Sei sulla pagina 1di 5

L’altra teoria sui Protocolli

Visti fino a qui, i Protocolli di Sion sarebbero un piano per il controllo mondiale ordito da una
ristretta schiera di di personaggi che l’avrebbero maturata in ambito sionista tra la fine del XIX e
l’inizio del XX secolo. Ma esiste un'altra interessante teoria, maturata tra i liberi ricercatori già da
qualche tempo, che offre un punto di vista innovativo riguardo l’intera vicenda. Secondo tale teoria
i Protocolli, o quantomeno la loro concezione, sarebbe molto più antica. Una versione più “cauta” di
questa teoria vorrebbe che questi fossero stati composti nel 1840 a Parigi, editi da un membro della
dinastia Rothschild. Ciò porterebbe a sessant’anni prima la stesura dei Protocolli, escludendo di
fatto l’ambiente sionista a noi noto, quest’ultimo sviluppatosi alla fine del XIX secolo nell'Europa
centrale e orientale e non come comunemente ritenuto nel 1901.
Non solo, se ciò fosse confermato, i Protocolli non sarebbero successivi ma addirittura precedenti ai
famosi Dialoghi di Maurice Joly dei quali, secondo narrativa ufficiale, sarebbero un plagio..
Secondo tale ipotesi, il testo non conterrebbe alcuna allusione al sionismo ma formulerebbe invece
un piano finanziato di conquista in un periodo storico precedente, quando i piani dei Rothschild e
degli Illuminati, si unirono sulla scia della Rivoluzione francese.
Al testo finale, evidentemente una strategia vincente che portò a dei risultati concreti alle famiglie
coinvolte, sarebbero stati apportati i relativi “aggiustamenti” alla fine del XIX secolo per continuare
a renderlo attuale; ciò avrebbe indotto i più a pensare che fosse stato scritto invece in quel periodo.
Per comprendere su quali indizi poggi questa teoria occorre riassumere i fatti precedenti a sostegno.

Gli illuminati di Baviera


è il 1815 quando Lionel Nathan Rothschild provocò il crack finanziario della banca d'Inghilterra
facendola crollare all'indomani delle guerre napoleoniche; la “strategia Rothschild” per
impadronirsi della banca d'Inghilterra consistette nel fomentare false notizie riguardo all'esito della
campagna napoleonica di Russia.

L'anno successivo fu la volta della Francia e sempre attraverso un Rothschild il quale rilevò due
banche nazionali francesi secondo uno schema ben definito. Tale pratica completamente inaudita fu
resa possibile soltanto grazie alla speculazione che la famiglia Rothschild provocò due anni dopo e
il 1818 il Rothschild concessero prestiti ai governi europei iniziando dalla Prussia e proseguendo
con l'Inghilterra Austria Regno delle Due Sicilie e Russia in sintonia con quanto riportato nei
protocolli la massoneria fu impiegata quale mezzo per nascondere il nuovo movimento gli
illuminati di Baviera. Il lavoro era stato intrapreso dal fondatore Adam washup già alla fine del
XVII secolo attraverso un illuminismo questi iniziò a introdurre l'idea all'interno delle Logge
massoniche occidentali con una innovativa filosofia si passava dall'esposizione pubblica delle
finalità e delle Logge all’anonimato e all'occultamento per fare ciò lo stesso Wash Up a mise in una
lettera che la grande forza degli Illuminati consisteva nel suo occultamento in quanto non doveva
mai apparire in nessun luogo con il proprio vero nome ma sempre sotto copertura con un altro nome
ed un'altra occupazione e Per fare ciò i tre gradi inferiori della massoneria erano gli ideali quelli
ideali nel mille appariva prova di questo nel 1781 l'ordine gerarchico degli Illuminati venne
aggiunto vennero aggiunti i primi tre gradi della massoneria questo si verificava al Congresso di
Wilhelmsbad, il 20 dicembre 1781. Al ritorno in patria, il conte de Virieu, massone della loggia
Martiniste di Lione, riferì: "Posso solo dirvi che tutto questo è molto più grave di quanto pensiate.
La cospirazione che si sta tessendo è così ben congegnata che sarà impossibile per la Monarchia e la
Chiesa sfuggirle".

