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PLATONE

• Biografia di Platone
Platone rappresenta uno dei quattro pilastri fondamentali della filosofia, della storia del pensiero
umano. Egli è il più importante discepolo di Socrate e vive in un periodo storico negativo,
successivo al disastro della guerra del Peloponneso, in cui la polis subisce un declino. La
partecipazione di Platone alla vita cittadina viene quindi meno e si afferma quel concetto di
lontananza, di “isolamento del filosofo” dalla vita pubblica, poiché egli non si riconosce più nella
polis. Egli appartiene ad una delle più importanti famiglie aristocratiche, in quanto nipote di Crizia,
capo del governo dei trenta tiranni e anch’esso discepolo di Socrate. Platone compie numerosi
viaggi recandosi ad Atene, in Egitto, in Asia e per ben tre volte a Siracusa, nel 388 a.C., (che era la
più potente città del Mediterraneo), tentando di avvicinarsi alla corte del re di Siracusa per
applicare su di essa il suo progetto politico e liberarla dai mali inflitti dalla dinastia tiranna dei
Dionigi, fallendo però nella sua missione. Prima di intraprendere i viaggi, egli fonda nel 387 a.C. ad
Atene un’accademia nella quale elabora le sue teorie filosofiche, compone le sue opere più
complesse e tiene anche le sue lezioni. Inoltre crea delle vere e proprie scuole filosofiche, sul
modello dell’accademia platonica, e queste gestivano la trasmissione delle idee filosofiche.
Platone scrive 36 opere sotto forma di dialogo e in quasi tutte e presente la figura di Socrate,
tranne in una,“Le leggi”, considerata da molti studiosi l’ultima opera di Platone. Sulla datazione
cronologica delle sue opere vi sono alcuni dubbi ed è stata proposta una suddivisione in tre fasi:
questa tripartizione è stata realizzata in base ad un carattere stilo-metrico, attraverso l’analisi dello
stile e del linguaggio. Le tre fasi sono:
- fase della giovinezza:
Nei dialoghi della giovinezza espone delle tesi simili a quelle di Socrate.
- fase della maturità:
Nei dialoghi della maturità la presenza socratica si affievolisce; viene elaborata la teoria delle idee
e anche il suo pensiero politico.
- fase della vecchiaia:
In questa fase Platone rivede in maniera critica le sue idee e il suo pensiero politico.

Nella prima fase sono fondamentali l’“Apologia di Socrate”, che narra le vicende legate all’accusa
di Socrate, e le “non-scritte”, secondo alcuni mai esistite e frutto dell’immaginazione, secondo altri
esistite e dimostrabili grazie ad alcune tracce.
Platone è in stretto contatto con la teoria di Socrate, poiché egli fu presente in molti dei suoi
discorsi. L’interesse della tecnica dialogica accompagna Platone nella sua speculazione filosofica.
In Platone è presente un primato della cultura orale su quella scritta, anche se ciò è un elemento
abbastanza ambiguo poiché Platone scrisse molte opere.

• Il mito di Teuth
Nei suoi dialoghi, Platone spiega attraverso il mito di Teuth la sua concezione di tale primato orale:
il dio egizio Teuth, che magnifica le virtù della scrittura alfabetica da lui stesso inventata, la dona al
re Thamus, il quale però obietta che lo scritto conferisce la falsa convinzione di possedere un
sapere, mentre questo è una “apparenza del sapere”. Il testo scritto è necessario, ma non può dire
tutto, poiché fornisce un sapere preconfezionato, mentre autentico è solo il sapere che si conquista
con la ricerca personale e con il dialogo. Non deve essere cristallizzato (imprigionato) nella pagina.
Platone quindi scrive perché, morto il suo maestro, voleva lasciare una testimonianza di Socrate e
del suo pensiero filosofico.

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