la materia del conferimento e della revoca degli incarichi dirigenziali;
5. nonché quelle di cui all’art.1, comma 2, lett.c) della legge 23 ottobre 1992, n.421
(controversie di lavoro).
Nelle materie relative alle sanzioni disciplinari, alla valutazione delle prestazioni ai fini
della corresponsione del trattamento accessorio, della mobilità e delle progressioni
economiche, la contrattazione collettiva è consentita negli esclusivi limiti previsti
dalle norme di legge”.
Lo spazio della contrattazione collettiva

Con il d. lgs. n. 75/2015:

Art. 40, D.Lgs. 165/2001

«La contrattazione collettiva disciplina il rapporto di lavoro e le relazioni


sindacali».
Lo spazio della contrattazione collettiva

Art. 40, D.Lgs. 165/2001

Nelle materie relative alle sanzioni disciplinari, alla valutazione delle prestazioni ai fini
della corresponsione del trattamento accessorio, della mobilità, la contrattazione
collettiva è consentita nei limiti previsti dalle norme di legge.
Sono escluse dalla contrattazione collettiva:
1. le materie attinenti all'organizzazione degli uffici;
2. quelle oggetto di partecipazione sindacale ai sensi dell'articolo 9;
3. quelle afferenti alle prerogative dirigenziali ai sensi degli articoli 5, comma 2, 16 e
17;
4. la materia del conferimento e della revoca degli incarichi dirigenziali;
5. nonché quelle di cui all'articolo 2, comma 1, lettera c), della legge 23 ottobre 1992,
n. 421 (controversie di lavoro).
Lo spazio della contrattazione collettiva

Quindi è confermato
Si può contrattare con riferimento alle sole materie strettamente e direttamente connesse
al rapporto di lavoro (che trovano il proprio fondamento nel contratto individuale) e
materie relative alle relazioni sindacali (contrattazione, partecipazione, diritti e
prerogative).

Viceversa è vietato contrattare con riferimento a:


1) Le materie di cui all’art. 1, comma 2, lett. c) della legge n. 421/1992 (si fa
chiarezza su un punto controverso)
2) L’organizzazione degli uffici
3) Le materie oggetto di partecipazione sindacale
4) Le prerogative dirigenziali (art. 5, comma 2, art. 16, art. 17)

Si può contrattare negli esclusivi limiti della legge con riferimento a:


1) Sanzioni disciplinari
2) Valutazione delle prestazioni ai fini della corresponsione del trattamento
accessorio
3) Mobilità

E’ stato eliminato il riferimento alle progressioni economiche.


Lo spazio della contrattazione collettiva

Ad esempio, si può contrattare in materia di trattamenti economici (qui la


contrattazione collettiva ha addirittura una «riserva»):
■ L’attribuzione di trattamenti economici può avvenire solo mediante
contratto (salvo alcuni casi) (art. 2, c. 3, terzo periodo)
■ Le disposizioni di legge, regolamenti o atti amministrativi che
attribuiscono incrementi retributivi non previsti da contratti cessano di
avere efficacia a far data dalla entrata in vigore del relativo rinnovo
contrattuale (art. 2, c. 3, quarto periodo)

Ambito della contrattazione collettiva in materia di trattamento economico


■ La contrattazione collettiva disciplina il rapporto di lavoro (il trattamento
economico è ivi ricompreso) (art. 40, c. 1)
■ Il trattamento economico fondamentale ed accessorio (fatte salve alcune
fattispecie) è definito dai contratti collettivi (art. 45, c. 1, art. 40 c. 3 ter,
art. 47-bis)
■ I contratti collettivi definiscono, in coerenza con la legge, trattamenti
economici accessori … (art. 45, comma 3)
Lo spazio della contrattazione collettiva

Viceversa non si può assolutamente contrattare :


■ nelle materie oggetto delle espresse e diverse disposizioni
dell’art. 2, comma 2, primo periodo, del decreto legislativo
n.165/2001, definite in modo espresso come “imperative”

L’Aran assicura un monitoraggio su effettività e congruenza del riparto


tra le fonti (art. 46, comma 4 del d. lgs. n. 165/2001)

Inoltre è disposta la nullità (parziale) delle clausole contrattuali in


contrasto con norme imperative di legge o che abbiano superato i limiti
prescritti all’attività negoziale, con la contestuale attivazione del
meccanismo della sostituzione automatica delle stesse con le norme
legali, secondo la disciplina degli artt. 1339 e 1419, comma 2, del codice
civile
Contrattazione e forme partecipative

Art. 5, comma 2 D.lgs. 165/2001

Nell'ambito delle leggi e degli atti organizzativi di cui all'articolo 2, comma


1, le determinazioni per l'organizzazione degli uffici e le misure inerenti alla
gestione dei rapporti di lavoro, nel rispetto del principio di pari
opportunità, e in particolare la direzione e l'organizzazione del lavoro
nell'ambito degli uffici sono assunte in via esclusiva dagli organi preposti
alla gestione con la capacità e i poteri del privato datore di lavoro, fatte
salve la sola informazione ai sindacati ovvero le ulteriori forme di
partecipazione, ove previsti nei contratti di cui all'articolo 9.
Contrattazione e forme partecipative

Sulla base della indicazione di cui al nuovo art. 5, comma 2 D.lgs. 165/2001

■ No contrattazione nazionale ed a maggior ragione integrativa su materie


appartenenti alla sfera della organizzazione e della micro-organizzazione,
su quelle oggetto di partecipazione sindacale e su quelle afferenti alle
prerogative dirigenziali (articolo 40, comma 1, d.lgs. n. 165 del 2001); in
particolare, su organizzazione del lavoro e gestione delle risorse umane

■ In tali materie – esclusa la contrattazione - la partecipazione sindacale


potrà svilupparsi esclusivamente nelle forme dell’informazione, qualora
prevista nei contratti collettivi nazionali

■ Informazione a OO.SS. circa l’organizzazione degli uffici (art. 6), ove


previsto dalla contrattazione collettiva.

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