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PBON Ma mu atan aan DIVISIONE ric Kel tera Se Se TSC Th ESPOSTE IN FORMA CHIARA E GRADUALE. PER INIZIARE LO STUDIO DELLA MUSIC&’ rl) ALBERTO CURCI Gaggero Luigi & Figlio STRUMENTI MUSICAL! 16123 GENOVA Vico Scuole Pie, 1 - Int. 1 - Tel. (010) 294.824 EDIZIONI CURCI - MILANO BON METODO COMPLETO PER LA DIVISIONE con 'aggiunta di NOZIONI ELEMENTARI DI TEORIA MUSICALE ESPOSTE IN FORMA CHIARA E GRADUALE PER INIZIARE LO STUDIO DELLA MUSICA di ALBERTO CURCI EDIZIONI CURCI - MILANO PREFAZIONE Questa nuova edizione del pid diffuso fra i Metodi per la divisione viene presentata dalla nostra Casa Editrice in una accurata revisione ed arricchita di una speciale Teoria della musica che, sia per l'ordine progressive in essa seguito nella distribuzione della materia, sia per la forma chiara e sintetica della sua esposizione, consentirA all'allievo di apprendere senza sforzo aleuno tutto quanto gli occorre per lo sviluppo delle sue cognizioni musicali Nella prefazione alle prime edizioni di questo Metodo I'autore a suo tempo scriveva : “Inutile sarebbe qui parlare dei vantaggi che produce un buon metodo di divisione, sia per conoscere il rapporto che passa fra le note componenti una battuta musicale, sia per conoscere lintrinseca loro na- tura, sia per facilita da parte degli esecutori di rilevare a prima giunta il valore delle note stesse, le quali, talvolta, aggruppate insieme, non si presentano all'occhio del lettore cost di leggeri, sia per conoscere la variet& dei tempi musicali, la di cui forza ed esattezza regolano il tema che si eseguisce, il che per gli scolari riesce faticoso assai, sia final- mente per avvezzare lo scolaro a cambiar di tempo con precisione, cosa assai malagevole, se radicata in lui non fosse la scuola della divisione,,. Quali siano stati i vantaggi ¢ il contributo apportati dal presente Metodo nel campo della Scuola possiamo rilevare oggi a distanza di circa un secolo dalla sua prima apparizione, constatando che molte ge- nerazioni di musicisti, fra questi anche i pit illustri del nostro tempo, hanno attinto le loro prime cognizioni musicali da quest'opera: la cui imbattibile vitalita @ provata dal fatto che, nonostante la grande evohe zione musicale degli ultimi decenni, essa % rimasta al suo posto d’onore in tutte le scuole e presso tutti gl'insegnanti, ed & considerata ancora oggi, ovunque, fra tutte le opere del genere, quale il CLASSICO Me. todo per l'insegnamento della divisione L' EDITORE 3% NOZIONI ELEMENTARI DI TEORIA MUSICALE PRIMA PARTE 1. MUSICA La musica @ l’arte dei suoni, 2. SUONO L’elemento indispensabile della musica @ il suono, 3. PRODUZIONE DEL SUONO Ii suono si produce mettendo in vibrazione dei corpi elastici (metallo, legno, vetro, cristallo, ecc,), I suoni si distinguono in alti e bassi, o pit propria- mente in acuti © gravi. 4. NOTE Le note (o suoni) sono sette © prendono i seguenti nomi: DO RE MI FA SOL LA Si. Esse sono rappresentate da alcuni segni di forma ovale © @ detti figure. 5. RIGO Le note si segnano sul rigo musicale, detto anche pentagramma perché formato da cinque linee orizzontali fra le quali risultano quattro spazi. Le linee si contano da basso in alto, cos) anche gli spazi. 