la forza che consisteva contenuta in questo piano d'azione consisteva nel fatto che si trattava di un
movimento spirituale che minacciava di distruggere l'ordine stabilito di ogni cosa undefined era
ebraico nel suo pragmatismo poiché i dottori dell'incredulità e si basava sul divino dal fatto che la
moneta poteva essere grata dal nulla e alle con l'aggiunta degli interessi. Tale invenzione era già
iniziata nel 1694 due secoli prima con un re olandese salito al trono inglese e I finanzieri olandesi
che avevano messo a disposizione dell'oro acquisendo così la capacità di moltiplicare la carta
moneta era la banca d'Inghilterra una storia già nota ed è proprio un ebreo che ci illumina su questo
passaggio bernard Lazar che nel suo libro l'antisemitismo pubblicato nel 1894 richiamava alla
memoria che Wake up era circondato esclusivamente da ebrei cabalisti e i documenti confiscati
dalla polizia bavarese mostrarono che su 39 illuminati che occupavano posizioni di basso rilievo 17
erano ebrei e più si saliva nei ranghi Maggiore era la percentuale di ebrei ricordando che adam
Washup era figlio di un rabbino ebreo ed era sostenuto dalla casata Rothschild di Francoforte.

Lo stile narrativo dei protocolli fa pensare che si trattasse di un relatore unico che di volta in volta
esponeva le fasi del Piano d'azione e nel sesto protocollo dove viene riportata l'esperienza del crollo
di una moneta nazionale secondo Henry makov sarebbe stato un Rothschild a pronunciare tali
parole stiamo creando enormi Monopoli da cui dipendono anche le grandi Fortune dei going che
andranno a fondo insieme al credito degli Stati il giorno dopo il crollo politico in questa fase questa
frase sarebbe ancorata alla realtà storica nel 1815. A tal proposito è interessante soffermarsi su
questo video http://nworesearch.org/rothschilds.html

Quanto sopra detto non proveniva da alcun libro e da nessuna tradizione ma arrivò all'indomani del
controllo da parte dei roccia dei sistemi bancari francesi e inglesi tra il 1815 e il 1818 un altro dato è
quello delle guerre combattute in Europa durante il XIX secolo analizzandole si noterà che queste
sono sempre concluse con l'instaurazione di un equilibrio di potere di ogni pace seguita dal conflitto
ad ogni conflitto eseguito Dalla Pace il potere veniva riequilibrato in un nuovo raggruppamento
attorno alla casa roccia dell'Inghilterra Francia o Austria e le nazioni venivano raggruppate In modo
tale che se soltanto un re avesse violato gli accordi sarebbe scoppiata una nuova guerra decisa in
base alla direzione dei finanziamenti la ricerca delle posizioni debitori delle nazioni in guerra era un
livello indicatore di come queste dovevano essere punito secondo l'economista Stuart crane.

Un'altra tattica riportata nel protocollo 2 e quella secondo cui è indispensabile per il controllo
totalitario che le guerre non si risolvessero in accordi territoriali ma Mantenere gli esiti in ambito
economico vedere in tale ambito che roccia di finanziavano consentendo il predominio dei vincitori
ma nello stesso tempo ponendo entrambe le parti cioè i vincitori tanto i vincitori quanto viventi
nelle loro stesse mani al Riprova di ciò è importante ricordare che il 19 giugno 1815 Nathan Mayer
frostshield fece crollare il mercato azionario inglese e tra il 20 e il 21 giugno la famiglia Rothschild
ottenne il controllo completo dell'economia britannica costringendo l'Inghilterra a istituire una
nuova banca d'Inghilterra che è lo stesso Nathan controllava interamente assumendo di fatto il
controllo della banca d'Inghilterra e da lì divenne Barone di rothschild.
Il 5 novembre 1818 fu la volta della Francia qui gli agenti Rothschild iniziarono ad acquistare
enormi quantità di titoli di Stato francesi ottenendo il controllo completo delle Finanze nazionali e
fu il figlio Amschel Mayer ad aver detto nel 1838: "Permettetemi di emettere e controllare il denaro
di una nazione e non mi interessa chi ne fa le leggi". I Rothchild trassero immensi profitti dalle
guerre, finanziando entrambe le parti in accordo con i consigli dei Protocolli.
Tra i papabili autori dei protocolli Lionel Nathan Rothschild potrebbe esserne stato l'autore questo
secondo Henry makov, secondo il ricercatore americano proprio questo Rothschild sarebbe stato il
banchiere "Sidonia" in un romanzo di Benjamin D'Israeli, Coningsby (1844)

