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60 GIOVANNI REALE, stotele nelle Categorie, dove «sostanza prima» (pT ovota) si di- ce essere appunto l’individuo: «Sostanza nel senso pitt proprio, in primo luogo e nella pitt grande misura @ quella che non si dice di un qualche sostrato, né in un qualche sostrato, ad esempio un de- terminato uomo 0 cavallo» (otota 8€ got f KupuitaTd Te kal Tpitws Kal pddota heyouévn A ptite Kad’ bToKeLpévou Twos MNyetar phe ev broxerpévw til oti, olov 5 tls Gv8puttos 4 6 tls {nos}. Ma Apelt ha dimostrato, con una attenta ricerca di numerosi passi dalle varie opere, come la prima categoria, assai spesso, sia in- dicata da Aristotele con l’espressione tl ot, cioé «essenza», ri- confermando in tal modo filologicamente quello che, di per sé, s’impone anche per via logica’?, Qui sfociamo, perd, nello scabroso problema, che é poi quello di fondo di tutta la metafisica aristotelica, cioé nel problema dell’interpretazione della sostanza. Essendo assolutamente impossi- bile trattarlo in questa sede, ci limitiamo a richiamare qualche no- stra conclusione. Non solo nel senso di categoria, ma in senso generale, la sostan- za prima (npG™m_ovota) non & lindividuo empirico: contro i brevi e insufficienti passi delle Categorie sta l'intera Metafisica, che inten- de la sostanza nel senso vero e proprio (la tp@T ovata) come for- ma ed essenza (el80g, Td th Av elvat)!. 143 s., 149 s., 155, 201 s., 219s. M41 Categorie, V,2a 115s. 1 Apelt, Die Kategorienlebre..., § 4: 168€ tLe Tl otty, pp. 137-145. Nelle pp. 140 s. é riportata una tabella (la pit: completa compilata finora) dei passi in cui Aristotele elenca le varie categorie; da questa tabella risulta che, quanto al nu- mero, i passi in cui la prima categoria @ indicata coll’espressione tl ¢otiv, egua- gliano quasi quelli in cui viene usato il termine odata, e che, comunque, sono di gran lunga superiori a quelli in cui si usano altre espressioni come T68e_(T681), 768 Tu, ec. Cfr., per esempio, Metafisica, B 2, 996 b 17; A 7, 1017 a 25; A 28, 1024 b 13; E 4, 1027 b 32; Z 1, 1028 a 11; 1 2, 1054 23. 14 E ben vero che i pitt solidi studi del secolo scorso su Aristotele, quelli che sono stati frutto di lunghe ricerche, contengono riconoscimenti in questo senso, che, cio’, Aristotele ha talora chiamato sostanza l’el8os ¢ l’'essenza; ma questi ri- conoscimenti rimangono marginali, nel senso che non vengono affatto sfruttati per una comprensione teoretica della metafisica aristotelica. Cfr, Trendelenburg, La dottrina..., infra, pp. 117-135; cfr. inoltre l'articolo Td éut elvar, 7d dya6e elva, 7d tl fv elvat bei Aristoteles, «Rheinisches Museum», 2 (1828), pp. 457 ss.; € il Commentario al De anima, I, 1, § 2; Il, 1, $ 3; III, 6, § 7. Cosi anche Zel- ler, che pure 2 il tipico sostenitore della interpretazione della sostanza come indi- viduo (Die Philosophie..., pp. 344-345 e passi citati in nota).

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