6. TAGLI ADDIZIONALI Non essendo il pentagramma sufficiente a contenere tutti i suoni, si ado- perano dei tagli addizionali che funzionano da righi, Quando il taglio at- traversa la nota dicesi taglio in testa, quando non I'attraversa dieesi taglio in gola. 2g 9 sprieth cschusiva per tutti i Paesi delle EDIZIONE CURCI - Milano, Galleria del Gono, 4. Copyright 1844 by EDIZIONT GURCT - Milano. . Tart { dite! di esecuzione, tradusione © trascrizione sono rhervati per tuttl | Bac. ene 4 7. CHIAVI Le chiavi sono dei segni che si mettono all'inizio del rigo e servono ad indicare il nome che prendono le note segnate sul pentagramma. La chiave pit usata & quella di Solo di Violino. Essa determina la posizione del Sol 2* linea, = ————— In relazione alla posizione della nota Sol si possono cosi stabilire i nomi delle altre note, sia nella successione ascendente che in quella discendente: ascendente. SOL ia Si Do Rem BSE ee 2 é emma = Fa 8. FIGURE La durata dei suoni viene determinata dalle seguenti sete figure: ( #) © SEMIBREVE © Intero - 4/4 f MINIMA o Meth - 2/4 f SEMIMINIMA © Quarto - 1/4 f cROMA © Ortavo - 18 6 SEMICROMA 0 Sedicesimo = 1/16 f# BISCROMA © Trentaduesimo = 1/92 q SEMIBISCROMA 0 Sessantaquattresimo = 1/64 (#) Senza tener conto delle figure massima ¢ dupla @ nevessario notare la breve che ha valore doppio della Semibreve ossia 8/4, Nella musica moderna questa figura non di rado viene usata ¢ la pausa corri- Figura Pausa spondente si segna con una linea verticale. 9. PAUSE Come le figure indicano la durata del suono cost le pause servono a indi- care la durata del silenzio. Le pause, al pari delle figure, sono sete e ciascuna di esse conserva i! nome ¢ il valore della figura alla quale corri- sponde, Si segnano cost: Semibreve Minima Semiminima Croma Semibiseroma , 4022 C. 10. MISURA o BATTUTA Dicesi Misura o Battuta lo spazio compreso fra due linee verticali che dividono il rigo, e che si chiamano spezzabattute Misure 0 battute f Misura eld. 3 Id. 11. TEMPO UW tempo indica il numero di movimenti (0 accenti) che deve contenere ciascuna misura. I tempi si dividono in semplici e composti, Essi possono essere formati sia da numero pari che da numero dispari di movimenti, per cul anche la suddivisione in tempi pari e tempi dispari, da aleuni ancora adoperata, Tavola dei tempi semplici_pit_usati 4/4 (G) (Quattro quarti, detto anche tempo ordinario ) Si divide in 4 movimenti: due in battere e due in levare (oppure uno in battere, uno in levare verso sinistra, uno in levare verso destra e il 4° in levare verso l'alto ). 2/2 (¢) (Due meta, detto anche tempo tagliato ) Si divide in due movimenti: uno in battere e Valtro in levare. 2/4 (Due quarti} Si divide in due movimenti, 3/4 (Tre quarti) Si divide in 3 movimenti: uno in battere © due in levare. 3/8 (‘Tre Ottavi) Si divide-in 3 movimenti. Tavola_dei_tempi_composti_ pil usati 6/8 (Sei Ottavi ) Si divide in 2 movimenti (ogni movimento 3 crome ) 9/8 (Nove Ottavi ) Si divide in 3 movimenti (ogni movimento 3 crome ). 