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Legislazione dei beni culturali 2022

Lezione 3
Procedimenti di verifica e dichiarazione sono dotati di discrezionalità tecnica per accertare
l’interesse culturale di un bene ex novo o quando l’ha perso con eventi calamitosi.!! Bene
demaniale tipo fortezza militare, demanio culturale e militare, non può essere commerciabile.
Commissione dimenticanza oppure è in ritardo di oltre 120 giorni, commissione regionale
entro 120 giorni dall’inizio del procedimento amministrativo di individuazione. O totalmente
inerte o lo emana con molto ritardo. Soggetto proprietario può soddisfare le proprie giustizie.
Ricorso amministrativo giurisdizionale e gerarchico, in quest’ultimo può emanare l’atto finale
e può sostituirsi alla scelta. Il primo, Il tar, illegitimità al giudice e il giudice
all’amministrazione un risarcimento ma non può per la separazione dei poteri se sussiste o no
l’interesse culturale del bene.
Provvedimento comunicati e notificati. Il Codice ci dice che i beni sono culturali siano efficaci
dalla notifica al destinario.
Valore patrimoniale di ogni bene degli enti pubblici! Demaniale, disponibile e indisponibile.

Lezione 4
Art 9 10 e 114 della costituzione.
Organizazzione e soggetti, si fa riferimento alla competenze di soggetti pubblici e in secondo luogo
privati.
Il termine competenza va bene per i soggetti privati, per i soggetti pubblici la competenza può
assumere una duplice veste. COMPETENZA: Come funzione amministrativa o come servizio
pubblico.
La funzione amministrativa e il servizio pubblico sono sempre prestazioni materiali però hanno
un elemento diverso. Nella funzione amministrativa quando i soggetti pubblici esercitano una
funzione amministrativa, un potere imperativo e unilaterale per interesse della collettività, il
provvedimento amministrativo è in grado di modificare la scheda giuridica in assenza della sua
volontà.
Il servizio pubblico non collocato da queste caratteristiche imperativo e unilaterale.
Traspotro pubblico locale, pubblica amministrazione si comporta come se fosse un soggetto di
natura privata.

Per la gestione e valorizzazione dei beni culturali si parla di FUNZIONE


AMMINISTRATIVA.
Funzione legislativa o podestà legislativa Nel art 117 della costituzione, la potestà legislativa
esclusiva spetta allo Stato e alle Regioni, perché invece le città metropolatine e le province non
hanno funzioni legislativi ma normativa di secondo grado.
Segue poi la Funzione regolamentare o podestà regolamentare, lo Stato deve emanare leggi,
nella materia della tutela dei beni culturali. (Le regioni devono emanare leggi nella
Valorizzazione ma devono rispettare i principi fondamentali dallo Stato che sono contenuti nel
codice dei beni culturali.)
Ovvero la Potestà di emanare atti normativi di rango secondario (è attribuita allo stato nella
materia dei beni culturali). Lo stato ha la facoltà di delegare questa sua podestà alla regioni con
un accordo di intesa amministrativo dove coordinare le rispettiva attività. Sennò spetta allo
Stato emanare leggi e regolamenti nella materia della tutela.
!Sentenza della corte costituzionale n 26 del 2004 le regioni possiedono la potestà
regolamentare nella materia della valorizzazione soltanto se il bene culturale risulta essere
nella loro disponibilità, se appartiene alla regione. Se appartiene allo Stato, spetterà allo Stato
emanare i regolamenti.!
La funzione amministrativa o podestà amministrativa, seguono le podestà legislativa se un
ente pubblico ha podestà legislativa a quell’ente pubblico ha anche la funzione amministrativa
art 118 comma 1 vengono assegnate a partire dai comuni a livello più vicino dei cittadini, salvo che
per assicurarne l’esercizio vitale e vengono assegnate ad altri enti pubblici.
Ogni ente pubblico è tenuto garantire la valorizzazione del bene che è nella sua disponibilità.

(La costituzione complica il quadro art 118 comma 3 prevede che lo Stato possa disciplinare forme
di intesa e di accordo con le regioni. Coordinano l’attività statale e regionale e estrema
flessibilità nella attribuzione delle competenze.)

!SOGGETTO PRIVATO: Anche il soggetto privato proprietario di beni culturali sia persona
fisica e giuridica deve assicurarne la conservazione e valorizzazione e la tutela secondo il
Codice.!
Il Codice art 6 comma 3, dalla costituzione Art 118 comma 4 prevede il principio di
sussidiarietà orizzontale, dove La Repubblica favorisce le autonome iniziative dei cittadini, dei
soggetti privati, nelle funzioni amministrativa. Il legislatore favorisce QUINDI ALLA
VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE.
Occorre però che la sovraintendenza accerti la compatibilità di quello che il privato vuole fare
all’interno di un bene.
Il privato può aiutare l’ente pubblico nella valorizzazione del bene culturale di un soggetto
pubblico. Con gli art 112 e 115 del Codice, il privato può partecipare alla costituzione di un
organismo misto, una persona giuridica composta da enti pubblici e soggetti privati.
Art 112, Il compito di pianificare e programmare interventi di valorizzazione e ha compiti
programmatori e pianificatori. Art 115, permette ai soggetti privati attività di interventi
materiali di valorizzazione attraverso gli strumenti della concessione pubblica a soggetti terzi
e l’affidamento di appalti pubblici di servizio.
Differenza Appalto e concessione, appalto pubblico il soggetto viene pagato direttamente dalla
pubblica amministrazione. Concessione è trilaterale perché il privato viene pagato dall’utente,
da un soggetto terzo.
C’è anche il art 120 del Codice, riguarda le sponsorizzazioni, quale contributo erogato per la
progettazione.
Codice art 4 comma 1 le amministrative in materia di tutela. Lo stato le può esercitare in
modo diretto, attraverso le direzioni generali e organi.

Struttura organizzativo del ministero della cultura. Ministero della cultura adesso o Ministero
dei Beni culturali. STRUTTURA GERARCHICA CON TANTI ESECUTORI SUL
TERRITORIO NAZIONALE E CENTRALE A ROMA.
Organizzazione del ministero trova assetto nel Decreto legislativo 20 Ottobre 1198 n 368.
Dpcm 169 del 2019 che viene analizzato e stato di recente modificato nel 2021 n 123.
Regolamento di organizzazione del Ministero dei Beni Culturali e dell’Organismo di
valutazione delle perfomance.
!!!Il ministro è una persona fisica è l’organo di direzione politico-amministrativa e ha il
compito di determinare gli indirizzi, le finalità e i programmi e deve verificare la coerenza dei
risultati ottenuti dai singoli dipendenti pubblici rispetto agli obiettivi predeterminati.!!!! Con
il principio di distinzione tra politica e amministrazione il Ministro non può intromettersi
nella gestione amministrativa dei beni culturali che spetta ai dirigenti di prima fascia
(direttore generale) e seconda fascia e funzionari e il ministro non dispone di poteri di
avocazione ne di sostituzione.!!!
POI Ci sono I sottosegretari di Stato hanno carico di natura politica, disciplinati dall art 10
del 1988 n 400, !svolgono le funzioni e compiti delegati dal ministro.!
POI Uffici di diretta collaborazione del ministro, ufficio amministrativo svolge funzione
consultiva in materia giuridica, suggerisce al ministro eventuali modifiche dell’attuale assetto
normativo della materia e HANNO ESCLUSIVE COMPETENZE DI SUPPORTO E DI
RACCORDO CON L’AMMINISTRAZIONE.
Tra i quali ci sono: Capo e Ufficio di Gabinetto, Segreteria del Ministro, Ufficio Legislativo,
Ufficio Stampa, Segreterie dei sottosegretari di Stato.
POI ci sono Organi Consultivi Regionali, Comando Carabinieri Tutela del patrimonio
culturale e Organismo Indipendente di valutazione della perfomance.