Nel romanzo viene descritto come un banchiere spregiudicato di fama internazionale che
contrattava con i ministri dei vari stati il cospiratori mondiali - Disraeli, Coningsby, 1844, p.301
(Disraeli divenne primo ministro britannico nel 1868). Per quanto invece riguarda James Mayer
frothfield 1792-18 era un massone di trentatreesimo grado di rito scozzese fu consigliere di ben due
re di Francia e divenne il banchiere più potente del paese a seguito delle guerre napoleoniche e dalla
truffa ordita dal padre in Inghilterra.

E andiamo ora ai dialoghi di Jolie, molti sostenitore della narrativa ufficiale attribuirebbero l'origine
dei protocolli ad un maldestro plagio fatto dai dialoghi di Maurice Jolie il quale, nel 1864 pubblicò
il libro “Dialoghi all'inferno tra Montesquier e Machiavelli”. Secondo i sostenitori del plagio, il
materiale contenuto nei “dialoghi” sarebbe chiaramente sovrapponibile a quello dei Protocolli.
Secondo Henry Makov sarebbe invece stato Jolye a copiare dai protocolli e non il contrario.
Maurice Jolye, il cui vero nome era Joseph Levy, fu un ebreo massone membro della Loggia
Mizraime e protetto di Adolph Cremieux capo della Loggia e ministro del governo di Leon
Gambetta, sostenuto dagli ebrei. Tale legame, secondo Makov sarebbe fondamentale da tenere
presente per capire l’intera vicenda intorno alla quale vennero ad esistere i Protocolli. Il testo di
Jolie è passato alla storia come testo polemico contro Napoleone III e per questo venne arrestato; se
però si fa un'analisi incrociando il testo dei Protocolli con quello dei Dialoghi di Jolie, appare fin da
subito evidente che soltanto meno di un sesto dei due testi risultano essere sovrapponibili.
Inoltre i Dialoghi sono impostati sulla filosofia machiavellica standard, vale a dire su come i politici
debbano generalmente imbrogliare e mentire per mantenere il potere, viceversa i protocolli sono
profetici di ciò che si sarebbe sviluppato nel corso del XX° secolo, proiettando nel futuro azioni che
si sono effettivamente sviluppate. Oltre a ciò va ricordato che secondo Jolie il dispotismo doveva
essere raggiunto senza violenza in quanto questo non aveva alcun ruolo, ciò è in totale antitesi alla
filosofia violenta dei protocolli i quali sostengono i piani per arrivare al potere attraverso la violenza
e la forza, nei dialoghi di Jolie ovunque il potere precede il diritto la libertà politica è solo un'idea
relativa alla necessità di vivere e ciò che domina gli Stati come gli individui, mentre il primo
protocollo sostiene che per legge di natura il diritto sta nella forza la libertà politica è un'idea ma
non un fatto e bisogna saperla usare come un’esca ogni volta che appare necessario attirare le
masse.
Nei Dialoghi di Joly si legge che: "Il fermento rivoluzionario che viene soppresso nel proprio Paese
deve essere incitato in tutta Europa", esprimendo una tattica machiavellica standard per uno Stato
nazionale (molto praticata da Londra, possiamo notare, durante il periodo di massimo splendore
dell'impero britannico), e questo è paragonabile al 7° Protocollo: "In tutta Europa... dobbiamo
creare fermenti, discordie, ostilità". Ma non c'è alcun riferimento alla soppressione di queste
ultime nel proprio Paese. L'Autore non ha uno Stato nazionale da promuovere, tutti gli Stati
europei devono sottomettersi!
È chiara la differenza e l'incompatibilità filosofica tra i due testi: Jolie riflette come teorico politico
mentre l'autore dei protocolli descrive la pratica effettiva della violenza alla base dell'azione.