12/8 (Dodici Ottavi ) Si divide in 4 movimenti (ogni movimento 3 crome ) E. 4072 G x e 12. PUNTO E LEGATURA Si pud aumentare la durata del valore di ciascuna figura per mezzo del punto o della legatura. Il punto pud essere semplice, doppio ¢ triplo- I] punto semplice aumenta di meta il valore della figura o della pausa che lo precede: 4& mov. 6 moy. 2 mov 3 mov. imov. “1 moved Ti punto doppio aumenta di met& il valore aumentato dal primo punto: Amv. 6mov. 7 mov. 2mor, Smov. Imovet Il punto triplo aumenta di meta il valore aumentato dal secondo punto: 4mov. Gmov. Fmov. TmoveL Il punto coronato (A) fa prolungare i] suono o la pausa a piacere dell'e- secutore. La legatura-2 una linea curva ——~ 0 ~~ che serve, come il punto, ad aumentare il valore delle note. Messa fra due note unisone (che hanno lo stesso suono) fa come se esse fossero una sola nota, ciot si suona la prima e al suo valore si aggiunge quello della seconda senza legatura si chiama Legatura di valore. {#) a (2) Per I'altra legatura, quella di portamento, vedi nei“ Segni di espres- sione,, a pag. 15 7.35. ripetere il suono. Ques 13. SINCOPE Quando Ja figurazione ritmica ¢ formata da una figura che si trova fra due altre di minor valore si ha la sincope. x 3 ae 4 =F x Una successione di diverse sincope dicesi Sincopato. eee. x 14. SEMITONO e TONO Per semitono s'intende la pit breve distanza fra due suoni. Tl semitono & di due specie: Diatonico e Cromatico. Diatonico quando @ formato da due suoni di nome diverso; Mi-Fa; Re-Mib Cromatico quando i due suoni hanno lo stesso nome: Do-Do # Il Tono @ l'unione di due semitoni vicini: Do- Do# - Re. semit. semit. 15. ALTERAZIONI ( ACCIDENT!) Ogni suono pud essere innalzato, abbassato 9 riportato al suo stato natu- rale a mezzo di alterazioni che diconsi anche accidenti. Le altcrazioni sono semplici 0 doppie. Le semplici sono: Hl diesis 4 che innalza di un semitono il suono che lo segue. Il bemolle > che abbassa di un semitono i] suono che lo segue. Il bequadro f che rende naturali le note alterate dal diesis o dal bemolle. Le doppie sono: Il doppio diesis x che aumenta di due semitoni il suono che lo segue. Il doppio bemolle $) che abbassa di due semitoni.il suono che lo segue. Il doppio bequadro th che rende naturali i suoni alterati dal doppio diesis o dal doppio bemolle. Nell'uso comune il bequadro serve ad annullare tanto Yalterazione semplice quanto quella doppia. Le alterazioni semplici, cioe i diesis ¢ i bemolli (o naturali) ¢ momentanee (0 accidentali). Sono alterazioni permanenti (o naturali) quelle che, segnate all'inizio del pezzo tra la chiave e il tempo. indicano che le note alle quali csse corrispondono devono essere alterate per tutta la durata del pezzo. Sono alterazioni momentanee (0 accidentali) quelle che, segnate vicino alle note durante il pezzo, le alterano momentaneamente ¢ la loro validita @ limitata alla durata di una sola misura. i dividono in permanenti SECONDA PARTE 16, GRADI Le note che formano la scala musicale si chiamano gradi. Essi possono essere congiunti, se procedono in ordine progressive, o disgiunti, se si succedono in ordine saltuario. T sete gradi della scala hanno ciascuno un nome. Tonics Sopratonica Mediante Sottodominante Dominante sail 17. SCALA La scala musicale 2 una succession di suoni congiunti, ascendenti o discendenti, Essa 2 di due specie: Diatonica e Cromatica. La scala Diatonica procede naturalmente per toni e semitoni (5 toni ¢ 2 semitoni), I semitoni risultano dal 3° al 4° grado e dal 7° all’ 8°. Scala diatonica ascendente ¢ discendente Bie, it WW Wise tm OE Vg Hb =e ¥ = = ee | =e aes =e 5 semit. Spe. semit. Per la scala Cromatica vedi a pag. 11 n. 23 18. INTERVALLO La distanza che passa fra un suono € l’altro dicesi Intervallo. Esso gene- ralmente si calcola dal grave all'acuto. Nella scala naturale abbiamo 7 intervalli: di seconda, di terza, di quarta, di quinta, di sesta, di settima e di ottava. . 