!Sotto al figura del Ministro c’è il SEGRETARIO GENERALE (di cui ci sono sotto 17
segretariati regionali disciplinati art 40 del dpcm 2019 ad esclusione quindi di Sicilia Trentino
e Valle d’aosta, con l’incarico del segretario regionale conferito dal segretario generale)
FUNGE DA RACCORDO e COORDINARE LE ATTIVITA’ TRA MINISTRO E DIREZIONI
GENERALI! E’ una figura a metà strada tra le figure politiche e amministrative, ha la
funzione di coordinare l’attività del ministro con le singole direzioni generali. HA POTERI di
AVOCAZIONE; SOSTITUZIONE, CONTROLLO, VIGILANZA, COORDINAMENTO,
DIRIGE le direzioni generali.
Suddivisi in dipartimenti sono 13 le DIREZIONI GENERALI.
!Tutela e valorizzazione, funzione amministrative, promozioni, direzione e vigilanza del bene
specifico sono i COMPITI di queste direzioni generali. Tutte disciplinate dagli art 169 dpcm
2019.!!!
Educazione, ricerca e istituti culturali: art 14
Archeologia, Belle arti, paesaggio: art 16 CONTROLLO AVOCAZIONE E SOSTITUZIONE.
Sopraintendenza speciale per il Pnrr:
Sicurezza del patrimonio culturale: art 17 !coordinamento, attuazione e monitoraggio in
materia di prevenzione di sicurezza del Patrimonio culturale.!
Musei: art 18 VALORIZZAZIONE
Archivi: art 19! Tutela e valorizzazione. Coordinamento, controllo avocazione e sostituzione.!
Biblioteche e diritto d’autore: art 20
Creatività contemporanea art 21
Spettacolo
Cinema e audiovisivo
Organizzazione: art 25
Bilancio: art 26
Digital Library: Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale. !RICERCA
COORDINAMENTO; DOCUMENTAZIONI DEI BENI CULTURALI.!

Lezione 5
Organi consultivi centrali a Roma, funzione consultiva della quale si avvale il Ministro.
DUE TIPI:
QUELLI Settoriali: ! SONO Comitato tecnico scientifichi!, ce ne sono 7 e riguardano i settori
dell’Archelogia, Belle Arti, Paesaggio, Arte, Architettura, Archivi, Biblioteche e Musei.!!!!
Ogni comitato formato da 4 membri, e comitati di natura consultiva e fanno proposte di
miglioramento della normativa del Codice dei beni culturali.!!!!! Le regole che seguono art 16
della legge 241 del 1990.
E QUELLO CHE E’ L’ORGANO CONSULTIVO Piu’ importnate!: CONSIGLIO
SUPERIORE DEI BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI.!! Disciplinato dal art 27 dpcm
169 2019. FUNZIONI CONSULTIVE PER I CAPI DI GABINETTO PER IL SEGRETARIO
GENERALE.!! Formato da 8 persone che lavorano nel mondo della cultura e dai 7 presidenti
dei 7 comitati tecnico scientifichi. Anche qui struttura gerarchica.!!!

!Ministero formato da UFFICI con particolari finalità che sono DOTATI DI AUTONOMIA
SPECIALE rispetto agli altri organi del ministero. ESEMPI art 33 dpcm 169 2019: l’archivio
centrale di stato. Istituto centrale di digitalizzazione del patrimonio culturale.! Biblioteca
centrale nazionale di Firenze e Roma, MUSEI E LUOGHI DI CULTURA CON RILEVANTE
INTESSE NAZIONALE.
!!!MA si distinguono perché alcuni !!!uffici di livello dirigenziale generale e non generale!!!!
DIFFERNZE: Distinzione non incide sulla autonomia ma sul 1. trattamento economico dei
funzionari che ci lavorano.
2. Modalità di nomina del vertice, in quelli generali si ha la figura del !direttore generale!
viene nominata con un decreto!, il dpcm su proposta del ministro dei beni culturali
Per gli uffici non generali si ha la figura del !dirigente! e la nomina avviene da parte del
direttore generale dei Musei.!

!!Amministrazione periferica MIBACT descritta art 38 dpcm 169 del 2019, uffici dislocati nel
territorio, per il coordinamento delle attività delle strutture periferiche del ministero.!! Dal
art 40 al 47
1.Segretariati regionali, come quello generale solo però del territorio della regione!
2.Sopraintendenze Archelogia, Belle Arti e Paesaggio. Tutela del patrimonio Culturale.
3. direzioni generali dei Musei, disciplinate art 42 dpcm 169 del 2019 sono uffici di livello
dirigenziale non generale. Coordinano le singole attività dei musei. Devono prevedere degli
standard omogenei di servizi. Importo dei biglietti e orari.
4. Musei e aree archeologici, istituzioni permanenti senza scopo di lucro a disposizione della
società e del suo sviluppo, acquisisce la testimonianza materiale e immateriale la conserva e la
deve promuovere con mostre rispettando una disciplina amministrativa stabiita da un altro
organo amministrativo-
5.Le sopraintendenze archivistiche e bibliografiche
6.Archivi di Stato
7.Biblioteche.
8.Le Commisioni regionali per il Patrimonio culturale disciplinate dall’art 47, presiedute dal
segretario regionale, dal soprintendente speciale Archelogia e Belle Arti e Paesaggio e dal
direttore regionale dei Musei. Servono per chiudere i procedimenti aperti dai sopraintendenze
NELLA FASE DI INDIVIDUAZIONE DEI BENI CULTURALI.!!!!!
!!!!Compiti delle sovraintendenze n. 2 e 5, vigilanza, tutela controllo e valorizzazione del
patrimonio culturale del bene culturale che rientra nella definizione!!!!!

ALES SPA, la configurazione attuale deriva dalla legge 208 del 2015 una società strumentale
per azioni quindi !ha personalità giuridica!, è di una forma formalmente privatistica dal punto di
vista formale ed è contentua nel Codice Civile nella parte di diritto commerciale.
!!!!Aspetti specifici, !!il capitale è totalmente detenuto dal ministero della Cultura (o
MIBACT)!!!, è una società per azioni ma a !!capitale interamente pubblico!! ed è definibile
come ente pubblico perché costituisce un indice di pubblicità con possesso delle azioni da parte
del ministero!!!!. e gode di privilegi e vantaggi rispetto alle società di diritto privato.!!!!

Ales spa non è solo una società interamente pubblico,!!! è una società che segue il modello di
società in !!!house providing e ricoprono la funzione di alleggerire il carico finanziario!! e
economico dell’ente controllante che esercita su di essa poteri di direzione e vigilanza!!!, sono
persone giuridiche enti con personalità giuridica.
!Sono considerate però come le braccia e le mani degli enti pubblici territoriali dello
Stato.!!! !!!!!!Volgono la loro attività prevalente almeno l’80% della sua attività nei confronti del
Ministero della Cultura ed è sottoposta al controllo analogo del Ministero! !!!!!
!!Il Ministero della Cultura svolge quindi un controllo analogo!!!, a quello dei vertici del
ministero, segretario generale e i direttori generali svolgono nei confronti delle Uffici periferici e
Roma, ovvero gli organi subalterni!!!!!
Argus Spa esempio negativo nonostante il ricorso alla società in house ha avuto esiti negativi
sia in termini di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale sia in termini imprenditoriali.

TUTELA: !La tutela è una funzione amministrativa che è connotata dall’esercizio di poteri
imperativi.!
Dalle bolle papali del XV secolo, provvedimenti del granducato di Toscana. 1089 della Legge
Bottai del 1939 e art 9 della Costituzione. Dopo il 1948 ci sono state delle convenzioni
internazionali che hanno trattato la funzione amministrativa di tutela.
Queste convenzioni per la protezione dei beni culturali in casi di conflitti del 1954
La convenzione di Parigi del 1970 per impedire l’illecità esportazione di beni.
La convenzione di Parigi del 2001 in tutela del patrimonio culturale subacqueo.
La convenzione Unesco 2003 e 2005 in tutela del patrimonio culturale immmateriale.

A livello nazionale i contorni della funzione di tutela iniziano a intravedere con il decreto
legislativo 112 del 1998, !!!!!perché la tutela veniva definita come ogni attività a riconoscere il
bene culturale, conservare il bene culturale e proteggere i beni culturali. !!!!!QUESTA E’ la
DEFINIZIONE. !!!LA TUTELA L’ATTIVITA’ di RICONOSCIMENTO DEL BENE, DI
CONOSCERLO E ATTIVITA’ DI PROTEZIONE, ovvero CONSERVARE L’INTEGRITA’
DI MATERIALE DEL BENE.!!!!!
!!COME SALVAGUARDIA DEL VALORE CULTURALE DEL BENE E QUINDI IL BENE
CULTURALE,!!!
Nel Codice infatti noi distinguiamo tra la protezione e la conservazione.