Cosa avrà voluto dire Joly nel suo testo? Egli sostiene di aver scritto il suo libro per mettere in
guardia da un terribile schema politico, che era già iniziato, che secondo lui non avrebbe mai
deviato dal suo obiettivo da quando era stato concepito, che sembrava avere una capacità
soprannaturale di corrompere "l'onestà stessa" - e che avrebbe richiesto l'intervento del cielo per
porvi fine! Il suo messaggio era applicabile a tutti i governi, non ad uno in particolare.
Si tenga presente che Joly era sotto giuramento massonico di segretezza e quindi non può dire
nulla di più diretto.
Suggerisco che queste importantissime parole di Joly sono compatibili con una data di
composizione dei Protocolli negli anni '40 del XIX secolo: si tratta di una data "lontana", ma
chiaramente nella sua memoria personale. Era l'epoca di Marx e del grande fermento
rivoluzionario in Europa.

L’apparizione dei Protocolli in Russia


Nel 1884 la figlia di un generale russo, Justine Glinka, si trovava a Parigi per ottenere informazioni
politiche per conto dello Tzar, informazioni che comunicava al generale Orgevskii a San
Pietroburgo. Si avvalse di Joseph Schorst, membro della Loggia massonica ebraica Mizraim di
Parigi, per entrare in possesso degli appunti. Schorst si offrì di procurarle un documento di grande
importanza per la Russia, dietro pagamento di 2.500 franchi. Questa somma fu debitamente
inviata da San Pietroburgo, pagata e il documento le fu consegnato. La donna lo tradusse in russo
e lo consegnò a Orgevskii, che a sua volta lo consegnò al suo capo, il generale Cherevin, affinchè lo
trasmettesse allo zar. Qui il mistero in quanto Cherevin, che si trovava indebitato, avrebbe avuto
delle pressioni affinché il documento non fosse trasmesso, a sostegno di questa ipotesi non vi
sono attualmente dati certi, sta di fatto che invece di trasmetterlo Cherevin lo archiviò. Secondo
quanto riferito dalla studiosa dei Protocolli Leslie FRY, Joseph Schorst sarebbe poi fuggito in Egitto
dove, secondo gli archivi della polizia francese, venne assassinato [Leslie Fry, Waters Flowing
Eastwards].

Nel 1895 Justine Glinka, tornata in Russia, ad Orel, consegnò una copia dei Protocolli al “marechal
de noblesse” ( si trattava di amministratore nominato dalla nobiltà russa con incarichi di
amministrazione di un distretto o di una provincia russa) Alexis Sukhotin. Questi a sua volta
avrebbe mostrato il carteggio a due suoi amici, Stepanov e Nilus. Su questo e abbiamo una
testimonianza firmata e testimoniata in tal senso, di cui non sembra esserci motivo di dubitare.
Questo passaggio rappresenterebbe una prova consistente circa la prima data certa dell'esistenza
Dei Protocolli. A riguardo