3° a 5° se = = = = (Vedi seguito INTERVALLI a pag. 12 a. 28. 19. TONALITA La Tonalita @ un sistema costituito da 2 elementi: Tono ¢ Modo. Il Tono @ V'intonazione su cui si forma la scala, la quale pud cominciare da qualsiasi suono, ottenendo cosi tante tonalita o toni per quanti sono i suoni naturali e cromatici. Il Modo @ T'ordine nella successione dei toni € semitoni che formano una scala. Le tonalita si formano per mezzo delle alterazioni permanenti (naturali), che sono sete come le note © che vengono segnate in chiave secondo un ordine prestabilito : i diesis in progressione di quinta ascendente, cominciande dal 1* segnato a fa: FA DO SOL RE LA MI SI i bemolli.in progression di quarta ascendente, cominciando dal 1° segnato a si: SI MI LA RE SOL DO FA pes oe ee we Per classificare un intervallo si enumerano i gradi che abbracciano i due E, 4022 C. 9 suoni formanti l'intervallo stesso, come DO-RE @ una seconda perch® comprende due suoni (Do Re), RE-FA una terza, MI-SI una quinta, ece. Come si vede i diesis e i bemolli procedono in senso contrario. La tonalita dei diesis si riconosce ascendendo di un semitono diatonico dall'ultimo diesis segnato in chiave, Per es. se i diesis sono due (fa, do) la tonalith maggiore sara RE. La tonalita dei bemolli 2 indicata dal penultimo bemolle segnato in chiave oppure calcolando una quinta sopra all’ultimo bemolle segnato. Es, se i bemolli sono 4 (si, mi, Ia, re) la tonalita sara Lab. Ogni tonalit’ maggiore ha la sua tonalit’ somigliante (0 relativa) minore, che si trova una terza minore sotto alla tonalita maggiore. 20. MODO MAGGIORE E MODO MINORE I modi sono due: Modo maggiore ¢ Modo minore, La scala di modo maggiore, come abbiamo gi& detto, ha i due semitoni fra il 3° e 4° grado e fra il 7° I'8. La scala di modo minore, che s‘inizia una terza minore sotto la relativa scala di modo maggiore da cui deriva, pud essere di 4 specie: 1. Naturale, se procede come la sua relativa maggiore, ed ha i semitoni tra if 2° ¢ 3° grado e tra il 5° e i &. Scala di modo maggiore went Scala di modo minore - semit—— -semit. semit.— SS — 4 Se = 2. Armonica, se ha i] 7° grado alterato, cio aumentato di un semitono. Essa € quindi formata, eccezionalmente, di tre toni, tre semitonie un tono € mezzo; i semitoni trovansi fra il 2° e 3° grado, fra il 5° e 6° e fra il 7° € 1’8*. 3. Melodica, quando ha il 6° e il 7° grado alterati. Essa all'ascendere ha i semitoni tra il 2° ¢ 3° grado ¢ tra il 7° © I'S". Al discendere il 7? ¢ 6 grado si riportano allo stato primitive. 