Con la legge costituzionale numero 3 del 2001 che modifica l’art 117 della Costituzione, con la
sentenza n.9 per fornire elementi nuovi nel concetto di tutela.
La tutela è DIRETTA PRINCIPALMENTE A IMPEDIRE CHE POSSA DEGRADARSI
NELLA SUA STRUTTURA FISICA E QUINDI NEL SUO CONTENUTO CULTURALE.
Il legislatore ha definito nel art 3 comma 1 la nozione di TUTELA
3 PROFILI: 1.!!adeguata attività conoscitiva, per proteggere un bene bisogna conoscerlo e
riconoscerlo. !!!!
2 e 3.Misure di protezione e conservazione !!!

%(!La tutela di distingue dalla valorizzazione.! !!!!Perchè questa punta a !promuovere la


conoscenza del bene e garantire la pubblica fruizione del bene!, migliorando lo stato di
conservazione del bene, per garantirlo occorre che il bene sia mantenuto integro, importante
rapporto tra tutela e valorizzazione gerarchica!!!!)

(Fruizione, funzione amministrativa da elencare insieme alla tutela e alla valorizzazione.


In altri casi la fruizione ricondotta all’interno della valorizzazione, come FINALITA’!!!)

QUALI SONO ATTIVITA’ DI TUTELA:


2. Misure di Protezione disciplina art 20 al 28 del Codice!
3. Misure di conservazione dall art 29 al 44 sono dettate alle norme relative alle misure di
conservazione. PRINCIPALMENTE!!!!!! Prevenzione, Manutenzione e Restauro-!!!!!
4.Altre forme di protezione dall art 45 49 al art 52 !!!!! sono sempre divieti e obblighi di non
fare!!, relative alla tutela ambientale, il ministero attraverso le sopraintendenze informa per le
distanze e misure tra gli edifici e vietare i cartelli e la pubblicità e vietare l’esercizio delle attività
commerciali all’interno del centro storico, art 50 distacco affreschi!!!!
!!!!!!Finalità le stesse, SALVAGUARDIA DEL VALORE CULTURALE, però la
PROTEZIONE salvaguardia il bene da fattori esterni umani negativi, dall’agire dell’uomo.
Quelle di CONSERVAZIONE, salvaguardia DA FATTORI NATURALI.!!!!
!!!Art 20 e 21 si distingue tra interventi dell’uomo vietati e consentiti ma soggetti ad
autorizzazione e gli interventi vietati. !!!!

!2. !!!Nel art 20 !!abbiamo gli interventi vietati!! Si considera la 1. distruzione o


danneggiamento del bene culturale, 2. gli usi non compatibili con il carattere culturale del
bene, DECISIONE per opera delle sopraintendenze con una valutazione amministrativa
discrezionale con competenze tecniche. e 3. recano pregiudizio al bene.!!!!!

!!!Art 21 !!abbiamo interventi soggetti ad autorizzazione!!! Si considera la rimozione, lo


spostamento e lo smembramento di collezioni e la loro demolizione differente dalla distruzione
perché la distruzione è vietata, la demolizione invece prevede anche la ricostruzione sempre
con autorizzazione!
Art 27, lavori provvisori urgenti.
!!!!!!!Art 28 intervento se viene eseguito e non è stata ottenuta una autorizzazione, il
sopraintendente possa avviare la sospensione, bloccare definitivamente o inibizione degli
interventi dal soprintendente, se il soggetto non chiede l’autorizzazione.!!!
!!!Le misure di protezione consistono in !!!!obblighi giuridici di non agire e vietare quindi
alcuni comportamenti e condotte!!!!!!!, in secondo luogo si sottopone alcuni interventi previa
autorizzazione.!!

!3. Misure di conservazione sono diverse perché inanzitutto salvaguardia il valore culturale
del bene dal fattori avversi naturali, ma soprattutto consistono in un obbligo di fare e agire!!!
Differenti modi e seconda, misure di conservazione può essere considerata,!! MANTENERE
L’INTEGRITA’ DEL BENE, e IL BENE CONSERVI LE SUE POTENZIALITA’
CULTURALI. ATTRAVERSO LA PREVENZIONE.!!!
!!!!Art. 30 obbligo di conservazione e custodia a carico di tutti i possessori dei beni culturali e
viene ribadito all’articolo 43 !!!!!Per gli enti pubblici c’è un obbligo di custodia coattiva, il
Ministero quando deve trasportare il bene, deve sorvegliarlo!!

Lezione 6
Circolazione dei beni.
Se il bene si sposta si possono provocare rischi e si possono verificare dei problemi, di
protezione e conservazione.
Il codice prende l’aspetto di circolazione del bene,
DUE PROFILI:
Circolazione in
1.Ambito nazionale, ma QUESTA non fa riferimento alla circolazione del bene ma sulla !!!!
circolazione dei diritti del bene e quindi sul cambio di proprietà!!!, il bene può rimanere nello
stesso posto ma cambia di proprietà perché magari può essere !VENDUTO! E 2. quello in
ambito internazionale!!.
!!Quindi in ambito nazionale la circolazione, rigaurda LA VENDITA prende in considerazione
le varie ipotesi di vendita del bene.!!
!!3 tipologie di VENDITA: 1. VENDITA LIBERA, (esempio di beni, I beni DISPONIBILI che
appartengono agli enti pubblici e alcuni beni culturali che appartengono ai privati, esempio
proprietario di un edifico culturale lo puoi vendere al mercato, devo contattare gli uffici
competenti del Ministero perché questo deve valutare se la vendita ad un altro soggetto privato
potrebbe recare danno all’edificio e quindi al patrimonio culturale nazionale, dove Lo stato ha il
diritto di !!prelazione! può acquistare (ACQ. COATTIVO) quel bene culturale allo stesso prezzo.
2.VENDITA NON LIBERA MA SOGGETTA AD AUTORIZZAZIONE. !!Disciplina art 55,56
e 58 possono essere venduti a un soggetto che presenta delle GARANZIE!!
3. VENDITA VIETATA, non posso essere venduti, IL bene DEMANIALE CHE
APPARTIENE DELL’ENTE PUBBLICO TERRITORIALE E SARA’ SEMPRE SUO e NON
PUO’ ESSERE VENDUTO, elencate nell’art 54 Comma 1,2 del Codice.!!
!!!Il Ministero, se il bene circola e si espone a pericoli, c’è un obbligo di denuncia non penale
deve essere informato dell’appartenza del soggetto che ha la titolarità del bene, comunque deve
avere una mappatura completa dei diritti di proprietà dei beni.!!!
!!!Il soggetto che non comunica il trasferimento di proprietà è soggetta a sanzioni sia di carattere
amministrativo e penale!!!! a seconda dell’elemento specializzante!!, con reclusione e multa!!!
Se ne applica solo una tra AMMINISTRATIVO E PENALE, e nel caso di tutte e due e si applica
la!!! norma che è più completa!!!! Ammende, sanzioni pecuniaria!
!CONDANNA: si applica Prescrizione: il Legislatore la attua per Evitare subiscano un processo
troppo lungo.!!!
Sospensione condizionale della pena: Trattamento premiale, il soggetto sconta la pena, con lo
Svolgimento di utilità sociale a favore della collettività!!

AMBITO INTERNAZIONALE; !SPOSTAMENTO TRA LO STATO ITALIANO, STATO DI


DIRITTO INTERNAZIONALE O STATO MEMBRO DELL’UNIONE EUROPEA.!
!!!IL bene culturale non può essere considerato come merce e QUINDI NON POSSO
CIRCOLARE LIBERAMENTE, !disciplinata dall’ art 36! del trattato sul funzionamento
dell’Unione Europea che !!!!consente di limitare la circolazione di tutti i beni che compongono
il patrimonio culturale!!!!, un bene che esce dal territorio italiano per essere spostato
nell’Unione Europea!!!!! soggiace a limiti di circolazione e autorizzazioni preventive rilasciate
dalle sopraintendenze!!!! che servono per valutare dallo spostamento del bene possa derivare
pregiudizio al valore culturale del bene, a seconda dello stato di destinazione del paese ospitante,
vietato in zona di guerra e limitrofe.!!!!!!
Principi generali: Normativa, Italia art 117 Costituzione dobbiamo rispettare la normativa
sovranazionale, europea e internazionale.
Disciplina normativa europea vige il principio di libera circolazione delle merci, motivi di
interesse generali. LIMITA LA CIRCOLAZIONE per la Tutela del patrimonio storico
artistico dei singoli stati membri.

