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La mia avventura ascorbica

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La mia avventura ascorbica


Maurizio Blondet 02 Giugno 2011

Beh, il suo tumore non aumentato, mi dice il medico di base dopo aver esaminato la PET che mi hanno fatto fare il 15 maggio. Me lo dice come incidentalmente,

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perch anche lui era per la chemio preventiva, e quando gli ho detto un mese fa che non lavrei mai fatta, ha subito replicato: Lei libero di... ma non si aspetti che le faccia ricette per cure tipo Di Bella. La PET precedente risale al 2 febbraio; sono dunque pi di tre mesi da che il mio microcitoma (operato precocemente) tace. Non mi faccio illusioni, sintende. Il microcitoma coralmente definito molto aggressivo, la recidiva post-operatoria altissima e rapidissima, tanto da far ritenere che sia proprio lintervento ad accelerare il processo. Semplicemente, mi godo una libert provvisoria: e calcolo che non avendo dato ascolto alloncologa, secondo cui avrei dovuto cominciare la chemio preventiva (cisplatino, cortisone, radiazioni e non so che altro) subito, immediatamente dopo loperazione, mi son goduto due mesi di relativa buona salute soggettiva, risparmiandomi le devastazioni inutili dei farmaci neoplastici. Bisogna accontentarsi, e nelle mie condizioni le settimane
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risparmiate dalla sofferenza diventano preziose come gioielli. Del resto, assumo che la malattia sia incurabile. Lo afferma lo stesso National Cancer Institute, il serissimo istituto governativo americano che riporta con minuziosa precisione lo stato dellarte, e tutte le informazioni che possono saziare la curiosit, riguardo ad ogni specie di tumore. In calce al capitolo Informazioni generali sul cancro a piccole cellule (microcitoma significa appunto a piccole cellule, ma suona pi scientifico, e d lompressione che i dottori sappiano con che cosa hanno a che fare) posta, in grassetto, questa avvertenza: Per la massima parte dei pazienti con tumore a piccole cellule, i trattamenti correnti non costituiscono cura del cancro (For most patients with small cell lung cancer, current treatments do not cure the cancer). (General Information About Small Cell Lung Cancer) La chemioterapia, vien detto chiaro, non cura nulla. Altrove vien ripetuto che gli attuali trattamenti sono insoddisfacenti per quasi tutti i pazienti con questo cancro. Ma questa avvertenza in grassetto replicata in calce alla descrizione di praticamente ogni tipo di neoplasia, salvo forse per certo linfomi. A quanto pare, la frase stata inserita non su suggerimento dei medici ma dagli avvocati; in USA si rischiano cause miliardarie per promesse terapeutiche infondate; solo in Italia si pu proclamare in TV che siamo a un passo dal debellare i tumori, o abbiamo migliorato di molto la sopravvivenza o disponiamo oggi di chemioterapie mirate e meno invasive (balla assoluta: nel mio caso mi hanno proposto, a scopo preventivo, il solito bombardamento pesante e indiscriminato di sostanze tossiche e cancerogene) nel chiedere il 5 per mille da parte dello IEO, listituto privato-convenzionato di Veronesi. La chemio viene dunque proposta (imposta) come risposta alla domanda psicologica dei pazienti spaventati dalla diagnosi (Dottore, mi salvi) da esperti che ne conoscono perfettamente linefficacia; e che esercitano questo trattamento come un vero esercizio della crudelt, crudelt per cui hanno mano libera (ho ricevuto resoconti di calvarii individuali che fanno rizzare i capelli in testa...), e che un giorno, spero, porter lintera oncologia ad essere

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definita come crimine contro lumanit. Personalmente, mi sforzo di adottare un altro atteggiamento; anzich linane ansia di sfuggire alla morte, buttarmici a capofitto; una volta in grazia di Dio, non c pi motivo di aver paura. Ma allora, Blondet, non stai facendo alcuna cura? Me lo chiedono diversi amici. Una cura la sto facendo. A scarico di coscienza, sto sottoponendomi ad iniezioni in dosi crescenti di acido ascorbico (vitamina C) in vena, dosi che dovrebbero diventare molto alte (30-50 grammi a infusione) sotto il controllo di un medico di cui non faccio il nome, perch ha gi (naturalmente...) i suoi guai giudiziari per questa colpa, aggravata dal fatto che non cerca di farci soldi. , con qualche miglioramento, la vecchia cura proposta mezzo secolo fa da Linus Pauling, che l per l ricevette per questo persino il Nobel. La terapia fu poi liquidata da sperimentazioni cliniche condotte dalla clinica Mayo del Minnesota, che sment le speranze sollevate. Il fatto che alla Mayo si trattarono i pazienti della sperimentazione con acido ascorbico in alte dosi per via orale, credendo (o fingendo di credere) che lassorbimento intestinale della sostanza presa per bocca fosse cos alto, da equivalere allassorbimento in vena... i risultati furono provvidenzialmente deludenti. Attualmente, per, il trattamento con IVC (Intra-venous C vitamin) in megadosi di pazienti cancerosi tornato in auge in diverse cliniche americane e britanniche: anzi, vista come una terapia legittima per i pazienti che deliberatamente rifiutano la chemio (cos il dottor Julian Kenyon, direttore medico della Dove Clinic for Integrated Medicine, London e Winchester). Una seria rivista scientifica, il Proceedings of National Academy of Sciences, ha pubblicato i risultati di un lavoro di vari scienziati che hanno comprovato come dosi farmacologiche (cio altissime) di ascorbato siano riuscite a produrre una riduzione di un aggressivo glioblastoma nel topo, ed anche tumori delle ovaie e del pancreas. I ricercatori non si peritano di raccomandare questa terapia su pazienti umani con prognosi infausta e opzioni terapeutiche limitate. (Pharmacologic doses of ascorbate act)