4. Mista, che & l'unione della scala armonica aseendente con la scala me- lodica discendente. —s oS ys # ee ee = : =— oe © = Nell'uso corrente si adoperano generalmente quelle melodica ¢ quella armonica. E. 402 C. 10 Zi. TAVOLA DELLE TONALITA DO maggiore o LA minore SOL * o MI » RE ” o ST ” LA o FAR » # = MI ” o DOH » 7—— (si » o SOL# » ght FAt oo» o REZ » = pok » oLak » 4 FA» oo RE #8 RED » o Sib » z en Beste SOLb » 0 MIb » ey DOb oo» o LAD » E402 C. 22 NOTE IN ECCEDENZA E IN DIMINUZIONE Si trovano talvolta dei gruppi di note che, per eccedenza o per diminu- zione, sono in contrasto con il valore regolare della misura, Essi_vengono contrassegnati da un numero giustificativo, e sono: La terzina, cioé tre note che hanno il valore di due: La sestina, cioé sei note che hanno il valore di quattro: La duina, cio® due note che hanno il valore di tre: La quartina, cio? quattro note che hanno il valore di sei: Esistono anche gruppi eccedenti di 5, 7, 9 € pid note. 23. SCALA CROMATICA La scala Cromatica (o semitonata) & la successione di tutti i suoni contenuti nell'ottava. Essa comprende 12 semitoni: 7 diatonici e 5 cromatici. Nello scrivere una scala cromatica si usa diesare i suoni alterati nell'a- scendere e bemollizzarli nel discendere, irr 24. CHIAVE Di BASSO La chiave pid in uso, dopo quella di violino, 2 la chiave di basso, la cui immediata conoscenza 2 specialmente necessaria a coloro che si dedicano allo studio del pianoforte, Essa determina la posizione di fa sulla quarta linea ¢ si segna cost Seguendo Yordine ascendente si avranno successivamente le note SOL, LA, SI, ece. 25. IL RITORNELLO Per ripetere un brano di musica si adopera il ritornelle, che s'indica con due puntini messi accanto allo spezeabattuta, al principio ed alla fine del brano che si vuol ripetere. 26. SEGNI DI ESPRESSIONE Segni di espressione o d’interpretazione sono tutti quel segni che con- corrono ad esprimere chiaramente il pensiero musicale e che riguardano andamento, colorito, accentuazione. B. 4022 C. Per Vandamento di una composizione si usano le indicazioni: - Grave, Largo, Adagio, Lento, Andante, Andantino, Larghetto, Allegretto, Mode- rato, Allegro, Vivace, Presto, ec. Altri termini usati spesso sono: rall., accel., rit., affrett., ten,, a tempo, ecc. Per il colorito vi sono i segni detti dinamici: p (piano), A (pianissimo ) f (forte), ff (fortissimo), mp (meno piano), mf (mezzo forte), sf (sforzato), eresc, (crescendo ), dim. (diminuendo ), Per il crese, si usa anche il segno ————— per il dim. il segne ————— (Per Taccentuazione vedi a pag. 15 a. TERZA PARTE 27 SETTICLAVIO Oltre alla chiave di violino ¢ a quella di basso, gid conosciute dall'allievo, presentiamo le altre cinque chiavi che con esse costituiscono il Setticlavio cio’ il complesso delle sete chiavi, le quali sono suddivise in tre gruppi. 1° di SOL che comprende la chiave di Violino si segna al 2° rigo | Soprano si segna al 1° rige 2° di DO che comprende | Mezzo soprano si segna al 2° rigo le chiavi di { Contralto si segna al 3° rigo | Tenore si segna al 4° rigo 3. di FA che comprende { Baritono si segna al 3° rigo le chiavi di (Basso si segna al 4° rigo CORRISPONDENZA DELLE CHIAVI Violino Soprano Mezzo Soprane Contralto Tenore Bariteno Basso 28. INTERVALLI Glintervalli si distinguono in maggiori e giusti (intervalli naturali) ¢ minori, diminuiti ed eccedenti (intervalli alterati). Ogni singolo suono costituisce una corda. £, azz C. 13 Per conoscere la natura degl'intervalli bisogna calcolare il numero delle corde (suoni) che essi racchiudono, ad esempio : Intervallo di 3* magg. Zy———— cingue corde —— cs SS . SS = Gl'intervalli di 2%, 3*, 6" © 7 possono essere maggiori ¢ minori. Essi si 2 differenziano tra loro di un semitono. Es. magg. 2* min. aS Quelli di 4", 5* e 8* sono giusti. Eccedenti o diminuiti possono divenire tutti gl'intervalli. Aggiungendo un semitono cromatico agl'intervalli maggieri @ giusti questi diventano eccedenti. Sottraendo un semitono cromatico a quelli minori o giusti si ottengono gl'intervalli diminuiti. TAVOLA DEGL'INTERVALLI @ Btdim, 8*dim. 4*d Srdim. Stdim. 