!!!!!!Uscita!! del bene culturale dallo Stato Italiano verso uno stato dell’Unine Europea.!!!!!!!!
4 Situazioni, dall’art65 !!!
Comma 1 prevede il !divieto di uscita definitiva dei beni culturali!. Quelli mobili elencati art
10 del codice, non possono uscire dallo Stato Italiano.
Comma 2 introduce il !divieto di uscita temporaneo!, limitata a particolari situazioni
contingenti.
Comma 3 l’autorizzazione all’uscita !definitiva! di altre cose ad interesse culturale. Archivi
che appartengono ai soggetti privati possono uscire dal territorio italiano attraverso
autorizzazione, con un ATTESTATO di libera circolazione che viene rilasciato dalle
sopraintendenze. Si indica anche il !!valore venale!!! del bene, perché lo! Stato! con la
sovraintendenza potrebbe interessato!!!! ad acquistare quel bene,!!! con l’acquisto
COATTIVO!!, pagando lo stesso valore di mercato di quel bene!!

!!!Art 66 e 67, USCITA ANCHE TEMPORANEA! Dall’Italia a uno stato membro europeo

!!Uscita dal territorio dell’Unione Europea nel art 73,74 di quei beni che vengono rubati e
esportati al di fuori dell’Unione. !!!!
Si può fare una !!!!AZIONE CIVILE DAVANTI AL GIUDICE CIVILE AFFINCHE’ venga
RESTITUITO al legittimo proprietario.!
SITUAZIONE di ritrovamenti e scoperte di un bene!
Ritrovamento, attività volontaria di ricerca del bene, attività casuale invece la scoperta!

!!!INTANTO Ai sensi dell’art 91 del Codice i beni !!indicati nell’art 10 da !!chiunque e in


qualunque modo ritrovati (sia di ritrovamento sia di scoperta!) appartengono alla Stato!!!, !!
un acquisto a titolo originario. Nessuno può a livello normativo richiedere la proprietà su quel
bene, subacqueo!

!!!!Per altri beni: NEL CASO DEL RITROVAMENTO, ovvero attività volontaria di ricerca
del bene all’interno di un area che appartiene a un soggetto privato, il Ministero della Cultura
può fare una occupazione temporanea del bene immobile interessato e può arrivare a
espropriare quel bene culturale.! COSTITUZIONE LO PREVEDE!
!!!Indennizzo!!, riceve una somma di denaro per il soggetto privato che viene espropriato del
bene culturale, non il valore venale di quel bene sennò sarebbe risarcimento!!!
!Il diritto di proprietà di un bene culturale riversa una funzione sociale, il bene per interessi
della collettività!!

LA SCOPERTA: E’ CASUALE e DALLA SCOPERTA CONSEGUONO DUE OBBLIGHI:

!!!OBBLIGO DI DENUNCIA, IO scopritore sono obbligato a denunciare il ritrovamento di


un bene culturale al sopraintende o a una di pubblica sicurezza entro 24h.
OBBLIGO DI CONSERVAZIONE: !!La conservazione deve essere fatta nello stesso luogo in
cui è stato ritrovato, il soggetto (imprese edili) deve custodirlo e ne sarà poi rimborsato per le
spese di conservazione!!. !!!SARA’ QUINDI RESPONSABILE DI CIO’!!, se ci sono danni LO
STATO FA CAUSA!!!!

!!!!ACQUISTI PRIVILEGIATI NEL TEMA DEI BENI CULTURALI AD UN SOGGETTO


PRIVATO CON MANCANZA DI VOLONTA’ DEL PROPRIETARIO:
!!! Serie di Istituti in forza dei quali lo Stato ma anche altri soggetti pubblici o privati,
acquisiscono la titolarità di beni culturali. HANNO FUNZIONE MISTA CHE HANNO
FUNZIONI DI CONSERVAZIONE E VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI!!!!!!

PER ESEMPIO: TRE TIPI DI ESPROPRIAZIONI artt 95 e seguenti !!!!1.un acquisto


privilegiato per espropriazione per fini culturali o di beni culturali (importante interesse a
migliorare le condizioni di tutela ai fini della fruizione pubblica dei beni) la tipologia più
importante (2. art 97 poi c’è anche per esempio espropriazione dell’interesse archeologico),
art 96 3. per fini strumentali ovvero una espropriazione che riguarda beni immobili che non
consistono in beni culturali al fine di isolare il bene culturale e consentire l’attività di restauro
accrescendone il godimento da parte del pubblico e facilitarne l’accesso!, perché i soggetti
privati non possono espropriare il bene culturale.!!!!

!!Lo stato acquista il bene culturale quando viene a conoscenza del bene ai sensi dell’art 68 e
c’è la prelazione.!!
!!!!Nella PRELAZIONE il soggetto privato !!lo vuole vendere!! ad un altro soggetto privato!
quindi nel mercato. Altro caso Stato si intromette nella vendita e lo acquista lui ma al
valore di mercato effettivo del bene!!!
!!!!ACQUISTO COATTIVO LO STATO ACQUISTA QUEL BENE IN MODO FORZOSO, e
AVVIENE QUANDO IL SOGGETTO PRIVATO VENDE MA NON AD UN ALTRO S.P.!!!!!
Lezione 7

Tutela: conoscenza e del bene, riconoscerlo e comprende le sue caratteristiche.


Valorizzazione, è una CONSEGUENZA della Tutela e presuppone tutte le attività della Tutela.
Quando il bene è tutelato si può passare alla valorizzazione art 117 Costituzione, nozione art 6
comma 1 del Codice: una FUNZIONE AMMINISTRATIVA VOLTA quindi alla
PROMOZIONE DELLA CONOSCENZA DEL BENE NELLA COMUNITA’ sia di scala
NAZIONALE che LOCALE. E ATTIVITA’ di QUELLA MACCHINA ORGANIZZATIVA DI
RISORSE CHE SERVONO PER ACCRESCERE IL VALORE CULTURALE DEL BENE
PER UN MIGLIOR GODIMENTO E FRUIZIONE AL PUBBLICO. RISORSE DI TIPO
GESTORIO.
PROBLEMI: Una funzione amministrativa però ha difficoltà perchè ricomprende una
pluralità di interessi pubblici. !!!!Se devo conservare un bene culturale, !!!dovrò limitare le
visite di soggetti esterni di quel bene culturale!!.!!!! La valorizzazione tende ad ampliare il
godimento del bene al pubblico e la sua fruizione!!!!!
!!SERVE QUINDI UN BILANCIAMENTO!!! RAPPORTO GERARCHICO TRA TUTELA
E VALORIZZAZIONE, il CODICE ASSEGNA UN RUOLO PREFERENZIALE ALLA
TUTELA!!!

Concorso Stato Regioni, lo Stato fissa i principi fondamentali della valorizzazione con l’atto
normativo del Codice e decreto legislativo statale. Le Regioni all’interno di questo quadro,
devono prevedere norme di dettaglio per aumentare il livello di valorizzazione.
Però in una regione magari si valorizza meglio in altre peggio!
I privati possono svolgere attività di valorizzazione

VALORIZZAZIONE FUNZIONE AMMINISTRATIVA, contenuto ATIPICO!


Interventi di valorizzazione menzionati nel codice non costituiscono degli elenchi tassativi
ma!!!!!!! elenchi esemplificativi.!!!!!!!
!!!!!!IN VALORIZZAZIONE: Sono consentiti tutti gli interventi secondo una interpretazione
estensiva delle Norme del Codice, possono rientrare all’interno dei contenuti nelle varie normi
della valorizzazione.!!!!!!!!
E’ LA FINALITA’ DECRETA IL TIPO DI ATTIVITA’ se Tutela o Valorizzazione.!

PRIMA DISTINZIONE!!!DICOTOMIA tra PUBBLICO E PRIVATO, si utilizzano termini


all’interno del Codice mettono in risalto porto pubblico che porto costruttivo del privato.!!!
!!Art 112 del Codice parla di valorizzazione dei beni culturali di appartenenza pubblica!!!
!!!Art 113 del Codice parla di valorizzazione dei beni culturali di appartenenza privata!!