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Qui il testo completo dello studio: Pharmacologic doses of ascorbate act as a prooxidant and decrease growth of aggressive tumor xenografts in mice Il lavoro spiega anche il meccanismo dazione della vitamina C. Normalmente, anche in alte dosi, essa un potente anti-ossidante, e in quanto tale un sostegno del sistema immunitario. In dosi ancora pi alte, per, diventa un pro-ossidante: converte i radicali liberi in perossido di idrogeno, una sostanza ( lacqua ossigenata, H2O2, in cui il secondo atomo di ossigeno facilmente si libera bruciando i tessuti) fortemente tossica per le cellule, in quanto ne danneggia la membrana. Senonch, le cellule normali del corpo sono in grado di neutralizzare il perossido di idrogeno, grazie a un importantissimo enzima chiamato catalasi, che le cellule sane producono, anzi che ubiquitario in tutti gli organismi animali e vegetali. (Catalasi) Le cellule tumorali invece non sono capaci di produrre la catalasi, sicch sono senza difesa davanti allazione tossica del perossido, il prodotto di scarto della vitamica C in altissime dosi; le cellule cancerose verrebbero dunque uccise in modo selettivo, tanto pi che lacido ascorbico si concentra, com stato comprovato dagli esami del siero, preferenzialmente attorno ai tumori solidi piuttosto che nei tessuti sani, a causa della somiglianza chimica della vitamina C col glucosio, di cui le cellule tumorali sono ghiotte. Se questo vero, il trattamento con dosi altissime di acido ascorbico endovena otterrebbe quello che la chemioterapia promette e non mantiene: uccidere selettivamente le cellule cancerose, risparmiando invece i tessuti sani. Vedo anche, spigolando qua e l, allusioni dei medici favorevoli a questo tipo di cura ad un protocollo del Kansas, con precise linee guida indicate da una dottoressa Jeanne Drisko, che alluniversit del Kansas dirige il Programma di Medicina Integrata. Dosi crescenti di vitamina C infuse in flebo due volte la settimana il metodo seguito dal dottor Thomas Cowan, con il controllo della concentrazione della vitamina nel sangue immediatamente dopo linfusione; una volta raggiunti i livelli ottimali, si continua fino a quando constati una remissione (dellavanzata della neoplasia); se la remissione si verifica, la terapia continuata per sei mesi fino a un massimo di due anni, nello sforzo

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di cambiare lintero corso della patologia. Ecco un po di altri studi recenti sullascorbico in alte dosi: PDF. La rivelazione del meccanismo dazione dellacido ascorbico in dosi farmacologiche non solo vendica Linus Pauling (che del meccanismo per cui la vitamina C aveva azione anti-tumorale non seppe dare ragione); ma anche, mi pare, in qualche modo rafforza la posizione dei credenti nella terapia alternativa a base di ascorbato di potassio. Come forse noto a molti lettori, lidea venne a un chimico fiorentino di nome Gianfranco Vals Pantellini nel 1947, dopo aver fatto visita ad un amico orefice con cancro gastrico terminale. Trov che il malato riusciva ormai a nutrirsi solo con limonate rese effervescenti dal bicarbonato; i medici gli davano poche settimane di vita. Invece, mesi dopo, il canceroso appariva guarito (morir otto anni pi tardi, di infarto). Pantellini vide che, per un errore del farmacista, il bicarbonato con cui lorefice mescolava il suo succo di limone non era comune bicarbonato di sodio, ma di potassio. Errore felice: come intu il chimico, mentre il sodio resta nei tessuti liquidi esterni alla cellula, sangue e siero, il potassio svolge un ruolo essenziale nei processi metabolici intra-cellulari, portando (per semplificare) la vitamina C direttamente allinterno delle cellule. Gli effetti collaterali della terapia (frequenza di urinare, a volte lieve diarrea) non sono nemmeno paragonabili con gli effetti collaterali della chemio. Del resto, lacido ascorbico la sola vitamina che non provochi iper-vitaminosi, quasi che la natura (Dio?) lavesse predisposta per le alte dosi prescritte dal Kansas Protocol. La vitamina C ad alte dosi ha anche un costo incredibilmente modesto rispetto alla chemio. Una confezione con 5 fiale (5 cc.) costa 3,6 euro. Il costo diventa per ragguardevole quando si giunge ad infusioni quotidiane di 30 o 50 o 75 cc., sostenute per mesi. E qui entra di nuovo in causa il mio medico di base che non fa ricette di cure alternative. Ho provato a portargli lo studio sopra citato col meccanismo dazione spiegato (lesistenza della catalasi, penso, sar una scoperta anche per molti dottori), ma ho commesso lerrore di portargli il testo inglese dello studio pubblicato dalla rivista dellAccademia delle Science USA. Lui lha sventolato allontanandolo da s come fosse un insetto molesto: Sono sicuro