7*dim, 8° dim. Leorda B3corde Scorde 7 corde rde 1Ocorde 12 corde ee _ boas a 4 Sr = = = = = 6*min. |7*min. 9corde |{1 corde = = 4° giusta |5* giusta |6*magg. |7*mage. |8* ginsta Gcorde |S corde |10corde |12corde |13 corde Intervalli = == i natural = = ° = 3%ece, |4tecc. |5%ecc. |6*ece. |7tece. |8*ecc. Gcorde |7 corde |9 corde |1£corde |13corde {44 corde == Se SS = OS = = = (#) Liintervallo di 2° diminuita & solamente teorico, perché praticamente non & costituito da 2 suoni. 29. RIVOLTI Per rivolto s'intende lo spostamento della nota grave alla parte acuta. Nel rivolto glintervalli maggiori diventano minori © viceversa; gli ecce- denti diventano diminuiti e viceversa. I giusti restano giusti. Nel rivolto I'unisono diventa 8 la 2 diventa 7* kh? diventa 6* la 4 diventa 5* la 5 diventa 4* la 6 diventa 3* la 7 diventa 2 1.8 diventa unisono. 30. SUONI E TONALITA OMOLOGHE { ENARMONIE ) Per suoni omologhi (enarmonie) s‘intende il cambiamento di nome dello stesso suono (do - re b ). 31. MODULAZIONI Il passaggio da una tonal 4 ad un’altra dicesi Modulazione. 32. CARATTERI DEL SUONO. Nel suono si distinguono tre caratteri: Altezza, Intensita e Timbro (dette anche Colore o Metallo ). L'altezza di un suono dipende dal maggiore o minore numero di vibrazioni e dalla velocit& di-esse, per cui possiamo avere dei suoni pitt gravi o pid acuti. L'intensita del suono dipende dall’'ampiezza delle vibrazioni che I'esecutore produce, suonando con maggiore 0 minore energia. Il timbro & il carattere speciale del suono che fa distinguere quale istru- mento © corpo lo abbia prodotto. 33. RITMO Il ritmo @ il movimento ordinato dei suoni. Esso si basa sugli accenti, che si distinguono in forti ¢ deboli. Sono forti quegli accenti su cui si poggia istintivamente con maggior forza, deboli gli altri. 34. ABBELLIMENTI Gli abbellimenti sono gruppi di notine che possono essere espressi anche con segni abbreviativi. La nota su cui si svolge l'abbellimento dicesi nota reale. Gli abbellimenti principali sono: Appoggiatura, Acciaccatura, Trillo, Mordente, Gruppetto. L'appoggiatura @ una notina che precede la nota reale e nell'esecuzione prende da questa meta del suo valore. Essa @ perd oggi usata come parte sostanziale della melodia ¢ scritta in valore reale, 4 Eseenzioney —_— Notasione-g—— F. 4022 ¢. eo L'acciaccatu-a & una notina con una codetta tagliata e va eseguita con rapidita, 2 4 Notazione #y— = : See = 4 > == Salti di Settima M Ge E, e922 © 29 Salti d'Ottava NVR Idem NI22 Idem N°23 = - Gli antecedenti qui riuniti ee" se ses ee Idem NERC = e5e*e ee aS Salti di Nona NRT Z Idem Nv2s8 &. 4022 ©, 30 Salti di Decima N°30 x te a z 2. e__*__# _» a NEM G6 4s Ses =| Idem NOB2 3 oe Salti misti N33 Idem ~ ee ee N36 & SS : =F Sette ere el Lee ele tee poe oreo Gey oy Scala con diverse figure NBT = 5, a022 C. 31 Piccoli Selfeggi o Esempi di figure frammiste da pause. wan Bey B. 402 C. E, 4022 ©. ON port tas” tonstaz Ses ee $ a Se eS 20e, eg lente { le E. 4022 ©. 