!!Nel caso di valorizzazione dei beni cultura di proprietà pubblica, lo Stato e gli altri enti
pubblici !assicurano! la valorizzazione dei beni presenti devono usare gli istituti della cultura
di quei musei e parchi archeologici.!!!!!
!!!!Nel caso di valorizzazione dei beni culturali di appartenenza privata, il Codice !!!!!prevede
un obbligo di sostegno economico da parte degli enti pubblici a favore dei soggetti privati!!!!!,
perché questo !!!soggetto privato ha obbligo di tutela se è proprietario del bene!!!! ma non è
obbligato a valorizzarlo!!!!!! e !!!!!se lo valorizza riceve dallo Stato un sostegno economico.!!!!

SECONDA DISTINZIONE riguarda la Fruzione: Da questa distinzione discende la seconda


distinzione tra !!! primo caso: !fruizione degli istituti del luogo della cultura di proprietà
pubblica come la fruizione dei musei pubblici (ci si riferisce art 112) e. Secondo caso: la !
fruizione dei beni culturali di proprietà privata con modalità di visita concordate tra
proprietario e Ministero!!!!!!
!!Art 102 (primo caso) e 104 (secondo caso)!!

TERZA DISTINZIONE: !!!!La valorizzazione di iniziativa privata, è una attività socialmente


utile e finalità di solidarietà a favore della socitetà. !!!
!!!Quella di iniziativa pubblica deve conformarsi e rispettare una serie di principi europei!!
che riguardano la erogazione di servizi pubblici!!!!. OVVERO la Libertà di partecipazione,
pluralità di soggetti, continuità di esercizio, parità di trattamento e economicità e trasparenza
della gestione.!!! PER ASSICURARE CERTI STANDARD QUALITATIVI, UNA AMPLIA
ACCESSIBILITA’ AL SERVIZIO STESSO E CERCANO DI COINVOLGERE IL
MAGGIOR NUMERO DI OPERATORI ECONOMICI PER FARSì CHE VENGA
EROGATO UN SERVIZIO PUBBLICO NEL MIGLIOR MODO POSSIBILE.!!!!!!

ATTIVITA’ di VALORIZZAZIONE,
DUE TIPI: quelle di tipo DIRETTO: ORGANIZZAZIONE nelle sedi, di mostre e esposizione
di beni culturali al pubblico. E di tipo INDIRETTO: I SERVIZI AGGIUNTIVI come attività
di ristorazione, ATTIVITA’ DI STUDIO E RICERCA: PER VALORIZZARE IL BENE
ANCHE DA UN PUNTO DI VISTA DEL PERCORSO.

ATTIVITA’ DI SPONSORIZZAZIONE sul LATO ECONOMICO: Imprenditori che


sponsorizzano, !contratto che prevede uno scambio di prestazioni da una parte e dall’altra.!
OVVERO: ESEMPIO 1. Uno Scambio, io IMPRENDITORE PRIVATO ti do tot soldi per
ristrutturare però tu Ministero associ il nome del mio brand o famiglia a questa opera che ha
un ritorno di immagine notevole, art. 120 del Codice, contratto SINALLAGMATICO!!!!
!! ESEMPIO 2. Ma anche con la FONDAZIONE BANCARIA ci sono degli accordi, con una
fondazione bancaria di tipo privato e con il Ministero perché queste tengono il potere
economico di una certa zona territoriale!
LATO SCIENTIFICO E CONOSCENZA: con UNIVERSITA’ e SCUOLE, i RAGAZZI
possono accedere in maniera gratuita e si crea un ampliamento della conoscenza sottoforma di
educazione civica!!!

Figura degli !Organismi misti!: ATTIVITA’ di VALORIZZAZIONE prevista !dall’art 112 del
Codice! CONSENTE !!!!!!!!!!!!! l’attuazione di una leale cooperazione tra soggetti pubblici e
privati attraverso organismo misto (cos’è l’organismo misto? Soggetti pubblici e soggetti fisici di
natura privata)!!!. !Norma legge 241 del 1990! e si prescrive il Rapporto tra pubblica
amministrazione siano apportati da buona fede e correttezza.
Organismo Misto: !!!!!rappresentati di soggetti pubblici e di proprietari privati, !!!!Pubblico e
privato cooperano per valorizzare un insieme di beni culturali sia pubblici che privati!!!!.
AGISCE IN 3 FASI: 1 FASE DEFINITA STRATEGICA: SI ACCORDANO LE STRATEGIE
DI VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE NON VENGONO DECISE IN
VIA SOLITARIA E AUTORITARIA DAI RAPPRESENTANTI DEI PUBBLICI
FUNZIONARI, MA CONDIVISA E FAVORISCE UNA VERA E PROPRIA
VALORIZZAZIONE DEL BENE!
!!!!Una volta che c’è l’accordo e intesa tra pubblico e privato, 2 FASE DEFINITA
PROGRAMMATORIA. si stabilisce il programma di valorizzazione e poi l’organismo interviene
nella fase di gestione, in cui i programmi generali prefissati dai soggetti pubblici e privati
vengono eseguiti!!!

3 FASE DEFINITA DI GESTIONE!!!PRECISAZIONE: Se il soggetto privato partecipa


all’organismo misto può partecipare alla fase di gestione se sarà !lo stesso organismo misto! a
gestire le attività di valorizzazione perché !magari non può!, non ha i soldi per le attività
concrete di valorizzazione.
Se l’organismo misto decide di ricorrere al mercato e di affidare ad altri la gestione magari a
una impresa privata esterna, il soggetto privato che si aggiudica il contratto di concessione,
non potrà essere lo stesso che ha partecipato alla costituzione dell’organismo, per una
questione DI TUTELA DELLA CONCORRENZA!!! COSI’ NIENTE FRODE

STRUMENTI INDIRETTI DI VALORIZZAZIONE, AGEVOLAZIONI FISCALI.


SOGGETTO PRIVATO PER ESEGUIRE UNA ATTIVITA’ VALORIZZAZIONE.
Decreto 83 legge 106 del 2014 due strumenti piano strategico del grande progetto dei beni
culturali che individua di eccezionale interesse culturale per i quali è necessario, per il
restauro. Art 7 capitale italiana della cultura, selezione per determinati requisiti di tutela del
patrimonio culturale.! Con questo titolo si ha premi!
STRUMENTO DIRETTO FINANZIARIO, Art 183 decreto legge 34 del 2020 fondo per la
cultura dal quale attingere in situazioni di necessità!

Ce ne sono pochi, perché c’è diffidenza nei confronti del privato e non si voglia approfittare di
risorse pubbliche.

Lezione 8
FRUIZIONE E GESTIONE:
GARANTIRE LA POSSIBILITA’ DI GODERE DEL BENE CULTURALE.
FRUIZIONE PUBBLICA E GODO DI UN BENE CULTURALE COME TUTTI GLI ALTRI
CITTADINI.
FRUIZIONE LIMITATA ANCHE A UNA SOLA PERSONA, DETTA FRUIZIONE
INDIVIDUALE! ATTRAVERSO PERO’ IL PAGAMENTO A CARICO DEL SOGGETTO
PRIVATO ALL’AMMINISTRAZIONE.

Disciplina specifica sul biglietto, decidere il costo e se ci sono agevolazioni e sconti. Non c’è nel
Codice ma in un atto normativo n 507 del 1997.
Disciplina giuridica dell’apertura dei musei, non è nel Codice in un atto normativo decreto del
Ministro della Cultura del 30 Giugno 2016. Si prevede che i musei siano aperti tutti giorni, un
giorno di riposo.
Disciplina della riproduzione di beni culturali. E’ ammessa? No, la riproduzione di un bene è
vietata e autorizzata solo in casi eccezionali.
Sono consentiti invece i calchi da copie già esistenti del bene. Il bene culturale e si possono fare
delle copie sempre leggermente differenti dall’originale, si possono prendere i calchi solo dalle
copie.

GESTIONE DEL BENE CULTURALE: COME SI TUTELA, LO VALORIZZO.