Nel libro di Fry è riportato il facsimile la seguente dichiarazione in lingua russa scritta a mano,
giurata e testimoniata da Stepanov, nel 1927:
"Nel 1895, il mio vicino di casa nel distretto di Toula, il maggiore (in pensione) Alexis Sukhotin, mi
diede una copia manoscritta dei Protocolli dei Savi di Sion. Mi disse che una signora di sua
conoscenza, di cui non fece il nome, residente a Parigi, l'aveva trovata in casa di un amico ebreo.
Prima di lasciare Parigi, l'aveva segretamente tradotto e aveva portato questa copia in Russia e
l'aveva data a Sukhotin". Questa testimonianza era firmata "Philip Petrovitch Stepanov, ex
procuratore dell'Ufficio del Sinodo di Mosca, ciambellano, consigliere privato e, all'epoca della
pubblicazione di quell'edizione, capo del servizio ferroviario distrettuale della ferrovia Mosca-
Kursk (a Orel)"
Tale dichiarazione venne anche testimoniata:
"Questa è la firma di un membro della colonia dei profughi russi a Stary e Novy Futog,
testimoniata da me, 17 aprile 1927, presidente dell'amministrazione della colonia, principe
Vladimir Galitzin".
Tale ultima dichiarazione reca anche il sigillo ufficiale. Il testo è stato riportato anche nell'erudito
Warrant for Genocide di Norman Cohn, 1967, p.108. Cohn conclude che "Stepanov stava
probabilmente cercando di dire la verità così come la ricordava", aggiungendo che una copia di
questo primo testo fu mostrata al processo di Berna del 1934. Rimane solo una traduzione in
tedesco, ma "questo dimostra che il testo doveva essere praticamente identico a quello redatto da
Nilus". Ciò mette in crisi la teoria secondo cui Nilus avrebbe ricevuto il testo dei Protocolli dalla
polizia segreta.
Ed è sempre lo stesso Cohn che fornisce un ulteriore indizio in Warrant for Genocide “La conferma
di questa storia viene da una cugina di Alexay Sukhotin: intorno al 1895 andò a trovarlo e vide il
manoscritto dei Protocolli copiato dalla sorella di Sukhotin e da un'altra giovane donna, di cui si fa
il nome: una copia della sua dichiarazione esiste nella biblioteca Weiner (Cohn, p.110 nota 28)”

Il figlio di Nilus testimoniò al processo di Berna del 1935 riferendo, a proposito dei Protocolli, di
aver visto Stepanov consegnare al padre un manoscritto in francese dei Protocolli nel giugno del
1901. (27) Come vedremo nella prossima sezione, ci sono varie parti dei Protocolli che possono
essere state composte solo negli anni Novanta del XIX secolo. Stepanov stampò e diffuse
privatamente un testo nel 1897, mentre Nilus lo pubblicò nel 1905 come capitolo del suo libro The
Great Within the Small, una copia del quale è stata depositata presso la British Library.

Fonte: Michael Hagemeister, Die Fiktion von der jüdischen Weltverschwörung 2012 p.172. La
testimonianza del figlio di Nilus resa al processo di Berna non è mai stata pubblicata, ha spiegato,
ma "una copia del testo originale francese si trova nella Sterling Memorial Library, Yale University,
New Haven".

Inoltre nell'introduzione all’edizione russa dei Protocolli, apparsa nel 1906, viene riportato che i
documenti provengono dalla Loggia massonica di rito egiziano (Mizraim)".
Ed è ancora la loggia Mizraim, ovvero quelle logge israeliane che utilizzano il “rito Mizraim” da cui,
secondo Henry Makow, proverrebbero la maggior parte dei politici israeliani e dei giudici della
Corte suprema. La Loggia Mizraim venne fondata nel 1805 in Italia e poi a Parigi nel 1815.

I Protocolli furono pubblicati per la prima volta nel settembre 1903 in dieci numeri del periodico
Znamya di San Pietroburgo con il titolo "Protocolli delle sessioni dell'Alleanza Mondiale dei
Massoni e dei Saggi di Sion", di cui non rimangono copie. Cesare de Michelis sostiene di averne
visto una copia (nel suo libro Il manoscritto inesistente 2004, Gerusalemme), senza fornire alcun
indizio su come ne sia venuto in possesso. A suo avviso, i Protocolli sono stati composti nel 1902-3
in russo, senza alcuna fonte francese. Non fornisce alcun indizio su chi possa esserne l'autore. La
massoneria è stata bandita in Russia nel 1823, motivo per cui gli autori ragionevoli non seguono
questa strada: i Protocolli descrivono un complotto massonico. Questo libro rappresenta una sorta
di frangia lunatica della teoria cospirativa dei Protocolli, secondo la quale il testo sarebbe spuntato
dal nulla.

Potrebbero piacerti anche