34 E. 4022 Del ti i panto semplice - wisn Ge Se BS Idem NIBB 6S ==== === eS a ~ a EX 2 el Idem A = Ni56 GE =e as {—. — * : : f eae oJ Del punto doppio NBT 66 = — Esempio misto NIBS GE = ae f E, 4022 & 36 La legatura, che trovasi sopra due note di ugual nome 0 posizione, fa tacere il nome della seconda conservandone il valore. ofS fC = 2 = = Se Esempio del panto semplice, doppio e legstura. N60 Gee eS =p E4022 G. 37 E necessario che {1 Maestro faccia conoscere all’allievo i casi in eui il punto, la legatura e la sincope producono l'istesso effetto. Panty seinglics Letatura Sincope Legatura mS ESEMPIO (oy J DELLA SINCOPE wor $es= 2 & N°62- E, 4022 ¢. 38 E. 4022 ©. 39 ees ee ae = Esempi di tutti i salti allo scopo di abituare alla lettura rapida dei diversi intervalli, B. g022 © 40 SCALE DI BISCROME Ss —_ sere, — == ee sone gee oar PARTE SECONDA , Largo . SS = ee, — = ——— = = v t — : t — ot, 2S Se Maestoso a — w@e a === ek =| E. 4022 C. E4022 C. a4 Allegro moderato E. 4022 © Larghetto N?8O ee € 2 4 me ce £4022 C, E, 4022 ©. F. ame C. 48 Larghetto mosso NO 84 49 Hoe a ee eed a Allegretto B sso Bite —— E4002 @ = a a yg 8 eg — ee o - +t 4 4 — Allegretto moderato _— Se = No 88 6 2 oe 5 4022 C. al Sostenuto E. 4022 C. 52 Moderato assai = x? 90 #ee SS oe o fe Eng Bye Oo Eee air ee fet ere = B, azz C. @ piacere Bp ee ee a ieee os aoe ate a ee = ote oe s a e te == ti Fg on Fo ee SSS re : (7) Acwentar bene ancorche Cadenza. — E. a022 ©. 56 Andante + 3 z 7 . nN? iin = a => =>_ B, 4022 € aT jpioderdts assai N? 95 [SS — <— E. 4022 C 58 : Allegretto moderato assai i —— —_e— so , 022 Adagio 58 = Z=saa= 60 Allegretto moderato 6 Fine detla I. Parte (a Accentar bene ancorehé Cadenza. E. 4022 C. ESEMPI SUGLI ABBELLIMENTI Appoggiatura (prende la meta del valore della nota Teale). ; petty. effetto effetto Gruppetto. 9 gaa ashe oes (Se ——— e = Ze et bp ge effetto site = = Gruppetto con] la nota puntata. ——— | offetto zal offetto i Volendo nel trillo alterare la no. ta superiore si ponga ig, ilbo il} sopra le lettere # effetta ESEMPIO Tree Pee Pee E. 4022 C. 63 Seale maggiori e minori Scala di De maggiore Sol maggiore sa o Mi minore relativa di Sol mag. 1.4 tipo melodico — Rea ee ipa armonico 4 eo SSS = = = tipo ie ee = — = a si oe Re maggiore vw Qe ee fig tipe armonica —————— vs 3 = > 3 i Fipo misto * Ra mimes La maggiore ——— a | a we ii Fa$ minore relativa ¢ di La mag De 4 tipo melodica Ns a SSS tipo. armonico & ———— ee =—— ‘ipo metodico ©--«-RE# minore relativa di Fat mag. foe SS he eS tipo armaniza a = at tipo misto = — 3 ose 65 Dof maggiore —— = = Re minore relativa di Fa mag. —p tire = — fe = S Vides arwn : —————— i SSS SF = foe = SSS v ae — Sib maggiore ee EE p = — =e Sol minore relativa di Si> mag. Se a — = = tipo mésio_ 4 _ oa : = Mb mage tore ——— Do minore relattva di Mib mag. SSS —— > cS tipo crmonin on SS == =