BISOGNA AVERE UN QUADRO DI AZIONE MATERIALE.
La Gestione crea problemi generali alle amministrazioni, sovraintendenze e uffici competenti.
!1° PROBLEMA, IO PUBBLICA AMMINISTRAZIONE LA ESTERNALIZZO O LA
PRENDO IN CARICO DIRETTAMENTE? !
Diretta: !!!Gestione svolta per mezzo di strutture organizzative interne alle Amministrazioni
dotate di autonomie scientifiche, organizzative, finanziare con idoneo personale tecnico
oppure potrebbe decidere di usare !due strumenti!: !!1° forma consortile pubblica e di
pubblica amministrazione, e si conformano alle direttive!!!! e il!! 2° strumento: mediante la
società in house spa, perché è in house che formalmente viene tenuta distinta dall’ente
controllante MA è la pubblica amministrazione effettua un controllo analogo sulla società in
house come Ales Spa.!!!!!!

!!NEL CASO DI ESTERNALIZZARE IL SERVIZIO DI GESTIONE (!!! disciplinate dall’art


112 (fissa la disciplina di valorizzazione di beni di proprietà pubblica) e 115 del Codice (che
stabilisce le modalità di gestione di beni di proprietà pubblica), che DEVONO ESSERE
interpretate !congiuntamente! QUESTE due norme !devono essere integrate dalla !!disciplina
del codice dei contratti pubblici!!, PREVEDE DUE FORME: 1° FORMA !partenariato pubblico
privato istituzionale!, secondo l’art 151 comma 3 del codice dei contratti pubblici !si compone
attraverso una proceduta semplificata (rispetto all’art 180) un !soggetto, società o istituzione !
nuova! da una parte pubblica e una parte privata! e si mettono !d’accordo! appunto con un
soggetto privato (CHE NON PUO’ ESSERE SCELTO DAL SOGGETTO PUBBLICO) per
costituire un soggetto terzo e forma insieme !una società o istituzione che è autonoma con
competenze tecniche e economiche proprie! rispetto ai soggetti di parte pubblica e di parte
privata e ha una propria personalità giuridica! !Però la CONCESSIONE A SOGGETTI
TERZI!, E DISCIPLINATE ALL’INTERNO DELLA DISCIPLINA DEL CODICE DEI
CONTRATTI PUBBLICI, !AVVERA’ SOLO CON UNA GARA D’APPALTO, SOLO CON IL
VINCITORE DI QUESTA GARA!, il Pubblico che voleva il contratto e il PRIVATO
VINCITORE DELLA GARA POTRANNO FORMARE IL TERZO SOGGETTO e AVVIARE LA
CONCESSIONE!!!)
2° FORMA o una !partenariato pubblico privato contrattuale! !Contratto tra due soggetti distinti
che hanno personalità giuridica separata, un ente pubblico firma un contratto come fa lo stesso
soggetto privato con !obblighi e diritti e si guarda le finalità del contratto!

NELLA PRIMA FORMA significa che quando !!l’amministrazione riconosce che !non! ha le
competenze professionali e risorse economiche finanziare per poter provvedere all’esecuzione di
tutela!!! e valorizzazione del bene.!!!! SI RIVOLGE AL MERCATO E CHIEDE AGLI
IMPRENDITORI DI INTERVENIRE AL POSTO SUO!!!!! ATTRAVERSO UNA GARA
D’APPALTO CORRETTA E UN BANDO CHE TIENE CONTO DELLE REGOLE DEL
CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI!!!!!! SI SELEZIONA IL MIGLIOR OFFERENTE
CON LA MIGLIORE OFFERTA DAL PUNTO DI VISTA QUALITATIVO!!. SOGGETTO CHE
SI AGGIUDICA LA GARA PUBBLICA DIVENTA IL REFERENTE
DELL’AMMINISTRAZIONE PER L’ESECUZIONE DI QUELL’INTERVENTO. !!!!MA
DEVE COMUNQUE CONTROLLARE!!!!

!!2° PROBLEMA RELATIVO ALL’ESTERNALIZZAZIONE CON CONCESSIONE, PER


QUANTO TEMPO POSSO PROLUNGARE L’AFFIDAMENTO DI QUEL SERVIZIO A
QUEL SOGGETTO AFFIDATARIO, SE DURA UN ANNO POSSO PROLUNGARE FINO A
UN LIMITE? Si’, c’è un limite e rientriamo nella disciplina del Codice si contratti pubblici tra
Pubblica Amministrazione e Soggetto Privato, bisogna rispettare le !norme dell’Unione
Europea! che !!favoriscono la concorrenza e evitare monopoli!!!!
!!A causa dei tagli alla spesa pubblica, è successo che le amministrazioni hanno pochi soldi e
quindi stabiliscono come importi, importi molto bassi e inferiori.!!
!!!Se un’impresa che soffre della grave crisi economica e senza lavoro si butta subito al bando
della pubblica amministrazione e presenta una richiesta di pagamento molto basso, per
assicurare la vincita del bando emanato dalla pubblica amministrazione, questo però può
comportare a un livello basso di materiali oppure cambio di materiali in corso d’opera che
alza i costi alla pubblica amministrazione!!!!!

GESTIONE MUSEI art 101 del Codice, Museo ufficio, Museo ufficio di livello dirigenziale e
museo fondazione. Quello Ufficio dipende dal livello, uno non è dirigenziale e l’altro no e entrambi
si considerano facenti parte dell’amministrazione, il museo di fondazione coniuga pubblico e
privato e il museo fondazione e significa che ha un modello di gestione che emette in rilievo
l’assunzione della sua personalità giuridica separati dal Ministero della Cultura!
GESTIONE DEI SITI UNESCO e parliamo di normativa Unesco che non è obbligatoria è
facoltativa si applica la normativa UNESCO solo le Stato intende inserire il bene culturale nella
lista con richiesta! Quando il sito culturale entra nella lista culturale Unesco e la normativa
internazionale che pone un successivo problema, art 117 comma 1 della Costituzione norma
internazionale! Gestione nei Siti Unesco la legge n 77 2006 ha previsto che per ogni sito Unesco ci
dovrebbe essere corrispetivo piano di gestione del Sito.

!!Erogazioni liberali (ovvero una donazione da parte di un soggetto privato senza richiedere
una controprestazione o riconoscimenti di natura economica) e agevolazioni fiscali: Art bonus
utilizzato per 1. interventi di manutenzione, protezione e restauro dei beni culturali pubblici,
2. per attività di ristrutturazione di luoghi di cultura e musei, 3. per realizzare nuovi edifici
per finalità di tipo culturale, !!!è un meccanismo art 1 decreto legge n.83 2014, rappresenta un
credito di imposta fino al 65% dell’importo che il soggetto ha erogato. Lo Stato mi deve quel
denaro che corrisponde a quel credito.!!!!
Soggetto privato paga 1000€ per valorizzare un bene culturale di una pubblica
amministrazione, il soggetto privato può usare il 65% di 1000€ per pagare meno tasse.

Lezione 9
Cooperazione: è in un istituto centrale, il Codice valorizza la formazione di accordi ma
dall’altro lato conserva una impostazione statalista cerca di accentrare quelle di
valorizzazione all’amministrazione centrale o alle Regioni.
NORME !le norme generali che consentono le collaborazioni cooperazioni tra soggetti
pubblici e privati.! Le norme nella legge 241 del 1990. ART 11 e 15

COOPERAZIONE STRUTTURALE CHE SERVE PER COSTITUIRE UNA STRUTTURA


SEPARATA TERZA CON AUTONOMIE PROPRIE, E HA COME ESEMPIO LA FORMA
DI PATERNARIATO ISTITUZIONALE
COOPERAZIONE FUNZIONALE PATERNARIATO, E’ CONTRATTUALE CON LA
FINALITA’ DI QUESTO CONTRATTO, CONTRATTO TRA DUE PARTI. Vedi sotto e
paternariato sopra!

ART 11 modello generale per cooperazioni pubblico e privato e i paternariati visti la lezione
precedente !!!PERMETTE alla !pubblica amministrazione di arrivare a un accordo di
collaborazioni con un soggetto privato! !che può integrare (dove c’è un po’ di provvedimento
amministrativo) o sostituire il tradizionale provvedimento amministrativo. !!!!L’accordo è una
Soluzione PREFERIBILE perché è consensuale e al posto di questo provvedimento
amministrativo, !!!viene stipulato un accordo e contratto!! pubblico privato !così si evita di
andare dal giudice e costi processuali. !!!!!
!!!Perchè il provvidemento amministrativo è Unilaterale e imperativo e incide nella sfera
giuridica senza il loro consenso. !!!!

ART 15 accordo consensuale tra !soggetti pubblici!, per farsì che anche tra pubblica
amministrazioni ci siano accordi per !!finalità comuni!!! dove il procedimento si rifà all’art
11.