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che posso trovare decine di articoli che dicono il contrario. Il fatto che non ci sono... Ci mi ha fatto meditare sulla formazione dei medici di base. Dopo la laurea, oberati dal lavoro per lo pi burocratico, tutto il loro aggiornamento lo ricevono dagli informatori scientifici, ossia dai propagandisti e piazzisti delle aziende farmaceutiche, da esse pagati e sguinzagliati negli ambulatori con le borse di cuoio piene del nuovo farmaco brevettato da raccomandare, piccoli e grandi omaggi, offerte di partecipare a seminari sul nuovo farmaco a Portofino o a Lanzarote, pranzo cena e pernottamento, con signora. Questa non solo corruzione. La pratica propagandistica deforma la mentalit dei medici nel senso di rafforzare in loro una preferenza assoluta per i farmaci confezionati; per i farmaci di grandi case farmaceutiche; per i farmaci nuovi rispetto a farmaci vecchi, parimenti efficaci e spesso meno pericolosi (esempio in cardiologia: il Clopdigrel, o Plavix della Sanofi-Aventis, un fluidificante del sangue pi o meno efficace quanto laspirina, ma va controllato accuratamente perch provoca danni al... midollo spinale). Non esistono pi medici ma ho fatto a tempo a conoscerne almeno un paio che compongono o propongono galenici. Per esempio, ci sono donne a Rimini che hanno gratitudine eterna per il mio ex suocero, un burbero medico croato che le salv dallo sfiguramento di gravi ustioni, senza bisogno di ricorrere al chirurgo plastico, con una pomata di sua composizione (ne aveva ottenuto la formula da una zingara, diceva): una pomata per comporre la quale, per, il dottor Minak andava ogni mattina al macello a raccogliere midollo di bue fresco, cosa che la Sanofi-Aventis certo non fa. Ho conosciuto medici che ancora prescrivevano pillole di calcio che altro non erano che polvere dossa, altro sottoprodotto di macelleria fino a quando le pillole non sono scomparse dalle farmacie, perch costavano troppo poco per fare profitto. Ho conosciuto ancora medici che curavano lacne o altre foruncolosi con lIttiolo, tratto da scisti bituminosi, dal caratterisctico odore di pesce affumicato; o prescrivevano, non ricordo per quale affezione, acido ursinico, tratto dal grasso dorso. Erano cure efficaci; ma non conviene pi produrle. Anche lacido ascorbico iniettabile viene fabbricato da qualche piccola ditta praticamente su ordinazione.

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Il mio medico sa solo che la vitamina C endovena era unidea di Pauling, ma superata. I nuovi studi non lo raggiungono, se non gliene parla il promotore scientifico della Merck o della Squibb. Prover a tornare alla carica, assicurandolo che non metter la vitamina a carico della ASL lente previdenziale dei giornalisti rimborsa persino lomeopatia e gli integrativi, purch li prescriva il medico curante ma non ho molte speranze. La mia cura, presto o tardi, dovr fermarsi per impossibilit dello scrivente ad avere la prescrizione firmata dal medico, di cui necessito. Confido pi che mai nelle preghiere di tutti, e nella volont di Cristo.

P.S.: Secondo le ultime notizie, la FDA (Food and Drug Administration) si appresta a vietare la somministrazione di acido ascorbico in vena, fra le proteste di diverse cliniche americane che gi lhanno adottata. Sar curioso vedere quale scusa troveranno stavolta: effetti collaterali dellunica vitamina che non produca iper-vitaminosi? A quando una valutazione degli effetti collaterali della Ciclofosfamide, la mostarda azotata vescicante che cominci la sua carriera nelle trincee per avvelenare i soldati a migliaia?

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