maggiore Ge SS oo ——— & tipo melodie = minore melativy dl Lab mag. : : —— 2 = > = = SSeS so Ss ripo melodico Sid minore relativa di Reb mag. —= Sol> maggiore Se 8 oer =— —= — SSS SSS . Mib minore relativa di Solb mag. i a = ae os e = Fie Do maggiore Hae = CP 7 oes > s VS . oF =S PARTE TERZA 68 PARTE TERZA Questa parte contiene pressoché tutte le combinazioni della divisio. ne in tutti gli otto tempi, segni di richiamo ¢ Ie abbreviature pid in uso. Allegro maestoso 69 b. : yy erupretto ( Sere Allegretto E, 4022 C, a E. 4022. Andante mosso 55s, 3 —— 101 eS - =are x01 Gee = ae = | SSS ge S _—————— E, doz2 €. 74 Larghetto 4 —_ WN? 102 Xf E, 4922 C 76 7 Maestoso Ne 103 GO pe ie | oe es otter: cfere™? Sa + $e : ———— ee — = 7+ pbs ge — be = py i ae ed nn = Fi otete| = ] =——— eer i erese. 7 Allegro giusto No 10% Oia E. 4022 6. Andante sostenuto Ne 106 == = E, 4022 ¢ BL fb wepreccttoc tes tee peste 82 Allegro vivace N° 1075 - — E, 4022 6. bet ewer espa eet et Oire Sai ae Se 4a = Ee ey a ae =e B, a02z C. E. 4022 ©, 86 | E4022 C. Moderato assai rae . ~ —- - N! 440 ——— = : a E 4022 c. 89 E. 4022 C. Moderato B 4022C. a1 Grave N? 142 con espressione =— Faz G 94 Allegretto Ne413 4 E, a0zz G. 96 Allegro ee ——ies 5 $f Se ee E. 4022 G E, 4022 ©. 98 Allegro con brio E. 4032 © 100 Sostenuto ar yr No 146 = St = = 101 E4022 © 102 Per conoscere le abbreviature e segni di richiamo. Allegro mosso NOL (ite SS A a ene Gh et ts Ghia (a) Nella musica gtampate tanto queste abbreviature che quelle ehe seguono si riscontrano di ra. do cid che non pud dirsi per quella manoseritta, onde Se ne rend necessaria Ta cunoseenza, Datsegno Sal? pot segue 103 E. 4022 ©. Solfeggio per la lettura di intervalli distanti fra lero. Allegro spiritoso = NY 418 E4022 © E. 4022 C. Per la cognizione di altri segni ed abbreviature. Allegro NEA19 = E. 4022 C. 107 Pita mosso (a ae tog feet = E. 4022 108 In quest’ultimo Solfeggio sono rhuniti tuttii tempi onde abituare 1'Al- lievo al cambiamento istantaneo. Allegro moderato wieo e ae oe ee sy =| Allegretto ey 5 + @ piacere Andante mosso E, azz ©. 109 Allegro giusto io 110 Vivace #4 E. amz ¢. m1 Allegro molto E. 4022 ©. EDIZIONI CURCI ESTRATTO DEL CATALOGO RIGUARDANTE LE PUBBLICAZIONI TEORETICHE E I METODI PER LA DIVISIONE BARBERA G. - Elementi di Teoria Musicale per il Canto corale nelle Scuole Magistrali (con cenni di Storia della Musics secondo i vigenti programmi mninisteriali) (in 2 volumi), BERALDI M, - Corso graduale ¢ metodico per lo stu- dio del Dettato ritmico © melodico, BONA P. - Metodo completo per la Divisione con I'ag- junta di Nozioni clementari di Teoria Musicale i A. Curci. CENTI E. - Nozioni di Teoria Musicale, GURGI A. - Nozioni clementari di Teoria Musicale esposte in forma chiara e graduale per iniziare lo studio della musica, FALGONI A. - Mctodo per la Divisione, teorico pratico, graduato — I e IT parte. GENTILUGCI ©, - 15 prove d'esame per la Heonza di Solfeggio. GUBITOSI E. - Suono ¢ ritmo - Teoria della musica per i corsi superiori dei Conservatori e Istituti Musicali (VI* edizione). GUBITOSI E. ~ Guida per il Solfeggio cantato ¢ il Dettato melodico spensabile per la prepara- zione-agli esami di licenza di solfeggio. GUBITOSI- NAPOLITANO - Compentio di Teoria della Musica, MAGGIONI A. = Solfeggi cantati per il ritmo e l'espres- sione (con accomp. di pianoforte) — 20 solfeggi ad una voce e 5 a due voci. SILVESTRI L. - Metodo teorico e pratico per lo studio del Solfeggio cantato.

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