FORME DI COOPERAZIONI:
SONO 3: Cooperazioni tra istituzioni, tra organi e tra pubblico privata
LA PRIMA: Cooperazione iteristituzionale, forma di cooperazioni con accordi e intese tra
istituzioni pubbliche ricollegabile quindi all’ art 15!.
La SECONDA: Cooperazione iterorganica non si sviluppa tra regione e ministero, ma anche
tra direzione generali ma anche tra !!!!!!!organi dello stesso ente pubblico o dello stesso
comune cittadino!! (NON PERO’ tra ESEMPIO DIREZIONE GENERALE E COMUNE)
LA TERZA: Cooperazione itersoggettiva tra soggetti pubblici e soggetti privati, fa riferimento
all’art 11 e quindi alle norme del paternariato pubblico privato.
!!ESISTE ANCHE Cooperazione! funzionale o strutturale!, la prima è accordo per svolgere le
attività, la seconda per la creazione di soggetto terzo.!!

DUE FORME DI ACCORDO: 1° ACCORDO INTESA 2° VERO E PROPRIO ACCORDO


DEFINITO RESTRITTIVO.
1° FORMA: INTESA SONO DEGLI ACCORDI A CARATTERE GENERALE, CON LE
INTESE DUE SOGGETTI CONDIVIDONO I RISPETTIVI INTENTI E VOLONTA’ DI
CARATTERE GENERALE PER SVOLGERE UNA ATTIVITA’ in COLLABORAZIONE.
2° FORMA: ACCORDO RESTRITTIVO CONTIENE GLI ELEMENTI SPECIFICI SULLA
QUALE RICADE LA VOLONTA’ DEI SOGGETTI.
!!!!PER i Piani paseaggistici regolamentati dallo Stato e la Regione, il protocollo di intesa,
intesa e l’accordo!!!!!!! art 143!!!

Il codice dei beni culturali fornisce tanti esempi di accordi e intese.


ESEMPI DI ACCORDI: Accordi dedicati ai profili generali dell’art 9 e che si possa stipulare
un accordo tra il ministero della cultura e la chiesa cattolica.
Accordi dedicati ai profili generali art 86 tra ministero della Cultura e Unione Europea per
reciproca collaborazioni
Accordi dedicati per la valorizzazione art 38 e art 102.
art 112 per la valorizzazione di appartenenza pubblica e art 113 accordi per valorizzazione
con i soggetti privati
art 5 codice accordi per la tutela dei manoscritti, art 143 paesaggistica e accordi che vengono
stipulato tra Stato e Regione dei contenuti dei piani paesaggistici.
Accordi per l’organizzazione amministrativa art 24 e art 29, dove ques’ultimo riguarda la
stipula di accordi per gli operatori di restauro.

Intese, a carattere generalissimo.


ESEMPI DI INTESE: Intese art 82 che stipula il ministero della Cultura con il Ministero degli
Esteri per la restituzione di beni usciti in maniera illegittima dallo Stato
Intese per la valorizzazione art 103 tra enti pubblici, Mibact e singole Regioni per coordinare
gli accessi all’istituto della Cultura.
Art 17 del codice per la catagolazione e censimento dei beni culturali.
Art 118 della Costituzione ultimo comma della sussidiarietà
art 5 e 55 a composizione mista

Lezione 10
Paesaggio e beni paesaggistici compongono il patrimonio culturale ai sensi art 1 del Codice
art 9 della Costituzione tutela il paesaggio e il patrimonio storico artistico
Riforma della Costituzione con l’aggiunta di un terzo comma, e tutela anche l’ambiente (Sviluppo
sostenibile) e protegge gli animali e comporta un cambio di pensiero, prima si diceva che il
paesaggio è un valore primario e all’interno di una norma tra i principi fondamentali della
Costituzione. Effetti dei cambiamenti climatici si cercano fonte rinnovabili ma il problema delle
pale eoliche può rovinare il paesaggio.
Protezione del territorio per il valore culturale e con questa riforma il bene ambiente e alla solubrità
del paesaggio e si rafforza la distinzione tra paesaggio e ambiente!, il concetto di ambiente del
territorio protetto dall’inquinamento e il concetto di paesaggio protezione del territorio sotto
il profilo culturale.
Il paesaggio fin dal 1905 ha sempre mantenuto una grande importanza e rilevanza e infatti già
nel 1905 con legge 411 il legislatore si preoccupò di tutelare la pineta di Ravenna, non per
esigenze di protezione della fauna ma perché la pineta di Ravenna esprimeva quegli alti valori
patri e ricollegabili alla storia culturale italiana!
Accento collegamento paesaggio come territorio avente valore culturale
Legge croce 1922 e viene predisposta un primo regime giuridico per i beni immobili e bellezze
panoramiche e meritevole di protezione per la loro bellezza naturale e la loro particolare
relazione con la storia civile e letteraria!!

MA SOLO NEL 1939 si arriva a un quadro giuridico più preciso, legge Bottai 1089 per la
tutela di cose interesse artistico o storico, quindi che hanno valore culturale
1497 per la protezione delle bellezze naturali, non per il possesso culturale ma per il !!!!!!!
valore estetico apprezzato!!! Questa legge si affiancava un regolamento di esecuzione dal regio
decreto 1357 del 1940 e distingueva le bellezze naturali in bellezze individue, cose immobili
con cospicui caratteri di bellezza naturale e bellezze d’insieme, cose immobili che compongono
una caratteristico aspeto avente carattere estetico.
!!!!!Poi c’era la facoltà degli enti pubblici di un piano territoriale paesistico ma proprio
perché non era obbligatorio non lo fece nessuno!!!

Costituzione viene inserito il paesaggio art 9 e viene

La legge Galasso 312 del d.l. 1985 e cambia rotta nella tutela del paesaggio che serve a
proteggerlo ma porta due elementi, 1° ELEMENTO sottopone a vincolo ex legge intere aree
territoriali naturali che presentano forti valori estetici come i ghiacciai o vulcani. Questi e
altre zone territoriali naturali SECONDO LA LEGGE, su queste zone i privati non si può
costruire se costruite sono abusivi e devono essere demoliti.
2° ELEMENTO: il legislatore impone all’ente regionale di dotarsi di un piano paesistico
territoriale.!!!!

Testo unico 1999 che serviva per racchiudere tutte le discipline giuridiche relative alla tutela e
non portava nessun elemento innovativo.

Codice del 2004 che fin dalla prima versione è stato scritto come Codice dei beni culturali e
del paesaggio, dove il paesaggio è collegato strettamente ai beni culturali ma da questi deve
essere distinto. IL patrimonio culturale è composto da beni culturali e beni paesaggistici, che
sono singoli beni. IL CODICE SALVAGUARDA IL PAESAGGIO CULTURALE, E’ LEGGE
Convenzione Europea del 2000, il paesaggio è quello soggettivamente percepito dalle
popolazioni che abita quel luogo, territorio espressivo di identità, il cui carattere di questo
deriva dall’azione di fattori naturali umani e dalle loro interelazioni. (secondo anche art 131
del Codice comma 1 )
Tutti i paesaggi sono uguali! LA CONVENZIONE SALVAGUARDA TUTTI I PAESAGGI,
NON E’ LEGGE

Lezione 11
Il patrimonio culturale formato dai beni culturali e beni paesaggistici.
Il paesaggio concetto più ampio, i beni paesaggistici vengono indicati art 134 del codice beni
immobili che sono dichiarati di notevole interesse pubblico.
Territorio espressivo, sia il bene paesaggistico. Zone limitrofe ai beni paesaggistici perché
rientrano nel concetto di paesaggio.
Oltre a quell’area naturale protetta in quanto bene paesaggistico previsto art 142 del
Codice. !!!protetta bisogna considerarne il perimetro, un area territoriale, definito !ulteriore
contesto territoriale!, da sottoporre alla tutela.
Il bene immobile che sottoposto a un procedimento amministrativo culmina con un
provvedimento amministrativo, che è la dichiarazione di notevole interesse pubblico.

Tipologia elencata di beni paesaggistici e descritta nell’articolo 136 del Codice, la prima
categoria di beni paesaggistici ritenuti tale !!dall’amministrazione competente, la
sopraintendenza esamina le caratteristiche del bene e ha il compito di dichiarare la sussistenza
o meno quindi !del notevole interesse pubblico!!!, se lo accetta diventa un bene paesaggistico
tramite un provvedimento amministrativo!! .

!La seconda categoria di beni è presentata nell’art 142 sono sempre beni immobili e aree
territoriali e sono !BENI PAESAGGISTI VINCOLATI DALLA LEGGE!, il vincolo di
protezione non viene posto dall’amministrazione ma direttamente dal legislatore tramite legge e il
codice dei beni culturali!! come i fiumi e le zone costiere, ghiacciai aree naturali sottoposte a
un vincolo di tutela che non deriva da un provvedimento amministrativo ma dalla !legge.!!
!L’intervento umano ci può essere ma non può recare giudizio all’interesse culturale del bene!

Terza categoria, beni paesaggistici individuati da piano paesaggistico se esiste all’interno della
regione interessata. !C’è sempre un provvedimento amministrativo, non è la dichiarazione di
notevole interesse pubblico ma un provvedimento amministrativo !per formare uno strumento
pianificatorio!!! previsto dall’art <!135 e 143 del Codice! Le Regioni sono soltanto 5 in Italia,
che hanno piano paesaggistico descritto dal Codice solo, Toscana, Puglia, Piemonte, Friuli
Venezia Giulia Lazio.

Centri nuclei storici e varie tipologie di beni paesaggistici sono coincidere in un unico concetto
di analisi.

Strumenti di azione per tutelare il bene per proteggerlo e salvaguardarlo, TRE STRUMENTI:
1.la posizione di vincoli paesaggistici, 2. il piano paesaggistico e 3. la autorizzazione
paesaggistica. Tutte e Tre servono per proteggere il valore paesaggistico del bene.
1. STRUMENTO TRE TIPI DI Vincoli posti dalla legge, 1. i vincoli definiti ai sensi del art
142, sono nudi: 2. i vincoli derivanti posti tramite una dichiarazione di notevole interesse
pubblico sono vincoli nudi e vestiti, 3. i vincoli dei piani paesaggistici, vestiti.
Il vincolo nudo è soltanto un vincolo che va a riconoscere e identificare il bene paesaggistico
e !!!!non prescrive nessuna indicazione su come proteggere quel bene.!!!!
QUESTE Misure previste dall’autorità amministrativa, rendendo il vincolo nudo come vincolo
vestito, !vestito! è quando oltre a riconoscere il bene immobile come bene paesaggistico !detta
anche le prescrizioni formative di utilizzo del bene! quali sono le attività che possono essere
svolte attraverso quel bene evitando quel bene possa perdere il valore paesaggistico che
manifesta? Rendendolo il vincolo nudo, con quello vestito.

2. STRUMENTO Piano paesaggistico, DIFFERENZA la tutela con il vincolo !si limitare


alla !!!!salvaguardia di quel bene immobile singolo!, se è attraverso il piano paesaggistico la
Regione !!può salvaguardare l’intero paesaggio regionale, solo della Regione!!!. Comuni e enti
locali, città metropolitane per attività di tipo passivo, obbligo di conformare o adeguamento i
propri piani urbanistici ai contenuti del piano paesaggistico!!
DUE PIANI: 1. piano paesaggistico puro e 2. il piano urbanistico territoriale con specifica
considerazione dei valori paesaggistici per il Codice sono equivalenti, il SECONDO oltre ai
valori paesaggistici !!può considerare quegli aspetti propriamente urbanistici, di tipo
edilizio!!, quindi con un contenuto più ampio. QUESTO può gestire da solo tutto il territorio,
un piano complesso dove però ritroviamo i contenuti di tutela paesaggistici, contenuti
urbanistici e i contenuti territoriali.
Art 145 del Codice il Piano urbanistico territoriale e che possiamo definire !piano
paesaggistico! Con le sue norme e questa disciplina !!!prevale!! su ogni altra forma di
pianificazione territoriale, quindi sulla disciplina dei piani urbanistici, territoriali e settoriali
ai fini di tutela del territorio!!!

3. Autorizzazione paesaggistica, dopo che il provvedimento amministrativo ha definito quel


bene come bene paesaggistico io che sono il proprietario del bene e voglio realizzare un
determinato intervento sul bene ma devo richiedere la cosiddetta !!autorizzazione
paesaggistica!!!, ovvero un!!! provvedimento amministrativo con accertamento svolto dalla
REGIONE e SOPRAINTENDENZA! disciplinato dall’art 146!!!! che accerta che il mio
intervento sulla mia proprietà sia !!compatibile con il valore paesaggistico!! e QUINDI UN
INTERVENTO A NON PREGIUDICARE IL VALORE PAESAGGISTICO DEL BENE .!!
Se la sopraintendenza si dimentica di lasciare il parere e si applica la figura di silenzio
assenzio interamministrativo la figura della legge 17 bis, silenzio tra amministrazioni Regione
che è obbligata a rilasciare un parere.
Art 149 del Codice elenca ipotesi al posto del procedimento ordinario, si può ricorrere
procedimenti semplificati di minore entità, con rilascio di autorizzazione paesaggistica che ha
un limite di tempo e se mi scade posso accedere al procedimento semplificato.

Controlli e sanzioni: !VIGILANZA SPETTA ALL’AMMINISTRAZIONE REGIONALE E


AL MINISTERO, !delegano delle attività e poteri amministrativi ad altre amministrazioni
locali e vigilano sul rispetto delle disposizioni impartite nei confronti dei privati, se questo ha
autorizzazione paesaggistica ma ci sono degli obblighi che deve attuare e il privato non lo fa
ecco che scatta il controllo e vigilanza della Regione e Ministero. !PREVENZIONE SUL
PERDITA DI VALORE PAESAGGISTICO. !
!SI APPLICA QUINDI LA DIFFIDA O LA SOSPENSIONE DEI LAVORI, DIFFIDA E’ UN
ORDINE DI NON AGIRE DEI LAVORI E NON PUO’ ESEGUIRE DEI LAVORI CHE
SIANO AL DI FUORI DELL’AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA.!
!SOSPENSIONE COATTIVA DEI LAVORI QUANDO IL PRIVATO NON RISPETTA
L’ORDINE CONTENUTO NELLA DIFFIDA; IN MANIERA FORZA SULL’AREA.!
SANZIONI AMMINISTRATIVE E PENALI: !!!l’amministrativa la rimessione in pristino!
Ciò !!!deve ripristinare lo stato dei luoghi come erano dell’esecuzione dell’intervento!! se non
è possibile, reintegrazione di risarcimento del danno e ha perso il valore paesaggistico di un
bene!
PENALI: contravvenzione paesaggistica e delitto paesaggistico. I reati e le azioni, il primo
meno grave il secondo più grave. Arresto e ammenda.

Ente pubblico, pubblica amministrazione, il termine tecnico viene definito come persona giuridica,
creata dal diritto, quale centro di attribuzione di rapporti giuridici. Capacità giuridica, la acquistano
al momento della nascita, soggetto concepito come titolare di alcuni diritti. Le persone fisiche
acquistano i diritti e doveri al momento della nascita. Capacità, atto compiuto dall’amministratore
delegato.
Enti pubblici sono persone giuridiche, previsione di legge. E’ la legge che lo definisce tale.
Relazione di strumentalità, di controllo, e di finanziamento economico. Un ente pubblico
territoriale, stato, regioni. Chiudiamo il concetto di ente pubblico territoriale. Economico o non
economico. Insieme di attività tutte temporalmente collegati e connessi. Materiali proseguimento
del pubblico interesse.
I capitoli del libro, nozione di bene culturale. Legislazione, oggetto.. storico la prima volta che
compare bene culturale con un atto di natura normativa internazionale 1954, convenzione dell’aia.
Inizia a circolare la locuzione dal 1958. Dal 1948 perché l’anno di emanazione della costituzione
art. 9 promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica.
Definizione di beni culturali, tre norme, art 10 e 12
Cose immobili o mobili, sono i beni culturali che presetno un interesse storico artistico archelogico,
etno antropologico, e tutte le altre cose individuate dalla legge.
Una cosa immobile è un edificio, vincolata legata al suolo. Cosa mobile è un oggetto che si può
spostare, libro.
Beni culturali immateriali, convenzioni Unesco. Beni culturali minori, rappresentano delle
espressioni culturali locali.
Definizione beni culturali.

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